Derby mai visto: Roma-Lazio senza curve

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La Gazzetta dello Sport (D.Stoppini) – «Io non sono serenissimo », dice uno. «Ma la preoccupazione nel suo ruolo non ci deve essere mai, trasmette negatività», fa l’altro. Il tema scotta, se il Prefetto Franco Gabrielli e il Commissario di Roma Francesco Paolo Tronca si distanziano un filo, perdonateli (forse). Perché il derby e la questione sicurezza riempiono tutto, a Roma, in queste ore. C’è il pieno di allarmi suonati come una sirena della polizia in un convento. C’è un Olimpico inedito, per una sfida tra Roma e Lazio. Le società ufficialmente parlano di 35 mila presenze, ma un conteggio approfondito racconta altro: sì e no si toccherà quota 25 mila paganti. Il perché è annunciato da settimane. I dettagli sono stati affrontati nelle riunioni al Gos prima e in Questura poi: mille saranno gli agenti impegnati domani fuori dallo stadio, perché è lì che Gabrielli ha concentrato le sue preoccupazioni.

LA SITUAZIONE – Ricapitolando: curva Sud e curva Nord saranno per la stragrande maggioranza vuote, domani alle 15. I motivi sono risaputi, ci sta dentro la contestazione degli ultrà alla decisione del Prefetto Gabrielli di ridurre la capienza dei due settori con l’inserimento delle barriere divisorie. Il risultato pratico è uno scenario mai visto: Dzeko e Felipe Anderson giocheranno in un teatro. Dei due settori entreranno al massimo 2mila spettatori ciascuna. Per dire: la Lazio ha venduto solamente 2.700 tagliandi, di cui 100 di Monte Mario e 300 di Nord. La Tevere al massimo ospiterà 8 mila persone, per un totale — al netto di tagliandi omaggio che a queste latitudini si negano a pochi — che difficilmente supererà le 25mila presenze. Aria di record negativo: nessun derby di campionato all’Olimpico ha avuto così pochi spettatori.

L’ALLARME – Ma dopo l’aspetto pratico, c’è l’allarme. Cosa faranno gli ultrà «scioperanti»? Decideranno, magari per una clamorosa forma di protesta comune, di riunirsi fuori dallo stadio durante il match? È quello che teme, almeno ufficialmente, Gabrielli: «Confido che alla fine possa prevalere il buon senso — ha detto —, ma non sono serenissimo. Stiamo prendendo in considerazione il fatto che possano esserci degli incidenti. Se sarà così, la risposta sarà repressiva. E di derby senza curve ne vedremo molti altri». È un avvertimento, ecco la chiave di lettura: Gabrielli ha voluto mandare un messaggio forte e chiaro agli ultrà. Ma negli ambienti investigativi a ieri sera non c’era sentore alcuno di manifestazioni dimostrative organizzate al di fuori dell’Olimpico. Anche se gli ultrà di Roma e Lazio ormai da tempo non sono più accomunabili sotto un’unica bandiera. Altrimenti, sarebbe impossibile — e invece è accaduto — raccontare di alcuni rappresentanti di curva Sud e Nord che in settimana si sono ritrovati in un pub del quartiere Monti immaginando possibili azioni dimostrative. Il pericolo è legato ai «cani sciolti ». Ancor più delle azioni organizzate. Ancor più delle infiltrazioni — tutto sommato contenute — di tifosi stranieri: 20 ultrà del Wisla Cracovia, altrettanti del West Ham, 5 (cinque) del Real Madrid, tutti gemellati con la Lazio. Che cosa vengono a fare? È la risposta degli ultrà a Gabrielli: tu mi mandi un messaggio, io porto qui i miei amici pronti a «giocare», semmai dovesse cominciare una partita anche fuori dallo stadio.

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