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Corriere della Sera – Roma, c’è l’advisor per scegliere lo stadio del futuro

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Dopo mesi di studi, di sopralluoghi e di incontri, finalmente qualcosa si muove intorno al progetto per il nuovo stadio della Roma. “AS Roma SpA — si legge in una nota pubblicata ieri pomeriggio sul sito della società giallorossa — ha conferito a Cushman & Wakefield LLP, società di consulenza immobiliare globale, il mandato di advisor esclusivo per l’individuazione di un’area, sul territorio comunale di Roma, dove insediare il nuovo stadio della società sportiva”. Due giorni dopo l’invito da parte delle istituzioni ad accelerare i tempi per far partire il progetto (“Entro giugno — sono state le parole di Alessandro Cochi, delegato allo Sport di Roma Capitalevorremmo individuare le aree per i nuovi stadi della Roma e della Lazio”) la proprietà romanista ha risposto “presente”.

E lo ha fatto in tempi rapidi, come dovrebbero essere celeri quelli dell’individuazione della zona adatta ad ospitare la nuova casa romanista. “L’advisor — prosegue il comunicato—ha già attivato il processo di selezione delle opportunità presenti sul territorio, cui seguirà una attenta analisi tecnica che permetterà di arrivare ad una scelta definitiva entro giugno 2012″. Cioè tra meno di tre mesi, perfettamente in linea con i tempi dettati dal Comune.

Tempi che però potrebbero essere anche più brevi e, assicurano dalla Cushman & Wakefield, già tra una un paio di settimane dovrebbe esserci una prima lista di siti idonei (saranno almeno due quelli che la società immobiliare sottoporrà alla società giallorossa) per la costruzione del nuovo stadio che, in attesa della nuova legge da anni ferma in Parlamento, potrebbe essere il prossimo costruito in Italia, dopo quello della Juventus.

Il filo rosso che unisce i due progetti — i contatti con l’agenzia sono cominciati un paio di mesi fa, ma solo la scorsa settimana si sono firmati i contratti — è proprio la Cushman & Wakefield, società di consulenza immobiliare che per il 70% è di proprietà della Exor, la holding della famiglia Agnelli che ha “in pancia” la Juventus e che non costruirà lo stadio della Romama si limiterà ad individuare l’area adatta.

La cosa certa è che sarà fatta una valutazione “urbanistica” della zona: strade, collegamenti e trasporti avranno un peso fondamentale nella scelta dei siti. I nomi che circolano sono sempre gli stessi: Tor Vergata, Massimina (dove sarebbe dovuto nascere lo stadio “Franco Sensi”, il cui progetto era stato presentato a Trigoria in pompa magna ma che non ebbe alcun seguito), Tor di Valle (in una delle sue prime visite romane, il presidente Thomas Richard DiBenedetto andò personalmente a vedere un terreno nella zona in cui un tempo sorgeva l’ippodromo). A meno di qualche sorpresa dell’ultima ora che, quando si parla di stadi e di decisioni anche “politiche”, non è mai da escludere a priori.

Corriere della Sera – Gianluca Piacentini

 

Il Tempo – Gago, sogno Champions

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Non è uno che dà nell’occhio, non è uno che fa parlare di sé fuori dal campo, non ha l’atteggiamento della star pur essendo un nazionale argentino e uno che di calcio ne ha visto e giocato tanto ad altissimo livello. Ma quando c’è lui in campo la differenza si vede eccome. Fernando Gago è un argentino anomalo, silenzioso, quasi timido, ma col sorriso pronto. Un ragazzo che non fatica ad aprirsi col resto del mondo soprattutto quando si entra nel tema che preferisce: il calcio. Il suo mondo, quello che frequenta da quando aveva tre anni, da quando lo zio gli tirò tra i piedi il primo pallone. Da lì in avanti non ha mai smesso di calciarlo e la sua carriera è stata un’escalation che lo ha portato dopo il Boca, al Real, passando per la nazionale della quale è tornato a essere titolare inamovibile e infine alla Roma: una città “straordinaria” che ora non ha nessuna intenzione di lasciare. E la nostra chiacchierata con lui al sole di Trigoria, mentre Luis Enrique qualche metro più in là si esercita nel suo italiano, non può non partire dal bilancio di questa prima esperienza giallorossa. “Impressione? Molto buona, arrivavo da un anno al Real senza giocare che è una delle cose che non mi piacciono di questa professione. Ma venire in un club come la Roma è stata una grande cosa, devo lavorare un po’ sulla lingua, ma sono molto contento di essere qui”.

Dove può arrivare quest’anno la Roma?
È difficile dirlo adesso, dobbiamo giocare ancora molte partite, ma è ovvio che il nostro primo obiettivo è andare in Champions e qualora non fosse possibile vorremo almeno poter giocare una competizione europea. Un calciatore deve sempre pensare a vincere, almeno fin quando hai la possibilità matematica di centrare un obiettivo”. Cosa manca per fare il salto di qualità? “Il tempo. Serve tempo per crescere, per dare fiducia a un gruppo con undici giocatori nuovi che sono arrivati quest’anno. È difficile che tutto vada liscio subito”.

Se l’aspettava così la Roma?
Sì, perché è un club con una grande storia e un nome che in Europa è importante: una squadra che gode di rispetto. L’avevo incontrata con il Real e avevamo anche perso, ma ora ci sono dentro e mi sto trovando benissimo con tutti: mi piacciono i compagni, l’allenatore e sono molto contento”.

Finisce la stagione… eppoi?
Vacanza!”.

Giusto, ma poi… il futuro di Gago è ancora a Roma?
Ora cerco di non pensarci, ma io qui sto bene, sono sereno, la mia famiglia è serena. C’è la possibilità che io resti, ma non è ancora una certezza… non dipende solo da me”.

Luis Enrique in una parola?
Impossibile farlo, è un allenatore che lavora moltissimo, ha un’idea chiara di cosa vuole che la squadra faccia in campo, trova sempre una soluzione tattica a ogni problema. Poi certo che le partite possono cambiare, si possono presentare situazioni diverse, ma l’idea di partenza è molto chiara e da quella non si distacca”.

Troppo spesso la Roma è sembrata calare nella ripresa: problema fisico o psicologico?
Non credo che sia né l’uno né l’altro, ma il fatto che giochi sempre contro un avversario che trova delle soluzioni: forse noi dobbiamo imparare a cambiare a partita in corsa e affrontare meglio i rivali. Poi ci sono state alcune partite che abbiamo giocato male e altre nelle quali ci è mancata anche un po’ di fortuna come quella contro il Lecce: abbiamo vinto solo 2-1 ma meritavamo molto di più. Oppure altre nelle quali abbiamo giocato bene e concretizzato molto come il 4-0 all’Inter, o gare giocate bene e poi perse, come contro il Milan dove alla fine un dettaglio ha fatto la differenza”. Ha iniziato la carriera davanti al pubblico molto caldo del Boca, poi quello altrettanto focoso del Real, ora il popolo giallorosso.

È così diverso?
No, è molto simile all’Argentina, anche se li sono a casa mia, gioco per il mio Paese. Ma anche qui la gente mi ferma per la strada come succedeva lì, è impressionante l’appoggio che ti dà questa gente e non parlo solo di quello che succede in campo. Se giri per Roma è un bagno di folla continuo, la gente ti fa sentire il suo calore: e questo avviene anche nel mio Paese”.

Lei a Madrid fu al centro di polemiche perché quando era al Real disse che il Barcellona giocava meglio.
Vero, lo dissi perché lo pensavo: e lo penso. È sotto gli occhi di tutti che negli ultimi anni il Barcellona ha espresso un calcio migliore di quello del Real. Poi lì qualcuno ha voluto interpretare diversamente, ma questo non mi interessa”.

Guardiola o Mourinho?
Ho lavorato con Mou e non con Guardiola: purtroppo al Real non ho giocato molto perché ho avuto il problema dell’infortunio. Sono due grandi tecnici, il top nella loro categoria insieme a gente del calibro di Ferguson”.

Messi o Maradona?
Difficile. Tutti e due no eh!?”.

No, uno solo… una scelta.
Per me è difficile, perché Maradona l’ho visto solo in televisione, con Messi invece ho giocato assieme. È mio compagno in nazionale, è uno che anche in allenamento fa impressione, un fuoriclasse assoluto. Diciamo che per fortuna sono tutti e due argentini”.

Messi o Cristiano Ronaldo?
Messi. Negli ultimi anni ha una condizione che lo mette sopra tutti gli altri: eppoi è argentino”.

Le do un budget illimitato per portare un giocatore alla Roma.
Messi non si può?”.

Perché no…
Allora dico lui. Ma stiamo giocando perché gli uomini migliori sono quelli con i quali mi alleno tutti i giorni qui a Trigoria”.

Parla molto spesso dell’Argentina: cosa le manca?
La famiglia”.

Eppure l’Italia è così simile per certi versi: anche noi adesso stiamo attraversando quella crisi economica, seppur di entità chiaramente diversa, dalla quale il suo Paese è uscito non da molto. Ma voi calciatori siete “sopra” anche alla crisi?
No, affatto… anzi. La crisi arriva da tutte le parti del mondo, certo quella che abbiamo vissuto noi una decina di anni fa è stata un brutto colpo per il Paese. Allora l’Europa non aveva accusato la nostra crisi, ma adesso anche qui ci sono dei problemi e quando arriva la crisi è per tutti: compresi i calciatori, perché cambiano le dinamiche di un Paese”.

Cosa avrebbe fatto Gago se non fosse diventato un calciatore?
Non avrei potuto far altro nella vita, gioco a calcio da quando ho tre anni: è la mia vita, era impossibile pensare ad altro, questo è stato sempre il mio sogno”.

La gente di Roma la conosce poco fuori dal campo: quando non gioca, Gago cosa fa?
Sto a casa con la famiglia, mia moglie, il mio cane India: sono una persona normale, ascolto musica, leggo”.

Ultimo libro?
Sto finendo la biografia di Steve Jobs”.

La sua vacanza ideale?
A casa, in Argentina”.

Con sua moglie Gisela Dulko (tennista tra l’altro compagna di doppio dell’azzurra Flavia Pennetta, ndr) che da quanto fa vedere in campo deve essere una tosta: ma chi porta i pantaloni in casa?
India… il cane”.

Difficile gestire i rapporti con una compagna che ha fatto, come lei, dello sport una professione?
Ci siamo organizzati, ognuno ha i suoi spazi e l’impegno è quello di cercare di incastrare le nostre trasferte, i momenti per stare insieme. Per il resto no, perché siamo stati entrambi chiari dall’inizio e il nostro rapporto non entra nel merito delle rispettive carriere”.

In comune adesso c’è una casa a Roma una città che lei conosceva poco: è come se l’aspettava?
Roma è incredibile, devi vederla per capire quanto è bella. Purtroppo la vivo meno di quanto vorrei, ma la trovo straordinaria”.

Il Tempo – Tiziano Carmellini

 

La Gazzetta dello Sport – La formula di Borini “Il mio segreto è l’ambizione”

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Un giorno un tassista mi ha riconosciuto e mi ha detto: “Quando sei arrivato alla Roma pensavo che tecnicamente non fossi bravo, invece mi sono ricreduto”. Il fatto è che quando corri tanto arrivi stanco in certe situazioni. Per questo bisogna sempre lavorare tanto”. A pensarci bene, in fondo la filosofia di Fabio Borini è tutta qui.

Capocannoniere – Dall’alto dei suoi 10 gol stagionali, l’attaccante è lui l’uomo del momento. “È una cosa che fa piacere — dice a Roma Channel —. Non pensavo di avere un adattamento così veloce. In genere arrivare in una realtà nuova è difficoltoso, ma qui sono stato accolto bene sia dai compagni che dalla società. Il mio segreto è comunque l’ambizione, voglio sempre raggiungere qualcosa in più di quello che ho fatto. Tutti i giorni mi prefiggo un obiettivo diverso. Certo, se faccio gol è perché c’è una costruzione dietro, io ho solo il compito di finalizzare”.

Il passato – Arrivare in alto però non è stato facile. “A 16 anni i miei genitori mi hanno lasciato libero di andare a Londra, al Chelsea, e io ho impiegato venti secondi per decidere. È stata un’esperienza che mi ha fatto crescere. Quando ho debuttato col Tottenham avevo i crampi dall’emozione. Ancelotti mi stimava perché vedeva in me delle caratteristiche di Inzaghi e poi perché mi vedeva voglioso e senza paura. Poi c’è stato il momento difficile quando mi hanno messo fuori rosa per via del contratto, così nello Swansea ho fatto esplodere tutto quello che avevo dentro. Le punizioni? Mi sono allenato con Drogba, ma è un gesto tecnico non facile, e poi allaRomaci sono tiratori migliori: Totti e Pjanic. Io simile a Kuyt, Delvecchio e Inzaghi? Prenderei qualcosa da tutti e tre”.

All’Europeo – Il dna sportivo arriva anche dai genitori. “Mia madre è appena tornata dalla 100 kmdel Sahara”. Felice per la popolarità del figlio. “Mi impressiona, non ci sono ancora abituato. Il segno del coltello tra i denti però ai tifosi piace. Anche i figli di Heinze lo fanno e il papà li ha puniti… Senza l’infortunio sarei già a 15 gol? Ce la posso ancora fare. Peccato per il nostro campionato altalenante, è difficile fare progetti, ma Luis Enrique è bravissimo e sa quello che vogliono i calciatori. Quello della nuova proprietà, poi, è un progetto valido. Quando andai al Chelsea c’era la stessa idea di cambiamento e i risultati si sono visti». Titoli di coda sulla Nazionale. «È stato strano essere in azzurro a fianco di grandi campioni come Buffon. Ero il più piccolo, ma mi sono trovato bene. La Nazionale è in cima ai miei pensieri e andare all’Europeo sarebbe il massimo ». Per Borini significherebbe una rivoluzione in nove mesi. «Si sono modificate le mie statistiche, mai numeri non cambiano le persone”. In un mondo ideale, avrebbe ragione lui.

La Gazzetta dello Sport – Massimo Cecchini

 

Il Romanista – A giugno il posto dello Stadio

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Adesso è ufficiale. Come rivelato otto giorni fa da Il Romanista, sarà la Cushman & Wakefield LLP, un colosso nel settore della consulenza immobiliare globale, a selezionare la zona migliore per lo stadio dell’As Roma. La società le ha conferito, si legge nel comunicato diffuso nel pomeriggio, “il mandato di advisor esclusivo per l’individuazione di un’area, sul territorio comunale di Roma, dove insediare il nuovo stadio della società sportiva”. Come aveva anticipato il nostro giornale, la Cushman & Wakefield LLP è già al lavoro: “L’advisor ha già attivato il processo di selezione delle opportunità presenti sul territorio cui seguirà una attenta analisi tecnica, che permetterà di arrivare ad una scelta definitiva entro giugno 2012″. “L’accordo tra l’azienda e l’As Roma – spiega al sito newsromatv.it l’ufficio stampa della Cushman & Wakefieldè stato firmato sul finire della settimana scorsa grazie all’interazione tra il nostro amministratore delegato e i dirigenti di vertice della società”. Sulla scelta delle aree, dicono dalla Cushman & Wakefield, “il lavoro è ancora in fase embrionale e nei prossimi giorni si farà una cernita delle segnalazioni ricevute e dei risultati delle nostre indagini in modo da addivenire a una compilazione di una prima lista di siti entro 15 giorni”. La Cushman & Wakefield prospetterà una serie di ipotesi, la decisione finale spetterà poi (ovviamente) all’As Roma. Questo processo così apparentemente complicato consentirà invece di poter adottare la soluzione oggettivamente migliore. Migliore per tutti.

Per l’As Roma, per i tifosi, ma in assoluto per la città di Roma. In prima fila pare esserci sempre Tor di Valle. Le altre aree di cui si discute sono Massimina, Tor Vergata e Casal Monastero. Ma perché la società ha scelto proprio la Cushman & Wakefield. Non certo perché dall’aprile 2007 l’azienda è in pancia alla Exor, la cassaforte della famiglia Agnelli, la holding che controlla anche la Juventus. Semplicemente, la Cushman & Wakefield è forse il numero uno al mondo nel ramo della intermediazione immobiliare. Sono il top. Punto. Poi ci sono i rapporti personali. Quelli degli americani con gli Agnelli? No, quelli degli americani con gli americani. In particolare, quelli tra DiBenedetto e un signore distinto che ha iniziato a gettare calce in Florida. Arthur Sonnenblick, l’attuale Senior Managing Director, una specie di amministratore delegato, è diventato costruttore là dove Mr Tom risiede quando non abita a Boston. Una casualità, questa. Un tassello in più del mosaico, in realtà. Perché Sonnenblick e DiBenedetto sono veramente amici. Sono entrambi membri del Cda della Alexander’s Inc.

Altro tassello: hanno studiato entrambi alla Wharton School dell’Università della Pennsylvania. Il presidente dell’As Roma ha conseguito là un master in Business Administration. Lontano dalle pressioni dei palazzi romani, non è fantascienza ipotizzare che DiBenedetto e Sonnenblick si siano concessi delle lunghe chiacchierate. Come è plausibile pensare che a queste conversazioni abbia partecipato Michael Ruane, uno dei quattro soci a stelle e strisce che ha fatto fortuna (parecchia fortuna: c’è chi sostiene che sia più ricco anche di Pallotta) nel settore del real estate. Leggi, immobili e dintorni. “Ognuno metterà a servizio dell’As Roma le conoscenze acquisite nel proprio campo”, sottolinearono tempo fa DiBenedetto e Pallotta. Così è stato, così è. C’è anche il nome del progettista. È l’architetto Dan Meis, che qualche tempo fa è stato in visita a Trigoria. A Londra, mesi fa, ha guidato Mr Tom nel tour dell’Emirates Stadium. Sarà lui a seguire i lavori dello stadio dell’As Roma. Curioso, comunque. Sull’incarico alla Cushman & Wakefield e sulla scelta di Mais c’è lo zampino di DiBenedetto. Ma come, non si era defilato?

Il Roamnista – Daniele Galli

Bertolacci: “Orgoglioso di aver esordito con la Roma”

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Andrea Bertolacci, centrocampista di proprietà della Roma in prestito al Lecce dal 2010, ha ricordato l’esordio con la maglia capitolina in un’intervista rilasciata ai microfoni di World Soccer Scouting. Ecco le parole del mediano classe ’91:

“Esordire nella Roma è stata una doppia emozione, perché oltre ad essere una squadra importante è quella per cui faccio il tifo. Mi sentii orgoglioso e la presi come una ghiotta opportunità da non lasciarsi scappare. Il Lecce? Fin dalla prima esperienza in Puglia in serie B mi sono trovato benissimo, per cui ogni volta che si è prospettata la possibilità di tornare lì ho accettato di buon grado. Avverto la fiducia di tutti, della società, dell’ambiente e mi fanno sentire un giocatore importante”.

Europa League: Udinese eliminata. Fuori anche Mancini e Ferguson

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Al Friuli l‘Udinese di Guidolin non riesce a ribaltare il 2-0 dell’andata. Vince per 2-1, ma in favore del gol segnato fuori casa dall’ Az viene eliminata dalla squadra olandese. Non è bastato all’Udinese giocare in 11 contro 10 dal 3′ del primo tempo per l’espulsione di Viergever e conseguente rigore segnato da Di Natale, autore di una doppietta. L’ Az, nonstante un rigore sbagliato da Helm, tiene botta e passa alla fase successiva.

Oltre all’Inter e al Napoli, un’altra quadra italiana che abbandona anzitempo l’europa. Rimane soltanto il Milan che domani, alle 12:00 a Nyon, saprà l’avversario che dovrà affrontare nei quarti di Champions.

Da segnalare l’infortunio muscolare di Benatia, che lascia il posto a Pasquale.

Clamorosa eliminazione per il Manchester United che perde anche la gara di ritorno e dice addio all’Europa League. Vincono il Valencia e l‘Hannover, che travolge 4-0 lo Standard Liegi.

 

I risultati delle gare delle h 19:00 :

Udinese  2-1   Az Alkmaar ( ‘3 rig, ’15 Di Natale, ’31 Falkenburg) andata 0-2.

Athletic Bilbao  2-1  Manchester United ( ’23 Llorente, ’65 De Marcos, ’80 Rooney) andata 2-3.

Psv Heindoven  1-1 Valencia ( ’47 Ramì, ’64 Toivonen) andata 2-4.

Hannover  4-0  Standard Liegi ( ‘4 Abdellaoue, ’21 Kanu, ’73 Konan Ya aut., ’93 Pinto) andata 2-2.

 

 

Anche l’altra squadra di Manchester fallisce l’obiettivo qualificazione. Il City di Roberto Mancini vince per 3-2 contro lo Sporting Lisbona, ma non basta. Dopo un primo tempo regalato, la squadra inglese segna 3 gol, che però in virtù dei 2 gol segnati in trasferta dai portoghesi, non le consentono il passaggio ai quarti. Una tripletta di Huntelaar regala il passaggio allo Shalke 04. A valanga l’Atletico Madrid di Simeone che travolge per 3-0 il Besiktas. Clamorosa rimonta del Metalist che in casa dell’Olympiacos ribalta il risultato negli ultimi 5 minuti di gioco.

I risultati delle gare delle h 21:05 :

 

Besiktas 0-3  Atletico Madrid ( ’26 Adrian Lopez, ’83 Falcao, ’94 Salvio) andata 1-3.

Olympiacos  1-2  Metalist ( ’15 Marcano, ’81 Villagra, ’86 Devic) andata 1-0

Shalke  4-1  Twente ( ’14 Janssen, ’29, ’57 rig., ’81 Huntelaar, ’71 Jones) andata 0-1.

Manchester City  3-2  Sporting Lisbona ( ’32 Mati Fernandez , ’40 Van Wolfswinkel, ’59 , ’82 Aguero, ’75 rig. Balotelli) andata 0-1.

 

Le 8 qualificate: Az Alkmaar, Athletic Bilbao, Valencia, Hannover, Shalke 04, Atletico Madrid, Sporting Lisbona e Metalist.

Giuseppe Rossi: “Il gioco della Roma è la definizione del calcio”

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L’attaccante del Villareal e della Nazionale italiana Giuseppe Rossi, presente a Francoforte per un evento promozionale della Hyundai, sponsor di Euro 2012, ha rilasciato alcune dichiarazioni sul progetto della Roma targata Luis Enrique. Il calciatore italo-americano ha voluto elogiare in particolar modo lo stile di gioco del tecnico spagnolo, ed ha individuato in Borini la vera sorpresa della squadra giallorossa. Ecco le parole di Giuseppe Rossi a margine dell’evento:
“Mi piace giocare sempre palla a terra. La Roma gioca in questo modo e ciò che fa Luis Enrique è la vera definizione del calcio, così come il Barcellona. Anche con la Nazionale di Prandelli stiamo tentando di proporre un gioco simile. Borini? Fabio sta disputando una stagione molto buona. E’ una sorpresa perché è al suo primo anno con la Roma, che è una grande squadra ma anche una piazza non tanto facile. Sta mostrando di cosa è capace, mette tanto impegno in ogni partita ed è bello vederlo giocare così. E’ giovane e sta crescendo, farà bene anche in Nazionale”.

 

Twitter, Bojan: “Abidal, con la forza che hai dimostrato senza dubbio tornerai più forte che mai”

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Bojan Krkic ha voluto dimostrare tramite Twitter la propria vicinanza ad Eric Abidal, difensore del Barcelona nuovamente alle prese con un grave problema di salute: “Abidal, Con la forza che hai dimostrato senza dubbio tornerai più forte che mai“.

Zoff: “Il codice etico mi sembra una trovata mediatica. Borini? Sta andando benissimo”

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L’ex c.t della Nazionale Dino Zoff è intervenuto a Radio Incontro commentando le prestazioni di molti giocatori della Roma. Ecco le sue dichiarazioni:

Sul codice etico di Luis Enrique e Prandelli:

Il codice etico  le mie squadre lo hanno sempre rispettato senza sbandierarlo su nessun giornale.  Questo discorso mi sa tanto di un lancio mediatico. Fin qui questo codice è stato adoperato solamente quando ha fatto comodo. Sarei curioso di vederlo applicato per partite importanti “.

Su Fabio Borini:

“Il ragazzo sta andando benissimo, ha voglia, determinazione, sono caratteristiche importanti. A livello di Nazionale però è presto anche se fa ben sperare. Fa bene Prandelli a tenerlo in considerazione”.

Su Pablo Daniel Osvaldo agli Europei:

“ Vediamo cosa farà da qui alla fine del campionato”.

Su Maarten Stekelenburg :

“Ha fatto delle buone prestazioni, alcune volte è messo in crisi dagli equilibri della squadra e ha delle difficoltà in più”.

Lo Monaco: “La Roma poteva prendere Silvestre per 7 milioni”

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Il ds del Catania Pietro Lo Monaco ha parlato a Radio Manà Sport della Roma, Montella e Silvestre:
Montella? E’ un tecnico ambizioso ma non fa il suo campionato in funzione della Roma. Se poi riusciamo ad arrivare prima di un top club saremo contenti. E’ l’unico referente che io riconosco come leader all’interno dello spogliatoio. Ha bisogno ancora di stare a Catania, per crescere deve rimanere un altro anno con noi. Carrizo? E’ tranquillo. Sta facendo tanti interventi importanti e si sta dimostrando essere un ottimo portiere, sta dando sicurezza e sta ritrovando la sua sicurezza. Silvestre alla Roma? Se fossi il Palermo gli chiederei 25 milioni di euro. La Roma poteva prenderlo a 7 milioni, con Thiago Silva è uno dei migliori difensori della Serie A. E’ nettamente più forte di Kjaer. Si adatterebbe al gioco di Luis Enrique”.

Anticipi e posticipi della serie A dalla decima alla quattordicesima giornata. Milan-Roma sabato alle 18

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La Lega serie A informa, tramite un comunicato ufficiale sul proprio sito, legariea.it le date degli anticipi e dei posticipi fino alla 14esima giornata del girone di ritorno.
10/a giornata di ritorno: sabato 24 marzo:
(ore 18) MILAN-ROMA; (ore 20.45) Palermo-Udinese;
domenica 25 marzo:
(ore 12.30) Atalanta-Bologna; (ore 20.45) Juventus-Inter.
11/a giornata di ritorno: sabato 31 marzo:
(ore 18) Catania-Milan; (ore 20.45) Parma-Lazio;
domenica 1 aprile:
(ore 12.30) ROMA-NOVARA; (ore 20.45) Juventus-Napoli e Siena Udinese (posticipo disposto nel solo caso di qualificazione dell’Udinese ai quarti di Europa League).
12/a giornata di ritorno: sabato 7 aprile
(ore 12.30) Chievo-Catania; (ore 15) Atalanta-Siena, Cagliari-Inter, Cesena-Bologna LECCE-ROMA, Milan-Fiorentina, Novara Genoa, Udinese-Parma (si giocherà domenica 8 aprile alle ore 20.45 in caso di qualificazione dell’Udinese ai quarti di Europa League); (ore 18.30) Palermo-Juventus; (ore 21) Lazio-Napoli.
13/a giornata di ritorno: martedì 10 aprile:
(ore 20.45) Chievo-Milan;
giovedì 12 aprile:
(ore 20.45) Bologna-Cagliari.
14/a giornata di ritorno: sabato 14 aprile:
(ore 18) Milan-Genoa; (ore 20.45) Udinese-Inter;
domenica 15 aprile:
(ore 12.30) Novara-Lazio, (ore 20.45) ROMA-FIORENTINA.

Parisi (ag. FIFA): “Bastos alla Roma? Non c’è nulla di vero”

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Nelle ultime ore è tornata calda la pista che vorrebbe la Roma interessata a Michel Bastos, laterale brasiliano in forza al Lione. Del suo eventuale passaggio in giallorosso ha parlato l‘agente Fifa Fabio Parisi, che ha però smentito in maniera categorica qualunque forma di contatto con il club capitolino. Ecco quanto dichiarato dal mediatore:

“Bastos via dal Lione? Non c’è nulla di vero, visto che il ragazzo ha rinnovato da pochissimo il suo contratto con i francesi. L’unica squadra che in Italia si è fatta veramente sotto per lui – spiega Parisi a forzaroma.info – è stata la Juventus. La Roma non si è mai mossa ufficialmente”.

Borini: “Il progetto Roma è sicuramente valido, anche il Chelsea iniziò così. Sogno l’Europeo”

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Arrivato nelle ultime ore del mercato estivo, e accolto con un certo scetticismo data la giovane età, 21 anni non ancora compiuti, Fabio Borini si è rivelata la nota lieta della Roma in una stagione tutt’altro che entusiasmante. Con 10 gol messi a segno, 9 in serie A e 1 in Coppa Italia, l’ex attaccante di Chelsea e Swansea è il capocannoniere della squadra giallorossa. Il suo futuro nella Capitale, con il cartellino diviso tra Parma e Roma, dovrà essere discusso alla riapertura del calciomercato, anche se il numero 31 ha ribadito a più riprese la volontà di rimanere. Ecco le parole di Fabio Borini a Roma Channel:

Sto bene, sinceramente non pensavo di poter avere un approccio così veloce anche nel mio adattamento qua. E’ sempre difficile cambiare squadra, i miei compagni mi hanno aiutato parecchio. L’ambizione è ciò che mi spinge a migliorare sempre, voglio raggiungere sempre nuovi obiettivi. A Swasea avevo fatto 6 gol volevo farne di più. Non mi sento l’uomo del momento, io faccio i gol, finalizzo le azioni che vengono costruite dai miei compagni, a partire da Stekelenburg o Lobont. Mi pace essere definito così, ma non mi ci sento.

A 16 anni ho scelto di andare in Inghilterra, ho scelto io, anche se i miei genitori erano d’accordo. Credo che una decisione così debba essere lasciata al ragazzo, si tratta di possibilità importanti. Avevo un po’ di paura, sarebbe cambiato il mio mondo, cambiava la lingua. Io poi stavo al Bologna che scendeva e saliva tra serie A e serie B, andare al Chelsea era un salto importante per la mia carriera; magari in Italia avevo più possibilità di giocare in Prima Squadra, ma ho scelto di crescere più come uomo. L’esperienza all’estero mi ha fatto crescere. Ho esordito contro il Tottenham in Premier League, vincevamo 3-0 e sono entrato gli ultimi 10 minuti, ma per l’emozione a fine gara avevo i crampi ai polpacci. E’ stata una giornata molto forte. Ancelotti ha sempre avuto una grande stima nei miei confronti, penso che rivedeva in me Inzaghi, credo gli piacesse il mio spirito in allenamento, non mi importava se il mio avversario si chiamasse Terry, pensavo solo a me stesso. Probabilmente il mio spirito combattivo lo ha impressionato. Comunque lui è un grande allenatore e lo ha dimostrato ovunque ha allenato.

Avevo grande voglia di dimostrare il mio valore, dopo essere stato messo fuori rosa perchè non volevo rinnovare il contratto. Appena sono arrivato allo Swansea ho tirato fuori tutto quello che avevo dentro.

Mi sono allenato tanto con Drogba a tirare le punizioni, mi alleno tanto con barriera e portiere. Anche qua ci provo ad allenarmi, ma ci sono tanti tiratori come  Pjanic o Totti. Pjanic ha fatto anche gol, Checco ne ha fatti tanti in carriera, quindi è meglio che le tirino loro. Se ogni tanto chiedo a Totti di poter battere qualche punizione? Ogni tanto ci proviamo, ma lo sappiamo che lui comanda, ed è giusto così. Non ero deluso della mia esperienza inglese, con il Chelsea sono riuscito a vincere, anche se non da protagonista, mentre con lo Swansea avevo raggiunto risultati importanti. La scelta di andare a Parma era per giocare, avevo bisogno di quello,magari andando in un club un po’ meno importante, ma per risalire subito dopo. Parma mi sembrava il posto ideale.

In molti credono che non sia forte tecnicamente, ad esempio un taxista l’altro giorno mi ha detto di essersi ricreduto sul mio conto, pensava fossi solo un rapinatore d’area, come magari lo stesso Inzaghi, che si pensa non sia molto dotato a livello tecnico. E’ che quando si corre tanto, come faccio io, si perde magari la lucidità, la stanchezza può incidere. L’importante è comunque aiutare la squadra e lavorare sulla tecnica. A chi mi sento più simile tra Kuyt, Delvecchio e Inzaghi? Mi piacerebbe prendere una caratteristica da tutti loro: dall’olandese la corsa, lui corre tantissimo, Delvecchio è stato un giocatore fondamentale per la Roma, facendo tanti gol, anche nei derby, mentre Inzaghi ha vinto veramente tantissimo.

Mi sembrava strano essere stato convocato in Nazionale, anche se ho lavorato tantissimo per arrivarci, ero il più piccolo e pensavo ci fosse un divario maggiore, mentre invece mi sono trovato benissimo. Se sogno l’Europeo? Abbastanza da crederci ed impegnarmi al massimo per riuscirci. Si parlava della Roma anche quando stavo trattando con il Parma, ma ormai avevo dato la mia parole, infine il primo contatto ufficiale è avvenuto il 31  agosto e da lì si è aperto tutto.

Sabatini mi è sempre stato vicino, mi ha dato tanti consigli e avere alle spalle così tanta sicurezza mi è servito tanto.

Noi attaccanti siamo tanti, ma siamo tutti diversi: io attacco più lo spazio, Lamela preferisce avere la palla tra i piedi, Osvaldo è fortissimo di testa e tecnicamente sa fare gol in qualsiasi posizione, Bojan anche attacca lo profondità. Siamo diversi e insieme possiamo fare molto bene. Ai tifosi piace la mia esultanza, mi hanno raccontato Heinze e Juan che anche i loro figli l’hanno fatta e sono stati messi subito in punizione.

Mi impressiona il pubblico romanista, è strano che venga fermato e spesso mi imbarazzo e non so cosa dire, ma devo dire che fa molto piacere. La mia famiglia è fatta da sportivi e questo è stato molto importante, loro mi hanno trasmesso tanto lo spirito di sacrificio. Io vorrei fare le cose che fanno i miei coetanei, mi piace quello perchè è quello che mi manca.

Sono uscite alcune cose sul mio conto, come che non ho legato tanto con i miei compagni, ma sono cose dette perchè probabilmente non mi sono fatto conoscere, io sul campo sono diverso da come sono al di fuori. Quando gioco faccio il mio dovere e cerco di farlo nel miglior modo possibile, quindi penso che a volte si dicono certe cose, inventate tra l’altro, per cercare una risposta e capire come sono fatto veramente. Io non rispondo perchè non mi interessa rispondere. Magari se la cena si organizza il pomeriggio per la sera uno può avere già degli altri impegni. De Rossi ti trasmette tanto in partita, dopo i gol ti carica veramente tanto.

Il progetto e le idee dei dirigenti sono sicuramente validi, quando andai al Chelsea c’era la stessa volontà, sono di ottimo auspicio per il futuro. Con gli americani non c’ho ancora parlato, ma grazie al mio inglese potrei farlo. La scorsa settimana eravamo praticamente condannati alla serie B, io cerco di non guardare molto i giornali o le radio, e nemmeno la classifica. Questo è stato un campionato molto altalenante, sia per noi che per le altre squadre. La Juve ha fatto un gran campionato ed è seconda. E’ strano per il campionato italiano, bisogna vedere partita per partita.

Luis Enrique è un allenatore per il futuro è giovane, ha idee nuove, è stato un calciatore, ha giocato ad altissimi livelli fino a poco tempo fa. Sa cosa serve ai calciatori, cosa vogliono. Essendo anche spagnolo ha qualcosa in più da dare, in più è sempre molto disponibile con noi.

Al Genoa ho segnato il mio primo gol in serie A, sono cambiati solo i numeri e quelli sono fatti per essere migliorati“.

Llorente: “Un applauso al tifoso con la bandiera della Roma in Chelsea-Napoli”

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Il curioso episodio andato in scena ieri sera durante la gara di Champions tra Chelsea e Napoli, quando dagli spalti un tifoso dei blues ha esibito una bandiera della Roma, non è passato inosservato dalle parti di Trigoria. Il mental coach dello staff di Luis Enrique, Tonin Llorente, ha infatti pubblicato un messaggio sul profilo personale di Twitter per sottolineare il gesto del supporter: “Un applauso al tifoso che ha esposto una bandiera della Roma durante Chelsea-Napoli!”.

Repubblica.it – La Roma si affida agli Agnelli per l’area del nuovo stadio

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Uno stadio in bianco nero potrebbe essere anche un colore gradevole, ma non quando si tratta di quello della Roma. Eppure il club giallorosso, ora nelle mani di James Pallotta non bada tanto alle rivalità sportive quando si tratta di affari. Tra gli innumerevoli operatori immobiliari tra cui poteva scegliere, ha preferito affidarsi alla Cushman & Wakefield, società di consulenza immobiliare che dal 2007 è proprietà (per il 70%) della Exor, la holding della famiglia Agnelli che detiene a sua volta la maggioranza della Juventus. La società ha conferito alla Cushman & Wakefield il mandato di advisor esclusivo per l’individuazione di un’area, sul territorio comunale di Roma, dove insediare il nuovo stadio. “L’advisor – recita il comunicato del club – ha già attivato il processo di selezione delle opportunità presenti sul territorio cui seguirà una attenta analisi tecnica, che permetterà di arrivare ad una scelta definitiva entro giugno 2012″. Certo la Exor ha alle spalle la realizzazione dello stadio della Juventus, decantato come un gioiello, ma che ha già procurato qualche grattacapo agli Agnelli. Primi fra tutti, un forte indebitamento della società (oltre 120 milioni di euro) e una inchiesta della procura di Torino che ipotizza che siano state fatte carte false per dotare il nuovo stadio della agibilità in tempo utile per l’apertura del campionato. Per alcune sovrastrutture sarebbe poi stato utilizzato acciaio non conforme. L’avvio della ricerca dell’area dello stadio romano appare comunque in linea con la nuova politica della società che nei giorni scorsi ha lasciato trapelare il nome della Disney come nuovo partner commerciale. Mark Pannes, amministratore delegato della Roma e braccio armato del Raptor Accelerator di James Pallotta, sarebbe vicino a stringere l’intesa commerciale con il gruppo statunitense.
Repubblica.it – Walter Galbiati

Roma Channel, alle ore 18.30 l’intervista a Borini

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L’As Roma fa sapere tramite la propria pagina Twitter che alle ore 18.30 su Roma Channel andrà in onda un’intervista a Fabio Borini.

Zanussi (ufficio stampa Cushman & Wakefield): “Entro 15 giorni la lista dei siti per lo stadio della Roma”

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Primi passi ufficiali riguardanti la questione stadio in casa Roma. Clara Zanussi, responsabile dell’ufficio stampa di Cushman & Wakefield (la società incaricata dalla Roma stessa di individuare l’area ottimale per il futuro stadio dei capitolini), è stata contattata da Newsromatv al riguardo: “L’accordo tra l’azienda e la Roma è stato firmato sul finire della settimana scorsa grazie all’interazione tra il nostro amministratore delegato e i dirigenti di vertice della società. Il lavoro è ancora in fase embrionale e nei prossimi giorni si farà una cernita delle segnalazioni ricevute e dei risultati delle nostre indagini in modo da addivenire a una compilazione di una prima lista di siti entro 15 giorni“.

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Il River segue Heinze

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Rinnoverà il contratto con la Roma, in virtù della clausola che prevede il rinnovo automatico al raggiungimento delle 25 presenze in maglia giallorossa. Nonostante questo, come riporta ole.com.ar, Gabriel Heinze è comunque nel mirino del River Plate.

Tommasi: “Complimenti alla Roma che guarda al futuro”

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Damiano Tommasi, in visita al centro di Trigoria, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Roma Channel: “E’ sempre un’emozione ripassare da qui. E’ come ripassare da casa“.

E ancora sul progetto Roma: “Complimenti alla società che ha visto più in là delle 3 settimane che di solito si dà ad un medio allenatore di serie A. Complimenti alla Roma che guarda al futuro“.

 

Comunicato As Roma – Conferito a Cushman & Wakefield LLP il mandato per l’individuazione dell’area di costruzione del nuovo stadio

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Primo passo ufficiale della società giallorossa verso la costruzione del nuovo stadio di proprietà.

LEGGI IL COMUNICATO DELLA AS ROMA