Tonin Llorente, mental coach della Roma, è caduto oggi dalla bicicletta. Su Twitter ha rassicurato tutti sulle proprie condizioni fisiche: “Sono vivo! Non preoccupatevi, sto bene. Ho solo un dito rotto, mi hanno messo 4 punti di sutura“.
Llorente su Twitter dopo una caduta in bicicletta: “Sto bene, non preoccupatevi!”
Ag. Rosi e Caprari: “Meriterebbero più fiducia”
Davide Lippi, procuratore di Aleandro Rosi, Caprari e Verre, ha parlato della situazione dei propri assistiti in casa Roma. Sul terzino della Garbatella: “Sono contento per lui, è un ragazzo che merita tutto il bene del mondo: non fa mai polemica, è sempre a disposizione e accetta con serenità la tribuna quando capita. Meriterebbe maggiore fiducia, giocare a Roma non è mai facile, specie per un romano.Ci sarebbe bisogno di vederlo giocare con continuità per un intero girone prima di poter dare dei giudizi che comunque dovrebbero essere dati con più serenità”.
Sui due giovani talenti della Primavera: “Hanno fatto un precampionato importante vista l’età, ma poi è stato fatto un errore di valutazione da parte della società . Verre è un classe 1994 e quindi ci sta che faccia un anno in Primavera, ma per Caprari sarebbe stato meglio andare a giocare da qualche parte: se a gennaio – dichiara a calciomercato.it- non farà parte della prima squadra chiederemo il prestito, che avevamo già chiesto in estate. Ringraziamo la Roma per la possibilità che gli ha dato e che non era in preventivo, ma è chiaro che non fa piacere tornare ad allenarsi con la squadra giovanile e non per presunzione, ma per un discorso di crescita professionale”.
La gioia della Roma su Twitter. Luis Enrique: “Contento della prima vittoria”, Llorente immortala DiBenedetto insieme a Totti
La felicità della Roma si diffonde sul web. Tanti sono i tesserati del club ad usare i social network e non hanno fatto mancare commenti e foto durante la notte per la prima vittoria stagionale. Josè Angel, che è un assiduo frequentatore di Twitter e Facebook, poco dopo il termine della partita aveva scritto: “Grande partita di tutta la squadra, prima vittoria e bella soddisfazione, un abbraccio a tutti. FORZA ROMA!!!“. Anche il tecnico giallorosso, Luis Enrique, ha parlato della partita di ieri: “Sono molto contento di potere dedicare la prima vittoria di questa stagione a tutti tifosi romanisti. Adesso andiamo verso la seconda!!!”, questo il suo commento su Twitter. Infine c’è anche una bella foto con Totti e DiBenedetto abbracciati, messa sul web dall’assistente di Luis Enrique, Tonin Llorente, con didascalia: “Il Presidente e il Capitano molto felici per la vittoria di questa sera a Parma“.
Francesco Totti domani compie 35 anni. Gli auguri al capitano
Francesco Totti, il capitano, il simbolo, il massimo goleador della storia della Roma compie domani 35 anni. Molti gli attestati di stima da parte di addetti ai lavori e non solo.
Bruno Conti: “Auguri al ragazzino, perchè al novantesimo ieri contro il Parma ancora correva e pressava come un ragazzino. Io voglio davvero fargli gli auguri di cuore. In ogni partita Francesco da una dimostrazione e chiude la bocca a tutti quelli che dicevano che non ce la faceva, che sarebbe potuto essere un problema, che non si sarebbe inserito. Mi hanno fatto molto piacere le dichiarazioni a fine partita fatte ieri da mister Luis Enrique, che ha detto che quando gira Totti, gira tutta la squadra. Ennesima ulteriore dimostrazione che lui, 35 anni o meno, è un giocatore fantastico, e per questa maglia scende in campo sempre con la voglia e la passione di un ragazzino. Auguri Capitano”.
Giuseppe Giannini: “Ha raggiunto un’età importante, piena di traguardi veramente prestigiosi. In realtà non dimostra 35 anni. Io sono felice, ma per lui lo siamo tutti. Speriamo che si mantenga così, anche perchè da diverse partite è il migliore in campo», All’inizio di questa nuova stagione sembrava nel mirino, ma ha dimostrato ancora una volta, se ce ne fosse bisogno per qualcuno, di essere un grandissimo. Alla faccia dei 35 anni e di chi pensava fosse finito.”
Carlo Mazzone: “35 anni spesi molto bene. Gli auguri glieli farò di persona, ma intanto gli auguro buon compleanno. Molta gente, anche la stampa, spesso è andata contro Francesco, ma io dico meno male che Gesù Cristo ce lo ha dato. Ieri ha corso tanto, ha recuperato, ha pressato, mi ha dato e continua a darmi tante soddisfazioni, sia in campo – prosegue Mazzone -, ma soprattutto fuori. Io che l’ho cresciuto e poi l’ho visto diventare grande, anzi grandissimo, so che merita affetto e rispetto, perchè è una bravissima persona, oltre naturalmente, ad essere un giocatore storico.”
Claudio Amendola: “Tanti auguri capitano. Ci hai regalato tanto e sono sicuro che potrai dare ancora molto a questa squadra e a questa città. È il primo che saprà riconoscere il momento in cui fermarsi, e spero sia un momento il più lontano possibile, anzi spero non arrivi mai. Lui è un ragazzo troppo intelligente per fare brutte figure. Ancora oggi, quando scende in campo, vediamo quanto può dare quanto può essere prezioso per la squadra e la città. Comunque, tanti auguri capitano”.
(adnkronos)
Colantuono: “La Roma è nettamente più forte, Totti può ancora dare tanto”
Stefano Colantuno nuovo tecnico dell’Atalanta, prossima avversaria della Roma in campionato, ha parlato della sfida con i giallorossi in programma sabato 1 ottobre alle ore 18 allo stadio Olimpico.
INIZIO DI STAGIONE – “La mia squadra è partita molto bene, nonostante il peso psicologico della penalizzazione. Questo forse ci ha fornito più motivazione nell’affrontare queste gare con maggiore determinazione“.
ROMA ATALANTA – “La Roma è una squadra nettamente superiore a noi, dovremmo giocare con molta umiltà. I giallorossi sono una formazione fortsissima con calciatori e allenatore nuovi. Totti è un campione e può ancora dare tanto, per noi sarà dura”
BRIGHI E OSVALDO – “Se Brighi ha giocato nella Roma significa che il ragazzo a mezzi tecnici importanti, parla poco e questo va in controtendenza con il prototipo del calciatore medio. Osvaldo può fare cose importanti, 2 gol in 4 gare mi sembra che abbia iniziato molto bene”
Cognigni (pres. Fiorentina): “Montolivo ha rifiutato la Roma, ma non so perchè”
Riccardo Montolivo è stato ad un passo dalla Roma. A rivelarlo è il presidente operativo della Fiorentina, Mario Cognigni, che parla di una proposta fatta dal club giallorosso ai toscani, che è stata rifiutata immediatamente dal centrocampista. Queste le parole di Cognigni al Corriere Fiorentino: “La Roma ci aveva offerto 10 milioni più bonus. Montolivo non ne ha voluto sentir parlare. Lui dice per rispetto verso Firenze e la Fiorentina? E andare via a parametro zero è rispettoso? Suvvia, abbiamo l’anello al dito non al naso…”.
Ghirardi: “Contro la Roma l’arbitro ci ha danneggiato”
Tommaso Ghirardi, presidente del Parma, è intervenuto ai microfoni di Italia 1 sfogandosi contro l’arbitraggio della partita persa 0-1 contro la Roma di ieri sera. “Ringrazio per l’attenzione che dedicate al Parma. Mi chiedete se contro la Roma siamo stati danneggiati dall’arbitraggio? È un dato di fatto.Nel primo tempo Kjaer, già ammonito, ha commesso un secondo fallo da cartellino giallo, che gli avrebbe valso l’espulsione. Anche Luis Enrique si è accorto che il giocatore è stato graziato, tanto che lo ha sostituito e lo ha ammesso. Mi emoziona il fatto che una trasmissione così importante a livello nazionale (‘Controcampo n.d.r.) – dice ancora Ghirardi – abbia aperto con le immagini di Parma e Cesena e con queste osservazioni, che ritengo corrette. Noi non dobbiamo avere alibi, dobbiamo lottare per salvarci in un campionato molto equilibrato. Ma il problema della sudditanza esiste, anche perchè se un arbitro fischia contro una grande parte un immenso processo mediatico, mentre se fischia contro una piccola il giorno dopo praticamente nessuno ne parlerà.”Per il giovane presidente del Parma, “è giusto che i grandi organi di informazione mettano in evidenza queste cose, anche a favore delle piccole. Noi siamo tornati a casa demoralizzati, questi episodi penalizzano tantissimo. Eravamo sullo 0-0 contro una grande, rimanere con un uomo in più sarebbe stato un vantaggio non da poco, ma alla fine la Roma ha portato a casa tre punti, noi nulla. Il fatto che una trasmissione cominci a trattare con una certa rilevanza anche i casi come il nostro o come quello del Cesena – conclude Ghirardi – è davvero molto importante, e può aiutare ad alleggerire il problema della sudditanza psicologica”».
(Ansa)
Brighi: “Se sabato contro la Roma dovessi segnare, esulterei”
Matteo Brighi, giocatore in forza all’Atalanta ma di proprietà della Roma, ha parlato della sfida di sabato pomeriggio alle ore 18 all’Olimpico tra giallorossi e nerazzurri valevole per la sesta giornata di campionato. “Non mi sarei mai aspettato una partenza su questi livelli – ha affermato -. I punti che abbiamo fatto sono quelli che ci meritiamo e vogliamo continuare così. Sapevamo di partire con la penalizzazione, siamo stati bravi a recuperarla subito: i punti che abbiamo in classifica sono 4 e questa è la nostra realtà. Se dovessimo sederci sugli allori faremmo la cosa sbagliata. Ora andiamo a Roma per provare a far bene, già fare un punto sarebbe un ottimo risultato”.
Sul gruppo di Colantuono: “Sono stato accolto benissimo dal gruppo, la condizione sta migliorando giorno dopo giorno. E’ stata una settimana intensa: siamo tutti stanchi ed era da un po’ che non giocavo tre partite in sette giorni. Non voglio dare percentuali, siamo solo alla quarta partita e non posso essere al massimo della condizione. Qualche gol l’ho fatto in passato e ho già provato qualche inserimento, anche se il modulo è diverso da quello a cui ero abituato”.
Sulla Roma: “Sono una squadra che cerca sempre di giocare e in ogni momento ti possono inventare qualcosa. Dovremo essere bravi a sfruttare le occasioni che ci capiteranno, perché loro dietro qualcosa concedono sempre. E’ la prima grande che incontriamo e vogliamo fare vedere che anche contro queste squadre ci siamo. La sfida è difficile – ha dichiarato alll’ecodibergamo.it – ma ci stiamo prendendo gusto e dimostreremo che non siamo lì per caso. Hanno vinto e mentalmente si sono sbloccati e sarà per loro più facile fare altri risultati. Sarebbe stato meglio affrontarli senza vittorie”.
Il giocatore riminese ci tiene a precisare che se dovesse segnare, esulterebbe tranquillamente. “Ho passato 4 anni importanti, ho lasciato tanti amici e tanti bei ricordi. Al fischio dell’arbitro l’emozione svanirà e sarò solo un avversario. Sento ancora Cassetti, De Rossi e qualche altro ragazzo. Totti gioca più lontano dalla porta, ma quando ha il pallone tra i piedi fa ancora quello che vuole. In caso di gol esulterei e non sarebbe una mancanza di rispetto verso nessuno”.
Reja: “Rimandiamo la vittoria all’Olimpico alla prossima partita…contro la Roma…”
Il tecnico della Lazio Edy Reja ha parlato ai microfoni di Lazio Style Radio, del cambio di atteggiamento dei propri tifosi: “Voglio ringraziare i tifosi per la partecipazione e l’apporto alla squadra. Mi ha fatto piacere lo striscione che ho visto. E’ accaduto quello di cui avevamo parlato con i tifosi nel ritiro di Fiuggi. Tifo per tutto l’arco della gara e critiche eventualmente rimandate al dopo partita, se qualcosa non è andata.”
Poi una promessa: “Ci dispiace per i tre punti che non sono arrivati dopo Cesena. Sarebbe stato il coronamento a fine di una settimana movimentata. Rimandiamo la vittoria all’Olimpico alla prossima partita…sapete qual è“.
Maroni: “Carnet Roma? Nessuno ci ha informato. Gli stadi di proprietà si possono fare anche senza legge”
Il ministro dell’Interno Roberto Maroni ha parlato ai microfoni de “La Politica nel Pallone” su Gr Parlamento della legge sugli stadi di proprietà e sull’iniziativa di biglietteria della Roma che avrebbe permesso anche ai non possessori della tessera del tifoso di acquistare un carnet di biglietti per 16 gare casalinghe. Queste le sue parole:
“La Roma ha preso un’iniziativa autonomamente, senza informarci, che smentisce, non e’ coerente col protocollo di legalita’ sulla tessera del tifoso che Ministero e societa’ hanno firmato, e per questo ho chiesto all’Osservatorio di valutare l’iniziativa. Siamo in contatto con la Roma e stiamo cercando una soluzione – ha aggiunto Maroni – Bisogna evitare che questa iniziativa sia interpretata, come ha gia’ fatto qualche gruppo di tifosi della Roma, come una smentita e come la fine della tessera del tifoso.
La Legge sugli stadi? “C’è stata una convergenza di tutte le forze politiche, tranne per la questione del riparto dei compensi da parte delle televisioni. Se noi togliamo di mezzo questa vicenda per il resto, dal punto di vista tecnico, problemi non ce ne sono. Detto questo però sono convinto che volendo gli stadi di proprietà si possono fare anche senza legge. Le resistenze maggiori non vengono dal Parlamento, ma dai comuni. Per costruire un nuovo stadio nel posto giusto occorre coinvolgere il Comune. Può darsi che la legge venga sbloccata, anche se ci credo poco -aggiunge Maroni-, io ho spinto molto verso questa soluzione, ma il governo di fronte al Parlamento ha solo potere di sollecitazione. Non credo comunque che sia fondamentale. Se si vuole fare lo stadio si fa, legge o non legge, non è vietato, ma ci vogliono certe condizioni che a Torino per la Juventus si sono verificate e spero si verifichino in altre città”.
Il ministro ha tracciato poi un bilancio sulla tessera del tifoso: “Sono molto soddisfatto: dopo le inevitabili polemiche iniziali, il programma sta procedendo bene, non solo come numero di tessere ma soprattutto come risultati». «Sono abituato a misurare gli effetti concreti delle misure che prendiamo: se i risultati ci sono bene, se no cambiamo strategia . Lo scorso campionato 2010-2011 è stato quello con meno incidenti, con meno gare con feriti, con meno poliziotti impegnati, con un risparmio di risorse umane e finanziarie che ha consentito di utilizzare gli agenti in altre attività più importanti. Tutto ciò non solo, ma anche grazie alla tessera del tifoso». 809.000 le tessere del tifoso rilasciate in questi anni: “Un risultato al di là delle mie stesse aspettative», commenta Maroni. “Questo significa che i tifosi hanno capito che la tessera del tifoso è un mezzo per avere qualche vantaggio concesso dalle società, ma soprattutto per avere stadi più sicuri ed è un programma che continuerà. Anche se la strada maestra rimane quella degli stadi di proprietà dei club. Ma questo non dipende da me, ma dalle società e dai Comuni che dovranno ospitare gli stadi”.
(adnkronos/italpress)
Prandelli: “Tantissimi auguri a Totti. Può essere il centro del nuovo progetto”
Cesare Prandelli, tecnico della Nazionale italiana, fa gli auguri a Francesco Totti. L’ex allenatore di Fiorentina e Roma, tra le altre, parla del Capitano giallorosso, che ha anche potuto allenare, parlando del ruolo che può ricoprire ancora oggi in una squadra importante come la Roma, che sta attuando una rivoluzione tecnica. Queste le parole di Prandelli:
“Tantissimi auguri a Francesco Totti, un grandissimo che a 35 anni puo’ dare ancora tantissimo al calcio, soprattutto sotto il profilo della serieta’ e della professionalità. Lui puo’ essere un riferimento. Ora alla Roma c’e’ un progetto nuovo e penso che lui possa dare tanto e puo’ essere il collegamento, il momento di unione tra il vecchio e il nuovo. Se può tornare in Nazionale? Non lo so, oggi pensiamo solamente a fare tantissimi auguri a Francesco Totti“.
Corriere dello Sport – E ora i recuperi: Juan e Cicinho pronti, Stekelenburg quasi
Juan e Cicinho con l’Atalanta. Lamela e Stekelenburg nel derby. Questo in teoria, poi si dovrà verificare il tutto tra le scelte che farà Luis Enrique e, pure, se saranno rispettati i tempi di recupero. (…)
BRASILIANI -Crediamo di non dire un’eresia, dicendo che sia Juan che Cicinho non hanno gradito la mancata convocazione per la partita di ieri sera. Soprattutto Juan che si sente ormai recuperato e pronto per giocare. Invece per il centrale difensivo c’è stato da trascorrere un altro fine settimana a casa guardando i compagni giocare. Il difensore è convinto di aver risoltouna volta per tutte i suoi problemi al tendine rotuleo, si sta allenando da diversi giorni con il gruppo, sabato prossimo, nell’anticipo contro l’Atalanta, punta a riprendersila sua maglia da titolare. Cosa che piacerebbe pure a Cicinho solo che per l’esterno è un po’ più complesso. Se non altro perché pare che Luis Enrique non abbia preso troppo bene il fatto che, peraltro con estrema sincerità, il giocatore gli abbia detto, prima della trasferta a Milano contro l’Inter, di non sentirsi ancora a posto per giocare. La conseguenza è stata contro il Siena è andato in panchina per poi giocare (neppure bene) i minuti finali e che, ieri sera, era davanti al televisore.
DERBY -Stekelenburg e Lamela sono i due giocatori che la Roma tenterà di recuperare durante la sosta del campionato in vista del primo derby della stagione. L’olandese, mercoledì scorso, si è sottoposto a una visita da un neurochirurgo. Visita che è stata decisamente positiva. Nei prossimi giorni, infatti, il portiere dovrebbe ricominciare a correre e ad allenarsi in campo, cominciando quel percorso riabilitativo che dovrebbe portarlo a essere il titolare nella sfida contro la Lazio. Obiettivo che è anche quello di Lamela. L’argentino è diventato un caso, come ha detto ufficialmente il ds Walter Sabatini che non ha perdonato la federazione argentina per aver utilizzato il giocatore nel mondiale Under 20. La caviglia del mancino, soprattutto sotto sforzo e quando calcia forte, gli procura ancora un po’ di fastidio, ma da qui al derby ci sono tre settimane piene e quindi ci dovrebbe essere il tempo per recuperarlo e metterlo a disposizione di Luis Enrique. Se, al contrario, non dovesse farcela, allora le minaccedi richiesta di un indennizzo della Roma nei confronti della federazione argentina, potrebbero concretizzarsi.
CDA -La settimana che è iniziata prevederà un appuntamento piuttosto importante anche per quel che riguarda le vicende societarie. Domani, infatti, è in programma il Cda in cui Tom DiBenedetto di fatto diventerà il nuovo presidente della Roma. Ci saranno le dimissioni dei precedenti membri e saranno indicati i nuovi. Non è da escludere che per Joe Tacopina ci possa essere una poltrona da vicepresidente. Così come non è per niente da escludere che l’unico sopravvvissuto del vecchio Cda possa essere Pippo Marra.
Corriere dello Sport – Piero Torri
Corriere della Sera – La Roma dei due volti nel segno di Enrique
E arrivò il giorno della prima vittoria della Roma di Luis Enrique e di Thomas Richard DiBenedetto. Alla sesta prova, tra Europa League e campionato, i giallorossi portano a casa i tre punti e ora possono guardare la classifica senza spaventarsi e, soprattutto, lavorare con un po’ di tranquillità e morale in più. La peggior difesa del campionato (il Parma) gratifica così il peggior attacco del campionato dopo quello del Bologna (la Roma): l’1-0 finale è giusto per quello che si è visto in campo ma le dice anche lunga su quanto dovranno lavorare queste due squadre per arrivare a un livello che permetta loro di occupare posizioni di classifiche migliori.
La Roma ha festeggiato la vittoria come fosse un’impresa in Champions League e il motivo è facilmente comprensibile: cominciavano a volare gli avvoltoi sopra Luis Enrique, ben prima che lo spagnolo fosse (calcisticamente) morto. Con i tre punti di ieri la Roma non ha risolto i suoi problemi, ma prima e dopo il gol si sono viste due squadre diverse. Quella bloccata nel primo tempo, capace di partire bene ma di spegnersi dopo 10′, ha lasciato il posto a una formazione capace di fare per la prima volta un possesso palla creativo, capace di mandare Osvaldo e Totti a sfiorare il raddoppio che avrebbe evitato un finale di partita da infarto per i tifosi giallorossi.
Il Parma è stato molto deludente, almeno fino a quando Colomba non ha sostituito Galloppa con Jadid. Un centrocampo di soli interditori è troppo poco per giocare in serie A e non possono essere solo Giovinco e Biabiany (peraltro i migliori, dopo il marocchino entrato dalla panchina) a fare gioco e dare un pizzico di qualità.
Come contro il Siena è andato in gol Osvaldo, che è davvero uno strano tipo di giocatore. Nel primo tempo si è divorato un gol che avrebbe segnato anche un bambino, nel secondo ne ha segnato di testa uno molto più difficile, superando in elevazione Paletta e mettendo nell’angolino un cross di Rosi, liberato da Borini che aveva conquistato palla con il pressing alto. Non un gol episodico, ma la summa di quello che Luis Enrique vuole dalla sua squadra. Una buona base di partenza, se la Roma continuerà a lavorare come sta facendo adesso. Inutile dire che il migliore, per impegno e qualità, è stato Totti. Il capitano è anche andato al tiro, sfiorando il 2-0.
Nel primo tempo Colomba aveva bloccato la manovra della Roma con una mossa banale ma utile: usare Floccari e Giovinco in pressione su De Rossi, costringendo così Kjaer o Heinze a far partire l’azione della Roma. Ogni volta la Roma perdeva secondi preziosi e il Parma poteva rimpiazzare la difesa e contrare l’azione avversaria. Il pressing alto della Roma nella ripresa ha immediatamente portato al vantaggio e, da lì, i giallorossi hanno preso coraggio. Sarà la svolta definitiva? Difficile dirlo.
Dopo la buona prova a San Siro, contro l’Inter, era venuto lo stop contro il Siena. Però i meccanismi di gioco sembrano a poco a poco diventare più automatici e Luis Enrique sembra aver trovato almeno un’ossatura (De Rossi, José Angel, Perrotta, Totti, Osvaldo) sulla quale costruire la squadra. E, visto ieri, dovrebbe farne parte anche Heinze, il più in forma dei centrali difensivi a disposizione.
Corriere della Sera – Luca Valdiserri
Il Tempo – Il sole all’orizzonte
Un regalo per lo Zio Tom, in tribuna al Tardini: la prima vittoria firmata da Luis Enrique, ma anche un accenno di quella che potrebbe essere la Roma del futuro. Dopo il gol di Osvaldo, quei venti minuti della ripresa nei quali i romanisti siono stati padroni del campo e del gioco. Da cancellare invece l’inguardabile primo tempo e qualche concessione di troppo nella difesa dell’esiguo vantaggio. Ancora Daniele De Rossi gigantesco, ma anche il capitano ha messo in campo energie insospettate, senza esimersi dalle conclusioni, gran destro sul palo e tap-in sbagliato da Osvaldo. Da sottolineare anche la prova senza sbavature di Heinze, in ombra invece Kjaer, che ha rischiato il rosso. Tempi di lavoro ancora lunghi, ma almeno il sole ha fatto capolino all’orizzonte. Riconosco che ci saranno anche ammucchiate più gratificanti, però niente male quella che si registra ai vertici di un campionato sempre più segnato da un equilibrio assolutamente imprevedibile, almeno nelle proporzioni.
Due squadre a otto punti, un film in bianco e nero interpretato da Juventus e Udinese, ma a un solo punto un’autentica muta di inseguitori, sei protagoniste allineate, Palermo, Chievo e Cagliari che vanno ad affiancare Genoa, Napoli e Fiorentina, le milanesi cominciano a intravedere le zone alte, anche la Lazio è vicina, con questa graduatoria contratta ai massimi livelli il futuro resta aperto a ogni genere di ipotesi. Certo, ci sarebbe anche una capolista solitaria, con due lunghezze su tutti: purtroppo è un primato virtuale, quello dell’Atalanta di Colantuono, sei punti di handicap azzerati, classifica già confortante. Anche se ieri a Bergamo una terna distratta ha negato al Novara un pari miracoloso.
Giornata povera di gol, neanche uno ne hanno regalato le due partite di più elevato spessore complessivo, quelle di Cagliari e di Roma. All’Olimpico, dove la vittoria stenta a materializzarsi, da apprezzare le manifestazioni di affetto per tecnico e squadra, deprecabli invece i fischi piovuti alla fine da alcuni settori più «signorili». Devono stabilire, gli scontenti, se il livello di ambizioni della Lazio sia più vicino a quello delle grandi favorite e non invece, ipotesi più realistica, a quello di un Genoa, di una Fiorentina, dello stesso Palermo contro il quale i romani avrebbero meritato i tre punti. Errori di mira che non sminuiscono una prova innegabilmente positiva.
Al Sant’Elia ha limitato i danni un’Udinese non molto ispirata, ma le emozioni le ha offerte il trionfo decretato a Daniele Conti, record di presenze nella storia del club sardo, raggiunto Brugnera e sorpasso ormai scontato. Commosso in tribuna papà Bruno, il figlio non gli dà dispiaceri se non quando gioca, e puntualmente segna, contro la Roma. Mezza scivolata dalla Juve sul fango di Catania, l’ingresso di Pepe ha dato la svolta, centrato l’aggancio grazie alla papera di Andujar, fallito il sorpasso. Peggio è andata al Genoa, che pure a Verona aveva messo la testa avanti. Fatale il rosso a Dainelli, in campo è rimasto soltanto il Chievo, Pellissier ha riscattato l’errore dal dischetto, il solito Moscardelli ha ribadito come al Bentegodi nessuno possa aspettarsi vita comoda.
Il Tempo – Gianfranco Giubilo
Parma-Roma, la notte delle prime volte
La partita di Parma di ieri sera può essere definita la partita delle prime volte, molti infatti sono i risultati ottenuti dalla Roma per la prima volta in una sola partita, iniziando dal prepartita. Quella di ieri è stata la prima trasferta in serie A del futuro presidente Thomas DiBenedetto. Il gol di Osvaldo è il primo in trasferta dall’inizio dell’anno, inoltre l’argentino è il primo ad aver segnato più di un gol in questa stagione, finora erano andati in rete solo Perrotta e De Rossi, entrambi in una sola occasione, oltre all’attaccante, che, tra l’altro ha esultato con la sua prima mitraglia. Per la prima volta la Roma non si è fatta rimontare dopo essere andata in vantaggio, nelle 2 precedenti occasioni, contro lo Slovan e il Siena (entrambe in casa), la partita era terminata 1-1. Parma-Roma è stata poi la prima vittoria stagionale, la prima di Luis Enrique in serie A, e in generale da allenatore della Roma in gare ufficiali, la prima vittoria per l’avvocato Cappelli da presidente ad interim e per DiBenedetto da presidente in pectore del club, e la prima cui ha assistito dal vivo dopo il passaggio di proprietà (l’americano aveva infatti assistito anche a Roma-Inter 1-0 dell’anno scorso, gol di Vucinic).
Leggo – Luis Enrique: “Adesso vinciamo all’Olimpico”
“Sono felice. Ora bisogna vincere di fronte al nostro pubblico”. Luis Enrique è soddisfatto, quasi stramato dopo una settimana di critiche e panchina bollente. “Finalmente abbiamo vinto, contro il Parma ho visto la Roma che voglio. Il mio modo di intendere il calcio è fare tanti gol”. A dire il vero lo score finale registra una sola rete, quello del redivivo Osvaldo, ma tanto basta per regalare a Luis Enrique la prima vittoria italiana e alla Roma tre punti che mancavano ormai dal 22 maggio scorso.
Contro un Parma che difficilmente riuscirà a restare in serie A, la Roma è scesa in campo con la paura di chi non vince da una vita. Nei primi 45 minuti c’è voluto più di un caffè per restare svegli e assistere al solito tic-tac infruttuoso della squadra giallorossa. E a pensare che la Roma negli spogliatoi aveva scelto di trasmettere un brano degli Ac/Dc (gruppo metal) per caricarsi. Figuriamoci se ascoltavano Baglioni.
L’unico pericolo dei primi 45 minuti portava la firma di Totti, capitano a tutto campo (anche se contro voglia). “Se Francesco gira, tutta la squadra gira. Lui è fondamentale, capisco che abbia voglia di segnare ma ha libertà massima nel mio modulo”, ha detto Luis Enrique. Anche se la palma del migliore in campo va a Gabriel Heinze, altro ex-reietto del tecnico, oggi pedina fondamentale in difesa. A inizio ripresa la Roma ha cominciato finalmente a giocare come vuole e desidera il tecnico asturiano. Il gol è arrivato dopo 4 minuti grazie a un colpo di testa imperioso di Osvaldo che fino a quel momento si era visto poco o nulla. “Non mi interessa quello che dice la gente – ha detto l’attaccante a fine partita -. Io mi impegno al massimo e il mister se ne accorge. Il gol? Lo dedico a mia figlia e a mia moglie”.
Riallacciati i capelli nella consueta “cipolla”, Osvaldo si è reso pericoloso in altre due occasioni prima del forcing parmense. Prima Biabiany, poi Crespo hanno fatto tremare DiBenedetto in tribuna. “E’ vero, nel finale soffriamo troppo. Come contro il Siena avevamo paura di vincere”, ha concluso Luis Enrique mentre il presidente (alla sua prima trasferta al seguito della Roma) sorrideva a tutti: “Una grande emozione”. Per Totti è “una vittoria che dà fiducia e certezze”.
Leggo – Francesco Balzani
Marino (resp. area tecnica Atalanta): “Roma coraggiosa. Mi fido di Baldini e Sabatini”
Nel prossimo turno si affronteranno Roma e Atalanta, due squadre che stanno attraversando due momenti assolutamente diversi. La Roma ha ottenuto ieri sera al Tardini di Parma la prima vittoria stagionale, dopo un inizio di stagione in cui ha subito molte critiche, mentre l’Atalanta senza la penalizzazione di 6 punti ne avrebbe dieci e sarebbe prima in classifica, forte di 3 vittorie, due in casa, e un pareggio, in trasferta. Pierpaolo Marino, responsabile dell’area tecnica della squadra di Bergamo ed ex dirigente del club capitolino ai tempi dell’era Viola, parla della partita che andrà in scena sabato pomeriggio all’Olimpico. Queste le sue parole a Radio Anch’Io lo Sport, su RadioRai:
“La Roma credo sia stata molto coraggiosa. Aveva bisogno di una rifondazione visto che è arrivata una nuova proprietà e che proprietà, un investitore estero per la prima volta nel calcio che conta. Bisognava portare qualcosa di nuovo, ma io ho fiducia in due dirigenti competenti come Baldini e Sabatini e anche nell’ad Fenucci, che bene ha fatto a Lecce. Se gli daranno fiducia sapranno operare strategicamente e portare la Roma lì dove è stata e merita di stare, nei posti altissimi della classifica“.
Il Romanista – Carnet, domani decide il Cda
Riunioni. Poi altre riunioni. E poi altre riunioni ancora. I dirigenti della Roma stanno discutendo sulla risposta da dare all’Osservatorio sulle manifestazioni sportive, che ha bocciato l’idea di un carnet di biglietti per tutti. Anche per i non tesserati. Altre 24 ore. Poi sapremo.
Domani si riunirà il Consiglio di amministrazione più importante della storia recente del club. DiBenedetto sarà cooptato nel board, per poi essere eletto presidente. Ma sarà importante anche per un altro motivo. A margine, sarà affrontato il problema del Grande No. Quello del Viminale. L’iniziativa «dovrà essere sottoposta a più approfondite analisi». L’Osservatorio se l’è cavata così. Senza dare spiegazioni. Secondo il Viminale, «è meritevole di ulteriore approfondimento, dopo un periodo di piena applicazione delle regole stabilite nel protocollo d’intesa». Significa che la proposta della Roma non è affatto malvagia. Però scombussola tutto: la linearità del sistema e di conseguenza i piani dei grandi club. Milan, Inter e Juventus – soprattutto loro – si sono fatte sentire in Lega di A. Non vogliono che la Roma apra una breccia nell’ordine preocostituito.
A Trigoria si sono limitati ad offrire una seconda via ai romanisti. Chi non si vuole tesserare, chi non vuole sottoscrivere l’As Roma Club Privilege, può risparmiare comprando un carnetdi 16 biglietti a prezzo ridotto. Questo avrebbe voluto fare la Roma. L’obiezione è stata: c’è un protocollo di intesa sottoscritto dal Viminale, dal Coni, dalla Figc e dalle Leghe che impedisce di vendere gli abbonamenti, e in assoluto di concedere delle facilitazioni, a chi non si tessera. Il carnet, però, sotto il profilo della sicurezza non vìola i principi fondanti della tessera del tifoso: c’è la foto del titolare, adotta dei sistemi anti-bagarinaggio e visto che i circuiti Lottomatica, partner di biglietteria della Roma, interagiscono con la questura on line, nessun carnet potrebbe essere venduto a chi presentasse dei motivi ostativi. L’unica differenza con la tessera del tifoso vera e propria è che il carnet non è una carta di credito. Serve solo a risparmiare.
Domani, il Cda dovrà stabilire una linea di condotta. Discutetene in Assemblea di Lega, è stato suggerito alla Roma. Ma il club ha fretta. Si è perso già troppo tempo, per i gusti della società. O si va allo scontro o si lascia correre. Oppure si studia un’altra strada che non porti alla guerra. È di questo che si sta parlando a Trigoria.
Il Romanista – Daniele Galli
Il Messaggero – Tom, un tifoso in tribuna
«Mi ha stritolato il ginocchio negli ultimi dieci minuti: Tom, alla fine, era felicissimo.Come me.Ho rischiato di essere l’unico presidente della storia giallorossa a non vincere una partita». E’ l’avvocato Roberto Cappelli a raccontare l’emozione di DiBenedetto (dopo l’ennesimo brivido in area giallorossa, durante recupero, è stato inquadrato dalle telecamere mentre si fa il segno della croce) per il primo successo della sua Roma: al Tardini, per l’imprenditore bostoniano, la prima gara in trasferta in Italia (era già stato il 18 agosto a Bratislava, andata del playoff di Europa League), ma anche l’ultima da non presidente.
Perché, domani, non è solo il compleanno di Francesco Totti, 35anni. E’ il giorno del Cda della Roma che lo nominerà, per cooptazione, presidente della società, il 22˚ della storia. Ieri in tribuna con lui, accompagnato allo stadio dalla scorta, anche il suo amico Joe Tacopina, l’avvocato italoamericano che entrerà nel nuovo cda e che potrebbe diventare vicepresidente (se non ci saranno ostacoli interni), e Cappelli, attuale presidente ad interim che a fine gara ha definito Totti «strepitoso: mai visto correre così».
Con loro anche l’avvocato Mauro Baldissoni, uomo di riferimento del consorzio Usa in Italia, e l’ad Claudio Fenucci. Cappelli promuove la Roma: «E’ stata una vittoria importante, la società crede nel progetto. Non abbiamo mai avuto tentennamenti. Io credo che sia un fatto di serietà. Non abbiamo iniziato in maniera improvvisata. Abbiamo fatto un progetto a lungo termine e sapevamo delle difficoltà. Tra l’altro non siamo ancora arrivati, sono contento per il successo ma dobbiamo ancora lavorare. Ma con la Banca abbiamo portato il club in mani sicure».
Il Mesaggero – Ugo Trani
Il Romanista – Il tifo dei cento al Tardini, la gioia di DiBenedetto
Partire all’alba per seguire la Roma, tornare a notte fonda nonostante domani (oggi) si lavori. La Roma è anche e soprattutto questo.
In uno stadio dove, prima della tessera del tifoso, l’invasione giallorossa era una consuetudine, ieri c’erano appena un centinaio di romanisti. Si fanno sentire però, fin da quando la squadra entra in campo per una prima ricognizione del terreno di gioco. Ci sono praticamente solo loro all’interno dello stadio e per questo, quando entra in campo De Rossi in pantaloni bianchi e polo rossa, basta gridare “A Danie’” per far voltare il centrocampista. Un saluto, qualche bandiera che sventola e poi di nuovo in silenzio, ad aspettare l’inizio della partita.
Sono le 19.35, qualche minuto dopo entrano nello stadio anche i gruppi Eur Torrino, Luisa Petrucci e Fonte Laurentina. Sono partiti in pullman con la speranza «di vedere la Roma finalmente vincere». Per ingannare l’attesa durante il viaggio non potevano scegliere passatempo migliore: dvd con i gol del Capitano e dvd della stagione 2005- 2006 con il record delle undici vittorie. Il loro programma non ha conosciuto soste: pranzo a Bologna, poi visita all’albergo della squadra sulla via Emilia dove Tancredi e Borini si sono fermati con loro per alcune foto («abbiamo trovato la squadra unita e concentrata», raccontano) e infine, tanto per non farsi mancare nulla, anche una visita al battistero di Parma. Senza dimenticare, ovviamente, la Roma. Loro come gli altri club – ci sono Romagna Giallorossa, l’Airc e tanti altri – presenti al Tardini. Dove fa un caldo talmente afoso che non sembra fine settembre. Tutti a maniche corte, tutti ad aspettare un risultato finalmente positivo.
Quando Luis Enrique entra sul terreno di gioco – in giacca e cravatta – insieme ai suoi collaboratori, i romanisti lo applaudono. E quando il piccolo Bojan, qualche minuto più tardi, si diverte a improvvisarsi fotografo i romanisti provano ad incoraggiarlo con qualche applauso, sovrastato però dalla musica dello stadio, che spazia dai Nirvana a Shakira. Sono pochi, ma comunque presenti. E giallorossi. E questo è quello che conta. Come stendardo recita: «Ovunque ti seguirem». Intanto prende posto in tribuna d’onore Thomas DiBenedetto, accanto all’avvocato Tacopina. Presente anche il presidente Cappelli e tutto lo stato maggiore della Roma (c’era anche l’ex dirigente Gian Paolo Montali). Si è presentato con il collega Ghirardi, ha sofferto fino alla fine. E mentre alcuni tifosi lo applaudivano, a partita vinta, ha salutato con il suo solito segno: la “V” di vittoria.
Il Romanista – Chiara Zucchelli