Il Messaggero (B. Saccà) – Risaliti gli abissi delle crisi, scalate le pareti lisce di allenatori indigesti, navigati fiumi di critiche, Lorenzo Pellegrini, è finalmente uscito a riveder le stelle. Era ora, e certo non da ora. Da capitano della Roma e da numero 10 della Nazionale, ha riannodato il filo delle belle cose che sembravano perdute e, adesso, sulla piega della sua stagione soffia un vento allegro.

L’altra sera, a Harrison in New Jersey, ha sbloccato la partita degli azzurri contro l’Ecuador con un sontuoso sinistro dalla distanza; tre giorni prima, a Fort Lauderdale in Florida, contro il Venezuela aveva vestito i colori dell’Italia dopo una lontananza di 279 giorni, dando forma a una prova di sostanza. È tornato ad allargare il sorriso, Lorenzo, e nella notte americana ha alzato lo sguardo verso il tramontare della stagione e, soprattutto, il gran ballo degli Europei in Germania.