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Mercato, Betis su Belotti. Interesse anche dalla Germania, la preferenza però è una sola

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BOLOGNA, ITALY - DECEMBER 17: Andrea Belotti of AS Roma looks on during the Serie A TIM match between Bologna FC and AS Roma at Stadio Renato Dall'Ara on December 17, 2023 in Bologna, Italy. (Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)

Il futuro appare lontano da Roma. Se il minutaggio era già basso con Mourinho, ora che sulla panchina giallorossa si è insediato Daniele De Rossi Andrea Belotti rischia di giocare ancora meno. Il neo tecnico giallorosso ha infatti deciso di utilizzare il 4-3-3, modulo che contempla la titolarità di Romelu Lukaku come centravanti.

Per il Gallo, dunque, si profila un ruolo da seconda scelta. Non proprio ciò che più aggrada l’attaccante. E così ecco che tirate su le antenne, la Roma capta diversi segnali di interesse. Dall’Italia, certo, ma anche da Spagna e Germania.

In terra andalusa è il Betis che ha cerchiato di rosso il nome di Belotti, ritenuto il profilo ideale per sostituire Borja Iglesias, promesso al Bayer Leverkusen di Xabi Alonso. L’altra pista straniera porta invece al Wolfsburg.

Tra le diverse opzioni, però, una sola è di gradimento del diretto interessato. Belotti infatti sarebbe d’accordo a lasciare Trigoria, purché restasse in Serie A. E ciò sarebbe possibile solamente trasferendosi a Firenze. La modalità, tuttavia, non può essere quella dello scambio con Ikoné, bloccato pubblicamente dal dg Barone. L’operazione con la Fiorentina potrebbe andare a buon fine sulla base di un prestito. Lo scrive tuttomercatoweb.com.

Bove e Dybala, il calcio che educa: insieme per la cultura del primo soccorso

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NAPLES, ITALY - APRIL 28: Edoardo Bove of AS Roma during the Serie A TIM match between SSC Napoli and AS Roma - Serie A TIM at Stadio Diego Armando Maradona on April 28, 2024 in Naples, Italy. (Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

Un passaggio significativo, nel segno della formazione e dell’impegno civile, ha visto protagonisti Edoardo Bove e Paulo Dybala. I due calciatori hanno infatti preso parte a un’iniziativa dedicata alla diffusione della cultura del primo soccorso.

L’arresto cardiaco accusato durante la sfida casalinga contro l’Inter del dicembre dello scorso anno e la successiva impiantazione di un defibrillatore cardiaco sottocutaneo hanno segnato profondamente Bove. Da lì la scelta di orientare con convinzione la propria attenzione verso questo ambito.

A raccontare l’esperienza è stato lo stesso centrocampista attraverso un post sui social: negli scatti appare accanto a Dybala, all’interno di un centro sportivo, circondato da giovani e impegnato in una dimostrazione pratica.

“La formazione al primo soccorso resta una sfida e una responsabilità”, ha scritto Bove, esprimendo poi gratitudine nei confronti dell’attaccante argentino per aver condiviso un momento di crescita e consapevolezza.

Stramaccioni: ” In questo momento vedo la Roma con un rendimento collettivo molto alto”

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Andrea Stramaccioni, ex allenatore delle giovanili della Roma e oggi opinionista a Dazn, ha rilasciato un intervista a Il Tempo, in vista del big match tra Juventus e Roma, analizzando alcuni aspetti delle rispettive squadre

Di seguito le sue parole:

Nella sfida Contro il Como si è vista la Roma più «gasperiniana» della stagione?
«Ero allo stadio, è stata per me la miglior Roma della stagione per intensità, condizione fisica, pericolosità offensiva e solidità difensiva. Considerando l’avversario è stata una prova davvero impressionante».

Adesso c’è la Juventus. Che sfida sarà tra Gasperini e Spalletti?
«Al Dall’Ara ho visto una Juventus sempre più convinta di quello che fa, che arriva anche lei come la Roma a questa sfida dopo aver sfoderato una grande prestazione su un campo molto difficile come Bologna».

Che cosa può fare la differenza in una partita del genere?
«In questo momento vedo la Roma con un rendimento collettivo molto alto e ad oggi abituato anche a giocare a grande intensità. La Juventus ha invece in alcune individualità la capacità di risolvere la partita con una giocata. Inoltre, aggiungo che se la difesa di Gasp continua a fare un campionato eccellente, di contro, con Spalletti, seppure con l’assenza pesante di Vlahovic, pian piano le punte stanno crescendo. Mi è piaciuto molto Openda a Bologna».

Sarà più pesante l’assenza di N’Dicka o quella di Koopmeiners?
«Ammesso esista una “bilancia virtuale” di importanza dico N’Dicka per la Roma. Sia perché contro il Como è stato uno dei migliori e sia perché probabilmente “costringerà” Gasperini a rimettere Mancini centrale, e a me centro destra nella difesa a tre col gioco della Roma mi sta piacendo davvero molto».

Parliamo di giovani talenti: Soulé o Yildiz, chi le sta piacendo di più?
«Stanno disputando entrambi una grande stagione, Yildiz è il migliore della Juventus sia per gol segnati (6, ndr) che per gli assist (4, ndr) e Spalletti lo vuole meno aperto e più vicino alla punta. Sorprendente che il discorso sia quasi identico per Soulé, miglior marcatore della Roma con cinque reti segnate e miglior assistman. Finora negli scontri diretti con Inter, Milan e Napoli ha reso meno del suo valore e sabato vorrà sicuramente invertire la rotta contro la sua ex squadra che forse con la dirigenza precedente non ha creduto tantissimo in lui».
 

Dybala gioca sempre meno e sembra lontano dalla forma migliore. Ormai non è più centrale per questa Roma?
«Parlando solo di campo Paulo è stato fortemente penalizzato dagli infortuni in questo inizio stagione. Se sta bene è centrale sempre, sicuramente potrà ritagliarsi uno spezzone di gara. Poi lui per la Roma e Vlahovic per la Juve sono i due grandi attaccanti in scadenza a giugno».

Sta per riaprire il mercato. Di cosa ha bisogno la Roma a gennaio? Con le giuste scelte sul mercato può pensare realmente allo scudetto:
«Assolutamente sì, con un attaccante importante e un esterno a sinistra (se Angelino non sta ancora bene) i Friedkin potrebbero rendere la Roma veramente temibile. Lunedì sera sono uscito dallo stadio pensando che dando a Gasperini una punta “alla Gasp”, la Roma se la gioca con tutte».

Conferenza pre Juventus, Gasperini parlerà alle 13.30 domani

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Domani alle 13.30 Gian Piero Gasperini sarà protagonista di una conferenza stampa a Trigoria, occasione per fare il punto sulla prossima partita: quella di sabato contro la Juventus, che rappresenterà l’ultima sfida prima della pausa natalizia. Un passaggio importante, sia per la classifica che per il morale del gruppo. L’appuntamento si chiuderà con un brindisi di Natale insieme ai giornalisti presenti.

Roma, nodo rinnovi: Dybala e Pellegrini sotto esame, Çelik verso la conferma

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In un contesto segnato da esigenze economiche e valutazioni strategiche, i rinnovi contrattuali restano un tema caldo in casa Roma. Il direttore sportivo Frederic Massara ha rimandato ogni confronto alla primavera per le situazioni di DybalaPellegriniÇelik ed El Shaarawy, senza accelerazioni anche alla luce dei paletti imposti dal fair play finanziario.

Il Corriere dello Sport ha fatto il punto sul quadro generale. Il caso più complesso è quello di Paulo Dybala, il giocatore più pagato della rosa con circa 8 milioni di euro netti a stagione. Per l’argentino qualsiasi ipotesi di prolungamento dovrà partire da cifre almeno dimezzate. Scenario simile per Lorenzo Pellegrini, che percepisce quasi 6,5 milioni annui, bonus inclusi.

Diversa è la posizione di Zeki Çelik. Il turco è molto apprezzato da Gasperini per affidabilità e duttilità, pertanto il rinnovo è considerato una formalità. Capitolo separato per Stephan El Shaarawy, la cui permanenza dipenderà dall’accettazione di un ruolo più defilato.

Mercato Roma, caccia all’attaccante: tutti i nomi sul tavolo di Massara

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Con l’avvicinarsi dell’apertura del mercato, si amplia il ventaglio di profili accostati alla Roma per il potenziamento del reparto offensivo. L’identikit porta, tra le altre cose, a un esterno sinistro di piede destro, un numero 11 “alla Lookman”. Tra i giocatori seguiti con attenzione spicca Mathys Detourbet, centrocampista del Troyes, formazione di Serie B francese. Giovane e ancora poco conosciuto nel grande calcio europeo, è però già considerato dagli addetti ai lavori una promessa in rapida ascesa. La società capitolina aveva sondato il suo entourage già la scorsa estate tramite il direttore sportivo Frederic Massara. Tuttavia, allo stato attuale non risultano trattative concrete.

In parallelo, restano d’attualità anche calciatori più esperti, il cosiddetto usato sicuro. Il Mondiale al termine della stagione spinge infatti diversi atleti a cercare una squadra in grado di garantire spazio e visibilità, così da rientrare nel giro delle rispettive nazionali.

In questo scenario tornano nomi di peso, su tutti quello di Mauro Icardi. L’argentino, attualmente al Galatasaray e reduce dalla rottura del crociato, sarebbe disposto a ridurre sensibilmente il proprio ingaggio pur di rilanciarsi nella Capitale. Sotto osservazione c’è anche Yannick Carrasco, già allenato da Claudio Ranieri ai tempi del Monaco.

In cima alle preferenze di Massara resta però Joshua Zirkzee, ritenuto il profilo più funzionale alle esigenze immediate di Gian Piero Gasperini. Un’operazione complessa, destinata a richiedere tempo. Proprio per questo restano sullo sfondo soluzioni più rapide da definire, come quella che porta a Niclas Füllkrug. Tra i nomi valutati figura infine Andrea Pinamonti del Sassuolo.

Mercato Roma: idea Pinamonti, il classe ’99 proposto a Massara

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Sassuolo's Italian forward Andrea Pinamonti (C) celebrates after scoring an equalizer during the Italian Serie A football match between Sassuolo and AS Rome on November 9, 2022 at the Citta del Tricolore stadium in Reggio Emilia. (Photo by Filippo MONTEFORTE / AFP) (Photo by FILIPPO MONTEFORTE/AFP via Getty Images)

Con l’avvicinarsi di gennaio la Roma lavora per soddisfare le richieste di Gian Piero Gasperini, intenzionato a rafforzare il reparto offensivo. Tra i nomi circolati nelle ultime settimane è comparso quello di Andrea Pinamonti, centravanti del Sassuolo classe 1999.

Il giocatore è stato proposto al direttore sportivo Ricky Massara dai suoi procuratori, presenti a Trigoria domenica scorsa per un incontro con la società. Pinamonti non rappresenta la priorità assoluta della Roma, ma resta un profilo che non dispiace all’allenatore, soprattutto per caratteristiche e possibilità di inserirsi rapidamente nel gruppo.

Il club giallorosso continua a valutare diverse piste per l’attacco, ma l’idea Pinamonti rimane aperta e potrebbe diventare concreta qualora le trattative principali dovessero complicarsi.

Come riportato da Radio Mana Mana, la Roma mantiene viva questa opzione, consapevole che il mercato di gennaio richiederà prontezza e flessibilità nelle scelte.

Obiettivo Zirkzee: offerta giallorossa di 5+30 milioni al Manchester United

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NEWCASTLE UPON TYNE, ENGLAND - APRIL 13: Joshua Zirkzee of Manchester United reacts during the Premier League match between Newcastle United FC and Manchester United FC at St James' Park on April 13, 2025 in Newcastle upon Tyne, England. (Photo by Stu Forster/Getty Images)

La Repubblica (G. Cardone e A. Sereni) – Joshua Zirkzee continua a essere la priorità assoluta della Roma per rinforzare l’attacco. I contatti con il Manchester United sono già entrati nel vivo, anche se la richiesta del club inglese resta alta: 50 milioni di euro complessivi. Sul tavolo, al momento, c’è la proposta giallorossa di un prestito oneroso da 5 milioni con obbligo di riscatto fissato a 30. A favore della Roma può giocare un fattore tutt’altro che secondario: la volontà dell’attaccante, che accetterebbe di buon grado il trasferimento per lavorare con Gasperini.

Nessun club europeo in zona Champions ha segnato così poco

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Il Corriere della Sera (L. Valdiserri) – Se dipendesse solo da lui, Gian Piero Gasperini rimetterebbe mano a gran parte dell’attacco. Ma il suo pragmatismo lo porta a fissare priorità chiare: una prima punta e un esterno offensivo, a patto che siano giocatori di livello. Il motivo è tutto nei numeri. Con 16 gol segnati, la Roma è la squadra meno prolifica tra quelle che, nei cinque principali campionati europei, oggi sarebbero qualificate alla Champions League. Un dato che pesa ancora di più se rapportato ai risultati: 30 punti con 16 reti, significa che ogni gol giallorosso vale quasi due punti.

Gasperini chiede quindi un intervento forte sul mercato. Finora ha mantenuto toni realistici, consapevole di quanto sia complicato intervenire a gennaio, ma il calendario impone riflessioni immediate: Juventus, Genoa e Atalanta sono snodi cruciali, da affrontare peraltro senza Ndicka ed El Aynaoui, impegnati in Coppa d’Africa. In questo scenario, la priorità è chiara: Joshua Zirkzee resta il profilo ideale. Conosce già la Serie A e garantirebbe tempi di adattamento ridotti, un fattore decisivo per una squadra che ha bisogno di segnare subito, non di aspettare.

Prima la Juve poi il mercato. Bivio Dybala: dentro o fuori?

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AS Roma's Argentinian forward Paulo Dybala works around Juventus' Italian forward Federico Chiesa (R) during the Italian Serie A football match between AS Roma and Juventus on March 5, 2023 at the Olympic stadium in Rome. (Photo by Filippo MONTEFORTE / AFP) (Photo by FILIPPO MONTEFORTE/AFP via Getty Images)

Il Corriere dello Sport (U. Trani) Chissà se allo Stadium qualcuno stenterà a riconoscerlo. Paulo Dybala si presenta a Torino con il profilo di una riserva nella Roma quarta in classifica, reduce da quattro panchine consecutive e con il rischio concreto di una quinta, magari senza nemmeno togliersi la tuta come accaduto contro il Como. Eppure, lì lo ricordano benissimo. Lo ricordano soprattutto nel giorno dell’addio, tra lacrime sul campo e applausi dagli spalti, gli stessi che lo hanno accompagnato per sette stagioni da protagonista in bianconero.

Era il 16 maggio 2022 quando Dybala salutò la Juventus: Allegri, al 78’, gli regalò una standing ovation nell’ultima gara a Torino, curiosamente contro la Lazio, oggi rivale cittadina della Roma. Tre anni e sette mesi dopo, la Joya torna allo Stadium, di nuovo da avversario. Ci era già tornato in giallorosso, ma mai in una situazione così delicata.

Dybala arriva in sordina, con un futuro in discussione e un contratto in scadenza il 30 giugno che la società, al momento, non sembra intenzionata a rinnovare. Gasperini non lo considera un titolare per diritto acquisito: nel suo sistema contano rendimento e allenamenti quotidiani, e l’argentino negli ultimi tempi fatica a raggiungere la sufficienza. I numeri parlano chiaro: 13 presenze stagionali (10 in Serie A e 3 in Europa League), 696 minuti complessivi, con 7 partite saltate per infortunio.

Da qui a sabato Paulo proverà a riconquistare spazio e fiducia. Per giocare dall’inizio può scalzare solo Ferguson, interpretando il ruolo di falso nove. Un ritorno a Torino che profuma di nostalgia, ma anche di esame decisivo.

Gasp disposto ad aspettare Zirkzee. A Torino senza N’Dicka: torna Celik

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MANCHESTER, ENGLAND - AUGUST 30: Joshua Zirkzee of Manchester United during the Premier League match between Manchester United and Burnley at Old Trafford on August 30, 2025 in Manchester, England. (Photo by Matt McNulty/Getty Images)

Il Messaggero (D. Aloisi) – Joshua Zirkzee resta il primo nome sulla lista per rinforzare l’attacco giallorosso. La valutazione del Manchester United, fissata a 50 milioni, non ha fatto cambiare strategia a Massara, che continua a lavorare per limare le cifre. La Coppa d’Africa potrebbe rallentare l’operazione, ma la volontà dei Friedkin è chiara: accontentare Gasperini e provare a chiudere già nella prima settimana di gennaio.

Se la pista olandese dovesse complicarsi, l’alternativa porta in Brasile. Il nome caldo è Yuri Alberto del Corinthians, profilo già indicato dal tecnico e legato a un procuratore che Gasperini conosce bene. Il club paulista chiede 25 milioni, ma sulla punta ci sono anche West Ham e Botafogo, guidato dal figlio di Carlo Ancelotti.

Il mercato resta comunque fluido: Raspadori e Gudmundsson continuano a essere monitorati. Da escludere, invece, una partenza a gennaio di Dybala: il Boca Juniors osserva, ma l’argentino vuole restare in Europa prima di pensare, più avanti, alla MLS.

Attenzione anche al futuro di Dovbyk: una sua eventuale cessione aprirebbe le porte a due innesti offensivi, con la pista di uno scambio con Beto dell’Everton da tenere sotto osservazione. Resta però il nodo fisico: l’ucraino non ha ancora smaltito del tutto la lesione e anche ieri ha lavorato a parte, con la speranza di rientrare almeno tra i convocati per la trasferta di Torino.

Mercato, non solo Zirkzee, la Roma punta anche Raspadori

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NAPLES, ITALY - SEPTEMBER 29: Giacomo Raspadori of SSC Napoli during the Serie A match between Napoli and Monza at Stadio Diego Armando Maradona on September 29, 2024 in Naples, Italy. (Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

Non c’è solo Joshua Zirkzee nei piani della Roma. Il club giallorosso continua infatti a muoversi con decisione anche su Giacomo Raspadori, in uscita dall’Atletico Madrid. Come riportato da Alfredo Pedullà, i contatti con l’entourage dell’attaccante sono costanti e l’ipotesi di un doppio intervento offensivo prende sempre più quota.

Lo scenario è legato anche alle possibili uscite: Bailey resta in bilico, mentre Baldanzi è seguito con interesse da Verona e altri club. La linea della proprietà è chiara: assecondare le richieste di Gasperini, protagonista di un impatto molto positivo a Trigoria. Il mercato giallorosso entra nel vivo, con manovre importanti già avviate.

Capello: “Wesley è devastante, Svilar pesa come un bomber”

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LJUBLJANA, SLOVENIA - SEPTEMBER 15: Fabio Capello of Italy managing the Red Team during a charity match for the Slovenian flood victims on September 15, 2023 in Ljubljana, Slovenia. In August 2023 major floods occurred in two-thirds of the Slovenian territory due to heavy rain. Deemed as the worst natural disaster of the country. (Photo by Jurij Kodrun/Getty Images)

Fabio Capello, ex di Juventus e Roma, ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport parlando della sfida di sabato. Le sue parole:

E Gasperini come può far male alla Juventus?
“Wesley sfreccia, è devastante tanto a destra quanto a sinistra: può essere la chiave della Roma per aprire la Juventus. Ma l’uomo in più di Gasp è sempre lo stesso”

Chi?
“Svilar. È il miglior portiere del campionato: letture pazzesche e interventi super. È un portiere che pesa come un bomber nell’economia della squadra”.

Il centravanti resta il problema della Roma?
“Ferguson inizia a muoversi meglio, qualcosa di positivo si intravede. Sarà interessante vedere se Gian Piero punterà sulla qualità di Dybala o se rinuncerà all’argentino per privilegiare intensità, ritmo e pressing”.

Benatia: “A Roma mi hanno dato del mercenario, ma non volevo andare via”

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Medhi Benatia, attuale DS del Marsiglia ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport. Le sue parole:

Alla Roma ha giocato con Totti: che rapporto avevate?
“Con Checco siamo molto amici, era bello goderselo in allenamento, per la classe, gli scherzi e le risate. A Roma sono stato un anno, mi hanno dato del mercenario ma io non sarei mai andato via: l’addio mi ha spaccato il cuore. Volevo rinnovare ma Sabatini, a cui devo tantissimo, a un certo punto mi disse che doveva vendermi per il fair play finanziario. Oggi da dirigente lo capisco, allora no. Mi fece arrabbiare, chiesi la cessione perché avevo perso la fiducia, ma io volevo vincere a Roma”.

Fantasia e coraggio: è l’ora di Yildiz e Soulè

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La Gazzetta dello Sport (A.Masala) – Serve fantasia, tanta fantasia. Yildiz e Soulé devono prendersi la scena, senza timidezze. Juventus e Roma si sfidano guardandosi negli occhi, in uno scontro diretto che dirà molto sulle reali possibilità di restare agganciati al treno che conta. All’Allianz Stadium l’inerzia potrebbe spostarla il talento dei più ispirati: Kenan e Matias sono chiamati agli straordinari.

Dopo le vittorie convincenti contro Bologna e Como, Spalletti e Gasperini cercano nuove conferme, oltre ai punti. Le rispettive squadre, quarta e quinta forza del campionato, condividono però un problema evidente: il digiuno dei centravanti.

La Roma si regge su una certezza: la miglior difesa della Serie A, con appena otto gol subiti. Davanti, invece, il quadro è ben diverso. I giallorossi hanno segnato 16 reti, dato che vale solo l’undicesimo attacco del torneo, in compagnia di Udinese e Genoa. Dovbyk si è fermato a quota due gol e si è inceppato, al punto che in società si è arrivati a ipotizzare un prestito a gennaio. Ferguson dà segnali di risveglio, ma resta fermo a un solo centro, come Celik, Cristante, Hermoso e un Dybala in evidente difficoltà. Il paradosso? Il miglior marcatore romanista è proprio Soulé, con quattro gol.
Luciano e Gasp continuano a cercare soluzioni con le loro invenzioni tattiche, al di là dei moduli. Non lo fanno per stupire, ma per necessità. È chiaro però che senza un centravanti realmente incisivo il percorso si fa complicato: bisogna lavorare, adattare e dare un senso a un reparto offensivo che, sulla carta, non è povero di talento.

Gasperini intanto continua a dare fiducia a Ferguson. Minuti su minuti, nella speranza che prima o poi arrivi lo sblocco definitivo. La pazienza non è infinita, ma finché la Roma resterà in corsa con le altre ambiziose, insistere sull’irlandese può ancora avere un senso.

Gasp va a mille. La Roma è pronta per il grande salto

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La Gazzetta dello Sport (A. D’Urso) – Contano i dettagli, persino i millimetri. Per un allenatore come Gian Piero Gasperini, che ama occupare ogni metro del campo proprio come Luciano Spalletti, l’Allianz Stadium diventa una scacchiera da riempire in ogni zona. Nulla è lasciato al caso: intensità, precisione e rigore tattico sono i cardini su cui il tecnico giallorosso ha costruito finora i suoi 994 punti in Serie A.

Sabato Gasp si affiderà agli uomini capaci di rompere gli equilibri: non solo Soulé, con le sue giocate imprevedibili e le sterzate nello stretto, o Mancini, pronto ad attaccare lo spazio con inserimenti improvvisi sul centrodestra, ma anche Wesley, esterno brasiliano in grande forma, appena decisivo contro il Como e ormai arma tattica fondamentale per spostare l’inerzia delle partite. Un giocatore che in estate era finito anche nel mirino della Juventus, proprio come Gasperini, che però ha scelto la Roma rifiutando il richiamo bianconero.

Wesley è oggi l’immagine della Roma dal punto di vista atletico, in un periodo che storicamente coincide con lo sprint delle squadre di Gasperini. Tra dicembre e gennaio, infatti, le sue formazioni alzano il ritmo: l’Atalanta nel 2023 infilò cinque vittorie consecutive dopo la sosta di novembre, quattro delle quali a dicembre; nel 2021-22 arrivarono successi pesanti come il 3-2 sul Napoli e l’1-0 sulla Juve; nel 2022-23 furono quattro vittorie in sei gare prima di Natale. È il momento in cui si corre per restare agganciati al gruppo di testa.

Una fase in cui, come ha sottolineato lo stesso Gasperini, la condizione fisica si sposa con una produzione offensiva più efficace: sfruttamento di tutti i corridoi, pressione alta costante e quel pressing sulla trequarti che in passato ha fatto le fortune dell’Atalanta.

La Juventus, inoltre, è la squadra affrontata più volte dal tecnico giallorosso: 39 incroci complessivi, con 6 vittorie, tra cui spicca il clamoroso 0-4 dello scorso anno all’Allianz Stadium quando era alla guida dell’Atalanta. Un precedente che racconta bene come, per Gasperini, anche a Torino nulla sia mai scritto in anticipo.

Dovbyk out. L’ucraino resta in dubbio

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Il Tempo (G. Turchetta) – Dovbyk va verso il forfait. Anche ieri l’attaccante ucraino ha proseguito con il lavoro personalizzato a Trigoria, a tre giorni dalla sfida di campionato, e le possibilità di vederlo tra i convocati per Juventus-Roma si riducono sensibilmente. Anche un eventuale rientro in gruppo venerdì difficilmente basterebbe per ipotizzare la trasferta di Torino.

Gennaio potrebbe rappresentare un bivio per il suo futuro nella Capitale, ma Dovbyk non ha intenzione di mollare: vuole giocarsi le sue chance e difendere la maglia giallorossa.
All’Allianz Stadium Gasperini dovrà fare i conti anche con l’assenza di Ndicka. Le soluzioni allo studio sono diverse: Celik arretrato nel terzetto difensivo con Mancini centrale, oppure spazio a uno tra Ghilardi e Ziolkowski. C’è anche l’ipotesi Rensch braccetto, così da mantenere Celik sulla fascia destra e spostare Wesley a sinistra.

Intanto arrivano buone notizie per Romano: gli esami non hanno evidenziato lesioni e il giocatore spera di riaggregarsi presto al gruppo nei prossimi giorni.

Wesley express

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Il Tempo (L. Pes) – Prossima fermata Torino. Il treno brasiliano di Gasperini non ha alcuna intenzione di rallentare e, dopo aver piegato il Como all’Olimpico, vuole lasciare il segno anche contro la Juventus. Tra i simboli di questa Roma c’è Wesley, fortemente voluto dal tecnico e ormai decisivo su entrambe le corsie.

Arrivato in estate dal Flamengo, ha convinto subito per potenza e atletismo, ma partita dopo partita sta mostrando anche una crescita tecnica costante. I numeri parlano chiaro: tre gol in campionato, due dei quali pesantissimi contro Bologna e Como, e la sensazione di poter incidere sempre. Dopo anni di tentativi a vuoto, la Roma sembra aver finalmente trovato l’esterno ideale da quinto, veloce, intenso e capace di dare profondità e soluzioni offensive continue.

Nel calcio di Gasperini gli esterni sono una chiave tattica fondamentale e Wesley si sta inserendo perfettamente in quella tradizione. Di lui si diceva un gran bene già prima dell’arrivo nella Capitale, tanto che in estate era seguito anche da altri club. Ma il tecnico di Grugliasco lo aveva messo in cima alla lista e lo ha scelto come primo acquisto della sua avventura giallorossa. Una scommessa già vinta, anche grazie a un ambientamento rapidissimo, tutt’altro che scontato per chi arriva da un altro continente.
Sabato dovrebbe partire ancora a destra, con Rensch favorito sull’altra corsia dopo l’ottima prova nel monday night.
Tutto in attesa del rientro a pieno regime di Angeliño: lo spagnolo sarà alla terza convocazione consecutiva dopo il lungo stop, ha ritrovato il campo in Scozia per pochi minuti e ora punta al ritorno da titolare. Il 2026 potrebbe essere il suo anno: non è l’esterno “perfetto” per Gasp, ma può garantire qualità e bonus offensivi a una Roma che ha ancora bisogno di creare e concretizzare di più.

Intanto Celik, rientrato dalla squalifica, è pronto a riprendersi spazio e contro la Juventus sarà chiamato a sostituire Ndicka nel terzetto difensivo, con Mancini che tornerà centrale come a inizio stagione. Una sfida cruciale per la corsa Champions, prima di chiudere l’anno all’Olimpico contro un altro grande ex: Daniele De Rossi, al suo primo ritorno da allenatore, con un Genoa che cerca punti salvezza e che, per storia e legami, non sarà mai un avversario qualunque.

Dybala, occasione da ex: con la Juve per rinascere

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Leggo (F. Balzani) – Juventus-Roma ha forse perso parte del fascino delle grandi notti degli anni ’80 e 2000, ma la sfida di sabato resta uno snodo chiave nella corsa al vertice. È anche un incrocio carico di significati tra due doppi ex, Gian Piero Gasperini e Luciano Spalletti. Il primo, cresciuto a Torino da calciatore e allenatore, ha detto no alla Juventus in estate dopo aver dato la parola alla Roma. Il secondo, invece, nella Capitale ha vissuto due cicli per un totale di sette stagioni, chiuse con la frattura definitiva con Totti.

I numeri raccontano un duello di altissimo livello: 1007 punti per Spalletti in panchina, 994 per Gasperini, che potrebbe agganciarlo proprio sabato. Per riuscirci, però, servirà spezzare un tabù: allo Stadium la Roma ha quasi sempre sofferto, con un bilancio di 11 sconfitte, 2 pareggi e una sola vittoria, quella del 2020 all’ultima giornata. Ma la prestazione offerta contro il Como lascia intravedere spiragli diversi.

Gasperini sembra orientato a confermare l’undici di lunedì, con un’unica variazione forzata: Ndicka, volato in Africa per la Coppa d’Africa, non ci sarà. Al suo posto è pronto Celik, accanto a Mancini ed Hermoso, mentre sulle corsie laterali spazio ancora a Wesley e Rensch.

Il nodo resta Paulo Dybala. Reduce da quattro panchine consecutive, l’argentino deve dimostrare di aver ritrovato la condizione proprio alla vigilia di una gara dal sapore speciale, visto il passato in bianconero. Con Dovbyk ancora out, la Joya si gioca una maglia con Pellegrini. Sullo sfondo restano anche le questioni di mercato: il Boca Juniors continua a pressare, mentre la Roma, per ora, non ha avviato il rinnovo del contratto in scadenza.

Intanto, a Trigoria filtra cauto ottimismo sul fronte Zirkzee. Il Manchester United avrebbe aperto a rivedere le proprie richieste, a fronte però di un obbligo di riscatto e della permanenza dell’olandese a Manchester fino a metà gennaio, vista l’assenza di due attaccanti impegnati in Coppa d’Africa.

Di Canio: “Roma fragile, Svilar decisivo”

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LONDON, ENGLAND - SEPTEMBER 16: Former West Ham United player Paolo Di Canio speaks to the crowd before the match during the Premier League match between West Ham United and Manchester City at London Stadium on September 16, 2023 in London, England. (Photo by Alex Pantling/Getty Images)

Paolo Di Canio ha commentato il momento della Roma ai microfoni di Radio 24, sottolineando come il cammino dei giallorossi resti sorprendente ma allo stesso tempo molto delicato. La squadra di Gian Piero Gasperini continua a lottare nelle zone alte della classifica nonostante limiti evidenti, soprattutto nel reparto offensivo. Secondo l’ex attaccante, parlare di scudetto è prematuro: servirebbe un calo netto delle dirette concorrenti e un’impresa fuori dal comune. La Roma segna poco e vive spesso di partite bloccate, dove il margine tra vittoria e sconfitta è minimo. In questo scenario emerge Mile Svilar, indicato da Di Canio come il vero punto di forza della squadra. Il portiere è spesso decisivo e rappresenta l’equilibrio di una Roma che, pur mostrando carattere e atteggiamento, resta appesa a un filo.

La sfida contro la Juventus sarà cruciale in ottica Champions League: una vittoria permetterebbe ai giallorossi di consolidare il vantaggio e avvicinarsi a un traguardo che manca da diverse stagioni.

Le Fée: “A Roma non ero sereno”

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Arrivato alla Roma il 10 luglio 2024 dal Rennes per una cifra superiore ai 20 milioni di euro, Enzo Le Fée era stato il primo acquisto dell’era Florent Ghisolfi. A distanza di poco più di un anno, però, né il centrocampista francese né il dirigente fanno più parte del progetto giallorosso. L’esperienza di Le Fée nella Capitale si è conclusa dopo appena sei mesi. Nonostante l’alternanza in panchina, con nessuno degli allenatori è riuscito a trovare continuità e fiducia. Il Sunderland ha deciso di puntare su di lui, prendendolo in prestito con diritto di riscatto, e oggi il classe 2000 sta trovando spazio e rendimento in Premier League. Anche Ghisolfi ha salutato Trigoria, lasciando il posto a Frederic Massara. Lontano da Roma, Le Fée sembra aver ritrovato se stesso. Sotto la guida di Régis Le Bris sta vivendo una stagione molto positiva: a dicembre ha messo insieme 2 gol e 3 assist in 1220 minuti giocati, avvicinandosi ai numeri migliori della sua carriera, quelli del 2022/23 con il Lorient (6 reti e 5 assist).

Dopo il successo contro il Newcastle, il centrocampista ha ripercorso il suo periodo in giallorosso:
«Sono un calciatore e il mio obiettivo è giocare, non restare in panchina. A Roma non mi sentivo bene. Prima di partire ho detto alla mia famiglia che conoscevo già l’allenatore del Sunderland e che il progetto mi convinceva. Volevo venire qui per dare il mio contributo e aiutare la squadra a raggiungere la Premier League».

Le Fée ha poi concluso: «Sapevo tutto del club e mi è bastato poco per ambientarmi e sentirmi subito a casa».