Home Blog Pagina 8809

Ag. Riverola: “Contatti con la Roma”

0

Martì Riverola, in scadenza di contratto col Barcellona, è stato spesso accostato alla Roma. Il centrocampista da giugno giocherà nel Bologna ma l’agente Diego Tavano ammette i contatti con i giallorossi: “Avrei preferito tenerlo a Roma, essendo io capitolino, per seguirlo più da vicino. Mi ero mosso con Roma e Lazio; i giallorossi hanno preso tempo, i biancocelesti sembravano più vicini, conoscendo molto bene il giocatore, ma poi la cosa è sfumata perché gli obiettivi sono cambiati”.

Corriere dello Sport – Borriello, occasione… Roma

0

Al momento ha al suo attivo i nove minuti più recupero giocati contro il Cagliari. Avrebbero potuto essere anche minuti importanti, se solo Krasic avesse spedito in rete l’assist che Marco Borriello gli aveva confezionato permettendogli di trovarsi praticamente solo davanti ad Agazzi: al contrario, la ciabattata di sinistro di cui si è reso protagonista il serbo aveva impedito alla Juve di portare a casa i tre punti e a Borriello di bagnare suo esordio in bianconero nel migliore dei modi.(…)

TITOLARE – Del resto era normale che Matri gli partisse davanti, almeno in campionato. Stasera però, salvo colpi di scena e di umore, Marco Borriello guiderà l’attacco della Juventus contro la Roma nella partita secca che varrà l’accesso alle semifinali di Coppa Italia. Scherzi del destino, al solito: la Roma che è stata sua, la Roma che a fine agosto 2010 lo aveva soffiato in qualche maniera alla Juventus promettendo al Milan che ne avrebbe riscattato l’intero cartellino a fine stagione, la Roma che lo ha per certi verso sedotto e abbandonato. « Il primo anno ho giocato e segnato secondo le aspettative » ha ricordato l’attaccante il giorno della presentazione a Vinovo. « Poi è cambiato tutto, dal progetto tecnico all’allenatore. Ci tengo a dire che non ce l’ho con nessuno: Luis Enrique è un ottimo allenatore, auguro a lui e ai miei ex compagni tutto il bene possibile ».

VITA NUOVA – Chiaro comunque che l’attaccante non potesse rimanere tutta la stagione a guardare. La Juventus ha fiutato l’occasione e adesso si aspetta di ricevere quanto sperato: disponibilità totale, come ama ripetere Conte, dedizione alla causa, apporto alla manovra e gol in misura adeguata. Borriello non segna addirittura dal 22 maggio scorso in occasione del match casalingo contro la Sampdoria: stasera, appunto, avrà una chance importante. Per sentirsi di nuovo un attaccante vero, per fare capire ai tifosi della Juventus che potrebbe davvero essere lui il rinforzo tanto atteso in grado di far fare al reparto offensivo un bel salto di qualità . Peraltro, dopo l’esordio choc in quel di Lecce, quando parte dei gruppi organizzati avevano esposto uno striscione certo non di benvenuto nei suoi confronti, il prosieguo del rapporto è filato via liscio almeno per il momento. Nessun fischio in occasione di Juvents-Cagliari, idem a Bergamo sabato sera. « Borriello è un nostro giocatore a tutti gli effetti – aveva spiegato Conte -. Non ha mai rifiutato la Juve e io mi aspetto la massima coesione da parte di tutti ». E quando parla Conte, in casa Juventus, tutti stanno a sentire e si adeguano. Anche per questo, stasera non ci sarà da aspettarsi altro che incitamenti. Almeno all’inizio. Poi toccherà al giocatore fare il suo e tirare dalla sua parte gli eventuali scettici: « Le chiacchiere le porta via il vento – ha spiegato -. Io voglio dimostrare a tutti di valere questa maglia e di potermi guadagnare la conferma: ho cinque mesi di tempo per convincere staff e tifosi, spero proprio di non fallire l’occasione ». (…)
Corriere dello Sport – Domenico Latagliata

Il Messaggero – Totti, gol per l’azzurro

0

Stasera a Torino non è solo Juventus-Roma, quarto di finale, in gara secca, di Coppa Italia. Il fascino e il prestigio è anche dentro la sfida nella sfida: il trentasettenne Alessandro Del Piero contro il trentacinquenne Francesco Totti. Amici, però, più che nemici. Due 10. Le bandiere dei due club, 19 stagioni la prima e 20 l’altra. Vicinissima a essere ammainata, su input di Andrea Agnelli, quella bianconera; sempre in alto quella giallorossa dopo l’ultimo record di sabato scorso, 211 reti con gli stessi colori, primato assoluto per il nostro calcio. «Non vorrei che fosse l’ultima volta che mi trovo Alex di fronte, in questa gara così sentita, da avversario. Mi dispiacerebbe molto. Lui è un simbolo. Ha fatto la differenza per la sua squadra in Italia e in Europa. Mi auguro che finisca la sua avventura restando per sempre in quella società, fino a quando vuole lui. Sarà lui, però, a scegliere. La Juve, uno come lui, dovrebbe trattarlo con i guanti bianchi» avverte il capitano della Roma che non dimentica i 285 gol bianconeri del rivale in 691 gare. «Lo ringrazierò personalmente in campo per i complimenti dopo la gara con il Cesena. Ma anch’io, tante volte, ne ho fatti a lui per le sue imprese che sono state tante».

Totti, dunque, in prima serata sulla Rai anche alla vigilia del match di questa notte da campioni. Una lunga e ricca intervista al Tg1 per raccontare la sua eterna giovinezza. «Perché di solito all’età mia, a trentacinque anni, un calciatore comincia la sua discesa. Io invece continuo a salire». Francesco si sente in piena fase di decollo. Tanto da tendere la mano a Cesare Prandelli che domenica è stato chiaro: «Se va avanti così, lo prenderò in considerazione per l’Europeo». «E se mi chiama, sicuramente gli risponderò… Mai dire mai. Mi auguro si stare bene a maggio proprio come sto oggi. A quel punto valuterò. Ho un bellissimo rapporto con il cittì, anche se con lui ho lavorato solo per una settimana, dieci giorni. Mi hanno raccontato che lui ha tanta voglia e molti stimoli. Sta facendo grandi risultati con la Nazionale. Mi ha fatto piacere sentire certe cose sul mio conto. Vedremo tra qualche mese». L’apertura c’è, ma non è il caso di anticipare i tempi. Da sempre Totti ha al primo posto, nel cuore, la Roma. Vive per quei colori. Tanto da dire che: «Aver vestito solo una maglia per me vale più del Pallone d’oro». E’ il suo trofeo. «Sono situazioni differenti, ma per me conta di più essere stato sempre giallorosso. E’ più importante, questa maglia. Ho avuto tante volte la possibilità di andar via, di indossarne una diversa, ma alla fine ha prevalso l’amore. E non c’è cosa più bella. E’ una doppia vittoria. Nella mia vita, sin da bambino, ho sempre voluto questo».

Iniziò la stagione leggendo una critica di Franco Baldini, all’epoca ancora nemmeno direttore generale della Roma che però non usò un’espressione appropriata sul capitano, invitato ad abbandonare la sua pigrizia. Si sentì pugnalato alle spalle. Ferito. Un giorno arrivò a Trigoria con una delle sue storiche t-shirt. Sul petto la scritta: Basta. «Era una maglietta, quella con cui ero uscito di casa per andarmi ad allenare. Non ce l’avevo con nessuno. E’ stato montato un caso che non esisteva».  Non vuole tornarci su, anche se per farsi intervistare apre il suo ufficio a Trigoria, con le sue sue maglie storiche alle pareti, quella stanza che il dg avrebbe voluto chiudere. Non porta rancore. Tanto che glissa pure su quel gruppetto di ingrati che lo aggredì verbalmente con un «sei finito», per strada e davanti ai piccoli Cristian e Chanel, dopo il rigore che si fece parare da Buffon, un altro amicone, la sera dell’ultima sfida, prima di questa, con la Juve, il 12 dicembre all’Olimpico. «Capitolo chiuso». E’ apertissimo, invece, il dialogo con Luis Enrique: «Io ho sempre avuto buoni rapporti con tutti i miei tecnici. Quando le cose non vanno bene si amplifica tutto, anche quanto non esiste. Poi, come al solito è venuta fuori la verità. Cioè che remiamo tutti nella stessa direzione, che ci interessa il bene della Roma e che tutti vogliamo onorare questa maglia». Con l’asturiano, dunque, c’è stata subito sintonia. «Dall’inizio abbiamo un grande feeling. Quando non giocavo è ovvio che mi dispiaceva. Ma ho sempre dimostrato di sentirmi uno del gruppo, mettendomi a disposizione. Poi, cominciando a trovare spazio, le cose sono andate sempre meglio».

Perché Lucho, nello spogliatoio, sa come prendere, i suoi giocatori. E’ diretto: «E’ una grande persona. Vera. Dice sempre quello che pensa in faccia. Ha, come tutti, pregi e difetti. Ma lui è un tecnico che può portare una nuova mentalità qui in Italia». Che poi è quella che più ha conquistato Francesco. «Mi piace tantissimo. Pensate: in partenza non ero contento di giocare nella posizione che aveva scelto per me. Ma, come stiamo vedendo, aveva ragione lui. Ora mi diverto e anche tanto. E soprattutto si diverte la nostra gente». Non guarda indietro, alla brutta partenza della Roma. Fuori dall’Europa League ad agosto e grave ritardo in campionato. «Era da mettere in preventivo perché ci voleva tempo, con allenatore e giocatori nuovi. Luis Enrique veniva da un altro calcio. Quando ha capito come era il nostro, sono arrivati i risultati. Restando uniti, siamo usciti dal tunnel. Sì, siamo diventati la novità di questo torneo perché stanno venendo vittorie su vittorie. Così possiamo dire la nostra. Prima non era possibile: il cambiamento è stato totale, con tanti stranieri. Dovevano imparare la lingua, conoscere la gente e la città»(…).

Ora la Roma è per Totti «una squadra giovane e divertente che vuole vincere». Quando si mette allo specchio scopre che gli altri lo vedono addirittura più bello di quanto pensa di essere. «Essere il più conosciuto d’Europa, come è stato detto la settimana scorsa, più di Del Piero e Cristiano Ronaldo, non me lo sarei mai aspettato. Ne sono orgoglioso e felice. Credo di essermi meritato tutto sul campo. Io ho sempre voluto indossare questa maglia e dare il massimo per questi colori. Sono proprio contento di tutto quello che ho fatto e di quello che farò». Perché il futuro è ancora suo, anche se l’Oscar del nostro calcio lo dà a Ibrahimovic. «Ho ancora due stagioni, dopo questa, di contratto. Spero di arrivare a giocare fino a quarant’anni. Comunque vedremo più avanti quali saranno le mie condizioni fisiche. Sarò il primo, se dovessi vedere di non farcela più, a gettare la spugna. Ma a diventare dirigente ancora proprio non penso. Ora mi preoccupo solo a mantenermi in forma, a divertirmi. Al resto non penso. Quando non avrò più stimoli, state certi che smetterò. Io credo nelle mie potenzialità e cerco di mantenermi al top. Con una vita tranquilla e da professionista». (…).

Il riferimento è alle indiscrezioni sul terzo figlio in arrivo. «Fino a dieci giorni fa dicevano che ero separato in casa, poi che aspettiamo il terzo bambino. Vi avverto io, comunque. Ancora niente…». Niente t-shirt celebrativa per festeggiare i 211 gol del sorpasso su Nordahl. «Avevo in testa cose più importanti. Ho fatto due dediche: a mia cognata che aveva partorito in settimana e soprattutto alle vittime della Costa Crociere. Quelle immagini mi hanno impressionato. Ho visto i bambini scappare. Sono rimasto colpito perché Titanic era l’ultimo film che avevo visto. Mi ha fatto piacere conoscere Sara e invitarla allo stadio. Mi ha raccontato quei momenti terribili». Il finale è su Mario Monti. «Mi auguro che il capo del governo possa cambiare tante cose in questo paese. Abbiamo molti problemi. Siamo tutti dalla parte sua. Sì, più o meno tutti. Speriamo di voltare pagina».
Il Messaggero – Ugo Trani

Il Romanista – In tribuna il tifo di DiBenedetto

0

È il giorno di DiBenedetto. Anzi, è la notte di DiBenedetto. Questa sera sarà a Torino, allo Juventus Stadium, per seguire la sua Roma. Con lui non ci saranno James Pallotta, e nemmeno il vicepresidente Tacopina, che tornerà nella Capitale venerdì e domenica sarà all’Olimpico per Roma-Bologna.  Il bello è che qualcuno si è stupito. «Ma come, torna DiBenedetto?». Come se fosse anomalo che il presidente di una società si faccia vedere. Peraltro, la presenza di MrTom è legata a un’Assemblea degli azionisti (il 30 gennaio) di importanza strategica per la Roma. Lunedì sarà deliberata la prima ricapitalizzazione della new era. In realtà, si dovrebbe trattare solo (si fa per dire) della prima tranche. Subito 50 milioni e più avanti, si dice entro fine anno, altri 30. Serviranno a ridurre il passivo di circa 30 milioni registrato nel bilancio consolidato chiuso al 30 giugno 2011. L’intenzione della proprietà, partecipata per il 60% dalla cordata americana e per il 40% da Unicredit, è però quella di rafforzare il patrimonio del club e rendere la squadra più competitiva. Perché è soprattutto così che si potranno incrementare i ricavi, fondamentale variabile da cui dipende il futuro del club.

Attualmente, sul bilancio della Roma pesa uno strabordante costo del lavoro. Parliamo di circa 80 milioni di euro l’anno solo di ingaggi. Una somma esagerata considerata l’inevitabile flessione dei ricavi cui la società dovrà fare i conti nel prossimo esercizio. Un calo fisiologico dovuto essenzialmente alla mancata partecipazione alla Champions League. Ecco perché è probabile, anzi quasi scontato, che saranno necessarie altre ricapitalizzazioni. E vincere non consentirà al club solo di prendere parte a una competizione decisamente più ricca dell’Europa League, ma porterà anche più spettatori allo stadio e incrementerà il giro d’affari legato a marketing e merchandising. Un settore, questo, su cui gli americani stanno lavorando da mesi. Shergul Arshad, direttore Digital Business, ha annunciato ieri un «nuovo prodotto di gioco digitale molto “cool” (fico, ndr) con uno sponsor della Roma». Si chiama “Dream League Soccer” ed è una sorta di fantacalcio versione romanista. Per comunicarlo, Arshad ha scelto non a caso Twitter. I social network sono il cavallo di battaglia di questa società, di questa new era, di cui DiBenedetto si è fatto pioniere. Bentornato, Mr Tom.
Il Romanista – Daniele Galli

Il Tempo – Roma, una notte da grandi

0

Tutto in un giorno, molto in una notte. La trasferta «cotta e mangiata» della Roma a Torino può cambiare il senso della stagione. I giallorossi partono direttamente stamattina e si presentano di fronte alla Juventus capolista e imbattuta in campionato con ben altro spirito rispetto alla sfida di dicembre. Allora la squadra di Luis Enrique doveva essere un semplice sparring partner di fronte agli indiavolati uomini di Conte e invece «rischiò» seriamente di vincere, stasera debutta allo «Juventus Stadium» sapendo di potersela giocare alla pari.

E che, prima o poi, uno stadio altrettanto bello e funzionale diventerà la sua casa. Intanto in ballo c’è una semifinale di Coppa Italia (oggi gara secca dei quarti, con eventuali supplementari e rigori, arbitra Banti di Livorno) e la prova del nove: la Roma è già diventata grande? «Giocheremo con la convinzione di fare la nostra proposta come fecero loro all’Olimpico – assicura Luis Enrique – e vedremo se riusciamo a batterli. È uno stimolo incredibile sapere che la Juventus non ha ancora mai perso quest’anno. Noi siamo in un ottimo momento e arriviamo benissimo alla partita, pieni di fiducia». Per il tecnico spagnolo la banda di Conte, così diversa da quella che lui sta plasmando a Trigoria, continua a essere un modello da seguire. «Prima – spiega – pensavo che la cosa più attraente del loro gioco fosse l’intensità, ora voglio anche la loro capacità di affrontare ogni partita con la stessa mentalità. Per vincere il campionato la cosa più importante è esser regolari e finora lo sono state Juventus e Milan mentre noi stiamo iniziando a farlo solo ora. La classifica dice che siamo ancora lontani dalle squadre da scudetto». I punti, però, raccontano una realtà diversa rispetto ai valori messi in mostra dai giallorossi a partire proprio dalla sfida di campionato contro la Signora. «Il nostro inizio è stato duro. Per fortuna tutto è cambiato dopo qualche settimana e adesso inizio a vedere tante cose che mi piacciono: un cambio nella mentalità, nell’atteggiamento».

La Roma ha deciso di seguire il suo allenatore e le poche eccezioni restano ai margini. Pizarro è di nuovo escluso dai convocati insieme agli infortunati De Rossi e Osvaldo, mentre Borriello ha già salutato e oggi giocherà la sua prima sfida da ex con il coltello tra i denti. Inutile nasconderlo: la sua presenza mette paura. «Meglio non pensarci – dice Luis Enrique – lo farò solo quando Conte dirà la formazione. È normale che un giocatore andato via dalla Roma possa avere uno stimolo per fare bella figura contro i suoi ex compagni. Ma la linea generale della partita non cambia». Stesso discorso per la formazione. Sono previste non più di tre-quattro modifiche rispetto agli undici di sabato col Cesena: Kjaer al posto di Heinze, José Angel per Rosi, Simplicio per Greco e, forse, Bojan preferito a Borini. Come nella trasferta vincente di Napoli, la Roma parte oggi alle 10 ma stavolta con un volo charter che nella notte riporterà i giallorossi a Fiumicino. Le poche ore da trascorrere nell’albergo di Torino passeranno velocemente. Salvo imprevisti, si presenterà anche il presidente DiBenedetto in arrivo oggi dagli States e subito diretto allo stadio. Comunque vada, il programma dei prossimi giorni sarà senz’altro più noioso per Tom: giovedì cda tecnico e lunedì prossimo l’assemblea per la delibera dell’aumento di capitale. I dollari arrivano, intanto servono altri gol.
Il Tempo – Alessandro Austini

Corriere dello Sport – Roma-Marquinho: “E’ in mano nostra”

0

«Ci stiamo confrontando sulle prestazioni dei giocatori che abbiamo, prestazioni che rivendicano uno spazio importante. Le considerazioni in corso sono volte a non comprimere ulteriormente le possibilità e il talento dei ragazzi che abbiamo in rosa, che vanno rispettati» . Parole del direttore sportivo della Roma, Walter Sabatini, a una settimana dalla chiusura del mercato. Perché la linea del club giallorosso, segue soprattutto l’indicazione-richiesta di Luis Enrique (…).

POSSIBILITA’- Sabatini quindi, lascia poco spazio all’immaginazione. Ma era prevedibile e il club giallorosso lo aveva fatto capire: si interverrà in entrata solo se ci saranno le condizioni numeriche, economiche e di prospettiva. Vale anche per Marquinho (centrocampista mancino, 25 anni, ormai ex Fluminense) che attende solo una chiamata della Roma per arrivare in prestito (oneroso con diritto di riscatto a favore dei giallorossi) (…).

INDIZI – Oggi a Trigoria ci sono 24 giocatori (conteggiato Viviani, non conteggiati Burdisso e Barusso): per 19 partite (più 25 minuti) di campionato e – dopo quella di stasera – al massimo altre 3 di coppa italia, sono più che sufficienti (da considerare poi i Primavera che possono essere chiamati tra i più grandi). E proprio le convocazioni di Luis Enrique per la sfida di stasera danno indicazioni su chi è di troppo: a parte gli infortunati De Rossi, Osvaldo, Cassetti e Burdisso non ci sono Cicinho e Pizarro. Proprio questi due sono gli indiziati maggiori per le prossime, difficili, due cessioni, che porterebbero la rosa giallorossa a 22 elementi (allora sì che Marquinho potrebbe arrivare, perché le caratteristiche del giocatore a Trigoria piacciono). Per Pizarro proprio stasera, vista l’occasione, ci sarà un incontro tra le dirigenze, quella della Roma e quella della Juve. Il cileno non sembra pensare ad altre ipotesi rispetto a queste due, ma l’interesse bianconero è più debole di quello di inizio gennaio. Su Pizarro ha chiesto informazioni anche il Manchester City di Mancini. Difficile anche trovare una sistemazione per Cicinho, che ha un contratto fino a giugno che gli garantisce oltre 1 milione di euro netto e ha detto di voler restare.

MOVIMENTI – La Roma intanto ha ufficializzato l’acquisto della comproprietà di Borini: col Parma il discorso resterà aperto perché i 4,6 milioni che costerà il cartellino dell’attaccante sono pagabili in tre anni. Borini comunque, è ancora per metà del Parma (la Roma ha investito per ora 2,3 milioni, appunto la metà dei 4,6). Okaka invece, che ha rinnovato fino al 2016, passa al Parma in prestito, che a fine stagione diventerà comproprietà per 300.000 euro. Gianluca Caprari, non convocato per stasera, va in prestito a Pescara: la Roma crede che l’esperienza con Zeman farà molto bene al ragazzo. Con il Pescara poi, potrà svilupparsi il discorso relativo a Verratti, centrocampista di 19 anni che a Trigoria ha tanti estimatori.
Corriere dello Sport – Alberto Ghiacci

Juventus-Roma: i convocati di Conte. Out Vucinic, Buffon, Marchisio, Elia e Pepe

0

Antonio Conte ha diramato la lista dei convocati in vista della sfida di Coppa Italia contro la Roma. Saranno assenti gli infortunati Marchisio e Pepe oltre che Miko Vucinic, Elia, e Buffon.

Questo l’elenco completo:

3 Chiellini
5 Pazienza
10 Del Piero
11 De Ceglie
13 Manninger
15 Barzagli
18 Quagliarella
19 Bonucci
21 Pirlo
22 Vidal
23 Borriello
24 Giaccherini
26 Lichtsteiner
27 Krasic
28 Estigarribia
30 Storari
31 Branescu
32 Matri
34 Marrone

Totti: “Nazionale? Mai dire mai”

1

Il Capitano della Roma, Francesco Totti, si racconta a 360 gradi, parlando anche dell’ottimo momento che sta attraversando la squadra guidata da Luis Enrique. Ecco l’intervista integrale rilasciata dal Capitano giallorosso al TG1.

Qual’era il significato di quella maglietta che hai indossato ad agosto con scritto “basta”?

Era semplicemente la maglietta che ho deciso d’indossare per uscire di casa. Non era nessuna polemica, nè era contro nessuno. E’ stato montato un caso che non esisteva“.

All’inizio hai avuto dei problemi con Luis Enrique?

Assolutamente no, ho sempre avuto dei buoni rapporti con tutti i miei allenatori. Quando le cose non vanno bene si aplifica tutto. Poi è venuta fuori la verità“.

Cosa intendi per verità?

“Che remiamo tutti nella stessa direzione, che vogliamo il bene della Roma e che vogliamo onorare questa maglia“.

Allora con Luis Enrique non c’è mai stato nessun problema?

“Fin dall’inizio ho avuto un grande rapporto con lui. Quando non giocavo è ovvio che mi dispiaceva, ma ho sempre detto di sentirmi parte del gruppo e del progetto, mi sono messo a disposizione. Poi, cominciando a giocare, le cose sono andate sempre meglio“.

Come spieghi la brutta partenza in campionato della Roma?

Con giocatori nuovi, e con un allenatore nuovo ci vuole sempre del tempo. Luis Enrique veniva da un altro calcio, ma è stato molto bravo e intelligente nell’adattarsi e i risultati finalmente sonoa rrivati

Chi è Luis Enrique?

“E’ una persona vera, che dice sempre le cose in faccia. Tutti abbiamo pregi e difetti, ma lui è un tecnico che può di sicuro portare una nuova metalità in Italia“.

Quindi ti piace il suo modo di allenare? Con il suo arrivo la tua posizione in campo è cambiata, comel’hai presa?

“Lui mi piace tantissimo. Inizialmente non ero contento di giocare in quella posizione, ma ha avuto ragione lui, ora mi diverto io e si diverte la gente“.

Come definiresti adesso la Roma?

Una squadra che si diverte e che fa diverte, ma sopratutto che vuole vincere”.

Siete la novità del campionato?

“Adesso sì. Di vittoria in vittoria lo siamo divetati, ora possiamo dire la nostra. Prima non era possibile: il cambiamento è stato totale, con tanti stranieri, quasi tutti nuovi, dovevano imparare la lingua, conoscere la gente e la città“.

Sei il calciatore più famoso d’Europa, più di Del Piero e C. Ronaldo. Come sei rimasto dopo aver letto la notizia?

Non me lo sarei mai aspettato. Sono felice e orgoglioso di questa cosa, credo di essermi meritato tutto sul campo. Ho sempre voluto indossare questa maglia e dare il massimo per questi colori, e i risultati sono venuti“.

Anche questo è motivo di orgoglio?

Io di carattere non sono un tipo molto orgoglioso. Ma si sono contento di tutto quello che ho fatto e di quello che farò“.

Che cosa vuole dire vestire un’unica maglia in carriera?

“E’ una doppia vittoria. Fin da bambino ho sempre voluto indossare questa maglia, questi colori, ho avuto tante possibilità di andar via,  ma ha prevalso l’amore e sono fleicissimo di questo. Spero davvero di rimanere a lungo una bandiera di questa squadra

Quasi meglio di un pallone d’oro?

“Si, per me vale di più del pallone d’oro. Anche se sono questioni differenti, per me conta di più aver sempre vestito la maglia della Roma“.

Come vede il suo futuro?

<Ho ancora due anni di contratto, spero di arrivare a giocare sino a 40 anni. Comunque vedremo più avanti quali saranno le mie condizioni fisiche se non dovessi sentirmi più al 100% sarei il primo a gettare la spunga. Di fare il dirigente ancora non ci penso, ora mi preoccupo solo a mantenermi in forma e a divertrmi, il resto ora non conta. Se un giorno non dovessi avere più stimili smetterò>.

Dopo il rigore sbagliato in Roma Juve è stato insultato. Che cosa dice a quelle persone, adesso?

Non ne voglio più parlare è stato un episodio spiacevole, ma adesso è un capitolo assolutamente chiuso“.

Il tuo amico Del Piero ti ha fatto i complimenti per l’ottima stagione che stai disputanto.

“Lo ringrazierò di persona a Torino, anch’io tante volte li ho fatti a lui, e  mi dispiacerebbe che questa fosse l’ultima sfida tra me e lui con queste squadre. Alex ha fatto la differenza in Italia e in europa per anni, la Juve ha il dovere di trattarlo con i guanti bianchi. E mi auguro di non vederlo in altri club, ma che resti sempre bianconero“.

Il ct della nazionale Cesare Prandelli ha dichiarato che potrebbe prendere in considerazione l’idea di convocarti agli Europei. Tu che ne pensi?

Fa piacere che mi prenda in considerazione, con lui ho avuto un bellissimo rapporto anche se l’ho avuto solo per una settimana-dieci giorni come tecnico, sta mostrando grandissima voglia e di avere grandi stimoli, ha fatto grandi cose con la Nazionale. Comunque Mai dire mai… Se sto così anche a maggio valuterò, spero solo di arrivare in quel periodo in queste condizioni“.

Come ti senti adesso?

A trentacinque anni di solito un giocatore è un po’ discesa ,  io invece sono in salita, credo nelle mie potenzialità e cerco di mantenermi, con una vita tranqilla e da professionista

Un pò tutti si aspettavano una tua maglietta per celebrare i 211 gol in Serie A, come hai deciso di non indossarla?

Avevo cose più importanti in testa, ho fatto due dediche, a mia cognata che aveva partorito in settimana e alle vittime della Costa Crociere, su quella nave ho visto cose mai viste, mi sono rimasti m i bambini che scappavano impauriti. Tra gli ultimi film avevo visto proprio il film Titanic. Ho consocito sara e mi ha fatto piacere, mi ha raccontato cose incredibili“.

Delvecchio a ‘Ballando sotto le stelle’ 

Gli è sempre piaciuto, sa muoversi e scherzare. Bella sfida con Panucci…

Terzo figlio?

Vi avverto io. Dieci giorni fa mi davano separato in casa…Ancora nessuna novità, comunque“.

Governo Monti?

Spero che Monti possa cambiare tante cose in questo paese. Abbiamo molti propblemi. Siamo tutti dalla parte sua. sì, più o meno tutti. Speriamo di voltare pagina“.

Comunicato As Roma – Acquistato Borini a titolo definitivo, Okaka in prestito al Parma

0

L’As Roma ha comunicato di aver acquistato a titolo definitivo Fabio Borini. Al Parma vanno 4,6 milioni di euro da pagarsi in tre annualità mentre al giocatore è corrisposto un emolumento medio di 2,8 milioni di euro lordi all’anno fino alla stagione 2015/2016. Clicca sul link sottostante per scaricare il comunicato.

Comunicato As Roma – Acquisizione Fabio Borini

La società ha inoltre ufficializzato il passaggio in prestito di Stefano Okaka al Parma. Per l’attaccante italo-nigeriano arriva il prolungamente del contratto fino al 30 giugno 2016. Clicca sul link sottostante per scaricare il comunicato.

Comunicato As Roma – Prestito Okaka

 

Juventus-Roma, DiBenedetto in tribuna

0

Thomas DiBenedetto torna ad assistere dal vivo da un match della Roma. Il presidente dei capitolini atterrerà all’aereporto di Fiumicino nella mattinata di domani per ripartire immediatamente (il charter della squadra partirà alle ore 10.30) alla volta di Torino, dove assisterà alla gara unica dei quarti di finale di Coppa Italia tra Juventus-Roma. Il rientro a Roma è previsto subito dopo la fine dell’incontro. Thomas Di Benedetto mancava al seguito della squadra giallorossa dalla trasferta di Firenze del 4 dicembre scorso. Sul fronte societario prevista per il 30 gennaio l’assemblea dei soci dell’As Roma, giorno in cui con ogni probabilità verrà deliberato anche un aumento di capitale da 80 milioni di euro circa.

Giudice sportivo: Ramirez salterà la Roma

0

Il Giudice Sportivo Gianpaolo Tosel ha squalificato per una giornata Gaston Ramírez del Bologna. Il trequartista uruguaiano quindi non prenderà parte al match di domenica contro la Roma. Alla società capitolina è stata inoltre inflitta una multa di 6mila euro”per avere suoi sostenitori, nel corso della gara, lanciato nel recinto di giuoco alcuni petardi, bengala e fumogeni; entità della sanzione attenuata […] per avere la Società concretamente operato con le forze dell’ordine a fini preventivi e di vigilanza”.

 

Arshad (digital business AS Roma): “In arrivo per i tifosi un nuovo gioco As Roma”

0

Tramite il suo profilo ufficiale Twitter, Shergul Arshad, direttore del Digital Buissness della Roma, ha comunicato che a breve tutti i tifosi della Roma riceveranno una gradita sorpresa: un nuovo prodotto di gioco digitale dedicato interamente all’As Roma. Questo il testo postato sul noto social network: “Ho lavorato per un nuovo prodotto di gioco digitale molto ‘cool’ con uno sponsor della Roma, che verrà pubblicato da un momento all’altro per i fan della AS Roma…restate collegati…”

Il messaggio è stato postato anche sul profilo ufficiale As Roma: “Tra pochissimo manderemo un link ad un nuovo gioco sviluppato da un nostro sponsor esclusivamente per la #asroma e per voi tifosi“.

Scaglia: “L’episodio Reja-Manzini? A me non è mai capitato”

0

Il team manager della Roma, Salavatore Scaglia, parla a proposito dell’episodio di ieri sera a San Siro, che ha visto protagonisti, il tecnico della Lazio Reja e il team manager Manzini, quest’ultimo reo di aver sbagliato la sostituzione al 21′ del secondo tempo facendo uscire Gonzales, quando l’allenatore biancoceleste voleva sostituire Zauri. Queste le parole del managere giallorosso: “Personalmente non mi è mai capitato, e mi è dispaiciuto che sia successo proprio a Manzini che è una persona per bene, quello è un momento delicato. Io chiedo smepre più di una volta proprio per non sbagliare il cambio, prima parlo con l’allenatore in seconda, poi glielo richiedo e infine, per essere più sicuro, aspetto la conferma del mister. Ma credo lo facciano anche i miei colleghi, non penso di fare nulla di speciale“.

Come riportato dal sito ansa.it, Salvatore Scaglia, spezza una lancia in favore di chi, come lui esercita la professione di team manager: “E’ frustrante sentirsi dire ‘ma tu sei quello dei cambi?’,  In realtà quella è solo una piccola parte del nostro lavoro, noi non siamo solo quelli con la lavagnetta, ma dobbiamo essere pronti a intervenire in qualsiasi ora del giorno e della notte per l’esigenze del club e dei calciatori”

Zeman a Vialli: “Noi energie sospette? Parla proprio lui…”

0

”Chissa’ come si sentirebbe Zeman se qualcuno cominciasse a sospettare di cosi’ tante energie”. Così ha scritto Gianluca Vialli sul proprio profilo Twitter.  Dichiarazione sibillina sul grande momento di forma del Pescara allenato dal boemo (e relativa frecciata alle accuse del mister contro la Juventus riguardanti il doping negli anni passati), il  quale ha prontamente replicato: “‘La sua è stata una battuta infelice. A me non tocca piu’ di tanto  perche’ ci sono fatti e cose vere e non vere. Io e i miei ragazzi siamo sereni. Avrei preferito neanche parlare di questa cosa. C’e’ pero’ da meravigliarsi che questa battuta l’abbia fatta proprio lui (Zeman non pronuncia mai il nome di Vialli). Io sono tranquillo e non ho nessun tipo di problemi. Gli altri non lo so”.

Alberti (Ag.Fifa): “Marquinho non fa la differenza. A Sabatini piace molto Ocampos del River”

0

L’espero di calcio Sud Americano e noto agente Fifa, Josè Alberti, ha parlato dei possibili obbiettivi di mercato della società giallorossa, soffermandosi sull’ormai iminente arrivo di Marquinho. Queste le parole dell’agente: “Sinceramente mi auguro che la Roma non prenda Marquinho, non è pronto, secondo me, per un campionato come quello italiano e non fa la differenza. So che Sabatini ha puntato Tomic del Partizan e anche se è extracomunitario, è lui il giocatore giusto da prendere“. Aliberti – su radiocalciomercato.it – parla anche dei buoni rappori tra la Roma e il River Plate svelando il nome di un giocatore entrato nel mirino della società giallorossa: “Sabatini potrebbe sfruttare i già ottimi rapporti con il River per prendere Ocampos e mettere a segno un colpo stile Lamela. La società argentina è da sempre una fucina di talenti“.

Ag. Morrison: “La Roma? Non posso parlare”

0

Nick Rubery, agente del calciatore del Manchester United Ravel Morrison, ha parlato della situazione del proprio assistito ai microfoni di Radio Manà Sport:Non è vero che abbiamo rifiutato 58.000 euro al mese. Chi riuscirà a prenderlo sono sicuro che si ritroverà un campione tra le mani. Non posso parlare della Roma e non so ancora se andrà in Italia, in Spagna o in Francia, ma alla fine della stagione, senza un contratto, Ravel può lasciare il Manchester United, che alla società piaccia o meno. E lo United otterrebbe al massimo un indennizzo”.

Repubblica.it – Addio tessera del tifoso. Ecco quello che succederà

0

Addio tessera del tifoso. Finalmente una buona notizia: al Viminale stanno pensando a novità importanti per la prossima stagione e dopo aver incontrato i club di B, presto incontreranno anche quelli di A. Non ci sarà più la tessera del tifoso (ora sono oltre 800.000) come è adesso, che per molti, e non a torto, era diventata la tessera del Viminale, e qualche club l’aveva fatta diventare anche la tessera-business (ma una sentenza del Consiglio di Stato ha dato loro torto). Non si chiamerà più tessera del tifoso, e non sarà più abbinata agli abbonamenti, cosa che aveva suscitato non poche proteste. Si sta studiando qualcosa per regolamentare le trasferte (dove ormai vanno in pochi) e soprattutto si vuole fare in modo che ci siano maggiore trasparenza e minori disagi per i tifosi (perbene), a volte costretti ad autentiche peripezie per andare allo stadio. E’ soddisfatto, almeno in parte, l’avvocato romano Lorenzo Contucci, difensore (anche) di molti tifosi: “Ma adesso bisogna abolire anche l’articolo 9 della legge Amato. E’ assurdo che impedisca ad un tifoso di avere la tessera se ha avuto delle condanne da stadio, anche nel lontano passato. Lo stesso Osservatorio del Viminale ha detto che va abolito. Sarebbe un ulteriore successo, dopo quello sulla privacy e quello del business...”. E’ assurdo che in curva si possano trovare pluripregiudicati per rapina (ci sono, come no) e non abbia diritti ad avere il biglietto, o la tessera, chi magari ha acceso un fumogeno cinque anni fa. Il ministro Annamaria Cancellieri si è insediata da poco ma ha preso a cuore il problema. Tra l’altro, è una tifosa di calcio. Per essere più precisi, è tifosa della Roma e suo figlio, come dirigente UniCredit, ha avuto un ruolo importante nel passaggio del club dai Sensi agli americani. Nuovo ministro e nuovo anche nuovo responsabile dell’Osservatorio. E’ Roberto Sgalla, che già conosce bene il mondo del calcio: “Il tifoso deve percepire lo stadio come un luogo sicuro, dove si va con gli amici per godersi la partita e non si rischia nulla. Noi stiamo lavorando per arrivare a questo”. Presto verranno rivelati i dati del girone d’andata: sono tutti estremamente positivi. Meno incidenti, meno feriti, meno arresti e denunce. Risparmio di uomini, mezzi e lacrimogeni. Un passo avanti notevole, anche se ancora molto deve essere fatto.

Dal 2007-’08 anche in Italia ci sono gli steward: ne vengono impiegati circa 190.000 in una stagione. Il decreto dell’ex ministro Maroni del 28 luglio 2011 dà maggiori poteri agli steward: potranno anche perquisire gli spettatori con la tecnica del pat-down, già in uso negli areoporti. Ma queste norme non sono ancora in vigore, il Viminale sta mettendo a punto in questi giorni il regolamento. L’obiettivo, come all’estero, è arrivare a stadi dove non si vedono più poliziotti, dove non ci sono barriere. Dove si assiste alla partita in piena sicurezza. Ma non facciamo, per favore, i soliti paragoni (impossibili) col sistema inglese. La verità è che in Inghilterra non ci sono più incidenti negli stadi ma fuori sì, anche se molto sovente vengono nascosti all’opinione pubblica. La verità è che in Inghilterra è stato messo a punto, dopo l’Heysel, un sistema repressivo durissimo e, alzando i prezzi dei biglietti, i tifosi meno abbienti sono stati tenuti lontani dagli stadi (che peraltro sono pieni). In Inghilterra gli impianti sono di proprietà dei club che possono anche stabilire di escludere a vita (sì, avete letto bene: a vita…) chi supera una mini-barriera e invade il campo magari solo per esultare, non per picchiare l’arbitro. In Italia sarebbe possibile? No, per fortuna. Guardiamo in casa nostra, senza ispirarci a un modo di vivere, una mentalità e una legislazione che non ci appartengono. Gli stadi italiani devono essere proprietà dei club ma la legge giace da un paio d’anni alla settima commissione cultura e sport della Camera. Una vergogna per i nostri politici: eppure si ricordano di mandare l’auto blu a ritirare i biglietti (gratuiti, ovviamente) per la tribuna vip… La Juventus ha uno stadio di proprietà, e lì i tifosi si sentono a casa: nessuno d’altronde si sogna di distruggere i bagni a casa propria. Questa è la strada. Bisogna riportare anche il folclore, l’allegria negli stadi: dove sono finite le bandiere? Gli striscioni allegri, goliardici? Il calcio è anche sfottò. Se davvero è finita l’emergenza, allora riapriamo le porte anche al tifo, ricordandoci che ultrà non vuole dire teppista, ma solo un modo di ragionare e amare la propria squadra. Fra gli ultrà ci sono delinquenti come ci sono fra i giornalisti e i poliziotti (di recente alcuni sono stati rinviati a giudizio perché hanno pestato un tifoso..), ma i delinquenti, di qualsiasi genere siano, vanno messi in condizione di non nuocere. La caccia all’ultrà, la repressione, deve finire.
Repubblica.it – Fulvio Bianchi

Juventus-Roma: i convocati di Luis Enrique. Indisponibili De Rossi, Cassetti Cicinho e Pizarro

0

L’allenatore della Roma Luis Enrique ha diramato la lista dei convocati per i quarti di finale di Tim Cup contro la Juventus di Antonio Conte. Questi i 19 giocatori scelti dal tecnico asturiano.

BORINI Fabio

CURCI Gianluca

GAGO Fernando

GRECO Leandro

HEINZE Gabriel

JUAN

KJAER Simon

BOJAN Krkic Perez

LAMELA Erik

LOBONT Bogdan

PERROTTA Simone

PJANIC Miralem

ROSI Aleandro

SIMPLICIO Fabio

STEKELENBURG Marteen

TADDEI Rodrigo

TOTTI Francesco

JOSÉ ÁNGEL Valdes

VIVIANI Federico

Premiazione “Atleta dell’anno”. Osvaldo: “Io e Totti agli Europei? Un sogno”. Sabatini: “Marquinho? Abbiamo la situazione in pugno”

0

Dall’inviato Marco Calò

Si terrà oggi la premiazione della terza edizione dell’ “Atleta dell’anno“. Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, conferirà tale premio alle società, i dirigenti e i calciatori che si sono distinti nel 2011. L’evento si svolge presso la Sala della Protomoteca del Campidoglio. Per la Roma sono presenti Daniel Osvaldo, Tonino Tempestilli, Walter Sabatini e l’avvocato Baldissoni

11.00 – Arriva l’avvocato Baldissoni.

11.10 – Sabatini e Osvaldo raggiungono insieme il posto.

11.20 – Arriva il sindaco Alemanno.

11.25 – Presentano la premiazione Mazzocchi e Afflitto. Partecipa all’evento anche Miroslav Klose, che si siede accanto ad Osvaldo.

12.20Osvaldo rilascia alcune dichiarazioni sulla situazione attuale della Roma e anche in merito alla voce che vorrebbe il ritorno di Totti in Nazionale con Prandelli, considerato che proprio il ct ha fatto esordire l’attaccante della Roma in azzurro:
Io in coppia con Totti agli Europei? Magari, sarebbe un sogno. Francesco è unico e Prandelli fa bene a prenderlo in considerazione. Contro il Cesena sono stato a bordocampo perchè volevo stare vicino alla squadra; giochiamo bene e stanno arrivando prestazioni e risultati“.

11.30 – Anche il direttore sportivo Walter Sabatini rilascia alcune dichiarazioni ai cronisti presenti, toccando vari argomenti e parlando anche della situazione Marquinho, il giocatore brasiliano che da tempo viene accostato alla Roma. Queste le sue parole:

OSVALDO – “Sono orgoglioso di aver portato Osvaldo. Il ragazzo era stato accolto con scetticismo, ma sappiamo che il ragazzo potrà esprimere ancora di più il suo talento. Non sa ancora di essere grande giocatore ma il campo glielo dimostrerà. Era stato definito “intruppone”, ma lui parla un linguaggio tecnico evoluto, ha mezzi tecnici come pochi. Oltre al senso del gol Osvaldo è in possesso di una caratteristica imprescindibile, la generosità: tira in porta e poi ripiega sulla bandierina del calcio d’angolo per aiutare. E’ gia un calciatore di primissimo livello, diventerà un campione“.

CONTRATTO DE ROSSI – “Nessuna novità relativamente a questo“.

MERCATO DI GENNAIO – “Non ci sono sorprese, ci concentriamo sui ragazzi che già abbiamo e che rivendicano spazio in campo: Borini, Lamela che è solo al 50%. Bojan ad esempio merita fiducia e spazio, non vogliamo comprimere le possibilità e il talento dei ragazzi. Luis Enrique ci ha chiesto di abbassare il numero di giocatori in rosa, non vorrei fare la cosa opposta. Anche se alcuni sono andati via, vedremo se riusciremo a sfoltire ulteriormente. Vogliamo armonia negli spogliatoi“.

MARQUINHO – “Siamo stati vittime di una fuga di notizie che non è dipesa da noi. E’ un’operazione che sarebbe stata condotta con tranquillità e invece è diventata di dominio pubblico. Crediamo di avere ancora la situazione in pugno, ne parleremo con il tecnico“.

JUVENTUS-ROMA – “C’è una favorita, ma non la dico. Vogliamo giocarla per andare avanti ma anche per definire le nostre possibilità. I ragazzi sanno che un buon risultato ed una partita giocata con arroganza ci può dare la botta per portare avanti una buona stagione“.

GUARDA TUTTE LE FOTO DELL’EVENTO

Scambio Nilmar-Casemiro, il centrocampista si allontana dalla Roma

0

Sembra praticamente conclusa la trattativa tra il Villareal e il San Paolo, per il ritorno in Brasile dell’attaccante Nilmar, giocatore che quest’estate è stato più volte accostato al nome di Walter Sabatini e a quello della Roma. Secondo quanto riportato dal sito ansa.it, l’annuncio ufficiale dovrebbe essere dato a breve, e nella trattativa, oltre ai soldi, è stata offerta al club spagnolo anche una contropartita tecnica, che dovrebbe essere il centrocampista Casemiro, un altro obbiettivo di mercato di Walter Sabatini, che sembra allontanarsi definitivamente.