Il Messaggero (A. Sorrentino) – Ventotto anni dopo la sentenza Bosman, che il 15 dicembre del 1995 sconvolse il Grande Giocattolo liberalizzando i trasferimenti dei calciatori dell’Unione, la Corte di giustizia europea torna a rivoluzionare il mondo del pallone. Ieri mattina la Corte si è pronunciata sul ricorso della nascente Superlega in merito al monopolio di Fifa e Uefa sull’organizzazione dei tornei calcistici e il responso, nonostante le incaute previsioni dei più, è stato clamoroso, e segna la fine di un’epoca: “Le norme della Fifa e della Uefa – si legge nel dispositivo – sull’autorizzazione preventiva delle competizioni calcistiche interclub, come la Superlega, violano il diritto dell’Unione”.

Cambia tutto, dunque: l’Uefa non è più padrona del calcio europeo, come da 69 anni. Ora, se qualcuno vuol far nascere una Superlega concorrente, come è già accaduto di recente nel circuito del golf mondiale, o prima ancora nel basket europeo, può farlo, senza subire sanzioni o intimidazioni. La reazione del calcio europeo è stata pressoché compatta: tutti contro la Superlega, ancora e sempre. A cominciare dal presidente Uefa Ceferin“Il calcio non è in vendita. Abbiamo avuto l’ulteriore conferma che quello della Superlega è un progetto chiuso, e non aperto”. Dal Manchester United al Bayern Monaco, all’Atletico Madrid al Siviglia, fino ai club italiani, tutti (o quasi) a ribadire la fedeltà all’Uefa.