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Mercato Roma, agente Peres: “Il Torino lo valuta 13 milioni, partirà al 100%”

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Bernardo Silva, procuratore di Bruno Peres – il laterale brasiliano del Torino su cui forte è l’interessamento dei giallorossi – ha rilasciato un’intervista al quotidiano in cui ha parlato dell’offerta da 8 milioni di euro presentata dalla Roma ai granata:

“Sono andato in Italia a gennaio proprio per discutere quella proposta, ma il Torino valuta il giocatore 13 milioni di euro. Bruno Peres lascerà al 100% il Toro in estate, ma bisogna capire se andrà alla Roma o in un altro grande club europeo. E’ il miglior terzino destro della Serie A”.

Calciomercato Roma, Bertolacci: “Concentrato sul Genoa, ho bisogno di spazio”

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Andrea Bertolacci è una delle rivelazioni del campionato. Con la maglia del Genoa si è conquistato anche laNazionale e per il futuro in tanti hanno messi gli occhi su di lui: il 24enne centrocampista, a metà tra Genoa e Roma, ne ha parlato al ‘Corriere dello Sport’. “Quando c’era Luis Enriqueavevo l’occasione di tornare alla Roma, ma ho preferito restare al Lecce per giocare e non sono affatto pentito della scelta. Voglio giocare ed essere protagonista, non mi piace stare in disparte. – le sue parole – Per il momento sono concentrato sul Genoa, mi piace centrare un obiettivo per volta. Vedremo cosa succederà quando capiterà l’occasione giusta”.

NAZIONALE – “Gli oriundi non devono diventare un problema, tutte le Nazionali li valutano e li fanno giocare. I giovani italiani credono che tutto sia facile in questo mondo, soprattutto quando approdano in una big: gli stranieri, al contrario, hanno più fame ed è per questo che ce ne sono così tanti in Italia”.

VIDEO – Lazio, Keita distrugge la Lamborghini

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A rivelarlo è la redazione de ‘Le Iene’: Keita, l’attaccante della Lazio che il 20 ottobre scorso fu protagonista di un incidente stradale a Corso Francia in cui distrusse una Lamborghini (dopo aver assunto bevande alcoliche), si sarebbe rifiutato di pagare i danni per l’automobile che, come appreso, aveva noleggiato

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TuttoSport – Mercato Roma, ultimatum dell’Inter ad Handanovic

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Dopo Pasqua ci sarà un incontro tra l’Inter e l’agente di Samir Handanovic, Federico Pastorello, per discutere dell’ultima offerta per il rinnovo contrattuale (scadenza giugno 2016). I rapporti fra il club, il giocatore e il suo entourage sono ottimi ma Handanovic vuole un club che possa disputare la Champions League: la Roma è attenta agli sviluppi della situazione, nonostante Roberto Mancini abbia chiesto alla società di non cederlo.

TuttoSport

Twitter, Castan: “Grazie a tutti per il sostegno, ci siamo quasi!!”

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Il giallorosso Leandro Castan, questa mattina tramite un post su Twitter ha commentato le ottime notizie ricevute ieri dalla visita medica di controllo, dopo l’operazione subìta a dicembre. Il brasiliano ringrazia chi gli è stato vicino, e scalpita per rientrare in campo con la maglia giallorossa

Questo il tweet:

“Grazie Dio per tutto, grazie a tutti per il sostegno , siamo quasi , dajeee, Forza Roma !!”

Leggo – Roma, Totti si arrende

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Settantasei settimane. Tanto domani sarà trascorso dall’unico big match vinto da Garcia da quando è alla guida della Roma. Era il 18 ottobre 2013 e l’avversario era il Napoli di Benitez. Lo stesso (o quasi) che alle 12,30 si presenterà all’Olimpico per prendere l’ultimo treno con vista Champions.

La Roma, che deve preservare il secondo posto insidiato dalla Lazio e non ha più impegni nelle coppe diversamente dagli azzurri, è invece tutta un’altra squadra. Rispetto a quell’undici che vinse 2-0 davanti agli occhi di Maradona e di un Olimpico ormai a secco di vittorie da più di 4 mesi mancheranno sei uomini chiave: la coppia difensiva formata da Benatia e Castan, Maicon, Strootman, Gervinho e quasi certamente Totti. Il capitano ieri ha svolto ancora solo lavoro differenziato e a 24 ore dal match sono ridotte al lumicino pure le speranze di vederlo in panchina. L’infiammazione al flessore della coscia sinistra continua a dargli il tormento a causa di una vecchia cicatrice e nonostante i miglioramenti il numero dieci sente ancora dolore quando calcia il pallone. Garcia non vuole rischiarlo come aveva fatto con la Sampdoria.

Sono aperti quindi i pronostici per l’inedito tridente giallorosso. Il trio più quotato è quello formato daIturbe, Ibarbo e Ljajic, ma occhio alle sorprese che portano i nomi di Doumbia, Verde e Pjanic. Il bosniaco potrebbe essere spostato nel ruolo di trequartista a fare il “Totti” con De Rossi (la dorsalgia sarà combattuta con gli antidolorifici), Nainggolan e uno tra Paredes e Florenzi a centrocampo. Defezioni o no (il Napoli dovrà rinunciare solamente allo squalificato Inler) questa sfida vale tanto anche per futuro di Garcia e Benitez. La Roma, infatti, è incapace di infilare 2 vittorie di fila da 17 giornate mentre il Napoli nell’ultimo mese ha battuto solo la Dinamo Mosca.

Ieri, infine, Castan ha effettuato con successo l’ultimo esame post-operatorio dopo l’intervento al cervelletto del dicembre scorso. «Il difensore ha sostenuto un controllo clinico e strumentale che ha evidenziato l’ottima evoluzione post-operatoria. Riprenderà nuovamente e progressivamente a colpire di testa e ad aumentare i carichi di lavoro», ha scritto il club in una nota. Ora bisogna attendere dal Gemelli l’idoneità sportiva che potrebbe arrivare prima di un mese e permettere a Castan di giocare qualche minuto a fine stagione.

 

Leggo – F. Balzani

Corriere della Sera – Benatia a Pjanic: «Segna per me»

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Il 18 ottobre 2013 decise Roma-Napoli con un calcio di punizione sotto gli occhi di Maradona, che era seduto in tribuna, e con un calcio di rigore. Domani, senza Gervinho e quasi sicuramente senza Totti, toccherà ancora a Miralem Pjanic cercare una vittoria importantissima.

E sarebbe un perfetto regalo per il suo venticinquesimo compleanno, festeggiato ieri: il bosniaco ha ricevuto gli auguri dei compagni e di Mehdi BenatiaAuguri al mio fratellino, spero che lo festeggiamo con un bel gol e una bellissima vittoria sabato»). Il marocchino, però, non è il solo estimatore tra quelli che hanno incrociato la sua strada a Trigoria.

Un altro è Luis Enrique, suo primo tecnico romanista, che secondo mundodeportivo.com vorrebbePjanic a Barcellona come successore di Xavi. L’argomento potrebbe tornare di attualità a fine stagione, nell’ipotesi che i giallorossi fallissero la qualificazione alla Champions League.

Corriere della Sera – G. Piacentini

Corriere della Sera – Castan, visita ok. Ora il ritorno è molto più vicino

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Buone notizie per la Roma, per i tifosi giallorossi e, soprattutto, perLeandro Castan. Il difensore brasiliano, operato quattro mesi fa per la rimozione di un cavernoma al cervelletto e assente dal campo dalla seconda giornata di campionato (Empoli-Roma 0-1 del 13 settembre 2014, fu sostituito nell’intervallo tra il primo e il secondo tempo), vede sempre più vicino il giorno del suo ritorno.

Ieri il giocatore ha sostenuto una visita di controllo al Policlinico Gemelli, presente il professor Giulio Maira, il neurochirurgo che lo ha operato alla clinica Quisisana. Il consulto ha dato le risposte che tutti speravano. «Leandro Castan – si legge nella nota ufficiale, pubblicata dalla Roma sui social media – ha sostenuto un controllo clinico e strumentale che ha evidenziato l’ottima evoluzione post operatoria. Il calciatore riprenderà nuovamente e progressivamente a colpire di testa e ad aumentare i carichi di lavoro».  Tra i test effettuati dal calciatore brasiliano, che ha 28 anni e gioca alla Roma dalla stagione 2012-2013, ci sono quelli dell’equilibrio e dell’elevazione.

Il prossimo passo, decisivo per la sua completa ripresa, è quello dell’idoneità sportiva, che entro fine mese potrebbe essere rilasciata da un’apposita commissione, sempre al Policlinico Gemelli. Non è una semplice formalità, ma il risultato della visita di ieri ha fatto virare tutti verso l’ottimismo. Una volta ottenuta l’idoneità, Castan potrà tornare in campo, prima della fine della stagione. Per lui e per la Roma sarebbe la vittoria più bella.

Corriere della Sera – G. Piacentini

Corriere della Sera – Totti si allena ancora a parte. La Roma è nelle mani di Ljajic

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 Al massimo andrà in panchina e già quello sarebbe un mezzo miracolo, visto che anche ieri Francesco Totti ha svolto un lavoro personalizzato. Il Capitano non si allena con i compagni da prima della gara di ritorno di Europa League contro la Fiorentina (19 marzo) e, anche se oggi non dovesse più provare fastidio alla gamba sinistra, difficilmente Garcia lo rischierà, nonostante l’importanza della gara contro il Napoli.

Senza di lui l’attacco romanista sarà guidato da Adem Ljajic, che con 9 reti (8 in campionato) resta il miglior marcatore stagionale, ma non segna in serie A dal 2 febbraio (a Cagliari) e in assoluto dal 26 febbraio, a Rotterdam, contro il Feyenoord. L’occasione per ricominciare a farlo l’avrà domani all’Olimpico. «È una partita che vale tanto – le parole del serbo a Sky – perché si possono chiudere tante cose. Noi vogliamo vincerla, come sempre, e se ci riusciremo faremo un importante passo in avanti nella lotta Champions. Ci sono molte squadre che lottano per questo traguardo, ma noi siamo secondi e vogliamo rimanerci. Ce lo meritiamo perché siamo una grande squadra. La Lazio? In questo momento è una squadra in forma e con ottimi giocatori: loro ora sono terzi e vorrebbero arrivare secondi, ma noi faremo di tutto per difenderci».

Gli attaccanti giallorossi, in questa stagione, hanno segnato poco: «In questa squadra non c’è un bomber da 20 gol a stagione, qui possono segnare tutti ed è un punto di forza. Higuain? È un grande giocatore, è uno dei più forti di questo campionato e fa la differenza, ma spero che contro di noi non faccia nulla di buono». Sicuramente non ci sarà Gervinho («Per lo scudetto ormai è tutto finito, il nostro obiettivo è qualificarci per la Champions»). Davanti potrebbe esserci l’esordio dal primo minuto di Ibarbo, mentre la terza maglia in attacco se la giocheranno Iturbe, Doumbia e Florenzi, che però potrebbe essere dirottato sulla linea di difesa.

Corriere della Sera – G. Piacentini

La Gazzetta dello Sport – Baldissoni: «La mamma di Ciro sarà benvenuta»

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L’ aspetto tecnico è in secondo piano, anche se Mauro Baldissoni dice che quella col Napoli «sarà una partita di alto livello per la qualità dei protagonisti». A Radio Kiss Kiss però il direttore generale della Roma parla di altro, dove altro sta per Ciro Esposito, i fatti dello scorso 3 maggio e le parole della mamma, Antonella Leardi, che un paio di giorni fa aveva detto che non sarebbe stata presente allo stadio non perché «non invitata» ma perché si sarebbe dedicata alla famiglia.

BENVENUTA «La signora Leardi – ha detto Baldissoni – ovviamente è la benvenuta qualora volesse partecipare e venire a vedere la partita. In passato abbiamo avuto modo di contattarla ed esprimere la nostra vicinanza. Purtroppo quello che è successo è un episodio talmente drammatico che va al di là e ben al di sopra di qualsiasi differenziazione tra squadra e squadra e tra società e società, peraltro i fatti sono avvenuti in un momento in cui la Roma non era neanche presente come società di calcio. Ciò non toglie che un evento del genere è un problema di tutti, è una sconfitta che riguarda tutti». Baldissoni ha poi lanciato un appello affinché la partita di domani si svolga in un clima di totale serenità: «Chiunque sarà all’Olimpico dovrà venire per godersi uno spettacolo di sport, dove l’unico elemento di sofferenza dovrà essere l’ansia per il risultato, una sofferenza temporanea e limitata».

La Gazzetta dello Sport – C. Zucchelli

La Gazzetta dello Sport – Roma e il rebus Europa. I dubbi di Nainggolan, le sirene per Pjanic

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Dove troveremo le risorse per il futuro? Dipenderà dal risultato finale in classifica…». Parlava così, Walter Sabatini, nel settembre di due anni fa, quando incontrava i giornalisti per fare il punto sul mercato, la cessione di Lamela e la squadra ricostruita dopo il 26 maggio. Era stato chiaro il d.s.: ieri come oggi la Roma non aveva bisogno dei soldi della Champions per sopravvivere, ma per fare un determinato tipo di mercato sì. Non é l’unica, in Italia come in Europa sono pochissimi i club che possono permettersi di spendere e spandere indipendentemente dai piazzamenti, e quindi anche a Trigoria bisognerà fare di necessità virtù.

REBUS RADJA – La prima questione da risolvere, anche solo per una questione di regolamenti, é quella che riguarda Nainggolan: il belga é in comproprietà con il Cagliari, la Roma per acquistare la sua parte (e i diritti sportivi) ha già speso 9 milioni, dovesse pagare l’altro 50% la stessa cifra arriverebbe agli stessi soldi di Strootman. Tanti? Giusti? Troppi? A Trigoria, dove con il club sardo dovranno discutere i difficili riscatti di Astori e Ibarbo (fissati rispettivamente a 5 e 12.5 milioni), contano di ottenere uno sconto, forti della volontà del giocatore, che a Roma sta benissimo e grazie a Garcia ha riconquistato la nazionale. I dubbi però ci sono perché parecchi club stanno sondando il terreno (soprattutto col Cagliari) e se davvero il Liverpool o un altro club mettessero sul piatto 26 milioni sarebbe difficile dire di no. Quasi impossibile senza i soldi della Champions, visto che, aspetto non secondario, Nainggolan ha chiesto un rinnovo di contratto con adeguamento.

PJANIC DA LUIS? –  Il rinnovo lo ha ottenuto un anno fa Miralem Pjanic, ma la sua permanenza a Roma é tutt’altro che scontata. Senza il secondo posto sarebbe l’indiziato numero uno per la cessione eccellente che Sabatini sarebbe costretto a fare, con la Champions potrebbe restare, ma il condizionale é d’obbligo: perché il bosniaco ha mercato, ma ha anche un allenatore e dei dirigenti che lo adorano, a patto però di rivederlo ai livelli della passata stagione. Il discorso quindi non sarà solo economico, ma anche tattico e motivazionale. E sullo sfondo, dopo Liverpool e Psg, compare Luis Enrique, l’uomo che lo ha voluto a Trigoria nel 2011 e sarebbe ben contento di ritrovarlo a Barcellona (che però ha il mercato bloccato sino al gennaio 2016).

GLI ALTRI – Detto che, Champions o no, Cole e il suo lauto stipendio non faranno più parte dei progetti giallorossi, andranno monitorate anche le situazioni di Ljajic e Gervinho. Il primo, stando sempre alle parole di Sabatini nel 2013, ha una clausola rescissoria «importante» (si parla di 25 milioni), ma se arrivasse un’offerta inferiore ma soddisfacente, cioè intorno ai 15, la Roma ci penserebbe. Così come ci penserebbe se arrivasse per Gervinho, pagato 8 milioni. Ovviamente Garcia permettendo. Perché nonostante il rendimento inferiore alle attese di questi mesi non sarebbe facile convincere il tecnico a privarsi dell’ivoriano

La Gazzetta dello Sport – C. Zucchelli

La Gazzetta dello Sport – Higuain è tornato. Olimpico: aperto il settore ospiti

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Giornata piena ieri a Castelvolturno. Notizie dal campo e dagli uffici del club. Innanzitutto, la riapertura del settore ospiti dell’Olimpico per i tifosi azzurri «tesserati» non residenti in Campania ha intasato i centralini con richieste di informazioni. Comunque, il Napoli non sarà solo all’Olimpico.

Smentite ufficialmente, invece, le voci provenienti dalla Spagna di un Callejon che avrebbe rivelato di essere ormai in procinto di trasferirsi all’Atletico Madrid. Comunque, l’estate potrebbe riservare sorprese per l’attaccante ex Real. Callejon sarà regolarmente al suo posto domani e potrebbe formare il tridente dietro la punta centrale con Gabbiadini ed uno tra Mertens e De Guzman.

Ieri è rientrato alla base anche Higuain, che in pratica oggi sosterrà l’unico allenamento in gruppo prima della sfida con la Roma. Benitez ha pochi dubbi: Gargano sembra favorito su Jorginho in mediana, Ghoulam parte in vantaggio su Strinic a sinistra. Indiscrezioni, infine, sul nuovo sponsor tecnico del Napoli (in scadenza l’accordo con Macron). Potrebbe essere Robe di Kappa a vestire il club azzurro nella prossima stagione.

La Gazzetta dello Sport – G. Monti

La Gazzetta dello Sport – Castan migliora: sì ai colpi di testa Totti non ce la fa

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Lo step è superato. E meglio di come Leo Castan potesse immaginare. Perché Giulio Maira, il professore che ha operato il brasiliano al cervello e che ieri pomeriggio l’ha nuovamente visitato, ha dato il via libera a un aumento dei carichi di lavoro in allenamento, e soprattutto alla possibilità di effettuare colpi di testa. Il processo è graduale, evidentemente: Castaninizierà con palloni leggeri e con l’aiuto di un caschetto protettivo. È un passo importante verso l’idoneità sportiva, per la quale bisogna ancora attendere. Quanto? Almeno 30-40 giorni, il tempo di una nuova visita dal professor Maira: se tutto sarà andato per il verso giusto, sarà possibile riottenere l’idoneità (presso il Coni) e il conseguente rientro in gruppo a Trigoria.

TOTTI NO – Il sogno di Castan è quello di giocare almeno un minuto in questo campionato. Praticamente sfumato, invece, l’obiettivo di Totti di esserci contro il Napoli. Anche ieri il capitano ha svolto lavoro differenziato: pure la sola convocazione, a questo punto, sarebbe una sorpresa.

La Gazzetta dello Sport – D. Stoppini

La Gazzeta dello Sport – Nuovo Ljajic. E la Roma gli chiede altri punti

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Testa dura, cuore forte Adem Ljajic. Uno a cui non fai mica cambiare idea facilmente. Per esempio: non lo convincerai mai a cantare il «Boze Pravde», l’inno serbo. Non ce l’ha fatta nemmeno il nuovo c.t., Radovan Curcic, che pure del rientro in nazionale dell’attaccante della Roma ha fatto un punto nodale del suo progetto tecnico. Niente da fare: contro il Portogallo, domenica scorsa, Ljajic è rimasto muto, unico degli undici in campo. E la storia ha avuto grande eco tra i quotidiani locali, pure quelli bosniaci. Adem non cambia, sarebbe come rinnegare le sue origini, la religione musulmana: l’aveva spiegato anche a Mihajlovic, prima del putiferio che lo portò all’esclusione di tre anni fa. Questa non è roba modellabile per un cambio di c.t. o una maglia ritrovata. Testa dura e cuore forte, Adem. Uno che a Trigoria si è scontrato pure con Rudi Garcia, altro «capoccione» orgoglioso. E di solito, due così, o fanno a pugni, o diventano i migliori alleati.

TREDICI MESI FA… – Ecco, Adem e Rudi hanno rischiato di imboccare la prima via, poi hanno svoltato e ora veleggiano in simbiosi. Che non significa non scontrarsi, vuol dire piuttosto riconoscersi gli stessi obiettivi anche di fronte a ostacoli imprevisti e imprevedibili. Che in fondo, è la fotografia della Roma attuale, impegnata in una prosaica corsa al secondo posto quando invece pensava di dover spendere la primavera a inseguire altri sogni. Dove porterà questo viaggio, per loro due e per la Roma tutta, si capirà probabilmente (anche) dalla partita di domani contro il Napoli. Che per i due «capoccioni» non è una sfida qualunque. L’avversario riporta alla mente un giorno di 13 mesi fa, 9 marzo 2014: la Roma gioca al San Paolo, domina la partita, ma non la sblocca. Così Garcia a 16’ dalla fine prova a vincere buttando in campo Ljajic, che però non entra nel modo giusto, anzi. E la Roma, quella partita, finisci persino per perderla. Ljajic finisce in castigo per un mese, tornerà titolare solo ad aprile inoltrato. E al mondo farà sapere che dovrà decidere bene il suo futuro, perché la voglia di giocare è tanta, troppa. Sembra l’anticamera di un addio.

MISTER 8 PUNTI –  Se un anno dopo Garcia prega in ginocchio che a Ljajic non venga nemmeno un raffreddore, è la prova provata che molto è cambiato, forse tutto. Adem oggi è il capocannoniere di una Roma che tira poco e segna ancora meno. «Non so perché facciamo pochi gol, di sicuro in rosa non abbiamo un giocatore da 20 gol, qui possono segnare tutti e per me è un punto di forza — ha spiegato il serbo —. Di sicuro noi attaccanti dobbiamo fare di più, speriamo di iniziare dal Napoli». Anche perché la corsa Champions non aspetta: «Vincendo faremmo un passo in avanti importante. La Lazio? In questo momento siamo noi secondi, meritiamo questa posizione e vogliamo mantenerla fino alla fine». Se sarà così, molto del merito sarà anche di questo ragazzo serbo. Che forse non canterà mai neppure «Roma Roma». Ma che a Garcia ha saputo regalare 8 punti in più in classifica con le sue 8 reti. Testa dura e piede caldo, allora.

La Gazzetta dello Sport – D. Stoppini

La Gazzetta dello Sport – Quindicenne muore in campo contro la Lazio

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La vita di Valerio S., 15 anni, difensore degli Allievi Regionali Fascia B dello Sporting Città di Fiumicino, si è spezzata ieri mattina al campo «Cetorelli» durante un’amichevole contro i pari età della Lazio, in cui gioca anche Miroslav Mihajlovic, uno dei figli dell’allenatore della Sampdoria (la cui famiglia è rimasta nella Capitale).

Al 20’ del primo tempo, con l’azione che si svolgeva in un’altra zona del campo, il giovane è stato colpito da un malore e si è accasciato al suolo: soccorso dopo pochi minuti da un’ambulanza e da un’altra vettura con a bordo un medico, pur rimanendo sempre cosciente, è stato trasportato immediatamente all’Ospedale Grassi di Ostia. Le sue condizioni, almeno inizialmente, non sembravano gravi, tanto che la partita – su decisione delle due squadre – era regolarmente proseguita. Con il passare delle ore, però, il quadro clinico del ragazzo – sottoposto a Tac, che aveva evidenziato una dissezione aortica, e successivamente trasportato al San Camillo di Roma – si è aggravato, fino al decesso avvenuto intorno alle 16.30.

In campo, trattandosi di un’amichevole, c’era anche Enrico Lotito, figlio 18enne del presidente della Lazio, spesso aggregato alle squadre del vivaio biancoceleste.

La Gazzetta dello Sport – M. Calabresi

La Gazzetta dello Sport – Il pm dà le date: Conte in Procura il 20 o il 24 aprile

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Lunedì 20 o venerdì 24 aprile. Sono queste le due date indicate dal pm Roberto di Martino, titolare dell’inchiesta sul calcioscommesse, agli avvocati di Antonio Conte per il faccia a faccia richiesto dal c.t. della Nazionale, indagato a Cremona per frode sportiva in merito alle partite Novara-Siena 2-2 e AlbinoLeffe-Siena 1-0 (entrambe del 2011). La richiesta dell’interrogatorio è stata avanzata dai legali del tecnico e fa seguito al deposito in Procura di un memoriale difensivo: in ballo c’è il possibile rinvio a giudizio di Conte. Il pm formulerà le sue prime richieste (riguardano oltre 60 tra calciatori, dirigenti ed ex giocatori) entro maggio e la «partita» del c.t. è ancora aperta.

LO SCENARIO – Il pm ha contestato a Conte la frode sportiva nella chiusa inchiesta dello scorso febbraio. Le accuse si basano sulle dichiarazioni del pentito Carobbio («il mister ci disse nella riunione tecnica prima di Novara-Siena che c’era un accordo per il pari») e su quelle del portiere Coppola (atteso a Cremona per una nuova deposizione) per AlbinoLeffe-Siena («Conte, preso atto dell’accordo con gli avversari, lasciò a noi la decisione»). Le mosse portate avanti dal legale della Figc (Francesco Arata) che ha firmato il memoriale sono due: si fa notare come le parole di Carobbio non abbiano trovato riscontro negli altri giocatori del Siena presenti alla riunione tecnica e proprio per questa ragione Conte è stato assolto dalla giustizia sportiva dall’accusa di omessa denuncia. Condanna, invece, arrivata per la sfida di Bergamo: l’accordo è stato confermato anche da alcuni giocatori dell’AlbinoLeffe. La frase di Coppola in questo caso rafforza la tesi del pm, ma la difesa punterebbe sul fatto che questo scenario (da dimostrare in un eventuale dibattimento) vedrebbe il c.t. non come parte attiva nella combine, ma passiva: l’avrebbe subita senza poter far nulla. L’unica «colpa» sarebbe stata l’omessa denuncia alla giustizia sportiva, scelta pagata con la squalifica di 4 mesi del 2012. Il risultato della prossima «partita» del c.t. resta aperto. L’interrogatorio potrebbe spostare la bilancia in un senso o nell’altro. Sempre che in queste settimane non ci sia un improvviso cambio di strategia.

La Gazzetta dello Sport – F. Ceniti

La Repubblica – La Roma secondo Pjanic: “Qui tutto è una tragedia ma la Lazio non esiste”

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Ha festeggiato il compleanno a Trigoria, pizza con i compagni come da tradizione, gli scherzi di Totti, le battute in francese di Gervinho. In testa però Miralem Pjanic, 25 anni ieri, aveva già il Napoli, l’avversario contro cui è sbocciato un anno fa: «Una partita importante per la mia storia qui a Roma».

Dai due gol e l’applauso di Maradona, alla tragedia di Ciro Esposito. Sensazioni?
«Era la mia prima doppietta in Italia, bellissimo. Ora sarà tutto diverso, uno scontro diretto contro un’ottima squadra, starà a noi cercare di vincere, vogliamo allontanare le concorrenti. Di altro non parlo».

Ultimamente però vedervi giocare come un anno fa è raro.
«Spesso in campo si spera di risolvere la partita individualmente più che collettivamente, che era stata la nostra forza. E poi siamo entrati in una spirale negativa: le abbiamo provate tutte, ma una volta nel tunnel non è facile uscirne».

A 25 anni è tempo di bilanci: qui ha vissuto l’esaltazione dell’anno scorso e giorni come quando le presero a calci la macchina. Pagate quest’altalena emotiva?
«Sì, la paghiamo. Dopo l’anno scorso la gente si aspettava che la squadra girasse, è venuta meno la fiducia, la piazza s’è innervosita. Poi qui basta poco, appena qualcosa va male tutto diventa una tragedia. E anche quando le cose vanno bene si scrive di altre vicende, come il nuovo stadio, anziché delle vittorie. Sentire sempre negatività intorno non ci aiuta. Qui puoi passare da essere tutto all’essere niente, e il chiacchiericcio mi dà fastidio perché poi la gente ci crede».

E la Lazio terza a un punto le dà fastidio?
«Quegli altri non esistono. Appena arrivai la prima cosa che Sabatini mi disse fu: in città tutto gira intorno alla Roma, su dieci persone otto sono romaniste. Voglio arrivare davanti a loro, così l’80% della gente sarà felice. Quando giochi nella Roma diventi davvero tifoso».

È così tifoso da aver rinnovato il contratto nonostante la corte di Barça, Psg e Bayern…
«Sapevo che mi cercavano, ma a Roma iniziavo a stare bene, e quando ami il posto dove sei, il club e i tifosi hai voglia di restare, anche se su di me si diceva di tutto. No, non sono pentito».

I tifosi sono gli stessi che vi hanno voluti sotto la curva, dopo Roma-Fiorentina, però.
«Quello mi dispiace, capisco che i tifosi siano delusi, arrabbiati, pensano che non diamo il massimo. Certo possiamo dare di più, come squadra, nei sacrifici. Spero che ce ne siamo resi conto».

Da Roma alla Bosnia: quanto pesa lo sport nell’integrazione del suo paese?
«Ci sono musulmani e ortodossi che stanno iniziando a convivere, a capirsi: e il calcio, il Mondiale, ha aiutato tanto. Ci sono serbi, croati, i bosgnacchi, ma quando gioca la Bosnia si uniscono e tifano tutti la nazionale».

In ritiro più poker o playstation?
«Poker. Ora ho iniziato a giocare a golf, ma è più difficile che tirare le punizioni».

A proposito, con Totti come ve le dividete?
«Decide lui. Se se la sente deve calciarle. E poi c’è una lista con chi deve tirare e da dove».

Insomma decide Garcia: il tecnico ha detto che se lei partisse lui s’incatenerebbe, lei farebbe lo stesso per lui?
«Non riesco a immaginare la Roma senza Garcia. Il mister, con Luis Enrique, è la persona che mi ha insegnato di più. Ha fatto bene alla squadra, ha portato nuova ambizione».

A volte lei ha detto che le piacerebbe giocare con Dzeko…
«È vero. Mi ha detto che la serie A gli piace. E che segue sempre la Roma. Mi piacerebbe che potesse venire».

La Repubblica – M. Pinci

Corriere della Sera – Bus scortati da Saxa Rubra

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Saranno ultimati oggi, con il tavolo tecnico in Questura, i preparativi per garantire la sicurezza all’Olimpico, in occasione di Roma-Napoli (domani alle 12.30). Si valuta l’arrivo nella Capitale di centinaia di tifosi azzurri residenti fuori dalla Campania (c’è il divieto di vendita dei biglietti per quella regione).

Il piano prevede un raggruppamento nel parcheggio di Saxa Rubra e poi il trasferimento con bus scortati. La vigilanza è massima per scongiurare il rischio di infiltrati durante l’afflusso allo stadio. Le bonifiche scatteranno oggi. Per domattina divieto di sosta in tutta la zona dell’Olimpico, controlli a ponte Milvio, Tor di Quinto e piazza Mancini. Presidiati i caselli autostradali.

Il d.g. della Roma, Mauro Baldissoni ribadisce: «La signora Leardi, madre di Ciro Esposito, è la benvenuta all’Olimpico. Abbiamo già avuto modo in passato di contattarla e di esprimere tutta la nostra vicinanza».

Corriere della Sera

Il Messaggero – Gabbiadini: «Tre punti e Champions»

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L’appuntamento ha il sapore forte dello scontro diretto. Il Napoli non può permettersi ulteriori passi falsi in campionato, altrimenti rischia l’addio anticipato alla zona Champions. Contro la Roma serve una grande prestazione ma anche moneta sonante, ovvero i tre punti. Manolo Gabbiadini lo sa e non si nasconde. «Di certo non andremo all’Olimpico per pareggiare o per perdere – ha spiegato a radio Kiss Kiss – noi vogliamo vincere. E’ la nostra mentalità. Rispettiamo tutti, ma non abbiamo paura di nessuno». Niente timori reverenziali, dunque. Il Napoli non può più nascondersi. «Affrontiamo il mese più importante della stagione. Non molleremo alcun obiettivo». La lista di Gabbiadini è ambiziosa: «Proveremo a centrare la zona Champions, la finale di Coppa Italia per poi vincere il trofeo e naturalmente passare il turno in Europa League. Lo spirito è quello giusto». Ma la pressione è molto alta.

CROCEVIA E TENSIONI – Il match di domani assomiglia ad un crocevia. Gabbiadini prova a stemperare le tensioni. «Non carichiamo questa gara di troppe aspettative. Vale tre punti come le altre». Il peso specifico, però, è diverso. Il Napoli deve cancellare il momento difficile accusato prima della sosta per recuperare terreno in classifica considerando l’exploit della Lazio, reduce da sei successi consecutivi. «Il nostro gruppo è molto unito», ribadisce Gabbiadini. «L’atmosfera è serena e questo ci aiuterà a conquistare risultati di prestigio». Rafa Benitez è tranquillo anche perché è rientrato Gonzalo Higuain: volo New York-Roma, poi di corsa al centro tecnico di Castel Volturno per l’allenamento. L’argentino ha svolto la seduta completa con i compagni, ma è ovviamente apparso molto stanco per il viaggio. Gli basterà riposare per essere al top: ha parlato con Benitez e non rinuncerà ad un match così importante. L’Olimpico, tra l’altro, è un palcoscenico che gli piace molto. Ha segnato gol determinanti e proverà a trascinare il Napoli all’impresa. «Gonzalo è un campione ma si mette anche a disposizione della squadra».

PIPITA IN CAMPO – Il Pipita sarà in campo. I dubbi semmai sono altri. Benitez ha tutto l’organico a disposizione e deve ancora scegliere il terzetto dei trequartisti che supporterà il bomber argentino. Callejon sembra sicuro del posto, Hamsik, invece, un po’ meno. Lo slovacco è in ballottaggio proprio con Gabbiadini. A sinistra De Guzman potrebbe scavalcare Mertens per la sua maggiore propensione al sacrificio. In mediana mancherà Inler per squalifica, spazio al tandem composto da David Lopez e Gargano anche se scalpita Jorginho. In difesa nessuna sorpresa: Maggio e Ghoulam sugli esterni, Albiol e Koulibaly al centro. Benitez, dunque, punterà sulla formazione migliore. «Ci affidiamo al nostro allenatore – spiega Gabbiadini – ha l’esperienza giusta e sa bene come gestire tutti gli uomini della rosa. Per quanto mi riguarda mi sono integrato bene. Ho capito subito cosa vuole da noi attaccanti. Sono soddisfatto del mio rendimento: ho anche segnato qualche gol». Cinque per la precisione. Gabbiadini ha un solo rimpianto: «Purtroppo sono stato sfortunato con la Bulgaria e non ci sono riuscito». Ci proverà con la Roma.

Il Messaggero – La rivincita di Morgan si chiama Andujar

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«Cuore, onore e sudore: ciò che mi avete chiesto vi ho dato. E con il vostro amore mi avete ripagato». Morgan De Sanctis compra la pagina di un giornale e saluta i suoi (ormai) ex tifosi azzurri dopo 175 partite, 15.840 minuti giocati e 191 reti incassate.

Siamo all’estate del 2013, il portiere e leader della squadra di Mazzarri riceve il benservito, ringrazia la sua gente ma si porta appresso un pizzico di rancore verso una società che lo ha appena scaricato, lasciandole pure sul tavolo anche un bel po’ di soldi. Il Napoli, ormai di Benitez, fa altre scelte, per certi versi coraggiose. E chi prende? Il fido di Rafa, Pepe Reina e Rafael Cabral Barbosa, ventitreenne (ora venticinquenne) numero uno brasiliano, proveniente dal Santos. Fin qui tutto normale, lo è un po’ meno se si pensa che proprio Rafael è stato inseguito e bloccato dalla Roma fino a metà luglio, cioè fin quando il Napoli non ha deciso di mettere le freccia e assicurarsi pure il portiere brasiliano, approfittando del tentennamento della Roma, stoppata nell’acquisto dal nuovo allenatore, Rudi Garcia. Quindi, Rafael al Napoli, De Sanctis in giallorosso.

L’ex tecnico del Lille ha preferito così, optando per l’esperienza, senza avventurarsi in rischi che in quel momento non si potevano correre. Guardando il rendimento e la continuità da titolare, senza dubbio, è andata meglio a Morgan, protagonista di una stagione molto positiva, finita con un secondo posto Champions dopo aver provato a soffiare lo scudetto a una Juventus da record. Come squadra è andata meglio il Napoli, che ha vinto due coppe, mentre la bella Roma di Garcia non ha vinto un bel niente. E Rafael? Il primo anno alla fine ha fatto la riserva di Reina: l’esordio in campionato il al San Paolo, dicembre 2013, subendo tre reti e quello in Champions non va meglio, il Napoli batte l’Arsenal ma lascia l’Europa, il brasiliano chiude l’incontro senza subire reti. A febbraio poi, si rompe il ginocchio (in Europa League contro lo Swansea City) e addio sogni di gloria. Meglio quest’anno, quando da titolare (Pepe non è stato riscattato) è protagonista della Supercoppa italiana 2014 contro la Juventus, parando due rigori.

Quest’anno invece la stagione di Morgan non è stata esaltante come la prima, quando, pronti-via, ha conquistato subito i nuovi tifosi, non con una pagina di giornale, ma con una discorso da condottiero il giorno della difficoltosa presentazione all’Olimpico, primo appuntamento dopo il derby di coppa Italia perso in finale contro la Lazio. Quest’anno nessun discorso, ma ha continuato ad essere considerato un leader dello spogliatoio e il titolare della squadra. L’infortunio al gomito e la conseguente operazione effettuata ad inzio estate gli hanno però condizionato la stagione. Qualche erroruccio, qualche uscita a vuoto anche verbale (dopo Cska-Roma) e l’annata va frantumandosi settimana dopo settimana.

TUTTO DA RIFARE – Due anni dopo, è tutto da rifare: il Napoli molla Rafael, finito in panchina dopo qualche battuta a vuoto (vedi la trasferta a Palermo), e al suo posto sceglie Mariano GonzaloAndújar, trentaduenne, argentino, in questo momento più affidabile secondo Benitez. Le scelte di due anni fa, di Napoli e Roma, sono praticamente azzerate. I giallorossi sono a caccia di un portiere, perché Morgan, che ha rinnovato, farà per un anno il secondo e poi (forse) il dirigente in giallorosso; Andujar finirà la stagione ma il club ha puntato Luigi Sepe, classe ’91 di Torre del Greco, che sta facendo molto bene nell’Empoli di Sarri. La storia di De Sanctis anti Napoli ha due facce. Due volte vittorioso all’Olimpico e tre volte sconfitto al San Paolo. Domani si pareggia il conto e per Morgan sarà la sua ultima da titolare come ex Napoli. Poi arriverà Handanovic. Forse.

Il Messaggero – A. Angeloni