L’Italia Under 20 travolge 7-0 la Romania in amichevole nel match andato in scena alle 14. Sul tabellino dei marcatori finisce anche il calciatore giallorosso Edoardo Bove, che va a segno sia nel primo (33′) che nel secondo tempo (57′). In rete anche Vergani, Oristanio e Tommaso Milanese, anche lui di proprietà della Roma ma in prestito all’Alessandria.
Under 20, Italia-Romania 7-0: doppietta di Bove

Mourinho: “Di nuovo a Roma, di nuovo nel mio ufficio e di nuovo alla nostra promessa: lavorare sodo per costruire un futuro per la Roma” – FOTO

Josè Mourinho torna a Roma e si rimette subito a lavoro. Il tecnico giallorosso si prepara per la sfida contro il Genoa in programma domenica alle ore 20:45. Lo Special One ha voluto catturare il ritorno al lavoro nel suo ufficio condividendo su Instagram una foto che lo ritrae in ufficio con il suo computer. Questa la didascalia sotto la foto: “Di nuovo a Roma, di nuovo in ufficio, e di nuovo alla nostra promessa: lavorare duro e costruire un futuro per la Roma. A proposito, grazie mille Valentino Rossi per una carriera leggendaria“. Il portoghese ha voluto dunque omaggiare anche il pilota, a cui aveva già commentato il post di addio su Instagram.
Zoff: “Esagerato l’entusiasmo iniziale su Mourinho, ora bisogna recuperare la realtà della situazione”
L’ex portiere della Nazionale e della Juventus, Dino Zoff, ha rilasciato delle dichiarazioni a riguardo della Lazio, della Roma e di Mourinho. Queste le sue parole, ai microfoni di Rai GrParlamento:
“Chi farà meglio tra Roma e Lazio? La Roma ha avuto un momento non felice, la Lazio si sta riprendendo, ma entrambe saranno da valutare andando avanti nella stagione. Per i giallorossi l’entusiasmo iniziale su Mourinho è stato forse esagerato, ma fa parte dell’ambiente, ora bisogna recuperare la realtà della situazione”.
L’agente di Spinazzola: “Speriamo che tra dicembre e gennaio possa aggregarsi al gruppo”

Davide Lippi, procuratore di Leonardo Spinazzola, è intervenuto nel Social Football Summit 2021. Tra gli argomenti trattati anche il recupero del suo assistito. Questo uno stralcio delle sue parole riportate da Calciomercato.it:
“Sta lavorando otto ore al giorno. Fosse per lui giocherebbe domani. Speriamo che tra dicembre e gennaio possa aggregarsi al gruppo”.
Il ds del Nizza prova a spronare Kluivert: “Deve dare di più”

Justin Kluivert, dopo un buonissimo inizio di stagione, sta vivendo un calvario infortuni. L’esterno non riesce più a trovare continuità per via dei tanti problemi fisici che lo stanno frenando. Di lui, e degli altri giovani del Nizza, ha parlato il direttore sportivo del club francese che a L’Equipe ha affermato:
“Kluivert e Stengs? Mi aspetto di più da loro. Anche se gli infortuni fanno parte della vita di un grande atleta, è ovvio che mi aspetto di più da Justin, che mi aspetto di più da Calvin, che mi aspetto di più da Kasper (Dolberg), che mi aspetto di più da Alexis (Claude- Maurice). Devono dare di più al club. Loro lo sanno. Abbiamo giocato quasi tredici partite senza di loro. Ad un certo punto, devono unirsi a noi. La squadra corre, c’è un buon allenatore, un modello di gioco, sono stati scelti, abbiamo scommesso su di loro, li abbiamo messi a proprio agio, ora devono fare la loro parte. Abbiamo bisogno di loro. Non sono giocatori banali”.
Dal Pino: “Se Amanda Staveley ha preferito il Newcastle all’Inter o al Milan, si vede che le piacciono le utilitarie e non le macchine di Formula 1”
Il presidente della Lega Paolo Dal Pino replica alle parole di Amanda Staveley, braccio destro del fondo dell’Arabia Saudita che ha acquistato il Newcastle. Queste le parole riportate da “Il Messaggero”:
“Se la signora Amanda Staveley ha preferito investire nel Newcastle rispetto all’Inter o al Milan, si vede che le piacciono le utilitarie e non le macchine di Formula 1. Abbiamo 8 proprietà straniere che hanno creduto nella Serie A e che ritengono ci sia potenziale di crescita – ha proseguito Dal Pino durante Sport Industry. Quando si investe si guarda alle potenzialità società e mercato in cui si opera. Nel momento in cui si guarda al calcio italiano, si vede che è una grande opportunità perché ha potenziale inespresso come nessun altra Lega”.
La carica di Villar: “Ritorno al lavoro” – FOTO
Non è una stagione semplice per Gonzalo Villar dopo una buona crescita nella scorsa. Nel mercato di gennaio lo spagnolo potrebbe fare le valigie e lasciare spazio ad un nuovo centrocampista, ma intanto rimane focalizzato su questo mese prima della sosta natalizia. Come postato su una stories Instagram, Villar è molto concentrato sulla ripresa degli allenamenti che ci sarà oggi dopo un weekend libero concesso da Mourinho.
Zaniolo, superati i problemi muscolari: oggi il rientro in gruppo

Nicolò Zaniolo è pronto per ripartire. Dopo aver accusato delle noie muscolari al termine della gara col Venezia – ragion per cui è stato costretto a rinunciare alla Nazionale – l’attaccante della Roma è tornato a disposizione di José Mourinho.
Quest’oggi – prima seduta dopo i giorni di riposo concessi – si allenerà con il gruppo in vista della gara di domenica (ore 20:45) contro il Genoa. A riportarlo è Filippo Biafora de Il Tempo su Twitter. Con Pellegrini non ancora al meglio, Mourinho potrebbe optare per una maglia da titolare al centro della trequarti dietro a Abraham.
Aggiornamento positivo anche sul fronte #Zaniolo: ha superato le noie muscolari accusate con il Venezia e già da oggi tornerà ad allenarsi con il gruppo in vista del Genoa#ASRoma @tempoweb pic.twitter.com/1bbGA4uArl
— Filippo Biafora (@Fil_Biafora) November 15, 2021
Rocchi: “Maresca non mi è piaciuto in Roma-Milan, ma lo rivedrete presto”
Gianluca Rocchi ha parlato nel corso di Radio Anch’io Sport, trasmissione in onda sulle frequenze di Radio Rai. L’ex arbitro – attuale designatore di Serie A e B – si è soffermato anche sulla direzione di Maresca in Roma-Milan.
Queste le sue parole: “Lo rivedrete presto, non può essere ucciso per una partita. Non mi piacque la sua gestione della partita, l’errore ci può stare. La serata storta può capitare, le ho avute anche io, adesso magari farà un passaggio in Serie B per poi tornare subito in Serie A”.
Mercato, Vecino possibile alternativa per il centrocampo
È arcinoto come la prima scelta per rinforzare il centrocampo della Roma sia Denis Zakaria. Il centrocampista svizzero, però, sogna di giocare in Premier League. Inoltre, il club giallorosso non è più il solo in Italia ad essere interessato: al momento la Juventus è infatti in vantaggio.
Tiago Pinto sta così pensando alle alternative. Tra le varie soluzioni – oltre a a Glittisch – c’è la vecchia suggestione Matias Vecino. L’uruguaiano ha infatti chiesto la cessione all’Inter. A riportarlo è Il Tempo.
Niente scherzi: contro l’Irlanda del Nord serve un successo

Il Tempo (S. Pieretti) – Un gol per vincere. Tanti altri per qualificarsi. L’Italia di Mancini ha solo una missione, quella di battere l’Irlanda del Nord per conquistare l’accesso ai prossimi Mondiali del Qatar.
A Belfast, profondo Nord, gli Azzurri cercano questa sera – diretta su RaiUno alle 20.45 – una vittoria in un paese dove in precedenza non hanno mai vinto. Nel 1958 arrivò proprio per mano degli irlandesi la prima storica eliminazione dalla fase finale dei Mondiali, un dramma sportivo rivissuto recentemente dall’Italia di Ventura con la Svezia: sono passati quattro anni, la ferita è ancora aperta.
La sfida odierna è decisiva per la vittoria del raggruppamento, non ai fini della qualificazione; qualora gli Azzurri non dovessero centrare l’obiettivo, ci sarebbero ancora i play off per recuperare il pass per la Coppa del Mondo. Mancini – dopo il deludente pareggio contro la Svizzera – valuta un paio di cambi in formazione; fuori Locatelli, spaesato e poco prolifico, dentro Tonali, apparso più brillante e combattivo.
L’altra variazione riguarda l’attacco; la prova di Belotti contro la Svizzera è stata modesta, e con l’assenza di Immobile non c’è un’alternativa all’attaccante del Torino. Il ct pensa a Insigne come attaccante centrale, con Berardi e Chiesa a supporto del talento campano.
Il tecnico cerca di allontanare l’ansia della vigilia, e sovrastrutture mentali che potrebbero condizionare i giocatori durante la sfida del Windsor Stadium. “Noi dobbiamo pensare a giocare la nostra partita – sottolinea il commissario tecnico – e dobbiamo pensare a vincerla. Intorno alla Nazionale c’è sempre una certa pressione, è ovvio che nell’ultima partita di qualificazioni ai Mondiali ce ne sarà ancora di più. Contro la Svizzera abbiamo concesso cose che solitamente non concediamo: nella ripresa siamo andati meglio, alla fine ci è mancato solo il gol“.
Il tecnico azzurro è focalizzato sul risultato finale, non sul punteggio che potrebbe maturare. Confida intimamente nelle due reti di vantaggio che l’Italia può vantare nei confronti della Svizzera, e nella prestazione della Bulgaria che non può esporsi a figuracce ed eventuali dietrologie, a quel punto corredate da ragionevoli sospetti. “Non è questione di fare tanti gol, ma vincere – ribadisce Mancini – dobbiamo essere concentrati sulla nostra partita. Se saremo bravi a fare molti gol, avremo maggiori possibilità di qualificarci. Ma se i nostri avversari fino a oggi non hanno concesso nessun gol in casa, un motivo ci sarà. Qualora non dovessimo vincere il nostro girone – conclude l’allenatore della Nazionale Italiana – avremo un esame di riparazione a marzo. Noi vogliamo vincere il girone e qualificarci”.
Il capitano Bonucci ammette che rispetto all’Europeo qualcosa è cambiato. “Nel gruppo avevamo qualcosa di diverso – ammette il difensore – non so se questo sia andato perduto dopo il trionfo ottenuto all’Europeo. Ora dobbiamo ritrovare quella voglia di sacrificarci l’uno per l’altro“.
L’editoriale di Costanzo: “Il diritto di godersi il calcio”
Corriere dello Sport (M. Costanzo) – Qualcuno allegramente dice che Mourinho si sta costruendo una nuova attività: quella di evitare il tapiro d’oro di Striscia la Notizia, ogni volta che Staffelli appare. È accaduto in più occasioni. Uno “Special One” non viene attapirato. Ma se il Tapiro lo portasse un arbitro, Mou come la vivrebbe?
Non voglio entrare nel merito della questione Dazn-film con i diritti per la Serie A. Sono questioni complicate, ma sono consapevole che devono essere risolte, anche perché chi è a casa ha tutto il diritto di seguire le partita di calcio.
Il calcio conta il televisione e chi scrive è ancora orfano della domenica pomeriggio (quando le partite si giocavano soltanto di domenica) di una trasmissione che si chiamava “Tutto il calcio minuto per minuto”. Per non dire poi della bravura di Paolo Valenti e di Maurizio Barendson a commentare.
Non sono un nostalgico, ma molti pensano (e come dargli torto?) che Marconi ha inventato la radio per poter far ascoltare le partite di calcio a tutti. A questo proposito ricordo che i miei primi passi da giornalista sportivo li ho fatti accudito da un grande giornalista come Antonio Ghirelli. Mi fece fare, stando a Roma, l’inviato al Giro del Belgio di ciclismo facendomi firmare Maurice Konstance.
Mou-Sheva, nemici con garbo

Corriere dello Sport (R. Maida) – Nel giorno della presentazione da allenatore del Genoa, Andriy Shevchenko ha reso omaggio a José Mourinho: “Lo rispetto molto, sarà stimolante confrontarsi con un grande, il suo arrivo migliora tantissimo il calcio italiano“.
Nell’autobiografia di Shevchenko, Mourinho afferma: “Grandissimo giocatore. L’ho voluto al Chelsea e ho incontrato un gentiluomo (…). È stato un piacere lavorare con uno dei più grandi“. Scambio di convenevoli tra campionissimi.
Eppure i due, che si incroceranno per la prima volta da avversari in panchina domenica in Genoa–Roma, hanno litigato di brutto ai tempi della convivenza in Premier League. Più volte. Anzi: la stampa inglese all’epoca scrisse che la rottura con Sheva, amico personale del patron Abramovich, era stata determinante nel decidere il destino di Mourinho, esonero dal Chelsea nel settembre del 2007 dopo un 1-1 a Stamford Bridge contro il Rosenborg. Gol segnato, guarda caso, da Shevchenko.
Pochi giorni prima i due si erano confrontati duramente nello spogliatoio, ascoltati da diversi testimoni. E non era uno scontro inedito. L’assenza di feeling era parsa evidente già nel maggio precedente quando Mourinho disse a Shevchenko che non lo avrebbe schierato titolare nella semifinale di Champions contro il Liverpool.
A quel punto, dopo un alterco abbastanza forte, il Chelsea raccontò che per un problema muscolare Shevchenko non sarebbe stato convocato. Una scelta che Abrahamovich non condivise: del resto aveva speso 50 milioni di euro per acquistarlo dal Milan e si sarebbe aspettato di vederlo sempre protagonista. La storia dimostrò che Mourinho non avesse tutti i torti. Perché Shevchenko, condizionato dagli infortuni avrebbe chiuso il biennio al Chelsea con soli 9 gol.
Zeman: “La Roma a gennaio dovrà migliorare la rosa”
Corriere dello Sport (J. Aliprandi) – Vittoria anche nella panchina 1001, Zdenek Zeman si gode il secondo successo consecutivo del suo Foggia maturato ieri pomeriggio in trasferta contro il Catania. Ma tra una partita e l’altra il boemo segue sempre con attenzione un squadra che gli è rimasta nel cuore: “La Roma aspetta da venti anni di vincere nuovamente il campionato“.
Zeman ai microfoni di AdnKronos ha voluto dare un giudizio sull’operato di Mourinho che non sta vivendo un momento particolarmente facile sulla panchina giallorosso: “Per me Mourinho è un grande comunicatore, riesce ad esprimere le sue idee per convincere chi lo ascolta“.
Un solo successo nelle ultime sette partite, ma fiducia e giudizio positivo sullo Special One. Un po’ meno sulla rosa della Roma: “La ‘piazza’ c’è, la società oggi c’è, secondo me non sono state valutazioni giuste sulla composizione della squadra. Vediamo se a gennaio riescono a migliorare anche se poi la Roma è la squadra che ha speso più di tutti“.
Pellegrini ci prova: la Roma è in ansia

Corriere dello Sport (R. Maida) – A prescindere dal modulo, c’è una grande preoccupazione per José Mourinho nella settimana che conduce a Genoa–Roma: Lorenzo Pellegrini ancora sente dolore al ginocchio infiammato e non può dare per scontata la presenza alla partita.
Non si tratta di un infortunio banale, perché richiede tempo e pazienza per essere smaltito tra terapie e riposo. Nei prossimi giorni a Trigoria verranno valutati eventuali progressi, tenendo conto che Pellegrini in pratica non si allena a pieno regime da un paio di settimane: ha giocato 90 minuti sotto antidolorifici a Venezia, ma per questa scelta ha dovuto rinunciare alla Nazionale, che già aveva perduto un giorno prima dell’Europeo a causa di una ricaduta muscolare.
A questo punto occorre gestire con cura il recupero, per evitare altri problemi: Pellegrini è un calciatore troppo importante per la squadra e deve tornare velocemente al massimo delle potenzialità per trascinare i compagni. Non dovesse farcela, Mourinho rilancerebbe Mkhitaryan o Zaniolo come trequartista.
Centrale difensivo: Senesi in pole

Corriere dello Sport (J. Aliprandi) – Due acquisti a gennaio, ma l’ideale sarebbero tre. Tiago Pinto e Mourinho ci stanno pensando su, stanno valutando se sia possibile sostenere l’acquisto anche di un difensore centrale.
Non low cost, in prestito fino a giugno, ma un acquisto che sia parte integrante del progetto triennale dello Special One. Perché Smalling e Kumbulla non danno garanzie, uno dal punto di vista fisico, l’altro da quello tecnico. Il nome preferito – e accessibile economicamente – è quello di Marcos Senesi.
Ventiquattro anni, mancino e in costante ascesa, quello dell’argentino sarebbe il profilo perfetto per la Roma. In più Senesi ha il contratto in scadenza tra un anno e il Feyenoord, che nel 2019 lo pagò sette milioni, non può più pretendere i venti milioni chiesti nella scorsa finestra di mercato ma dovrebbe accontentarsi di una decina di milioni, anche pagabili in più tranche. E se il Torino affondasse davvero le mani su Kumbulla sarebbe ancora più semplice bussare alla porta del club olandese.
Zakaria-Dalot i due obiettivi. Ma è dura

Il Tempo (A. Austini) – La Roma inizia a sfogliare la margherita. Il mercato di gennaio si fa adesso, se davvero Pinto vuole regalare dei rinforzi a Mourinho per le prime partite del nuovo anno è già il momento di stringere accordi.
E nella rosa di nomi offerti ce ne sono soltanto due – tra quelli emersi finora – che fanno davvero parte della lista di obiettivi: il centrocampista svizzero Denis Zakaria e il terzino portoghese Diogo Dalot. Due potenziali occasioni di mercato, ideali per soddisfare le esigenze più urgenti dell’allenatore, i giallorossi stanno provando a giocarsi le loro carte, consapevoli che sarà durissima per entrambi.
Specialmente Zakaria, che sta raccogliendo offerte in giro per l’Europa grazie al suo nuovo agente Hasan Cetinkaya, lo stesso di Olsen. Il mediano si svincola tra 7 mesi dal ’Gladbach e presto sarà libero di firmare per chiunque: sogna la Premier League e in Italia, al momento, la Juventus è in vantaggio sulla Roma. “Ginter e Zakaria vogliono grandi contratti con grandi squadre – ha confermato il ds del club tedesco Max Eberl – noi vorremmo rinnovare con entrambi e abbiamo qualche chance. Via a gennaio? Non lo escludo”.
L’unica speranza di Pinto potrebbe essere proprio quella di accordarsi col ’Gladbach per un indennizzo e a quel punto Zakaria, per lasciare subito il Borussia, dovrebbe accettare la proposta giallorossa. Obbligatorio, però, valutare subito alternative. Nella girandola di possibili nomi c’è l’austriaco Grillitsch dell’Hoffenheim (in scadenza anche lui il prossimo giugno) e Vecino, che ha chiesto la cessione all’Inter.
Quanto a Dalot, l’ostacolo vero è il Manchester United che non intende lasciarlo partire in prestito – come ha chiesto la Roma – se prima non acquisterà un altro terzino, individuato in Trippier. Ma non è affatto semplice che questo “triangolo” di mercato si realizzi.
Dalot, rimasto ieri in panchina con la nazionale portoghese nel match perso con la Serbia e condito da un errore goffo di Rui Patricio sul primo gol, resta comunque in cima alle preferenze per il ruolo, potendo giocare anche a sinistra.
Intanto oggi la ripresa a Trigoria, con una serie di infortunati da valutare. Buone notizie da Kumbulla: gli esami hanno escluso lesioni, si tratta di un risentimento muscolare che al massimo lo escluderà contro il Genoa. Ancora in dubbio per Marassi Pellegrini, mentre Zaniolo sembra certo di esserci. Smalling, Viña e Calafiori lavorano per rientrare, al più tardi, il 28 contro il Torino.
Kumbulla, problema muscolare. A centrocampo piace Grillitsch

La Gazzetta dello Sport (A. Pugliese) – Oggi pomeriggio la Roma torna ad allenarsi in vista di Genova, dove domenica sera terrà a battesimo la prima in Italia di Shevchenko da allenatore. Mou nel weekend è stato a Londra, Mayoral ed El Shaarawy a Dubai, Pellegrini al Garda e Villar a Milano.
Oggi saranno tutti a Roma, dove ieri è tornato Kumbulla (gli esami hanno scongiurato lesioni, confermando il risentimento muscolare). Intanto Pinto sta studiando le mosse per il centrocampista, innesto legato all’uscita di almeno uno tra Villar e Diawara.
Piace sempre di più Florian Grillitsch, 26 anni, mediano austriaco dell’Hoffenheim. Costa 13-14 milioni, ma ha il contratto in scadenza a giugno e si può strappare un prezzo inferiore.
Missione Abraham: Mourinho lo vuole più cattivo e preciso

La Gazzetta dello Sport (A. Pugliese) – “Mourinho mi ha detto che sono un ottimo giocatore e mi ha suggerito di sviluppare una maggiore cattiveria sul rettangolo di gioco. Mi ha detto di diventare una specie di mostro”. Ecco, l’ombelico di tutto è proprio questo e Abraham lo rivela al The Telegraph.
Si parte da qui, dalla maggiore cattiveria che l’inglese deve mettere nelle scelte, nei duelli e quando attacca la porta. Mourinho vuole vedere in lui più personalità, più carattere. E più fame. Vuole vederlo che “ringhi” in faccia agli avversari, che gli metta paura non solo per quello che può fare in campo, ma anche per quello che può rappresentare in assoluto.
Insomma, è una questione di testa, ma anche di atteggiamenti. “In campo non si può essere gentili, hai bisogno del carattere, devi spaventare i difensori e sotto questo aspetto sto cercando di migliorare – dice ancora Tammy –. Mou mi ha detto che sono un giocatore troppo buono, che devo acquisire quella aggressività che si ottiene crescendo“.
Già, e che si ottiene anche facendo esperienze diverse, come sta capitando a Tammy. Da domenica, però, lo aspettiamo più cattivo di prima. Finora Abraham ha segnato 5 gol in 17 partite, non tantissimi per un centravanti pagato 40 milioni (più 2 di bonus) e con il compito di spostare l’inerzia delle partite. Ma è anche vero che l’inglese ha aperto anche un bel conto con la fortuna, avendo preso la bellezza di sette legni, il che cambierebbero radicalmente anche la valutazione attuale della sua stagione nel caso in cui invece fossero stati tutti gol.
Di certo Abraham deve trovare maggiore precisione nella conclusione, quando va al tiro, lui che comunque ha un calcio pulito e che sa far male di giustezza (magari andando a chiudere sul secondo palo) o di potenza. “Non mi aspettavo che il calcio italiano potesse essere così difficile – continua la punta giallorossa –. I calciatori sono molto intelligenti e per il modo di giocare in Italia la difesa è molto importante. In Inghilterra invece siamo abituati ad attaccare, attaccare e attaccare. Ora devo imparare l’altra strada e cioè come rompere le difese avversarie. Fa parte del processo di apprendimento, basta vedere Lukaku e gli altri, che sono andati all’estero e sono tornati in Inghilterra. Per me la questione è migliorare“. E diventare più preciso nella conclusione.
E come tutti gli attaccanti, Abraham deve probabilmente imparare anche ad essere un po’ più egoista. I centravanti vivono di gol, sono giudicati in base ai gol e si emozionano piuttosto che deprimersi in base a quante volte quel pallone vada a gonfiare la porta avversaria. E siccome il destino della Roma dipende molto dall’umore di Abraham, è importante che lui sia sempre entusiasta piuttosto che deluso. Ed allora un pizzico di egoismo in più in alcune circostanze non guasterebbe.
Abraham: “Sarò un mostro cattivo come vuole Mou”

La Repubblica (F. Ferrazza) – Cinque gol e sette pali colpiti. Il bilancio di Tammy Abraham – tra campionato e coppa – fino a questo momento racconta di un giocatore che sta cercando la propria dimensione con la maglia della Roma.
Cercando di diventare un “mostro”, come gli chiede Mourinho. “Il mister mi dice sempre che sono un ottimo giocatore e mi ha suggerito di lavorare per sviluppare una maggiore cattiveria – spiega il centravanti al “The Telegraph” – Mou mi ha detto di diventare una specie di mostro”.
Il portoghese vede potenzialità inespresse nelle gambe del numero nove inglese, intenzionato ad aiutarlo in fase offensiva affiancandogli un altro attaccante per non lasciarlo troppo isolato davanti. Chiedendogli di tirare fuori più cattiveria. “In campo non si può essere gentili, hai bisogno di quel carattere, devi spaventare i difensori e sotto questo aspetto sto cercando di migliorare – ammette Abraham, svelando le tecniche motivazionali utilizzate dallo Special One – Mou mi ha detto che ero un giocatore troppo buono, che dovevo acquisire quella aggressività che si ottiene crescendo. Ho cercato di ambientarmi presto e ho cominciato ad imparare un nuovo stile di calcio. Sono andato a spiegare le mie ali e spero di poter mantenere il livello di prestazioni di cui ho bisogno per rimanere nella squadra“.
Non si aspettava però che in Italia potesse essere così difficile e sta scontando le difficoltà d’ambientamento, con Mourinho che gli sta con il fiato sul collo. Il tecnico riprenderà a lavorare oggi pomeriggio a Trigoria per preparare la trasferta di domenica prossima a Genova, contro il Genoa. Puntando tutto sul “mostro” Abraham.