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Il Messaggero – Osvaldo bis e la Roma ride

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Qui, il 4 febbraio 2001, la Roma prese il largo nel campionato del terzo scudetto. Ultima del girone d’andata al Tardini e successo in rimonta (Parma in vantaggio con Di Vaio) firmato da Gabriel Omar Batistuta. Doppietta e mitragliata sotto la curva giallorossa per festeggiare l’inizio della fuga, più 6 su Juve e Lazio. Dieci anni dopo un altro argentino, con passaporto italiano, Pablo Daniel Osvaldo sfodera ancora il mitra vestendo la maglia della Roma dopo il gol del primo successo di Luis Enrique in Italia.
Stessa curva, stesso gesto. Ancora di un centravanti che, quando fu acquistato dalla Fiorentina, la curva Fiesole lo sognò erede di Batigol. “Sicuramente ancora oggi mi fa piacere il paragone, ma magari riuscissi a fare meno della metà di quello che ha fatto lui”. Osvaldo è felice. La rete al Siena, giovedì scorso, aveva portato solo un punto, colpa del pari di Vitiello nel finale. La seconda consecutiva vale molto di più, la prima vittoria stagionale: “E’ importante fare gol, ma la cosa che più conta erano i tre punti. Sono contento, come i miei compagni, per quelli”.
Pablo sta entrando in forma: “Ci vuole tempo e pazienza, è normale. Magari dicono, non solo su di me ma su tutti, anche cattiverie e cose che ci fanno solo male. La gente crede in questo gruppo come ci crediamo noi. Ci meritavamo questa vittoria, stiamo lavorando tanto e la fortuna fino a questa gara non è stata dalla nostra parte, dovevamo liberarci la testa. Stiamo facendo tanti sacrifici. E’ normale che quando fai cose nuove ci vuole tempo, a volte nel calcio in Italia non ce n’è. Possiamo fare grandi cose”. Nella ripresa ha fatto sepsso il centravanti puro: “Lo ha voluto il mister. Ci voleva più stretti”. Non si sente condizionato da quei 15 milioni (più 3 di bonus) spesi dalla Roma per il suo cartellino. Anzi attacca chi finora lo ha criticato: “A me non me ne frega nulla, lascio che qualcuno parli di questo. Lavoro ogni giorno e penso solo a quello. Cerco di guadagnarmi il posto, e il mister lo vede. Dedico il gol a mia moglie, alla mia bambina e alle persone che mi vogliono bene, degli altri non mi importa niente”.
Totti quel 4 febbraio prese un palo (su rigore, però) come ieri sera. Prima del compleanno, domani 35 anni, festeggia il successo ritrovato: “Un risultato importantissimo per il morale. Sicuramente aumenta la fiducia. La prossima partita sarà contro l’Atalanta che senza la penalizzazione sarebbero primi in classifica. Dovremo affrontarla con grande rispetto per prendere altri tre punti”. Kjaer spiega la sua sostituzione: “Secondo me il fallo da giallo non era neanche da ammonizione. Poco dopo ho rischiato di nuovo e così ho capito la scelta dell’allenatore perché con il secondo giallo avrei lasciato i compagni in dieci”. Aggiunge: “Questa vittoria è fondamentale, soprattutto per preparare la prossima gara all’Olimpico con l’Atalanta”. “Lavoriamo tanto dai primi giorni di ritiro e questa vittoria ci voleva proprio: per la fiducia. vedrete che cambierà la nostra stagione” assicura Lobont.
Il Messaggero – Ugo Trani

Corriere della Sera – Luis Enrique: “Il momento più atteso

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“Sono contento per i ragazzi, per la rosa, per i tifosi, per il gioco e per il risultato”. Si è liberato di un peso, Luis Enrique, dopo la vittoria di ieri sera a Parma. La prima della sua gestione. “Siamo soddisfatti – le sue parole a fine gara – per la prima vittoria contro una squadra difficile, che ci ha messi in difficoltà”. Rispetto alla gara col Siena ci sono stati miglioramenti dal punto di vista del gioco. “La circolazione della palla è stata più veloce ma manca ancora qualcosa. Il mio calcio è quello di tutti gli allenatori, le mie squadre devono giocare bene e fare più gol degli avversari. Nel primo tempo è stato più difficile, il Parma stava bene ma nel complesso sono contento di tutta la partita. Lo sforzo e l’atteggiamento sono stati quelli giusti anche se il finale poteva essere gestito meglio. Abbiamo talmente tanta voglia di vincere che abbiamo avuto paura di non farcela”.
Nel finale Totti si è preso sulle spalle la squadra. “Francesco è un calciatore diverso dagli altri, ha partecipato tantissimo al gioco. Quando lui va, tutta la squadra va bene. Lo vorremmo più vicino all’area avversaria ma non è facile. Osvaldo e Borini sono stati bravissimi, hanno la qualità per fare questo tipo di gioco”. Ora manca una vittoria in casa. “Sabato incontreremo l’Atalanta, che senza la penalizzazione sarebbe prima in classifica. Dobbiamo cercare di fare una vittoria davanti al nostro pubblico”.
Dopo qualche critica, per Osvaldo è arrivato il secondo gol in quattro giorni. La porta è la stessa in cui dieci anni fa – era il 4 febbraio 2001 – una doppietta di Batistuta convinse la Roma che lo scudetto non era un sogno così impossibile. Anche l’esultanza dell’italo-argentino è la stessa del suo più illustre predecessore: una mitraglia che si fa preferire al gesto delle orecchie mostrate in tono polemico giovedì sera al pubblico dell’Olimpico. “Meritavamo questo successo. Stiamo facendo un lavoro enorme, tanto sacrificio e finora la fortuna non è stata dalla nostra parte. Dovevamo liberarci mentalmente. È una vittoria per il mister e per tutti i compagni. Noi ci crediamo e stiamo facendo tanti sacrifici in mezzo al campo. Se ci daranno tempo potremo fare belle cose. Sono stato pagato tanto? Non mi interessa quello che dice la gente, io lavoro bene e cerco di guadagnarmi il posto. I gol li dedico a mia moglie e alla mia bambina”. Soddisfazione anche nelle parole di Miralem Pjanic. “È una vittoria che ci rende felici, e questa è la cosa più importante perché dà fiducia a noi e ai tifosi che ci seguono”.
Corriere della Sera – Gianluca Piacentini

Il Tempo – Lobont e Kjaer: “Stavolta contava solo il risultato”

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Discusso, criticato e alla fine però protagonista. Lobont è felice per i primi tre punti e per non aver incassato reti al Tardini. «Siamo contenti. Abbiamo lavorato tanto e ce li siamo guadagnati i tre punti. Conta il risultato, e stavolta contava vincere. Tre punti sono importanti, ora abbiamo un’altra settimana per lavorare e sono sicuro che cresceremo. Questa vittoria può cambiare tanto, così come una sconfitta. Continuiamo a lavorare e renderemo di più». Non ha visto la Roma in affanno nel finale. «Secondo me il risultato lo abbiamo gestito bene, poi era solo 1-0 e non si può attaccare sempre. Biabiany? Meno male che è andata fuori».
Sulla stessa lunghezza d’onde Kjaer che Luis Enrique ha cambiato all’intervallo per evitare che venisse espulso dopo che l’arbitro lo aveva già «graziato» una volta. «Abbiamo fatto una bella partita, eravamo messi bene in campo. Ho rischiato? Secondo me nell’ammonizione neanche c’era fallo, ma con un altro giallo tutto diventava più difficile: l’allenatore ha fatto bene a cambiarmi. Siamo molto felici, abbiamo fatto un sacco di lavoro in queste settimane e alla fine abbiamo vinto. Ora possiamo essere più tranquilli e poi vincere anche contro l’Atalanta».
Il Tempo

Delio Rossi: “Una Roma non molto diversa da giovedì sera. E’ ancora lontana da ciò che vuole Luis Enrique”

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Delio Rossi parla della Roma. Il tecnico ex Palermo e Lazio, ora senza contratto ha commentato la partita di ieri sera contro il Parma, che ha portato la prima vittoria di Luis Enrique da allenatore del club giallorosso. Queste le dichiarazioni di Rossi:
Ho visto la partita per sessanta minuti. Non ho visto una Roma molto diversa rispetto alla partita contro il Siena, ma con un De Rossi stratosferico e un Totti determinato – le sue parole a tuttomercatoweb.com -. Questa vittoria è importante, anche perché la Roma non ha le coppe e avrà modo di lavorare per tutta la settimana. Il successo dà tranquillità, ma dal punto di vista del gioco, siamo ancora lontani rispetto a ciò che vuole l’allenatore“.

Osvaldo e la mitraglia

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Dopo le orecchie, la mitraglia. Osvaldo rispolvera l’esultanza alla Batistuta mentre i compagni lo abbracciano al gol che ha deciso Parma-Roma. Se qualcuno aveva storto il naso per il gesto con cui l’argentino aveva accompagnato la prima rete in giallorosso contro il Siena, ecco servita la specialità dell’attaccante, già sfoggiata ai tempi della Fiorentina: la mitraglia del Re Leone. Che Osvaldo fosse un personaggio stravagante lo si era capito sin dal suo arrivo a Roma: “Sono costato troppo? Macchè, valgo di più“, rispose nel giorno della presentazione a chi gli ricordava dei 15 milioni di euro più bonus investiti dal club di Trigoria per strapparlo all’Espanyol. La curva delle prestazioni di Osvaldo, dopo un avvio stentato, ora è in crescita: i gol lo hanno sbloccato, il centravanti con il passare dei minuti sembra più in sintonia con la manovra. “Stiamo lavorando tanto, stiamo facendo grandi sacrifici, ci vuole tempo, ma noi ci crediamo“, ha detto il giocatore al termine della gara. “Una dedica? Per mia moglie e per mia figlia. Non mi importa di quelli che continuano a dire che il mio cartellino è costato troppo“. E’ la storia di un condannato a smitragliare.
Anna Giulia Ruggeri

Corriere dello Sport – Pjanic: Roma senza limiti

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L’uomo arrivato da Lione ha la faccia di chi non può sorpren­dersi di nulla, gli occhi intelligenti, la camminata dell’uomo che non de­ve chiedere mai, un inglese che si fa capire anche da chi non ne ha trop­pa confidenza.Miralem Pjanic, al­meno nel secondo tempo di ieri sera,ha fatto vedere che, pure a ventuno anni si può avere un grande futuro alle spalle. E’ stato costretto a usci­re solo perché aveva dato tutto e la conseguenza sono stati i crampi.
FELICI – Bastava vede­re le facce dei giallo­rossi al termine della partita per capire co­me questi tre punti siano stati un’auten­tica liberazione (…)«Sì, siamo felici e soddi­sfatti per questa vit­toria che stavamo cercando dall’inizio del campionato. E’ ancora più importan­te dei tre punti in più in classifica, perché questo successo ci consente di ritrovare fiducia. E’ importante per tutti, per noi, il tecnico, il grup­po, soprattutto per i nostri tifosi che ci seguono con una passione straor­dinaria. Non siamo ancora al top, questo mi pare chiaro, siamo una squadra molto rinnovata, c’è biso­gno di un po’ di tempo per capire e svolgere bene il calcio che vuole il nostro allenatore. Abbiamo margini di miglioramento importanti e la vit­toria con il Parma ci consentirà an­che di ritrovare un pizzico di sereni­tà che negli ultimi tempi probabil­mente mancava. Luis è un “good-co­ach”(coach, dice proprio così, ndi), è una persona molto divertente e che vuole un calcio altrettanto diver­tente, vincente e spettacolare. (…) Sono certo che il nostro futuro non potrà che essere migliore. Non chiedetemi dove può arrivare questa Roma, siamo solo all’inizio, l’unica cosa che posso dire con cer­tezza è che scenderemo sempre in campo per vincere».
POSIZIONE – Nei giorni scorsi si era molto parlato della posizione in cam­po in cui mettere il talento bosniaco (con passaporto lussemburghese). A Lione giocava spesso da trequartista dietro le punte, Lucho fin qui ce lo ha proposto da intermedio di centro­campo:«La premessa è che io gioco dove mi dice il mio allenatore. E’ ve­ro che a Lione spesso occupavo una posizione più avan­zata, a ridosso degli attaccanti e avevo il compito dell’ultimo passaggio, ma io so­no felice anche di giocare a centrocam­po, posso farlo, in­somma non ci sono problemi. L’impor­tante è il concetto di squadra. E questa Roma ha messo al primo posto il concet­to di squadra. Il futu­ro ci sorriderà».
CAPPELLI – Rischiava di passare alla storia come l’unico presidente della Roma senza neppure una vittoria. La squa­dra gliela ha regalata qui a Parma e il dottor Roberto Cappelli era felice come qualsiasi tifoso giallorosso. Domani il Cda di fatto eleggerà mi­ster Tom al ruolo di numero uno, ma l’avvocato che gli ha tenuto il posto in questo periodo, si fa per dire, po­trà passare la mano con una vittoria di quelle pesantissime: «Siamo tutti molto contenti. Ero seduto in tribuna al fianco di DiBenedetto negli ulti­mi dieci minuti mi ha letteralmente stritolato un ginocchio, alla fine pe­rò devo dire che l’ho visto rassere­nato. E’ una vittoria importantissi­ma questa, non ci sono dubbi. Mi fa piacere, per esempio, vedere Totti che si sente parte del progetto, è un grande campione. Noi abbiamo sempre avuto fiducia in questo pro­getto, a partire dalle qualità di Luis Enrique. Sono convinto che ora po­tremo solo migliorare». Pure noi.
Corriere dello Sport – Piero Torri

 

Il Tempo – Totti: “Vittoria fondamentale per il morale”

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L’urlo liberatorio del capitano giallorosso arriva via web. Totti, migliore in campo della Roma, rilancia la Roma in questo campionato anomalo. “Al Tardini contro il Parma – dice il capitano dal suo sito ufficiale www.francescototti.com – è arrivata la nostra prima vittoria. Penso sia un risultato importantissimo soprattutto dal punto di vista del morale. Da quest’incontro trarremo sicuramente nuove certezze e la fiducia in noi stessi ne uscirà rafforzata. La prossima partita ci vedrà in campo contro l’Atalanta che fino ad ora ha totalizzato un pareggio e tre vittorie: praticamente senza la penalizzazione sarebbero primi in classifica. Per questo dovremo affrontarli con grande rispetto ma allo stesso tempo sarà fondamentale cercare con convinzione il gol e i tre punti”.
Un successo che arriva come manna dal cielo per la Roma di Luis Enrique che si ritrova ad un tratto “libera” di quel macigno che il “nuovo progetto” le aveva messo sulle spalle. Con questa vittoria gli uomini di Luis Enrique acquistano consapevolezza, ma soprattutto, voglia di tornare a contare in campionato.
E lui, il matador della serata si gode il momento: per Osvaldo due gol in altrettante partite e una crescita costante che premia il tecnico per aver creduto in lui. “Si, si, ci voleva – attacca l’argentino – abbiamo fatto sacrifici enormi e ora si vedono i frutti. Crediamo in questo progetto, alla fine se ci danno tempo possiamo fare bene”. Inevitabile la dedica per questo gol importantissimo. “È per mia moglie e per la mia bambina che mi guardano da casa, degli altri non me ne frega niente. Meritavamo questa vittoria. Stiamo facendo un lavoro enorme con tanto sacrificio in mezzo al campo. Finora la fortuna non ci ha aiutati. La meritavamo per sbloccarci mentalmente, per il mister e per i compagni”. Luis Enrique ha continuato per la sua strada e i risultati sono arrivati. “Credo che dai sacrifici – continua Osvaldo – che facciamo in campo si veda quanto ci crediamo. Quando fai cose nuove ci vuole tempo di adattamento. Nel calcio, soprattutto in Italia, questo tempo non lo danno. Se ce lo lasciano, faremo grandi cose”.
Il Tempo

Ag. Brighi: “Matteo ha rispettato le scelte di Luis Enrique, ora sta bene all’Atalanta”

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Matteo Brighi, giocatore dell’Atalanta e ex giallorosso, sabato sfiderà i suoi ex compagni di squadra per il posticipo della quarta giornata di Serie A allo Stadio Olimpico. Il suo agente, Vanni Puzzolo, spiega le motivazioni della cessione del trequartista ai nerazzurri di Marino: “Matteo si trova molto bene all’Atalanta. È molto contento, sta ottenendo dei risultati, sta giocando benissimo. Quindi possiamo dire che quella di andare all’Atalanta è stata sicuramente una scelta azzeccata“. Come riporta Imperoromanista.it, le dichiarazioni di Puzzolo fanno capire che è ancora presto per pensare al match ma soprattutto dichiara che, nonostante le scelte tecniche di Luis Enrique, Brighi all’Atalanta è in prestito. “Siamo solo a lunedì, difficile dire come Matteo viva questa sfida, ha appena finito di giocare e di pensare alla partita di ieri. Credo non abbia ancora pensato alla sfida con la Roma, comunque sarà certamente una gara molto emozionante per lui, perché incontrerà di nuovo i compagni con i quali ha giocato per tanto tempo. Comunque non voglio dire che la Roma è stata la sua squadra, perché la Roma è ancora la sua squadra e potrebbe ancora tornare ad essere un giallorosso in futuro. Luis Enrique ha fatto delle scelte, Matteo le ha rispettate e ora si trova bene dove sta, nell’Atalanta“. Infine il tono si rilassa e lascia spazio a qualche battuta. La sua attenzione è rivolta al giocatore, quindi sabato tiferà per gli ospiti: “Per me vince l’Atalanta! Bè, noi agenti di solito tifiamo per le squadre dove giocano i nostri assistiti. Alla Roma non ho più nessuno, dunque tifo per l’Atalanta e per Matteo“.

Gazzetta dello Sport – Domani il T-Day: DiBenedetto presidente…E Totti ne fa 35

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Un giorno al T-day, riflettori su Tom and Totti: dopo una lunga rincorsa domani DiBenedetto succederà a Roberto Cappelli e diventerà il 22° presidente della Roma, proprio mentre Francesco Totti, capitano e simbolo della squadra, compirà 35 anni. La nomina del patron italoamericano sarà sancita da un consiglio di amministrazione che dovrà anche approvare il progetto di bilancio, come richiesto dalla Consob per far ripartire tutte le pratiche relative all’Opa, e discutere del carnet di biglietti senza tessera del tifoso appena stoppato dall’Osservatorio. Su questo fronte, stando agli ultimi rumours, la Roma sarà costretta ad adeguarsi alle direttive del Ministero e a cercare soluzioni condivise per il girone di ritorno o il prossimo campionato.
Una riunione in programma oggi a Trigoria, poi, deciderà cosa fare delle altre nomine che comporranno il nuovo Cda, compresa quella di Joe Tacopina, ma è probabile che slitteranno direttamente all’assemblea dei soci, da convocarsi entro 30 giorni. Per quanto riguarda il campo, la ripresa degli allenamenti a Trigoria stabilirà in quanto tempo saranno recuperati gli infortunati, Stekelenburg e Gago su tutti, mentre Erik Lamela, rimesso a nuovo dalla cura Gemignani, scalpita per esordire già contro l’Atalanta.
La Gazzetta dello Sport – Alessandro Catapano

La Repubblica – Osvaldo gol, la Roma si è sbloccata

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Al Tardini i giallorossi piegano il Parma con il minimo scarto grazie ad una rete dell’italoargentino ad inizio ripresa. Per la squadra di Luis Enrique è la prima vittoria stagionale in una gara ufficiale.
PARMA – Si è sbloccata la Roma. Il gioco voluto da Luis Enrique per ora resta un’ipotesi, ma qualcosa nella ripresa della gara vinta con il minimo scarto a Parma si è vista. In particolare una ventina di minuti che, oltre alla rete decisiva di Osvaldo, sono stati contenitore di un possesso palla disinvolto e svolto con convinzione e personalità. Nel complesso, i tre punti sono una notevole iniezione di fiducia: del resto, con una classifica ancora così schiacciata, passare dalla depressione al sorriso è impresa semplice. Da rivedere il Parma. L’orgoglio c’è, come dimostra un buon finale anche uno stato fisico all’altezza: a questa squadra però manca peso offensivo ed anche dietro latita la necessaria tranquillità.
LA RICERCA DI LUIS ENRIQUE – Luis Enrique comunque conferma la ricerca del bandolo della matassa, lo si evince dai continui cambi di formazione. Quella che scende in campo al Tardini prevede il ritorno in mediana di Perrotta (terzino destro torna Rosi) e un tridente con Osvaldo e Borini a tenere compagnia a Totti. Colomba legge in anticipo la lenta masticazione di gioco romanista, e se la gioca con una mediana attenta a non concedere spazi e Giovinco tra le linee a cercare di ispirare il gioco in profondità di Floccari.
PRIMO TEMPO OPACO – Previsione essenziale quella del tecnico emiliano, anche perché la Roma rumina passaggi senza brillare troppo. A conti fatti, l’unica occasione dei capitolini è in realtà un erroraccio del portiere Mirante su una botta dalla distanza di Totti: il palo lo salva, poi egli stesso provvede al riscatto sulla conclusione ravvicinata di Osvaldo. Insomma, primo tempo della Roma all’insegna del ‘vorrei ma non posso’. Volontà di giocare un calcio offensivo (Biabiany di fatto fa, bene, il terzino sulle avanzate di Josè Angel), difficoltà nel realizzarlo. In pratica l’unico che sa sempre cosa fare è De Rossi, tra quelli che lo sanno di meno c’è Kjaer, il cui rischio di un doppio giallo induce Luis Enrique al cambio con Burdisso. Compitino acerbo anche in casa Parma: Giovinco qualche spunto interessante lo trova – sicuro Lobont – anche se la migliore chance è un colpo di testa ravvicinato di Lucarelli, la cui mira è di poco alta.
SEGNALI DI BUONA ROMA – Nella ripresa venti minuti di buona Roma e ottimo Osvaldo. L’attaccante gira in rete con precisione un cross di Rosi per la rete del vantaggio, quindi manca il bis con un diagonale destro. Nella seconda metà del tempo la Roma evita di soffrire solo quando fa possesso palla, con Totti che oltre a fare il regista arretrato sfiora il raddoppio con una botta da fuori. Il Parma crea insidie quando riesce a mettere pressione alla difesa romanista: Heinze è quello che se la cava meglio, sbrogliando una serie di situazioni pericolose, ma è anche quello che non riesce a tenere in velocità Biabiany nella migliore occasione del Parma. L’esterno degli emiliani entra in area solo soletto, ma invece di favorire la botta a colpo sicuro dei compagni, inventa una puntata che non inquadra il bersaglio. Dunque, prima vittoria stagionale per la Roma al sesto tentativo: se Luis Enrique ha finalmente trovato la quadratura del cerchio lo diranno le prossime gare.
Roma batte Parma 1-0 (0-0).
Parma (4-4-1-1): Mirante 5, Zaccardo 6, Paletta 5, Lucarelli 6, Gobbi 6.5, Biabiany 6.5, Morrone 5.5, Galloppa 5 (16′ st Jadid 5.5), Modesto 6, Giovinco 6, Floccari 5 (20′ st Crespo sv, 37′ st Zè Eduardo sv)). (1 Pavarini, 3 Feltscher, 19 Rubin, 20 Blasi). All.: Colomba 5.5.
Roma (4-3-3): Lobont 6, Rosi 6, Heinze 6.5, Kjaer 5 (1′ st Burdisso 6), Josè Angel 6, Perrotta 6, De Rossi 6.5, Pjanic 6 (33′ st Simplicio sv), Borini 5.5 (23′ st Bojan 6), Totti 6.5, Osvaldo 6.5. (18 Curci, 77 Cassetti, 11 Taddei, 22 Borriello).
All.: Luis Enrique 6.
Arbitro: Orsato di Schio 6
Reti: nel st 4′ Osvaldo.
Angoli: 7-5 per il Parma.
Recupero: 0 e 5′.
Espulso: al 30′ st il collaboratore tecnico di Colomba, Renzo Ragonesi, per proteste.
Ammoniti: Kjaer, Zaccardo per gioco scorretto, Lobont per comportamento non regolamentare.
Spettatori: 12.822 di cui 3.202 paganti e 9.620 abbonati, per un incasso di 152.548 euro.
La Repubblica – Luigi Panella

La Stampa – Osvaldo guarisce la Roma, Parma ko. Adesso Luis Enrique può respirare

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Prima vittoria del nuovo corso.Palo di Totti nel primo tempo,De Rossi davanti alla difesa funziona.
Il campionato decide di avanzare adagio proprio nelle ore in cui la Roma della svolta spagnola si regala la prima accelerazione della stagione. Il successo giallorosso del Tardini non può essere banale se letto alla luce dello zero assoluto (o quasi) mostrato da Totti e soci fino a ieri sera: Luis Enrique dopo il pareggio dell’Olimpico contro il Siena era sembrato la controfigura di se stesso, lontano anni luce dal condottiero tutte certezze e magnetismo. Tre giorni dopo, ecco i segnali che Lucho cercava e che, adesso, possono liberare la testa dei giocatori e della piazza dai cattivi pensieri per una scommessa difficile da far digerire al calcio italiano: la Roma non era riuscita ancora a vincere una partita, comprese quelle abbordabili contro lo Slovan Bratislava in Europa League e il Cagliari o il Siena all’Olimpico in campionato.
Quando la truppa giallorossa sbuca dal tunnel degli spogliatoi la sensazione di una nuova, ennesima, rivoluzione negli interpreti e nei ruoli lascia spazio a qualche certezza in più. Luis Enrique affida le corsie là dietro a Rosi e Josè Angel, ovvero terzini di professione e riporta Perrotta in mezzo al campo dove ha vissuto per un’intera carriera. Totti (quarta partita da titolare di fila) naviga nel cuore dell’attacco, ai suoi fianchi il fedelissimo Osvaldo e il quasi fedelissimo Borini. Il Parma si affida come sempre alle magie di Giovinco, stavolta con l’ex laziale Floccari in aiuto: il tecnico di casa Colomba chiede equilibri e concentrazione per evitare che la porta di Mirante diventi una barzelletta dopo gli otto gol incassati nelle prime tre uscite di stagione. Fa caldo al Tardini, ma l’impressione che le gambe della comitiva giallorossa girino più veloce del solito è forte.
Il calcio fatto di tocchi e ri-tocchi è ormai un marchio di fabbrica, ieri sera la Roma ha seguito lo spartito con maggior convinzione e meno riflessioni. De Rossi appare a suo agio nella veste, inedita, di terzo difensore centrale quando gli emiliani provano l’affondo e, allo stesso tempo, di regista «basso» nel momento di suonare la carica: il ragazzo di Ostia ci mette cuore e polmoni, non sbaglia il tempo delle entrate, ma, a tratti, vederlo tanto lontano dal suo centrocampo appare comunque uno spreco.
Le intenzioni di Luis Enrique sono note: si va in campo soltanto per vincere, il suo credo. Così è la Roma sotto gli occhi del presidente DiBenedetto (domani l’investitura nel cda giallorosso) e degli altri dirigenti (l’attuale numero uno Cappelli, il candidato alla vicepresidenza Tacopina, l’ad Fenucci) a cercare con insistenza di impossessarsi della sfida. Totti e De Rossi dialogano, Josè Angel avanza, Osvaldo e Borini corrono, ma l’unico pericolo dell’intero primo tempo è una saetta dell’ex Pupone che piega le mani a Mirante per finire prima sul palo e poi sui piedi di Osvaldo che centra la sagoma del portiere gialloblù. La Roma è in partita come mai in questo avvio di stagione perché, stavolta, il possesso palla non è sterile o fine a se stesso e, in avvio di ripresa, Osvaldo sale in cattedra (e in cielo) per il primo gol da trasferta: l’invito di Rosi è telecomandato, l’italo-argentino ringrazia con un colpo di testa che beffa Mirante. Luis Enrique è una molla, l’intera panchina festeggia il sigillo dell’ex bomber dell’Espanyol come una liberazione. Il campionato che avanza adagio ha prima aspettato le due milanesi, ora riscopre una Roma a tre lunghezze dalla vetta così affollata.
La Stampa – Guglielmo Buccheri

Il Tempo – La Roma si sblocca a Parma. Osvaldo scaccia i fantasmi

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Giallorossi in crescita conquistano al Tardini i primi tre punti della stagione. Lampi di bel gioco: al 5′ del secondo tempo cross di Rosi, poi il colpo di testa dell’italo-argentino che gela Mirante sul palo lontano. Totti colpisce un palo. Gialloblu pericolosi con Biabiany che faccia a faccia con Lobont spara fuori.
La Roma espugna Parma e allontana lo spettro della crisi. L’1-0 finale è stato sancito da un colpo di testa di Osvaldo su cross di Rosi al quinto del secondo tempo.
In avvio grande accelerazione di Osvaldo, scambio con Totti ma il cross dell’ex Espanyol è sbagliato. Grande equilibrio a centrocampo, prova a romperlo Giovinco con un sinistro al volo: fuori. Poche emozioni però nel primo tempo: Lobont para comodo su Giovinco al 28′. La Roma non incanta, ma al 40′ va a un passo dal vantaggio: male Mirante sul destro di Totti, la palla sbatte sul palo e sulla respinta Osvaldo calcia addosso al portiere.
Kjaer rischia il rosso (graziato), il Parma è sempre e solo Giovinco: su punizione la Formica Atomica dà solo l’illusione del gol. Burdisso per uno spaesato Kjaer la mossa di Luis Enrique a inizio ripresa. Dopo cinque minuti la Roma passa: cross di Rosi, che sembrava stesse per uscire dopo una botta alla testa, e gran colpo di testa di Osvaldo all’angolino.
La Roma prende campo e coraggio, il Parma è smarrito: Osvaldo (16′) sfiora il raddoppio con un bel diagonale. Jadid impegna Lobont al 26′, poco dopo Biabiany brucia Heinze ma spreca clamorosamente calciando alto e ignorando Giovinco e Crespo solissimi in area. Bella partita ora: Totti scambia con Pjanic e spara: incrocio dei pali sfiorato. Su un cross di Angel, Mirante esce a vuoto e Lucarelli rischia l’autogol. Il Parma ci prova in extremis con Zè Eduardo: salva Heinze. La Roma vede la luce.
“Meritavamo questa vittoria, stiamo facendo un lavoro enorme con tanto sacrificio in mezzo al campo”. Il match winner della serata Pablo Daniel Osvaldo, al secondo gol stagionale, sottolinea i meriti dei giallorossi ai microfoni di Sky. “Finora la fortuna non ci ha aiutati. La meritavamo per sbloccarci mentalmente, per il tecnico e per i compagni, anche quelli che sono rimasti a Roma”, ha detto. “Credo che dai sacrifici che facciamo in campo si veda quanto ci crediamo – ha aggiunto – Quando fai cose nuove ci vuole tempo di adattamento. Nel calcio, soprattutto in Italia, questo tempo non lo danno. Se ce lo lasciano, faremo grandi cose”. Ma quanto serve, ad Osvaldo, la fiducia di Luis Enrique, anche per smentire chi sostiene che la Roma abbia pagato troppo per il suo attaccante italo-argentino? “A me non interessa quello che dicono la gente e i giornalisti – risponde Osvaldo – So che lavoro bene ogni giorno, cercando di guadagnarmi il posto in campo. Ogni domenica lascio l’anima in campo e questo il mister lo vede”.
Il Tempo

Corriere dello Sport – Luis Enrique: “Bene così. Ora battiamo l’Atalanta”

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Il tecnico della Roma: «Sono soddisfatto e contento per i tifosi. La nostra prima vittoria è arrivata contro una squadra difficile, che ci ha fatto correre dei pericoli verso la fine».
ROMA – “Se sono soddisfatto? Chiaro che sì. La nostra prima vittoria è arrivata contro una squadra difficile, che ci ha fatto correre dei pericoli verso la fine, ma sono contento per la squadra e per i nostri tifosi che erano qui a Parma, ed anche per il gioco e per il risultato”. Ai microfoni di Sky, il tecnico della Roma Luis Enrique esprime la propria soddisfazione per il risultato pieno ottenuto sul campo del Parma. Ma oltre alla vittoria, Luis Enrique ritiene che la Roma stia cominciando a giocare il calcio che lui vuole vedere dai suoi? “Mi fate sempre questa domanda sul mio calcio – risponde lo spagnolo – ma il calcio di Luis Enrique è quello di tutti, giocare bene e fare tanti gol. Nel primo tempo è stato tutto più difficile, ma io sono contento per come ci siamo espressi per tutta la partita”. “Il finale poteva esser gestito meglio per togliere pressione alla difesa – aggiunge Luis Enrique – ma la squadra desiderava talmente tanto vincere che alla fine aveva paura di non riuscire ad ottenere questo risultato, era già successo la scorsa settimana”. Secondo l’allenatore della Roma, “la circolazione della palla è stata più veloce che in altre partite, però ancora mancano tante cose”.
LA POSIZIONE DI TOTTI – Inevitabile la domanda sulla prestazione, e la posizione in campo, di Totti. “Lui è un calciatore totalmente diverso dal resto – sottolinea lo spagnolo -, e lo sappiamo tutti. Oggi ha partecipato tantissimo al gioco, è una delle nostre possibilità in attacco. Sono contento perchè quando lui va, tutta la squadra gli va dietro. Francesco ha tutta la libertà nel nostro gioco d’attacco, però non è facile quando una squadra avversaria non permette la circolazione di palla. Ma noi vorremmo che Totti stesse più vicino all’area per sfruttare tutte le sue potenzialità offensive”. Nel campionato italiano qual è, finora, la squadra migliore che Luis Enrique ha visto? “L’Atalanta, la nostra prossima avversaria – risponde -: ha fatto dieci punti e sarebbe prima. Noi dobbiamo fare tutto il possibile affinchè i nostri tifosi possano vedere una vittoria. Ci troviamo meglio fuori casa? No perchè all’Olimpico c’è un ambiente incredibile, il pubblico sta sempre insieme con la squadra”.
OSVALDO – “Meritavamo questa vittoria, stiamo facendo un lavoro enorme con tanto sacrificio in mezzo al campo. Finora la fortuna non ci ha aiutati. La meritavamo per sbloccarci mentalmente, per il tecnico e per i compagni, anche quelli che sono rimasti a Roma”. Intervistato da Sky subito dopo la fine di Parma-Roma , il ‘match winner’ della serata Osvaldo, al secondo gol stagionale, sottolinea i meriti dei giallorossi. “Credo che dai sacrifici che facciamo in campo – aggiunge Osvaldo – si veda quanto ci crediamo. Quando fai cose nuove ci vuole tempo di adattamento. Nel calcio, soprattutto in Italia, questo tempo non lo danno. Se ce lo lasciano, faremo grandi cose”. Ma quanto serve, ad Osvaldo, la fiducia di Luis Enrique, anche per zittire che la Roma abbia pagato troppo per il suo attaccante italo-argentino? “A me non interessa quello che dicono la gente e i giornalisti – risponde Osvaldo -. So che lavoro bene ogni giorno, cercando di guadagnarmi il posto in campo. Ogni domenica lascio l’anima in campo e questo il mister lo vede”.
PJANIC – “Sono molto contento e soddisfatto. È stato molto importante centrare la prima vittoria, è fondamentale per la fiducia e per i tifosi che ci seguono. La squadra è soddisfatta, ho visto i compagni felici negli spogliatoi”. Così il romanista Pjanic, intervistato da Sky nel dopo-partita della sfida con il Parma. Anche oggi però non si è capito quale sia la posizione preferita dal bosniaco, ovvero se a centrocampo o da trequartista. “Mi piace giocare in mezzo al campo e toccare molti palloni per fornire assist ai compagni. Al Lione ho giocato anche come trequartista. Posso fare tutto”, è stata la risposta di Pjanic.
Corriere dello Sport

Corriere dello Sport – Osvaldo-gol! Arriva la Roma

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Espugnata 1-0 Parma: prima vittoria per Luis Enrique. A decidere il match un colpo di testa dell’attaccante italo-argentino.
PARMA – Luis Enrique e la Roma possono sorridere: a Parma arriva la prima vittoria in campionato (0-1). A decidere il match è Osvaldo, al secondo gol in due partite. Il suo colpo di testa vincente libera i giallorossi dalle paure e dalle pressioni e regala all’ambiente una settimana di serenità. L’italo argentino esulta con il gesto della mitraglia, come faceva un certo Batistuta. Batistuta che proprio in quella porta aveva segnato una doppietta nell’anno dello scudetto romanista.
PALO DI TOTTI – Luis Enrique cambia ancora la formazione iniziale. Per l’attacco sceglie Totti con Borini e Osvaldo. In difesa fuori Burdisso, dentro Heinze con Rosi sulla fascia destra. Pizarro ha qualche problemino fisico, al suo posto Perrotta. Il Parma si affida alla coppia d’attacco Giovinco-Floccari. Il primo quarto d’ora è movimentato: il Parma non si chiude dietro, ma affronta i giallorossi a viso aperto. Osvaldo da una parte e Giovinco dall’altra sono i più pericolosi. Il ritmo del match è alto, ma le due squadre sbagliano molto e quindi di occasioni da gol nitide neanche l’ombra. La Roma si sveglia al 39′: a scuoterla è capitan Totti con un tiro da fuori. Mirante smanaccia il pallone, che finisce sul palo, Osvaldo prova a ribattere a rete ma spara sul portiere. Kjaer, più falloso del solito, rischia la seconda ammonizione per un fallo su Giovinco a un minuto dalla fine del tempo. La prima parte di gara finisce così 0-0.
OSVALDO SBLOCCA – Inizia la ripresa e la Roma si presenta con Burdisso al posto di Kjaer. Al 5′ i giallorossi sbloccano la partita. Cross dalla trequarti di Rosi, Osvaldo a centro area stacca altissimo e insacca di testa. Ora la squadra di Luis Enrique gioca molto meglio: tocchi di prima e pressing asfissiante che frutta parecchie palle recuperate. Manca, però, sempre l’ultimo passaggio. Osvaldo, mobilissimo davanti, su assist in verticale di Totti supera bene il suo marcatore e conclude con un diagonale destro: palla di pochissimo fuori. Colomba cambia qualcosa: toglie un evanescente Floccari e mette dentro Crespo, prima era entrato Jadid per Galloppa. Babiany al 27′ si mangia una palla gol clamorosa: va via in contropiede, supera Josè Angel in velocità, ma una volta entrato in area prova il tiro (fuori) invece di servire Giovinco tutto solo a centro area. La risposta giallorossa arriva subito: Totti dal limite lascia partire un gran destro che si spegne di poco a lato. Al 32′ esce Pjanic (buon secondo tempo), affaticato, ed entra Simplicio. Il Parma è costretto all’ultimo cambio: si fa male Crespo, entrato da poco, al suo posto Zè Eduardo. La Roma soffre molto nel finale di gara. Un paio di mischie davanti a Lobont fanno gridare al gol. Ma con i denti i giallorossi riescono a tenere il risultato.
Corriere dello Sport – Mattia Rotondi

Gazzetta dello Sport – Ecco la Roma di Luis Enrique. Bella ripresa: 1-0 a Parma

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Dopo un primo tempo decisamente brutto, i giallorossi segnano con Osvaldo (su assist di un eroico Rosi) e poi trovano velocità e fluidità di gioco, sfiorando più volte il raddoppio. Gli emiliani, trascinati da Giovinco, sprecano il pari con Biabiany.
Chissà se qualcuno ci avrebbe scommesso, alla vigilia. Certamente non dopo l’inguardabile primo tempo di questa sera. E invece al Tardini, nella ripresa, si sono visti sprazzi di vera Roma, che sono bastati per aver ragione di un Parma ostico, grintoso e mai domo (però sprecone).
ANDAMENTO LENTO — La Roma prende subito in mano il gioco. Inizialmente con un fraseggio lento e arretrato, poi, col passare dei minuti, alzando progressivamente il proprio baricentro, ma sempre con un tiqui-toque molto rallentato. Il Parma però non sta a guardare, riparte spesso in velocità e anzi le prime occasioni vere sono sue, attorno al quarto d’ora: inaugura Lucarelli di testa su corner mandando fuori di poco, poi tocca a Giovinco gonfiare l’esterno della rete con un bel diagonale al volo di sinistro. Quindi riparte l’elaborata manovra della Roma, con De Rossi centromediano, Josè Angel vivace sulla sinistra, Totti in posizione più da trequartista che da punta (nonché spostato a destra) e la coppia Borini-Osvaldo più avanti. Di fronte a questo insistere sui passaggi orizzontali il Parma ha buon gioco nel chiudersi davanti alla sua area e a ripartire appena può. Così Totti capisce che l’unica è provarci dalla distanza e lo fa verso la fine del tempo costringendo Mirante a deviare sul palo (con Osvaldo che non riesce a ribadire in rete sulla respinta). Ma un primo tempo non propriamente esaltante finisce con l’inevitabile 0-0.
ALTRO PIGLIO — Al rientro in campo le squadre si presentano con un altro spirito. C’è più aggressività e dopo pochi minuti ne fa le spese Rosi prendendo una testata da Burdisso. Si temono implicazioni cervicali ma invece è qui che il terzino romanista vive il suo momento epico: stringe i denti, chiede di rientrare e il primo pallone che tocca è un cross millimetrico da destra per Osvaldo che schiaccia di precisione, angolato sul primo palo a spiazzare il portiere. Da lì in poi si vede un’altra Roma: aggressiva nel pressing, ancora pericolosa con Osvaldo e Totti e finalmente veloce e “alla Luis Enrique” nel tiqui-toque. Dal canto suo, il Parma ci prova generosamente, Giovinco è sempre pericoloso ma l’unica vera occasione viene sprecata da Biabiany. Colomba gioca anche la carta Crespo, ma l’argentino si fa male dopo pochi minuti: tocca a Ze Eduardo. Così è Zaccardo a portare l’ultimo brivido a Lobont: viene lasciato tutto solo e libero di girare di testa un cross di Modesto ma la mette tra le braccia del portiere. E la Roma porta a casa un risultato che potrebbe segnare la svolta.
La Gazzetta dello Sport –  Pier Luigi Todisco

Totti: “Una vittoria per la fiducia”

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Le dichiarazioni di Francesco Totti dopo la vittoria della Roma sul Parma, pubblicate sul proprio sito internet (www.francescototti.com):

Stasera al Tardini contro il Parma è arrivata la nostra prima vittoria. Penso sia un risultato importantissimo soprattutto dal punto di vista del morale. Da quest’incontro trarremo sicuramente nuove certezze e la fiducia in noi stessi ne uscirà rafforzata.

La prossima partita ci vedrà in campo contro l’Atalanta che fino ad ora ha totalizzato un pareggio e tre vittorie: praticamente senza la penalizzazione sarebbero primi in classifica.

Per questo dovremo affrontarli con grande rispetto ma allo stesso tempo sarà fondamentale cercare con convinzione il gol e i tre punti“.

Parma-Roma: le pagelle

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di Adriano Serafini

LOBONT 6:  Sbaglia un rinvio, niente di più.

ROSI 6: Diligente, contiene la classe di Giovinco, scodella verso Osvaldo il pallone della vittoria.

KJAER 5,5: Il primo eccesso di foga gli costa il giallo, al secondo intervento scomposto rischia grosso. Luis Enrique è costretto a sostituirlo per evitare guai. Dal 1′ s.t. BURDISSO 6: Bene di testa, tiene unita la difesa, aggiunge mestiere nei momenti delicati della gara.

HEINZE 7: Grinta e carattere argentino a disposizone della squadra. Sempre in anticipo.

JOSE ANGEL 6,5: In questo momento è uno dei pochi che riesce a dare profondità alla squadra, pur partendo dalle retrovie. Costringe spesso Biabiany a ripiegare.

DE ROSSI 6,5: Imposta e garantisce copertura. Si sdoppia in mezzo al campo, è in forma, si vede.

PJANIC 6: Gara a due volti del bosniaco che si assenta per lunghi tratti del primo tempo, perdendo anche qualche pallone di troppo. Cresce nella ripresa. Dal 78′ SIMPLICIO sv

PERROTTA 6: Meglio in copertura che in fase di impostazione. Nel finale corre a più non posso con grande sacrificio.

BORINI 5,5: Corre per il campo come fosse tarantolato. Ha il demerito di essere poco concreto, però, nell’economia della gara. Dal 69′ BOJAN 6: Un paio di spunti interessanti.

TOTTI 6,5: Nel primo tempo si abbassa per cercare le trame giuste, prova anche la conclusione da fuori colpendo il  palo dopo la mancata presa di Mirante. Nella ripresa diventa regista avanzato, facendo salire la squadra quando il Parma pressa. Sfiora il raddoppio con un destro fulminante che esce di un niente. Un capitano al servizio della Roma.

OSVALDO 7: Secondo gol in campionato con un colpo di testa in controtempo che non lascia scampo a Mirante. Accentrandosi trova con più facilità i movimenti giusti all’interno dell’area. Sfiora la doppietta con un diagonale che finisce fuori di pochissimo e si inventa anche uomo assist. La prima, meritata, mitraglia in maglia giallorossa.

LUIS ENRIQUE 6: Voleva i 3 punti. Li ha ottenuti. Sperava di vedere progressi sul piano del gioco e della verticalizzazione. Ci sono stati. La strada è lunga, però.

Parma-Roma: tutte le dichiarazioni

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TUTTE LE INTERVISTE DI PARMA-ROMA

DOPO GARA:

Luis Enrique a Sky Sport:
“Sono soddisfatto, è stata una vittoria contro una squadra difficile. Sono molto contento per i ragazzi e per i tifosi che hanno fatto il tifo qui a Parma e poi per il gioco e il risultato, sono contento per tutto. Giocare bene al calcio è fare gol. Sono contento di tutta la partita. Il finale di gara? Senza nessun dubbio deve essere migliore ma la squadra ha così tanta voglia di vincere che ha paura di perdere il risultato. E’ stata una settimana difficile, abbiamo avuto tre impegni e sono molto felice per i ragazzi. La circolazione della palla è stata più veloce rispetto alle altre partite ma mancano ancora tantissime cose. Osvaldo e Borini sono stati bravissimi, hanno la qualità di fare questo gioco sia un po’ più dentro che un po’ più fuori. Totti è un calciatore totalmente diverso dal resto. Ha partecipato tantissimo al gioco, sono contento perché quando lui va tutta la squadra va dietro a lui. Francesco ha tutta la libertà nel nostro gioco d’attacco, ha libertà per ricevere la palla in situazioni più vantaggiose ma è difficile quando la squadra non permette una buona circolazione palla. Lo vorremmo comunque più vicino alla porta. Il campionato? Ho visto che qualsiasi squadra può vincere. L’Atalanta che è il nostro prossimo avversario è il leader virtuale ed è un avversario molto difficile e noi faremo uno sforzo affinchè i nostri tifosi possano vedere una vittoria. Meglio fuori che in casa? No perché l’Olimpico ha un tifo fedele e me ne sono accorto anche se sono qui da poco. E’ un tifo così fedele che ci obbliga a far bene dalla prossima”.
Luis Enrique a Mediaset Premium:
“Siamo andati a fare la partita come sempre, i tifosi, l’impegno della squadra. Sono contento e felice. C’è tanto da migliorare ancora. Noi allenatori siamo esigenti. Abbiamo sofferto tantissimo nel finale ma siamo contenti. Eravamo pronti e abbiamo ottenuto un buon risultato. Ora c’è l’Atalanta, una buonissima squadra. Sono molto esigente. I calciatori lo sanno. Cos’è cambiato in questa settimana? Che settimana…Abbiamo giocato giovedì. La squadra deve rimanere corta. Quando sono arrivato mi hanno detto che Roma è una piazza difficile ma entrare all’Olimpico è bellissimo. Kjaer? Era a rischio cartellino rosso e l’ho sostituito. Succede”.
Luis Enrique a Rai Sport:
“Contento per la prestazione. Mi è piaciuta tutta la partita, anche gli ultimi 10 minuti in cui abbiamo avuto qualche problema, ma credo sia normale. Avevamo voglia di vincere, era una necessità. La squadra ha fatto una bella partita, quella che volevamo e il risultato è giusto. Paura di perdere? Questo succede quando uno ha così voglia di vincere, però sono ottimista perché tutto quello che abbiamo fatto oggi era molto importante. Quando arriva il risultato la fiducia dei giocatori cresce. Non c’è nessuna squadra come il Barcellona, nessuna può essere uguale. De Rossi è un centrocampista ed è quello il ruolo in cui lo vedo. A me piace la mia squadra e penso che saremo più forti di settimana in settimana. Sono contento della mia squadra, dietro la palla ci sono sempre 9-10 giocatori e in queste situazioni non è facile giocare. Sono contento di tutti i difensori: Kjaer, Burdisso, Cassetti, di tutti i difensori. Lavoriamo tanto per controllare questo tipo di situazioni e evitare il rischio. Cassetti è una possibilità, può essere sia terzino che centrale. Ora la mia scelta è diversa, ma lui si allena comunque come professionista al 100%. Arriverà il suo momento”.
Luis Enrique in conferenza stampa:
“Il Parma ha rischiato molto, ha provato a pareggiare la partita e abbiamo sofferto. Un po’ di paura alla fine è normale. Il risultato per noi è una meraviglia. Ora pensiamo all’Atalanta, che sarà una partita difficile. Questa è una squadra con tanta voglia. Una squadra che può fare molto meglio. Per me è importantissimo avere questa fame. Sono fortunato ad avere questa rosa. Il lavoro c’è sempre, tre giorni fa per qualcuno eravamo patetici e ora siamo migliorati. Il lavoro c’è sempre stato. Non siamo una macchina ma persone. Adesso abbiamo la tranquillità ed è il momento giusto per far vedere ai nostri tifosi nel nostro stadio, nella nostra casa che abbiamo questa fiducia. Questa relazione fra i tifosi e noi ci renderà più forti”.

Francesco Totti dal suo sito:
“Stasera al Tardini contro il Parma è arrivata la nostra prima vittoria. Penso sia un risultato importantissimo soprattutto dal punto di vista del morale. Da quest’incontro trarremo sicuramente nuove certezze e la fiducia in noi stessi ne uscirà rafforzata.
La prossima partita ci vedrà in campo contro l’Atalanta che fino ad ora ha totalizzato un pareggio e tre vittorie: praticamente senza la penalizzazione sarebbero primi in classifica. Per questo dovremo affrontarli con grande rispetto ma allo stesso tempo sarà fondamentale cercare con convinzione il gol e i tre punti”.

Lobont a Roma Channel:
“Siamo tutti contenti per questi tre punti, abbiamo lavorato tanto. Quello che conta è il risultato, abbiamo preso i tre punti che sono molto importanti per noi. Quanto può cambiare una vittoria così? Tanto, basta che continuiamo a lavorare. Secondo me il risultato lo abbiamo gestito bene, non potevamo attaccare sempre. Biabiany? Meno male è andata fuori (ride, ndr)”.

Perrotta a Sky Sport:
“La medicina giusta è sempre la vittoria. Puoi lavorare bene durante la settimana, ma se i risultati tardano ad arrivare la fiducia viene meno. Al di là della prestazione, stasera era importante venir fuori dallo stadio con i tre punti. Ci siamo riusciti soffrendo e senza rubare nulla”.

Simon Kjaer a Roma Channel:
“La partita ultima loro hanno fatto gol alla fine. Oggi abbiamo fatto una bella partita, eravamo messi bene in campo. L’espulsione? Secondo me nell’ammonizione neanche c’era fallo, ma con un altro giallo tutto diventava più difficile. Ora però siamo molto felici, abbiamo fatto un sacco di lavoro in queste settimane e alla fine abbiamo vinto. Ora possiamo essere più tranquilli e poi vincere anche contro l’Atalanta. Sono tutte partite difficili in A. Ma noi siamo in forma e all’Olimpico dobbiamo vincere sempre. Noi abbiamo un modulo che lascia spazio ai contropiedi. Nel primo tempo ha creato problemi Giovinco. E’ tornato il sorriso? Certo, siamo contenti”.
Simon Kjaer a Sky Sport:
“Secondo me il fallo da giallo non era neanche da ammonizione. Ho capito la scelta dell’allenatore perché con il secondo giallo sarebbe stato peggio. Ci vuole tempo. Quando siamo in pressione mandiamo la palla in avanti, noi vogliamo giocare sempre il calcio. Il gioco ha bisogno di tempo, è anche un modo nuovo di difendere, nuovo anche per me. C’è sempre qualcosa da migliorare, era importante vincere e poi non abbiamo preso gol. Il primo tempo abbiamo fatto bene, nell’uno contro uno non potevamo giocare in anticipo”.
Simon Kjaer a Mediaset Premium:
“Siamo molto contenti, era una partita difficile ma anche i tifosi avevano voglia di vederci vincere. La sostituzione? Perché rischiavo il secondo cartellino giallo e potevo uscire anzitempo. Il mister ha fatto bene a farmi uscire. Ci vuole del tempo. Abbiamo molta pressione addosso ma siamo contenti”.

Pjanic a Sky Sport:
“Sono soddisfatto, abbiamo vinto e il risultato è molto importante per noi e per la nostra fiducia oltre che per i nostri tifosi. La mia migliore posizione? Qualche volta a Lione ho giocato da trequartista, mi piace fornire assist agli attaccanti. Luis Enrique? E’ un ottimo allenatore, con lui parlo in inglese. Ci vorrà un po’ di tempo per abituarci tra di noi”.

Osvaldo a Sky Sport:
“Ci meritavamo questa vittoria, stiamo lavorando tanto e la fortuna fino ad oggi non è stata dalla nostra parte, dovevamo sbloccarci mentalmente. Il nuovo modulo? Noi ci crediamo, si vede, stiamo facendo tanti sacrifici. E’ normale che quando fai cose nuove ci vuole tempo, a volte nel calcio in Italia non ce n’è. Possiamo fare grandi cose. E’ costato troppo il mio cartellino? Mi importa poco di ciò che dice la gente o i giornalisti. Cerco di guadagnarmi il posto, e il mister lo vede”.
Osvaldo a Mediaset Premium:
“Ci voleva abbiamo fatto sacrifici enormi e ora si vedono i frutti. Crediamo in questo progetto, alla fine se ci danno tempo possiamo fare bene. Ci vuole un pochino di tempo per giocare come vuole il mister. Io mi metto a sua disposizione. La dedica? A mia moglie e alla mia bambina che mi guardano da casa, degli altri non me ne frega niente”.

INTERVALLO:
Daniele De Rossi a Sky Sport:
Manchiamo tantissimo di fortuna, e un pizzico di cattiveria negli ultimi 20 metri. La finalizzazione, il lavoro di tutta la squadra, le punte, i centrocampisti che si inseriscono, tutti insieme”.

PRE PARTITA:
Josè Angel a Sky Sport e Mediaset Premium:
“Siamo tranquilli, verremmo fuori da questo momento negativo. Peccato per l’inizio, volevamo partire bene ma non ci siamo riusciti. Sentiamo la pressione? Non credo che sia un termine giusto, non ci serve ma siamo sulla strada giusta”.
“Sono contento di essere qui alla Roma, i miei compagni mi stanno aiutando molto nel mio inserimento. Sono contento di essere titolare di questa squadra, dobbiamo essere concentrati per andare avanti e progredire. Il Parma è comunque una buona squadra perché gioca qui nella serie A italiana, noi comunque dobbiamo cercare questa sera di fare una buona partita e continuare sul percorso che abbiamo intrapreso e speriamo che sia la serata giusta per centrare la prima vittoria”.

Noel Gallagher (Oasis): “Cambierei Balotelli solo con De Rossi”

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Noel Gallagher, membro della band inglese Oasis, è un grande appassionato di calcio e tifoso del Manchester City. Il cantautore, ospite nella trasmissione della Rai Quelli che il Calcio ha parlato della sua simpatia per Mario Balotelli, che gioca appunto nei Citizens, ma ha dichiarato anche di apprezzare parecchio il centrocampista della Roma Daniele De Rossi. Queste le sue parole: ” Se cambierei Balotelli con un altro calciatore italiano? Ad oggi mi tengo Balotelli. Lui è un grandissimo calciatore e tutti noi del Manchester City lo amiamo. Se proprio dovessi scegliere, però, vorrei solamente Daniele De Rossi“.

La Roma in pressing su Otamendi

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Nicolas Otamendi è uno dei tanti nomi scritti sulla lista di Walter Sabatini per rinforzare la sua Roma nel prossimo mercato di gennaio. Il difensore argentino ex Velez, ora in forze al Porto ha un contratto fino al 2013 ed ha una valutazione intorno agli 8 ml di euro. La società giallorossa, secondo quanto riporta tuttomercatoweb, ha sondato il terreno in questi giorni per capire i margini di trattativa con il club portoghese.