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Ranieri e la maxi offerta rifiutata: il retroscena

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ROME, ITALY - APRIL 06: Claudio Ranieri, Head Coach of AS Roma looks on prior to the Serie A match between AS Roma and Juventus at Stadio Olimpico on April 06, 2025 in Rome, Italy. (Photo by Paolo Bruno/Getty Images)

I Friedkin, per convincere Ranieri a restare come allenatore anche per la prossima stagione, le hanno provate veramente tutte. Come riporta calciomercato.it, i proprietari avevano messo sul piatto una cifra importantissima che avrebbe portato il testaccino a essere l’allenatore più pagato d’Italia. La risposta, ovviamente, è nota a tutti: “No, grazie”. E non è cambiata di una virgola in questo periodo nonostante il pressing dato dai risultati ottenuti sul campo.

Ranieri, però, resterà alla Roma come senior advisor e aiuterà il club nella costruzione della rosa del futuro. Aperto da tempo, quindi, il casting per il nuovo allenatore. La volontà, sotto questo punto di vista, è trovare un profilo che possa lavorare in sintonia con Ranieri stesso e che possa essere pragmatico, esperto e moderno.

Attentato contro la sede del Gruppo Quadraro: si indaga sulla matrice dolosa

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Tensione altissima nel mondo degli ultras giallorossi. A meno di una settimana dagli arresti che hanno colpito tre membri del Gruppo Quadraro, una bottiglia incendiaria è stata lanciata contro la sede del gruppo, situata tra via dei Sulpici e via Cartagine, nella zona sud-est di Roma. Un gesto che assume tutti i contorni di un attentato mirato, su cui stanno ora indagando le forze dell’ordine.

Secondo quanto riportato da Romatoday, sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, che hanno dichiarato l’immobile inagibile, e diversi reparti della polizia, tra cui gli agenti del Tuscolano, Casilino, Romanina e la Digos. Sono state rinvenute tracce di liquido infiammabile, elemento che conferma senza dubbi la natura dolosa dell’atto. Mancano, tuttavia, telecamere o testimoni oculari che possano aiutare nelle indagini.

Il circolo è guidato dal fratello di Luigi “Gigi” Finizio, ucciso nel 2023 a colpi di pistola nei pressi della stessa area. Il cugino, Girolamo Finizio detto “Cillo”, considerato leader del gruppo ultras, è coinvolto in un’inchiesta per traffico di droga all’interno della Curva Sud, ma al momento risulta solo indagato. Nell’ambito della stessa inchiesta sono stati arrestati tre affiliati, tra cui un 45enne che aveva il compito di introdurre stupefacenti allo stadio. La procura di Roma, informata dell’attentato, è ora in attesa di un’informativa dettagliata per avviare ulteriori accertamenti.

Baroni: “La Roma sta facendo cose pazzesche ma noi ci siamo”

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ROME, ITALY - DECEMBER 28: The SS Lazio head coach Marco Baroni looks on during the Serie A match between SS Lazio and Atalanta at Stadio Olimpico on December 28, 2024 in Rome, Italy. (Photo by Paolo Bruno/Getty Images)

Durante la conferenza stampa post Lazio-Parma, incontrato terminato 2-2, il tecnico della Lazio, Marco Baroni, ha parlato della rimonta della Roma; maglia, quella giallorossa, indossata dallo stesso nella stagione 1986-1987. Ecco le sue parole:

Con il risultato di oggi si è completata la rimonta in classifica della Roma. Lei che ha conosciuto entrambe le piazze, che messaggio di speranza dà ai tifosi della Lazio?

“Di là ci sono stato da giovanissimo, qui ci sono dentro anima e cuore. Siamo dispiaciuti ma ci sono ancora partite. La Roma è sotto gli occhi di tutti, sta facendo cose pazzesche dal punto di vista dei punti. Ma noi ci siamo e vogliamo essere presenti fino in fondo per vedere dove andremo a piantare la bandiera”.

Roma, Balzaretti: “Il derby con il mio gol e la rimonta al Barcellona i momenti più emozionanti in giallorosso”

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UDINE, ITALY - AUGUST 20: Federico Balzaretti, former Italian footballer and current director of football at LR Vicenza ahead of the Serie A TIM match between Udinese Calcio and Juventus at Dacia Arena on August 20, 2023 in Udine, Italy. (Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)

Federico Balzaretti è stato protagonista della rubrica di Idealista in collaborazione con la Roma, ‘a casa dei campioni’. Il dirigente giallorosso ha parlato, tra le altre cose, del suo rapporto con la città. Le sue dichiarazioni:

Roma ormai è diventata la tua seconda casa, puoi raccontarci qual è il tuo legame con la città e con il club?

“Ma, guarda, i ricordi più belli nascono già prima che io arrivassi qua. Diciamo che, tra virgolette, la scelta della Roma è stata una scelta nata prima, nel senso che, quando ci giocavo contro, già desideravo indossare la maglia giallorossa, un po’ perché quando venivo all’Olimpico, con lo stadio pieno di tifosi, personalmente trovavo l’atmosfera unica, come il club. Poi, nel corso degli anni – negli ultimi 13 anni per otto ho giocato o lavorato comunque da dirigente – il legame è diventato ancora più forte. Ora c’è il mio piccolino che gioca anche nell’Under 10 della Roma, per cui devo dirti che è una famiglia totalmente romanista”.

Quali sono i ricordi in giallorosso a cui sei più legato?

“Ti dico tre partite, sia da giocatore che da dirigente. Da calciatore penso al derby vinto 2 a 0, quello del mio gol dell’1 a 0, è stata un’emozione incredibile aver fatto qualcosa di importante per la squadra, per la gente. Mentre da dirigente ci sono altre due partite che porto veramente nel cuore. Una è stata la rimonta contro il Barcellona, quel 3 a 0 è stato qualcosa di unico, più che emozionante, irripetibile. Il gol del 3 a 0 di Manolas è stato da brividi. Mentre quest’anno devo dire che la vittoria all’ultimo minuto contro l’Athletic di Bilbao è stata un’altra cosa che mi porto dentro, lo stadio in quella maniera, con quella coreografia e quell’energia, è stato di una bellezza che solo la gente di Roma e solo il tifoso della Roma possono generare”.

Ormai conosci bene Roma, dove hai deciso di vivere?

“Abito nel quartiere Parioli, vicino a Villa Borghese. È un quartiere che abbiamo scelto già una decina di anni fa, un po’ per esigenze di scuola e un po’ per esigenze lavorative: i bimbi frequentano la scuola francese e il liceo è qui vicino, Eleonora poi è diventata nel 2015 direttrice dell’Opera di Roma. Come spesso accade, si predilige la vicinanza al luogo di lavoro della moglie. Ci siamo spostati dall’Eur, dove vivevamo, e qui ci troviamo molto bene”.

Ci descrivi un po’ il quartiere?

“È un bel quartiere, elegante, ci permette di essere vicino al centro, anche di fare passeggiate a Villa Borghese, che dista un centinaio di metri da casa. Insomma, è ben servito, c’è tutto e ci troviamo molto bene. Poi oramai i figli hanno le loro amicizie qui e, insomma, sarà difficile spostarsi”.

Da calciatore e da dirigente hai girato molto in carriera, il che significa aver cambiato molte case, ce n’è qualcuna alla quale sei rimasto particolarmente legato?

“Una casa alla quale sono molto legato si trova sempre a Roma, vicino a dove viviamo ora. Eravamo in affitto in via dei Tre Orologi. Era una casa bellissima e poi lì è nato Gabriel, il nostro ultimo bimbo, quindi ci sono rimasto particolarmente legato. Aveva uno spazio esterno molto grande, forse in una delle vie più belle di Roma. Insomma, ci ho lasciato sicuramente una parte di cuore. Un’altra bella è quella a Palermo, dove invece il ricordo è legato agli anni nei quali ci siamo conosciuti con Eleonora, compreso l’anno del matrimonio. Era una bella casa vicino al mare di Mondello. Lì è nata nostra figlia Giulia. Poi abitare a pochi metri dal mare credo sia un privilegio”.

A proposito, come funziona la ricerca di una casa quando si cambia squadra, a quali caratteristiche dai priorità?

“La ricerca di casa dipende sempre un po’ dalle esigenze che si hanno. Ovviamente, è chiaro che per la nostra famiglia, particolarmente numerosa e anche con animali, il primo filtro da inserire nell’App di idealista è sicuramente lo spazio esterno. Praticamente, non è mai mancato in tutte le case in cui sono stato da quando la famiglia è diventata numerosa.
Per me è importante anche la zona centrale. Mi piace stare in città, godermi i posti belli della città, e preferisco fare anche 10 minuti in più di spostamento per andare magari sul posto di lavoro, sia da dirigente che da calciatore, visto che di solito uffici e centri sportivi sono un po’ fuori dal centro. Ma credo che poi il piacere di tornare a casa la sera e di avere due ore libere per poter essere vicino ai posti preferiti non abbia prezzo”.

Investi nel mercato immobiliare?

“Sì, abbiamo investito nell’immobiliare con mia moglie, sia individualmente che insieme. Abbiamo investito fin dai primi risparmi che si sono messi da parte nelle rispettive carriere. Credo che il settore immobiliare sia una parte sicura nell’ambito finanziario, è una cosa tangibile, che si può vivere e che comunque ha una rendita certa.
Ancora oggi, se capita e se ci sono delle opportunità che possono essere interessanti, siamo pronti a coglierle. Ci piace scoprire magari città nuove, in posti diversi, anche con tagli piccoli. La nostra è una casa grande, ma spesso gli investimenti che facciamo sono su appartamenti di taglio più piccolo. Tendenzialmente cerchiamo in grandi città, come Milano o Parigi. Poi abbiamo il nostro appartamento a Ibiza, che in un certo senso è l’unico intoccabile, e dove ci piacerebbe passare un bel po’ di tempo quando saremo un po’ più grandi. Nonostante non sia Italia, è un luogo che ha un’energia per noi unica, per cui – quando è possibile – ci piace passare del tempo lì”.

I club si occupano anche di aiutare i calciatori nella scelta della casa?

“Sì, sì, assolutamente. Quando gestisco i ragazzi, non li gestisco solo da un punto di vista tecnico, o meglio, non cerco di gestirli solo da un punto di vista tecnico, ma anche da un punto di vista personale. I consigli che possono chiedere sono a 360 gradi, dal momento che si tratta di ragazzi che vanno dalla serie A a quelli più giovani, che escono magari per la prima volta dalla nostra primavera. In base alle loro esigenze, con il club cerchiamo di trovare le soluzioni migliori anche dal punto di vista abitativo, perché poi è importante nella quotidianità stare bene a casa e vivere in un ambiente confortevole. Trovare la giusta energia all’interno delle proprie mura ti permette poi di essere anche più performante in campo”.

N’Dicka, è sempre Roma

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UDINE, ITALY - JANUARY 26: Evan Ndicka of AS Roma in action during the Serie A match between Udinese and AS Roma at Stadio Friuli on January 26, 2025 in Udine, Italy. (Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)

Il Corriere dello Sport (R. Maida) – Evan N’Dicka, uno dei due calciatori di movimento ad aver giocato tutti i minuti del campionato (l’altro è Baschirotto del Lecce), è un muro invalicabile. La sua trattenuta su Bisseck a Milano, ritirata in tempo per evitare il rigore, ne è un esempio. “Per me non c’era – ha spiegato – e Bisseck lo sa, essendo un difensore come me. Quei contatti non si fischiano”. I tifosi interisti la pensano diversamente, ma N’Diicka ha vinto la partita. Se Ranieri spera ancora nella Champions e di lasciare la squadra in Europa, è anche merito di N’Diicka, una sicurezza già dallo scorso anno.

IL MERCATO.
Un giocatore così preciso, puntuale e integro, che non ha ancora 26 anni, ha attirato l’attenzione di tanti club importanti. Il PSG, la sua ex squadra Eintracht e le big spagnole e inglesi sono interessate. N’Dicka potrebbe scegliere tra diverse offerte l’estate prossima. Ha detto che rispetterà la Roma, ma vorrebbe valutare un trasferimento se ne migliorasse le prospettive. La Roma, che lo ha preso a parametro zero, non ha intenzione di venderlo a meno di 40 milioni.

Trigoria ritiene che N’Dicka sia un affare oggi e potrebbe esserlo ancora di più dopo il Mondiale con la Costa d’Avorio. È un atleta instancabile: con la Roma ha giocato 47 partite intere, saltando solo una partita per influenza. Con la nazionale arriva a 52 presenze, per un totale di 4.680 minuti. Potrebbe superare i 5.000 entro la fine del campionato. Lo scorso anno si è fermato per un malore, ma da allora è diventato un robot indistruttibile. È impeccabile anche nei comportamenti: solo due ammonizioni in tutta la stagione.

Grazie a sir Claudio ancora in lotta per la Champions

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ROME, ITALY - FEBRUARY 20: Claudio Ranieri, Head Coach of AS Roma, looks on prior to the UEFA Europa League 2024/25 League Knockout Play-off Second Leg match between AS Roma and FC Porto at Stadio Olimpico on February 20, 2025 in Rome, Italy. (Photo by Paolo Bruno/Getty Images)

La Repubblica (P. Torri) – Ci siamo sbagliati. Ma siamo contenti di essere stati smentiti. Perché dopo aver sentenziato la fine della corsa qualificazione Champions League della Roma dopo i due pareggi consecutivi con Juventus e Lazio, siamo costretti a ricrederci. Applausi alla banda di sor Claudio Ranieri che è stata capace nella seconda parte della stagione di ridimensionare i disastri compiuti nella prima con un cammino a cui mancava solo una vittoria negli scontri diretti per compiere l’ultimo salto di qualità. Padrona del campo, grazie alle intuizioni di quel maestro del sor Claudio, capace di schierare una formazione coraggiosa, con alcune intuizioni, per esempio quello Shomurodov su Calhanoglu è stata una mossa fantastica, che ha depotenziato ancora di più un’Inter arrivata con il fiato corto alla fine di questa massacrante stagione.

Alla fine del girone d’andata chiuso con la miseria di ventitré punti, i più ottimisti avevano detto che per pensare di qualificarsi per l’Europa della prossima stagione, sarebbe stato necessario che la Roma si trasformasse in una squadra con un percorso da scudetto. Sembrava impossibile, Ranieri e i suoi ragazzi invece ci sono riusciti. I numeri lo dicono in maniera chiarissima: 47 punti conquistati in 22 partite. In più la restituzione alla loro dimensione di alcuni giocatori, partendo da Soulé tornato a essere uno dei giovani (è un 2003) più emergenti al mondo, passando per Koné centrocampista di levatura mondiale. Sì, ora è una Roma da Champions. In questo senso la Fiorentina domenica prossima all’Olimpico, sarà il banco di prova fondamentale.

Ripartire dai giovani e farsi una domanda sul ruolo di Dovbyk

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UDINE, ITALY - JANUARY 26: Artem Dovbyk of AS Roma during the Serie A match between Udinese and AS Roma at Stadio Friuli on January 26, 2025 in Udine, Italy. (Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)

Il Corriere della Sera (L. Valdiserri) – La lezione di San Siro è che il calcio è sempre più uno sport fisico, in cui l’energia sovrasta l’esperienza. Non avesse sbagliato gol in quantità industriale, la Roma avrebbe chiuso la partita molto prima del fischio finale. La base per costruire una squadra davvero competitiva per la prossima stagione c’è ed ha l’età giusta: Svilar e Ndicka hanno 25 anni, Koné 23 e Soulé 22. Da loro bisogna ripartire, anche se il portiere serbo-belga e il difensore franco-ivoriano sarebbero formidabili plusvalenze.

Abbiamo parlato di un portiere, un difensore, un centrocampista e una seconda punta. Alla Roma manca purtroppo un centravanti da alta classifica. Shomurodov è una buona riserva e contro l‘Inter ha dimostrato capacità anche tattiche. Ma l’uzbeko resta una riserva. Dovbyk ha segnato 16 gol tra campionato e Coppe, che non sono pochi, ma raramente ha convinto. E anche a San Siro – in buona compagnia – si è divorato un gol già fatto. Il grande punto interrogativo per la Roma 2025-26 è proprio lui.

Primavera, biancocelesti ko. Vince la Roma

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Il Tempo (E. Innocenzi) – La Roma batte 2-1 il Genoa e stacca il pass per le semifinali scudetto, sconfitta amara per la Lazio che cade 2-0 con il Milan complicando il sogno playoff. Al La Sciorba passano i giallorossi grazie alle reti di Della Rocca e Graziani, inutile la rete rossoblù di Dorgu nel recupero. In virtù del vantaggio di 10 punti sul Sassuolo terzo a tre giornate dal termine della fase campionato la Roma di Falsini è certa dell’approdo in semifinale.

Sabato prossimo alle 11 arriva l’Inter al Tre Fontane e i capitolini possono suggellare anche il primo posto dopo una stagione favolosa. Ai biancocelesti non basta giocare un’ottima partita contro un Milan attento e bravo a sfruttare le occasioni.

Gasperini, Ranieri riapre: “Con lui magari ci parlerò”

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BERGAMO, ITALY - MAY 12: Gian Piero Gasperini, Head Coach of Atalanta BC, looks on prior to the Serie A TIM match between Atalanta BC and AS Roma at Gewiss Stadium on May 12, 2024 in Bergamo, Italy. (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

La Repubblica (M. Juric) – La Roma, che dopo la vittoria con l’Inter sogna la qualificazione alla prossima Champions League, continua a tenere segreta la scelta del nuovo allenatore per la prossima stagione. Ghisolfi, pubblicamente, prende tempo e intorno a Trigoria si moltiplicano segnali, dichiarazioni e mosse solo in apparenza scollegate. Claudio Ranieri, che sarà il senior advisor della società giallorossa da fine stagione, continua a non lasciare margini per un ripensamento: “Non mi tirate per la giacca. Il calcio mi ha dato tanto, è la mia vita e tutto, però c’è un momento in cui si deve dire basta ha ribadito ieri Sir Claudio a Coverciano – basta perché è giusto così, anche lasciare in un momento positivo“. Non è un mistero che sarà lui, insieme a Florent Ghisolfi, a consigliare i Friedkin nella scelta del prossimo tecnico. Tanti i nomi in ballo, e chissà che qualcuno non possa tornare prepotentemente alla ribalta. A partire da Gian Piero Gasperini. “Gasperini? Magari ci parlerò“, ha detto scherzando Raneri a casa degli Azzurri.

Olimpico sold out: con la Fiorentina sarà il dodicesimo

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La Gazzetta dello Sport – Roma-Fiorentina è a un passo dall’ennesimo sold out. La vittoria di San Siro ha dato l’impennata d’entusiasmo decisiva in vista della sfida da Champions di domenica alle 18. Ieri sono stati polverizzati tutti i settori dell’Olimpico che si prepara al 12° tutto esaurito stagionale (il 69° dell’era Friedkin). La squadra, invece, tornerà ad allenarsi domani per preparare la sfida alla Viola dopo i due giorni di riposo concessi da Ranieri. Da valutare il ritorno in gruppo di Nelsson, mentre gli altri (fatta eccezione per Dybala) saranno tutti a disposizione.

Roma, Ranieri vuole dire basta con lo “scudetto” del 2025

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MILAN, ITALY - APRIL 27: Claudio Ranieri, Head Coach of AS Roma getsures during the Serie A match between FC Internazionale and AS Roma at Stadio Giuseppe Meazza on April 27, 2025 in Milan, Italy. (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Il Corriere della Sera (L. Valdiserri) – Claudio Ranieri è stato chiamato a guidare la Roma quando si trovava quasi in zona retrocessione. Dopo aver perso le prime due partite contro il Napoli al Maradona e in casa contro l’Atalanta, la situazione era ancora più drammatica. Tuttavia, dal 7 dicembre 2024 in poi, la Roma ha ottenuto risultati impressionanti in campionato, vincendo 14 partite, pareggiandone 5 e perdendone solo una. Ranieri è stato sicuramente, insieme a Conte e Italiano, uno degli allenatori dell’anno. Tanto che ad ogni post-partita su Dazn o Sky, gli opinionisti gli chiedevano perché avrebbe dovuto smettere di allenare.

La risposta di Ranieri è stata sempre la stessa: “Non posso essere io il futuro della Roma, non voglio far perdere un anno al club”. Dopo la vittoria contro l’Inter, Ranieri ha scherzato dicendo di aver già rimandato il suo cartellino di allenatore a Coverciano. Ora lo aspetta un ruolo di consulente della famiglia Friedkin, che parlerà quando sarà il momento di annunciare il nuovo allenatore e il nuovo CEO. Ranieri ha dichiarato: “Il calcio mi ha dato tanto, è la mia vita, ma c’è un momento per dire basta. Lo avevo detto a Cagliari e anche mia moglie mi aveva creduto. Però mi ha chiamato la Roma e ho accettato un anno da allenatore e due da senior advisor”.

Claudio, l’allenatore da corto muso. “Ma a giugno sarò advisor. Cos’è?”

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MILAN, ITALY - APRIL 27: Claudio Ranieri, Head Coach of AS Roma looks on prior to the Serie A match between FC Internazionale and AS Roma at Stadio Giuseppe Meazza on April 27, 2025 in Milan, Italy. (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Il Messaggero (S. Carina) – Domenica, Ranieri ridacchiava divertito, mostrando il ghigno sornione di chi sa di averla combinata grossa. In un colpo solo, vincendo a Milano, ha sparigliato la corsa Champions e regalato trequarti dello scudetto all’amico Conte. Niente male per un settantatreenne che, da quando è tornato sulla panchina della Roma, continua a collezionare record su record. Dai risultati utili consecutivi (18, con 13 vittorie e 5 pareggi) ai 44 punti conquistati sui 54 disponibili, dalle appena 31 reti segnate (9° attacco) che lo hanno indotto a registrare la difesa, facendo sì che la Roma, dopo il fragoroso ko di Como, subisse appena 9 gol con Svilar imbattuto la bellezza di 14 volte.
Ha preso una squadra che non vinceva da 10 mesi in trasferta e l’ha trasformata in una serial killer capace di fare lo scalpo in sei degli ultimi sette viaggi lontano da Roma.
Questo, signori, è Ranieri: uno che sa prendersi in giro, ma soprattutto prendere in giro. Come quando domenica ha ribaltato la domanda sul perché la sua squadra non disponesse del colpo del ko con una battuta: “Vincere uno a zero non è mica un problema, eh”. Ed è un peccato che abbia deciso di smettere a fine campionato. Lo ha ribadito per l’ennesima volta ieri, dopo aver ritirato il premio alla carriera di Coverciano nell’ambito di Inside Sport: “E non mi tirate per la giacca. Il calcio mi ha dato tanto, è la mia vita, è tutto. Però c’è un momento in cui si deve dire basta. Basta, perché è giusto così, anche lasciare in un momento positivo”.

Koné il cuore e la mente, ora qualche gol in più per diventare completo

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LECCE, ITALY - MARCH 29: Manu Kone of AS Roma celebrates the victory after the Serie A match between Lecce and AS Roma at Stadio Via del Mare on March 29, 2025 in Lecce, Italy. (Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

Il Corriere della Sera (G. Piacentini) – A volte, per comprendere il valore di una vittoria, basta osservare chi ha lavorato nell’ombra per costruirla. A San Siro, è stato Manu Koné a far battere il cuore della Roma. In una delle sfide più difficili della stagione, Ranieri ha scelto il francese per il ruolo di centrocampista difensivo, un ruolo non del tutto nuovo per lui, avendolo già ricoperto con la nazionale francese e con la stessa Roma a Udine, ma comunque inusuale. Questa scelta non era finalizzata solo a fermare Calhanoglu, ma anche a dare ritmo, coraggio e continuità alla squadra. Koné ha risposto con una prestazione impeccabile: 7 palloni recuperati, 102 metri percorsi palla al piede verso la porta avversaria e il 100% dei passaggi completati.
Questi numeri raccontano, ma non spiegano fino in fondo l’importanza che sta acquisendo nel centrocampo giallorosso. Il suo percorso romanista, fin qui, non è stato lineare. Voluto da De Rossi, che si è imposto sul direttore sportivo Ghisolfi – soddisfatto dall’arrivo di Enzo Le Fée e poco incline ad accogliere la richiesta dell’allora tecnico – Koné è arrivato dal Borussia Moenchengladbach per 18 milioni nell’ultimo giorno di mercato. Appena in tempo per conoscere il suo principale sponsor, De Rossi, prima dell’esonero.

Trio futuro

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UDINE, ITALY - JANUARY 26: Gianluca Mancini of AS Roma celebrates during the Serie A match between Udinese and AS Roma at Stadio Friuli on January 26, 2025 in Udine, Italy. (Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)

Il Messaggero (A. Angeloni) – Loro tre sono sicuri, per il resto si vedrà. Gianluca Mancini, Kouadio Emmanuel Boris Koné (detto Manu) e Matias Soulé. Come sosteneva Ferruccio Valcareggi, costituiscono la spina dorsale della squadra (tenendo fuori il portiere, a cui la Roma deve, non dovrebbe, ma deve rinnovare il contratto, come glielo ha chiesto pure uno stadio intero), oggi e domani, per motivi diversi.

Mancini, se Pellegrini lascerà la Roma, diventerà molto probabilmente il capitano. Ma a parte questo, Gianluca, ventinove anni e nel pieno della maturità, è da un po’ l’essenza di questa squadra, non solo per le prestazioni e al di là di qualche errore, ma per come interpreta il romanismo. Lui che arriva da Pisa (Pontedera) e di Roma magari aveva visto solo il Colosseo. Mancio è un leader dello spogliatoio, è insostituibile e spesso è uno dei migliori, sia se al fianco ha un colosso come Hummels, sia se il colosso lo deve fare lui, come l’altro giorno a San Siro. Da centrale comanda, lotta, nel tempo ha placato i bollori: in altri tempi, dopo un’ammonizione incassata al 3’ sarebbe stato espulso di sicuro. Contro l’Inter non ha mai rischiato il rosso, spendendosi senza tirarsi mai indietro sia contro Arnautovic sia contro Lautaro, e se le sono date. Il suo futuro è qui, al di là di chi sarà il nuovo allenatore. È stato titolare da quando è arrivato, con Fonseca, poi con Mou, ora con Ranieri, e lo è stato pure con De Rossi e Juric.

La scalata di Claudio

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UDINE, ITALY - JANUARY 26: Claudio Ranieri head coach of AS Roma during the Serie A match between Udinese and AS Roma at Stadio Friuli on January 26, 2025 in Udine, Italy. (Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)

La Gazzetta dello Sport (A. D’Urso) – Quando aggiorneranno il libro della storia dei record della Roma a fine stagione, chissà quante pagine dovranno dedicargli: numeri da capogiro, strategie vincenti, doti da psicologo e aneddoti vari. Lui è Claudio Ranieri, detto “il mago”, e la sua incredibile rimonta alla guida dei giallorossi è diventata ormai oggetto di studio. Se dovesse ottenere un risultato positivo anche con la Fiorentina domenica prossima, il tecnico chiuderebbe di fatto un girone intero da imbattuto, dopo ben 18 risultati utili di fila (13 vittorie e 5 pareggi) con una media punti di 2,44, 31 gol fatti e 9 subiti.
E l’allenatore, con tutta l’esperienza che ha alle spalle, non corre nemmeno il rischio di provare vertigini in classifica: nelle prossime gare secche con vista sulla Champions, dopo il primo scontro diretto vinto con l’Inter, Sir Claudio continuerà a dare il meglio di sé. Sfogliando il romanzo di questa stagione incredibile, i punti salienti sono già diversi: dalle mosse indovinate contro l’Inter (l’ultima quella di Koné play davanti alla difesa) al lavoro di alta psicologia su alcuni elementi letteralmente rigenerati (Dybala prima dell’infortunio, Celik, Paredes, Soulé, Baldanzi e Shomurodov), passando per la difesa diventata impenetrabile, l’erede di Dybala (Soulé) e la gestione delle partite.

La nuova Joya. È la Roma di Soulé, solo gol pesanti per la Champions

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MILAN, ITALY - APRIL 27: Matías Soule of AS Roma celebrates scoring his team's first goal during the Serie A match between FC Internazionale and AS Roma at Stadio Giuseppe Meazza on April 27, 2025 in Milan, Italy. (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

La Gazzetta dello Sport (A. Pugliese) – Uno spiega, l’altro ascolta, apprende e poi mette in pratica. In un passaggio di consegne quasi ideale, che doveva avvenire la scorsa estate e che si sta invece concretizzando ora, il professore è Paulo Dybala, mentre l’allievo è Matias Soulé. Quest’ultimo sta gradualmente assimilando i colpi e i segreti del maestro, anche se certi paragoni a volte fanno più male che bene. “Dybala per me è un esempio, un idolo fin da quando ero piccolo”, ha dichiarato Mati domenica a Milano. “Lui mi dà dei consigli, io provo ad ascoltare e a metterli in pratica”. A 22 anni, è arrivato il momento di assumersi pienamente le proprie responsabilità calcistiche, e Soulé lo sta facendo al meglio, conquistando la scena e la vetrina, ma soprattutto trascinando la Roma verso l’alto. La vittoria di San Siro di domenica è stata segnata da un suo gol, proprio come era successo già a Parma e ad Empoli. Anche nel derby, un suo gioiello ha regalato il pareggio alla Roma. Infine, con il Verona, la rete decisiva di Shomurodov è nata da una sua giocata super.

Botto Champions

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MILAN, ITALY - APRIL 27: Claudio Ranieri, Head Coach of AS Roma looks on prior to the Serie A match between FC Internazionale and AS Roma at Stadio Giuseppe Meazza on April 27, 2025 in Milan, Italy. (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Leggo (F. Balzani) – Quarantasette punti nelle ultime venti partite, la migliore difesa in Italia nel 2025 e il record europeo di vittorie di corto muso (otto): Claudio Ranieri continua a stupire nonostante la “pensione” alle porte. Ora la sua Roma spera in un finale da sogno, che significa Champions League. La concorrenza ovviamente non manca, e le difficoltà neppure: i giallorossi sono attesi da tre sfide con Fiorentina, Atalanta e Milan prima dell’ultima giornata contro il Torino.
Ma gli incroci tra le big sono tanti, e la Roma, a differenza di altri, gioca con leggerezza, senza pressione, prendendosi quello che viene dopo un inizio stagione da incubo. È anche questa la forza in più di Ranieri, che ieri a Coverciano, a margine del premio Ussi, ha ribadito: “Ho cercato di fare meno errori possibili, perché poi la bravura va sempre a chi va in campo. L’allenatore, sì, serve a essere credibile, a dare le giuste indicazioni, ma poi sono loro i principali attori. Non so come ho rimotivato la squadra, ma io non sono uno che ha studiato psicologia. No, io quello che sento lo dico. Forse la mia credibilità, sono sempre chiaro. Il mio futuro? Sarò senior advisor della Roma, anche se non so cosa significa”.

Roma, per il dopo Ranieri spunta il nome di Cesc Fàbregas: contatti avviati. In lista anche Farioli e Pioli

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TURIN, ITALY - OCTOBER 25: Cesc Fabregas, Head Coach of Como, looks on prior to the Serie A match between Torino and Como at Stadio Olimpico di Torino on October 25, 2024 in Turin, Italy. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

La Roma guarda avanti e comincia a pianificare il futuro della sua panchina. Con l’addio di Claudio Ranieri già annunciato per fine stagione, il club giallorosso è al lavoro per individuare il nuovo allenatore. Come riportato da Gianluca Di Marzio, tra i profili presi in considerazione c’è anche quello di Cesc Fàbregas, attuale tecnico del Como. Fàbregas, ex stella di Arsenal, Barcellona e Chelsea, ha iniziato la sua carriera da allenatore in Italia, riuscendo a conquistare una salvezza anticipata con il Como in Serie A. Il suo stile di gioco innovativo e il suo carisma hanno attirato l’attenzione della dirigenza romanista, che avrebbe già avuto i primi contatti esplorativi.

Nonostante l’interesse della Roma, Fàbregas ha lasciato intendere di voler dare continuità al lavoro svolto in Lombardia. “Mi sono stancato molto in questa stagione: la vittoria ci è mancata per nove partite, abbiamo avuto tanto stress e non c’è mai tempo per riposare. Io vivo le partite al massimo, sempre”, ha raccontato di recente. Oltre all’ex campione del mondo, la Roma sta valutando anche altri candidati, come Francesco Farioli — ora sulla panchina dell’Ajax — e Stefano Pioli, reduce dall’esperienza al Milan. Farioli, in particolare, preferirebbe però rimandare ogni decisione a fine stagione, lasciando le trattative in mano al suo agente. La scelta del prossimo tecnico sarà fondamentale per tracciare il nuovo progetto della Roma, chiamata a rilanciarsi con un allenatore forte e ambizioso.

Serie A, Verona-Cagliari 0-2: i rossoblù vedono la salvezza

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I rossoblù hanno la meglio nel match contro il Verona al Bentegodi. Il gol del vantaggio per gli uomini di Nicola porta la firma di Pavoletti chiudendo in contropiede con Gaetano che davanti a Montipò accomoda per Deiola, il quale a porta sguarnita raddoppia. Gli uomini di Zanetti non hanno mai impensierito la difesa del Cagliari. Con questo risultato i sardi sorpassano i veronesi portandosi a più otto dalla zona retrocessione. 

Serie A, Lazio-Parma 2-2: la doppietta di Pedro salva i biancocelesti

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Nel posticipo della 34ª giornata di serie A all’olimpico si sono affrontate Lazio e Parma. Una sfida cruciale per entrambe le squadre visti i risultati maturati in questo turno. Nonostante ciò, la partita è terminata in un pareggio che non fa felice nessuno. Infatti entrambe le squadre hanno perso l’occasione di recuperare punti preziosi per i loro obiettivi.
Il gialloblù saranno quelli con più rimpianti, visto il doppio vantaggio sprecato negli ultimi dieci minuti. Alla doppietta di Ondrejka ha risposto Pedro, evitando così la sconfitta ai padroni di casa, ma gli ospiti sicuramente avranno da recriminare per le varie occasioni da gol sprecate.