Corriere della Sera (L. Valdiserri) – La panchina di qualsiasi allenatore, con 5 punti in 6 giornate, 11 gol subiti e senza uno straccio di gioco, sarebbe a rischio. Sarà così anche per José Mourinho? Quella di Marassi non è stata una sconfitta ma una disfatta.
Il Genoa non aveva ancora vinto in casa, dopo il ritorno in serie A, ma leri sera ha fatto impazzire i suoi tifosi. Gilardino ha preparato la partita con un’aggressione alta, contando sulla scarsa capacità romanista di far partire l’azione dal basso. Sono nate due occasioni immediate: al 4′ Llorente ha salvato su Retegui, ma un minuto dopo lo spagnolo ha chiuso in ritardo sull’assist di Strootman per Gudmundsson.
Genoa in vantaggio e Roma ancora una volta a inseguire, come con Verona e Milan.
Gilardino ha reagito agli infortuni di Badelj e Strootman ma la Roma ha trovato il pareggio con una delle poche iniziative di Spinazzola e con l’inserimento di Cristante per il colpo di testa a botta sicura.
II k.o di Llorente, però, ha segnato la giornata nerissima di Mourinho: il portoghese ha continuato con i tre centrali difensivi, arretrando Cristante. Scelta pessima: il centrocampo ha perso l’unico incursore ispirato, la difesa ha perso ancora in sicurezza. Nel finale di tempo, Retegul trova il  2-1 che, subito al 45′, ha fatto ancora più male.
Nella ripresa, Mou ha butta la partita nel caos, mettendo tutti gli attaccanti e passando troppo tardi alla difesa a 4. Lukaku si è visto annullare il 2-2 per fuorigioco e poi la Roma ha preso l’ennesimo gol su calcio d’angolo. Il 4-1 di Messias ha dato alla serata le dimensioni del trionfo.