Osvaldo e la mitraglia

Dopo le orecchie, la mitraglia. Osvaldo rispolvera l’esultanza alla Batistuta mentre i compagni lo abbracciano al gol che ha deciso Parma-Roma. Se qualcuno aveva storto il naso per il gesto con cui l’argentino aveva accompagnato la prima rete in giallorosso contro il Siena, ecco servita la specialità dell’attaccante, già sfoggiata ai tempi della Fiorentina: la mitraglia del Re Leone. Che Osvaldo fosse un personaggio stravagante lo si era capito sin dal suo arrivo a Roma: “Sono costato troppo? Macchè, valgo di più“, rispose nel giorno della presentazione a chi gli ricordava dei 15 milioni di euro più bonus investiti dal club di Trigoria per strapparlo all’Espanyol. La curva delle prestazioni di Osvaldo, dopo un avvio stentato, ora è in crescita: i gol lo hanno sbloccato, il centravanti con il passare dei minuti sembra più in sintonia con la manovra. “Stiamo lavorando tanto, stiamo facendo grandi sacrifici, ci vuole tempo, ma noi ci crediamo“, ha detto il giocatore al termine della gara. “Una dedica? Per mia moglie e per mia figlia. Non mi importa di quelli che continuano a dire che il mio cartellino è costato troppo“. E’ la storia di un condannato a smitragliare.
Anna Giulia Ruggeri

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