È cominciata la Nations League di Tammy Abraham. L’attaccante della Roma ha sfidato l’Ungheria, nello stesso girone dell’Italia, ma oggi è partito ed è rimasto tutta la partita in panchina. Il titolare è stato Harry Kane che l’ha recentemente lodato per la sua bellissima stagione. Il match è terminato 1-0 per i padroni di casa grazie al rigore trasformato da Szoboszlai. Prima sorpresa nel girone.
Ungheria-Inghilterra 1-0, tutta la partita in panchina per Abraham

Mercato, il PSG punta Galtier: è il primo nome per il dopo Pochettino

Nel pomeriggio si era diffusa una notizia dall’Inghilterra su un interessamento, anche abbastanza importante, del PSG per Mourinho. Pochettino sembra avere i giorni contati sulla panchina francese, ma non sarà il tecnico della Roma il sostituto. Nella Capitale si può rimanere tranquilli perchè, come riportato da Gianluca Di Marzio, il primo nome sul taccuino della dirigenza parigina è quello di Galtier che tanto ha fatto bene al Nizza.
Kane: “Abraham è un grande giocatore. Ha segnato regolarmente per la Roma e vorrà ancora migliorare”

Harry Kane, attaccante dell’Inghilterra, è stato intervistato da Talk Sport direttamente dal ritiro della Nazionale ed ha parlato anche di Abraham. Queste le sue parole:
“Penso che Tammy sia un gran giocatore. Ha avuto una stagione fantastica a livello di club, sta ancora imparando e ha esperienza da acquisire ma ogni volta che viene qui lavora e si allena sodo. Vuole impressionare l’allenatore, vuole segnare gol e ovviamente è bello avere concorrenza in ogni posizione, in Premier League abbiamo dei grandi attaccanti inglesi che segnano regolarmente. Tammy lo sta facendo anche per la Roma, quindi è un gran giocatore e sono sicuro che vorrà continuare a migliorare, a lavorare sodo ed è quello che proverà a fare in questo camp e con il suo club“.
Mercato, il Tottenham molla Dybala: troppo alta la richiesta d’ingaggio

Il futuro di Paulo Dybala, probabilmente, sarà ancora in Italia. In queste ore è stata scartata l’ipotesi Inghilterra, ma non per suo volere. Come riporta la versione argentina di AS, il Tottenham si è tirato indietro considerando troppo alta la richiesta del giocatore: 320mila euro a settimana. Rimangono in lizza, quindi, Inter e Roma con la prima favorita anche per via delle parole di Marotta che sta spingendo per firmare uno dei suoi pupilli.
Roma Primavera, Ufficiale: Guidi è il nuovo allenatore

L’AS Roma è lieta di annunciare che Federico Guidi assumerà l’incarico di allenatore della squadra Primavera dalla prossima stagione. Il tecnico subentrerà ad Alberto De Rossi dopo l’esperienza di un anno sulla panchina del Teramo in Serie C. Nelle due stagioni precedenti ha allenato il Gubbio e la Casertana, sempre in Serie C.
“Vorrei ringraziare Vincenzo Vergine, Tiago Pinto e tutta la Società per la fiducia che mi è stata accordata”, ha dichiarato il tecnico. “Entrare nel mondo Roma rappresenta per me una fortissima emozione. Sarà una grande responsabilità lavorare nel settore giovanile giallorosso, per proiettare nel calcio professionistico quanti più calciatori possibili”.
A livello giovanile, la carriera di Federico Guidi è partita dall’Empoli nel 1999, club in cui ha allenato dalla categoria Esordienti fino ai Giovanissimi Nazionali nel 2004-05.Dal 2007-08 passa alla Fiorentina, guidando la Primavera dal 2014-15 al 2016-17, stagione in cui raggiunge la finale Scudetto. Nei due anni successivi allena prima la Nazionale Under 20 poi quella Under 19.
“Considero Guidi un tecnico che riesce ad abbinare la competitività che ormai la Primavera richiede alla formazione del giovane calciatore, essendosi già confrontato con tutte le fasce d’età e avendo maturato esperienze importanti anche nelle categorie maggiori”, ha commentato il responsabile del Settore Giovanile del Club, Vincenzo Vergine. “Sin dai primi scambi ho percepito sintonia rispetto ai valori e agli obiettivi che il Club si è dato ed è per questo che non vediamo l’ora di vederlo all’opera con i nostri ragazzi”.
Mercato, dall’Inghilterra: il PSG su Mourinho

Nonostante il rapporto idilliaco tra José Mourinho e la Roma, sul fronte mercato dall’Inghilterra fanno sapere di un interesse del PSG per il portoghese. Mauricio Pochettino è ormai alla fine della sua avventura transalpina e il The Telegraph ha reso noto che Mourinho è considerato dal PSG un candidato forte per la panchina a partire dalla prossima stagione.
Mourinho: “Amo essere a Roma, non mi hanno mai mentito. Oliveira? Non so se la mia carta di credito consenta di acquistarlo”

José Mourinho a margine di un evento dell’Università di Cruz Quebrada ha rilasciato alcune dichiarazioni in conferenza stampa: “Mi sento come fossi a inizio carriera. Se sono cambiato, è in positivo. Mi sento giovane e mi dovrete sopportare per qualche altro anno. Ho imparato dagli errori e mi sono adattato alle diverse situazioni. Molti tendono a mostrare un’immagine di sé diversa dalla realtà, io non ho mai nascosto chi sono o cosa penso. Le sensazioni per la finale di Tirana? Uguali alla prima finale giocata. I 90 minuti della finale sono quelli in cui sono più tranquillo. Come si prepara? La pressione è tanta, si analizzano prima bene gli avversari, cerchiamo di abbassare la pressione cercando di mettere i giocatori nelle migliori condizioni possibili, con poche scelte da fare in campo. Ho festeggiato poi in quel modo perché ora sono meno egocentrico, penso di più alla felicità degli altri. Amo essere a Roma. Non amo quante volte perdo, e lì mi capita di perdere più che altrove. Amo Roma, però, perché loro mi amano e ho una relazione di grande empatia con le persone dentro e fuori dal club. Nessuno mi ha mentito o ingannato o promesso molti zeri (sul mercato). Sono lì perché mi piace”.
L’allenatore della Roma ha anche avuto modo di parlare di Sergio Oliveira: “Appartiene al Porto. Se ce lo vogliono prestare lo vado a prendere adesso. Riguardo al comprarlo, non so se la mia carta di credito lo consenta. Lui è stato molto importante per noi, un esempio di ciò che ci serviva e sono molto grato. Spero rimanga con noi, vedremo”.
Mourinho si è poi soffermato sui temi relativi al tempo di gioco effettivo e al VAR: “La Goal-line Technology è oggettiva: la palla è dentro o meno. Non c’è storia. Il fuorigioco, a meno che qualcuno non riesca a fare linee storte, si presume sia oggettivo: o è fuorigioco o no. Abbiamo perso la partita per un fuorigioco di un centimetro? È fuorigioco. Vorrei il tempo di gioco effettivo perché non ci sarebbe spazio per perdere tempo. Mi piacerebbe. In culture come quella portoghese o quella italiana sarebbe una cosa positiva. Il VAR a volte si è mosso in direzioni dubbie. C’è già spazio per dire se ti piace o meno. Ho perso una semifinale Champions League con un gol non regolare. Se ci fosse stato il VAR, si sarebbe visto che la palla non era entrata ma ho anche vinto partite con gol in fuorigioco”.
Sul suo futuro: “Mi sento giovane e dovranno sopportarmi ancora per qualche anno. Mi sento all’inizio della mia carriera, è semplice. Se sono cambiato, sono cambiato in meglio. Ho imparato dagli errori, sono cambiata con le mie esperienze e mi sono adattata a nuove situazioni. A volte, ad alcuni di noi piace vendere un’immagine diversa di chi siamo, ma non ho mai nascosto cosa sono e cosa penso”
Sull’esultanza dopo il trionfo in Conference League: “Una risposta alle critiche? No, non me ne sono mai preoccupato molto. C’è solo un motivo per cui ho festeggiato così: non sono più quello che ero, un giovane allenatore preoccupato della sua carriera e messo alla prova giorno dopo giorno. Sono diventato una persona meno egocentrica, che vive molto più per gli altri che per me stesso”.
Italia, Mancini: “Ho fiducia nei giovani. Frattesi? È un giocatore con caratteristiche importanti”
Roberto Mancini a poche dall’esordio in Nations League si è così espresso ai microfoni di Rai Sport: “Stasera l’Italia deve fare la sua partita, cercare di mettere in difficoltà la Germania, non sarà così semplice noi dobbiamo fare il nostro gioco e ripartire bene“. Il ct azzurro poi ha annunciato l’undici titolare che scenderà in campo stasera a Bologna contro la Germania e tra i nomi spicca la novità Frattesi. “E’ diverso tempo che gioca in campionato – le parole del ct – è già stato con noi è un centrocampista completo, che deve crescere, deve fare esperienza internazionale però è un giocatore con caratteristiche importanti, duttile“.
“Bologna nel destino? Ci portò fortuna con la Nations League di tre anni fa – dice – speriamo ne porti anche in questo caso. Stasera sarà una partita un po’ diversa“. Il nuovo corso dell’Italia riparte questa sera. “Ci vuole un po’ di tempo, non qualche mese – spiega Mancini – poi il calcio è particolare, succedono cose strane ma ci vuole pazienza e rischiare di perdere qualche partita“. Su Zaccagni e Lazzari che hanno lasciato il ritiro azzurro Mancini non si dice deluso. “Devo accettare quello che mi dicono– sottolinea – La Nazionale per i più giovani deve essere un punto di arrivo. Deluso? No, sono cose capitano, dobbiamo accettare quello che i ragazzi ci dicono“. Poi sulla mancata qualificazione ai Mondiali 2022 dice: “Il calcio è questo, non meritavamo di andar fuori e siamo andati fuori, dobbiamo accettarlo, lo sport è questo. Siamo tutti un po’ delusi ma dobbiamo pensare al futuro ma ce la metteremo tutta. Io ho sempre fiducia nei giovani”.
Salah: “Totti uno dei miei idoli da bambino. Emozionante giocarci insieme, aveva una qualità incredibile”
L’attaccante del Liverpool Mohamed Salah ha rilasciato un’intervista a BRSport prima della finale di Champions League di sabato scorso. Questo uno stralcio della sua intervista.
Chi era il tuo idolo da bambino?
Zidane, Ronaldo e Totti.
Totti?
Sì, Totti a Roma era incredibile.
È un giocatore diverso dagli altri due, cosa lo rendeva così speciale?
Non saprei dirti. Quando senti parlare della Roma, senti sempre parlare di Totti. I suoi highltights in campionato… nella mia testa lui era sempre incredibile. Quando ho giocato con lui, si vedeva. Aveva qualche anno in più ma la su qualità era incredibile.
Sarà stato emozionante quindi per te giocare con lui.
Certo.
Mercato, occhi su Bednarek del Southampton. Mourinho lo seguiva dai tempi del Tottenham

José Mourinho guarda ancora in Premier League. Dalla Polonia si parla di un interessamento nei confronti del centrale difensivo Jan Bednarek, autore di un’ottima stagione con la maglia del Southampton, da 34 presenze e 4 gol. Ha un contratto fino al 2025, ma secondo ‘Meczyki TV’ il centrale della nazionale – compagno quindi di Zalewski – è destinato ad andare via dai Saints già quest’estate. E la Roma avrebbe appunto messo gli occhi su di lui: è un classe ’96, ha altre richieste dalla Premier League e Mourinho lo voleva già ai tempi del Tottenham. Col Southampton ci sarebbe però da trattare sul prezzo, visto che le richieste non sarebbero basse.
Aston Villa, ufficiale l’acquisto di Robin Olsen – FOTO

Era solo questione di ore: Robin Olsen passa all’Aston Villa a titolo definitivo. La squadra di Steven Gerrard ha utilizzato l’opzione di acquisto per 3.5 milioni che andranno nelle casse giallorosse. Per il portiere un contratto fino al 2024. A renderlo noto lo stesso club inglese attraverso i social. Questo il comunicato:
“L’Aston Villa è lieto di annunciare la firma di Robin Olsen. Il portiere svedese arriva dall’AS Roma a titolo definitivo dopo aver trascorso la seconda metà della scorsa stagione in prestito al Villa Park“.
Anche l’estremo difensore ha voluto commentare il passaggio a titolo definitivo su Instagram: “Sono davvero felice di far parte di questo club per i prossimi tre anni“.
Aston Villa is pleased to announce the signing of Robin Olsen for an undisclosed fee! ✅
— Aston Villa (@AVFCOfficial) June 4, 2022
Ranieri: “Assurdo sminuire il successo della Roma in Conference League quando in Europa comandano Inghilterra e Spagna”
Claudio Ranieri ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito alla vittoria della Roma in Conference League e del successo di Mourinho nella Capitale. Queste le sue parole a Il Messaggero:
Insuccessi della nazionale e dei club potrebbero ridurre il fascino del calcio per le nuove generazioni, con la perdita di migliaia di potenziali praticanti?
Oggi i giovani sono attratti da mille cose, ma il calcio continua a piacere. Dietro una crisi, c’è spesso un fisiologico cambio di cicli. In Europa ora comandano Inghilterra e Spagna, basta vedere il numero di trofei conquistati dai club di Premier e Liga. Ecco perché mi pare assurdo sminuire l’importanza del successo della Roma nella Conference League.
Parlano di coppa delle settime.
E’ una competizione europea e merita rispetto. Mourinho ha dato un segnale importante. Ha capito che in campionato la squadra non poteva raggiungere traguardi di un certo livello e ha puntato sull’Europa.
Ho tifato per Carlo e sono strafelice per lui. Mourinho è un fenomeno: arriva a Roma e vince.
Primavera, adesso tocca a Guidi. Con lui anche Cupi, giocava con Totti

La Gazzetta dello Sport (C.Zucchelli) – Se la femminile ha rinnovato ieri il contratto ad AlessandroSpugna per un’altra stagione, la Primavera è ufficialmente ancora senza allenatore. Questione di giorni, poi Federico Guidi subentrerà a tutti gli effetti ad Alberto De Rossi. Lasciato il Teramo, l’ex allenatore della Primavera della Fiorentina (per questo il responsabile del vivaio della Roma Vergine lo conosce bene) sarà ufficialmente l’allenatore della prima squadra delle giovanili almeno per le prossime due stagioni.
Raccoglierà un’eredità pesante, ma avrà anche l’aiuto dello stesso Alberto De Rossi, neo coordinatore degli allenatori delle giovanili. Nel suo staff una vecchia conoscenza della Roma: Andrea Cupi, ex difensore, che si è imposto nell’Empoli ma giocava nelle giovanili giallorosse con un altro ragazzo, classe 1976 come lui, che poi ha avuto una discreta carriera. Quel ragazzo era Francesco Totti, che poi a soli 16 anni è però andato in prima squadra ed è diventato una leggenda. Cupi, nato a Frascati, è sempre rimasto legato a Roma e alla Roma tanto che nel 2003, quando con l’Empoli giocò all’Olimpico, chiese di indossare, come i romanisti, il lutto al braccio per la scomparsa di Alberto Sordi.
Rinnova anche Spugna: “Qui c’è un percorso”

Il Corriere Dello Sport (L.Scalia) – La Roma Femminile ha scelto la strada della continuità: Alessandro Spugna sarà il tecnico anche nella prossima stagione. Ieri è stato ufficializzato il rinnovo fino al 30 giugno 2023. Arrivato lo scorso anno dall’Empoli, Spugna ha centrato il doppio obiettivo della qualificazione in Champions (secondo posto in campionato) e della finale di Coppa Italia. Ha convinto tutto l’ambiente mettendo in vetrina professionalità, gioco e idee. “Sono molto felice di poter proseguire il mio percorso nella Roma, sento la fiducia da parte di tutti e per questo ringrazio Betty Bavagnoli. Avrò la possibilità di continuare a lavorare in una società ambiziosa che ha voglia di crescere, di rimanere al vertice del calcio italiano e che vuole iniziare un percorso importante in Champions” ha detto dopo la firma.
La febbre giallorossa è già altissima. I 30.000 abbonati sono a un passo
Il Corriere dello Sport (J.Aliprandi) – Lo stadio Olimpico riprenderà da dove aveva lasciato: dal sold out. L’impresa della Roma in Conference League resterà nella storia, l’entusiasmo dei tifosi chiaramente si trascinerà anche nel corso della prossima stagione e ha avuto degli effetti incredibili anche sulla campagna abbonamenti. Diciassette giorni dopo l’inizio della vendita sono state già acquistate 27.000 tessere, una cifra record nel periodo post Covid e che ha già superato di 6.000 unità la campagna della scorsa stagione.
La Roma non si preclude limiti sulla cifra totale che verrà raggiunta a fine agosto. 27.000 il 4 giugno, perciò non è difficile pensare che si possano raggiungere i 30.000 abbonamenti. Se il mercato dovesse portare a Mourinho uno o più giocatori di spessore, a quel punto sarebbe difficile fermare l’entusiasmo di tifosi. Erano nove stagioni che la Roma non raggiungeva un numero simile di abbonamenti. Ancora inarrivabili i 47.000 del 2001, nell’anno dopo la vittoria dello scudetto. Le vittorie e la nuova gestione del club stanno riportando finalmente i tifosi allo stadio. In questa stagione diciassette sold out, la prossima non sarà da meno.
Roma, avanza Paredes. E Tiago Pinto tratta Isco

Il Corriere Dello Sport (G.D’Ubaldo) – Un sogno chiamato Paredes. Il centrocampista era stato alla Roma da giovanissimo, per poi essere ceduto allo Zenit di San Pietroburgo. Da allora -era il 2017- ne ha fatta di strada e attualmente è sotto contratto con il Psg. La Roma lo aveva contattato già a gennaio, ma ora che ha deciso di non rinnovare il suo contratto Tiago Pinto è tornato alla carica. Il centrocampista è reduce da un intervento chirurgico per guarire dalla pubalgia che lo ha messo ko ad inizio aprile, ma ora è in buone condizioni e su di lui ci sono alcuni club di Premier League.
Per il ruolo di centrocampista tra i preferiti di Mourinho restano Ruben Neves, Douglas Luiz e Xhaka. Il centrocampista del Wolverhampton costa intorno ai 40 milioni, il brasiliano dell’Arsenal 30, mentre lo svizzero qualcosa in meno. Anche Bissouma del Brighton è sul taccuino di Tiago Pinto, che cerca anche un’alternativa in attacco e un difensore centrale. Per la retroguardia il nome più caldo è quello di Senesi, in attacco invece la Roma ha messo gli occhi su Goncalo Guedes, in uscita dal Valencia.
Ieri Mkhitaryan ha comunicato alla Roma che non rinnoverà il suo contratto, motivo per cui Pinto sta cercando di capire come arrivare a Isco, che si libera a parametro zero dal Real Madrid, ma che chiede sette milioni d’ingaggio per tre anni. La sua priorità è rimanere in Spagna per motivi di famiglia, ma verrebbe volentieri alla Roma. Le parti hanno avviato i primi contatti, cercando di trovare un accordo a cifre inferiori. Nelle ultime ore è stato offerto anche Mario Gotze, che ha una clausola rescissoria da 5 milioni ed un ingaggio alla portata (3 milioni di euro). Piace anche al Benfica, ma lui e la moglie amano l’Italia.
Zalewski: “Se mi avessero chiesto un sogno avrei detto vincere un trofeo internazionale giocando titolare”

Dalla Primavera alla titolarità in prima squadra. Nicola Zalewski ha rilasciato un’intervista a Sportweek, parlando della soddisfazione per la vittoria della Conference League con la Roma, della nazionale polacca e del suo futuro. Queste le sue parole:
Nicola, sei già un asso di Coppa.
Se mi avessero chiesto un sogno, avrei detto: vincere un trofeo internazionale giocando da titolare.
Pensando alla stagione, che cosa ti viene in mente?
Tante cose. L’occasione che mi ha dato Mourinho, il lavoro fatto per adattarmi a terzino, cioè in un ruolo che non è il mio naturale, l’emozione di una finale in cui posso essere sembrato timido, per quanta pressione avevo addosso. E poi per mille motivi extracampo che hanno reso questa annata molto particolare.
La storia della tua famiglia non è stata semplice. Soprattutto ai tempi del crollo del Muro di Berlino.
Confesso che non mi sono mai voluto informare più di tanto, ma so che mio padre Krzysztof fuggì dalla Polonia nel 1989 per evitare i due anni di servizio militare. Prese questa decisione perché aveva capito che c’era bisogno di dare una svolta alla vita di tutti. Così venne in Italia e l’anno successivo fu raggiunto dalla famiglia.
Krzysztof è morto lo scorso anno: era malato da tempo, vero?
È stato un percorso. Piano piano i dottori ci hanno iniziato a far capire che la situazione non stava migliorando. La sua morte non è stata improvvisa. Io in particolare mi ero preparato al peggio. Questa esperienza purtroppo mi ha aiutato a crescere. È successo circa un mese dopo l’esordio in nazionale. Almeno ha fatto in tempo ad avere quella gioia.
Torniamo alla nazionale. Visto che sei nato in Italia, quella azzurra ti ha mai cercato davvero?
Diciamo che ero venuto a sapere di un interessamento, ma non è mai arrivata una chiamata ufficiale.
Qualcuno dice che tu abbia scelto la Polonia perché l’Italia non va al Mondiale.
Non è vero. La nazionale polacca mi ha chiamato sin dall’Under 15. Per rispetto nei loro confronti e della mia famiglia non ho mai avuto dubbi.
Ti ha emozionato conoscere Lewandowski?
Molto, ma mi ha messo subito a mio agio, è venuto a parlarmi, mi ha abbracciato. È stato molto bello.
Ci sono due figure iconiche della Roma che hanno a che fare con te: Bruno Conti e Boniek.
Chi mi ha scoperto è stato Stefano Palmieri, poi Conti mi ha fatto firmare con la Roma. Con Boniek abbiamo un rapporto quasi familiare, quando ci sentiamo non parliamo solo di calcio. Aveva un ottimo rapporto con papà.
Alcuni dicono che tu somigli a Iniesta…
Io non ho mai avuto miti calcistici, ma è un paragone grande. Se parliamo del ruolo, però, magari fare la mezzala di centrocampo non mi dispiacerebbe. Anche il mio amico Lorenzo Pellegrini dice che potrei giocare nel suo ruolo.
Con Mourinho, che ti chiama il ‘Bambino’, che rapporto hai?
Un rapporto normale tra tecnico e giocatore. Niente di più e niente di meno.
Prima della tua lievitazione calcistica, sei salito alla ribalta anche per un video poco bello su Instagram fatto insieme a un rapper.
Non è stata una situazione piacevole. Le persone che mi sono vicino mi hanno fatto capire quello che è meglio per me e il discorso è stato chiuso subito. È un’esperienza che mi ha aiutato a capire che nella vita ti devi circondare di gente che ti vuole bene. Non ho mai avuto più a che fare con quella persona, era una conoscenza occasionale.
Come vedi il tuo futuro?
Spero pieno di soddisfazioni, anche perché a Roma sto bene. Ma ora penso solo alla nazionale. Visto che vado di corsa, provo anche ad andare al Mondiale, no?
Miki ha scelto l’Inter

Il Tempo (E.Zotti) – Niente da fare. Il rilancio tentato in extremis da Tiago Pinto non è servito a convincere Mkhitaryan che ieri pomeriggio ha declinato l’offerta della Roma, chiudendo di fatto la sua avventura in giallorosso dopo tre campionati. Non sono bastati i 3.6 milioni di euro più bonus messi sul piatto. Dal suo arrivo nella Capitale, l’armeno ha percepito 5 milioni a stagione più 4 di bonus al momento della firma, gli stessi che il suo entourage ha chiesto al general manager portoghese per continuare a vestire la maglia della Roma.
Una richiesta ritenuta eccessiva da Pinto, così la storia romanista di Mkhitaryan si è chiusa a Tirana dopo 87 gare disputate e 27 gol segnati. Da luglio vestirà la maglia dell’Inter, determinante è stata la possibilità di tornare a giocare la Champions e i 4.5 milioni netti a stagione. Se prima al Fulvio Bernardini la priorità era un rinforzo in mediana, adesso i centrocampisti da prendere diventano almeno due, visto che anche Veretout è sul mercato.
Mourinho: “Qui nessuno mi ha mai mentito”

Il Corriere Della Sera (G.Piacentini) – José Mourinho è intervenuto al corso di laurea in High Performance Football Coaching presso la facoltà di Motricidade Humanas dell’Università di Lisbona, parlando delle motivazioni che lo hanno spinto a scegliere la società giallorossa. “Sono alla Roma perché mi piace ed è importante essere nei posti dove ci piace essere, non importa che io abbia una storia diversa. Mi sento bene, nessuno mi ha mai mentito, nessuno mi ha tratto in inganno, nessuno mi ha promesso che avrei avuto tanti zeri per poter investire. Finora tutto ciò che mi hanno promesso è stato fatto e spero che negli altri due anni in cui avrò un contratto, le promesse continueranno ad essere mantenute per andare nella direzione dell’evoluzione: non in quella dei titoli, ma in quella di rendere la Roma un club più grande e avvicinarla a chi vince più spesso in Italia“.
Lo Special One spiega come la sua esperienza alla Roma sia diversa da quelle vissute in passato: “Era molto più facile quando, per esempio, ero al Chelsea. Schioccavo le dita e il giorno dopo il calciatore era lì. Il lavoro ora è interessante, ci aiuta anche a pensare non solo al prodotto finito, ma anche al prodotto che sta per essere finito e investire su di esso. E’ bello prendere giovani dalla Primavera e portarli a giocare una finale europea o in Nazionale. Questo profilo di club arricchisce le mie esperienze. Ovviamente non mi piace quando perdo e a Roma perdo più spesso che altrove. Ma io amo la Roma e loro amano me, ho instaurato un rapporto di grande empatia con chi è dentro e fuori dal club“.





