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La Gazzetta dello Sport – Higuain è tornato. Olimpico: aperto il settore ospiti

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Giornata piena ieri a Castelvolturno. Notizie dal campo e dagli uffici del club. Innanzitutto, la riapertura del settore ospiti dell’Olimpico per i tifosi azzurri «tesserati» non residenti in Campania ha intasato i centralini con richieste di informazioni. Comunque, il Napoli non sarà solo all’Olimpico.

Smentite ufficialmente, invece, le voci provenienti dalla Spagna di un Callejon che avrebbe rivelato di essere ormai in procinto di trasferirsi all’Atletico Madrid. Comunque, l’estate potrebbe riservare sorprese per l’attaccante ex Real. Callejon sarà regolarmente al suo posto domani e potrebbe formare il tridente dietro la punta centrale con Gabbiadini ed uno tra Mertens e De Guzman.

Ieri è rientrato alla base anche Higuain, che in pratica oggi sosterrà l’unico allenamento in gruppo prima della sfida con la Roma. Benitez ha pochi dubbi: Gargano sembra favorito su Jorginho in mediana, Ghoulam parte in vantaggio su Strinic a sinistra. Indiscrezioni, infine, sul nuovo sponsor tecnico del Napoli (in scadenza l’accordo con Macron). Potrebbe essere Robe di Kappa a vestire il club azzurro nella prossima stagione.

La Gazzetta dello Sport – G. Monti

La Gazzetta dello Sport – Castan migliora: sì ai colpi di testa Totti non ce la fa

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Lo step è superato. E meglio di come Leo Castan potesse immaginare. Perché Giulio Maira, il professore che ha operato il brasiliano al cervello e che ieri pomeriggio l’ha nuovamente visitato, ha dato il via libera a un aumento dei carichi di lavoro in allenamento, e soprattutto alla possibilità di effettuare colpi di testa. Il processo è graduale, evidentemente: Castaninizierà con palloni leggeri e con l’aiuto di un caschetto protettivo. È un passo importante verso l’idoneità sportiva, per la quale bisogna ancora attendere. Quanto? Almeno 30-40 giorni, il tempo di una nuova visita dal professor Maira: se tutto sarà andato per il verso giusto, sarà possibile riottenere l’idoneità (presso il Coni) e il conseguente rientro in gruppo a Trigoria.

TOTTI NO – Il sogno di Castan è quello di giocare almeno un minuto in questo campionato. Praticamente sfumato, invece, l’obiettivo di Totti di esserci contro il Napoli. Anche ieri il capitano ha svolto lavoro differenziato: pure la sola convocazione, a questo punto, sarebbe una sorpresa.

La Gazzetta dello Sport – D. Stoppini

La Gazzeta dello Sport – Nuovo Ljajic. E la Roma gli chiede altri punti

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Testa dura, cuore forte Adem Ljajic. Uno a cui non fai mica cambiare idea facilmente. Per esempio: non lo convincerai mai a cantare il «Boze Pravde», l’inno serbo. Non ce l’ha fatta nemmeno il nuovo c.t., Radovan Curcic, che pure del rientro in nazionale dell’attaccante della Roma ha fatto un punto nodale del suo progetto tecnico. Niente da fare: contro il Portogallo, domenica scorsa, Ljajic è rimasto muto, unico degli undici in campo. E la storia ha avuto grande eco tra i quotidiani locali, pure quelli bosniaci. Adem non cambia, sarebbe come rinnegare le sue origini, la religione musulmana: l’aveva spiegato anche a Mihajlovic, prima del putiferio che lo portò all’esclusione di tre anni fa. Questa non è roba modellabile per un cambio di c.t. o una maglia ritrovata. Testa dura e cuore forte, Adem. Uno che a Trigoria si è scontrato pure con Rudi Garcia, altro «capoccione» orgoglioso. E di solito, due così, o fanno a pugni, o diventano i migliori alleati.

TREDICI MESI FA… – Ecco, Adem e Rudi hanno rischiato di imboccare la prima via, poi hanno svoltato e ora veleggiano in simbiosi. Che non significa non scontrarsi, vuol dire piuttosto riconoscersi gli stessi obiettivi anche di fronte a ostacoli imprevisti e imprevedibili. Che in fondo, è la fotografia della Roma attuale, impegnata in una prosaica corsa al secondo posto quando invece pensava di dover spendere la primavera a inseguire altri sogni. Dove porterà questo viaggio, per loro due e per la Roma tutta, si capirà probabilmente (anche) dalla partita di domani contro il Napoli. Che per i due «capoccioni» non è una sfida qualunque. L’avversario riporta alla mente un giorno di 13 mesi fa, 9 marzo 2014: la Roma gioca al San Paolo, domina la partita, ma non la sblocca. Così Garcia a 16’ dalla fine prova a vincere buttando in campo Ljajic, che però non entra nel modo giusto, anzi. E la Roma, quella partita, finisci persino per perderla. Ljajic finisce in castigo per un mese, tornerà titolare solo ad aprile inoltrato. E al mondo farà sapere che dovrà decidere bene il suo futuro, perché la voglia di giocare è tanta, troppa. Sembra l’anticamera di un addio.

MISTER 8 PUNTI –  Se un anno dopo Garcia prega in ginocchio che a Ljajic non venga nemmeno un raffreddore, è la prova provata che molto è cambiato, forse tutto. Adem oggi è il capocannoniere di una Roma che tira poco e segna ancora meno. «Non so perché facciamo pochi gol, di sicuro in rosa non abbiamo un giocatore da 20 gol, qui possono segnare tutti e per me è un punto di forza — ha spiegato il serbo —. Di sicuro noi attaccanti dobbiamo fare di più, speriamo di iniziare dal Napoli». Anche perché la corsa Champions non aspetta: «Vincendo faremmo un passo in avanti importante. La Lazio? In questo momento siamo noi secondi, meritiamo questa posizione e vogliamo mantenerla fino alla fine». Se sarà così, molto del merito sarà anche di questo ragazzo serbo. Che forse non canterà mai neppure «Roma Roma». Ma che a Garcia ha saputo regalare 8 punti in più in classifica con le sue 8 reti. Testa dura e piede caldo, allora.

La Gazzetta dello Sport – D. Stoppini

La Gazzetta dello Sport – Quindicenne muore in campo contro la Lazio

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La vita di Valerio S., 15 anni, difensore degli Allievi Regionali Fascia B dello Sporting Città di Fiumicino, si è spezzata ieri mattina al campo «Cetorelli» durante un’amichevole contro i pari età della Lazio, in cui gioca anche Miroslav Mihajlovic, uno dei figli dell’allenatore della Sampdoria (la cui famiglia è rimasta nella Capitale).

Al 20’ del primo tempo, con l’azione che si svolgeva in un’altra zona del campo, il giovane è stato colpito da un malore e si è accasciato al suolo: soccorso dopo pochi minuti da un’ambulanza e da un’altra vettura con a bordo un medico, pur rimanendo sempre cosciente, è stato trasportato immediatamente all’Ospedale Grassi di Ostia. Le sue condizioni, almeno inizialmente, non sembravano gravi, tanto che la partita – su decisione delle due squadre – era regolarmente proseguita. Con il passare delle ore, però, il quadro clinico del ragazzo – sottoposto a Tac, che aveva evidenziato una dissezione aortica, e successivamente trasportato al San Camillo di Roma – si è aggravato, fino al decesso avvenuto intorno alle 16.30.

In campo, trattandosi di un’amichevole, c’era anche Enrico Lotito, figlio 18enne del presidente della Lazio, spesso aggregato alle squadre del vivaio biancoceleste.

La Gazzetta dello Sport – M. Calabresi

La Gazzetta dello Sport – Il pm dà le date: Conte in Procura il 20 o il 24 aprile

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Lunedì 20 o venerdì 24 aprile. Sono queste le due date indicate dal pm Roberto di Martino, titolare dell’inchiesta sul calcioscommesse, agli avvocati di Antonio Conte per il faccia a faccia richiesto dal c.t. della Nazionale, indagato a Cremona per frode sportiva in merito alle partite Novara-Siena 2-2 e AlbinoLeffe-Siena 1-0 (entrambe del 2011). La richiesta dell’interrogatorio è stata avanzata dai legali del tecnico e fa seguito al deposito in Procura di un memoriale difensivo: in ballo c’è il possibile rinvio a giudizio di Conte. Il pm formulerà le sue prime richieste (riguardano oltre 60 tra calciatori, dirigenti ed ex giocatori) entro maggio e la «partita» del c.t. è ancora aperta.

LO SCENARIO – Il pm ha contestato a Conte la frode sportiva nella chiusa inchiesta dello scorso febbraio. Le accuse si basano sulle dichiarazioni del pentito Carobbio («il mister ci disse nella riunione tecnica prima di Novara-Siena che c’era un accordo per il pari») e su quelle del portiere Coppola (atteso a Cremona per una nuova deposizione) per AlbinoLeffe-Siena («Conte, preso atto dell’accordo con gli avversari, lasciò a noi la decisione»). Le mosse portate avanti dal legale della Figc (Francesco Arata) che ha firmato il memoriale sono due: si fa notare come le parole di Carobbio non abbiano trovato riscontro negli altri giocatori del Siena presenti alla riunione tecnica e proprio per questa ragione Conte è stato assolto dalla giustizia sportiva dall’accusa di omessa denuncia. Condanna, invece, arrivata per la sfida di Bergamo: l’accordo è stato confermato anche da alcuni giocatori dell’AlbinoLeffe. La frase di Coppola in questo caso rafforza la tesi del pm, ma la difesa punterebbe sul fatto che questo scenario (da dimostrare in un eventuale dibattimento) vedrebbe il c.t. non come parte attiva nella combine, ma passiva: l’avrebbe subita senza poter far nulla. L’unica «colpa» sarebbe stata l’omessa denuncia alla giustizia sportiva, scelta pagata con la squalifica di 4 mesi del 2012. Il risultato della prossima «partita» del c.t. resta aperto. L’interrogatorio potrebbe spostare la bilancia in un senso o nell’altro. Sempre che in queste settimane non ci sia un improvviso cambio di strategia.

La Gazzetta dello Sport – F. Ceniti

La Repubblica – La Roma secondo Pjanic: “Qui tutto è una tragedia ma la Lazio non esiste”

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Ha festeggiato il compleanno a Trigoria, pizza con i compagni come da tradizione, gli scherzi di Totti, le battute in francese di Gervinho. In testa però Miralem Pjanic, 25 anni ieri, aveva già il Napoli, l’avversario contro cui è sbocciato un anno fa: «Una partita importante per la mia storia qui a Roma».

Dai due gol e l’applauso di Maradona, alla tragedia di Ciro Esposito. Sensazioni?
«Era la mia prima doppietta in Italia, bellissimo. Ora sarà tutto diverso, uno scontro diretto contro un’ottima squadra, starà a noi cercare di vincere, vogliamo allontanare le concorrenti. Di altro non parlo».

Ultimamente però vedervi giocare come un anno fa è raro.
«Spesso in campo si spera di risolvere la partita individualmente più che collettivamente, che era stata la nostra forza. E poi siamo entrati in una spirale negativa: le abbiamo provate tutte, ma una volta nel tunnel non è facile uscirne».

A 25 anni è tempo di bilanci: qui ha vissuto l’esaltazione dell’anno scorso e giorni come quando le presero a calci la macchina. Pagate quest’altalena emotiva?
«Sì, la paghiamo. Dopo l’anno scorso la gente si aspettava che la squadra girasse, è venuta meno la fiducia, la piazza s’è innervosita. Poi qui basta poco, appena qualcosa va male tutto diventa una tragedia. E anche quando le cose vanno bene si scrive di altre vicende, come il nuovo stadio, anziché delle vittorie. Sentire sempre negatività intorno non ci aiuta. Qui puoi passare da essere tutto all’essere niente, e il chiacchiericcio mi dà fastidio perché poi la gente ci crede».

E la Lazio terza a un punto le dà fastidio?
«Quegli altri non esistono. Appena arrivai la prima cosa che Sabatini mi disse fu: in città tutto gira intorno alla Roma, su dieci persone otto sono romaniste. Voglio arrivare davanti a loro, così l’80% della gente sarà felice. Quando giochi nella Roma diventi davvero tifoso».

È così tifoso da aver rinnovato il contratto nonostante la corte di Barça, Psg e Bayern…
«Sapevo che mi cercavano, ma a Roma iniziavo a stare bene, e quando ami il posto dove sei, il club e i tifosi hai voglia di restare, anche se su di me si diceva di tutto. No, non sono pentito».

I tifosi sono gli stessi che vi hanno voluti sotto la curva, dopo Roma-Fiorentina, però.
«Quello mi dispiace, capisco che i tifosi siano delusi, arrabbiati, pensano che non diamo il massimo. Certo possiamo dare di più, come squadra, nei sacrifici. Spero che ce ne siamo resi conto».

Da Roma alla Bosnia: quanto pesa lo sport nell’integrazione del suo paese?
«Ci sono musulmani e ortodossi che stanno iniziando a convivere, a capirsi: e il calcio, il Mondiale, ha aiutato tanto. Ci sono serbi, croati, i bosgnacchi, ma quando gioca la Bosnia si uniscono e tifano tutti la nazionale».

In ritiro più poker o playstation?
«Poker. Ora ho iniziato a giocare a golf, ma è più difficile che tirare le punizioni».

A proposito, con Totti come ve le dividete?
«Decide lui. Se se la sente deve calciarle. E poi c’è una lista con chi deve tirare e da dove».

Insomma decide Garcia: il tecnico ha detto che se lei partisse lui s’incatenerebbe, lei farebbe lo stesso per lui?
«Non riesco a immaginare la Roma senza Garcia. Il mister, con Luis Enrique, è la persona che mi ha insegnato di più. Ha fatto bene alla squadra, ha portato nuova ambizione».

A volte lei ha detto che le piacerebbe giocare con Dzeko…
«È vero. Mi ha detto che la serie A gli piace. E che segue sempre la Roma. Mi piacerebbe che potesse venire».

La Repubblica – M. Pinci

Corriere della Sera – Bus scortati da Saxa Rubra

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Saranno ultimati oggi, con il tavolo tecnico in Questura, i preparativi per garantire la sicurezza all’Olimpico, in occasione di Roma-Napoli (domani alle 12.30). Si valuta l’arrivo nella Capitale di centinaia di tifosi azzurri residenti fuori dalla Campania (c’è il divieto di vendita dei biglietti per quella regione).

Il piano prevede un raggruppamento nel parcheggio di Saxa Rubra e poi il trasferimento con bus scortati. La vigilanza è massima per scongiurare il rischio di infiltrati durante l’afflusso allo stadio. Le bonifiche scatteranno oggi. Per domattina divieto di sosta in tutta la zona dell’Olimpico, controlli a ponte Milvio, Tor di Quinto e piazza Mancini. Presidiati i caselli autostradali.

Il d.g. della Roma, Mauro Baldissoni ribadisce: «La signora Leardi, madre di Ciro Esposito, è la benvenuta all’Olimpico. Abbiamo già avuto modo in passato di contattarla e di esprimere tutta la nostra vicinanza».

Corriere della Sera

Il Messaggero – Gabbiadini: «Tre punti e Champions»

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L’appuntamento ha il sapore forte dello scontro diretto. Il Napoli non può permettersi ulteriori passi falsi in campionato, altrimenti rischia l’addio anticipato alla zona Champions. Contro la Roma serve una grande prestazione ma anche moneta sonante, ovvero i tre punti. Manolo Gabbiadini lo sa e non si nasconde. «Di certo non andremo all’Olimpico per pareggiare o per perdere – ha spiegato a radio Kiss Kiss – noi vogliamo vincere. E’ la nostra mentalità. Rispettiamo tutti, ma non abbiamo paura di nessuno». Niente timori reverenziali, dunque. Il Napoli non può più nascondersi. «Affrontiamo il mese più importante della stagione. Non molleremo alcun obiettivo». La lista di Gabbiadini è ambiziosa: «Proveremo a centrare la zona Champions, la finale di Coppa Italia per poi vincere il trofeo e naturalmente passare il turno in Europa League. Lo spirito è quello giusto». Ma la pressione è molto alta.

CROCEVIA E TENSIONI – Il match di domani assomiglia ad un crocevia. Gabbiadini prova a stemperare le tensioni. «Non carichiamo questa gara di troppe aspettative. Vale tre punti come le altre». Il peso specifico, però, è diverso. Il Napoli deve cancellare il momento difficile accusato prima della sosta per recuperare terreno in classifica considerando l’exploit della Lazio, reduce da sei successi consecutivi. «Il nostro gruppo è molto unito», ribadisce Gabbiadini. «L’atmosfera è serena e questo ci aiuterà a conquistare risultati di prestigio». Rafa Benitez è tranquillo anche perché è rientrato Gonzalo Higuain: volo New York-Roma, poi di corsa al centro tecnico di Castel Volturno per l’allenamento. L’argentino ha svolto la seduta completa con i compagni, ma è ovviamente apparso molto stanco per il viaggio. Gli basterà riposare per essere al top: ha parlato con Benitez e non rinuncerà ad un match così importante. L’Olimpico, tra l’altro, è un palcoscenico che gli piace molto. Ha segnato gol determinanti e proverà a trascinare il Napoli all’impresa. «Gonzalo è un campione ma si mette anche a disposizione della squadra».

PIPITA IN CAMPO – Il Pipita sarà in campo. I dubbi semmai sono altri. Benitez ha tutto l’organico a disposizione e deve ancora scegliere il terzetto dei trequartisti che supporterà il bomber argentino. Callejon sembra sicuro del posto, Hamsik, invece, un po’ meno. Lo slovacco è in ballottaggio proprio con Gabbiadini. A sinistra De Guzman potrebbe scavalcare Mertens per la sua maggiore propensione al sacrificio. In mediana mancherà Inler per squalifica, spazio al tandem composto da David Lopez e Gargano anche se scalpita Jorginho. In difesa nessuna sorpresa: Maggio e Ghoulam sugli esterni, Albiol e Koulibaly al centro. Benitez, dunque, punterà sulla formazione migliore. «Ci affidiamo al nostro allenatore – spiega Gabbiadini – ha l’esperienza giusta e sa bene come gestire tutti gli uomini della rosa. Per quanto mi riguarda mi sono integrato bene. Ho capito subito cosa vuole da noi attaccanti. Sono soddisfatto del mio rendimento: ho anche segnato qualche gol». Cinque per la precisione. Gabbiadini ha un solo rimpianto: «Purtroppo sono stato sfortunato con la Bulgaria e non ci sono riuscito». Ci proverà con la Roma.

Il Messaggero – La rivincita di Morgan si chiama Andujar

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«Cuore, onore e sudore: ciò che mi avete chiesto vi ho dato. E con il vostro amore mi avete ripagato». Morgan De Sanctis compra la pagina di un giornale e saluta i suoi (ormai) ex tifosi azzurri dopo 175 partite, 15.840 minuti giocati e 191 reti incassate.

Siamo all’estate del 2013, il portiere e leader della squadra di Mazzarri riceve il benservito, ringrazia la sua gente ma si porta appresso un pizzico di rancore verso una società che lo ha appena scaricato, lasciandole pure sul tavolo anche un bel po’ di soldi. Il Napoli, ormai di Benitez, fa altre scelte, per certi versi coraggiose. E chi prende? Il fido di Rafa, Pepe Reina e Rafael Cabral Barbosa, ventitreenne (ora venticinquenne) numero uno brasiliano, proveniente dal Santos. Fin qui tutto normale, lo è un po’ meno se si pensa che proprio Rafael è stato inseguito e bloccato dalla Roma fino a metà luglio, cioè fin quando il Napoli non ha deciso di mettere le freccia e assicurarsi pure il portiere brasiliano, approfittando del tentennamento della Roma, stoppata nell’acquisto dal nuovo allenatore, Rudi Garcia. Quindi, Rafael al Napoli, De Sanctis in giallorosso.

L’ex tecnico del Lille ha preferito così, optando per l’esperienza, senza avventurarsi in rischi che in quel momento non si potevano correre. Guardando il rendimento e la continuità da titolare, senza dubbio, è andata meglio a Morgan, protagonista di una stagione molto positiva, finita con un secondo posto Champions dopo aver provato a soffiare lo scudetto a una Juventus da record. Come squadra è andata meglio il Napoli, che ha vinto due coppe, mentre la bella Roma di Garcia non ha vinto un bel niente. E Rafael? Il primo anno alla fine ha fatto la riserva di Reina: l’esordio in campionato il al San Paolo, dicembre 2013, subendo tre reti e quello in Champions non va meglio, il Napoli batte l’Arsenal ma lascia l’Europa, il brasiliano chiude l’incontro senza subire reti. A febbraio poi, si rompe il ginocchio (in Europa League contro lo Swansea City) e addio sogni di gloria. Meglio quest’anno, quando da titolare (Pepe non è stato riscattato) è protagonista della Supercoppa italiana 2014 contro la Juventus, parando due rigori.

Quest’anno invece la stagione di Morgan non è stata esaltante come la prima, quando, pronti-via, ha conquistato subito i nuovi tifosi, non con una pagina di giornale, ma con una discorso da condottiero il giorno della difficoltosa presentazione all’Olimpico, primo appuntamento dopo il derby di coppa Italia perso in finale contro la Lazio. Quest’anno nessun discorso, ma ha continuato ad essere considerato un leader dello spogliatoio e il titolare della squadra. L’infortunio al gomito e la conseguente operazione effettuata ad inzio estate gli hanno però condizionato la stagione. Qualche erroruccio, qualche uscita a vuoto anche verbale (dopo Cska-Roma) e l’annata va frantumandosi settimana dopo settimana.

TUTTO DA RIFARE – Due anni dopo, è tutto da rifare: il Napoli molla Rafael, finito in panchina dopo qualche battuta a vuoto (vedi la trasferta a Palermo), e al suo posto sceglie Mariano GonzaloAndújar, trentaduenne, argentino, in questo momento più affidabile secondo Benitez. Le scelte di due anni fa, di Napoli e Roma, sono praticamente azzerate. I giallorossi sono a caccia di un portiere, perché Morgan, che ha rinnovato, farà per un anno il secondo e poi (forse) il dirigente in giallorosso; Andujar finirà la stagione ma il club ha puntato Luigi Sepe, classe ’91 di Torre del Greco, che sta facendo molto bene nell’Empoli di Sarri. La storia di De Sanctis anti Napoli ha due facce. Due volte vittorioso all’Olimpico e tre volte sconfitto al San Paolo. Domani si pareggia il conto e per Morgan sarà la sua ultima da titolare come ex Napoli. Poi arriverà Handanovic. Forse.

Il Messaggero – A. Angeloni

La Gazzetta dello Sport – Verdone «Tifo Garcia ma senza Champions sono dolori»

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Non saranno gli studios di Hollywood, ma l’atmosfera è quella dolce di Cinecittà, tra la New York degli Anni 20, l’antica Roma e i saloon western. Dentro, all’inaugurazione stagionale di Cinecittà World, doveva esserci anche un derby a distanza traCarlo Verdone ed Aurelio De Laurentiis, giocando con 48 ore di anticipo Roma-Napoli. Sfida saltata in extremis per un impegno di lavoro del presidente del Napoli.

«Peccato, con Aurelio ancora non avevamo parlato di questa partita — scherza Verdone — Magari lo faremo, anche perché per lavoro non sarò allo stadio».
Una sfida carica di tensione…
«Deve essere la rinascita dello sport. Sono due squadre antagoniste dal punto di vista sportivo, basta con questo odio. Ha portato solo ad una tragedia inspiegabile, non si può morire così (il riferimento è a Ciro Esposito, ndr ). È l’inizio della fine del calcio, certe tifoserie si facciano un esame di coscienza. Sono cose che stanno spopolando i nostri stadi, che già sono vuoti per altri problemi. Finirà che le partite le vedremo solo in televisione, cosa triste ed umiliante».
Che segnale culturale si può dare per avere un calcio più bello?
«Tutti dobbiamo fare qualcosa: i giocatori comincino ad avere comportamenti più professionali, le società diano il buon esempio, con regole e disciplina. Vedreste che anche la tifoseria pian piano si adeguerebbe. Il problema è che quando c’è tanta coatteria , si incoattisce ancora di più la curva».
Quindi i giocatori della Roma sotto la curva non le sono piaciuti?
«No, quelle cose lì non vanno bene. Quando si arriva a certe scene vuol dire che la gente non ha più niente al di fuori del calcio e concentra tutto lì, mischiando politica e violenza. Secondo me aiuterebbe rifare gli stadi, perché la gente se è più vicina al campo si sentirebbe responsabilizzata. E controllata».
Cosa è successo alla Roma?
«Ha bucato gli ultimi acquisti. Perché è stato ceduto Destro? Non capisco. L’hanno ucciso sportivamente e psicologicamente, facendogli giocare 8 minuti a gara, liquidandolo come una “pippa” e dimenticandosi quanti gol aveva fatto prima. Qui invece si brucia sempre tutto subito. Lamela, ad esempio: fossi stato in Pallotta l’avrei tenuto, poteva diventare un fenomeno. Anche Borini non andava venduto. Per prendere poi chi? Iturbe. Funziona in una piccola squadra, dove non c’è pressione, la sua dimensione è quella. Roma è una piazza delicata. E infatti non riesce ad esprimersi»

Nell’ultimo periodo sono stati messi in discussione anche due simboli come Totti e De Rossi…
«E questo mi sembra assurdo, i simboli restano tali, a prescindere. E non va dimenticato tutto quello che hanno fatto e dato per questa maglia».
Metaforicamente, dovesse trovare un personaggio dei suoi per la crisi della Roma.
«Non mi viene in mente, ma è una squadra che ha perso fiducia in se stessa. Gli infortuni di Strootman, Castan e Maicon pesano, l’errore è stato cedere un grande giocatore come Benatia. E non ci si può affidare sempre alla stessa cosa, Gervinho oramai è prevedibile, sanno tutti come gioca».
Cambierebbe Garcia allora?
«Non lo so, voglio vedere i risultati a fine stagione. Se la Roma non andrà in Champions, saranno dolori veri. Ci saranno tanti soldi in meno e un mercato in tono minore».
L’idea Conte la stuzzica?
«Per ora abbiamo Garcia, tifiamo per lui. Poi faremo i conti e vedremo un po’ tutto…».
Sembra che il possibile sorpasso della Lazio la preoccupi.
«Molto! Gioca bene e Pioli è un allenatore davvero bravo. Sono stati pazienti ad aspettarlo, ora raccolgono i frutti. Per la Roma sarà dura tenere il secondo posto. Tocco ferro…».
Per chiudere, il suo appello per domani…
«Ritorniamo allo sport, mettiamo via la violenza cieca. Basta con i lutti, gli stadi devono essere di famiglie e bambini».

La Gazzetta dello Sport – A. Pugliese

Il Messaggero – Pjanic sta preparando un tuffo nel passato

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Scherzi del destino. Roma-Napoli della passata stagione (18 ottobre 2013): si fanno male Totti e Gervinho. Sale in cattedraPjanic che sotto lo sguardo di Maradona,ospite all’Olimpico, prima sblocca la gara su punizione e poi l’archivia su rigore. Lo scenario domani potrebbe ripetersi: il capitano è in fortissimo dubbio mentre l’ivoriano è out. Ancora una volta tocca al Piccolo Principe, «il soprannome che amo di più, quello che mi ha dato Totti». Proprio un anno fa (5 aprile 2014) Garcia in un’intervista promise d’incatenarsi ai cancelli di Trigoria qualora il bosniaco fosse stato ceduto.

Ora i tempi sono cambiati e non perché la stima del tecnico sia mutata. Quello che sembrava impossibile, sta lentamente facendosi largo nelle ipotesi estive di mercato. Anche perché se sul talento dell’ex Lione (che ieri ha festeggiato 25 anni) c’è poco da discutere, diverso il discorso sulla continuità. Nonostante l’ultima stagione sia stata al di sotto delle aspettative, Pjanic ha mantenuto quasi inalterata la sua valutazione.

Considerando che la Roma ha abituato ogni anno a cedere un big, se il bosniaco conserva qualche possibilità di restare, questa passa dalla qualificazione diretta alla Champions. Altrimenti toccher a lui partire: alla finestra Barcellona (bloccato sul mercato sino a gennaio 2016)e Liverpool.

 

VIA LIBERA PER CASTAN Buone notizie per Castan: ieri il brasiliano alla Villa del Rosario ha sostenuto un controllo clinico- strumentale che ha evidenziato «l’ottima evoluzione post-operatoria. Il calciatore riprenderà ad aumentarei carichi di lavoro eprogressivamenteacolpiredi testa».Se tutto procederà al meglio,tra 30-40 giorni nuova visita perl’idoneità sportiva.

 

Il Messaggero – S. Carina

Il Messaggero – Roma, un attacco da 10

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Dando per scontata l’assenza di Totti, che oggi probabilmente non verrà neppure convocato, e mettendo Verde un gradino più in basso, Rudi Garcia – potendo contare su cinque attaccanti – sta valutando dieci opzioni per comporre il tridente anti Napoli nel consueto 4-3-3 della Roma. Niente Totti, il numero 10, ma 10 combinazioni per un attacco che ultimamente ha segnato con il contagocce, e che al momento ha all’attivo 12 reti meno dei partenopei, 39 contro 51. Con un parziale di soli 8 gol nelle ultime 10 partite di campionato. Ecco i cinque di Rudi: Florenzi, Ljajic, Iturbe, Ibarbo e Doumbia. Partiamo dall’ivoriano: mancando Totti, come già accaduto a Cesena le probabilità che sia proprio lui a indossare i panni del centravanti non sono poche, anche perché Rudi ha fatto di tutto (riuscendoci) per farlo tornare in anticipo dal ritiro della Nazionale e, quindi, evitare rischi (vedi Gervinho…) di ogni tipo. E, tutto sommato, al di là della valutazione che si può fare in questo periodo dell’ex Cska Mosca, sarebbe strano se colui che è stato ingaggiato per sostituire Totti non giocasse (per l’ennesimavolta) al posto di Totti.

 

FLORENZI DOUBLE FACE E poi? Sul conto di Florenzi va fatto un ragionamento tinto di azzurro, e cioè che Ale potrebbe essere impiegato come esterno basso in stile Italia di Antonio Conte. Ma per quel ruolo c’è anche Torosidis, perciò pensare ad un Florenzi esterno alto non è sbagliato. Complicato, in ogni caso, ipotizzare che Rudi voglia – in attacco o in difesa – rinunciare a Florenzi. E Ljajic, il capocannoniere della squadra? Per mille motivi, il serbo oggi va considerato il più titolare dei titolari dell’attacco della Roma. «Non lo so nemmeno io perché la Roma segna poco. Nella Roma non c’è un bomber da 20 gol a stagione, qui possono segnare tutti e in questo campionato hanno segnato in tanti. Tutto ciò rappresenta la forza di questa squadra. Noi attaccanti dobbiamo segnare di più, però. Servirebbe Higuain? È un grande giocatore, è uno dei più forti di questo campionato, uno che fa la differenza: mi piace vedere come gioca e spero che stavolta non faccia nulla di buono per loro », ha detto Ljajic a Sky.

 

IL FATTORE I Ibarbo non ha mai giocato titolare con la maglia della Roma e domani potrebbe avere la prima, grande chance. Anche perché al Napoliha già fatto male, e pure parecchio, quando era ancora al Cagliari. Ma sulla sua affidabilità tattica ci sono ancora molti dubbi, perché il colombiano ha giocato poco e poco si è fatto conoscere sia dal tecnico che dai compagni. Ma sta bene, e piazzarlo in panchina nelle chiacchiere della vigilia potrebbe risultare sbagliato. Iturbe, infine. L’argentino va a caccia della sua prima rete in campionato all’Olimpico, che sarebbe la seconda in assoluto dopo quella firmata allo Stadium il lontanissimo 5 ottobre dello scorso anno. Di certo, Garcia sceglierà un tridente in grado di garantire alla Roma sia la tecnica che la tattica, cioè un tridente equilibrato nel contesto di una Roma equilibrata. Per battere il Napoli e confermare così il secondo posto, del resto, ci sarà bisogno di un grosso contributo di tattica. E, soprattutto, servirà una Roma che sappia giocare di/da squadra. Cioè esattamente al contrario di come ha giocato contro Sampdoria e Fiorentina, le squadre che l’hanno battuta nelle ultime due, disastrose esibizioni all’Olimpico, dove la Roma – in campionato – non vince dal 30 novembre del 2014. Una vita fa.

Il Messaggero – M. Ferretti

Il Messaggero – Roma-Napoli, Verdone e Izzo: “Affrontiamoci con un sorriso”

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Carlo Verdone, tifoso illustre della Roma, seguirà la partita da lontano: domani sarà a Lecce dove, con i fratelli Luca e Silvia, nel corso del Festival del Cinema parteciperà alla cerimonia di assegnazione del ”Premio Mario Verdone”, intitolato alla memoria di suo padre.

Cosa si aspetta da Roma-Napoli? «Un incontro all’insegna della riconciliazione, della sana competizione e della massima civiltà. Sia la tifoseria romanista sia quella napoletana devono riappropiarsi del calcio e lasciare fuori dalla porta ogni forma di violenza. La tragica morte di Ciro Esposito deve spingerci a riflettere».

Su cosa? «Innanzitutto sul fatto che non può esistere odio nello sport e meno che mai tra Roma e Napoli, due città che si sono sempre volute bene. E poi dobbiamo ribadire con forza il nostro rifiuto del calcio aggressivo, violento». 

Come reagisce di fronte alla barbarie che purtroppo continua a sporcare questo sport?«Quando circa un mese fa gli ultras olandesi del Feyenoord hanno distrutto la Barcaccia in piazza di Spagna, sono rimasto sconvolto. Comportamenti del genere non sono accettabili. Se non si fermeranno una volta per tutte, finiranno con l’uccidere il calcio».

Cosa direbbe ai tifosi che domani andranno all’Olimpico? «Divertitevi, sostenete la vostra squadra del cuore ma sempre nei limiti della civiltà e della correttezza. La Curva Sud è una realtà calda, emotiva, anche caciarona perché adora la Magica ma la stragrande maggioranza dei tifosi non ha niente a che fare con la barbarie. E’ inconcepibile che si muoia o ci si faccia male in nome del calcio».

Con che spirito seguirà la partita? «Griderò forza Roma, come sempre. Spero che la squadra mantenga il secondo posto in classifica, per noi sarebbe vitale. Comunque, dico sportivamente: vinca il migliore. E mi auguro che allo stadio vadano in scena la riconciliazione e la civiltà. L’odio genera soltanto disastri. Pensiamo a dare il buon esempio ai giovani. Sta a noi salvare questo sport che amiamo tanto».

Il Messaggero – G. Satta

Il Messaggero – Stadio blindato, mezza Nord al Napoli

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La Curva Nord riapre ai napoletani. A differenza di quanto accaduto all’andata al San Paolo, quando ai giallorossi venne vietata la trasferta, nell’Olimpico blindato di domani ci sarà un settore ospiti. Uno spicchio dei Distinti sarà riservato ai tifosi azzurri non residenti in Campania, quelli per cui non entrano in vigore i divieti imposti dall’Osservatorio del Viminale per le partite «ad alto rischio». E un’altra fetta importante di supporter partenopeioccuperà il lato destro della Tribuna Monte Mario. In tutto sono attesi circa duemila azzurri, ma solo un centinaio è riconducibile a gruppi organizzati.
Nella zona del Foro Italico, ha confermato ieri il questore Nicolò D’Angelo durante il comitato per l’ordine e la sicurezza, ci saranno oltre 1.000 agenti, tra polizia, carabinieri e vigili urbani. Sulle gradinate saranno schierati poi altri 700 steward. Una parte importante sarà dislocata proprio nella Nord, a fare da cordone tra gli spettatori di fede giallorossi e quelli partenopei.

GLI AUTOBUS – Tre i ponti presidiati: ponte della Musica, ponte Milvio e ponte Duca D’Aosta. Atac ha predisposto un autobus per ogni ponte e altre 3 navette saranno inviate a Saxa Rubra, dove è fissato il raduno dei sostenitori del Napoli, che poi accederanno allo stadio dal lato Farnesina.
Blindati della polizia presidieranno anche l’area di viale di Tor di Quinto, a ridosso dell’ex Ciak, dove il 3 maggio scorso perse la vita il tifoso napoletano Ciro Esposito, prima della finale di Coppa Italia, durante la guerriglia scoppiata con un gruppo di ultrà romanisti. La madre di Ciro è stata invitata ieri all’Olimpico dal direttore generale giallorosso, Mauro Baldissoni. «La signora Antonella Leardi è sempre la benvenuta, già in passato abbiamo avuto modo di contattarla e di esprimere la nostra vicinanza – ha detto il manager – Purtroppo quello che è successo è un episodio talmente drammatico che va al di là di qualunque rivalità sportiva tra società e società. Poi dobbiamo ricordare che l’avvenimento è occorso anche in circostanze in cui la Roma non era neanche presente. Però ciò non toglie che un evento del genere è un problema di tutti».

IL VERTICE – Tutte le misure di sicurezza definitive saranno definite oggi alle 13 in Questura durante il tavolo tecnico. I cancelli apriranno tra le 9 e le 10, scatterà la solita “zona rossa” intorno al Foro Italico, con il lato di piazzale Clodio riservato ai giallorossi. Ieri si è riunito il Gos (Gruppo operativo sicurezza) e il Comitato per l’ordine pubblico in Prefettura, che ha deciso di istituire in curva Nord un settore riservato ai napoletani. Il divieto di trasferta infatti riguarda solo i residenti in Campania, mentre potranno accomodarsi sugli spalti tutti i possessori della tessera del tifoso (la “Azzurro card”) che non sono domiciliati nella regione di provenienza del club. All’Olimpico in ogni caso non ci sarà il pubblico delle grandi occasioni: ieri erano stati staccati 4mila tagliandi, che vanno ad aggiungersi alle 27mila tessere degli abbonamenti romanisti.

Il Messaggero – L. De Cicco

Il Tempo – Riaperto il settore ospiti ai non residenti nella regione Campania

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Trasferta vietata, ma settore ospiti aperto per i tifosi del Napoli non residenti in Campania. È questa la novità stabilita dal GOS nella riunione che si è svolta ieri a Roma (oggi invece il tavolo tecnico in Questura).

Tutti coloro che avranno il biglietto in tasca (costa 50 euro ed è acquistabile solo dai possessori della Club Azzurro Card) saranno sistemati nello stesso spicchio di stadio, anche se da previsioni resterà semi-vuoto, come il resto dell’impianto (staccati solo 5 mila tagliandi), e alcuni potrebbero comunque mescolarsi ai romanisti. «Faccio un appello – le parole del dg giallorosso Baldissoni a Radio Kiss Kiss Napoli – che purtroppo avrà un obiettivo limitato, viste le restrizioni per la trasferta che rappresentano una sconfitta del sistema: chiunque sarà all’Olimpico dovrà esserci per godersi uno spettacolo di alto di livello. I drammi come quello di Ciro Esposito sono una sconfitta per tutti. La signora Leardi ovviamente è la benvenuta». Ma ha già fatto sapere che non sarà allo stadio domani a mezzogiorno.

Il Tempo – E. Menghi

Il Tempo – Totti alza bandiera bianca. Castan esulta

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Trigoria non è certo il campo dei miracoli, quest’anno meno che mai. Il susseguirsi di infortuni ne è la prova e nemmeno Totti è riuscito ad evitare questa maledizione. Il primo stop di un’intensa stagione rischia di tenerlo ai box anche contro il Napoli. Bene che vada andrà in panchina, ma dopo il differenziato di ieri il capitano potrebbe anche essere escluso dai convocati.

La decisione verrà presa solo oggi. Se il giocatore avrà sensazioni positive, potrà almeno mettersi a disposizione. Il ruolo del capitano sarà ricoperto da Ljajic, a cui le responsabilità non sembrano far paura: «Non abbiamo un bomber che fa 20 gol a stagione, perciò noi attaccanti dobbiamo segnare di più. Speriamo di farlo già dalla prossima partita, che vale tanto per noi e per il Napoli. Vincendo faremmo un passo avanti importante, anche se ci sono altre squadre che lottano per la Champions. Come la Lazio, ma ora è terza e siamo noi i secondi. Vogliamo mantenere questo posto, lo meritiamo». Nonostante l’assenza di un profilo alla Higuain, che ieri Benitez ha ritrovato in gruppo dopo il viaggio transoceanico: «È uno che fa la differenza, ma spero – ha sottolineato il serbo a Sky – che contro di noi non faccia nulla di buono». L’argentino partirà titolare, dovranno occuparsene Torosidis, Manolas, Yanga-Mbiwa e Holebas. La rabbia del Napoli dopo la prima amichevole giocata per intero dal Pipita in Nazionale è servita ad evitargli il secondo impegno durante la pausa, che si è rivelata maledetta per i giallorossi, perché in Africa si è fatto male Gervinho.

Senza Totti e l’ivoriano, l’attacco è da rifare: Doumbia non sembra ancora aver raggiunto la migliore condizione fisica e potrebbe lasciar posto a Ibarbo, Ljajic e Iturbe. In ballo c’è anche Florenzi, che in quanto jolly potrebbe però essere sfruttato a gara in corso, magari in mediana, dove c’è poca scelta viste le assenze di Uçan, Keita e Strootman. De Rossi ha ripreso a lavorare con il gruppo, la dorsalgia sembra averlo lasciato in pace e sarà in campo dal primo minuto con Nainggolan e Pjanic. Ieri il bosniaco ha compiuto 25 anni ed è stato festeggiato nello spogliatoio: «Mi impegno ogni giorno – ha detto il centrocampista – per ripagare gli sforzi della mia famiglia e la fiducia dei tifosi. Roma è una città bellissima che ho imparato ad amare. Il mio soprannome preferito è “il Piccolo Principe”, me l’ha dato Totti». È invece «il guerriero» Castan, che ha vinto la battaglia col suo corpo: il prof. Maira l’ha visitato ieri e gli ha dato l’ok per tornare a colpire finalmente il pallone di testa. Il brasiliano aumenterà i carichi di lavoro per preparasi al meglio all’idoneità sportiva (tra circa 3 settimane dal Prof. Zeppilli al Gemelli). Non sarà una passeggiata, ma «Leo» adesso non ha più paura di nulla.

Il Tempo – E. Menghi

Il Tempo – Roma-Napoli, duello tra deluse

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Un lungo duello e nessun vincitore. È una storia che si ripete quella traRoma e Napoli, pronte ad affrontarsi nuovamente domani all’Olimpico per rimanere attaccate all’ultimo, ma fondamentale treno della qualificazione diretta alla Champions League. D’altronde, l’ultimo biennio ha registrato per entrambe le formazioni un percorso molto simile anche nell’epilogo finale: contendere il trono alla Juventus capolista è un obiettivo ancora lontano, meglio quindi concentrare ogni sforzo sul secondo posto garantendosi soprattutto la certezza di un introito economico fondamentale per la progettualità del futuro.

Lo scorso anno è toccato alla Roma (al termine della stagione i giallorossi chiusero con 6 punti di vantaggio), costringendo i partenopei a stravolgere i piani estivi in vista dei preliminari di Champions League con l’Athletic Bilbao (appuntamento per altro fallito). Ora, a 10 partite dal termine e soltanto con 6 lunghezze di distanza tra le due formazioni, lo scontro diretto profuma tanto di Champions, quella che da qualche tempo stanno pregustando anche Lazio, Sampdoria e Fiorentina. La contesa più affascinante e in grado di poter riproporsi sino alla fine però rimane tra Roma e Napoli, costrette domani a giocarsi il tutto per tutto dopo un campionato che finora ha mostrato soprattuttoincertezze e fragilità. Tante le occasioni perse, troppa ancora la distanza da chi nel passato recente domina incontrastata la classifica. Sono almeno un paio d’anni infatti che i due club partono in estate con lo stesso ruolo di antagonista al colosso Juventus, punzecchiandosi senza sosta anche nei lunghi mesi del mercato. Dai contatti (per nulla graditi a Trigoria) partiti da Napoli per cercare di strappare il sì di Lamela, le schermaglie non sono diminuite, tanto che proprio nella passata estateWalter Sabatini aveva provato ad interessarsi seppur in modo preliminare al «Pipita» Higuain. In entrambi i casi le due operazioni si sono concluse con un nulla di fatto, forse soltanto per infastidire il rispettivo avversario

Episodi – leciti – si sono ripetuti anche negli ultimi mesi come quella frase del ds giallorosso in conferenza stampa che svelò un dettaglio mai reso noto pubblicamente: «Il Napoli ha inserito una clausola da 100 milioni di euro per Higuain». A Castel Volturno infatti avrebbero preferito non sentirsi chiamati in causa. Una rivalità del campo che, nonostante l’amicizia, si è spostata anche sulle panchine. Nell’ultimo biennio il maestro Benitez ha riabbracciato l’allievo Garcia, di fronte per ben 5 volte in cui non sono mai mancate calorose strette di mano. Tra complimenti e un innegabile rispetto reciproco, l’orgoglio dei due nel provare a battere l’altro non è mai mancato. E finora non è ancora uscito un pareggio. Lo spagnolo infatti si è aggiudicato i 3 confronti giocati al San Paolo lasciando al romanista le due vittorie raggiunte tra le mura amiche dell’Olimpico. Domani ognuno proverà ad allungare il proprio palmares in una sfida che si protrarrà almeno fino a maggio. Poi si vedrà. Entrambi si sentono in discussione, tanto che il futuro nasconde ancora numerosi enigmi. Se Garcia dalla sua parte può vantare un secondo posto guadagnato nella passata stagione, il possibile addio di Benitez verrà ricordato a Napoli sotto forma di una Coppa Italia e di una Supercoppa. Ancora c’è molto da giocarsi (il tecnico spagnolo punta soprattutto su Coppa Italia e Europa League), ma il bilancio finale non è poi così lontano.

Il Tempo – A. Serafini

Graziani: “La Roma dovrà preoccuparsi dell’attacco del Napoli”

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Ciccio Graziani

Ciccio Graziani, ex calciatore giallorosso, ha parlato ai microfoni di Radio Kiss Kiss per esprimere la sua opinione sull’imminente scontro Champions tra Roma e Napoli: “A Settembre si pensava che sia Napoli che Roma dovessero giocarsi il posto Champions, e ora gli azzurri sono addirittura quinti. Chiaro che quella di sabato è la madre di tutte le partite. Una sconfitta ridimensionerebbe gli azzurri. La Roma dovrà preoccuparsi dell’attacco del Napoli, poche squadre in Europa hanno un attacco così forte. Gli azzurri invece dovranno preoccuparsi della propria difesa che prende troppi gol”.

Roma, Totti non ce la fa. Castan, visita ok e ritorno più vicino

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Francesco Totti non ce la fa. La lotta per il secondo posto si giocherà intorno alla sfida di sabato all’Olimpico tra Roma e Napoli: un match da dentro-o-fuori che potrebbe indirizzare i destini in classifica di due squadre che hanno deluso le aspettative di inizio stagione. Rudi Garcia dovrà fare i conti con i tanti rebus in attacco, complicati dall’assenza del capitano giallorosso: Totti – che ha svolto a Trigoria solamente lavoro differenziato per recuperare dall’infortunio al flessore sinistro – non sarà infatti del match. Al suo posto, nel ruolo di coordinamento tra centrocampo ed attacco, spazio ad Adem Ljajic che ha parlato della voglia del gruppo di mantenere il secondo posto.

LJAJIC VUOLE IL SECONDO POSTO –Se vincessimo faremmo un passo importante – ha dichiarato il serbo a Sky – Siamo secondi e vogliamo tenere questa posizione fino alla fine. Abbiamo una grande squadra e lo meritiamo“. Adem Ljajic, miglior marcatore della Roma in campionato con 8 reti, è chiamato ancora una volta a guidare il reparto offensivo giallorosso: Doumbia – alle prese con la riatletizzazione muscolare e il lavoro atletico speciale necessario a riconsegnare all’ivoriano un minimo di brillantezza atletica – sarebbe il ricambio più naturale per il ruolo di centravanti con l’assenza di Totti. Proprio le sue precarie condizioni fisiche, però, potrebbero spingere Rudi Garcia ad optare per un tridente più affiatato, con Florenzi ed Iturbe (o Ibarbo) a supporto di Adem Ljajic. Il serbo ha parlato della fatica per la squadra nel trovare la via del gol con continuità: “Noi sappiamo che non abbiamo un bomber da 20 gol ma qui possono segnare tutti ed è questa la forza della nostra squadra. Speriamo che da sabato anche noi attaccanti inizieremo a segnare di più. Higuain? Un grande, tra i più forti del campionato, ma spero che sabato non faccia nulla di buono“.

BALDISSONI: “PARTITA DI ALTO LIVELLO” – I significati della sfida di sabato pomeriggio (i giallorossi non perdono in casa contro i partenopei dalla stagione 2010/2011) ruotano intorno alla lotta per l’accesso alla prossima Champions League con soli sei punti a dividere i giallorossi dai quinti della classe. Sfida che, a differenza di quanto accaduto in passato, non sarà caratterizzata da alcuna preoccupazione legata all’ordine pubblico: con le disposizioni dell’Osservatorio, ai tifosi residenti in Campania non sarà infatti consentito di accedere al match. Un rammarico per il dg della Roma, Mauro Baldissoni, che ha parlato a Radio Kiss Kiss: “Episodi come quello di Ciro Esposito rappresentano una sconfitta della società civile. Una partita di calcio deve celebrare valori di positività e agonismo: la signora Leardi è la benvenuta all’Olimpico“. Sulla gara poi assicura: “Sarà una partita di alto livello, un riconoscimento per il lavoro delle due società. Le restrizioni per la trasferta dei tifosi del Napoli anche rappresentano una sconfitta per il sistema: ma chiunque sarà all’Olimpico – conclude poi il direttore generale – dovrà esserci per godersi uno spettacolo di alto di livello. L’unica ansia dovrà essere quella legata al risultato“.

CASTAN, OK DAL PROF. MAIRA – Un’ansia forte è quella che muove Leandro Castan a voler tornare al più presto in campo, dopo la visita sostenuta in giornata  – presso il Policlinico Gemelli – con il Prof. Maira, lo stesso che lo operò per l’asportazione del cavernoma: “Castan ha sostenuto in giornata un controllo clinico e strumentale che ha evidenziato l’ottima evoluzione post operatoria. Il calciatore riprenderà nuovamente e progressivamente a colpire di testa e ad aumentare i carichi di lavoro“, si legge sul bollettino medico pubblicato dal club. Nei prossimi giorni il brasiliano sosterrà con il Prof. Zeppilli l’ultimo step prima di poter tornare sui campi, aumentare i carichi di lavoro e ricominciare a colpire di testa (l’elemento più delicato e rischioso del suo percorso di recupero). Un recupero decisivo che potrebbe aumentare le soluzioni in difesa per Garcia, già dalle ultime partite del campionato.

Repubblica.it – M.Monti

Mercato Roma. Si valuta il riscatto di Astori, Wolfsburg alla finestra

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Il riscatto di Davide Astori da parte della Roma non è ancora certo, e così alcuni club stanno monitorando la situazione del centrale in attesa di capire le mosse dei giallorossi. Fra questi, secondo quanto raccolto da TuttoMercatoWeb, ci sarebbe anche il Wolfsburg, che in vista del prossimo anno sta cercando un centrale mancino con le caratteristiche dell’ex Cagliari.