Parma-Roma: le pagelle

di Adriano Serafini

LOBONT 6:  Sbaglia un rinvio, niente di più.

ROSI 6: Diligente, contiene la classe di Giovinco, scodella verso Osvaldo il pallone della vittoria.

KJAER 5,5: Il primo eccesso di foga gli costa il giallo, al secondo intervento scomposto rischia grosso. Luis Enrique è costretto a sostituirlo per evitare guai. Dal 1′ s.t. BURDISSO 6: Bene di testa, tiene unita la difesa, aggiunge mestiere nei momenti delicati della gara.

HEINZE 7: Grinta e carattere argentino a disposizone della squadra. Sempre in anticipo.

JOSE ANGEL 6,5: In questo momento è uno dei pochi che riesce a dare profondità alla squadra, pur partendo dalle retrovie. Costringe spesso Biabiany a ripiegare.

DE ROSSI 6,5: Imposta e garantisce copertura. Si sdoppia in mezzo al campo, è in forma, si vede.

PJANIC 6: Gara a due volti del bosniaco che si assenta per lunghi tratti del primo tempo, perdendo anche qualche pallone di troppo. Cresce nella ripresa. Dal 78′ SIMPLICIO sv

PERROTTA 6: Meglio in copertura che in fase di impostazione. Nel finale corre a più non posso con grande sacrificio.

BORINI 5,5: Corre per il campo come fosse tarantolato. Ha il demerito di essere poco concreto, però, nell’economia della gara. Dal 69′ BOJAN 6: Un paio di spunti interessanti.

TOTTI 6,5: Nel primo tempo si abbassa per cercare le trame giuste, prova anche la conclusione da fuori colpendo il  palo dopo la mancata presa di Mirante. Nella ripresa diventa regista avanzato, facendo salire la squadra quando il Parma pressa. Sfiora il raddoppio con un destro fulminante che esce di un niente. Un capitano al servizio della Roma.

OSVALDO 7: Secondo gol in campionato con un colpo di testa in controtempo che non lascia scampo a Mirante. Accentrandosi trova con più facilità i movimenti giusti all’interno dell’area. Sfiora la doppietta con un diagonale che finisce fuori di pochissimo e si inventa anche uomo assist. La prima, meritata, mitraglia in maglia giallorossa.

LUIS ENRIQUE 6: Voleva i 3 punti. Li ha ottenuti. Sperava di vedere progressi sul piano del gioco e della verticalizzazione. Ci sono stati. La strada è lunga, però.

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