Corriere dello Sport (L. Scalia) – Primavera sotto lo sguardo di Mourinho, Ryan Friedkin, Tiago Pinto e Vincenzo Vergine. Vicino a loro, li sulla tribuna del Tre Fontane, ieri c’erano alcuni giocatori della prima squadra: Wijnaldum, Kumbulla, Mancini, Zalewski, Boer, Bove e Camara. La squadra di Guidi ha vinto una partita santissima e combattuta contro l’Inter di Chivu con il punteggio di 1-0. A fare la differenza il colpo di testa del difensore greco Keramitsis. La Roma, quindi, si vendica della finale scudetto della passata stagione e torna ad annusare la Coppa Italia a distanza di sei anni dall’ultima volta, con Alberto De Rossi in panchina.
Nell’undici iniziale brillano due nomi: Volpato e Tahirovic, due fuoriquota ormai inglobati nella Roma dei grandi. L’Italio-australiano ha giocato da trequartista facendo vedere i soliti colpi di classe (ma è calato nella ripresa), mentre il nazionale bosniaco si è piazzato davanti alla difesa, risultando prezioso sia in fase di impostazione che nei duelli a centrocampo. Insomma, la Primavera non è più la loro dimensione. Tanti i ragazzi della cantera giallorossa che si sono messi in luce, al dilà di Volpato e Tahirovic. Il primo della lista a mani basse: Faticanti. Molto positiva anche la prova degli esterni, l’ispiratissimo Cherubini e Missori che hanno fatto impazzire Dervishi e Pozzi. Da sottolineare che Pisilli, il centrocampista con il gol in canna (12 centri e 6 assist in stagione), non si è mai visto sotto porta, ma ha seguito uno spartito tattico più votato al contenimento confermando di essere cresciuto anche a livello fisico.
