La Gazzetta dello Sport (P. Archetti) – Si possono leggeretante storie diverse in questo pareggio, ma non lo si può trascrivere come verdetto inesatto. Esce più felice il Toro, perché ridà colore alla notte quando era già il minuto 85. Ma anche la Roma può guardare al suo centravanti totem e sperare che risolva altre partite, e che magari poi tutta la squadra, raccolta in difesa su una punizione, non si faccia bucare come questa volta. Insegnamenti che potranno venire utili in questa stagione iniziata con una certa fragilità nell’organico e nell’anima e che ancora non decolla. Ma la voglia del Toro di non lasciare punti è stata determinante.

Non soltanto la partita, ma anche il duello dei giganti finisce in parità. Duvan Zapata, approdato al Toro dopo aver sfiorato l’assunzione da parte della Roma, si fa trovare dove lo aspetti, non sbuca all’improvviso, alla Radonjic: si deve imporre con un calcio fisico e presente. Segna, rispondendo al centro di Romelu Lukaku, in mezzo a una nube di maglie bianche: la rete numero 110 in Serie A dell’attaccante colombiano è anche la prima con il Toro e fa esplodere di gioia lo stadio.