Home Blog Pagina 7463

Lazio-Roma, Gabrielli (Prefetto): “Interrogai Totti e Mihajlovic nel 2004. Non vorrei rifarlo…”

0

Franco_Gabrielli_Roma
“Ricordo di avere un precedente, è stato il mio ultimo incarico come dirigente della Digos, sto parlando del derby interrotto dai tifosi. Passai la notte interrogando Totti e Mihajlovic, i due capitani. Non vorrei ripetere l’esperienza”. Queste le parole del prefetto di Roma Franco Gabrielli, ai microfoni di Radio Capital, sulla sicurezza in vista del derby del 24 maggio, precisando di non essere tifoso né della Roma né della Lazio.

Pjanic: “Ucan è un grande talento, lo aiutiamo giorno dopo giorno. Diventerà un titolare” – VIDEO

0

Soccer: serie A, Roma-Napoli
Uçan è molto giovane, ma è un calciatore di grande talento e di grandissima qualità: ne possiede a sufficienza per diventare un grande giocatore”. Queste le parole del centrocampista della Roma Miralem Pjanic al sito Haberler.com, in occasione del suo ritorno in Bosnia per una partita del Sarajevo contro il Siroki. “Cambiare paese e campionato alla sua età non è facile, ma noi lo aiutiamo giorno dopo giorno – le sue parole -. Il suo momento sta per arrivare e credo proprio che lo dimostrerà in poco tempo conquistando un posto da titolare in squadra“.

GUARDA IL VIDEO

Milan, Mr Bee punta Spalletti per la panchina

0

zenit-spalletti_216034_ZENIT_SPALLETTI_061113
Secondo quanto riporta Tuttosport, qualora il Milan passasse nelle mani di Bee Taechaubol, la panchina rossonera potrebbe essere affidata a Luciano Spalletti. Il primo nome sembrava quello di Fabio Cannavaro ma l’ex capitano della Nazionale sarebbe il terzo debuttante consecutivo, dopo Seedorf e Inzaghi, così si starebbe virando su un allenatore con maggiore esperienza. L’alternativa all’ex tecnico della Roma sarebbe Cesare Prandelli.

Rieti, i dirigenti della Roma fanno i complimenti alla scuola calcio

0

roma-manchester-primavera-bruno-conti
I dirigenti della Roma in visita alla scuola calcio del Rieti. Nell’ambito della normale attività di collaborazione tra i due club affiliati, il coordinatore scolastico della Roma, Bruno Banal, ed il responsabile della scuola calcio dei giallorossi, Alberto Uboldi, hanno fatto visita nel pomeriggio di ieri alla scuola calcio del Rieti nel corso di un raduno tenutosi allo Scopigno, anche alla presenza dei ragazzi del Real Rieti.

I due dirigenti giallorossi hanno assistito, insieme al responsabile della scuola calcio amarantoceleste,Gennaro Isaia, ad alcune partitelle tra calciatori del Rieti e del Real, interessando tutte le categorie di scuola calcio. Al termine della vista, Banal ed Uboldi si sono complimentati con il Rieti per la qualità, l’organizzazione e le strutture che il club amarantoceleste mette a disposizione della sua scuola calcio, mostrando in maniera chiara l’intenzione di rinnovare il rapporto di affiliazione per la prossima stagione calcistica.

IlMessaggero.it

Mercato Roma, dall’Inghilterra: Nasri verso i giallorossi

0

FBL-EUR-C1-ROMA-MAN CITY
La Roma insiste per Samir Nasri. Secondo quanto riporta il Daily Mail, i giallorossi avrebbero individuato nel francese il tassello ideale per rinforzare la rosa in vista della prossima stagione. Affare che potrebbe andare in porto vista la rivoluzione estiva che attende il Manchester City.

Lazio-Roma, info biglietti

0

logo roma 1
In relazione alle modalità di vendita dei biglietti per i propri Tifosi, come da accordi in reciprocità tra le due Società ed in base a misure organizzative attivate di concerto con le Autorità competenti in occasione della gara d’andata dell’11 gennaio 2015, l’AS Roma comunica quanto segue:

FASE 1 (prelazione per gli Abbonati A.S. ROMA 2014/2015 di Curva Sud/Curva Nord e Distinti Sud):
In questa Fase i biglietti dei settori di CURVA SUD e DISTINTI SUD saranno riservati in opzione esclusivamente agli Abbonati della A.S. ROMA di pari settore per la stagione in corso.
Ogni abbonamento darà diritto all’acquisto di un solo biglietto della stessa tipologia di settore, e fino ad esaurimento dei posti disponibili. Pertanto gli Abbonati di Curva Sud e Curva Nord potranno acquistare esclusivamente biglietti di Curva Sud, mentre gli Abbonati di Distinti Sud esclusivamente tagliandi di Distinti Sud. Tali biglietti saranno incedibili.
Per l’acquisto del tagliando sarà necessario esibire all’operatore l’abbonamento o il voucher dell’attuale stagione in originale (“AS ROMA CLUB PRIVILEGE” con allegato Tagliando Segnaposto o Tessera AS ROMA CLUB HOME) con un valido documento di riconoscimento e dovrà essere obbligatoriamente consegnata all’operatore una fotocopia leggibile dello stesso titolo (“AS ROMA CLUB PRIVILEGE” con allegato Tagliando Segnaposto o Tessera AS ROMA CLUB HOME).
FASE 2 (vendita libera):
In questa Fase saranno posti in vendita libera tutti i tagliandi di CURVA SUD e DISTINTI SUD eventualmente rimasti invenduti al termine della Fase 1.
Sarà possibile acquistare un solo tagliando a persona, esibendo all’operatore un valido documento d’identità. Tali biglietti saranno incedibili.

SETTORI

INTERO

CURVA SUD – INGRESSI 15/21
€ 35,00

DISTINTI SUD – INGRESSI 22/24
€ 50,00

(asroma.it)

Mercato Roma, Funes Mori piace a tanti: giallorossi, Lazio, Napoli e Fiorentina si mettono in fila

0

funesmori
Secondo quanto riporta La Nazione, sulle tracce di Ramiro José Funes Mori, difensore del River Plate, ci sarebbero Lazio, Roma, Napoli e Fiorentina. Il calciatore piace però anche in Francia (Saint-Etienne e Monaco su tutte), Inghilterra (Everton e Sunderland) e Spagna (Atletico Madrid, Malaga e Villarreal). Nelle prossime settimane gli agenti del 23enne sono attesi in Europa proprio per valutare al meglio la situazione, visto anche il recente pressing da parte di squadre messicane e argentine.

Tweet, gol e Champions nel menù Nainggolan

0

inter-roma-nainggolan-gol-esultanza
La Gazzetta dello Sport (D. Stoppini) – Vivere sul filo, come quel bisogno quasi fisico di superare il confine con la normalità. Radja Nainggolan, ancor prima che un centrocampista, pare un amante dello slacklining : equilibrio difficilissimo da trovare, piedi fermi e guai a cadere giù, adrenalina a mille. Che sale all’improvviso. Magari con il telefonino in mano, per replicare al mondo intero, che si tratti di un tifoso criticone o di un giornalista poco importa. Sempre sul filo, Radja, sfiora le polemiche ancor prima che i pali della porta avversaria. A volte le provoca per incuria, come quell’audio privato e diffuso da una trasmissione radio in cui il belga accusava i compagni di non metterci la grinta. Apriti cielo, un paio di spiegazioni sono servite a Trigoria. Come pure fu necessario un chiarimento dopo Fiorentina-Roma di Europa League, dopo quel «se giochiamo in 11…» di cui qualche compagno ha sentito il bisogno di chiedergli conto.

DA RECORD Il conto personale di Nainggolan, a ben guardare, è tremendamente in attivo. Quel filo regge, regge bene. Equilibrio precario, ma il circo va alla grande. Il telefonino ha la ricezione perfetta, ha sempre campo, proprio come lui davanti agli occhi. Lui che ha avuto il tempo di festeggiare a casa il ritrovamento di Lilly, cagna dagli occhi gentili, persa e ritrovata grazie agli appelli via twitter — vizio/pregio di famiglia — della moglie Claudia. Ma ad abbaiare, a chiedergli aiuto, adesso c’è la Champions League. La vita è adesso, domani chissà. Il Manchester United è una storia concreta, il riscatto con il Cagliari è ancora in aria, il rinnovo con la Roma tutto da definire, a fronte di una richiesta di un contratto da top player, 3 milioni o giù di lì, non lontano dal tetto Pjanic. Impossibile non farsi due conti. Nainggolan piace a tanti, l’equilibrismo va di moda. Tira, tira come lui. Che contro l’Inter ha segnato il quarto gol in campionato: non un traguardo qualunque, ma il primato personale di reti in Serie A eguagliato e sei partite davanti per passare oltre. Che poi non sarebbe questo il suo pane quotidiano. Ma necessità fa virtù: non segna nessuno, ci pensa lui, che — tolti Totti e Ljajic — ha fatto più gol da solo di tutti gli altri attaccanti della rosa messi insieme.

DOLCE RICORDO Adesso c’è il Sassuolo e una partita da imboccare nella direzione giusta. La Roma ha davanti un senso unico: tre punti, il resto è una strada sbagliata. È un equilibrio, anche questo instabile, che verrebbe giù di fronte a un mancato successo. In una Roma in cui l’autostima è ai minimi storici, servirebbe piazzare subito un colpo. Giusto come un anno fa, quando dopo pochi minuti fu proprio Nainggolan con un recupero palla e un assist a servire Destro per il gol del vantaggio. Era un’altra Roma, questa viaggia con il freno a mano tirato. L’unico a mille è lui, Nainggolan. Lui che molto poco si fa mancare e molto poco fa mancare alla Roma. Fa parte del suo gioco, il confine non spaventa, semmai stimola. Magari servirà anche per centrare una Champions e vincere la volata, diventata anche questa una passeggiata nel vuoto, senza rete sotto.

C’è il Sassuolo, la gara dell’incubo. Ma Balzaretti sogna il lieto fine

0

balzaretti
La Gazzetta dello Sport (C. Zucchelli) – L’ultima volta che Federico Balzaretti è sceso in campo la Roma era prima in classifica e il futuro, suo e della squadra, sembrava più roseo che mai. Un anno e mezzo dopo, rallegrato soltanto dalla nascita del figlio Gabriel (il primo maschio dopo 3 femmine) per Federico Balzaretti questo potrebbe essere il giorno giusto, per vedere ancora l’effetto che fa. Ieri come oggi, per un segno del destino, Balzaretti potrebbe affrontare di nuovo il Sassuolo, l’ultimo club affrontato nella notte dei tempi, il 10 novembre 2013 all’Olimpico.

IN FONDO AL TUNNEL Il condizionale è d’obbligo, perché la pubalgia ha costretto il giocatore a un calvario di cui soltanto adesso, dopo due operazioni, decine di cure e un paio di presenze con la Primavera, si inizia a intravedere la fine. Azzardato pensarlo in campo dall’inizio, possibile, soprattutto se le cose dovessero andar bene, che Garcia gli conceda la possibilità di tornare a sentirsi calciatore. Ieri il tecnico l’ha citato come opzione per sostituire l’infortunato Holebas: «A sinistra possono giocare Cole, Balzaretti, Torosidis, Florenzi e un altro», ha detto il francese. Anche se ufficialmente non parla, Balzaretti ha la speranza di tornare a giocare prima della fine della stagione (e dell’attuale contratto): da settimane ormai si allena con i compagni, le risposte dopo i test con la Primavera sono state buone, ma il calcio dei grandi è un’altra cosa e per capire cosa potrà riservargli il futuro, 535 giorni dopo l’ultima volta, c’è bisogno di qualcosa di diverso. Anche solo per pochi minuti.

IL PROSSIMO ANNO Anche per capire cosa succederà dal 30 giugno in poi: Balzaretti, 33 anni compiuti a dicembre, vorrebbe provare a giocare almeno per un’altra stagione, la Roma non vuole perderlo, convinta che possa ancora essere utile alla causa in campo e come importanza nello spogliatoio. Che fare dunque, considerando che in 3 anni di Roma ha giocato appena 43 partite? Lui e la società decideranno insieme, se ci saranno garanzie dal punto di vista fisico potrebbe firmare un contratto annuale a cifre molto più basse rispetto a quelle attuali e rimettersi in gioco, in attesa di sostituire gli scarpini o con una tuta da allenatore delle giovanili o con una giacca da dirigente. Altrimenti qualsiasi altra decisione verrà presa di concerto con il presidente Pallotta (che si è interessato personalmente al suo caso, mandandolo da un medico di fiducia a Boston), il d.s. Sabatini e il d.g. Baldissoni. Senza strappi, vista la riconoscenza che Balzaretti nutre nei confronti di una società che, nonostante l’inattività, non ha mai pensato alla rescissione del contratto e non gli ha mai fatto pesare il suo status di infortunato di lusso.

Ilievski gela Mauri: «Sì, ho incontrato lui e Milanetto»

0

Stefano_Mauri_Lazio_Calcioscommesse
La Gazzetta dello Sport (F. Ceniti) – «Ho incontrato Mauri e Milanetto prima di Lazio-Genoa. Quella partita è stata combinata». E’ quasi un gol al novantesimo, quello segnato dalla Procura di Cremona. Perché Hristiyan Ilievski da super latitante potrebbe presto diventare il super pentito dell’inchiesta sul calcioscommesse. «E’ andato al di là di ogni aspettativa più ottimistica», filtra da ambienti investigativi dopo il primo interrogatorio davanti al Gip Guido Salvini, alla presenza del pm Roberto di Martino e del capo della mobile Nicola Lelario.

Circa 4 ore fitte di nomi, partite e situazioni particolari, tutte con un unico comune denominatore: corrompere i calciatori per avere risultati sicuri sui quali riversare il fiume di denaro in arrivo da Singapore. Lo «sfregiato» ex agente della polizia speciale macedone, apparso in buona salute e molto dimagrito rispetto alle foto segnaletiche, si era costituito lunedì dopo quasi quattro anni di latitanza. Per gli inquirenti nessun dubbio sul ruolo avuto in questa «commedia» del pallone: è lui il capo della cosiddetta banda degli zingari («ma noi siamo slavi, perché ci chiamate così?» aveva detto in una intervista telefonica alla Gazzetta nel 2012) in grado di cambiare i destini di una gara e forse dei campionati. E Ilievski non si è tirato indietro, come ha spiegato l’avvocato Luca Curatti: «Sta rispondendo alle domande del giudice, senza reticenze e spiegando i vari passaggi contenuti negli atti. Sta collaborando? Mi sembra chiaro da quello che ho detto prima, ma siamo solo al primo tempo e non posso aggiungere altro».

ASSOCIAZIONE BLINDATA In realtà Ilievsky ha aggiunto e tanto. Molte le cose fatte mettere a verbale nonostante la difficoltà del doppio interprete (uno di loro aveva sbagliato strada facendo slittare di quasi un’ora l’interrogatorio) visto che lo slavo oltre al macedone parla anche l’inglese. Il Gip gli ha sottoposto una lista di partite ritenute combinate ricevendo sempre indicazioni precise sia sulle modalità dei soldi consegnati e sia sui nomi dei calciatori contattati. Si è arrivati anche allasua visita a Formello, confermata da Zamperini che però aveva detto alla giustizia sportiva di non aver fatto entrare l’ospite particolare e quindi di nessun contatto con Mauri. E invece Ilievski ha spiegato di aver visto il capitano della Lazio e di aver discusso della combine per Lazio-Genoa. Non solo, il suo giro sarebbe proseguito nell’hotel che ospitava la squadra ligure per vedere anche Omar Milanetto.

La gara sarebbe stata alterata così come la successiva Lecce-Lazio, con lo slavo che ha anche ammesso di avere agito d’accordo con la banda ungherese, scesa nel Salento con la valigia di soldi da consegnare ai calciatori. E a proposito di soldi: l’accusa ha incassato anche la blindatura dell’inchiesta sul versante associazione a delinquere transnazionale. Ilievski ha raccontato come molti dei soldi usati per la corruzione arrivassero proprio da Singapore. Ha messo a verbale, ad esempio, un ritiro speciale avvenuto a Malpensa: un trolley carico di banconote portato in Italia da un braccio destro del boss Dan Tan (ora agli arresti in Asia).

BETTARINI, SHALA E BERTANI Sono ancora molte le questioni da approfondire, troppe le partite e i nomi custoditi dallo sfregiato. Qualcuno è già finito agli atti, come quello di Stefano Bettarini: secondo Ilievski aveva un ruolo ben definito, quello di combinare tarocchi per conto di una società di A. Tra i calciatori citati anche Bertani e Shala (assolto dalla giustizia sportiva), entrambi utilizzati dalla banda per delle combine. Oggi interrogatorio bis. E se queste sono le premesse…

Garcia: «Qui comando io»

0

inter-roma-garcia0
Leggo (F. Balzani) – «Tutte le decisioni che riguardano la squadra sono mie». Rudi Garcia, stavolta, alza la voce. «Il ritiro? Ho scelto io di non andarci. Se vinciamo – spiega alla vigilia del match col Sassuolo – abbiamo fatto bene, altrimenti no. Funziona così, è la regola». Duro come non mai, forse provato davanti alle continue critiche verso la squadra, il francese ci va diretto e fa quadrato attorno ai suoi ragazzi: «Questo pseudo-tifoso che ha filmato il riscaldamento di Doumbia, mi chiedo dove fosse nei 14 minuti durante l’intervallo. Come dite voi: è rovistare nella spazzatura». «Il ragazzo – continua – non vede l’ora di giocare e segnare. Ed è quello che mi aspetto da lui». L’attualità, però, è il campionato e la delicata sfida di stasera a Reggio Emilia: «Al contrario della partita di andata (finita 2-2 con la Roma in rimonta da 0-2, ndr) – dice il tecnico giallorosso – non dobbiamo fare regali all’avversario. Sarà importante tanto fare un gioco che crei occasioni, quanto essere cinici per segnare. Per vincere è assolutamente necessario».

Non manca, poi, una battuta su Totti e sulle chiacchiere che girano sul rinnovo del contratto: «Le domande – chiarisce – le dovete fare a Walter (Sabatini, ndr) se volete dei dettagli. Quello che so è che ho una partita da gestire e che il capitano è importantissimo: non è perché è uscito nell’ultima gara che non ci aiuterà per qualificarci alla Champions». Ed è proprio la porta principale per l’Europa dei grandi, nonostante le molte amarezze, ad essere sempre al centro dei pensieri: «L’obiettivo – incalza Garcia – è qualificarci come secondi. Sono sereno, tranquillo, motivato e determinato: fino all’ultimo lotteremo ». Infine, una battuta sulle polemiche allusioni di Pjanic dopo la sconfitta con l’Inter: «Mire – conclude il francese – ha voluto dire che bisogna dare tutto, essere più efficaci nelle gare che restano. Mi è piaciuto, vuol dire che è tornato: il suo infortunio, che è durato 4 mesi, spero sia passato. Spero che la squadra, come ha detto lui, dia tutto, che usi la testa mettendo carattere e orgoglio ».

Roma, Garcia tra mille tensioni: “Ma io credo nella Champions”

0

roma-atalanta-garcia0
La Repubblica (E. Sisti) – Prima ancora che in società, nella Roma sbandata e senza più anticorpi, la rivoluzione dovrebbe iniziare in campo: con una vivida reazione a mesi di lento assopimento agonistico, simboleggiati da Doumbia che a bordocampo, sabato scorso a San Siro, fermo come un palo, apriva a nuovi studi sui metodi di riscaldamento: «Quel video è rovistare nella spazzatura!», urla Garcia che ha voluto l’ivoriano a Trigoria. Ma se il tecnico introduce il concetto (la spazzatura) c’è da riflettere. «Per centrare il 2° posto dobbiamo migliorare nelle due aree. Servono concentrazione e consapevolezza ».

Gli scompensi nello spogliatoio, fra insofferenti (Manolas, Iturbe) e privilegiati (Gervinho, Doumbia) che il gruppo mal sopporta, sono evidenti. Anche se dolorante alla caviglia, col Sassuolo Pjanic potrebbe giocare alla Totti o da trequartista in un raro 4-3-1-2, con Gervinho e Ibarbo attaccanti (si spera) mobili: «Niente ritiro, credo nella Champions», dice Garcia. Ma il domani è un’incognita. A Di Francesco mancherà Berardi. La Roma gioca per il futuro. Per farlo deve restare nel suo scomodo presente. Un’impresa nel torpore.

Sassuolo, Di Francesco: “La Roma ha ancora chance per il secondo posto, ma contro di noi sarà dura”

0

Di_Francesco_Sassuolo
Corriere dello Sport – A poche ore dal calcio d’inizio di Sassuolo-Roma, il tecnico dei neroverdi Eusebio Di Francesco rivela le sue sensazioni in una lunga intervista al quotidiano sportivo. «Mi aspetto un Sassuolo arrabbiato, nel senso che noi dobbiamo riscattare alcune prestazioni del girone di ritorno nelle quali siamo stati sotto tono dal punto di vista degli atteggiamenti e della cattiveria agonistica – le sue parole – Penso che anche Garcia voglia questo, è giusto che un allenatore chieda alcuni comportamenti ai suoi giocatori. Poi il risultato dipende da tanti fattori, ma è fondamentale dare sempre tutto in campo».

Sulla lotta al secondo posto, il grande ex dà ancora possibilità ai giallorossi: «Lo dice la classifica, è a un solo punto dalla Lazio. Ci sono squadre che sperano di salvarsi e hanno un distacco di tredici punti, figuriamoci se non può crederci la Roma. Ma di sicuro a Reggio Emilia troverà una squadra molto difficile da affrontare. Per stasera abbiamo grosse problematiche, non avendo un difensore destro di ruolo in questo momento ho dovuto abbandonare la mia idea della difesa a quattro e sono dovuto passare a tre o a cinque, che è la stessa cosa – prosegue Di Francesco – Però se la Roma gioca con un 4-2-3-1\ dobbiamo stare più attenti, centralmente avranno più intensità. Ma la Roma gioca spesso in quel modo, quando c’è Totti si abbassa tantissimo, ricrea questo modulo e porta superiorità numerica centralmente. La Roma ha questa qualità di palleggio, è la squadra che fa più possesso palla. Qualcuno non è contento, ma anche lo scorso anno lo ha fatto arrivando seconda. Quest’anno magari gioca meno bene, ma non significa niente, se hai tu la palla hai più possibilità di far male agli avversari. Questo è l’aspetto positivo della squadra di Garcia».

In casa Roma l’ambiente è teso e Di Francesco ricorda la contestazione dopo il ko con l’Atalanta nell’anno dello scudetto. «Per reagire è fondamentale il gruppo, la voglia comune di arrivare agli obiettivi in una piazza non facilissima. Non condivido la contestazione e non vincemmo lo scudetto per quella contestazione, altrimenti si potrebbe dire che questo aiuta vincere le partite. No, è assolutamente il contrario. L’importante è avere unità di intenti all’interno del gruppo».

Un commento anche sull’ex compagno Francesco Totti: «Non si discute, ma si ama. E’ un giocatore che ha indossato una sola maglia, con amore, passione senso di appartenenza. E’ ovvio che può fare prestazioni buone e meno buone. Ma resta un giocatore di grandissima qualità, non è più giovanissimo, però sono convinto che da qui alla fine del campionato potrà dare ancora molto alla Roma, tranne che contro di noi. Mi auguro che Garcia lo faccia riposare…». Una battuta sul suo futuro: «Sono legatissimo al Sassuolo, non ne voglio nemmeno parlare, ho un contratto con il Sassuolo e sto benissimo qui». In chiusura, ancora Roma: «Se continuerò a tifare Roma da domani? Sicuramente. Mio figlio già fa il tifo per loro, ma anche per me è così, per la simpatia, l’amicizia, per quello che mi lega alla città, alla gente ai ragazzi che sono ancora all’interno della Roma».

Preoccupati sì rassegnati mai

0

curva_sud_roma1310
Il Messaggero (P.Liguori/CURVA SUD) – Rassegnati, mai. Ma molto preoccupati, adesso lo siamo un po’ tutti. Il limite dell’incomprensione tra i tifosi la società e la conduzione tecnica è stato ampiamente superato. Abbiamo registrato deficit di gioco, da gennaio in poi, deficit di atteggiamento in qualche occasione, come Parma e Atalanta. Abbiamo messo in conto una debolezza da parte della società e incassato una campagna acquisti di gennaio completamente sballata. Ma adesso siamo di fronte ad un problema semplice ed evidente. La Roma non ha più neppure uno che segni con facilità. E senza gol nel calcio non c’è futuro. Il problema deve essere noto anche a Garcia, perché i suoi ripetuti cambi di modulo sembrano mettere al centro proprio il tentativo di arrivare in porta in modo diverso da una punta che non abbiamo.

Ma, come si è visto a Milano, non basta neppure avere il dominio del centrocampo, è necessario un finalizzatore, altrimenti è tutto inutile. Così, ad un passo dal traguardo ci troviamo in una involuzione totale: di gioco, di risultati e di rendimenti individuali. Neppure il più pessimista avrebbe potuto immaginarlo. Quando diventano “casi” Pjanic, Gervinho e Nainggolan, siamo alla frutta; quando il Capitano è costretto a giocare più di quanto dovrebbe, andiamo oltre l’immaginazione. È difficile credere in un miracoloso rovesciamento e il vero paradosso è che siamo costretti a scrivere che perfino contro il Sassuolo serve una grande impresa.

Calcioscommesse, Conte non patteggia: chiede il rito abbreviato

0

Conte_Nazionale
Il Messaggero – Una memoria inviata al pm Roberto di Martino, che indaga sul calcioscommesse, per spiegare la sua verità e respingere le contestazioni. La firma in calce al documento è quella del ct della Nazionale Antonio Conte, indagato per frode sportiva per due match giocati quando allenava il Siena. Secondo la Procura di Cremona i risultati di due partite del 2011 con l’AlbinoLeffe furono truccati anche per favorire scommesse illegali. Conte chiede di essere giudicato separatamente dagli altri indagati. Per lui niente patteggiamento, ma rito abbreviato o immediato.

Nainggolan: «Tra scrivere e realtà c’è tanta distanza»

0

Soccer: serie A, Fc Inter-As RomaLeggo (P. Bruni) – È ancora affidato a Twitter il Nainggolan pensiero. Ieri, dopo l’allenamento della mattina e subito dopo la conferenza di Garcia, il centrocampista belga ha cinguettato: «Tra scrivere e realtà c’è troppa distanza». Poche parole, indirizzate molto probabilmente alle nuove notizie apparse sui giornali di un suo probabile addio. Intanto dalla Germania rimbalza, nuovamente, la voce di un possibile interessamento giallorosso per Abdul Rahman Baba, ventenne terzino sinistro in forza all’Augsburg.

Infine, sempre ieri pomeriggio, il sito Footyheadlines.com ha pubblicato quella che dovrebbe essere la maglia della Roma per la prossima stagione. Il design, molto semplice, privilegia il rosso “romanista” come colore principale, mentre un marrone “mogano” cinge le spalle fino alle braccia. Maglia autentica oppure un fake? Chissà. A Trigoria, comunque, smentiscono che sia la divisa 2015/16.

Da Ibarbo a Iturbe, il futuro passa dal gol

0

roma-atalanta-iturbe9
Il Messaggero (U. Trani) – Per la Roma che, seminata dalla Juve nella corsa scudetto, adesso ha 6 giornate per riprendersi il secondo posto dopo il sorpasso della Lazio; per i suoi giocatori che stasera giocheranno la prima delle sei finali, da sfruttare per l’accesso diretto in Champions e per la possibile conferma nella prossima stagione, non avendo quasi nessuno la certezza di restare a Trigoria (giusto De Sanctis e d avice portiere) e per i suoi attaccanti che, scelti a turno da Garcia per la giostra giallorossa, continuano a far cilecca. I ritardi delle punte spaventano fino a un certo punto Garcia. Perché più il digiuno è lungo e di gruppo, prima qualcuno si sbloccherà.

BLOCCO TOTALE Le cifre degli attaccanti sono, però, fuori della norma. Ibarbo, ancora 0 gol in giallorosso, non segna dal 23 ottobre, contro il Napoli in campionato; Doumbia, pure lui senza reti nella Roma e quindi in serie A, ha fatto centro contro la Guinea, il 20 gennaio in Coppa d’Africa (l’8 febbraio ha trasformato poi uno dei rigori nella finale), mentre con il Cska Mosca il 29 novembre all’Ufa. La Roma aspetta soprattutto la fine del letargo di Gervinho e Iturbe: quello del primo, in campionato, ha avuto inizio il 30 novembre, rete all’Inter, mentre il secondo si è fermato il 5 ottobre contro la Juve. Gervinho l’ha comunque interrotto il 26 febbraio contro il Feyenoord in Europa League e Iturbe il 20 gennaio contro l’Empoli in Coppa Italia. Meno inquieti Ljajic e Totti anche perché sono imigliori realizzatori con 8 e 6 reti. Ultima firma del capitano in questo torneo il 19 aprile contro l’Atalanta (su rigore, però), a differenza del compagno che festeggiò l’8 febbraio contro il Cagliari e il 26 febbraio contro il Feyenoord in EuropaLeague.

ASSETTO CAMALEONTICO I 6 attaccanti sono nella lista dei 24 convocati. E fisicamente stanno tutti bene. Il Sassuolo, 11 punti nel girone di ritorno (solo il Cagliari, con 8, ha raccolto di meno), è l’avversario ideale per ripartire. E riscattarsi, anche perché all’andata, proprio contro la squadra di Di Francesco, cominciò la serie casalinga negativa (2 a 2, gaffe di De Sanctis e primo pari interno). Si va verso il turn over in corsa. Ibarbo punta alla conferma. La sorpresa può diventare Doumbia, il ballottaggio riguarda Gervinho e Ljajic: tutt’e tre, però, non sono psicologicamente al top. Ecco perché Totti può essere ancora titolare e se serve fare il trequartista nel 4-3-1-2: sabato ha giocato poco più di 50 minuti. Dietro non c’è Holebas (adduttori) e Cole adesso spera.

Garcia: «Roma, comando io»

0

roma-atalanta-garcia00
Il Messaggero (U. Trani) – «Qui decido solo io». Garcia tira fuori tutto il suo orgoglio per riprendersi la Roma. Il suo nervosismo è però evidente e non fa altro che confermare indirettamente quanto si sussurra da mesi a Trigoria: non ha più il controllo della situazione. Nello spogliatoio e in partita. Se ne sono accorti i dirigenti, vedendolo tenero nella gestione del gruppo. Così il francese spara (a salve, per la verità) in aria, anche per avvertire la truppa. A seguirlo almeno nelle 6 gare che restano.

LEADER MINIMO Solo due volte Rudi ha avuto la forza di riprendere in pubblico i suoi giocatori, dopo i pareggi con il Chievo al Bentegodi (8 marzo) e con l’Atalanta all’Olimpico (19 aprile), definendo la squadra «irriconoscibile e inquietante» (la prima volta) e «deconcentrata e senza voglia» (la seconda). In un paio di occasioni ha alzato la voce in privato, ma senza mai mettere in castigo nessuno. A parte le sculacciate a qualche giovane, da Jedvaj in su, risultano a tutt’oggi puniti Ljajic (per il mancato rientro in difesa con il Napoli l’anno scorso al San Paolo) e Nainggolan (per la bocciatura della condizione atletica di gran parte dei giallorossi, finita in una scomoda registrazione che ancora è d’attualità via etere). «Quando le cose non vanno, è facile dire che concedo troppo. Penso sempre positivo».

POSSESSIVO E PERMISSIVO «Il gruppo è mio e lo gestisco io». Ma il nuovo/vecchio slogan di Garcia avrà senso solo se la Roma, stasera a Reggio Emilia, ritroverà il successo con il Sassuolo decimato dell’ex Di Francesco. La striscia negativa degli ultimi e angoscianti 5 mesi rischia di rovinare quella che doveva essere la stagione della consacrazione per lui e i suoi calciatori: solo 27 punti in 19 gare (5 successi, 12 pareggi, 2 sconfitte). Il momento è delicato e anche per questo Rudi cerca di portarsi i giocatori dalla sua parte. E non in ritiro: «Tutte le decisioni sono mie. Prima ne parlo anche con il mio staff. Alla fine scelgo io che cosa fare. Possiamo frustarli, farli dormire nudi: ma a che serve? ». La rinascita del Napoli, dopo la clausura imposta da De Laurentiis, non gli fa cambiare idea: «Si prende un esempio che funziona, ma posso citarne dieci negativi. Al ritiro ho detto no: se vinciamo abbiamo fatto bene, se non vinciamo abbiamo fatto male. Funziona così, è la regola». Il tono è alto, quasi sgarbato. Senza essere interpellato, va dritto al bersaglio immobile di Doumbia, ripreso dalla tribuna di San Siro mentre segue la partita a bordocampo, senza muoversi per preparare l’ingresso in campo. «Questo pseudo-tifoso che ha filmato il riscaldamento, mi chiedo dove fosse nei quattordici in cui si è scaldato durante l’intervallo: questo è rovistare nella spazzatura. Gli ho detto di fermarsi, perché stava entrando Iturbe». Coccola il suo centravanti a digiuno. «Non vede l’ora di giocare. E di segnare ».

UNITI PER FORZA «Basta con le distrazioni: il bilancio lo faremo dopo l’ultima giornata, ora mi interessa la prossima partita». Si scalda ancora, e non è un caso, quando deve rispondere sul futuro di Totti. «Il capitano è sempre importante per noi, non fa niente che è uscito contro l’Inter. Ci aiuterà nella qualificazione per la Champions. Non serve parlare dei singoli, non voglio distrazioni». Garcia, forte dell’ appoggio della tifoseria, cerca di far quadrato pure con i suoi calciatori. Di concessioni ne ha elargite a tanti big che poi non lo hanno ripagato. A cominciare da Gervinho, deludente a Milano, nella notte del rientro da titolare: «Non conta guardarsi indietro: anche se fosse andato benissimo, bisogna fare ancora di più in questo finale di stagione. Vale per tutti gli attaccanti: possono fare meglio, con gol e assist». Pjanjc, sabato sera, lo ha aiutato in campo (assist per Nainggolan) e fuori (denunciando l’atteggiamento sbagliato della squadra in allenamento). Rudi, per non continuare con i figli e figliastri, ne sottolinea il lungo letargo: «Miralem è stato chiaro: bisogna dare tutto ed essere più efficaci. Mi è piaciuto, vuol dire che è tornato: il suo infortunio, durato quattro mesi, miauguro sia passato. Era carico. Spero che la squadra abbia capito. Deve usare la testa e il carattere.Siamo a un punto dal secondo posto che è da riconquistare. Lotteremo fino all’ultimo secondo della stagione. Con chi crede in questa squadra. Io sono il primo».

Scommesse, Ilievski conferma tutto: partite truccate e giocatori coinvolti

0

CALCIOSCOMMESSE, ARRESTI DOMICILIARI PER MAURI E MILANETTOLa Rebubblica (G. Foschini/M. Mensurati) – Forse nemmeno gli investigatori dell’Interpol con cui Hristian Ilievski aveva condotto le trattative per il suo “ritorno” in Italia si aspettavano una collaborazione così utile all’indagine. Fatto sta che in poco più di 4 ore di interrogatorio davanti al Gip Guido Salvini e al procuratore capo Roberto Di Martino, lo “Zingaro” ha blindato i principali punti dell’inchiesta della procura di Cremona sul calcioscommesse.

1) Gli zingari — ha ammesso — non si limitavano a raccogliere informazioni, come avevano detto tutti gli altri arrestati, ma compravano giocatori e partite in tutta Italia e in tutte le categorie.

2) I soldi provenivano principalmente da Singapore, e li mandava Dan Tan, suo amico intimo, nonché capo assoluto dell’organizzazione, arrestato un anno fa dalla polizia di Singapore. Ilievski ha raccontato un episodio in cui ha ricevuto 200mila euro in contanti dai singaporegni per comprare gare italiane.

3) Le partite contestate agli zingari, comprese Lazio-Genoa e Lecce-Lazio, erano state truccate.

4) Per Lazio-Genoa Ilievski ha detto di aver incontrato i capitani Stefano Mauri a Formello (circostanza sempre negata da Mauri) e Oscar Milanetto nell’albergo dove alloggiava il Genoa.

5) Per Lecce-Lazio un ruolo chiave l’aveva avuto un’altra banda, quella degli ungheresi.

6) Bettarini, al tempo tesserato per il Chievo, non era un semplice scommettitore ma ricopriva un ruolo attivo.

Il racconto di Ilievsky, spiegano gli investigatori è ancora magmatico. Per vari motivi. Intanto perché, da quanto si è appreso, Ilievsky è stato attentissimo a non aggravare la posizione dei suoi complici più stretti, Zamperini e Gegic (con il quale condivide l’avvocato) ma soprattutto perché la sua improvvisa loquacità non è frutto di un pentimento ma solo della voglia di patteggiare una pena minima — due anni, e sospensione della pena — come lo Zingaro ha irritualmente dichiarato appena si è seduto davanti al gip. Ma la sua deposizione è ritenuta fondamentale. Le novità contenute nelle sue parole potrebbero portare anche alla riapertura dei processi sportivi.

Un’altra chance per Gervinho

0

inter-roma-gervinho
Corriere della Sera (G. Piacentini) – La sensazione è che Rudi Garcia ripartirà di nuovo da Gervinho. L’ivoriano è tra i calciatori finiti sul banco degli imputati non solo per la sconfitta di Milano contro l’Inter, ma per tutta la seconda parte di stagione giallorossa. «Quello che conta – le parole del tecnico – è il futuro e non quello che Gervinho ha fatto prima. Bisogna fare sempre meglio, fino alla fine della stagione, e non parlo solo di lui ma di tutti gli attaccanti: possono fare gol e assist, dando le risposte che servono già dalla gara col Sassuolo».

Proprio in attacco, il reparto in cui il tecnico ha maggiore scelta, ci sono i dubbi maggiori: dal ballottaggio dovrebbe essere escluso Florenzi, che giocherà ancora sulla linea difensiva, con Torosidis a sinistra. Insieme a Gervinho dovrebbe toccare a Ljajic, che ha recuperato dal problema ai flessori che lo ha tenuto fuori contro l’Inter e, a meno di sorprese (Doumbia?), ad uno tra Ibarbo e Iturbe, con Totti inizialmente in panchina.