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Serie A, pareggiano Juventus e Lazio. Vittorie per Atalanta e Siena

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In attesa del posticipo tra Parma e Roma, arrivano i risultati della quinta giornata di serie A. Il Catania, il Palermo e il Cagliari fermano rispettivamente Juventus, Lazio e Udinese, mentre sono solo due, ed entrambe casalinghe, le vittorie del pomeriggio, dopo quella del Chievo nell’anticipo delle 12.30, quelle di Atalanta (2-1 sul Novara) e Siena, 3-0 al Lecce di Di Francesco.
In questo momento guidano la classifica Juventus ed Udinese a quota 8 punti, seguiti da Genoa, Fiorentina, Napoli e Palermo fermi a 7, senza dimenticare l’Atalanta che senza i 6 punti di penalizzazione ne avrebbe 10 e sarebbe in vetta. Nelle ultime posizioni ci sono Roma, con 2 punti, ma una partita in meno, il Bologna che ne ha 1, mentre rimane ancora a secco il Cesena.
Questi tutti i risultati della quinta giornata di serie A:
Atalanta-Novara 2-1
Bologna-Inter 1-3 (giocata sabato)
Cagliari-Udinese 0-0
Catania-Juventus 1-1
Chievo-Genoa 2-1
Lazio-Palermo 0-0
Milan-Cesena 1-0 (giocata sabato)
Napoli-Fiorentina 0-0 (giocata sabato)
Siena-Lecce 3-0
Parma-Roma (calcio d’inizio ore 20.45)

Timossi (Secolo XIX): “Il progetto della Roma è straordinario”

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Il giornalista de Il Secolo XIX, Giampiero Timossi, ha parlato della Roma e del progetto che sta cercando di costruire la nuova proprietà insieme ai nuovi dirigenti. Queste le parole di Timossi a Sky:
Si vede che c’è una grande forza da parte della dirigenza e di Sabatini che sta tenendo compatto l’ambiente. A differenza dell’Inter stanno gestendo con sagacia la situazione. Nello scontro diretto è mancato il gol. Osvaldo è un giocatore dalle grandi potenzialità, anche se è stato pagato tantissimo. Aveva visto bene Corvino a portarlo alla Fiorentina. Credo sia straordinario ciò che sta facendo la Roma, con la capacità che ha Sabatini di difendere il suo progetto. Non credo che Luis Enrique sia lì perché è il clone o l’allievo di Guardiola. Chi conosce bene Sabatini sa quali siano le qualità e il valore che ha nel capire giocatori e allenatori. Adesso dipenderà da quanto riuscirà a passare il messaggio della nuova Roma. La dirigenza si sta impegnando tantissimo. Sento dire da Sabatini cose che raramente dicono i direttori sportivi, ha ammesso di aver sbagliato con Okaka e anche nei giorni scorsi. Credo sia un bel progetto, che più di tanti discorsi potrebbe avvicinare il nostro calcio a quello europeo. Stasera la Roma si sbloccherà“.

Parma-Roma, le statistiche e la cartella stampa

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Parma-Roma chiuderà il quinto turno di serie A, calcio d’inizio previsto per le ore 20.45 allo stadio Ennio Tardini di Parma. La Lega serie A, come fa per ogni partita, diffonde le statistiche e la cartella stampa per l’incontro.

Parma-Roma, le statistiche

Parma-Roma, la cartella stampa

Il Romanista – C’è Bojan per prendersi i 3 punti

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Alle 17.20 di ieri la Roma ha preso il volo per Parma con la speranza di tornare nella Capitale con la prima vittoria stagionale e avendo cancellato la brutta prestazione di giovedì sera contro il Siena. Un pareggio pieno di possesso palla ma con ben poche conclusioni verso la rete avversaria. I tifosi che a Fiumicino hanno accompagnato la squadra verso l’imbarco hanno ironizzato su questo aspetto domandando a Francesco Totti “Ce la facciamo a fare un tiro in porta?”. Lui, con un sorriso, ha risposto: “Speriamo”. Scherza Totti, che di momenti difficili in due decenni di Roma ne ha visti tanti. Tutti superati anche, anzi soprattutto, grazie a lui. Che dovrebbe essere lì anche stavolta a trascinare la squadra verso il riscatto. Qualche giorno fa si era fatta strada la possibilità che Francesco osservasse un turno di riposo.
Ma non dovrebbe essere così. Con Luis Enrique, che spesso sorprende con le sue scelte, è bene usare il condizionale, ma la prestazione del capitano contro il Siena, peraltro elogiata dallo stesso Luis Enrique in conferenza stampa, lascia pensare che Francesco al Tardini partirà dal primo minuto. E le altre due punte? Qui la faccenda si complica. E nemmeno l’ultimo allenamento svolto ieri a Trigoria ha fornito delle indicazioni importanti. Eccezion fatta, magari, per i grandi passi avanti mostrati da Stekelenburg, che però non riguardano la partita di oggi. Una seduta non troppo intensa quella del gruppo giallorosso al Bernardini, con De Rossi, Totti e Perrotta che hanno lasciato il terreno di gioco dopo un’oretta (nessun allarme, nessun problema fisico). La parte finale dell’allenamento, al quale hanno assistito il direttore sportivo Walter Sabatini e l’ad giallorosso Claudio Fenucci, ha visto il tecnico dividere i giocatori in due gruppi per esercizi di possesso palla. In ogni caso, a rigor di logica, stasera in attacco dovrebbe toccare nuovamente a Bojan dopo le due partite viste dalla panchina.
Il terzo posto, invece, se lo contendono Borriello, Osvaldo e Borini. Con quest’ultimo che potrebbe avere qualche chance in più in quanto ex di giornata. Dall’attacco alla porta, dove dovrebbe essere confermato Lobont. Davanti a lui dovrebbero invece esserci Josè Angel a sinistra con Kjaer e Burdisso nel mezzo (anche se non è da escludere completamente l’utilizzo di Heinze per permettere a Nicolas di rifiatare). La fascia di destra è invece un bel rebus. Cicinho non è stato convocato per scelta tecnica ed è fuori gioco. Potrebbe toccare nuovamente a Perrotta che però, con l’assenza di Gago e con Pizarro non proprio al meglio, potrebbe trovare spazio a centrocampo. E allora salgono le quotazioni di Aleandro Rosi e Cassetti («E’ un professionista incredibile, lo vedo più come centrale ma so che può fare anche il terzino destro» ha detto ieri Luis Enrique). A centrocampo la certezza è De Rossi, con Perrotta che, come detto, potrebbe posizionarsi alla sua destra e Pjanic alla sinistra.
Il Romanista – D. Giannini

Paese Sera – E’ questa la Roma contro Parma e polemiche

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Dimenticare il brutto pareggio di giovedì sera. E’ questa la speranza e l’obiettivo di Luis Enrique per il posticipo delle 20.45 contro il Parma. Dimenticare quel quasi 70% di possesso palla sterile, noioso, inconcludente. Il tecnico asturiano non intende fare passi indietro, né sul modulo, né sulla propria idea di calcio.
“Non cambio la mia concezione di calcio. I numeri sono negativi per questo non mi ci soffermo ma credo di poter ribaltare questa situazione, discorso diverso è adattare il modulo ai propri giocatori, quello credo sia sintomo di intelligenza per un allenatore”. Ha chiesto dieci partite di tempo, ha incassato ripetutamente la fiducia della dirigenza e del futuro presidente della Roma, ha convinto i giocatori che qualcosa di buono si può fare, ha diviso la piazza tra chi lo ritiene un innovatore e chi un pazzo scellerato. Oggi solo i tre punti possono mettere d’accordo tutti, la vittoria ha sopra di sé un grande cartello verde con scritto “Exit”. Uscita dalle polemiche.
La formazione – Sono venti i convocati del tecnico asturiano per la partita di questa sera. Sei gli esclusi: fuori gli infortunati Greco, Lamela, Stekelenburg, fuori il solito Okaka, a sorpresa out anche i brasiliani Juan e Cicinho. Il primo, che si sente recuperato, non l’ha presa bene per niente l’esclusione. Il secondo, sembra aver fatto spallucce. Modulo invariato (ovviamente) per questa sera: un 4-3-3 che vedrà sicuramente Lobont tra i pali. E questa è forse l’unica certezza, perché con Luis Enrique fare previsioni sulla formazione non è mai semplice. Non è molto differente dallo scommettere sull’esito di una partita. Kjaer e Burdisso dovrebbero ricoprire per la terza volta consecutiva il ruolo di difensori centrali, con Josè Angel a sinistra, e Rosi-Cassetti e Perrotta a contendersi una maglia per la fascia destra. Certo del posto è il numero 16 di Ostia, che a centrocampo verrà affiancato da Pjanic (che ha fatto bene nell’esordio, e ora sembra aver deciso di sparire partita dopo partita) e da Pizarro, che però tra un acciacco e l’altro non potrà giocare per tutti e novanta i minuti. Perrotta è l’alternativa.
Pretendere di azzeccare i tre attaccanti è una follia almeno quanto affermare che esista un tunnel che unisce il Cern al Gran Sasso. Sorvoliamo. Totti potrebbe prendersi un turno di riposo, visto che finora è l’unico attaccante che in campionato è sempre sceso in campo da titolare e non è mai stato sostituito. Certo i numeri sono importanti, e ci ricordano che il capitano ha segnato 16 dei suoi 262 gol ufficiali contro il Parma, rendendo gli emiliani la squadra da lui perforata più volte. C’è aria di rilancio invece per Bojan Krkic, che dopo la deludenti prestazioni in Europa League e contro il Cagliari, le sfide successive se le è gustate dalla panchina. Il giovane talento è chiamato a dimostrare di valere quei 40 milioni di euro che la Roma dovrà investire su di lui. Terza maglia d’attacco affidata a Marco Borriello. Ma Borini e Osvaldo sono pronti a smentire quanto scritto finora.
Formazione (4-3-3):
Lobont; Rosi, Kjaer, Burdisso, Josè Angel; Pjanic, De Rossi, Pizarro; Borriello, Totti, Bojan.
Paese Sera – Luca Serafini

Corriere dello Sport – Dici Parma e la Roma sorride

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Parma per loro è come un portafortuna. Non solo perché il no­me, Parma, può ricordare la partita scudetto dell’ormai lontano duemi­launo, ma anche perché negli ultimi campionati, spesso e pure volentie­ri, la Roma al Tardini ha centrato vittorie importanti e che sono rima­ste negli occhi di tutti.
AMULETO -Se c’è un campo dove la Roma ha pasteggiato in questo ter­zo millennio, è proprio il Tardini di Parma. Nelle dieci partite (una sta­gione gli emiliani hanno frequenta­to la serie B) giocate sul campo della squadra oggi allena­ta da Colomba, i gial­lorossi ne hanno vin­to la bellezza di sette, uno score completa­to dal pareggio a reti bianche nell’ultimo campionato(…), per chiudere con due sconfitte, l’ulti­ma nella disgraziatissima stagione 2004-05 quella che vide cinque alle­natori alternarsi sulla panchina ro­manista. (…) Da un punto di vista dei numeri, in un mo­mento come questo non poteva es­serci un campo migliore dove anda­re a giocare per una Roma che ha un disperato bisogno di centrare la prima vittoria stagionale, se non al­tro per ritrovare quel pizzico di se­renitànecessario per provare a mettere in pratica il calcio che vuo­le Luis Enrique.
TIFOSI – Una volta Parma era anche un appuntamento fisso per migliaia di tifosi giallorossi. Nell’anno che culminò nel terzo scudetto della sto­ria giallorossa, al Tardini si presen­tarono oltre diecimila tifosi pr una di quelle partite indimenticabili di quella stagione, la doppietta di Ba­tistuta proprio sotto la curva roma­nista, è probabilmente uno dei ri­cordi più esaltanti di quell’annata e quella vittoria a ribaltare il risulta­to, è stata probabilmente una delle tappe decisive per la vittoria finale della Roma di Fabio Ca­pello. Ma anche in altre stagioni sono stati migliaia i tifosi romanisti che hanno salutato una vittoria della squadra sul campo del Parma. Esodi di questo tipo, ormai, non sono più immaginabili, conse­guenza dell’introdu­zione della tessera del tifoso. Oggi, per esempio, per il setto­re ospiti sono stati venduti meno di quattrocento biglietti, in tutto al Tardini è prevedibile che non ci sia­no più di cinquececento tifosi gial­lorossi. La società, almeno per le partite casalinghe, non ha certo messo in un cassetto l’iniziativa del carnet di sedici biglietti che sareb­be dovuta partire venerdì scorso ma che è stata bloccata dal no dell’Os­servatorio. martedì prossimo nel Cda della Roma, sarà affrontato an­che questo argomento. E c’è l’inten­zione di non far finta di niente per­ché tutto questo la Roma lo sta fa­cendo per andare incontro ai suoi tifosi.
Corriere dello Sport – Piero Torri

Corriere dello Sport – Totti: “Visto quanto corro? Non mi serve il turnover. E presto arriverà il gol”

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Francesco Totti va veloce anche per raggiungere il gate di imbarco dell’aeroporto di Fiumicino. Deve partire per Parma, dove ha realizzato gol importanti. La squadra emiliana è quella alla quale ha segnato di più: sedici gol in carriera (…)Dopo aver tra­smesso serenità alla squadra con il suo “mes­saggio alla nazione”, aspetta di avere un collo­quio chiarificatore con Franco Baldini, in arri­vo a Roma per metà ottobre. Intanto Totti pen­sa solo a giocare: « Non sono stanco, mi sento molto bene fisicamente. Il turn over? Non so se lo faremo, ma io non ne ho bisogno ». Avanza la sua candidatura per la partita di questa sera. Luis Enrique lo considera, con De Rossi, l’esempio da seguire per tutti.
FIDUCIA – Il capitano della Roma prova a pensa­re positivo, in questo deludente inizio di stagio­ne, che non ha ancora regalato una gioia ai ti­fosi giallorossi. « Non ho mai corso così tanto nella mia carriera, quando capita inseguo an­che gli avversari fin dentro l’area. Visto contro il Siena? E successo. E’ vero, finora ho tirato po­co in porta, speriamo di migliorare. Tranquilli, il gol prima o poi arriverà…» .
REBUS – Anche tra i giocatori va di moda il toto formazione. Scommettono e vince chi va più vi­cino ad indovinare l’undici titolare. L’ultima volta è stato Borriello il più bravo, solo due er­rori. (…) Con Luis Enrique non trapela nulla e i giocatori stessi sono colti di sorpresa. Ma il capitano si è preparato bene per giocare al Tardini. Uno sta­dio che gli porta fortuna. Ieri lui e altri “presun­ti” titolari sono rimasti in campo solo pochi mi­nuti nell’allenamento di rifinitura. Il tecnico spagnolo ha voluto fargli risparmiare energie.
POSIZIONE – Luis Enrique ha ribadito che Totti ha la più totale libertà di muoversi su tutto il fronte d’attacco. Il capitano però in questa sta­gione gioca molto più lontano dalla porta rispet­to al passato. (…) Non è felice, ma il suo pensiero oggi è solo quello di aiutare la squadra, rimasta nelle retrovie in classifica dopo due partite di campionato.
IN CERCA DI GOL – Stasera Luis Enrique potreb­be cambiare qualcosa per permettere a Totti di essere più pericoloso sotto porta. Ma non mo­dificherà il modulo, il 4-3-3 che è al centro del­la sua filosofia di gioco. Totti insegue nuovi re­cord, dopo aver scavalcato Roberto Baggio e raggiunto quota 207 gol in serie A. Si avvicina al podio della classifica dei marcatori di tutti i tempi, il prossimo obiettivo è Josè Altafini. Ma è a digiuno da maggio, dall’ultima partita dello scorso campionato contro la Sampdoria. In questa stagione per ritrovare il suo nome sul ta­bellino dei marcatori bisogna tornare indietro alle prime amichevoli ad inizio ritiro. Totti non è abituato a restare a secco così a lungo. Stase­ra vuole rompere il ghiaccio, per la Roma, più che per se stesso.
Corriere dello Sport – Guido D’Ubaldo

Serie A, il Chievo supera il Genoa nell’anticipo delle 12.30. 2-1 il risultato finale, decide Moscardelli al 93′

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E’ terminato 2-1 la partita tra Chievo e Genoa. Nell’anticipo delle 12.30 della domenica del quinto turno di serie A, il primo tempo è abbastanza noioso, ma l’incontro si sblocca nel secondo tempo: prima Palacio porta in vantaggio il Genoa, poi Pellisier sbaglia un calcio di rigore per il Chievo. Pochi minuti dopo è lo stesso capitano dei clivensi a pareggiare su azione da calcio d’angolo, mentre è Moscardelli al 93esimo minuto a segnare il gol-vittoria per la squadra di Di Carlo.

Corriere dello Sport – DiBenedetto: “Sosteniamo Luis Enrique”

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Thomas DiBenedetto ie­ri ha deciso di viaggiare con la squadra. Il momento è delicato. Fuori dall’Europa League, due punti nelle prime tre partite di campionato. I primi fischi dei tifo­si, i primi processi per Luis Enri­que. Così il futuro presidente (do­vrebbe insediarsi con il Consiglio d’amministrazione di martedì) ha preferito far sentire la sua presen­za ai giocatori alla vigilia della partita di Parma. Ieri si è messo in viaggio con la squadra, un disgui­do degli uomini del­la sua guardia del corpo lo ha fatto ar­rivare in ritardo al gate quando la squadra era già sta­ta imbarcata da un quarto d’ora. Così la partenza del volo per Parma è avve­nuta in ritardo. Con lui quattro body guard, oltre all’am­ministratore dele­gato Claudio Fe­nucci, l’onnipresen­te avvocato Mauro Baldissoni, princi­pale punto di riferi­mento di DiBenedetto, e il dirigen­te Tonino Tempestilli, che ha or­ganizzato la prima trasferta del fu­turo presidente.
FIDUCIA – Il momento è difficile e l’imprenditore americano vuol es­serci. Nelle ultime ore ha ribadito la sua fiducia a Luis Enrique.(…) “Ci vuole pazienza. Dob­biamo supportare Luis Enrique, è una gran persona che sa compete­re. E’ uno che lavora al meglio del­le sue possibilità. Ha bisogno di un po’ di fortuna, in una partita suc­cedono tante cose, magari c’è un infortunio e cambia il piano della gara. Credo che anche i giocatori stessi stanno lavorando in una maniera incredibile per capire un sistema di gioco che richiede tan­to allenamento. Sono sicuro che i giocatori riusciranno ad appren­derlo. Come abbiamo visto, alla fi­ne di queste partite abbiamo avu­to un calo. La speranza è che que­sto non succeda più. L’augurio è riuscire a segnare più gol, in modo tale che i cali non diventino più un problema. Luis Enri­que è un grandissi­mo lavoratore e i ti­fosi lo hanno ap­prezzato anche da calciatore per la sua tenacia”, ha detto a Roma Channel.
ESEMPIO – L’impren­ditore statunitense si è già fatto un’idea del campionato ita­liano: “Ogni situa­zione è diversa. C’è chi ha proble­mi finanziari, chi cambia allenato­re e chi giocatori. Ognuno deve ri­solvere i problemi al meglio. Mi auguro che i tifosi delle altre squa­dre prendano esempio dalla pas­sione che i tifosi della Roma han­no per la propria squadra”. DiBenedetto ieri ha cenato nel­l’albergo della squadra con Fenuc­ci e Baldissoni. Oggi si aspetta un segnale di ripresa da parte della Roma e una crescita sul piano del gioco. Da quando è arrivato non ha ancora potuto festeggiare un suc­cesso. Spera che arrivi presto.
Corriere dello Sport – Guido D’Ubaldo

La Repubblica – Luis Enrique rilancia: “A Parma per i tre punti”

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Solo una via d’uscita sembra essere rimasta a Luis Enrique per riconquistare la fiducia dei tifosi: una vittoria. Inutile girarci intorno, possesso palla, modulo, rapporti con i giocatori e con la stampa, tutto passa in secondo piano rispetto alla vitale necessità di conquistare i primi tre stagionali oggi a Parma. “Io non guardo al futuro, ma al presente — sottolinea, con sempre maggior sicurezza, il tecnico spagnolo — il mio obiettivo è vincere a Parma, solo questo. E, comunque, se dovessi perdere non mi dimetterei: non chiedo fiducia, ma tempo. Non cambio le mie idee, continuo a cercare un calcio offensivo, credo che un bravo allenatore debba saper ottenere il massimo da ogni elemento”. Più sciolto nel suo italiano, Luis non abbassa la testa, neanche di fronte alle domande che tendono a metterlo in difficoltà, deciso a non fare passi indietro rispetto al suo credo calcistico. “Il responsabile di tutto quello che accade, anche di negativo, sono io e quello che avete visto con il Siena non è il mio modello di gioco: non dobbiamo tenere palla in una zona di campo non decisiva. Mi considero un buon allenatore, perché sono modesto (ride ndr), la situazione è difficile, ma non vendo fumo. Si dice così?”.
Si dice proprio così, ma la scioltezza in un linguaggio per lui nuovo, non si riflette ancora nei meccanismi della sua creatura. A Roma sono rimasti Cicinho e Juan, che non hanno preso bene la mancata convocazione, e gli infortunati Gago e Lamela. Davvero difficile capire le scelte. Sembra che Perrotta non verrà riproposto esterno, con Rosi favorito. Le certezze invece sembrano essere Totti e De Rossi. “Francesco dietro le punte ha libertà totale, De Rossi mi serve in quella posizione per costruire l’azione: a me non preoccupano i singoli, ma il gruppo”. E per stare vicino al gruppo è ieri partito DiBenedetto: “Dobbiamo supportare Luis Enrique. È un grande lavoratore, ha solo bisogno di un po’ di fortuna”.
La Repubblica – Francesca Ferrazza

Il Romanista – Totti e il Parma, un classico

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Di Totti e il Parma s’è detto tantissimo. Dipende dai momenti, dagli anni, con chi parli, ma è un po’ come ritrovarti a ristudiare Manzoni: i Promessi Sposi te li porti dalle elementari all’Università.
Pure Totti. E pure Totti e il Parma. Il 17 giugno 2001 è il giorno del matrimonio di tutti: primo caso in cui una comunità copula con se stessa. Un milione e mezzo di figli in giro per dieci giorni ha partorito quello scudetto. “Il più bel giorno della mia carriera” semplicemente, semplicemente firmato Francesco Totti.
Come il primo gol (un lampo, un paff-bum di luce, una sveglia da cui dobbiamo ancora svegliarci) come lo scudetto. Roma-Parma 17 giugno 2001 e Totti. Che vuoi aggiungere? Che Totti col Parma fece anche il gol numero 107 superando per sempre Roberto Pruzzo che – comunque – per sempre resterà il bomber della nostra storia? Che col Parma ha festeggiato il record di presenze con questa maglia in campionato? Che al Parma ha fatto uno dei suoi gol più difficili, un sinistro in corsa di prima a pallonetto a un portiere alto alto fino al soffitto che si chiama Buffon? O quella punizione sotto la Sud che già ci sembrava poter essere Champions League? Che al Tardini anche quando non c’era fu protagonista con una maglietta dedicatagli da Cassano?
Che con la Nazionale ha segnato i gol più importanti dal punto di vista morale (quelli dopo l’Europeo) – questa è già una variazione sul tema – che al Parma segna praticamente quando gli pare (e fa ridere la battuta che ha fatto all’aeroporto a chi lo stuzzicava dicendogli se «ce la facciamo a fare un tiro in porta»: «Speriamo»)? Sì, questo e molto altro ancora. Forse basterebbe parlare di una maglietta per capire quanta storia c’è dentro questa storia. La 10 della Roma. La prima volta che Francesco Totti l’ha indossata è stato proprio qui allo stadio Tardini di Parma – era il 30 di ottobre del 1994, Parma uno Roma zero con un ingiustissimo gol di Zola all’ultimo minuto dopo che una Roma, addirittura prima in classifica e piena zeppa di ragazzini, aveva fatto una partita enorme. Erano i primissimi tempi di Tele+, quella partita si giocò di sera (forse solo per cercare di ricordarla meglio).
Il 10 di quella Roma lì era Francesco Totti da Roma. Per la prima volta. Quella maglietta. Quella maglietta sua mamma Fiorella per la prima volta l’ha indossata in un altro Roma-Parma. Quello di prima prima, quello dello scudetto. Fino alla mattina di quel 17 giugno 2001 non era mai successo, soltanto quella mattina la madre di Francesco ha indossato i “panni” del figlio. Mamma Roma. Soprattutto per questo Totti dopo aver segnato si rivolse alla tribuna dove c’erano i genitori e – indicandoli – esclamò: “E’ vostro! E’ vostro!”. E’ loro, è nostro Francesco Totti. Come un classico, come un Parma-Roma, come un libro che va bene dalle elementari all’Università. Come la maglietta della Roma. E’ quello che significa Francesco Totti. Non c’è bisogno da aggiungere tanto.
Il Romanista – Tonino Cagnucci

Parma-Roma: le formazioni ufficiali. Tridente con Borini, Totti e Osvaldo

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Parma-Roma
, le formazioni ufficiali – Questa sera alle ore 20,45 allo Stadio Tardini scenderà in campo una squadra giallorossa diversa da quella che ha pareggiato con i bianconeri del Siena. Rosi in difesa prende il posto di Perrotta che tornerà a centrocampo in sostituzione di Pizarro (Problema alla schiena). In avanti insieme a Borini e Osvaldo giocherà Totti.

Parma (4-4-1-1): Mirante; Zaccardo, Paletta, Lucarelli, Gobbi; Biabiany, Morrone, Galloppa, Modesto; Giovinco, Floccari.
A disp.: Pavarini, Rubin, Feltscher, Blasi, Pereira, Jadid, Crespo.
All.: Colomba.
Squalificati: /
Diffidati: /
Indisponibile: Brandao.
Roma (4-3-3): Lobont; Rosi, Kjaer, Heinze, Josè Angel; Perrotta, De Rossi, Pjanic; Borini, Osvaldo, Totti.
A disp.: Curci, Burdisso, Cassetti, Taddei, Simplicio, Bojan, Borriello.
All.: Luis Enrique.
Squalificati: /
Diffidati: /
Indisponibili: Stekelenburg, Cicinho, Juan, Gago, Greco, Lamela e Okaka.

Parma-Roma, Colomba: “Luis Enrique va rispettato perchè porta avanti le sue idee”

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L’allenatore del Parma Franco Colomba dice la sua sulla Roma di Luis Enrique, che sfiderà in casa questa sera alle 20.45: “In questa fase iniziale tutti possono avere difficoltà. Anche noi abbiamo alternato qualcosa di buono ad altro di meno buono – racconta il tecnico a Tuttomercatoweb -. La Roma avrà le sue problematiche, noi le nostre e dobbiamo cercare di risolverle. Sia che ci siano i giallorossi davanti o un’altra squadra. Quali novità ha portato Luis Enrique? Venendo da una scuola di un certo tipo sta portando quelle idee in cui crede. E per questo va rispettato. Il prestito di Borini? A fine anno vedremo…“.

Il Tempo – Juan e Cicinho esclusi e scontenti

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Non convocati, acciaccati, non utilizzati o utilizzati fuori posto: bollono tante cose nel pentolone romanista. Assenze preventivate, come quelle degli incerottati Stekelenburg e Lamela, del convalescente Greco e di Okaka, e deliberate solo alla vigilia. Gago a casa per i postumi di un colpo al polpaccio rimediato con il Siena, Juan e Cicinho per altri motivi. Per precauzione, “perché – ha spiegato Luis Enrique – ancora non è in condizione e deve ancora raggiungere uno stato di forma superiore”, il primo, “per scusa (lapsus, ndc)…scelta tecnica” il secondo. Anche se Juan, già rimasto seccato per l’esclusione di giovedì, si ritiene prontissimo da qualche giorno e Cicinho, dopo esser stato provato tra i titolari (con Perrotta a fare l’intermedio a centrocampo) nella seduta di ieri, non se l’aspettava proprio di dover restare fuori. I due, però, ne hanno preso atto e ascoltato le motivazioni delle esclusioni dalla conferenza stampa, visto che per ora non sembra proprio che Luis Enrique sia molto propenso a spiegare simili decisioni ai diretti interessati con dei colloqui individuali. Almeno non nel giorno delle convocazioni, dato che Cicinho era già stato rimbrottato in precendenza su cosa aveva sbagliato giovedì. Tra i convocati, invece, ci sono Perrotta e Cassetti, due che venerdì hanno parlottato (sempre in modo garbato) privatamente con Luis Enrique. Cassetti ha chiesto perché non gioca più e il tecnico gli ha risposto che lo ritiene più centrale che esterno. Perrotta ha fatto notare che si trova molto meglio a fare il centrocampista piuttosto che il terzino. Oggi Luis Enrique gli darà ragione?
Il Tempo – Matteo De Santis

DiBenedetto: “Luis Enrique merita fiducia”

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Thomas DiBenedetto, a margine dell’incontro organizzato ieri dal club giallorosso, che ha accolto la squadra giovanile giapponese del Veigata Sendai, ha rilasciato una intervista a Roma Channel.
“Il mio umore è triste è molto triste per le persone del Giappone li ha colpite una grande tragedia, dobbiamo pensare a quanto siamo fortunati e allo stesso tempo dobbiamo aiutarli in ogni modo possibile per farli stare meglio. Il messaggio per i tifosi è “Roma non è stata costruita in un giorno? E’ un messaggio da mettere in testa ai tifosi, magari riascoltare la canzone più volte e più volte ancora, è la strada che i tifosi della Roma devono seguire. Dobbiamo supportare Luis Enrique perchè è un grande lavoratore, è una persona che sa competere, i tifosi lo hanno conosciuto da calciatore, è uno che lavora al meglio delle sue possibilità, ha bisogno di un po’ di fortuna. In un partita succedono tante cose magari c’è un infortunio cambia il piano della gara e lui deve prendere decisioni, i giocatori stanno lavorando in maniera incredibile per entrare nel sistema di giocoche però richiede tanto tanto allenamento per essere applicato come abbiamo visto in queste partite abbiamo avuto un calo. La speranza è che questo non succeda più in futuro e l’augurio e che noi riusciamo a segnare. Le altre grandi in difficoltà? Ogni situazione è differente, c’è chi ha problemi finanziari, chi cambia allenatore, chi cambia giocatori, ognuno deve risolvere i suoi problemi al meglio. Mi auguro che i tifosi anche di altre città prendano ad esempio la passione dei tifosi della Roma hanno per la loro squadra”.

Repubblica.it – Luis Enrique: “Anche se perdo a Parma non mi dimetto”

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Il tempo per esperimenti e rivoluzioni è finito davvero. Classifica impietosa, sebbene divisa con il Milan, e manovra ancora arrugginita, pochi gol e nessuna vittoria nelle prime cinque gare ufficiali: i problemi della propria squadra li conosce bene anche Luis Enrique che, per questo, fissa i traguardi immediati, rimandando a giorni migliori le speranze per il futuro: “L’obiettivo è vincere a Parma”. Anche in caso di ennesimo flop, però, nessuna scelta drastica: “Non penso di dimettermi”.
“NON VENDO FUMO E NON MI DIMETTO”  –  Troppe cose non vanno, negli ingranaggi costruiti dal tecnico spagnolo. Che, però, non si nasconde: “Il responsabile di tutto quanto di negativo accade sono io. Quello che avete visto con il Siena non è il mio modello di gioco. Non vogliamo tenere la palla in una zona di campo non decisiva”. Ma con chi gli chiede se non sia presto per essere considerato un grande allenatore, Luis è altrettanto schietto: “Sono un buon allenatore. E lo dico solo perché sono modesto. Questa è una situazione difficile, ma non vendo fumo”. Anche per questo, a un addio anticipato alla causa giallorossa non ha alcuna intenzione di pensare: “Dimissioni?  –  si chiede sorridendo  –  No, non penso di dimettermi se perdo a Parma. E non chiedo fiducia, ma tempo”. Tempo per i giocatori, per lavorare, per ricostruire quello che fino ad oggi non è andato. La missione, in fondo, è fin troppo chiara: “Quello che cerco di creare è la migliore versione possibile della mia squadra”. Così come l’obiettivo dichiarato: “Il mio obiettivo è vincere a Parma. Non penso al futuro adesso, guardo il presente”.
“NON CAMBIO LA MIA IDEA DI CALCIO”  –  Al di là dei propositi, però, Luis Enrique deve fare i conti con il proprio, crescente, nervosismo, le primissime crepe in uno spogliatoio che inizia a farsi domande sulla scelta degli uomini (Perrotta ha mostrato apertamente al tecnico le proprie perplessità per l’impiego da esterno). E, soprattutto, la delusione del pubblico, che dopo gli applausi nella sconfitta con il Cagliari, ha fischiato il pareggio di giovedì e inizia, via etere, a contestare le scelte del tecnico.
“PER STRADA SOLO INCORAGGIAMENTI” – Costretto dunque ad affrontare il problema: “La gente è delusa? Senza dubbio. Ma per strada i tifosi mi dicono di non mollare, sono ottimisti. Mi piace l’atteggiamento dello stadio, non ci fischiano mai fino alla fine. E la squadra ha bisogno di questo”. Nonostante i dubbi anche dell’ambientò, L’allenatore di Gijon non intende studiare soluzioni alternative. Anzi: “Non ho intenzione di cambiare il mio credo calcistico  –  giura  –  continuo a cercare un calcio offensivo, anche se i numeri non mi piacciono. Credo che un bravo allenatore debba saper ottenere il massimo da ogni elemento”. Proprio per questo, però, lascia perplesso l’utilizzo di Totti sulla trequarti, o la collocazione in una zona troppo arretrata di De Rossi. “Totti dietro le punte ha libertà totale, De Rossi invece mi serve in quella posizione per costruire l’azione. Io voglio vedere la migliore versione di ogni singolo, di De Rossi e di Totti in particolare. Daniele e Francesco hanno un rendimento ottimo. A me non preoccupa la situazione dei singoli, ma sono preoccupato del gruppo”.
DIBENEDETTO PREOCCUPATO  –  Del gruppo è preoccupato anche DiBenedetto. Ieri sera, nel corso di un ricevimento nella residenza dell’ambasciatore giapponese organizzata per l’amichevole organizzata tra i Giovanissimi della Roma e l’under 14 del Vegalta di Sendai, città tra le più colpite dalla catastrofe dell’11 marzo scorso, il prossimo presidente ha garantito “Massima fiducia verso il tecnico e la squadra”, chiedendo “pazienza ai nostri tifosi”. Al termine della serata, però, il proprietario del club si è soffermato qualche minuto con l’a. d. Fenucci e l’avvocato Baldissoni per chiedere conto, nuovamente, dei motivi di un avvio stentato. Nessuna volontà di cambiare, solo il timore che la situazione si faccia di settimana in settimana più difficile. Anche per l’allenatore stesso. Una preoccupazione legittima.
Repubblica.it – Matteo Pinci

Parma-Roma – I giallorossi partono da Fiumicino. Totti: “Un tiro in porta? Speriamo”

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Parma-Roma – La squadra giallorossa partirà dall’aeroporto di Fiumicino verso il capoluogo emiliano con il volo AZ8066 delle ore 17.20. La squadra di Luis Enrique domani sera affronterà il Parma allo stadio Tardini per il quinto turno del campionato di serie A 2011/2012 alle ore 20.45.
16.40 – La squadra arriva all’aeroporto di Fiumicino. Circa 30 tifosi attendono i giocatori. Totti, Borriello e De Rossi si fermano per le foto egli autografi. Alla domanda “Ma lo facciamo un tiro?” il capitano giallorosso ha risposto “Speriamo”.
16.50 – La squadra si è imbarcata sull’aereo ed è pronta a partire verso Parma.

Conferenza Luis Enrique: “Non è la Roma che voglio, ma non mi dimetto”

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Parma-Roma: la conferenza stampa di Luis Enrique. Il tecnico spagnolo ha incontrato i giornalisti alle ore 12.30 a Trigoria in vista dell’incontro di domenica sera (ore 20,45) allo stadio Tardini.
CALO ATLETICO – “Non sono preoccupato per la situazione fisica, è normale quando non arrivano i risultati. Non ho visto i miei calciatori fare allungamento, che invece ho visto negli avversari. Non sono preoccupato di questa situazione che è normale quando i risulati non arrivano. Non cambio formazione per questo anche se tre partite in pochi giorni sono tante”.
MODULO“Non cambio la mia visione di vedere il calcio, che è offensiva. I numeri sono negativi ma ribalteremo questa situazione. Diverso discorso è adattare il modulo alle caratteristiche dei propri giocatori. Un bravo allenatore sa fare questo. Uno spera sempre di inizare benissimo e che tutto sia più facile ma non si può decidere come iniziare. Io guardo avanti, prendo gli errori del passato e convinco i miei giocatori a continuare la strada del trionfo. Avere la palla per fare gol, è questo che dobbiamo fare. I miei giocatori sono preparati per farlo, contro l’Inter eravamo tutti bravissimi, tre giorni dopo non possono essere scarsi. Il bicchiere non è nè mezzo pieno nè mezzo vuoto, il bicchiere è a metà. Io sono ottimista e lavoriamo al massimo. Ancora non l’ho fatto al 100% visti i risultati ma il mio lavoro è ottenerli. Per assimilare un ruolo collettivo dipende sempre da tante situazioni diverse. I giocatori sanno cosa dobbiamo fare in attacco e in difesa, per farlo bene bisogna farlo al momento giusto e alla velocità giusta. Quella è difficile e dobbiamo farlo meglio. Contromosse delle piccole? E’ una situazione che conosco, il Siena non sembrava una squadra piccola, ma sembrava una grande che meritava la vittoria. Complimenti a Sannino. Questo è il mio lavoro e spero non succederà più. Noi pensiamo a pressare l’avversario alto e a tenere sempre la palla. Le soluzioni di contropiede le conosco bene, sono tre anni che lavoro con questo tipo di pressione, il mio lavoro è far capire ai miei giocatori come uscirne”.
PROBLEMI – “Voglio vedere la migliore versione di De Rossi, di Totti, di Osvaldo e di tutti. Di Francesco e Daniele vedo un rendimento ottimo, non sono preoccupato di due o tre giocatori ma della situazione generale. Io sono il responsabile di tutto quello che di male succede ma continuo a lavorare. Il mio modello di gioco non è quello visto a Siena, anche i giocatori lo sanno, ma non è facile fare le cose come noi vogliamo ma io continuo a lavorare sui punti che vanno male. Francesco ha una libertà totale, è un giocatore immaginativo e non lo scopro io, è il giocatore con più qualità della squadra. De Rossi ha la possibilità di giocare interno ma questo è il mio lavoro e lo faccio per la squadra. Tutto quello che cerco di cambiare e innovare è la migliore versione della mia squadra”.
ALLENATORE – “Sono un buon allenatore e per questo sono qui a Roma. Buono perchè sono modesto eh? (ride n.d.r.). Non vendo fumo, sono orgoglioso dei miei giocatori, del mio staff e della mia squadra. Devo migliorare tantissimo ancora”.
ATTACCO – “I miei esterni devono essere veloci, forti, bomber, tecnici e belli. E sono fortunato che tutti quelli che ho sono più o meno in questa condizione. Una volta che si è chiuso il mercato questa è la migliore squadra che ho e ho massima fiducia in loro”.
ERRORI – “In caso di sconfitta a Parma dimissioni? No, non lo penso. Errori ne sono stati fatti tanti, come la velocità della palla, ma questo è passato, Siena è dimenticata. Ora sono preoccupato per il Parma, per il suo contropiede e la sua forza in casa e la sua possibilità diu avere calci piazzati. Io non chiedo fiducia o tempo, ma solo tempo per i calciatori per assimilare ruoli e tattiche. Gli allenatori dipendono sempre dal risultato”.
GIOCO SCOLASTICO – “Con il Siena è stata una partita bruttissima, ma ho visto un grande atteggiamento dei miei giocatori. Sono il massimo responsabile di quello che non è piaciuto a Walter Sabatini e ai tifosi. E’ stata una partita orribile”.
INFORTUNI – “Gago è infortunato, ha un colpo forte al polpaccio. E’ escluso per questo motivo. Juan non è ancora al livello fisico che vogliamo e aspetto che si alleni in modo migliore. Cicinho invece è una scelta tecnica”.
BOJAN – “Lo vedo bene, non solo lui ma tutti quelli che possono giocare in attacco. Poi scelgo la migliore scelta secondo me. Tutti e 5 i calciatori faranno gol di sicuro, è il mio pensiero”.
INGAGGIO “Parlare dello stipendio in questo momento di crisi non va bene, se avevo vinto cinque partite non mi chiedevi dello stipendio. Pensavo di essere tra i meno pagati”.
OBIETTIVO – “Obiettivo è vincere a Parma. A lungo termine? Sempre vincere a Parma, guardo solo il presente”.
ENTUSIASMO – “Mi dispiace che la gente possa essere delusa. Ringrazio tutti i tifosi all’Olimpico e per le strade, mi parlano sempre di ottimismo e di non mollare. C’è entusiasmo, mi piace il loro comportamento. E’ normale che fischiano quando i risultati non vengono”.
CASSETTI – “E’ un professionista e un ragazzo incredibile. Io lo vedo più come difensore che come terzino anche se so che può fare tutti e due i ruoli. So che lui giocava lì come terzino destro lo scorso anno, è un’altra possibilità. Mi piacciono i calciatori che possono fare più ruoli e Marco è uno di quelli. Sono contento del suo contributo che dà nonostante non venga impiegato in questo momento, è un professionista esemplare, complimenti a lui”.

 

Ag.Cicinho: “Non sapevo della sua mancata convocazione”

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Parma-Roma, Cicinho non convocato per scelta tecnica – Dopo i pochi minuti giocati contro il Siena giovedì scorso, il laterale brasiliano non è stato inserito nella lista dei giocatori che domani sera affronteranno la formazione emiliana allo stadio Tardini. Ricardo Sarti, manager che cura gli interessi dell’esterno, ha parlato del momento del suo assistito: “Non ero a conoscenza della mancata convocazione – afferma a vocegiallorossa.it –  perché adesso non mi trovo a Roma. Sul rinnovo non ci sono novità, quando tornerò nella Capitale se ne potrà parlare”.

Primavera, Roma-Palermo 1-1: presente anche Luis Enrique

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Roma-Palermo Primavera –
La squadra di Alberto De Rossi, nella terza giornata del campionato Primavera, torna in campo dopo il pareggio con la Juve Stabia e la vittoria esterna con il Catania. Presente anche Luis Enrique che, terminata la conferenza stampa, è giunto a bordocampo per assistere al match. I baby giallorossi, però, non vanno oltre il pareggiano per 1-1 sul sintetico del campo A del Fulvio Berandini grazie alle reti di Caprari al 23′ pt e Bollino al 13′ st.
Le formazioni:
ROMA (4-2-3-1) : Pigliacelli; Sabelli (C), Rosato, Barba, Nego; Cittadino, Verre; Caprari, Ciciretti, Piscitella; Tallo.
A disp.: Proietti Gaffi, Ricci M., Ceccarelli, Spadari, Pagliarini, Politano, Leonardi.
All.: De Rossi.
PALERMO (4-4-2) : Micai; Caputo, Silvestri A., Prestia (C), Di Chiara; Sanseverino (C), Vassallo, Barberis, Bollino; Lores, Jara Martínez.
A disp.: Patania, Piscopo, Viscuso, De Vita, Rojas, Cristofari, Zerbo.
All.: Capodicasa.
Arbitro: Sig. Vincenzo Soricaro di Barletta.
Assistente 1: Sig. Pier Luigi De Rubeis de L’aquila.
Assistente 2: Sig. Emanule Mariani di Perugia.
Marcatori: Caprari al 23′ pt, Bollino al 13′ st.