“Sono felice. Ora bisogna vincere di fronte al nostro pubblico”. Luis Enrique è soddisfatto, quasi stramato dopo una settimana di critiche e panchina bollente. “Finalmente abbiamo vinto, contro il Parma ho visto la Roma che voglio. Il mio modo di intendere il calcio è fare tanti gol”. A dire il vero lo score finale registra una sola rete, quello del redivivo Osvaldo, ma tanto basta per regalare a Luis Enrique la prima vittoria italiana e alla Roma tre punti che mancavano ormai dal 22 maggio scorso.
Contro un Parma che difficilmente riuscirà a restare in serie A, la Roma è scesa in campo con la paura di chi non vince da una vita. Nei primi 45 minuti c’è voluto più di un caffè per restare svegli e assistere al solito tic-tac infruttuoso della squadra giallorossa. E a pensare che la Roma negli spogliatoi aveva scelto di trasmettere un brano degli Ac/Dc (gruppo metal) per caricarsi. Figuriamoci se ascoltavano Baglioni.
L’unico pericolo dei primi 45 minuti portava la firma di Totti, capitano a tutto campo (anche se contro voglia). “Se Francesco gira, tutta la squadra gira. Lui è fondamentale, capisco che abbia voglia di segnare ma ha libertà massima nel mio modulo”, ha detto Luis Enrique. Anche se la palma del migliore in campo va a Gabriel Heinze, altro ex-reietto del tecnico, oggi pedina fondamentale in difesa. A inizio ripresa la Roma ha cominciato finalmente a giocare come vuole e desidera il tecnico asturiano. Il gol è arrivato dopo 4 minuti grazie a un colpo di testa imperioso di Osvaldo che fino a quel momento si era visto poco o nulla. “Non mi interessa quello che dice la gente – ha detto l’attaccante a fine partita -. Io mi impegno al massimo e il mister se ne accorge. Il gol? Lo dedico a mia figlia e a mia moglie”.
Riallacciati i capelli nella consueta “cipolla”, Osvaldo si è reso pericoloso in altre due occasioni prima del forcing parmense. Prima Biabiany, poi Crespo hanno fatto tremare DiBenedetto in tribuna. “E’ vero, nel finale soffriamo troppo. Come contro il Siena avevamo paura di vincere”, ha concluso Luis Enrique mentre il presidente (alla sua prima trasferta al seguito della Roma) sorrideva a tutti: “Una grande emozione”. Per Totti è “una vittoria che dà fiducia e certezze”.
Leggo – Francesco Balzani
Leggo – Luis Enrique: “Adesso vinciamo all’Olimpico”
Marino (resp. area tecnica Atalanta): “Roma coraggiosa. Mi fido di Baldini e Sabatini”
Nel prossimo turno si affronteranno Roma e Atalanta, due squadre che stanno attraversando due momenti assolutamente diversi. La Roma ha ottenuto ieri sera al Tardini di Parma la prima vittoria stagionale, dopo un inizio di stagione in cui ha subito molte critiche, mentre l’Atalanta senza la penalizzazione di 6 punti ne avrebbe dieci e sarebbe prima in classifica, forte di 3 vittorie, due in casa, e un pareggio, in trasferta. Pierpaolo Marino, responsabile dell’area tecnica della squadra di Bergamo ed ex dirigente del club capitolino ai tempi dell’era Viola, parla della partita che andrà in scena sabato pomeriggio all’Olimpico. Queste le sue parole a Radio Anch’Io lo Sport, su RadioRai:
“La Roma credo sia stata molto coraggiosa. Aveva bisogno di una rifondazione visto che è arrivata una nuova proprietà e che proprietà, un investitore estero per la prima volta nel calcio che conta. Bisognava portare qualcosa di nuovo, ma io ho fiducia in due dirigenti competenti come Baldini e Sabatini e anche nell’ad Fenucci, che bene ha fatto a Lecce. Se gli daranno fiducia sapranno operare strategicamente e portare la Roma lì dove è stata e merita di stare, nei posti altissimi della classifica“.
Il Romanista – Carnet, domani decide il Cda
Riunioni. Poi altre riunioni. E poi altre riunioni ancora. I dirigenti della Roma stanno discutendo sulla risposta da dare all’Osservatorio sulle manifestazioni sportive, che ha bocciato l’idea di un carnet di biglietti per tutti. Anche per i non tesserati. Altre 24 ore. Poi sapremo.
Domani si riunirà il Consiglio di amministrazione più importante della storia recente del club. DiBenedetto sarà cooptato nel board, per poi essere eletto presidente. Ma sarà importante anche per un altro motivo. A margine, sarà affrontato il problema del Grande No. Quello del Viminale. L’iniziativa «dovrà essere sottoposta a più approfondite analisi». L’Osservatorio se l’è cavata così. Senza dare spiegazioni. Secondo il Viminale, «è meritevole di ulteriore approfondimento, dopo un periodo di piena applicazione delle regole stabilite nel protocollo d’intesa». Significa che la proposta della Roma non è affatto malvagia. Però scombussola tutto: la linearità del sistema e di conseguenza i piani dei grandi club. Milan, Inter e Juventus – soprattutto loro – si sono fatte sentire in Lega di A. Non vogliono che la Roma apra una breccia nell’ordine preocostituito.
A Trigoria si sono limitati ad offrire una seconda via ai romanisti. Chi non si vuole tesserare, chi non vuole sottoscrivere l’As Roma Club Privilege, può risparmiare comprando un carnetdi 16 biglietti a prezzo ridotto. Questo avrebbe voluto fare la Roma. L’obiezione è stata: c’è un protocollo di intesa sottoscritto dal Viminale, dal Coni, dalla Figc e dalle Leghe che impedisce di vendere gli abbonamenti, e in assoluto di concedere delle facilitazioni, a chi non si tessera. Il carnet, però, sotto il profilo della sicurezza non vìola i principi fondanti della tessera del tifoso: c’è la foto del titolare, adotta dei sistemi anti-bagarinaggio e visto che i circuiti Lottomatica, partner di biglietteria della Roma, interagiscono con la questura on line, nessun carnet potrebbe essere venduto a chi presentasse dei motivi ostativi. L’unica differenza con la tessera del tifoso vera e propria è che il carnet non è una carta di credito. Serve solo a risparmiare.
Domani, il Cda dovrà stabilire una linea di condotta. Discutetene in Assemblea di Lega, è stato suggerito alla Roma. Ma il club ha fretta. Si è perso già troppo tempo, per i gusti della società. O si va allo scontro o si lascia correre. Oppure si studia un’altra strada che non porti alla guerra. È di questo che si sta parlando a Trigoria.
Il Romanista – Daniele Galli
Il Messaggero – Tom, un tifoso in tribuna
«Mi ha stritolato il ginocchio negli ultimi dieci minuti: Tom, alla fine, era felicissimo.Come me.Ho rischiato di essere l’unico presidente della storia giallorossa a non vincere una partita». E’ l’avvocato Roberto Cappelli a raccontare l’emozione di DiBenedetto (dopo l’ennesimo brivido in area giallorossa, durante recupero, è stato inquadrato dalle telecamere mentre si fa il segno della croce) per il primo successo della sua Roma: al Tardini, per l’imprenditore bostoniano, la prima gara in trasferta in Italia (era già stato il 18 agosto a Bratislava, andata del playoff di Europa League), ma anche l’ultima da non presidente.
Perché, domani, non è solo il compleanno di Francesco Totti, 35anni. E’ il giorno del Cda della Roma che lo nominerà, per cooptazione, presidente della società, il 22˚ della storia. Ieri in tribuna con lui, accompagnato allo stadio dalla scorta, anche il suo amico Joe Tacopina, l’avvocato italoamericano che entrerà nel nuovo cda e che potrebbe diventare vicepresidente (se non ci saranno ostacoli interni), e Cappelli, attuale presidente ad interim che a fine gara ha definito Totti «strepitoso: mai visto correre così».
Con loro anche l’avvocato Mauro Baldissoni, uomo di riferimento del consorzio Usa in Italia, e l’ad Claudio Fenucci. Cappelli promuove la Roma: «E’ stata una vittoria importante, la società crede nel progetto. Non abbiamo mai avuto tentennamenti. Io credo che sia un fatto di serietà. Non abbiamo iniziato in maniera improvvisata. Abbiamo fatto un progetto a lungo termine e sapevamo delle difficoltà. Tra l’altro non siamo ancora arrivati, sono contento per il successo ma dobbiamo ancora lavorare. Ma con la Banca abbiamo portato il club in mani sicure».
Il Mesaggero – Ugo Trani
Il Romanista – Il tifo dei cento al Tardini, la gioia di DiBenedetto
Partire all’alba per seguire la Roma, tornare a notte fonda nonostante domani (oggi) si lavori. La Roma è anche e soprattutto questo.
In uno stadio dove, prima della tessera del tifoso, l’invasione giallorossa era una consuetudine, ieri c’erano appena un centinaio di romanisti. Si fanno sentire però, fin da quando la squadra entra in campo per una prima ricognizione del terreno di gioco. Ci sono praticamente solo loro all’interno dello stadio e per questo, quando entra in campo De Rossi in pantaloni bianchi e polo rossa, basta gridare “A Danie’” per far voltare il centrocampista. Un saluto, qualche bandiera che sventola e poi di nuovo in silenzio, ad aspettare l’inizio della partita.
Sono le 19.35, qualche minuto dopo entrano nello stadio anche i gruppi Eur Torrino, Luisa Petrucci e Fonte Laurentina. Sono partiti in pullman con la speranza «di vedere la Roma finalmente vincere». Per ingannare l’attesa durante il viaggio non potevano scegliere passatempo migliore: dvd con i gol del Capitano e dvd della stagione 2005- 2006 con il record delle undici vittorie. Il loro programma non ha conosciuto soste: pranzo a Bologna, poi visita all’albergo della squadra sulla via Emilia dove Tancredi e Borini si sono fermati con loro per alcune foto («abbiamo trovato la squadra unita e concentrata», raccontano) e infine, tanto per non farsi mancare nulla, anche una visita al battistero di Parma. Senza dimenticare, ovviamente, la Roma. Loro come gli altri club – ci sono Romagna Giallorossa, l’Airc e tanti altri – presenti al Tardini. Dove fa un caldo talmente afoso che non sembra fine settembre. Tutti a maniche corte, tutti ad aspettare un risultato finalmente positivo.
Quando Luis Enrique entra sul terreno di gioco – in giacca e cravatta – insieme ai suoi collaboratori, i romanisti lo applaudono. E quando il piccolo Bojan, qualche minuto più tardi, si diverte a improvvisarsi fotografo i romanisti provano ad incoraggiarlo con qualche applauso, sovrastato però dalla musica dello stadio, che spazia dai Nirvana a Shakira. Sono pochi, ma comunque presenti. E giallorossi. E questo è quello che conta. Come stendardo recita: «Ovunque ti seguirem». Intanto prende posto in tribuna d’onore Thomas DiBenedetto, accanto all’avvocato Tacopina. Presente anche il presidente Cappelli e tutto lo stato maggiore della Roma (c’era anche l’ex dirigente Gian Paolo Montali). Si è presentato con il collega Ghirardi, ha sofferto fino alla fine. E mentre alcuni tifosi lo applaudivano, a partita vinta, ha salutato con il suo solito segno: la “V” di vittoria.
Il Romanista – Chiara Zucchelli
27 settembre: buon compleanno Totti, DiBenedetto è presidente
Il 27 settembre è una data nel cuore di ogni tifoso romanista: in quel giorno, ormai 35 anni fa, nel 1976, è nato Francesco Totti, il più forte calciatore della storia della Roma, il detentore di quasi tutti i record personali del club. Ma da domani questa data avrà un doppio significato: il 27 settembre 2011 sarà il giorno in cui Thomas Richard DiBenedetto diventerà il 23esimo presidente della storia della Roma.
Il Messaggero – Osvaldo bis e la Roma ride
Qui, il 4 febbraio 2001, la Roma prese il largo nel campionato del terzo scudetto. Ultima del girone d’andata al Tardini e successo in rimonta (Parma in vantaggio con Di Vaio) firmato da Gabriel Omar Batistuta. Doppietta e mitragliata sotto la curva giallorossa per festeggiare l’inizio della fuga, più 6 su Juve e Lazio. Dieci anni dopo un altro argentino, con passaporto italiano, Pablo Daniel Osvaldo sfodera ancora il mitra vestendo la maglia della Roma dopo il gol del primo successo di Luis Enrique in Italia.
Stessa curva, stesso gesto. Ancora di un centravanti che, quando fu acquistato dalla Fiorentina, la curva Fiesole lo sognò erede di Batigol. “Sicuramente ancora oggi mi fa piacere il paragone, ma magari riuscissi a fare meno della metà di quello che ha fatto lui”. Osvaldo è felice. La rete al Siena, giovedì scorso, aveva portato solo un punto, colpa del pari di Vitiello nel finale. La seconda consecutiva vale molto di più, la prima vittoria stagionale: “E’ importante fare gol, ma la cosa che più conta erano i tre punti. Sono contento, come i miei compagni, per quelli”.
Pablo sta entrando in forma: “Ci vuole tempo e pazienza, è normale. Magari dicono, non solo su di me ma su tutti, anche cattiverie e cose che ci fanno solo male. La gente crede in questo gruppo come ci crediamo noi. Ci meritavamo questa vittoria, stiamo lavorando tanto e la fortuna fino a questa gara non è stata dalla nostra parte, dovevamo liberarci la testa. Stiamo facendo tanti sacrifici. E’ normale che quando fai cose nuove ci vuole tempo, a volte nel calcio in Italia non ce n’è. Possiamo fare grandi cose”. Nella ripresa ha fatto sepsso il centravanti puro: “Lo ha voluto il mister. Ci voleva più stretti”. Non si sente condizionato da quei 15 milioni (più 3 di bonus) spesi dalla Roma per il suo cartellino. Anzi attacca chi finora lo ha criticato: “A me non me ne frega nulla, lascio che qualcuno parli di questo. Lavoro ogni giorno e penso solo a quello. Cerco di guadagnarmi il posto, e il mister lo vede. Dedico il gol a mia moglie, alla mia bambina e alle persone che mi vogliono bene, degli altri non mi importa niente”.
Totti quel 4 febbraio prese un palo (su rigore, però) come ieri sera. Prima del compleanno, domani 35 anni, festeggia il successo ritrovato: “Un risultato importantissimo per il morale. Sicuramente aumenta la fiducia. La prossima partita sarà contro l’Atalanta che senza la penalizzazione sarebbero primi in classifica. Dovremo affrontarla con grande rispetto per prendere altri tre punti”. Kjaer spiega la sua sostituzione: “Secondo me il fallo da giallo non era neanche da ammonizione. Poco dopo ho rischiato di nuovo e così ho capito la scelta dell’allenatore perché con il secondo giallo avrei lasciato i compagni in dieci”. Aggiunge: “Questa vittoria è fondamentale, soprattutto per preparare la prossima gara all’Olimpico con l’Atalanta”. “Lavoriamo tanto dai primi giorni di ritiro e questa vittoria ci voleva proprio: per la fiducia. vedrete che cambierà la nostra stagione” assicura Lobont.
Il Messaggero – Ugo Trani
Corriere della Sera – Luis Enrique: “Il momento più atteso
“Sono contento per i ragazzi, per la rosa, per i tifosi, per il gioco e per il risultato”. Si è liberato di un peso, Luis Enrique, dopo la vittoria di ieri sera a Parma. La prima della sua gestione. “Siamo soddisfatti – le sue parole a fine gara – per la prima vittoria contro una squadra difficile, che ci ha messi in difficoltà”. Rispetto alla gara col Siena ci sono stati miglioramenti dal punto di vista del gioco. “La circolazione della palla è stata più veloce ma manca ancora qualcosa. Il mio calcio è quello di tutti gli allenatori, le mie squadre devono giocare bene e fare più gol degli avversari. Nel primo tempo è stato più difficile, il Parma stava bene ma nel complesso sono contento di tutta la partita. Lo sforzo e l’atteggiamento sono stati quelli giusti anche se il finale poteva essere gestito meglio. Abbiamo talmente tanta voglia di vincere che abbiamo avuto paura di non farcela”.
Nel finale Totti si è preso sulle spalle la squadra. “Francesco è un calciatore diverso dagli altri, ha partecipato tantissimo al gioco. Quando lui va, tutta la squadra va bene. Lo vorremmo più vicino all’area avversaria ma non è facile. Osvaldo e Borini sono stati bravissimi, hanno la qualità per fare questo tipo di gioco”. Ora manca una vittoria in casa. “Sabato incontreremo l’Atalanta, che senza la penalizzazione sarebbe prima in classifica. Dobbiamo cercare di fare una vittoria davanti al nostro pubblico”.
Dopo qualche critica, per Osvaldo è arrivato il secondo gol in quattro giorni. La porta è la stessa in cui dieci anni fa – era il 4 febbraio 2001 – una doppietta di Batistuta convinse la Roma che lo scudetto non era un sogno così impossibile. Anche l’esultanza dell’italo-argentino è la stessa del suo più illustre predecessore: una mitraglia che si fa preferire al gesto delle orecchie mostrate in tono polemico giovedì sera al pubblico dell’Olimpico. “Meritavamo questo successo. Stiamo facendo un lavoro enorme, tanto sacrificio e finora la fortuna non è stata dalla nostra parte. Dovevamo liberarci mentalmente. È una vittoria per il mister e per tutti i compagni. Noi ci crediamo e stiamo facendo tanti sacrifici in mezzo al campo. Se ci daranno tempo potremo fare belle cose. Sono stato pagato tanto? Non mi interessa quello che dice la gente, io lavoro bene e cerco di guadagnarmi il posto. I gol li dedico a mia moglie e alla mia bambina”. Soddisfazione anche nelle parole di Miralem Pjanic. “È una vittoria che ci rende felici, e questa è la cosa più importante perché dà fiducia a noi e ai tifosi che ci seguono”.
Corriere della Sera – Gianluca Piacentini
Il Tempo – Lobont e Kjaer: “Stavolta contava solo il risultato”
Discusso, criticato e alla fine però protagonista. Lobont è felice per i primi tre punti e per non aver incassato reti al Tardini. «Siamo contenti. Abbiamo lavorato tanto e ce li siamo guadagnati i tre punti. Conta il risultato, e stavolta contava vincere. Tre punti sono importanti, ora abbiamo un’altra settimana per lavorare e sono sicuro che cresceremo. Questa vittoria può cambiare tanto, così come una sconfitta. Continuiamo a lavorare e renderemo di più». Non ha visto la Roma in affanno nel finale. «Secondo me il risultato lo abbiamo gestito bene, poi era solo 1-0 e non si può attaccare sempre. Biabiany? Meno male che è andata fuori».
Sulla stessa lunghezza d’onde Kjaer che Luis Enrique ha cambiato all’intervallo per evitare che venisse espulso dopo che l’arbitro lo aveva già «graziato» una volta. «Abbiamo fatto una bella partita, eravamo messi bene in campo. Ho rischiato? Secondo me nell’ammonizione neanche c’era fallo, ma con un altro giallo tutto diventava più difficile: l’allenatore ha fatto bene a cambiarmi. Siamo molto felici, abbiamo fatto un sacco di lavoro in queste settimane e alla fine abbiamo vinto. Ora possiamo essere più tranquilli e poi vincere anche contro l’Atalanta».
Il Tempo
Delio Rossi: “Una Roma non molto diversa da giovedì sera. E’ ancora lontana da ciò che vuole Luis Enrique”
Delio Rossi parla della Roma. Il tecnico ex Palermo e Lazio, ora senza contratto ha commentato la partita di ieri sera contro il Parma, che ha portato la prima vittoria di Luis Enrique da allenatore del club giallorosso. Queste le dichiarazioni di Rossi:
“Ho visto la partita per sessanta minuti. Non ho visto una Roma molto diversa rispetto alla partita contro il Siena, ma con un De Rossi stratosferico e un Totti determinato – le sue parole a tuttomercatoweb.com -. Questa vittoria è importante, anche perché la Roma non ha le coppe e avrà modo di lavorare per tutta la settimana. Il successo dà tranquillità, ma dal punto di vista del gioco, siamo ancora lontani rispetto a ciò che vuole l’allenatore“.
Osvaldo e la mitraglia
Dopo le orecchie, la mitraglia. Osvaldo rispolvera l’esultanza alla Batistuta mentre i compagni lo abbracciano al gol che ha deciso Parma-Roma. Se qualcuno aveva storto il naso per il gesto con cui l’argentino aveva accompagnato la prima rete in giallorosso contro il Siena, ecco servita la specialità dell’attaccante, già sfoggiata ai tempi della Fiorentina: la mitraglia del Re Leone. Che Osvaldo fosse un personaggio stravagante lo si era capito sin dal suo arrivo a Roma: “Sono costato troppo? Macchè, valgo di più“, rispose nel giorno della presentazione a chi gli ricordava dei 15 milioni di euro più bonus investiti dal club di Trigoria per strapparlo all’Espanyol. La curva delle prestazioni di Osvaldo, dopo un avvio stentato, ora è in crescita: i gol lo hanno sbloccato, il centravanti con il passare dei minuti sembra più in sintonia con la manovra. “Stiamo lavorando tanto, stiamo facendo grandi sacrifici, ci vuole tempo, ma noi ci crediamo“, ha detto il giocatore al termine della gara. “Una dedica? Per mia moglie e per mia figlia. Non mi importa di quelli che continuano a dire che il mio cartellino è costato troppo“. E’ la storia di un condannato a smitragliare.
Anna Giulia Ruggeri
Corriere dello Sport – Pjanic: Roma senza limiti
L’uomo arrivato da Lione ha la faccia di chi non può sorprendersi di nulla, gli occhi intelligenti, la camminata dell’uomo che non deve chiedere mai, un inglese che si fa capire anche da chi non ne ha troppa confidenza.Miralem Pjanic, almeno nel secondo tempo di ieri sera,ha fatto vedere che, pure a ventuno anni si può avere un grande futuro alle spalle. E’ stato costretto a uscire solo perché aveva dato tutto e la conseguenza sono stati i crampi.
FELICI – Bastava vedere le facce dei giallorossi al termine della partita per capire come questi tre punti siano stati un’autentica liberazione (…)«Sì, siamo felici e soddisfatti per questa vittoria che stavamo cercando dall’inizio del campionato. E’ ancora più importante dei tre punti in più in classifica, perché questo successo ci consente di ritrovare fiducia. E’ importante per tutti, per noi, il tecnico, il gruppo, soprattutto per i nostri tifosi che ci seguono con una passione straordinaria. Non siamo ancora al top, questo mi pare chiaro, siamo una squadra molto rinnovata, c’è bisogno di un po’ di tempo per capire e svolgere bene il calcio che vuole il nostro allenatore. Abbiamo margini di miglioramento importanti e la vittoria con il Parma ci consentirà anche di ritrovare un pizzico di serenità che negli ultimi tempi probabilmente mancava. Luis è un “good-coach”(coach, dice proprio così, ndi), è una persona molto divertente e che vuole un calcio altrettanto divertente, vincente e spettacolare. (…) Sono certo che il nostro futuro non potrà che essere migliore. Non chiedetemi dove può arrivare questa Roma, siamo solo all’inizio, l’unica cosa che posso dire con certezza è che scenderemo sempre in campo per vincere».
POSIZIONE – Nei giorni scorsi si era molto parlato della posizione in campo in cui mettere il talento bosniaco (con passaporto lussemburghese). A Lione giocava spesso da trequartista dietro le punte, Lucho fin qui ce lo ha proposto da intermedio di centrocampo:«La premessa è che io gioco dove mi dice il mio allenatore. E’ vero che a Lione spesso occupavo una posizione più avanzata, a ridosso degli attaccanti e avevo il compito dell’ultimo passaggio, ma io sono felice anche di giocare a centrocampo, posso farlo, insomma non ci sono problemi. L’importante è il concetto di squadra. E questa Roma ha messo al primo posto il concetto di squadra. Il futuro ci sorriderà».
CAPPELLI – Rischiava di passare alla storia come l’unico presidente della Roma senza neppure una vittoria. La squadra gliela ha regalata qui a Parma e il dottor Roberto Cappelli era felice come qualsiasi tifoso giallorosso. Domani il Cda di fatto eleggerà mister Tom al ruolo di numero uno, ma l’avvocato che gli ha tenuto il posto in questo periodo, si fa per dire, potrà passare la mano con una vittoria di quelle pesantissime: «Siamo tutti molto contenti. Ero seduto in tribuna al fianco di DiBenedetto negli ultimi dieci minuti mi ha letteralmente stritolato un ginocchio, alla fine però devo dire che l’ho visto rasserenato. E’ una vittoria importantissima questa, non ci sono dubbi. Mi fa piacere, per esempio, vedere Totti che si sente parte del progetto, è un grande campione. Noi abbiamo sempre avuto fiducia in questo progetto, a partire dalle qualità di Luis Enrique. Sono convinto che ora potremo solo migliorare». Pure noi.
Corriere dello Sport – Piero Torri
Il Tempo – Totti: “Vittoria fondamentale per il morale”
L’urlo liberatorio del capitano giallorosso arriva via web. Totti, migliore in campo della Roma, rilancia la Roma in questo campionato anomalo. “Al Tardini contro il Parma – dice il capitano dal suo sito ufficiale www.francescototti.com – è arrivata la nostra prima vittoria. Penso sia un risultato importantissimo soprattutto dal punto di vista del morale. Da quest’incontro trarremo sicuramente nuove certezze e la fiducia in noi stessi ne uscirà rafforzata. La prossima partita ci vedrà in campo contro l’Atalanta che fino ad ora ha totalizzato un pareggio e tre vittorie: praticamente senza la penalizzazione sarebbero primi in classifica. Per questo dovremo affrontarli con grande rispetto ma allo stesso tempo sarà fondamentale cercare con convinzione il gol e i tre punti”.
Un successo che arriva come manna dal cielo per la Roma di Luis Enrique che si ritrova ad un tratto “libera” di quel macigno che il “nuovo progetto” le aveva messo sulle spalle. Con questa vittoria gli uomini di Luis Enrique acquistano consapevolezza, ma soprattutto, voglia di tornare a contare in campionato.
E lui, il matador della serata si gode il momento: per Osvaldo due gol in altrettante partite e una crescita costante che premia il tecnico per aver creduto in lui. “Si, si, ci voleva – attacca l’argentino – abbiamo fatto sacrifici enormi e ora si vedono i frutti. Crediamo in questo progetto, alla fine se ci danno tempo possiamo fare bene”. Inevitabile la dedica per questo gol importantissimo. “È per mia moglie e per la mia bambina che mi guardano da casa, degli altri non me ne frega niente. Meritavamo questa vittoria. Stiamo facendo un lavoro enorme con tanto sacrificio in mezzo al campo. Finora la fortuna non ci ha aiutati. La meritavamo per sbloccarci mentalmente, per il mister e per i compagni”. Luis Enrique ha continuato per la sua strada e i risultati sono arrivati. “Credo che dai sacrifici – continua Osvaldo – che facciamo in campo si veda quanto ci crediamo. Quando fai cose nuove ci vuole tempo di adattamento. Nel calcio, soprattutto in Italia, questo tempo non lo danno. Se ce lo lasciano, faremo grandi cose”.
Il Tempo
Ag. Brighi: “Matteo ha rispettato le scelte di Luis Enrique, ora sta bene all’Atalanta”
Matteo Brighi, giocatore dell’Atalanta e ex giallorosso, sabato sfiderà i suoi ex compagni di squadra per il posticipo della quarta giornata di Serie A allo Stadio Olimpico. Il suo agente, Vanni Puzzolo, spiega le motivazioni della cessione del trequartista ai nerazzurri di Marino: “Matteo si trova molto bene all’Atalanta. È molto contento, sta ottenendo dei risultati, sta giocando benissimo. Quindi possiamo dire che quella di andare all’Atalanta è stata sicuramente una scelta azzeccata“. Come riporta Imperoromanista.it, le dichiarazioni di Puzzolo fanno capire che è ancora presto per pensare al match ma soprattutto dichiara che, nonostante le scelte tecniche di Luis Enrique, Brighi all’Atalanta è in prestito. “Siamo solo a lunedì, difficile dire come Matteo viva questa sfida, ha appena finito di giocare e di pensare alla partita di ieri. Credo non abbia ancora pensato alla sfida con la Roma, comunque sarà certamente una gara molto emozionante per lui, perché incontrerà di nuovo i compagni con i quali ha giocato per tanto tempo. Comunque non voglio dire che la Roma è stata la sua squadra, perché la Roma è ancora la sua squadra e potrebbe ancora tornare ad essere un giallorosso in futuro. Luis Enrique ha fatto delle scelte, Matteo le ha rispettate e ora si trova bene dove sta, nell’Atalanta“. Infine il tono si rilassa e lascia spazio a qualche battuta. La sua attenzione è rivolta al giocatore, quindi sabato tiferà per gli ospiti: “Per me vince l’Atalanta! Bè, noi agenti di solito tifiamo per le squadre dove giocano i nostri assistiti. Alla Roma non ho più nessuno, dunque tifo per l’Atalanta e per Matteo“.
Gazzetta dello Sport – Domani il T-Day: DiBenedetto presidente…E Totti ne fa 35
Un giorno al T-day, riflettori su Tom and Totti: dopo una lunga rincorsa domani DiBenedetto succederà a Roberto Cappelli e diventerà il 22° presidente della Roma, proprio mentre Francesco Totti, capitano e simbolo della squadra, compirà 35 anni. La nomina del patron italoamericano sarà sancita da un consiglio di amministrazione che dovrà anche approvare il progetto di bilancio, come richiesto dalla Consob per far ripartire tutte le pratiche relative all’Opa, e discutere del carnet di biglietti senza tessera del tifoso appena stoppato dall’Osservatorio. Su questo fronte, stando agli ultimi rumours, la Roma sarà costretta ad adeguarsi alle direttive del Ministero e a cercare soluzioni condivise per il girone di ritorno o il prossimo campionato.
Una riunione in programma oggi a Trigoria, poi, deciderà cosa fare delle altre nomine che comporranno il nuovo Cda, compresa quella di Joe Tacopina, ma è probabile che slitteranno direttamente all’assemblea dei soci, da convocarsi entro 30 giorni. Per quanto riguarda il campo, la ripresa degli allenamenti a Trigoria stabilirà in quanto tempo saranno recuperati gli infortunati, Stekelenburg e Gago su tutti, mentre Erik Lamela, rimesso a nuovo dalla cura Gemignani, scalpita per esordire già contro l’Atalanta.
La Gazzetta dello Sport – Alessandro Catapano
La Repubblica – Osvaldo gol, la Roma si è sbloccata
Al Tardini i giallorossi piegano il Parma con il minimo scarto grazie ad una rete dell’italoargentino ad inizio ripresa. Per la squadra di Luis Enrique è la prima vittoria stagionale in una gara ufficiale.
PARMA – Si è sbloccata la Roma. Il gioco voluto da Luis Enrique per ora resta un’ipotesi, ma qualcosa nella ripresa della gara vinta con il minimo scarto a Parma si è vista. In particolare una ventina di minuti che, oltre alla rete decisiva di Osvaldo, sono stati contenitore di un possesso palla disinvolto e svolto con convinzione e personalità. Nel complesso, i tre punti sono una notevole iniezione di fiducia: del resto, con una classifica ancora così schiacciata, passare dalla depressione al sorriso è impresa semplice. Da rivedere il Parma. L’orgoglio c’è, come dimostra un buon finale anche uno stato fisico all’altezza: a questa squadra però manca peso offensivo ed anche dietro latita la necessaria tranquillità.
LA RICERCA DI LUIS ENRIQUE – Luis Enrique comunque conferma la ricerca del bandolo della matassa, lo si evince dai continui cambi di formazione. Quella che scende in campo al Tardini prevede il ritorno in mediana di Perrotta (terzino destro torna Rosi) e un tridente con Osvaldo e Borini a tenere compagnia a Totti. Colomba legge in anticipo la lenta masticazione di gioco romanista, e se la gioca con una mediana attenta a non concedere spazi e Giovinco tra le linee a cercare di ispirare il gioco in profondità di Floccari.
PRIMO TEMPO OPACO – Previsione essenziale quella del tecnico emiliano, anche perché la Roma rumina passaggi senza brillare troppo. A conti fatti, l’unica occasione dei capitolini è in realtà un erroraccio del portiere Mirante su una botta dalla distanza di Totti: il palo lo salva, poi egli stesso provvede al riscatto sulla conclusione ravvicinata di Osvaldo. Insomma, primo tempo della Roma all’insegna del ‘vorrei ma non posso’. Volontà di giocare un calcio offensivo (Biabiany di fatto fa, bene, il terzino sulle avanzate di Josè Angel), difficoltà nel realizzarlo. In pratica l’unico che sa sempre cosa fare è De Rossi, tra quelli che lo sanno di meno c’è Kjaer, il cui rischio di un doppio giallo induce Luis Enrique al cambio con Burdisso. Compitino acerbo anche in casa Parma: Giovinco qualche spunto interessante lo trova – sicuro Lobont – anche se la migliore chance è un colpo di testa ravvicinato di Lucarelli, la cui mira è di poco alta.
SEGNALI DI BUONA ROMA – Nella ripresa venti minuti di buona Roma e ottimo Osvaldo. L’attaccante gira in rete con precisione un cross di Rosi per la rete del vantaggio, quindi manca il bis con un diagonale destro. Nella seconda metà del tempo la Roma evita di soffrire solo quando fa possesso palla, con Totti che oltre a fare il regista arretrato sfiora il raddoppio con una botta da fuori. Il Parma crea insidie quando riesce a mettere pressione alla difesa romanista: Heinze è quello che se la cava meglio, sbrogliando una serie di situazioni pericolose, ma è anche quello che non riesce a tenere in velocità Biabiany nella migliore occasione del Parma. L’esterno degli emiliani entra in area solo soletto, ma invece di favorire la botta a colpo sicuro dei compagni, inventa una puntata che non inquadra il bersaglio. Dunque, prima vittoria stagionale per la Roma al sesto tentativo: se Luis Enrique ha finalmente trovato la quadratura del cerchio lo diranno le prossime gare.
Roma batte Parma 1-0 (0-0).
Parma (4-4-1-1): Mirante 5, Zaccardo 6, Paletta 5, Lucarelli 6, Gobbi 6.5, Biabiany 6.5, Morrone 5.5, Galloppa 5 (16′ st Jadid 5.5), Modesto 6, Giovinco 6, Floccari 5 (20′ st Crespo sv, 37′ st Zè Eduardo sv)). (1 Pavarini, 3 Feltscher, 19 Rubin, 20 Blasi). All.: Colomba 5.5.
Roma (4-3-3): Lobont 6, Rosi 6, Heinze 6.5, Kjaer 5 (1′ st Burdisso 6), Josè Angel 6, Perrotta 6, De Rossi 6.5, Pjanic 6 (33′ st Simplicio sv), Borini 5.5 (23′ st Bojan 6), Totti 6.5, Osvaldo 6.5. (18 Curci, 77 Cassetti, 11 Taddei, 22 Borriello).
All.: Luis Enrique 6.
Arbitro: Orsato di Schio 6
Reti: nel st 4′ Osvaldo.
Angoli: 7-5 per il Parma.
Recupero: 0 e 5′.
Espulso: al 30′ st il collaboratore tecnico di Colomba, Renzo Ragonesi, per proteste.
Ammoniti: Kjaer, Zaccardo per gioco scorretto, Lobont per comportamento non regolamentare.
Spettatori: 12.822 di cui 3.202 paganti e 9.620 abbonati, per un incasso di 152.548 euro.
La Repubblica – Luigi Panella
La Stampa – Osvaldo guarisce la Roma, Parma ko. Adesso Luis Enrique può respirare
Prima vittoria del nuovo corso.Palo di Totti nel primo tempo,De Rossi davanti alla difesa funziona.
Il campionato decide di avanzare adagio proprio nelle ore in cui la Roma della svolta spagnola si regala la prima accelerazione della stagione. Il successo giallorosso del Tardini non può essere banale se letto alla luce dello zero assoluto (o quasi) mostrato da Totti e soci fino a ieri sera: Luis Enrique dopo il pareggio dell’Olimpico contro il Siena era sembrato la controfigura di se stesso, lontano anni luce dal condottiero tutte certezze e magnetismo. Tre giorni dopo, ecco i segnali che Lucho cercava e che, adesso, possono liberare la testa dei giocatori e della piazza dai cattivi pensieri per una scommessa difficile da far digerire al calcio italiano: la Roma non era riuscita ancora a vincere una partita, comprese quelle abbordabili contro lo Slovan Bratislava in Europa League e il Cagliari o il Siena all’Olimpico in campionato.
Quando la truppa giallorossa sbuca dal tunnel degli spogliatoi la sensazione di una nuova, ennesima, rivoluzione negli interpreti e nei ruoli lascia spazio a qualche certezza in più. Luis Enrique affida le corsie là dietro a Rosi e Josè Angel, ovvero terzini di professione e riporta Perrotta in mezzo al campo dove ha vissuto per un’intera carriera. Totti (quarta partita da titolare di fila) naviga nel cuore dell’attacco, ai suoi fianchi il fedelissimo Osvaldo e il quasi fedelissimo Borini. Il Parma si affida come sempre alle magie di Giovinco, stavolta con l’ex laziale Floccari in aiuto: il tecnico di casa Colomba chiede equilibri e concentrazione per evitare che la porta di Mirante diventi una barzelletta dopo gli otto gol incassati nelle prime tre uscite di stagione. Fa caldo al Tardini, ma l’impressione che le gambe della comitiva giallorossa girino più veloce del solito è forte.
Il calcio fatto di tocchi e ri-tocchi è ormai un marchio di fabbrica, ieri sera la Roma ha seguito lo spartito con maggior convinzione e meno riflessioni. De Rossi appare a suo agio nella veste, inedita, di terzo difensore centrale quando gli emiliani provano l’affondo e, allo stesso tempo, di regista «basso» nel momento di suonare la carica: il ragazzo di Ostia ci mette cuore e polmoni, non sbaglia il tempo delle entrate, ma, a tratti, vederlo tanto lontano dal suo centrocampo appare comunque uno spreco.
Le intenzioni di Luis Enrique sono note: si va in campo soltanto per vincere, il suo credo. Così è la Roma sotto gli occhi del presidente DiBenedetto (domani l’investitura nel cda giallorosso) e degli altri dirigenti (l’attuale numero uno Cappelli, il candidato alla vicepresidenza Tacopina, l’ad Fenucci) a cercare con insistenza di impossessarsi della sfida. Totti e De Rossi dialogano, Josè Angel avanza, Osvaldo e Borini corrono, ma l’unico pericolo dell’intero primo tempo è una saetta dell’ex Pupone che piega le mani a Mirante per finire prima sul palo e poi sui piedi di Osvaldo che centra la sagoma del portiere gialloblù. La Roma è in partita come mai in questo avvio di stagione perché, stavolta, il possesso palla non è sterile o fine a se stesso e, in avvio di ripresa, Osvaldo sale in cattedra (e in cielo) per il primo gol da trasferta: l’invito di Rosi è telecomandato, l’italo-argentino ringrazia con un colpo di testa che beffa Mirante. Luis Enrique è una molla, l’intera panchina festeggia il sigillo dell’ex bomber dell’Espanyol come una liberazione. Il campionato che avanza adagio ha prima aspettato le due milanesi, ora riscopre una Roma a tre lunghezze dalla vetta così affollata.
La Stampa – Guglielmo Buccheri
Il Tempo – La Roma si sblocca a Parma. Osvaldo scaccia i fantasmi
Giallorossi in crescita conquistano al Tardini i primi tre punti della stagione. Lampi di bel gioco: al 5′ del secondo tempo cross di Rosi, poi il colpo di testa dell’italo-argentino che gela Mirante sul palo lontano. Totti colpisce un palo. Gialloblu pericolosi con Biabiany che faccia a faccia con Lobont spara fuori.
La Roma espugna Parma e allontana lo spettro della crisi. L’1-0 finale è stato sancito da un colpo di testa di Osvaldo su cross di Rosi al quinto del secondo tempo.
In avvio grande accelerazione di Osvaldo, scambio con Totti ma il cross dell’ex Espanyol è sbagliato. Grande equilibrio a centrocampo, prova a romperlo Giovinco con un sinistro al volo: fuori. Poche emozioni però nel primo tempo: Lobont para comodo su Giovinco al 28′. La Roma non incanta, ma al 40′ va a un passo dal vantaggio: male Mirante sul destro di Totti, la palla sbatte sul palo e sulla respinta Osvaldo calcia addosso al portiere.
Kjaer rischia il rosso (graziato), il Parma è sempre e solo Giovinco: su punizione la Formica Atomica dà solo l’illusione del gol. Burdisso per uno spaesato Kjaer la mossa di Luis Enrique a inizio ripresa. Dopo cinque minuti la Roma passa: cross di Rosi, che sembrava stesse per uscire dopo una botta alla testa, e gran colpo di testa di Osvaldo all’angolino.
La Roma prende campo e coraggio, il Parma è smarrito: Osvaldo (16′) sfiora il raddoppio con un bel diagonale. Jadid impegna Lobont al 26′, poco dopo Biabiany brucia Heinze ma spreca clamorosamente calciando alto e ignorando Giovinco e Crespo solissimi in area. Bella partita ora: Totti scambia con Pjanic e spara: incrocio dei pali sfiorato. Su un cross di Angel, Mirante esce a vuoto e Lucarelli rischia l’autogol. Il Parma ci prova in extremis con Zè Eduardo: salva Heinze. La Roma vede la luce.
“Meritavamo questa vittoria, stiamo facendo un lavoro enorme con tanto sacrificio in mezzo al campo”. Il match winner della serata Pablo Daniel Osvaldo, al secondo gol stagionale, sottolinea i meriti dei giallorossi ai microfoni di Sky. “Finora la fortuna non ci ha aiutati. La meritavamo per sbloccarci mentalmente, per il tecnico e per i compagni, anche quelli che sono rimasti a Roma”, ha detto. “Credo che dai sacrifici che facciamo in campo si veda quanto ci crediamo – ha aggiunto – Quando fai cose nuove ci vuole tempo di adattamento. Nel calcio, soprattutto in Italia, questo tempo non lo danno. Se ce lo lasciano, faremo grandi cose”. Ma quanto serve, ad Osvaldo, la fiducia di Luis Enrique, anche per smentire chi sostiene che la Roma abbia pagato troppo per il suo attaccante italo-argentino? “A me non interessa quello che dicono la gente e i giornalisti – risponde Osvaldo – So che lavoro bene ogni giorno, cercando di guadagnarmi il posto in campo. Ogni domenica lascio l’anima in campo e questo il mister lo vede”.
Il Tempo
Corriere dello Sport – Luis Enrique: “Bene così. Ora battiamo l’Atalanta”
Il tecnico della Roma: «Sono soddisfatto e contento per i tifosi. La nostra prima vittoria è arrivata contro una squadra difficile, che ci ha fatto correre dei pericoli verso la fine».
ROMA – “Se sono soddisfatto? Chiaro che sì. La nostra prima vittoria è arrivata contro una squadra difficile, che ci ha fatto correre dei pericoli verso la fine, ma sono contento per la squadra e per i nostri tifosi che erano qui a Parma, ed anche per il gioco e per il risultato”. Ai microfoni di Sky, il tecnico della Roma Luis Enrique esprime la propria soddisfazione per il risultato pieno ottenuto sul campo del Parma. Ma oltre alla vittoria, Luis Enrique ritiene che la Roma stia cominciando a giocare il calcio che lui vuole vedere dai suoi? “Mi fate sempre questa domanda sul mio calcio – risponde lo spagnolo – ma il calcio di Luis Enrique è quello di tutti, giocare bene e fare tanti gol. Nel primo tempo è stato tutto più difficile, ma io sono contento per come ci siamo espressi per tutta la partita”. “Il finale poteva esser gestito meglio per togliere pressione alla difesa – aggiunge Luis Enrique – ma la squadra desiderava talmente tanto vincere che alla fine aveva paura di non riuscire ad ottenere questo risultato, era già successo la scorsa settimana”. Secondo l’allenatore della Roma, “la circolazione della palla è stata più veloce che in altre partite, però ancora mancano tante cose”.
LA POSIZIONE DI TOTTI – Inevitabile la domanda sulla prestazione, e la posizione in campo, di Totti. “Lui è un calciatore totalmente diverso dal resto – sottolinea lo spagnolo -, e lo sappiamo tutti. Oggi ha partecipato tantissimo al gioco, è una delle nostre possibilità in attacco. Sono contento perchè quando lui va, tutta la squadra gli va dietro. Francesco ha tutta la libertà nel nostro gioco d’attacco, però non è facile quando una squadra avversaria non permette la circolazione di palla. Ma noi vorremmo che Totti stesse più vicino all’area per sfruttare tutte le sue potenzialità offensive”. Nel campionato italiano qual è, finora, la squadra migliore che Luis Enrique ha visto? “L’Atalanta, la nostra prossima avversaria – risponde -: ha fatto dieci punti e sarebbe prima. Noi dobbiamo fare tutto il possibile affinchè i nostri tifosi possano vedere una vittoria. Ci troviamo meglio fuori casa? No perchè all’Olimpico c’è un ambiente incredibile, il pubblico sta sempre insieme con la squadra”.
OSVALDO – “Meritavamo questa vittoria, stiamo facendo un lavoro enorme con tanto sacrificio in mezzo al campo. Finora la fortuna non ci ha aiutati. La meritavamo per sbloccarci mentalmente, per il tecnico e per i compagni, anche quelli che sono rimasti a Roma”. Intervistato da Sky subito dopo la fine di Parma-Roma , il ‘match winner’ della serata Osvaldo, al secondo gol stagionale, sottolinea i meriti dei giallorossi. “Credo che dai sacrifici che facciamo in campo – aggiunge Osvaldo – si veda quanto ci crediamo. Quando fai cose nuove ci vuole tempo di adattamento. Nel calcio, soprattutto in Italia, questo tempo non lo danno. Se ce lo lasciano, faremo grandi cose”. Ma quanto serve, ad Osvaldo, la fiducia di Luis Enrique, anche per zittire che la Roma abbia pagato troppo per il suo attaccante italo-argentino? “A me non interessa quello che dicono la gente e i giornalisti – risponde Osvaldo -. So che lavoro bene ogni giorno, cercando di guadagnarmi il posto in campo. Ogni domenica lascio l’anima in campo e questo il mister lo vede”.
PJANIC – “Sono molto contento e soddisfatto. È stato molto importante centrare la prima vittoria, è fondamentale per la fiducia e per i tifosi che ci seguono. La squadra è soddisfatta, ho visto i compagni felici negli spogliatoi”. Così il romanista Pjanic, intervistato da Sky nel dopo-partita della sfida con il Parma. Anche oggi però non si è capito quale sia la posizione preferita dal bosniaco, ovvero se a centrocampo o da trequartista. “Mi piace giocare in mezzo al campo e toccare molti palloni per fornire assist ai compagni. Al Lione ho giocato anche come trequartista. Posso fare tutto”, è stata la risposta di Pjanic.
Corriere dello Sport
Corriere dello Sport – Osvaldo-gol! Arriva la Roma
Espugnata 1-0 Parma: prima vittoria per Luis Enrique. A decidere il match un colpo di testa dell’attaccante italo-argentino.
PARMA – Luis Enrique e la Roma possono sorridere: a Parma arriva la prima vittoria in campionato (0-1). A decidere il match è Osvaldo, al secondo gol in due partite. Il suo colpo di testa vincente libera i giallorossi dalle paure e dalle pressioni e regala all’ambiente una settimana di serenità. L’italo argentino esulta con il gesto della mitraglia, come faceva un certo Batistuta. Batistuta che proprio in quella porta aveva segnato una doppietta nell’anno dello scudetto romanista.
PALO DI TOTTI – Luis Enrique cambia ancora la formazione iniziale. Per l’attacco sceglie Totti con Borini e Osvaldo. In difesa fuori Burdisso, dentro Heinze con Rosi sulla fascia destra. Pizarro ha qualche problemino fisico, al suo posto Perrotta. Il Parma si affida alla coppia d’attacco Giovinco-Floccari. Il primo quarto d’ora è movimentato: il Parma non si chiude dietro, ma affronta i giallorossi a viso aperto. Osvaldo da una parte e Giovinco dall’altra sono i più pericolosi. Il ritmo del match è alto, ma le due squadre sbagliano molto e quindi di occasioni da gol nitide neanche l’ombra. La Roma si sveglia al 39′: a scuoterla è capitan Totti con un tiro da fuori. Mirante smanaccia il pallone, che finisce sul palo, Osvaldo prova a ribattere a rete ma spara sul portiere. Kjaer, più falloso del solito, rischia la seconda ammonizione per un fallo su Giovinco a un minuto dalla fine del tempo. La prima parte di gara finisce così 0-0.
OSVALDO SBLOCCA – Inizia la ripresa e la Roma si presenta con Burdisso al posto di Kjaer. Al 5′ i giallorossi sbloccano la partita. Cross dalla trequarti di Rosi, Osvaldo a centro area stacca altissimo e insacca di testa. Ora la squadra di Luis Enrique gioca molto meglio: tocchi di prima e pressing asfissiante che frutta parecchie palle recuperate. Manca, però, sempre l’ultimo passaggio. Osvaldo, mobilissimo davanti, su assist in verticale di Totti supera bene il suo marcatore e conclude con un diagonale destro: palla di pochissimo fuori. Colomba cambia qualcosa: toglie un evanescente Floccari e mette dentro Crespo, prima era entrato Jadid per Galloppa. Babiany al 27′ si mangia una palla gol clamorosa: va via in contropiede, supera Josè Angel in velocità, ma una volta entrato in area prova il tiro (fuori) invece di servire Giovinco tutto solo a centro area. La risposta giallorossa arriva subito: Totti dal limite lascia partire un gran destro che si spegne di poco a lato. Al 32′ esce Pjanic (buon secondo tempo), affaticato, ed entra Simplicio. Il Parma è costretto all’ultimo cambio: si fa male Crespo, entrato da poco, al suo posto Zè Eduardo. La Roma soffre molto nel finale di gara. Un paio di mischie davanti a Lobont fanno gridare al gol. Ma con i denti i giallorossi riescono a tenere il risultato.
Corriere dello Sport – Mattia Rotondi