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Catania-Roma, recupero il 7 febbraio ore 20.45

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Data l’eliminazione della Roma dalla Coppa Italia, la Lega di Serie A ha deciso che il recupero della partita tra Catania-Roma (sospesa per pioggia dall’arbitro Tagliavento a 20 minuti dalla fine) verrà recuperata martedì 7 febbraio 2012 alle ore 20.45.

Leggo – Pizarro, spunta il City. Preso il baby Ferrante

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Il Manchester City punta Pizarro. Gli inglesi sono alla ricerca di un centrocampista e dopo aver incassato il no (momentaneo) di De Rossi hanno sondato il terreno per il cileno, che la Roma non vede l’ora di cedere (anche gratis) e che la Juve considera una seconda scelta dopo Nainggolan. La partenza di Pizarro apre le porte all’acquisto di Marquinho. Domani invece arriverà la firma di Alexis Ferrante, attaccante ’95 che la Roma ha prelevato dal Piacenza per 400 mila euro. Opzionati anche i difensori Piriz e Pezzella del River Plate.
Leggo – Francesco Balzani

La Roma su Dainelli?

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Dario Dainelli sarebbe tra i possibili obiettivi della Roma in questi ultimi giorni di mercato invernale. Secondo l’edizione odierna di TuttoSport infatti, i giallorossi starebbero pensando fortemente al difensore del Genoa per puntellare il reparto difensivo. Con Burdisso infortunato e con un Kjaer ancora al di sotto delle aspettative, l’ex capitano della Fiorentina sarebbe sicuramente un rinforzo di esperienza.

Roma, spunta il nome di De Jong del Twente

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Roma sempre in cerca di nuovi talenti per potenziare la prima squadra. Il nome nuovo di questi giorni è quello dell’attaccante olandese (ma nato in Svizzera) Luuk De Jong del Twente. Il ragazzo classe 1990 già vincitore di coppa, supercoppa e scudetto in Olanda potrebbe interessare i giallorossi. Il calciatore autore nelle ultime due stagioni di 22 gol, fa parte infatti della scuderia di Marco De Marchi, procuratore di un altro giallorosso, Borini. Considerata la giovane età e i buoni rapporti con il procuratore italiano è possibile come riporta calciomercatoweb.it che la trattativa possa decollare velocemente.

 

Roma, nel mirino Pezzella e Cirigliano

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Roma sempre attenta in chiave calciomercato internazionale. Walter Sabatini ormai sembra  avere in pugno due giovani talenti argentini,  il difensore Pezzella ed il centrocampista Ezequiel Cirigliano, entrambi del River Plate. Secondo calciomercatoweb.it la società capitolina li avrebbe opzionati da mesi.

Corriere dello Sport – Tadic, una sorpresa in serbo

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Il signor Hans Nijland, sconosciuto presidente del Groningen, ha involontariamente confermato che il mercato della Roma è ancora pieno di misteri e possibilità. «Abbiamo rifiutato un’offerta per un nostro giocatore: Tadic» ha detto Nijland ai media olandesi, specificando che la proposta gli era arrivata da Trigoria. La trattativa però non è finita: Sabatini potrebbe riprovare l’attacco.

ALTER EGO – Dusan Tadic, centrocampista sinistro classe ’88, (…), ha già debuttato nella nazionale serba ed è sul listino di Sabatini da molte settimane. Per caratteristiche, molto offensive, ha molto in comune con il brasiliano Marquinho. Passaporto compreso: è extracomunitario. Dunque l’arrivo di uno esclude quello dell’altro.

MA COME… – E così il povero Marquinho, già bloccato da dieci giorni, non sa ancora dove giocherà. Ha lasciato il Fluminense ma non ha firmato per la Roma. E’ in sospeso tra due mondi, come Tom Hanks nel film The Terminal . «Spero che tutto si risolva al più presto, non ho fissato la data dello sbarco in Italia», ha scritto ieri su Twitter, dal Brasile. Ma non si può dare niente per scontato. Tanto che Sabatini sta studiando una soluzione già utilizzata in estate con il portiere argentino Romero: farlo tesserare dalla Sampdoria, dove lavora l’amico ds Sensibile (ieri avvistato a Torino), per conoscerlo meglio e magari acquistarlo l’estate prossima.

BABY PRODIGIO – Intanto, a sei giorni alla fine della finestra di mercato invernale, la Roma ha concluso un affare astuto prendendo dal Piacenza l’attaccante Jonathan Alexis Ferrante, classe ’95, argentino. Per l’italo-argentino il club giallorosso ha pagato 450 mila euro al Piacenza. Bruciati Napoli e Fiorentina Ferrante gioca nella Nazionale Under 17 di Zoratto ed è considerato un prospetto di fenomeno. Alto 1.74 per 65 chilogrammi, può fare sia la prima che la seconda punta: ha un fisico ancora acerbo, perciò ha la struttura per diventare un centravanti puro, ma è un giocatore dinamico e aggressivo. Ha già debuttato in Prima Divisione, giocando titolare contro la Triestina. Era seguito anche da Napoli e Fiorentina, ma Sabatini è stato più veloce di tutti, investendo 450.000 euro per portarlo a Trigoria. Adesso la Roma deve decidere se lasciarlo a Piacenza fino al termine della stagione oppure inserirlo subito nel vivaio, tra Allievi e Primavera.

CESSIONI – Sul fronte tagli, Sabatini aspetta notizie dalla Juve per Pizarro, che non accetterebbe altre destinazioni e altre città: o Roma, o Torino. A Trigoria sono abbastanza ottimisti sulla riuscita dell’operazione, anche perché la Juve sta chiudendo per Caceres e quindi rinuncerà a Guarin che è extracomunitario. Meno semplice è la cessione di Cicinho, che a pochi mesi dalla scadenza del contratto non ha raccolto offerte significative. Non si è mosso infine Caprari: il Pescara lo aspetta, l’accordo per il prestito è stato raggiunto, ma Luis Enrique vorrebbe rimandare la partenza alla prossima settimana, dopo la partita con il Bologna, per avere in caso di emergenza un attaccante disponibile per la panchina.
Corriere dello Sport – Alberto Ghiacci

Il Romanista – DiBenedetto a Roma fino al 30

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L’arrivo a Torino poco dopo le 11.30, la partenza a tarda notte. In mezzo una giornata trascorsa in un moderno hotel a pochi chilometri dal nuovo stadio della Juventus. La giornata della Roma, diversa da tutte le altre trasferte a Torino, è scivolata via così: con il sole che ha fatto compagnia alla squadra durante tutta la giornata, iniziata a Trigoria con l’appuntamento delle 9, e proseguita con qualche tifoso che ha stazionato fuori dall’albergo in cerca di foto e autografi (e per ingannare il tempo si è cimentato anche in un’improvvisata partita di pallone nel piazzale antistante) e il presidente DiBenedetto sempre accanto ai giocatori.

Mister Tom è arrivato a Roma ieri mattina e subito è partito con Luis Enrique e i calciatori alla volta di Torino: con lui il direttore generale Baldini e l’avvocato Baldissoni. Completo grigio e cappotto scuro e 24 ore sempre in mano, DiBenedetto, nonostante un po’ di stanchezza dovuta al fuso orario che gli ha impedito di riposare, ha pranzato insieme a Baldissoni, Tempestilli e all’ufficio stampa in una sala diversa da quella della squadra e dello staff tecnico, dove invece c’era Franco Baldini. Menù semplice, a base di agnolotti alla piemontese e carne, qualche chiacchiera sulla partita e tanta disponibilità nei confronti dei tifosi che gli chiedevano di posare per qualche foto. DiBenedetto, che mancava in Italia da quasi due mesi, è voluto stare accanto alla squadra in una delle trasferte più importanti della stagione ma non ha voluto in alcun modo imporre la sua presenza che avrebbe potuto mettere pressione ai giocatori. Per questo, dopo un rapido saluto a tutti i calciatori al momento della partenza, ha lasciato che il gruppo stesse per conto suo.

Il primo a scendere dal pullman, come sempre, è stato Taddei, poi Lobont e Pjanic, seguiti da Totti e Rosi. Per ultimi Perrotta e Lamela. I giocatori, dopo pranzo, hanno riposato per un paio d’ore poi il programma è stato quello di ogni trasferta: merenda, riunione tecnica e alle 19.05 partenza per lo Juventus Stadium, poco distante dall’albergo. Una volta arrivato allo stadio, dopo aver incontrato i vertici della Kappa e i dirigenti della Juventus, DiBenedetto ha fatto un giro accurato dello stadio, fermandosi in particolare a vedere le foto che ritraevano i campioni della Juventus degli anni passati, poi si è accomodato in tribuna per seguire la partita. Il presidente resterà a Roma tutta la settimana visto che il 30 è in programma un importante cda al termine del quale tornerà negli Stati Uniti.
Il Romanista – Chiara Zucchelli

Corriere dello Sport – De Rossi punta l’Inter di Ranieri

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Impegni ravvicinati, una partita ogni tre-quattro giorni e rosa giallorossa che continua a girare. L’assenza più pesante, sia come forza in campo che come peso specifico del giocatore all’interno del gruppo, è senza dubbio quella di Daniele De Rossi. […]L’infiammazione all’adduttore destro, nella zona dell’inguine, non è ancora scomparsa del tutto. De Rossi ci ha giocato sopra a lungo, anteponendo sempre gli interessi della squadra rispetto ai suoi personali. [… ]Ma il rischio, che a Trigoria nessuno ha voluto correre, era che il fastidio si potesse tramutare in guaio vero e sfociare nella pubalgia.

PIANO – E allora ecco il piano, partito già da qualche giorno. Lavoro specifico, tra fisioterapia ed esercizi mirati, continua monitorizzazione della parte infiammata e attesa. Perché di fretta, ora che la Roma sta ottenendo risultati, non ce n’è. Fuori con il Cesena, fuori con la Juve. All’orizzonte gli impegni con Bologna (domenica all’Olimpico, prima giornata di ritorno), Cagliari tra una settimana per il turno infrasettimanale e Inter (sabato 4 febbraio a Roma, ore 20,45). E l’obiettivo di De Rossi e della società, è proprio la partita con la squadra dell’ex tecnico giallorosso Ranieri. […]

GIALLO – A De Rossi, come al suo sostituto (almeno come ruolo) Gago, è legato anche il discorso della diffida. I due, entrambi diffidati, al prossimo cartellino giallo saranno fermati per un turno dal giudice sportivo. Luis Enrique lo sa e sta cercando di gestire al meglio la situazione. Anche se non dovessero arrivare sanzioni De Rossi si fermerà sicuramente nella sfida del dopo Catania (la trasferta di Siena), quando il cartellino preso per essersi tolto la maglia esultando durante i primi 65′, prima dell’interruzione per pioggia, diventerà ufficiale, riportato nel referto dell’arbitro Tagliavento. E il contratto di De Rossi? Tra sei giorni, in attesa di novità, il giocatore sarà libero di firmare con chi vorrà, compresa la Roma naturalmente.

ALTRI – A Torino, Burdisso a parte, non c’erano neanche Osvaldo, Cassetti, Pizarro e Simplicio. I primi due stanno lavorando per i risolvere i propri problemi. L’attaccante italo-argentino, dopo la lesione muscolare, punta a rientrare a fine febbraio, per Atalanta-Roma […]. Cassetti, alle prese con la tendinite, verrà tenuto fino al termine della stagione, quando scadrà il contratto che lo lega alla Roma: ma nessuno gli mette fretta, anche perché lo spazio per lui è limitato. Pizarro e Cicinho invece, regolarmente a disposizione, aspettano novità dal mercato. Anche per loro comunque, in caso di permanenza a Trigoria, le occasioni per mettersi in mostra saranno poche.
Corriere dello Sport – Alberto Ghiacci

Gazzetta dello Sport – Marquinho: “Non vedo l’ora di arrivare”. Ecco Ferrante

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«Non so ancora la data esatta, ma spero si risolva tutto presto». Marquinho conta i giorni del suo (possibile) sbarco a Roma, affidando il suo pensiero al profilo Twitter. Sabatini, in merito, si era espresso lunedì: «Abbiamo la situazione in pugno, ma dobbiamo valutare alcune cose». La Roma prende tempo, soprattutto dopo che la Fluminense ha alzato il tiro per l’eventuale riscatto del giocatore (da un richiesta iniziale di 3 milioni fino a 9). La strategia è attendere, aspettando che i brasiliani scendano per paura che l’affare non si chiuda. Intanto, però, la Roma guarda anche al futuro, portando a casa Alexis Ferrante, argentino del ’95, attaccante del Piacenza (10 presenze ed un gol in Lega Pro) e dell’Italia Under 17, acquistato per 450.000 euro. Prima punta, fisicamente ancora da formare, Ferrante è un mancino dotato di buona tecnica, di un ottimo tiro e di un discreto fiuto del gol. In questa stagione con il Piacenza ha segnato anche in Coppa Italia, oltre ad un gol in azzurro (Italia-Cipro 3-0 Under 17), «Il giocatore in questo momento si trova in Spagna con la nazionale Under 17 — dice Pierfilippo Capello, che ne cura gli interessi —. L’incontro con i dirigenti giallorossi avverrà domani, in serata, firmeremo il contratto». A chiudere, oggi dovrebbe essere il giorno del passaggio ufficiale in prestito di Gianluca Caprari al Pescara di Zdenek Zeman.
Gazzetta dello Sport – Andrea Pugliese

Corriere dello Sport – Lamela: Chiellini mi ha provocato

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Stavolta non ha usato la suola della scarpa per un gioco di prestigio ma per uno scatto di frustrazione: un colpo a Chiellini nelle parti intime gli è costato l’espulsione. All’interno della brutta serata della Roma, nascosto nella matrioska della partita, Erik Lamela è riuscito a mettersi in evidenza solo in negativo: già non aveva incantato i tifosi dello Juventus Stadium; poi, nel secondo tempo e sul 2-0 per la Juve, ha pensato di chiudere i conti in anticipo lasciando i compagni in inferiorità numerica.

IL FATTO – L’irregolarità non è stata notata dall’arbitro Banti che anzi ha spiegato ai giocatori della Roma di aver visto una «manata». E’ stato il secondo assistente, Maggiani, a segnalare il gesto violento. […] Chiellini e Lamela si sono spinti, colpiti, strattonati. Alla fine Lamela si è lasciato tradire dal nervosismo. Cartellino rosso, il primo in Italia, ma pesante perché ha tolto alla Roma le ultime speranze di restare aggrappata alla Coppa Italia.

SPIEGAZIONI – «Chiellini mi ha provocato» ha raccontato Lamela ai compagni negli spogliatoi, ammettendo di aver colpito l’avversario. Nessuno lo ha condannato, logicamente, ma i dirigenti non sono contenti. E gli spiegheranno che certe cose devono essere evitate nell’interesse della squadra, ancora prima che per l’immagine della società. «Non ho visto cosa sia successo – ha spiegato Franco Baldini in zona mista – dovremo sicuramente parlare ad Erik perché certe reazioni non aiutano. E non c’entra il codice etico che abbiamo all’interno di Trigoria». Lamela potrebbe anche essere multato.

IL TECNICO – Più indulgente è sembrato Luis Enrique. «Non so cosa sia successo realmente – ha detto – dalla panchina è difficile valutare queste cose. E non ho incontrato Erik che era impegnato all’antidoping. Se ha dato un calcio a Chiellini non ha fatto un bel gesto, ma il calcio è anche uno sport di contatto. Possono capitare certi momenti». Forse a 19 anni succedono un po’ più spesso: «Non credo sia un problema di età. Vengono espulsi calciatori giovani e calciatori meno giovani».

LA SQUALIFICA – E ora che succede? Niente, nell’immediato. Lamela potrà giocare domenica contro il Bologna. Il campionato non c’entra, a meno di fatti gravissimi che vengono puniti con squalifiche a tempo. Qui si tratta di un peccato non gravissimo. Il giocatore verrà sospeso per la Coppa Italia, quindi sconterà la pena nella prossima stagione, per almeno tre giornate. Molto dipenderà dal referto di Banti, da eventuali aggravanti. Ma non ci dovrebbero essere stangate.
Corriere dello Sport – Roberto Maida

Il Tempo – Roma a lezione

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Vince la Juve che conferma di essere molto più squadra dell’attuale Roma. Stavolta il bel gioco targato Luis Enrique sbatte contro la concretezza della Juventus di Conte che finora non ha mai perso una partita: e un motivo pure ci sarà. L’8 febbraio a sfidare la vincente di Milan-Lazio in programma domani a San Siro per la semifinale di coppa Italia sarà quindi la Juventus (mentre i 25’ finali di Catania-Roma verranno recuperati il 7 febbraio) uscita ancora una volta a testa alta dal suo nuovo impianto: il «dodicesimo uomo» prima ricorda commosso l’«avvocato» (ieri nove anni dalla scomparsa), poi tiene a battesimo il primo gol stagionale di capitan Del Piero. Il leader bianconero vince il duello a distanza, probabilmente l’ultimo, con l’altra bandiera. Capitan Totti dopo lo show contro il Cesena stavolta non riesce a fare la differenza sotto gli occhi del suo presidente DiBenedetto tornato appositamente in Italia… se restava a Boston forse era meglio.

La cornice è di quelle delle grandi occasioni, lo Juventus Stadium si avvicina molto all’idea americana del futuro impianto giallorosso. Conte, gioco forza, cambia la Juve: sette undicesimi nuovi rispetto all’ultima uscita in campionato. Non ci sono Marchisio, Pepe, Vucinic, per problemi fisici, mentre fuori per scelta Buffon, Vidal e Matri con Borriello che parte titolare per la prima volta proprio contro la sua ex squadra. Luis Enrique cambia ancora: in difesa c’è José Angel e non Rosi con Taddei che si sposta a destra, mentre nel mezzo dentro Kjaer per Juan. A centrocampo la scelta è Simplicio al posto di Greco e in attacco torna titolare Bojan.

Come da programma la Juve parte a testa bassa e la Roma fatica a trovare le sue geometrie. Heinze dopo quattro minuti chiude di mano su Giaccherini ma Banti lascia giocare. È il prologo del vantaggio juventino: gli uomini di Conte sfruttano l’ennesima disattenzione giallorossa. Kjaer dorme, Heinze lo culla e Simplicio tenta un’inutile ricorsa su Giaccherini che parte a rete da solo (bel lancio di Barzagli) e infila l’incolpevole Stekelenburg. Lo Juventus Stadium diventa una bolgia, ma la Roma prova a reagire, il possesso palla cresce col passare dei minuti prima della perla di Del Piero.

Alla mezz’ora esatta arriva il primo gol stagionale del capitano bianconero, destro a girare a modo suo, che inchioda Stekelenburg e forse taglia le gambe alla Roma. I giallorossi faticano a scardinare il muro alzato a centrocampo da Conte e ci provano da fuori: prima Gago, poi Pjanic, ma non riescono ad impensierire Storari e prima dell’intervallo Estigarribia ha il tempo di sbagliare clamorosamente il gol del 3-0.

La ripresa è un libro già scritto. La Roma continua con il suo possesso palla, la Juve forte del vantaggio prova a colpire di rimessa. E arriva, a più riprese. Prima Lamela perde la testa e reagisce male alle provocazioni di Chiellini: calcio da terra che gli costerà il rosso e lascerà in dieci la Roma. Poi nel finale su ennesimo capovolgimento di fronte traversa di Quagliarella che fa da prologo al 3-0 firmato Kjaer: autogol imbarazzante. Finisce così, per la Roma una lezione forse troppo dura, ma che farà invece benissimo a questa squadra che pensava di aver già risolto tutti i problemi. Così non è: adesso per Luis Enrique inizia il lavoro vero.
Il Tempo – Tiziano Carmellini

Gazzetta dello Sport – Luis Enrique: “Non siamo inferiori”

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«Aò, se vede che è tornato DiBenedetto…», mormora sconsolato un tifoso romanista uscendo dalla tribuna. Be’, in effetti il presidente della Roma — appena tornato dagli Usa — cuce il presente al passato che aveva lasciato. L’ultima partita vista era coincisa proprio con l’ultima sconfitta della squadra di Luis Enrique, battuta a Firenze 3-0. Era il 4 dicembre e da quel momento la Roma ha infilato una filotto costruito con un pari (proprio con la Juve) e 5 vittorie (Coppa compresa), fino a schiantarsi ieri contro i bianconeri.

Nervosismo
Forse per questo Lamela prima – espulso («ma Chiellini l’ha provocato», dice Pjanic») – e Luis Enrique poi, sono apparsi nervosi. Ma al giornalista che gli chiede se la squadra avesse accusato un problema psicologico il tecnico ride in faccia: «Ho solo visto la mia squadra timorosa nel primo tempo, senza cattiveria e convinzione, ma è andata meglio nel secondo. Quello che ho visto è più o meno ciò che voglio, ma il risultato è brutto. Quando finisce così, il possesso palla sembra una merda, però non ho notato una squadra molto inferiore alla Juve, che è fortissima. Insieme al Milan hanno qualcosa in più. In partite come queste i dettagli sono fondamentali, ma ho fatto i complimenti ai ragazzi. Guardiamo già avanti. Dobbiamo lavorare, però credo che siamo sulla strada giusta. Lamela? Non ho visto, mi dispiace se ha avuto una “risposta” brutta. Il calcio è uno sport di contatto, qualche volta ci sono giocate così. Ora però ci aspetta il Bologna e ci dobbiamo rialzare. Comunque, non sono pentito di aver dato via Borriello».

Baldini & De Rossi Il d.g. Baldini analizza con serenità. «Era un test per vedere a che livello siamo. L’approccio è stato timoroso e la Juve ha meritato, trarremo le lezioni del caso. Ma dopo i gol la squadra ha ricominciato a giocare, non c’è stata sudditanza psicologica. Certo, in certi reparti bisognerà aggiungere qualità. Fisiologicamente subiremo sempre occasioni da gol, ma se sapremo giocare più a memoria, saranno maggiori quelle che creeremo. Lamela? Al di à del codice etico, sono cose che non aiutano. Rivedremo le immagini e, se occorrerà, ci faremo sentire (multa, ndr)». Titoli di coda su De Rossi. «Il manager Berti è un osso duro. È una partita da giocare: abbiamo parlato tanto e parleremo. Le cose sono ormai delineate, non credo ci sarà da aspettare molto». Impressioni? Firma in arrivo, ma alle condizioni dell’azzurro. Come dire, un modo agrodolce per consolarsi dalle amarezze di Coppa.
Gazzetta dello Sport – Massimo Cecchini

Mexes: “La nuova società della Roma non mi ha voluto”

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Philippe Mexes parla, per la prima volta, del suo addio alla Roma. Tramite la sua pagina ufficiale su Twitter, il difensore centrale del Milan svela un retroscena in merito al suo approdo in rossonero. Queste le sue parole:
Leggo tanti insulti di tifosi romanisti e non li capisco sinceramente. La nuova società non puntava più su di me, poi è arrivato il Milan. Avevo il contratto in scadenza e non c’era la volontà di rinnovarlo. Il Milan mi cercò già qualche anno fa ed ora eccomi qui. Il signor Galliani mi voleva al Milan già 2/3 anni fa, ma avevo un contratto con la Roma e lo volevo rispettare

Allenamenti Roma – La squadra tornerà ad allenarsi giovedì

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La Roma tornerà ad allenarsi giovedì 26 gennaio alle 14, in vista della prossima partita di campionato contro il Bologna domenica pomeriggio alle 15. Il tecnico Luis Enrique ha deciso di concedere un giorno di riposo alla squadra dopo la sconfitta subita in Coppa Italia contro la Juventus.

Juventus-Roma, le pagelle

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di Lorenzo Pompili

Stekelenburg 5,5: Non può nulla sui primi due gol della Juventus, è sfortunato sulla deviazione di Kjaer per il 3-0. Senza dubbio meno affidabile del solito con  piedi.

Taddei 5: Sembra pagare il ritorno a destra e la velocità di Estigarribia, che lo salta in continuazione e lo prende anche spesso alle spalle. Non riesce neanche a dare il solito aiuto in fase offensiva. Infine, sbaglia il fuorigioco nel terzo gol dei bianconeri

Heinze 5,5: Ingaggia un duello d’altri tempi con Borriello, limitando parecchio il centravanti napoletano. E’ il centrale che deve maggiormente iniziare la manovra. Ad inizio incontro colpisce il pallone con la mano nell’area romanista, ma Banti non fischia rigore. 

Kjaer 5,5: Commette un’errore di posizionamento in occasione del primo gol, poco dopo va vicino al gol con un colpo di testa su calcio d’angolo. Mai sicuro quando deve giocare il pallone con i piedi. Salva un gol sulla linea prima di fare una sfortunata autorete cercando di recuperare su Matri da solo davanti a Stekelenburg.

Josè Angel 5: Il terzino spagnolo continua a trovarsi in difficoltà. Non si propone mai in fase offensiva e non riesce a tenere in quella difensiva.

Simplicio 5: Il Simplicio della parte finale del 2011 è un lontano ricordo. E’ lento e sbaglia tanti passaggi nel corso del primo tempo, ed è in grande ritardo su Giaccherini in occasione del primo gol juventino. Migliora un po’ all’inizio della ripresa, ma non basta. Si fa ammonire per un fallo su Estigarribia prima di essere sostituito. Dal 67′ Greco s.v.: Entra quando la partita è già persa

Gago 6: Ordinato come al solito, non sbaglia molti palloni ma quando la Juventus alzava il pressing non è mai riuscito a impostare la manovra con facilità.

Pjanic 5,5: Ha l’occasione per portare in parità l’incontro, ma arriva tardi su un ottimo passaggio di Lamela. Tenta più volte in tiro dalla distanza, ma non prende mai la porta.

Bojan 5: Inizialmente sembra il più in palla, riuscendo a saltare in velocità Chiellini, ma poi non si rende mai pericoloso. Appare ancora una volta l’attaccante meno inserito negli schemi di Luis Enrique. Dal 58′ Borini s. v. : In questa partita si ricorda solo per un gol enorme sbagliato a gioco fermo

Totti 5,5: Si vedono anche nel Capitano le difficoltà dovute alle tante partite giocate negli ultimi tempi. Non riesce mai a liberarsi per tiro, nè a mandare i suoi compagni in porta. Come Simplicio, si fa ammonire pochi secondi prima della sostituzione, per un fallo di frustrazione. Dal 72′ Perrotta s.v.: Stesso discorso fatto per Greco, quando entra in campo, è già troppo tardi.

Lamela 4,5: Impossibile non dare al giocatore argentino il voto più basso della serata. Bruttissimo il gesto commesso nei confronti di Chiellini, che lo costringe a terminare la sua partita, per niente convincente, se si pensa che si è reso pericoloso solo su colpo di testa, prima degli altri.

Luis Enrique 5,5: Questa volte le sue scelte non convincono. Il turnover operato contro la Juventus leva un po’ di velocità di gioco alla squadra, che entra in campo senza l’atteggiamento giusto. Nella ripresa la squadra sembrava aver iniziato bene dopo la strigliata che lo spagnolo avrà fatto durante l’intervallo, ma non c’è stata la reazione che tutti si aspettavano.

Juventus-Roma: tutte le dichiarazioni. Luis Enrique: “Il risultato è brutto,ma continuiamo”. Baldini: “De Rossi? Le cose sono delineate”

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JUVENTUS-ROMA: TUTTE LE DICHIARAZIONI DEI PROTAGONISTI

DOPO PARTITA

Luis Enrique a Rai1, conferenza stampa e Roma Channel:Ho visto la mia squadra intimorita nel primo tempo. Abbiamo sbagliato molto. Ho visto quello che voglio, il risultato è brutto, ma continuiamo. Non ho visto squadre molto inferiori alla Juventus, ma in queste gare i piccoli dettagli sono importanti. Complimenti ai ragazzi per il secondo tempo. Pensiamo alla gara del fine settimana, dobbiamo migliorare, ma credo siamo sulla strada giusta“.
Non ho visto una Juve molto superiore alla Roma. Abbiamo giocato meglio nella ripresa. Non mi è dispiaciuta la mia squadra. Dell’episodio di Lamela preferisco non parlare perchè non ho visto bene dalla mia postazione. Mi dispiace se ha fatto un brutto gesto, ma non l’ho visto e non posso parlare. E’ uno sport di contatto e qualche volta queste cose accadono. Lo hanno visto gli arbitri e io non ho niente da dire. Se ha influito l’espulsione? Contro la Juve è difficile in 11, figuriamoci in 10. E’ ancora più difficile in dieci ma abbiamo continuato a pressare alto, enza nessuna paura. Il terzo gol che prendiamo è perché abbiamo rischiato troppo. Ho fatto i complimenti ai ragazzi. Non è vero che Bojan non ha esperienza per queste partite, ha giocato al Barcellona, con uno stadio con 100.000 persone sugli spalti. Tutti dobbiamo migliorare, ma sono fiducioso di quello che vedo ogni giorno. Lo stadio della Juventus è uno stadio bellissimo, molto vicino al campo. Uno stadio che ti dà piacere di giocare, soprattutto per i calciatori della Juventus“.
Non sono insoddisfatto del primo tempo. Forse è mancato un po’ di convinzione, non ho visto una squadra molto inferiore alla Juventus, che è prima in campionato ed è una squadra fortissima. Loro sono più concentrati di noi, sono più cattivi. Nel secondo tempo siamo migliorati. Mi dispiace per il risultato, ma per quello che ho visto sul campo non sono del tutto insoddisfatto. Siamo riusciti in qualche momento a fare la nostra proposta. Quando vinciamo vinciamo tutti, quando perdiamo perdiamo tutti. Se qualcosa va male il massimo responsabile sono io, questa è la mia filosofia. I primi due gol sono frutto di due errori nostri. La squadra ha provato a riaprire la partita anche sul 2-0. E’ il momento di rafforzare il gruppo. Siamo caduti, dobbiamo rialzarci subito. Domenica c’è il Bologna all’Olimpico e dobbiamo dimostrare di essere superiori all’avversario. Oggi non siamo riusciti ad impostare come al solito, ma perchè gli avversari pressano forte. Anche noi siamo riusciti a metterli in difficoltà. La squadra ha mostrato tanta personalità per uscire dalla nostra metà campo. So che è strano da dire quando perdi 3-0, ma ho visto dei miglioramenti. Lamela ha sbagliato se ha reagito, ma non l’ha fatto perchè è giovane, queste cose succedono anche ai giocatori più esperti. Il calcio è uno sport di contatto. Chiellini avrà fatto qualcosa e Erik ha sbagliato se ha reagito. Io non ho visto niente, ero troppo lontano. I giocatori sono comunque delle persone che hanno le proprie reazioni, gli arbitri hanno deciso di dargli il cartellino rosso e loro sono i giudici“.

Franco Baldini a Rai Sport e a Roma Channel:E’ stato un 3 a 0 piuttosto netto. La Juventus ha meritato la vittoria, ma la Roma ha una sua identità. Non c’è nulla da dire. Dobbiamo trarre da questa sconfitta le lezioni del caso. Abbiamo avuto un approccio molto timoroso e la Juventus ne ha subito approfittato, ma la squadra ha ricominciato a giocare. L’avversario era comunque particolarmente ostico. Sergio Berti è un osso duro, abbiamo parlato molto e parleremo ancora. Troveremo la soluzione, le cose sono ormai delineate. Venerdì non usciranno problematiche particolari nell’incontro che faremo con la società. Dobbiamo aggiungere più qualità nei reparti, ma c’è bisogno di tempo. Eravamo timorosi, ma non ho notato alcuna sudditanza psicologica. Abbiamo sbagliato a chiudere in occasione del primo gol. Con Lamela ci faremo sentire“.
Queste partite sono delle tappe obbligate, sono fisioligiche. Non possiamo uscire con il sorriso sulle labbra, noi soffriamo tanto le sconfitte. Comunque la squadra ha una sua identità. La Juventus è molto forte. Noi abbiamo avuto un approccio un po’ debole, nei primi minuti abbiamo sofferto lo stadio che incute timore, ma solo nei primissimi minuti. Purtroppo in quei primi minuti abbiamo preso gol. Gago è uno dei pochi giocatori abituato a giocare questo tipo di partite con questo tipo di pubblico. La nostra squadra è giovane ha bisogno di apprendistato, tutto fa esperienza. Questa Roma ha qualità e un gioco ben definito che fa, o che tenta di fare. Comunque sentirsi fare i complimenti anche da gli avversari che ti hanno appena battuto 3-0 fa piacere, vuol dire qualcosa. Io, sinceramente, al di là del risultato vedo che un certo traguardo la Roma lo ha già raggiunto, ma questa partita dimostra che ancora non è sufficiente per essere competitivi ai livelli che vogliamo noi. Lo stadio è fondamentale, oggi sembrava di giocare in uno stadio inglese. Io credo che con un campo così e con una squadra del genere, con la spinta del pubblico si possono guadagnare almeno 7/8 punti. L’Olimpico, però, è uno dei pochi stadi in cui i tifosi si fanno sentire, nonostante la pista di atletica“.

Taddei a Rai Sport 1 e a Roma Channel:Abbiamo incontarto una grande Juventus. Abbiamo sbagliato sul primo gol. Non ci siamo lamentati sul secondo gol di Del Piero, è stata una grande rete. Sto cercando di imparare ancora alcuni movimenti difensivi, per non sbagliare più e mettere in difficoltà i miei compagni. Parliamo molto tra di noi. I terzini cercano di stare molto alti quando abbiamo la palla, senza di essa cercare di non prendere i contropiedi. Speriamo non accada nelle altre partite“.
Penso che se noi potessimo giocare in questo stadio faremmo 15 punti in più. I tifosi della Roma fanno più rumore di quelli della Juventus anche se stanno più lontani. Non c’è paragone tra le tifoserie. La partita è iniziata malissimo, abbiamo preso subito gol. Il primo gol ci ha sorpreso, è stata una palla in profondità con l’inserimento di un centrocampista. La Juventus gioca molto bene, hanno degli ottimi giocatori. Non siamo riusciti a fare il nostro gioco. Dobbiamo imparare da queste sconfitte. Noi sapevamo come si sarebbero comportati, noi abbiamo avuto poca personalità. Partire da subito 1-0 con una squadra che non perde da tantissimo tempo è difficile riprenderla. La squadra non ha giocato così male. Se fossimo riusciti a segnare ad inizio ripresa sarebbe stata un’altra partita. Loro hanno sfruttato bene le occasione che hanno avuto“.

Pjanic in mixed zone:Oggi potevamo fare di più. Abbiamo preso due gol in contropiede e così ci siamo complicati la vita da soli. Nella ripresa abbiamo provato a reagire ma ormai era troppo tardi. Ora la Juventus é qualificata. Noi dobbiamo pensare alla prossima gara“.

Ag. Ferrante: “Andrà alla Roma giovedì”

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Jonathan Alexis Ferrante passerà dal Piacenza alla Roma giovedì. La conferma arriva dall’agente dell’attaccante argentino naturalizzato italiano, l’avvocato Pierfilippo Capello, il figlio di Fabio, ex allenatore proprio della società giallorossa. Il giocatore del Piacenza, che ha già esordito in Lega Pro Prima Divisione con la Prima Squadra a soli 15 anni, essendo nato nel giugno del 1995, si trova in ritiro con la Nazionale under 17 italiana di Daniele Zoratto. Queste le parole di Capello a laroma24.it:
Il giocatore in questo momento si trova in Spagna con la nazionale. L’incontro con i dirigenti giallorossi avverrà giovedì e, in serata, si opporranno le firme sui contratti. Il più è fatto mancano solo le firme“.

Juventus-Roma: le formazioni ufficiali. Juan in panchina, Totti-Lamela-Bojan in attacco

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Ecco le formazioni ufficiali di Juventus-Roma, gara valevole per i quarti di finale di Coppa Italia:

JUVENTUS (4-4-2): Storari; Lichtsteiner, Barzagli, Bonucci, Chiellini; Marrone, Pirlo, Giaccherini; Estigarribia; Borriello, Del Piero.
A disposizione: Manninger, Pazienza, De Ceglie, Vidal, Krasic, Matri, Quagliarella.
Allenatore: Antonio Conte.

ROMA (4-3-3): Stekelenburg; Taddei, Kjaer, Heinze, Josè Angel Valdes; Simplicio, Gago, Pjanic; Lamela, Totti, Bojan Krkic.
A disposizione: Lobont, Rosi, Juan, Viviani, Greco, Perrotta, Borini.
Allenatore: Luis Enrique.

Arbitro: Luca Banti della sezione di Livorno.

 

 

Okaka: “A Parma per fare il salto di qualità”

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L’attaccante ex-Roma Stefano Okaka, ha parlato, come riporta il sito ufficiale della società emiliana, degli ultimi mesi passati nella Capitale: “Non ho trovato molto spazio alla Roma, ma mi sono allenato duramente lavorando proprio sul mio miglioramento tecnico. Adesso sono pronto per fare il salto di qualità“.