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Scandalo Fifa, Blatter si dimette dall’incarico di Presidente

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Joseph Blatter  lascia la presidenza FIFA. La conferma delle dimissioni è avvenuta tramite la conferenza stampa eccezionale organizzata dalla stessa Fifa. Il suo successore verrà eletto in occasione del prossimo Congresso a Maggio 2016.

Slide Show, Pjanic: “La Roma? Sono felice, spero di portare ancora tante volte questa maglia”

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Il centrocampista giallorosso Miralem Pjanic, è stato protagonista oggi del programma ‘SlideShow’ in onda su Roma Tv. Il giocatore ha ripercorso e commentato la sua carriera calcistica attraverso la visualizzazione di alcune immagini. Di seguito le sue parole:

Esordio – “Ho dei ricordi fantastici, ancora oggi quando ho l’opportunità mi sento con gli allenatori che ho avuto lì. Prima di venire alla Roma ho chiamato un mio allenatore del settore giovanile per chiedergli la sua opinione sul raggiungere la Roma”.

Juninho – “Un giocatore incredibile per le sue punizioni. Era incredibile anche per lo stadio, quando ci stava un calcio piazzato tutto lo stadio cantava e sapevano tutti che per lui sarebbe stato come un rigore. Ho giocato purtroppo con lui solo un anno al Lione”.

Gol al Real Madrid – “E’ stato uno dei gol più importanti che ho fatto. Era un sogno, c’era anche mio padre in tribuna. Segnare in quello stadio è stata un’emozione molto forte, quando ero piccolo seguivo Zidane e il Real Madrid. Ho segnato e li ho eliminati”.

La Roma – “Sono felice di aver fatto questa scelta, spero di portare ancora tante volte questa maglia, sono molto contento. E’ una città fantastica, un club fantastico con tifosi che vivono il calcio”.

Luis Enrique – “Un grande mister, era semplice quello che pensava. Purtroppo abbiamo avuto difficoltà quell’anno, ma quando ci ha detto che non ci sarebbe più stato ero triste. Avremmo dovuto far di più per tenerlo con noi. Ricordo i suoi modi di lavorare, era una brava persona, mi ha aiutato tanto e mi ha fatto anche crescere”.

Gol alla Lazio – “Purtroppo abbiamo perso, sono entrato e ho segnato il 3 a 2. Marchetti non si aspettava che tirassi lì. Un bel gol ma abbiamo perso”.

Zeman – “È stato l’anno più complicato che ho avuto. È uno che non parla con i giocatori, non chiede come si sentono. Dovrebbe ascoltare, è stato difficile, penso che avremmo potuto fare meglio se l’ambiente nello spogliatoio fosse stato più positivo. Tra di noi dentro lo spogliatoio non c’era comunicazione”.

Gol inizio scorsa stagione – “Uno dei più belli segnati la scorsa stagione. Ricevo una palla dalla sinistra, era tutto perfetto per calciare subito, vedo il portiere un po’ fuori e faccio il pallonetto. Gol importante per lanciare la stagione nel modo giusto”.

Punizione Napoli – “Una punizione può essere importante per sbloccare le partite. Abbiamo vinto 2 a 0, sono stato contento per i nostri tifosi”.

Gol Manchester (tournée) – “Uno dei più belli: forza e distanza perfetta. Un po’ meno forte e il portiere l’avrebbe presa”.

Nazionale – “È una maglia a cui tengo tantissimo, il nostro Paese ha sofferto tanto e con la qualificazione al Mondiale in Brasile abbiamo dato tanta gioia al nostro Paese. Era più del calcio, avevamo voglia di dare qualcosa al nostro popolo. E’ un orgoglio per me e la mia famiglia indossare questa maglia e spero indossarla più tempo possibile. Farò di tutto per loro”.

Bosnia-Argentina (Mondiale Brasile) – “Abbiamo fatto una buona partita, pensavamo di avere più difficoltà. Abbiamo dimostrato voglia e determinazione, è stata una bella esperienza anche se penso che avremmo dovuto passare il turno. Siamo stati delusi, ma alla fine abbiamo chiuso bene il Mondiale per la nostra gente che era in euforia totale. Era una cosa bella che non dimenticherò mai”.

Dzeko – “Con lui ho un rapporto forte, parliamo dei nostri club. Abbiamo avuto un periodo difficile, ci siamo sentiti. È un giocatore forte, di carattere. Un bomber così nel gruppo fa sempre bene, me ne accorgo vedendolo in Nazionale e nei club che ha in cui ha giocato. Ha già vinto tanto e mi farebbe piacere averlo sempre vicino”.

La guerra  – “Non ho vissuto li, siamo andati via prima della guerra. Non mi piace parlarne, sono ricordi tristi. Questa guerra ci ha fatto male, penso che l’ex Jugoslavia era molto grande e adesso sarebbe una tra le forze più importanti del mondo; mi dispiace per tutta le persone che hanno perso i familiari. Ancora oggi se vai nel nostro Paese vedi le tracce della guerra, ne uscirà più forte. Le cose si metteranno a posto, ci torno sempre con grande piacere. Sono orgoglioso e contento di essere nato in Bosnia, vedo tutta la mia famiglia ogni anno”.

Padre – “È una persona molto importante per me, mi ha fatto diventare una grande giocatore e un grande uomo. È un esempio per me e spero di ridargli quello che mi ha dato lui; ai miei genitori gli auguro il meglio”.

Edin (figlio) – “È la cosa più bella che ho con la mia famiglia; oggi ho la fortuna di averlo, la mia fidanzata lo ha messo al mondo e sono il papà più felice del mondo. Spero di essere un esempio per lui, di insegnarli il rispetto della gente. Ciò che gli auguro è la salute, tutto il resto verrà”.

Famiglia – “È una bella famiglia, è importante. Più cresco più vedo quanto è importante la famiglia. Mi hanno aiutato tanto e senza di loro non sarei dove sono”.

Il Colosseo – “Non avevo mai avuto la possibilità di vedere Roma, ci sono cose bellissime. Il Colosseo è uno spettacolo, è incredibile. Monumenti fatti molti anni prima di noi, è una delle città più belle al mondo, amo questa città”.

Totti e De Rossi – “Due simboli della Roma. Daniele è un personaggio molto importante nel nostro spogliatoio, uno che ti fa sentire l’amore per la Roma. Lui è un tifoso sul campo, ti dà tanta grinta e rabbia. Un giocatore di grandi qualità, un grande uomo che aiuta tutti quando arrivano a Roma per sentirsi subito bene. Tutti gli devono voler bene, ci tiene a questa maglia e spero di vincere qualcosa con lui. Francesco è il ‘king’ di Roma, è il capo di noi tutti. Mi intendo molto bene con lui fuori e dentro al campo. È un grande giocatore, legge quello che vuoi fare, sa le cose prima, è semplice giocare con lui, è un orgoglio giocare con lui. È un po’ scemo negli spogliatoi ma è fantastico ed incredibile. Spero possa giocare ancora degli anni, ha fatto un percorso straordinario; ha fatto la storia della Roma e la storia anche d’Italia vincendo un Mondiale e facendo tantissimi gol. Totti è sempre meglio averlo sul campo che fuori, ti porta sempre qualcosa in più”.

La squadra – “Un gruppo di scemi, che vive bene. Mi dispiace che Benatia non c’è più, avevo legato molto con lui; è fortissimo, siamo stati insieme ogni giorno. È andato via, ma magari tornerà. Sono due anni che arriviamo secondi ed avere questa continuità è molto importante per noi e per la società. Sono sicuro che avendo questa continuità ci sarà la possibilità di vincere trofei e titoli. Faremo di tutto per i tifosi e per noi stessi per vincere qui a Roma. Sarà una cosa incredibile e la gente lo merita”.

Pallotta – “Era il giorno quando firmai il rinnovo, volevo continuare qui e tutti lo sapevamo. Abbiamo preso un po’ di tempo perchè c’era un campionato da giocare, poi c’era il Mondiale. Un grande presidente, sono qui dal primo anno di Pallotta e da quando sono qui porta la Roma in alto. Sta cambiando le cose, i giocatori lo stimano tanto. So che sta lavorando duro per fare uno stadio per la Roma e se riuscirà a fare questo sarà ancora più grande di quello che già è”.

Garcia – “Ho passato degli anni positivi con lui, giocava in Francia un calcio positivo. Ha vinto lo scudetto, ha tanta esperienza, uno staff buono e sta lavorando bene. Quest’anno abbiamo avuto difficoltà ma la sua volontà è andare avanti, di cercare di vincere le partite e di non mollare mai. Quest’anno siamo ancora finiti secondi, potevamo fare di più in certe occasioni; lui è un vincente e il gruppo sta dietro di lui”.

Gol contro il Napoli (esultanza polemica) – “Per fare chiarezza, dato che ho visto scritto tante cose, io ero in un periodo complicato. In questa seconda parte della stagione avevo problemi grandi con la caviglia e non potevo fare altra cosa che gestirmi durante gli allenamenti. Non ero al 100% però volevo esserci e stare vicino alla squadra e far vedere che c’ero, che volevo dare una mano. Però non potevo farlo perchè avevo dolori forti, mi è uscita tanta rabbia dopo il gol perchè vedevo che si dicevano tante cose su di me e la gente non sapeva che cosa avevo realmente; ero più incazzato con chi scriveva cose su di me che con i tifosi, adesso sanno tutti che non ce l’avevo con loro ma con certi che non sapevano che cosa stavo passando”.

La grande bellezza, la Roma – “Siamo più forti della Lazio. Ricordo situazioni belle, avevo tanta voglia di giocare quella partita per me e per i tifosi. Il gruppo lo sentivo bene durante la settimana e questa vittoria è stata la ricompensa per il nostro lavoro durante l’anno, anche se abbiamo passato dei momenti difficili. È stato bellissimo festeggiare con i tifosi e ancora oggi sono tutti contenti per aver lasciato la Lazio dietro di noi. Questa vittoria la dedichiamo ai nostri tifosi che, anche nei momenti difficili, sono rimasti accanto a noi”.

La Sud – “Ho fatto tanti gol davanti la Sud, mi viene spesso in mente di andare lì da loro. Per noi giocatori è una cosa pazzesca, dopo tanti anni che sono a Roma ho capito cosa vuol dire per loro questa squadra. È una grande emozione segnare davanti a loro, loro sono tanta roba”.

Mercato Roma. Offerto ai giallorossi e all’Inter Roberto, portiere dell’Olympiakos. Costa 4 milioni

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Roberto Jiménez Gago, portiere spagnolo classe 1986, è stato offerto ad Inter e Roma, ma se il club nerazzurro è sempre più concentrato sul rinnovo di Handanovic, in casa giallorossa ci pensano eccome. Perché Roberto piace molto, tentazione viva. La clausola per portalo via dalla Grecia è di sei milioni di euro, ma l’Olympiakos si accontenterebbe di quattro milioni, stessa cifra spesa nel 2013 per strapparlo all’Atletico Madrid. La Roma ci pensa, Roberto l’ultima profilo valutato per la porta.

Di Marzio

Italia, primo allenamento per gli azzurri. I preparatori: «Non è vero che si lavora troppo» 

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Primo giorno di stage a Coverciano per gli Azzurri di Antonio Conte, che da 34 sono diventati 32 per i forfait per problemi muscolari di Poli e Criscito. Stamani sono stati effettuati test in palestra, che proseguiranno nel pomeriggio con gli Azzurri divisi in due gruppi. Si tratta di test per valutare condizioni cardiache, metaboliche e ventilatorie, un lavoro – ha precisato Paolo Bertelli, uno dei due preparatori atletici – svolto con la collaborazione del dottor Di Paco che già lavora con Juve, Genoa e Milan. «Non siamo ancora in possesso dei primi dati ma a prima vista le condizioni appaiono mediamente buone. Stiamo monitorando tutti gli atleti singolarmente, con le loro caratteristiche. Faremo poi anche altre tre sedute in maniera da mettere assieme, per ciascuno giocatore, tutta una serie di dati. Bisogna sfruttare al massimo il poco tempo che abbiamo, gli stage servono per acquisire informazioni ma anche per fornire elementi e basi sul nostro metodo di lavoro».

Nel corso dell’anno non sono mancate critiche verso le metodologie di allenamento di Conte e del suo staff: «Dicono che si lavori troppo? Il volume degli allenamenti qui è minore rispetto che in un club perchè non c’è tempo e perchè per la maggior parte dell’anno i giocatori lavorano con le loro società. Comunque sia un allenamento deve essere sempre massimale», ha risposto Bertelli. Sull’argomento è intervenuto anche il team manager Gabriele Oriali: «Chi dice che gli allenamenti sono troppo intensi? Piuttosto qui non c’è il tempo per esigere troppo dai nostri giocatori, semmai bisogna rispettare certi limiti». Con la precedente gestione della Nazionale, quella di Prandelli, in vista dei mondiali in Brasile, furono adottate particolari iniziative e metodologie di allenamento, basti pensare all’allestimento della «casetta di Manaus» che riproduceva l’ambiente climatico che gli azzurri avrebbero trovato in Brasile. «Noi non abbiamo alcune esigenze di creare cose coreografiche – ha tagliato corto l’atro preparatore atletico, Costantito Coratti – noi facciamo un lavoro più sobrio e concreto».

Ansa

Oriali, Conte porterà a termine contratto

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++ Conte,pensiero dimissioni? No, ne ho avuti altri... ++

“Conte porterà a termine questa avventura in azzurro, speriamo nel miglior modo possibile. E’ carico, ha carattere, è pieno di iniziative”. Così il team manager della Nazionale Gabriele Oriali da Coverciano dove da oggi gli Azzurri hanno cominciato lo stage. “La sua richiesta di prolungare il contratto? Tutto è nato da una mia battuta – ha risposto Oriali – lui non lo ha mai chiesto, è successo durante il derby Roma-Lazio”.

Ansa

Roma, Garcia alla partita della conferma: Conte o Montella le alternative

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I giocatori sono tutti o quasi in vacanza. La Roma però all’estate non può ancora pensare. Mancano poche ore al fischio d’inizio della partita più importante per il futuro della squadra: l’appuntamento a Londra tra Pallotta, Sabatini, Baldissoni e Garcia, vero e proprio viatico per il domani del club. Il presidente ha già raggiunto gli uffici della Raptor nella capitale britannica, a Regent’s Place, dove mercoledì aspetta i manager romani, accompagnati dall’a.d. Zanzi. Solo giovedì Garcia partirà da Parigi per raggiungere la City. E sedersi al tavolo che deciderà il suo futuro. Intanto, dopo il preparatore atletico Darcy Norman, cambia anche il team manager: sarà Manolo Zubiria, attualmente “head of special projects”.

GARCIA ALLA PARTITA PER LA CONFERMA  – Tante le cose che alla proprietà e ai dirigenti non sono andate giù: prima di tutti i riferimenti ai conti e alle disponibilità economiche del club giallorosso (“Siamo la quinta forza economica della seria A, dobbiamo vendere prima di comprare“), che hanno innervosito Pallotta. Ma anche i riferimenti alla qualità dei rinforzi (“Importante è anche come si spendono i soldi“), poco graditi dalla dirigenza romana, infastidita anche dalla gestione dell’ultima gara, che ha messo alla berlina ragazzi poco impiegati, da Spolli a Uçan fino a Doumbia, a cui il tecnico ha riservato persino un’uscita anticipata tra i fischi. Insomma, giovedì a Londra Garcia avrà molti elementi da chiarire di fronte a presidente e dirigenti. La Roma spera di ricucire un rapporto sfilacciato nelle ultime ore, anche in ragione del contratto dell’allenatore da quasi 13 milioni di euro lordi per i prossimi tre anni. Ma nonostante le frasi di Walter Sabatini (“Garcia resta al cento per cento“) nessuno esclude con certezza che si possa arrivare alla rottura.

SONDAGGI PER L’ALTERNATIVA: EMERY, CONTE E E MONTELLA –Anche per questo il club, da qualche giorno, ha iniziato a cautelarsi. per la verità, lo ha fatto da tempo, ma nelle ultime ore per non farsi trovare impreparato di fronte all’ipotesi più nefasta, ha avviato anche i primi sondaggi. Conte, Emery e Montella: queste, in ordine di gradimento, le candidature romaniste per un eventuale futuro senza Garcia. Il sondaggio con Montella è il più recente: l’ex aeroplanino darà una risposta alla Fiorentina sulle proprie intenzioni soltanto mercoledì. Ora è in una fase di riflessione, da una parte considera esaurito il percorso tecnico in viola, dall’altra è legato alla città e alla piazza. La chiamata della Roma scioglierebbe ogni dubbio, ma è tutt’altro che scontata. Anche perché nei mesi neri della Roma la prima chiamata Sabatini l’ha fatta al ct Antonio Conte. Per conoscerne le intenzioni e capire se esistesse un margine per uscire dal vincolo della Nazionale. In caso di rinvio a giudizio a Cremona, il tecnico potrebbe pensare all’addio, e in quel caso la Roma si farebbe sotto concretamente: l’ipotesi però è evidentemente complicatissima. Anche per questo un sondaggio alcuni giorni fa è stato fatto con Unai Emery, fresco vincitore dell’Europa League con il Siviglia e già cercato 4 anni fa da Sabatini. Il problema, in questo caso, è il tempo. Il Napoli è in Spagna per farlo firmare, la Roma sul piatto può mettere però la Champions che al Napoli è sfuggita. Se De Laurentiis non dovesse chiudere il colpo, la Roma ci sarebbe. La priorità, però, resta Rudi Garcia. La speranza, a Trigoria, è che lo tsunami di parole possa trasformarsi in un piccolo temporale primaverile, prima del sole d’estate.

(Repubblica.it – Matteo Pinci)

Mercato Roma. Offerta ufficiale per Baba dell’Augsburg, sul piatto 8-10 milioni

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Walter Sabatini è pronto a mettere a segno il primo colpo del calciomercato giallorosso. Secondo quanto riporta il sito calcionews24.com, la Roma avrebbe fatto un’offerta al club tedesco dell’Augsburg di 8/10 milioni per aggiudicarsi l’esterno ghanese Abdulm Rahman Baba. Il terzino è stato acquistato l’anno scorso per 2,5 milioni di euro e su di lui c’è anche il forte interesse del Wolsburg. C’è il rischio di una vera e propria asta. Baba risponde alle necessità romaniste, infatti può giocare a sinistra sia in una difesa a quattro che come centrocampista.

Samir Nasri: “Tutti sapevano che la FIFA era corrotta”

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AS Roma v Manchester City FC - UEFA Champions League

Samir Nasri ringrazia il governo degli Stati Uniti per aver portato avanti l’inchiesta sulla corruzione nel mondo FIFA. Il centrocampista offensivo francese, ha rilasciato queste parole ai microfoni di TMZ: Cosa penso dello scandalo FIFA? Dite sul serio? Tutti sapevano che fosse un po’ corrotta. E’ una cosa buona che l’America se ne stia occupando, ci serviva che gli Stati Uniti entrassero nella vicenda dato che in Europa nessuno ha fatto niente”.

Mercato Roma. Inter, agente Handanovic: “Passi in avanti per il rinnovo”

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Federico Pastorello, agente di Samir Handanovic, ha dichiarato al sito internet Fcinter1908.it che il rinnovo con il portiere sloveno è vicino: “Non ci sono grandi novità. Posso solo dire che si sono fatti passi avanti per il rinnovo“.

UEFA, Manolas-Romagnoli la coppia difensiva nella Top11 delle rivelazioni della Serie A

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Kostas Manolas è arrivato la scorsa estate con il difficile compito di sostituire Mehdi Benatia. Il difensore greco è stato protagonista di un’ottima stagione con la maglia giallorossa, tanto che è stato inserito nella Top 11 delle rivelazioni del campionato, insieme a Rugani e Romagnoli. Proprio quest’ultimo potrebbe essere il compagno di reparto nella prossima stagione romanista. Il difensore classe ’95, in prestito alla Sampdoria, potrebbe tornare alla corte di Rudi Garcia, così come un altro romanista inserito nella squadra UEFA delle rivelazioni, Andrea Bertolacci.

Questa la Top 11 di Uefa.com:

(3-4-1-2): Sportiello; Rugani, Manolas, Romagnoli; Iago Falque, Valdifiori, Bertolacci, Salah; Vazquez; Dybala, Morata.
Allenatore: Maurizio Sarri.

 

Mercato Roma. Offerta per Casillas dall’Inter e dai giallorossi

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Iker Casillas è nel mirino di alcuni club europei, la sua avventura con il Real Madrid dovrebbe terminare questa estate. Il portiere spagnolo è pronto a lasciare che sia De Gea a difendere la porta dei blancos, ma ancora non è sicuro quanto il nuovo tecnico del Real, Rafa Benitez, sia intenzionato a lasciar andare via il capitano storico delle merengues. Sulla porta ci sarebbero le offerte di due società italiane, Inter e Roma, e due squadre turche, Galatasaray e Fenerbahce.

(Onda Cero)

Ivan Zazzaroni: “La dirigenza giallorossa avrebbe proposto la panchina della Roma ad Emery”

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Unay Emery, allenatore del Siviglia, fresco vincitore dell’Europa League, è stato accostato in questi giorni alla panchina del Napoli. Questa mattina, Ivan Zazzaroni, ha dichiarato che la dirigenza giallorossa avrebbe proposto al tecnico basco di rimpiazzare Rudi Garcia sulla panchina della Roma. La squadra di James Pallotta ha fatto un’offerta per Emery superiore a quella del Napoli. In attesa dell’incontro di giovedì tra il presidente americano e l’attuale tecnico della Roma, nuovi nomi vengono accostati alla panchina giallorossa.

Alfredo Pedullà, sul suo profilo Twitter, ha affermato che nel caso venga risolto il contratto di Garcia da 2,5 milioni a stagione, allora la possibilità di vedere Emery sulla panchina della Roma sarebbe più concreta.

Twitter, Castan al mare con la famiglia: “Giornata libera”

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Il centrale difensivo brasiliano, Leandro Castan, ha pubblicato sul suo profilo Twitter una foto della sua famiglia a pranzo al mare. “Giornata libera” ha scritto il numero 5 giallorosso.

Florenzi: “L’esordio in Champions è stata un’emozione grandissima, era il mio sogno da bambino giocarla. L’anno prossimo vogliamo andare agli ottavi”

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Alessandro Florenzi è stato uno dei pochi protagonisti in positivo di questa stagione della Roma. Ha mostrato le sue caratteristiche migliori. Versatilità e sacrificio per la squadra, ricoprendo svariati ruoli e riuscendo sempre a dare il massimo impegno. Ai microfoni di asroma.it ha rilasciato alcune dichiarazioni su quanto sia stato emozionante il suo esordio in Champions League. Queste le sue parole:

Ci racconti le emozioni della tua prima partita in Champions League?
“È stata una grandissima emozione, un onore. Come ho già detto in passato, giocare una partita di Champions era un mio pensiero fisso da quando ero bambino e sono contento di avercela fatta. Nel match contro il CSKA c’era una cornice di pubblico fantastica. I nostri tifosi, in partite importanti come quelle di Champions e non solo, sono molto importanti: sono il dodicesimo uomo in campo, ci sono sempre dietro e speriamo di poter dare loro tante gioie nei prossimi anni”. 

Però volevi prenderti un gol che non avevi mai segnato…
“Mi hanno levato un gol: vogliamo dirlo? (ride, ndr). L’ho toccata: era mia quella rete, l’ho toccata con i capelli!”.

Un obiettivo per la prossima Champions League?
“Il nostro obiettivo è sempre migliorare, quindi vogliamo almeno passare la fase a gironi”.

Roma, ecco la seconda maglia per la stagione 2015/2016 (FOTO)

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Design classico per la nuova seconda maglia della Roma in vista della prossima stagione. Il colore principale della divisa da trasferta firmata Nike sarà, come al solito, il bianco, anche se leggermente tendente al marrone, dovrebbe essere presente del “puntinato”. Anche i pantaloncini e i calzettoni saranno bianchi: la divisa sarà quindi “total white”.

(footyheadlines.com)

Franco tiratore

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Rudi Garcia. Perdonabile. Mangia per tutta una stagione cacca e stress. Parte convinto di guidare una Ferrari e si ritrova un’automobilina a pedali. Gli dicono hai un bazooka e invece è una pistola ad acqua. Gli vendono Benatia, sparisce Balzaretti, spunta il cavernoma nella nuca di Castan, saltano ginocchi a ripetizione, Maicon e Strootman, la caviglia tormenta Pjanic, l’Africa o chissà cosa inghiottisce Gervinho.

Lo stangano perché è innamorato, lo bastonano prima perché troppo ottimista, poi perché troppo realista, perché fa giocare Totti ma anche perché non lo fa giocare. Lo ingiuriano perché non sa cambiare tattica, ma anche perché ne cambia troppe. Lui incassa, invecchia precoce, e si mette giù, a testa bassa. Cava il ragno dal buco, arraffa la Champions e si sfoga: la chiesa sarà pure al centro del villaggio ma la sacrestia piange e la campana stona.

(Dagospia.com – G. Dotto)

I seguaci di Zeman. La difesa a tre non è più legge: virata sul 4-3-3

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Ci sono i due fedelissimi, Benitez e Sarri, e il trasformista Stramaccioni. C’è, soprattutto, il sistema guida della Serie A: è il 4-3-3 l’impianto di gioco scelto in maggioranza durante questa stagione dagli allenatori della massima serie, almeno come formazione di partenza rileggendo i tabellini di trentotto giornate di campionato. Il 3-5-2 seminato da Antonio Conte, che aveva attecchito in maniera imponente sulle lavagne tattiche dei nostri tecnici, si attesta appena dietro: del resto è stato soppiantato proprio alla radice juventina, visto che Massimiliano Allegri lo ha riproposto ma alternandolo in modo equivalente con il 4-3-1-2 (i due sistemi sono stati utilizzati 17 volte dai campioni d’Italia, che hanno aggiunto per tre volte il 4-3-2-1 e una volta il 4-3-3).

IL TRIDENTE La Juve ha vinto così ma a dispetto del dominio non rappresenta il volto tattico della Serie A. I cui contorni hanno una linea a quattro dietro e il tridente davanti: il 4-3-3 si è visto in ben 217 formazioni schierate ed è stato utilizzato almeno una volta da 14 squadre (Roma in testa, 33, poi Sassuolo con 32). Il ritorno di Zdenek Zeman, profeta del 4-3-3, non è stato fortunatissimo, ma incarna perfettamente la voglia rinnovata di un calcio attraente, magari interpretato con quell’equilibrio che non è mai stato il punto forte degli insegnamenti del boemo. Il tridente allarga il fronte d’attacco, movimenti offensivi, varietà di situazioni, anche copertura se i due esterni si sacrificano in fase di copertura (nella variante 4-5-1 che si è vista 10 volte). Ed è forse proprio questa ricerca di equilibrio – due mezzali a tutto campo più un centrocampista davanti alla difesa – che differenzia l’Italia dal resto d’Europa, dove il modulo-guida è quasi ovunque il 4-2-3-1, che di fatto prevede un centrocampista in meno e un fantasista in più.

I DOGMI Pian piano forse ci stiamo arrivando anche noi: il 4-2-3-1 si è visto in tutto 79 volte, lo hanno utilizzato 12 squadre. In testa, quasi ovviamente e forse non a caso considerando l’europeismo in questione, la squadra guidata da uno straniero, Rafa Benitez, uno dei due fedelissimi del campionato. Rafa non ha mai tradito il credo del 4-2-3-1, proposto 38 volte su 38. L’Italia del trasformismo non l’ha presa benissimo: l’ortodossia tattica è costata allo spagnolo più critiche che elogi. Quelli non sono mancati invece a Maurizio Sarri, dogmatico nella scelta del suo 4-3-1-2, impianto base oliatissimo nei movimenti non solo offensivi ma anche difensivi (la linea empolese si muove con sincronie sconosciute a gran parte delle altre squadre del campionato). Davanti, un trequartista «vero» – prima Verdi, poi ancora meglio Saponara – come quasi tutte le squadre, e sono state tante (14, per un totale di 141 formazioni schierate con il 4-3-1-2, più le 22 volte che si è visto il doppio trequartista nel 4-3-2-1), che hanno puntato sul «dieci»: uomini, finalmente, di fantasia e inventiva (Pereyra e lo stesso Tevez, Shaqiri e Hernanes, Honda, Eder…), non centrocampisti adattati.

SI DIRADA LA «TRE» Per tornare al discorso di partenza su Conte e i suoi eredi, il 3-5-2 è solo il terzo sistema più utilizzato (113 volte, da 13 squadre, il Torino in testa con 28). La difesa a quattro doppia nettamente quella a tre (o a cinque): 546 a 214. Con menzione speciale per Gasperini, profeta del 3-4-3, in qualche caso alternato al 4-3-3. Va notato invece come il 4-4-2, l’impianto più ortodosso partendo dal quartetto di retroguardia, sia quasi superato. Soltanto 48 volte gli allenatori sono ricorsi a questo sistema, con cui Maran – il più assiduo – ha dato continuità ai risultati-salvezza del Chievo.

I TRASFORMISTI L’Italia comunque si conferma patria della tattica (e magari per questo ha vinto la Juve capace di cambiar pelle). Sono stati complessivamente 17 i sistemi di gioco di partenza visti in Serie A in questa stagione. Dieci li ha utilizzati Andrea Stramaccioni con l’Udinese: è lui il re dei trasformisti. Strama ha girato e rigirato i suoi con frequenza quasi settimanale, passando dal 4-4-2 al 3-4-1-2, dal 3-5-1-1 al 4-3-2-1, fino a un insolito 3-3-3-1 o al 4-1-3-2 che si è visto altrove soltanto a Parma, dove Donadoni, costretto forse dalla diaspora cui ha assistito a stagione in corso, ha alternato 9 sistemi. In realtà, come l’Udinese ha cambiato tanto anche l’Inter. Ma qui entra in gioco il cambio netto di direzione: dal 3-5-2 (e varianti) di Mazzarri alla quasi imprescindibile difesa a quattro di Mancini, comunque declinata in tanti modi diversi. Da questo punto di vista, almeno sull’altra sponda milanese Pippo Inzaghi ha cercato la linea della continuità. Tante formazioni diverse, è vero, ma declinate quasi sempre allo stesso modo: qualche tentativo con il 4-3-1-2 (quattro volte) e il 4-2-3-1, soprattutto 4-3-3. Almeno su questo, in linea con il campionato.

Gazzetta dello Sport – A. Frosio

Mercato Roma, Benteke: “Non so quale sarà il mio futuro, per me è importante giocare” (VIDEO)

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L’attaccante dell’Aston Villa Christian Benteke ha parlato ai microfoni di Sky Sports News HQ, in merito al suo futuro e alla parole del suo agente, secondo cui, il giocatore vorrebbe giocare la prossima Champions League. Queste le sue parole: “Il mio agente sa cosa voglio e gli lascerò fare il suo lavoro. Non so quale sarà il mio futuro, in questo momento non penso all’Aston Villa. Ho disputato la mia stagione col Villa e ora sono concentrato sul Belgio. Per me è importante giocare, se voglio essere negli undici iniziali con la nazionale devi giocare titolare anche nel tuo club”.

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L’agente del centravanti dovrebbe incontrare la dirigenza dell’Aston Villa nei prossimi giorni per parlare del futuro del ragazzo che piace a diversi club, tra cui la Roma. Secondo quanto riporta il tabloid inglese The Indipendent, il Liverpool non sarebbe assolutamente disposto a pagare i 32,5 milioni di sterline previsti dalla clausola rescissoria presente sul contratto di Benteke. I Reds però avrebbero già ricevuto una risposta positiva da parte dell’attaccante belga ma l’Aston Villa non vuole trattare una riduzione della clausola.

Mercato Roma, la Fiorentina chiede Destro in prestito. Immobile la difficile alternativa

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La probabile partenza di Mario Gomez porterà la Fiorentina a caccia di un nuovo attaccante titolare. Secondo quanto riporta la Nazione, il club viola, in attesa che si sblocchi la situazione legata alla panchina, ha già parlato con la Roma per l’eventuale prestito di Mattia Destro in seguito al rientro da quello attuale con il Milan. Un’altra ipotesi è quella che porta a Ciro Immobile, che però pare essere molto più complicata. Il discorso pare essersi arenato forse definitivamente a causa delle richieste del Borussia Dortmund e soprattutto a causa della concorrenza dell’Atletico Madrid, pronto a presentare i 15 milioni richiesti dai tedeschi.

Mercato Roma, i giallorossi pensano a Vazquez

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Secondo quanto riporta il Corriere dello Sport, Rudi Garcia avrebbe pensato a Franco Vazquez del Palermo per rinforzare la trequarti giallorossa. Il Palermo però, dopo aver ceduto a peso d’oro Paulo Dybala, ipervaluta il calciatore argentino naturalizzato italiano. Ma questo non fermerà la Roma che ci proverà: Vazquez è considerato la spalla ideale al bomber da 15-20 gol che arriverà in estate.