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E Garcia studia una squadra di talenti in erba

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La Gazzetta dello Sport (F.Oddi) – C’è una squadra intera di ragazzi in età da Primavera in ritiro con Rudi Garcia: 11 nati dal primo gennaio 1996, un portiere (il romeno Pop), tre difensori (Calabresi, Capradossi e Anocic), tre centrocampisti centrali (Machin, D’Urso e Ndoj), un’ala/trequartista (Lorenzo Di Livio) e tre attaccanti (Verde, Sanabria e Vestenicky). Una squadra che non giocherà insieme, perché troppo sbilanciata in avanti, ma anche perché molti tra poco saranno altrove: Verde andrà al Frosinone, Calabresi e Capradossi sono stati richiesti dal Brescia (che vuole anche Mazzitelli, di ritorno dal Sudtirol, Di Mariano e Somma), Sanabria è da gennaio che deve andare a giocare in prestito, partiranno pure il regista Machin e il centravanti Vestenicky, riscattato dal Nitra dopo un anno e mezzo, già richiesto in B.

PROMOSSI Tra quelli che rimarranno c’è sicuramente Ionut Pop, arrivato due anni fa: era la riserva di Marchegiani, che andrà alla Pistoiese, lasciandogli la maglia numero 1 della Primavera. È nato nel ’97 il portiere romeno, come il terzino sinistro croato Anocic, il centrocampista D’Urso e il fantasista Di Livio: a inizio stagione si tenevano compagnia in panchina con la Primavera, il primo a mettersi in luce è stato D’Urso, reinventato interno da Alberto De Rossi, dopo anni da esterno d’attacco. Scelta fortunata: lo ha portato prima in Under 18, ora da Rudi Garcia, anche se poi a fine stagione il tecnico gli ha preferito Emanuele Ndoj, di un anno più vecchio, meno mobile ma più robusto. È stata la sorpresa delle finali scudetto l’albanese arrivato un anno fa dal Padova, fino a gennaio non aveva fatto due partite di fila, ha chiuso l’anno con sole 14 presenze. Tra queste però il quarto di finale con il Siena — in cui ha anche segnato — e la semifinale con la Lazio: restano troppo poche per trovare una squadra in prestito, rimarrà in Primavera a fare il fuoriquota, e nel frattempo farà un po’ di esperienza con i grandi.

TALENTI I più estrosi della classe ’97 sono Anocic e Di Livio: il primo ha giocato poco, chiuso dal fuoriquota Sammartino, crossa bene e salta l’uomo con facilità ma deve crescere molto nella fase difensiva, Di Livio è invece un esterno d’attacco talentuoso e completo, che deve solo fare esperienza. E lavorare con avversari più grandi e smaliziati di lui, l’unica cosa di cui ha bisogno per crescere ancora.

Tutti a Pinzolo, Castan felice: «Ora si lavora»

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La Gazzetta dello Sport (A. Pugliese) –  Un centinaio di tifosi sono già lì da ieri, molti altri arriveranno oggi. Pinzolo comincia a tingersi di giallorosso e lo farà di più da oggi pomeriggio, quando sul campo Pineta si affaccerà la squadra di Garcia per il primo allenamento del ritiro. La Roma partirà questa mattina alle 10 in treno fino a Trento, poi in pullman fino a Pinzolo. Già attivi i Roma Camp, lo Store e i Fan Village. Previste molte doppie sedute, serate in piazza (martedì ci sarà la squadra, poi incontri con i bambini, la serata Utr ed un appuntamento con Garcia e Totti) e l’amichevole finale contro gli ungheresi del Gyirmót Gyor, l’11 luglio alle ore 17.

«Grazie per l’affetto, ora testa al lavoro – ha detto ieri Leandro CastanÈ stata un’estate dura, importante. Ma mia figlia mi ha dato tanta forza, sono un uomo più forte, pronto a questa nuova avventura». Il brasiliano è uno dei più attesi, uno a cui dedicare un pensiero in più.

Da Kevin a capitan Totti: «Si ricomincia per vincere»

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Il Messaggero – Leandro Castan si rivede calciatore, lui insieme con tutti gli altri. Stavolta è tutto vero. «Ringrazio i tifosi per la carica che mi hanno dato. Sono pronto per tornare. È stata un’estate importante perché è arrivata mia figlia, sono felice dopo tutto questo che ho passato sono diventato un nuovo uomo, lei è arrivata e mi ha dato tanta forza. Sono pronto per affrontare questo nuovo momento della mia vita con il solito entusiasmo», le parole del brasiliano.

Poi c’è il veterano Totti, alla sua stagione n.24. Arriva tiratissimo, come se avesse vent’anni, ma purtroppo per la Roma ne ha quasi 39. Francesco è protagonista naturale, nonostante si appresti a vivere una stagione, in teoria, in penombra. «Si ricomincia, dopo tanti anni ho ancora l’onore di indossare questa maglia, sono gratificato. L’estate è sempre bella non devi pensare a nulla, poi gli ultimi giorni ti metti in forma per ricominciare il campionato perché l’adrenalina è tanta». La squadra raggiungerà Pinzolo in treno, Totti andrà in aereo insieme con Vito Scala dopo essersi sottoposto a una visita dentistica.

SPERANZA ORANGE E c’è Strootman, con la sua faccia cattiva e la voglia/speranza di tornare al più presto. «Come va il ginocchio? Tutto bene, ho buone sensazioni. Mi sono allenato tanto, sono pronto per ricominciare. Voglio giocare tante partite: dobbiamo vincere qualcosa». La speranza non è solo dell’olandese, ma anche del nuovo arrivato, Iago Falque. «Non vedevo l’ora di ricominciare e di conoscere i miei nuovi compagni, mi trovo in una grande squadra. Essere alla Roma è un onore e mi aspetto di fare benissimo».

La Roma a bordo ring. Con un bel Destro può battere tutti per Salah

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La Gazzetta dello Sport (C. Laudisa) – Tutte le strade portano a Roma. Nel pasticciaccio Salah teniamo bene a mente il nome di Mattia Destro. Ora come ora il centravanti giallorosso è in attesa di giudizio, visto che non decolla il suo trasferimento al Monaco, mentre il sondaggio della Fiorentina è condizionato dalla cessione di Mario Gomez. Aggiungiamoci che piace molto al club di Trigoria l’egiziano conteso da Fiorentina e Inter. Un’attenzione ricambiata dal giocatore, evidentemente allettato dalla prospettiva di poter disputare la Champions in una squadra che gli darebbe importanti opportunità tecniche.

I CONTATTI Sinora Walter Sabatini non s’è mai fatto formalmente avanti per Salah, anche perché il suo mercato in entrata può decollare solo nel momento in cui avrà venduto. Ha ancora sul groppone Gervinho e Ljajic oltre allo stesso Destro. Questo apparente immobilismo, con il passare dei giorni, può diventare un’arma diplomatica non da poco. È vero che ora i Della Valle puntano ad un trasferimento di Salah solo all’estero, ma più avanti potrebbe tornar comodo loro l’ipotesi di uno scambio fra l’egiziano e Destro, appunto. Un’ipotesi per ora solo teorica, ma tutt’altro che campata in aria. In questa intricata vicenda possono avere un peso determinante anche i consolidati rapporti tra le due società. Fiorentina e Roma negli ultimi tempi hanno dialogato per gli affari di Lega e non va mai dimenticato l’asse che due estati fa portò alla soluzione del caso-Ljajic. Quella volta i viola entrarono in conflitto con il Milan che aveva in mano l’intesa con l’esterno serbo e il successivo passaggio in giallorosso fece sorridere non poco i Della Valle. La storia insomma potrebbe ripetersi, anche se con modalità differenti. In questo caso non ci sarebbe un passaggio di denari, ma l’eventuale cessione della titolarità dei prestiti. Tuttavia serve tempo perché i tasselli vadano pian piano al loro posto.

LA SCELTA In questi giorni Salah è in vacanza a casa, anche ieri via-twitter ha detto la sua, preoccupandosi di tenere una posizione il più possibile neutrale. In realtà le sue recenti scelte hanno voltato le spalle alla Fiorentina e il suo agente ha parlato nei giorni scorsi in maniera molto chiara: «In ogni caso Mohamed giocherà in Italia». Proprio quest’ultima affermazione dà corpo alle speranze giallorosse, considerando che i paletti posti dai Della Valle mettono l’Inter in una situazione delicata. Ma l’appoggio più forte per il club di Pallotta viene proprio dal giocatore. Nonostante quel matrimonio sfumato a gennaio in extremis, il fantasista continua a prediligere l’opzione romanista, sebbene il corteggiamento nerazzurro nelle ultime settimane lo avesse incuriosito non poco.

SVILUPPI Ovviamente l’entourage di Salah deve mettere nel conto tutte le insidie legate all’offensiva viola. A dispetto della validità delle rispettive posizioni, in questa partita contano molto i tempi necessari per uscire dall’ingorgo. E la burocrazia della giustizia sportiva potrebbe portare anche a verdetti (considerando i vari gradi di giudizio) addirittura fuori dalle date del mercato. Un rischio non da poco.

Sabatini studia l’assalto a Baba. Piace pure Krafth

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La Gazzetta dello Sport (A. Pugliese) – Oggi dovrebbe esserci l’incontro, se poi sarà quello chiave o meno è difficile dirlo. Dopo aver trovato però l’accordo con Abdul Baba, ora la Roma sta cercando un’intesa anche con l’Augsburg. Per il giovane terzino ghanese (21 anni) il d.s. Sabatini sembra pronto però a fare quello che non ha mai fatto da quando è alla Roma: investire pesantemente anche nel ruolo di terzino. Per Baba, infatti, la Roma è pronta a mettere sul piatto della bilancia ben 13 milioni di euro (più bonus), una cifra comunque lontana dai 25 richiesti giorni fa dal club tedesco. Probabilmente oggi in Germania si cercherà un accordo a metà strada, magari verso i 17, inserendo anche eventuali (e cospicui) bonus. Al giocatore (su cui resta l’interesse di altri club e del Chelsea) invece dovrebbero andare circa 2 milioni all’anno per 5 stagioni. Il d.s. si cautela anche con Adriano, l’esterno del Barça: avrebbe un accordo anche con lui. Ora deve trattare col club.

TRA DZEKO E DARDER Per un terzino sinistro che sta per arrivare, uno che se ne va via definitivamente. Dopo il giallo dei comunicati di Roma e Watford e la smentita di Holebas, oggi dovrebbe esserci la fumata bianca, con il greco in partenza per l’Inghilterra. A destra, invece, la Roma sta studiando il profilo di Emil Krafth (‘94, Helsingborgs), che avrebbe dovuto partecipare all’ultimo Europeo ma lo ha saltato per i postumi di un infortunio. Tutto ancora in stand-by, invece, sulla punta ed in particolare su Edin Dzeko, con la Roma che cerca un accordo con il Manchester City sul costo del cartellino del giocatore. Attesa anche sull’altro fronte, quello che porta a Mitrovic. A centrocampo, invece, torna forte l’interesse per Sergi Darder, 21 anni, uno che ha fatto tutta la trafila nelle nazionali giovanili spagnole.

Milan, in difesa c’è Romagnoli. Pogba: 100 milioni. Darmian-United

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Il Corriere della Sera (M.Colombo) – Dagli attaccanti ai difensori. Dopo i fuochi d’artificio della Juve con Dybala, Mandzukic e Zaza e del Milan con Bacca e Luiz Adriano, è il momento di pensare alle difese. Si muovono le milanesi. L’ad rossonero Galliani (che oggi accoglierà Josè Mauri per le visite mediche e la firma sul contratto quadriennale) dovrà mettersi alla caccia del difensore centrale mancino richiesto da Mihajlovic. La pista porta ad Alessio Romagnoli, vent’anni, già allenato dal tecnico alla Sampdoria. La Roma (vicina a Baba) nicchia, ma con un’offerta fra i 18 e 20 milioni di euro potrebbe vacillare. Sembra tramontare il rinnovo del contratto di Mexès che, pur apprezzato dal presidente Berlusconi, non rientra nei piani dell’allenatore. L’Inter, dopo aver preso Montoya, punta all’esterno del Chievo Zukanovic, con cui è già stato trovato un accordo. L’affare implicherebbe anche il passaggio di Schelotto ai veneti e un conguaglio in denaro. Peccato che nei colloqui si sia inserita la Sampdoria, convinta di chiudere oggi l’affare. I nerazzurri, intanto, prendono tempo perché prima aspettano di cedere uno fra Santon e Nagatomo. Su Darmian, oltre al Napoli, è piombato il Manchester United. Per accaparrarsi il difensore del Torino, i Red Devils hanno proposto 12 milioni più 3 di bonus. Tanti, ma non sufficienti secondo il presidente granata Cairo, che ne pretende 20.

Capitolo attaccanti. Cassano continua a proporsi ma la Samp non pare essere interessata al suo ritorno. Il Milan non dimentica Ibrahimovic (per cui è stata lasciata libera la maglia numero 10 ed eventualmente la fascia da capitano) ma i tempi sono lunghi. Oggi si raduna il Psg ma lo svedese — in vacanza negli States — si aggregherà ai francesi la prossima settimana quando la squadra arriverà negli Usa per un trittico di amichevoli. Curiosità: Ibra nel 2009 lasciò l’Inter per trasferirsi a Barcellona quando era impegnato con i nerazzurri nella tournée americana. Tormentone Pogba. Secondo il Mirror, il Manchester City avrebbe pronta un’offerta da 100 milioni alla Juve e un super ingaggio di 15 milioni all’anno per il francese.

E Garcia sfida la profezia del quinto anno «Siamo super»

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La Gazzetta dello Spot (M. Cecchini) – Istruzioni per l’uso: l’uso della memoria è legittimo così come doveroso l’esercizio della clemenza, soprattutto perché fare i cantori di buona ventura è quanto di più difficile possa esserci. Ma la speranza, in fondo, è il carburante più puro che esista per i tifosi. Per questo, nel giorno, in cui la Roma si raduna per iniziare la quinta stagione dell’era Usa, l’attesa è colorata di ricordi. Cinque, infatti, sembra essere il numero fatale. Se la Juve punta al 5° scudetto consecutivo, è utile ricordare i vaticini d’inizio percorso statunitense. Diceva nell’aprile 2011 l’allora uomo forte della cordata – non ancora presidente – James Pallotta: «Quando entrai nei Boston Celtics spiegai che puntavo a vincere il campionato Nba entro 5 anni. E l’abbiamo fatto al quinto anno. La Roma ha vinto l’ultima volta nel 2001, lavoriamo per tornare alla gloria di quei giorni in un tempo analogo». E il presidente Tom DiBenedetto chiosava: «Avremo il nuovo stadio in 5 anni, forse meno». Archiviata per ora l’ultima questione (se tutto andrà bene, se ne parlerà nel 2018), resta la profezia più importante, quella sportiva, che comunque nessuno per il momento vuole prendere più alla lettera.

 

GARCIA 3.0 Occhio però al disfattismo, perché a Trigoria di questi tempi è merce poco gradita. Per informazioni chiedere a Rudi Garcia che, per aver parlato troppo fuori dai denti a fine stagione («Juve irraggiungibile, noi per comperare prima dobbiamo vendere»), si è visto prima rimproverato – da Pallotta e da Sabatini – e poi in qualche modo commissariato sul fronte delicato della preparazione (il suo uomo Paolo Rongoni è stato giubilato), affidata al canadese Darcy Norman, mentre in società danno per certo come la comunicazione non sarà più così muscolare con quella della scorsa stagione, bensì più in linea con i modi eleganti del primo anno giallorosso. Non è un caso, si dice a Trigoria, che per la prima conferenza bisognerà attendere qualche giorno. Come dire, almeno in partenza meglio evitare passi falsi.

 

PRESENTAZIONI Intanto il francese ieri ha salutato i giocatori (tanti big si aggregheranno più tardi) e presentato i nuovi collaboratori. «Non vedevo l’ora di iniziare – ha detto a Roma Tv –, quando lavoro è sempre meglio. Sarà un gruppo nuovo, ma se saremo tutti al massimo faremo una grande stagione. Bisogna mettersi subito a lavorare. Ci sono cose da sistemare e un nuovo staff . Le vacanze? Sono andate bene, anche se resto sempre collegato con Sabatini e con Pallotta. I ragazzi comunque li ho trovati bene, con entusiasmo. Ho voluto molti giovani con noi. A parte Iago Falque, non ci sono nuovi per il momento, ma la presenza di Castan e Strootman rappresentano il nostro primo mercato perché ci sono mancati molto lo scorso anno. Totti intanto c’è sempre. Ha anche il buon senso di presentarsi in gran forma: ha uno stile di vita da atleta. Ora comunque si parte per il ritiro di Pinzolo e poi andremo in Australia e Indonesia. Dimostra che siamo un grande club. E poi questa è la parte più bella del nostro lavoro, quella in cui si creano il gruppo e il gioco, che vogliamo spettacolare e vincente. D’altronde sono diventato romanista dopo il primo derby, e ogni giorno lavoro per questa società e questo simbolo». E con risultati non banali, visto che in Serie A ha la media punti più alta della storia della Roma (2,04) davanti a Spalletti e Capello. Ma ora ciò che conta è vincere, altrimenti la profezia dei 5 anni sfiorirà come un sogno di mezza estate.

Dzeko e Baba nel mirino di Sabatini. Garcia entusiasta

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La Repubblica (F. Ferrazza) – Sembra stringersi il cerchio del mercato romanista, con Sabatini che in questi giorni si sta concentrando sull’acquisto di un centravanti e di un terzino sinistro. E così, nel giorno del raduno a Trigoria, mentre i tifosi sottolineano l’assenza di volti nuovi, fatta eccezione per l’ex Genoa Iago Falque, tutto sembra portare all’imminente arrivo di due nomi importanti. Come prima punta le indiscrezioni di mercato portano con sempre maggiore insistenza a Edin Dzeko. La trattativa con il City si sarebbe infittita nelle ultime ore, con il club giallorosso che sarebbe arrivato ad offrire 25 milioni di euro agli inglesi. Ma potrebbe chiudersi prima la questione legata al terzino. Per la fascia sinistra tutti gli sforzi sembrano essersi concentrati sul ghanese, classe ’94, Baba. L’intesa con il giocatore non sarebbe un problema, anzi, sembrerebbe essere a un passo dall’esser trovata sulla base di un quinquennale a 1,5 milioni di euro a stagione, più bonus, fino a un massimo di 2,2 milioni. L’Augsburg, club proprietario del cartellino, chiede una quindicina di milioni per il ragazzo, con la Roma al momento ferma intorno ai tredici. Si continua a trattare, con l’obiettivo di regalare a Garcia almeno Baba per la tournée australiana.

Il tecnico si è presentato ieri a Trigoria sorridente e di nuovo entusiasta. «Non vedevo l’ora di iniziare — le parole del tecnico a RomaTv — ci sono cose da sistemare ma sono pieno di voglia. Ho ritrovato i ragazzi bene. Ho voluto con noi molti giovani. Totti ha sempre il buonsenso di presentarsi in forma: uno stile di vita da atleta. E poi ci sono Castan e Strootman, che rappresentano il nostro primo mercato, perché ci sono mancato molto lo scorso anno». E i due lungodegenti sono i più attesi di questa estate. Oggi partiranno con i compagni per Pinzolo, dove la squadra lavorerà fino a sabato prossimo. «Si ricomincia, sono contento — sorride Totti — la mia 23esima stagione, sono tante, ma è un onore e l’adrenalina è sempre tanta».

 

La Roma riparte. Il Garcia-ter alla sfida decisiva

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Il Corriere della Sera (L.Valdiserri)Rudi Garcia, al terzo anno sulla panchina del Lilla, conquistò scudetto e Coppa di Francia. Farà lo stesso alla terza con la Roma, iniziata ieri a Trigoria ed entrata nel vivo oggi con il ritiro di Pinzolo?  C’è un diffuso pessimismo, legato a tre fattori: 1) un mercato che non è ancora davvero partito; 2) l’ultima conferenza stampa dell’allenatore, prima di Roma-Palermo (31 maggio), quella di «alla Roma non si può comprare se prima non si vende» e di «il divario con la Juve è destinato ad aumentare»; 3) la «tutela» voluta dal presidente Pallotta che ha scelto personalmente il nuovo preparatore atletico (Norman). Sarà un Garcia depotenziato? Lo pensano in molti. Non il presidente Pallotta, che ha usato la metafora del cerchio per dire che alla Roma le decisioni sono prese da un gruppo di lavoro e che non ci sono guerre di potere.

I dati su Garcia sembrano di ferro. La sua percentuale di vittorie è la migliore della storia giallorossa, prendendo i primi due anni. Garcia ha conquistato 2,06 punti a gara (45 vittorie, 20 pareggi, 11 sconfitte), meglio di Spalletti e Capello (1,89) e di Eriksson (1,73).  Perché, allora, la passione con una fetta di pubblico e critica sembra spenta? Due i motivi: 1) Garcia non ha ancora vinto nulla, anche se due secondi posti (con Champions diretta) sono stati fondamentali per il bilancio; 2) il 2015 è stato fortemente negativo: 8 vittorie, 10 pareggi e 4 sconfitte.

Ieri Garcia ha parlato al canale tematico: «Le ferie sono servite, ma è bello tornare al lavoro. Strootman e Castan sono i nostri primi acquisti. L’anno scorso ci sono mancati tanto».  Il ritiro di Pinzolo è breve: si chiuderà sabato con l’amichevole contro gli ungheresi del Gyirmot Gyor, seconda divisione. Alcune presenze sono di passaggio (Destro e Gervinho), altre pesanti per lo stipendio e non per l’impiego in prospettiva (Cole, Maicon). Poi si partirà per la tournée in Australia e Indonesia, dove saranno aggregati anche i tanti nazionali assenti e, sperano i tifosi, Dzeko e Baba. Per ora l’uomo da scoprire sarà il preparatore atletico e quello da festeggiare, come sempre, Francesco Totti: per lui sarà il ritiro numero 24.

Quinquennale per Baba, domani incontro per Dzeko

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Il Messaggero (U. Trani) – Aspettando novità su Dzeko (annunciato domani un contatto tra la Roma e il City che dovrebbe dare il via alla trattativa), ma non perdendo di vista Mitrovic e Lukaku, il nome più caldo in questo momento rimane quello del terzino Baba. Sabatini è riuscito a raggiungere un’intesa di massima con il ghanese (contratto di 5 anni da 2,2 milioni a stagione) e ora, forte del sì del calciatore, prova a strapparlo all’Augsburg. Non sarà facile perché il club tedesco ha fatto firmare al terzino un contratto sino al 2019 e ha tutto l’interesse ad alimentare un’asta. Al momento, sembra essersi defilato il Chelsea, ma il profilo di Baba gode di estimatori in tutta Europa. Come spesso capita, Sabatini ha sondato il terreno qualche settimana fa avanzando una prima offerta di 8 milioni. Al no dell’Augsburg, ha iniziato a lavorare l’intermediario scelto da Trigoria per portare avanti l’operazione. Dalla prima richiesta di 22 milioni si è scesi a 20 e ora, a Trigoria, si conta di chiudere attorno ai 15 milioni più bonus, per un totale che possa sfiorare la valutazione di 18. Nei giorni scorsi non è stata presa in considerazione un’altra proposta della Roma (3 di prestito e 12 per il riscatto). Probabile un rilancio in giornata: 13 milioni più bonus. Rimangono in lizza sia Masuaku che Adriano. Il brasiliano (ha già dato l’ok ad un contratto di 2 anni più uno da 2 milioni a stagione) è il più facile da prendere, costa un terzo dell’africano e potrebbe essere impiegato, all’occorrenza, anche a destra. Fascia che vede il pressing di Sabatini per Bruno Peres. La valutazione che dà Cairo è di 15 milioni: il ds sta cercando di abbassarla inserendo Carbonero e Torosidis. Offerto Santon, attenzione però al nome a sorpresa. A Trigoria stanno studiando con interesse il profilo dello svedese Krafth, classe ’94, dell’Helsingborg.

DUELLO CON L’INTER PER DARDER Se in porta Alisson e Ryan insidiano Romero (che rimane in pole), per il centrocampo, con Wijnaldum (Psv) destinato al Newcastle (offerti 21 milioni), ritorna a circolare il nome di Darder del Malaga. Il costo dell’operazione si aggira sugli 11-12 milioni. Capitolo giovani: Verde in giornata si trasferirà in prestito al Frosinone. Calabresi e Somma sono richiesti dal Brescia mentre Marchegiani è ad un passo dalla Pistoiese. Per Balasa pressing del Crotone che conta di annunciare in settimana anche Vestenicky.

Tutto ruota intorno al bomber

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Il Messaggero (U.Trani) – Oggi c’è solo la Roma di Pinzolo, allargata a giovani e partenti. Prima o poi, però, vedremo anche il gruppo vero. Cioè migliorato, completo e, come si augurano Garcia e i tifosi giallorossi, competitivo per la stagione che verrà. Di sicuro molto diverso da quello che nel pomeriggio sarà al lavoro sulle Dolomiti, per il mini ritiro precampionato che, con 6 giorni scarsi è il più breve tra tutte le iscritte alla nuova serie A. Sabatini ha il compito di rifare la rosa. Gli obiettivi, almeno per i ruoli da coprire, sono dichiarati. Tutto ruota attorno al centravanti, la priorità assoluta del ds. Che, però, deve mettere a disposizione del tecnico, al più presto, pure il terzino sinistro. Sono i due interventi più urgenti. Diventeranno tre se nei prossimi giorni saranno ceduti almeno due tra Destro, Gervinho e Doumbia. Perché il jolly offensivo d’attacco (trequartista, seconda punta o esterno alto) è fondamentale per il sistema di gioco che prevede il finalizzatore accompagnato da due giocatori di fascia e, se si sceglierà il 4-2-3-1 O il 4-4-1-1, anche da un terzo che partirà alle spalle del bomber.

SOLO TOP PLAYER Il centravanti, come garantito in prima persona dal presidente Pallotta sarà di prima fascia, anche perché servirà per permettere all’attacco di recuperare efficacia. Il reparto offensivo ha chiuso al 7° posto nell’ultimo torneo, senza nessuno capace di arrivare in doppia cifra (non accadeva dal ’92-’93, con le 9 reti di Giannini). Totti è stato nuovamente il miglior realizzatore (8 in campionato e 2 in Champions, ma il capitano ha appena iniziato la stagione numero 24 (anche se c’è chi ha provveduto ad abbassare gli anni…) e a 39 anni (da compiere a settembre) non può essere certo considerato ancora l’unico punto di riferimento e al tempo stesso l’ombrello sempre aperto a coprire i difetti tecnico-tattici e i colpi a salve sul mercato. Bisogna credere, più che mai, a Sabatini che considera incedibile (dal Lione) Lacazette e dannoso (per il bilancio) Ibrahimovic. Tra i big, sfumati Jacskon Martinez e Bacca (in teoria anche Madzukic), ne restano quindi pochi. Ma comunque buoni: Dzeko (contatti avviati già dalla primavera), Lukaku (da prendere insieme con il portiere Romero: pacchetto proposto dal manager Raiola) e, sempre e comunque, Higuain che il Napoli preferirebbe piazzare all’estero dopo aver allontanato il Milan e la Juve (chiesti ai due club i 94 milioni abbondanti della clausola). L’argentino, se davvero lascerà il Golfo, va tenuto in corsa almeno fino a quando la Roma non annuncerà la nuova prima punta. Il tentativo di De Laurentiis per regalare a Sarri il centrale giallorosso Romagnoli, superando la concorrenza del Milan di Berlusconi e Mihajlovic, può aprire la trattativa più affascinate. E, per essere seri, più complicata.

SVOLTA A SINISTRA L’altro investimento oneroso sarà per l’esterno basso mancino. Baba è da sempre la prima scelta e la negoziazione con l’Augsburg, dopo aver ottenuto il gradimento del terzino ghanese, sta entrando nel vivo in queste ore. L’alternativa più concreta è Adriano che costa un terzo e sa giocare anche a destra. Ma Sabatini vuole Baba e non intende mollare la presa.

RINFORZI SPARSI In attacco è previsto almeno un altro innesto. Per la fascia, tenendo sempre sotto controllo l’evolversi della lite tra la Fiorentina e Salah, la Roma segue Cuadrado, Ocampos e Muriel. Anche se i costi sono diversi, l’operazione sarà portata avanti con la formula del prestito. Anche Jovetic fa parte della lista. E non scompare nemmeno il giovane centravanti Mitrovic. A centrocampo sono sempre d’attualità Rabiot, Cabaye e Wijnaldum. Dietro Bruno Peres e Widmer per la fascia destra, Hertaux per il ruolo di centrale se Romagnoli andrà via. I portieri più gettonati, se non verrà Romero a costo zero, sono al momento Ryan e Allison. Ma l’apripista rimane il centravanti. Che, da qui al 31 agostro, darà il via alla raffica.

Garcia: finalmente si riparte

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Il Corriere della Sera (G.Piacentini) – Il primo ad arrivare a Trigoria, quando non erano ancora le 8 del mattino e fuori dai cancelli c’era già una cinquantina di tifosi, è stato Mapou Yanga-Mbiwa. L’ultimo, un minuto oltre il termine ultimo delle 9, è stato Gervinho. Da una parte l’eroe del derby che con il suo gol ha, di fatto, portato la Roma in Champions League; dall’altra l’ivoriano, probabilmente al suo primo (due anni fa è stato acquistato quando la stagione era già cominciata e lo scorso anno si presentò in ritardo) e ultimo raduno.

In mezzo tutti gli altri: tanti giovani entusiasti, alcuni in cerca di riscatto o di conferme, con Totti e Garcia a fare da guida per tutti. «Non vedevo l’ora di iniziare – le parole del tecnico francese a Roma Tv – ci sono alcune cose da sistemare, un nuovo staff, abbiamo fatto molti cambiamenti. Ho ritrovato una squadra ricca di entusiasmo, il riposo ci è servito per recuperare dalla stanchezza mentale più che quella fisica. Saremo tutti al massimo per fare una grande stagione e continuare sulla scia di quelle scorse. Non ci sono volti nuovi a parte Iago Falque, ma c’è un tempo per ogni cosa, e in questi momenti resto sempre collegato con Sabatini e con il presidente. I primi rinforzi sono Strootman e Castan, che lo scorso anno ci sono mancati. Totti? Si presenta sempre in forma, ha uno stile di vita da atleta». Per il capitano inizia la ventitreesima stagione in giallorosso. «Sono tante – le sue parole -, per me è un onore indossare questa maglia e sono gratificato».

Tra i più acclamati dai tifosi Leo Castan e Kevin Strootman. «Ringrazio i tifosi – le parole del brasiliano – per la carica che mi hanno dato. Sono un uomo nuovo, pronto a tornare e ad affrontare questo momento della mia vita». Rassicurante la promessa dell’olandese: «Voglio giocare tante partite, dobbiamo vincere qualche trofeo». Già calato nella nuova realtà è Iago Falque: «Non vedevo l’ora di ricominciare con i compagni e con questa grande squadra. Giocare nella Roma per me è un onore: mi aspetto di fare benissimo e ripagare la fiducia che mi hanno concesso».

Stamattina visite mediche e test atletici per tutti i 26 convocati. Alle 17 il primo allenamento della stagione a Trigoria. Da oggi si fa sul serio: in mattinata la partenza (in treno) per il ritiro di Pinzolo che terminerà sabato, nel pomeriggio si comincia a lavorare.

Destro e Gervinho guidano il clan dei musi lunghi

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Il Messaggero (S. Carina) – Sei personaggi in cerca di sistemazione. Non è il remake del capolavoro pirandelliano ma, aspettando gli acquisti, il palcoscenico di Trigoria vede protagonisti Gervinho, Doumbia, Cole, Maicon, Destro e Holebas. Se per il greco, che ieri ha incontrato Sabatini, la situazione è destinata a risolversi in giornata quando firmerà, dopo aver sostenuto le visite mediche, il contratto col Watford (i due club hanno già annunciato il trasferimento giovedì scorso), per gli altri cinque si profila una lunga estate. Alcuni di loro rappresentano le valutazioni errate effettuate dal ds che, al netto della retromarcia avuta qualche giorno fa a Perugia, si è già autodenunciato da tempo. In cinque pesano per 25 milioni di stipendi al lordo e una loro cessione potrebbe far rastrellare alla Roma una trentina di milioni, utili poi per le operazioni in entrata. Facile a dirsi, difficile a farsi. Ne sono dimostrazione le trattative saltate in extremis di Gervinho all’Al Jazira e Destro al Monaco. Senza contare i reiterati no di Doumbia (per ora) alle destinazioni esotiche in Cina e paesi arabi e/o quelli di Cole ad un paio di squadre in Premier (Crystal Palace e Newcastle) e alle sirene Usa della Mls.

ASPETTANDO LA VIOLA Ieri il volto corrucciato di Gervinho, ultimo a varcare i cancelli di Trigoria, diceva molto. L’ivoriano, deludendo le attese di chi lo voleva sicuro ritardatario, si è presentato invece puntuale al raduno. Quasi a voler smentire la gogna mediatica che ora, dopo aver negato (e giustificato) per due anni qualche libertà di troppo concessagli (i rientri ritardati dalle vacanze e dalla Coppa d’Africa, la querelle sull’adeguamento dell’ingaggio avute lo scorso anno, il mancato visto sul passaporto che gli fece saltare la tournée negli Usa) lo scopre all’improvviso perennemente ritardatario agli allenamenti, in attrito col mentore Garcia ed elemento di disturbo nel gruppo. Sorridente invece Destro. Di ritorno dal viaggio di nozze, sa di avere mercato (il Monaco non desiste, in Premier c’è il West Ham, la Sampdoria ha chiesto informazioni ma è la Fiorentina la destinazione alla quale ambisce Mattia) e la mancanza del centravanti in rosa, potrebbe regalargli nelle prime uscite amichevoli spazio e visibilità. Anche perché per Doumbia (che si sta godendo gli ultimi giorni di vacanza), la speranza a Trigoria è di cederlo prima della tournée australiana. Difficile ma non impossibile.

Roma, voglia di sintonia

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Il Messaggero (A. Angeloni) – «Comprateci i giocatori». Non poteva cominciare così il raduno della Roma. Non può che cominciare così ogni raduno, di qualsiasi squadra, specie di una che si presenta ai nastri di ripartenza con un solo volto nuovo, Iago Falque. Trigoria non è affollata come ai bei vecchi tempi, quando ad aspettare Batistuta, Emerson, Samuel etc etc c’erano migliaia di persone. Al Bernardini stavolta sono presenti nemmeno cento ragazzi, pur sempre amanti della Roma. Il «comprateci i giocatori» è indirizzato al club, in questo caso al presente dg Mauro Baldissoni, che affianca Walter Sabatini nella campagna acquisti (e cessioni) dei giallorossi e che fa il suo ingresso nel centro sportivo giallorosso insieme con Rudi Garcia, giunto con non pochi problemi al suo terzo mandato, dopo il burrascoso maggio pieno di incomprensioni, liti e poi chiarimenti con il presidente Pallotta. 

PRIMO ALL’ARRIVO Un lampo del destino l’arrivo per primo di Yanga Mbiwa, l’eroe del derby, quello che ha dato il secondo posto matematico alla Roma, più di Doumbia, che Sabatini ha definito decisivo per la Champions. C’è Iago Falque, come detto, la novità, ma la gente non vede l’ora di rivedere correre Castan e Strootman, finiti nella lista dei convocati per il raduno di Trigoria e per il ritiro di Pinzolo, che comincia oggi. Loro ci sono ed è una buona notizia.

CORRERE, L’ALTRA NOVITÀ Correre bene, correre di più, soprattutto allenarsi senza infortuni. Questa è l’altra novità della terza stagione di Garcia. Una novità di concetto, quasi filosofica, che però ha un nome e cognome, Darcy Norman, canadese, uomo nuovo della preparazione atletica, voluto dalla società, che ha licenziato Paolo Rongoni, voluto lo scorso anno da Garcia. Tu allena, al resto pensiamo noi, è un concetto che il tecnico, per forza di cose, dovrà tenere bene a mente. E’ il nuovo corso, lo si nota anche da piccoli dettagli: Rudi è l’unico allenatore della serie A a parlare dal canale del club e non in conferenza stampa. A Pinzolo, probabilmente, farà una conferenza con Totti e va da sé chi sarà il vero protagonista di quell’incontro con la stampa. Garcia dovrà essere il numero uno in campo, non (più) davanti ai cronisti, anche perché quella conferenza stampa post derby non è andata già ai dirigenti e da lì il terremoto. Garcia è entrato nella parte, ha capito come dovrà essere ridisegnato il futuro. «Sono entusiasta, non vedevo l’ora di cominciare», le sue parole a Roma tv.

IL NUOVO RUDI Il lavoro vero deve ancora cominciare, all’appello mancano alcuni giocatori, oltre a quelli che dovranno rendere prezioso il mercato di Sabatini. Non fanno parte del gruppo alcuni calciatori (big e non), che raggiungeranno la squadra al termine del ritiro di Pinzolo: Lobont, Manolas, Romagnoli, Torosidis, Pjanic, De Rossi, Keita, Nainggolan, Ibarbo, Ljajic e Doumbia. «Ci sono cose da sistemare, c’è un nuovo staff e un nuovo team manager. Va trovata sintonia, vogliamo mettere i giocatori nelle migliori condizioni di lavorare». Garcia è tirato a lucido, le vacanze avranno fatto bene. «C’è un tempo per ogni cosa, anche se resto sempre collegato con Sabatini e con il presidente. Il riposo serve più per la stanchezza mentale che fisica. Come ho trovato i giocatori? Bene, entusiasti. Ho voluto molti giovani con noi, a parte Iago Falque non ci sono nuovi per il momento». Ma ci sono Castan e Strootman, che Rudi spera di riavere a disposizione il prima possibile. «Loro rappresentano il nostro primo mercato, perché ci sono mancati molto lo scorso anno. Totti? Ha il buonsenso di presentarsi in gran forma: ha uno stile di vita da atleta». Trigoria, Pinzolo, poi le tournèe in Australia e Indonesia. «Possono sembrare cose strane ma ciò è il segnale che siamo un grande club. E’ la parte più bella del nostro lavoro, ovvero quella in cui si creano il gruppo e il gioco, che vogliamo spettacolare e vincente. Sono diventato romanista dopo il primo derby. E ogni giorno lavoro per onorare la società e il suo simbolo».

Baba e Dzeko, il d.s. Sabatini accelera per chiudere

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Il Corriere della Sera (G.Piacentini) – Il mercato della Roma entra nel vivo. Se finora l’unico volto nuovo è quello di Iago Falque, il d.s. Sabatini conta di correre al più presto ai ripari per mettere a disposizione di Garcia almeno un paio di rinforzi entro la fine del ritiro. In questa ottica nelle prossime 48 ore sono previsti due incontri per dare un’accelerata ad alcune trattative già avviate. La più importante riguarda Edin Dzeko: l’accordo con il bosniaco (4.5 milioni netti di ingaggio per 4 anni) è già stato raggiunto da tempo, ora bisogna convincere il Manchester City, che ha già dato la propria disponibilità a sedersi intorno ad un tavolo per discutere con la Roma. Tra i 15 offerti e i 25 richiesti ci si dovrebbe incontrare a metà strada. Il secondo tassello dovrebbe essere Baba, esterno sinistro dell’Augsburg. Il terzino ghanese piace anche a Chelsea e Arsenal ma la Roma nelle ultime ore ha messo la freccia, raggiungendo un accordo di massima col calciatore. Oggi potrebbe esserci l’incontro con l’Augsburg, che chiede 22 milioni per il cartellino mentre la società giallorossa non vorrebbe spingersi oltre i 15, tra prestito oneroso e obbligo di riscatto. Risolti i problemi contrattuali, Cholevas a breve si trasferirà al Watford.

L’ex osteopata Brecevich: «Addio senza un perché»

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Il Tempo (E. Menghi) – «Le mani che aiutano sono più sacre delle bocche che pregano», è il motto preferito di Maurizio Brecevich, che non a caso fa l’osteopata. Ha lavorato con la Roma per 6 lunghi anni (più 2 da consulente esterno), ma lo scorso 30 giugno gli è stato dato il benservito. E per una volta le mani riposano, mentre la bocca ha qualcosa da dire.

Come vi siete lasciati?
«Ogni anno la storia è stata la stessa: il contratto scadeva, seguiva un po’ di silenzio che sinceramente non ho mai capito, e mi richiamavano verso settembre. È stato così lo scorso anno, in America c’era un altro osteopata, poi è squillato il telefono. A volte rientravo nello staff, altre no, ma stavo sempre con loro».

La scorsa stagione c’era la fila di giocatori da lei.
«Sì (ride, ndc), superavo i 2-3 giorni di lavoro prestabiliti».

La Roma, però, l’ha sostituita con Martinelli: è in buone mani?
«L’ho introdotto io in questo lavoro. Si può dire che è un mio allievo».

Il «maestro» saluta dopo 6 anni: chi l’aveva voluta al Bernardini?
«Sono arrivato nel 2009, ma già da 2 anni i giocatori “scappavano” da Trigoria e venivano al mio studio. I risultati si vedevano, perciò Spalletti, la famiglia Sensi e Pradè hanno bussato alla mia porta».

Poi si è rotto qualcosa?
«Non so cosa sia successo, è molto strano. Come professionista un po’ mi dispiace».

Colpa dei tanti casi medici, a partire da Strootman?
«La medicina non è matematica. L’infortunio di Kevin è stato gestito all’estero, io ne so poco. I calciatori sono liberi di rivolgersi a chi vogliono, dispiace forse che pur avendo ottimi professionisti qui qualcuno vada a casa propria a curarsi».

Totti l’ha ringraziata nel 2009 perché l’ha aiutato dopo l’operazione: è il suo vanto?
«Lui è il vanto di tutta Roma».

Si è occupato lei del mal di schiena di Doumbia?
«L’ho visto una volta, poi è sparito. Dicevano che stava male, poi sono subentrate altre situazioni».

Cioè?
«Dico solo che, a parte Doumbia e Balzaretti, il resto della squadra stava in piedi. Ero il famoso «Mister X» di cui parlavano alle radio: io lavoravo e altri si prendevano i meriti. I giocatori importanti hanno fatto bene, anche i più grandicelli come Totti. E il secondo posto non mi sembra un traguardo da disprezzare».

Cosa non ha funzionato, allora?
«La fortuna».

Con Garcia è filato tutto liscio?
«Il nostro rapporto è sempre stato buono, lui era molto presente ed è giusto così».

Zeman?
«Parlava poco, ma il lavoro sul campo si vedeva. Mi chiamava il “mago della caviglia”».

Quest’anno quella di Pjanic le ha dato un gran da fare.
«Sì, ma se non si opera è perché ha recuperato. Ripeto: i giocatori più importanti li abbiamo messi in campo».

Garcia atto terzo «Roma da sistemare»

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Il Tempo (A. Serafini) – Dopo circa un mese la sveglia è tornata a suonare presto, portandosi con sé qualche piccolo strappo alla regola concesso durante l’ultimo periodo di vacanze. Da ieri però il cronometro è ufficialmente partito in vista della prossima stagione, la terza targata Rudi Garcia. Il tecnico romanista ha accolto il ritorno della squadra di mattina presto a Trigoria, una prima giornata dedicata ai test medici e atletici prima della partenza (treno e poi pullman) per la canonica settimana di preparazione tra le Dolomiti, stavolta a Pinzolo.

Il tecnico francese ha riabbracciato una Roma che conosce bene, priva dei Nazionali e con un nutrito gruppo di Primavera al seguito. Il tour del centro sportivo è stato riservato soltanto a Iago Falque, l’unico volto nuovo arrivato finora dal mercato convulso di Walter Sabatini.

Alla ricerca di un nuovo entusiasmo finora rallentato dalle poche novità, c’è stata la presentazione generale del nuovo staff atletico che gran parte del gruppo non aveva ancora conosciuto. Compito affidato a Garcia in un colloquio di una mezz’ora andato in scena prima di cominciare a lavorare sulla scrupolosa tabella di marcia stilata dal neo capo dei preparatori Norman.

«Non vedo l’ora di iniziare – le parole del tecnico rilasciate a Roma Tv – sono contento ed entusiasta, anche se dobbiamo sistemare ancora un bel po’ di cose, ci sono stati molti cambiamenti».

La speranza è che tra qualche settimana sia diversa soprattutto la rosa su cui poter lavorare, magari proprio durante la tournée in Australia quando torneranno i Nazionali e il mercato in entrata comincerà a registrare i primi frutti. «Sono sempre in contatto con Pallotta e Sabatini – continua il tecnico – ora il nostro obiettivo è riprendere a lavorare, di solito le vacanze servono per recuperare più le energie mentali».

Nel frattempo però sono ben accette le buone notizie: «Mi fa piacere ritrovare Castan e Strootman, non li abbiamo avuti lo scorso anno e ora rappresentano il nostro primo mercato». Durante il primo allenamento a Trigoria entrambi sono scesi in campo con il gruppo: riscaldamento, sgambatura leggera e qualche esercizio con il pallone in cui era presente anche il centrocampista olandese. Per il recupero ottimale, però, la strada è ancora molto lunga, tanto che durante la settimana a Pinzolo è già stata programmata una serie di sedute differenziate in attesa di registrare ulteriori progressi. Strootman è stato uno dei pochi a fermarsi con i tifosi prima di varcare i cancelli rispondendo alla domanda comune: «Il ginocchio sta bene, mi sono allenato tanto per giocare tante partite in questa stagione».

Chi si è presentato in gran forma invece è Francesco Totti, nuovo taglio di capelli e grande voglia di ricominciare: «È iniziata la mia stagione numero 23 in giallorosso, ne sono gratificato. Sono tante e per me è un onore. Mi sono preparato fisicamente per essere pronto, sento già l’adrenalina». Il capitano oggi ha una visita dentistica prenotata da tempo e volerà in Trentino con l’aereo in serata.

Probabilmente, di adrenalina ne sentirà meno Gervinho, in attesa di capire il suo futuro e Mattia Destro, tornato nella capitale, ma con le valigie pronte per una nuova destinazione.

A proposito di staff medico: dopo aver vagliato ben 12 candidature da tutto il mondo per il ruolo di responsabile sanitario è stato scelto un dottore tedesco segnalato proprio da Norman: dovrebbe trattarsi di Helge Riepenhof, ex Liverpool. In panchina andrà Riccardo Del Vescovo, già operativo.

Ecco Dzeko e Romero. Poi Baba o Adriano

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Il Tempo (A.Austini) – Il centravanti ormai l’ha scelto, è Edin Dzeko che proverà a prendere a tutti i costi. Il nuovo portiere dovrebbe essere lo svincolato Romero, titolare dell’Argentina in Coppa America: ormai corre da favorito, senza quasi più avversari. In difesa, invece, la Roma è ancora ferma a un bivio: Baba o Adriano i prescelti per rinforzare la fascia sinistra, con Masuaku terza opzione più defilata.

I dubbi sul bomber non ci sono. Da almeno tre settimane Sabatini ha un’intesa sulla parola con Dzeko per un contratto quinquennale da oltre 4 milioni di euro a stagione, ma la trattativa con il Manchester City richiede ancora tempo e la concorrenza non manca. Si cerca uno sconto sul cartellino, l’obiettivo è chiudere intorno ai 20 milioni di euro. Nel frattempo Sabatini non vuole dare l’impressione di avere solo un jolly in mano, ecco perché negli ultimi due giorni ha intensificato i contatti con l’entourage di Mitrovic, che piace ma non è mai stato un obiettivo primario. E a breve dovrà essere scartato definitivamente: il serbo dell’Anderlecht è a un passo dal Porto.

Nel caso del terzino, oltre alla caratteristiche tecniche, il dubbio è di natura «strategico-programmatica», come direbbero i politici. Baba, classe ’94, è un potenziale acquisto in linea con le scelte portate avanti sin dall’inizio dell’era americana: giovane, costoso, ma con ingaggio abbordabile, un investimento in ottica di una possibile futura rivendita. È pur vero che negli ultimi due anni si è puntato anche su veterani come Maicon, De Sanctis, Keita e Cole. Come loro, Adriano (quasi 31 anni) porterebbero sicuramente a Trigoria un bel bagaglio d’esperienza e ha il vantaggio non da poco di possedere il passaporto comunitario che lascerebbe aperta la possibilità di un altro colpo extra-Ue oltre a Dzeko (vedi Salah).

Entro due-tre settimane si dovrebbe capire che strada ha preso la Roma. Sabatini ha incaricato un intermediario italiano di trattare con l’Augsburg il prezzo di Baba (oggi previsto un incontro in Germania) dopo aver strappato il «sì» del giovane terzino ghanese per un quinquennale da circa 1.5 milioni netti a stagione più premi. I tedeschi chiedono 20 milioni per il cartellino, i giallorossi ne offrono 13 con la formula del prestito oneroso e obbligo di riscatto. Si può salire fino a 15, forse anche a 18 inserendo dei bonus. E a quel punto l’Augsburg dovrebbe cedere.

La Roma, intanto, ha in mano l’accordo con Adriano, che ha accettato di ridursi l’ingaggio rispetto agli oltre 3 milioni netti percepiti a Barcellona: pronto un biennale da 2.3 milioni più opzione per la terza stagione. Grazie ai buoni uffici di Luis Enrique, non è un grosso ostacolo neppure l’intesa sul cartellino a 4-5 milioni di euro. Una volta ricevuta la risposta dall’Augsburg per Baba, la Roma chiuderà per uno dei due, tenendo comunque in caldo Masuaku dell’Olympiacos.

Intanto oggi Holebas dovrebbe firmare con il Watford e quindi servirà anche una riserva a sinistra. Monitorato Haidara del Newcastle, ma prima va trovata una sistemazione a Cole, impresa non facile. Le cessioni restano il vero assillo del club. Destro ha rifiutato il Monaco perché preferisce la Fiorentina, Gervinho per ora rimane, Doumbia vaglia le proposte. Se non si riesce a piazzarli c’è sempre la plusvalenza realizzabile con Romagnoli: Milan e Napoli lo puntano con decisione.

Mercato Roma. Il Porto sempre più vicino a Mitrovic: all’Anderlecht 15 milioni e due giocatori

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Continuano le voci di mercato riguardanti la Roma e Mitrovic, giocatore che nelle ultime ore sembrava vicino alla squadra giallorossa. Secondo quanto riferito però dal portale belga SudInfo.be, l’attaccante dell’Anderlecht sembrerebbe in realtà molto più vicino al Porto. Sulle tracce del centravanti serbo ci sarebbero inoltre anche Swansea, Newcastle, Chelsea e Benfica. Il Porto, secondo la stampa belga, rimane il club favorito. Si parla di una cifra che sfiora i 20 i milioni di euro: 15 milioni più l’inserimento di alcune contropartite tecniche tra cui Diego Reyes e il prestito di Imoh Ezekiel.  L’attaccante sembrava vicinissimo al Benfica, ma ora invece gli eterni rivali sono in pole, visti anche i buoni rapporti tra i due club. Mitrovic, che non gioca le amichevoli per non infortunarsi, ha inoltre lasciato il suo storico agente per affidarsi a Pini Zahavi, che ha il mandato per trovargli in fretta una destinazione. Porto e Anderlecht sono in ottimi rapporti e l’affare pare vicino alla conclusione.

Mercato, nessun accordo tra Robin Van Persie e il Fenerbahce

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robin-van-persie_3221550Nessun accordo tra Robin Van Persie e il Fenerbahce. L’agente dell’attaccante ha dichiarato al portale olandese vi.nl: “Se avessimo trovato un nuovo club Robin lo avrebbe annunciato. Io sono in Olanda adesso, per di più. Tutto quel che posso dire è che lui domani prenderà parte al primo allenamento stagionale dei ‘Red Devils'”.

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