Corriere dello Sport (J.Aliprandi) –  Alla ricerca del vero Rui Patricio. Lo cerca la Roma, lo cercano i tifosi ma probabilmente anche il portiere sta cercando di capire i motivi della sua flessione in queste prime tre gare di campionato per riuscire a dare una sterzata e cambiare finalmente marcia. Perché questo avvio di stagione per il portoghese è stato da incubo: non solo per i suoi errori, ma anche per il poco contributo avuto dalla difesa a schermare gli attaccanti avversari che lo hanno bucato sei volte in appena tre partite.

Un avvio totalmente diverso rispetto al rendimento – suo e dei suoi centrali – della passata stagione chiusa con 20 cleansheet tra campionato e coppe. Tante partite giocate, solo quattro saltate su 56, forse anche troppe per un giocatore di 35 anni e che inevitabilmente si trova negli utimi anni di carriera. Che vuole chiudere nel migliore dei modi, non certo come ha cominciato la stagione. Adesso si trova nel ritiro della nazionale, è stato degradato a secondo portiere e contro la Slovacchia è rimasto in panchina. Dopo centosette partite, adesso Rui Patricio è costretto a fare i conti con diverse scelte e nuovi cambi nelle gerarchie. Quattro panchine consecutive, probabilmente il portoghese punterà a rientrare tra i convocati per il prossimo Europeo, da vivere nel gruppo squadra, per poi salutare ufficialmente la nazionale. Un calo è inevitabile, ma Rui non vuole trasformarlo nell’etichetta del “bollito”. Come adesso viene definito da una parte della tifoseria giallorossa che anche a Ciampino, per lo sbarco di Lukaku, aveva chiesto a Tiagoo Pinto l’arrivo di un portiere dal mercato.

La Roma in questo senso ha voluto mandare un messaggio alla piazza e allo stesso giocatore. L’idea di prendere un altro portiere non è mai stata presa in considerazione – il messaggio proveniente da Trigoria – tutto il gruppo ha piena fiducia in Rui Patricio e confida in una ripresa del giocatore cosi come di tutta la squadra. Niente De Gea, Schmeichel o altri portieri a costo zero chiesti a gran voce dalla tifoseria: Rui Patricio è il primo della Roma e lo sarà fino alla fine della stagione – salvo clamorosi errori -, poi da giugno si penserà a un suo sostituto.

L’ex Wolverhampton è al suo ultimo anno di contratto e saluterà per proseguire la stagione da primo in qualche altro dub, oppure approfitterà dell’Arabia Saudita per provare una ricca esperienza tra tanti suoi colleghi di livello. Al futuro adesso non pensa, solo a come riprendersi da queste tre partite insufficienti. La prima contro la Salernitana sul tiro di Candreva, poi con il Verona sul gol di Duda, infine con l’intervento irruento su Loftus-Cheek contro il Milan. A lul il compito di trasformare i mugugni in applausi, per non rischiare di perdere il posto e accomodarsi in panchina. Anche perché Svilar scalpita. Dopo un anno da secondo il ragazzo sta migliorando e sta strappando i complimenti di chi lo segue quotidianamente. Vorrebbe una chance, probabilmente la avrà in Europa League contro lo Sheriff. E poi chissá, dipenderà dal rendimento di Rui Patricio, ora sotto pressione e costretto a reagire per il suo bene e quello della Roma.