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Milan-Roma, info biglietti

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A.S. ROMA, su indicazioni dell’A.C. MILAN, rende note le modalità di vendita dei tagliandi del settore ospiti per i propri tifosi.

PREVENDITA BIGLIETTI
Da venerdì 16 marzo, fino alle ore 19.00 del giorno antecedente la gara.

PUNTI VENDITA Filiali del Gruppo Banca Intesa San Paolo abilitate sul territorio nazionale e consultabili all’indirizzo http://www.acmilan.com/it/tickets/outlets.

PREZZO € 18,00 (Settore Ospiti – 3° anello verde).

Clicca qui per scaricare il comunicato ufficiale della As Roma

ESPN, Roma quanti campioni del mondo!

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Secondo la rete americana ESPN la Roma è la quarta società calcistica per numero di giocatori forniti alle rispettive nazionali campioni del mondo. La lista stilata dalla rete sportiva made in Usa vede in vetta la Juventus con ben 24 giocatori campioni del mondo, di cui ben 22 giocatori italiani ( Zidane e Deschamps gli unici stranieri). ” Se classificassimo i club in base ai giocatori campioni del mondo – dice l’ESPN – la Juventus è la più grande squadra del pianeta.”

A completare la lista, ecco che al secondo posto si piazza l‘Inter con 20 giocatori, segue il Bayern Monaco con 16. Al quarto posto troviamo la Roma con 15 giocatori ( solo per citare i campioni del mondo di Germania 2006 Perrotta, De Rossi e Totti). Distanziate ci sono anche il Milan con 10 giocatori e la Fiorentina con 8 calciatori.

Chelesa-Napoli, spunta una bandiera della Roma

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Curioso avvenimento ieri sera sugli spalti dello Stamford Bridge quando, durante l’intervallo della partita di champions league Chelsea-Napoli, un tifoso dei blues decide di sfoggiare una bandiera col Colosseo e la scritta “Roma”. Alla vista della stessa, i 5000 tifosi partenopei hanno cominciato a fischiare e ad inveire contro il supporter inglese che è stato bloccato ed allontanato dagli steward. Dopo qualche minuto di agitazione dovuti all’avvenimento, la gara è proseguita senza altri problemi di rilievo.

Corriere dello Sport – Il futuro di Kjaer sarà ancora giallorosso

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Il futuro di Simon Kjaer è più vicino alla Roma. No, non significa che il danese ha già convinto il club giallorosso a versare i 7 milioni necessari per il suo riscatto dal Wolfsburg. Il prestito però, che l’estate scorsa è stato pagato 3 milioni di euro, potrebbe prolungarsi per un’altra stagione. «Il suo futuro – ha detto il procuratore Beck – dipende da Wolfsburg, proprietario del cartellino, e Roma, che ha il diritto di riscatto. La volontà del giocatore è quella di restare, perché un anno fa ha voluto fortemente la maglia giallorossa, ma per ora non abbiamo ricevuto alcun segnale» . Il direttore sportivo giallorosso continua a sondare il mercato dei difensori centrali. Il problema è che in quel ruolo, a meno che non si punti campioni già affermati e costosissimi, non è che ci sia grandissima scelta. E allora ecco che un’altra stagione di prestito potrebbe essere la soluzione ideale per quanto riguarda Kjaer. Che nel frattempo ha parlato in termini entusiastici di Totti: «Ha una posizione speciale nella Roma, sia come icona del club che come modello da seguire, accoglie tutti a braccia aperte, è un punto di riferimento per i nuovi, è un onore poter giocare con un giocatore del genere. Totti è come l’ottavo re di Roma, personalità forte e carismatica. Ma è anche molto umile e simpatico, oltre che un giocatore dalle qualità tecniche immense» . Un’alternativa in difesa potrebbe essere Sebastian Prodl, centrale austriaco di 24 anni di proprietà del Werder Brema: «Sì – ha confermato il suo agente – c’è anche la Roma…» .

ATTACCO – Arrivano conferme nel frattempo, sull’interesse giallorosso per Mattia Destro. Sabatini ci proverà, e il gradimento del giocatore è confermato dal suo agente, Renzo Contratto: «A Mattia piace il calcio offensivo di Luis Enrique, un tecnico che tra l’altro punta molto sui giovani…» . Frenata invece sull’ipotesi Pedro. Anche in questo caso ha parlato il procuratore, chiudendo ogni spiffero: «La Roma? Nulla di vero» . Per Rodrigo Palacio invece si potrà approfondire il discorso con il Genoa proprio lunedì prossimo, giorno della sfida tra i due club.
Corriere dello Sport – Alberto Ghiacci

Corriere della Sera – Osvaldo si riprende la Roma

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Non è stato propriamente un fulmine al ciel sereno, ma i risultati degli esami a cui si sono sottoposti ieri mattina a Villa Stuart Francesco Totti e Daniele De Rossi non lasciano per niente tranquilli i medici giallorossi, che si aspettavano un esito diverso. Soprattutto quelli del capitano, che hanno evidenziato «un’elongazione al bicipite femorale sinistro». Un problema muscolare che rischia seriamente di mettere Totti fuori uso per la gara di lunedì sera col Genoa: le sue condizioni saranno valutate giorno per giorno, ma la sensazione è che non si vogliano correre rischi inutili per riaverlo a disposizione per la trasferta di Milano della settimana prossima. Ci sono più possibilità, invece, di vedere in campo Daniele De Rossi. Gli esami hanno confermato un’infiammazione al tallone e ieri il centrocampista ha lavorato in campo, ma senza gli scarpini perché sentiva fastidio. Se ci sarà col Genoa dipende solo da lui e dal livello di sopportazione per un dolore col quale convive ormai da un po’ di tempo.

Chi, visti i problemi di Totti, sembra essere in pole per un posto in attacco è Daniel Osvaldo. Ieri l’argentino si è distinto in allenamento, segnando un gran gol nel corso della partitella in famiglia dopo essere uscito dal campo a causa di una botta ad una gamba. Il numero 9 col Genoa vuole assolutamente esserci, per cancellare dagli occhi della gente (e di Cesare Prandelli che lo ha escluso dalla Nazionale) il brutto episodio dell’espulsione contro l’Atalanta, oltre che per tornare al gol che gli manca dal 21 dicembre scorso a Bologna. Con lui in campo e Totti out, Lamela tornerebbe a fare il trequartista, ruolo che lui stesso ha detto di prediligere al termine della vittoria di Palermo. La terza maglia è di Borini, che ieri ha incassato i complimenti del tecnico dell’Under 21 Ciro Ferrara («È un attaccante moderno, ha grinta e professionalità») e che in Spagna è stato paragonato a Giuseppe Rossi e ribattezzato «El nuevo imperador romano». Ieri l’ex attaccante del Chelsea non è sceso in campo ma il suo lavoro in palestra (con lui c’era Heinze) era programmato. È stato ufficializzato ieri, infine, che la formazione Primavera giocherà all’Olimpico giovedì 22 la finale di ritorno (all’andata i giallorossi hanno vinto 2-1 a Torino) della Coppa Italia contro la Juventus. Ingresso gratuito per i tifosi, che potranno ritirare i tagliandi di Tribuna Tevere nei Roma Store.
Corriere della Sera – Gianluca Piacentini

Il Romanista – Primavera, la finale è gratis

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«Quest’anno abbiamo messo in cantiere tantissime cose. E per la bontà che hanno portato, credo che sia giusto riproporle e potenziarle per la prossima stagione». Cose come il voucher (anche) per i non tesserati, i prezzi ribassati per Curve e Distinti, il botteghino all’Olimpico e il fan village. L’ultima novità sono i tagliandi gratis di Tribuna Tevere per il ritorno della finale di Coppa Italia Primavera con la Juve, giovedì prossimo: dalle 12 di domani se ne possono ritirare al massimo 4 nei Roma Store. A Radio Ies, dove è intervenuto martedì notte, il capo della biglietteria Carlo Feliziani evita di fare elenchi. Sarebbe poco elegante. Non tanto per se stesso o per la Roma. Quanto per gli altri. Tutti gli altri. A cominciare da quei club che adesso scopiazzano liberamente il modello virtuoso. Cioè noi. La Roma.

Più che di una battaglia contro la tessera, Feliziani parla di una serie iniziative adottate per far risparmiare i romanisti, indipendentemente dal possesso della tessera: «Roma precursore? Diciamo che avevamo intravisto delle possibilità. Alla fine della stagione scorsa e all’inizio di questa ci sembrava normale che si potesse, almeno nelle partite casalinghe, facilitare la vita ai nostri tifosi. Evidentemente c’era bisogno di un po’ di tempo per i meccanismi di questo nuovo sistema. L’ok è arrivato alla fine di febbraio e ci siamo adattati introducendo il famoso voucher elettronico. Per noi non è niente di nuovo, abbiamo constatato alla fine che è stato preso in considerazione da altre società». Altre società. Tipo la Lazio. Funziona così. La Roma ha un’idea, la porta avanti, viene osteggiata dal resto di quel mondo che dietro cela interessi economici. E poi accade come nelle favole: la Roma vince, il male perde. Il male. Cioè gli altri. «Non abbiamo mai mollato la presa – racconta Feliziani – perché ritenevamo di essere nel giusto. Questa era un’iniziativa che ci ha dato il la per altre iniziative. La bontà era evidente, ma era una cosa talmente nuova e rivoluzionaria che c’era bisogno di tempo per poterla comprendere meglio. Ci siamo mossi nei vari ambiti in cui ci potevamo muovere e alla fine questo ha pagato, perché di fronte all’evidenza non si poteva andare avanti nella negazione completa».

Feliziani non replica all’ex ministro Maroni, secondo cui con la fidelity card, e non più con la tessera del tifoso, vincono gli ultras e quelle società come la Roma che non accettano le regole: «Francamente non vorrei replicare, ma mi allineo assolutamente alle parole di Fenucci. In buona sostanza noi pensavamo che questo fosse uno strumento a vantaggio di tutti i tifosi, senza dividerli in tifosi di Serie A e B. La vita del tifoso non è facilissima tra documenti e verifiche e tutte le iniziative sono andate nella loro direzione».
Ma cosa ha portato e cosa ha tolto la tessera? «Sono conti complicati da fare. Se prendiamo gli stessi dati delle precedenti campagne abbonamenti, c’è un impatto forte dall’introduzione della tessera e si registra un evidente calo». Un calo di presenze. Guardando avanti, non ci saranno passi indietro. Con buona pace di Maroni. «Credo che quest’anno abbiamo messo in cantiere tantissime cose e per la bontà che hanno portato credo che sia giusto riproporle e potenziarle per la prossima stagione. Grossissime novità non ce ne sono al momento, ma abbiamo ancora alcune cose da mettere in cantiere».

Tra queste non c’è l’articolo 9 della legge Amato, quell’obbrobrio giuridico che (sulla carta) vieta lo stadio per sempre a chi sia stato condannato, anche in primo grado, per reati connessi a manifestazioni sportive. Ma non c’è semplicemente, dice Feliziani, «perché non può competere alle società, è una questione di carattere politico. Devono essere fatti dei passaggi parlamentari e ci sono le difficoltà di una legge che va modificata tramite delle procedure legislative». Ricapitolando. La Roma continua sulla strada tracciata. Anche se il polverone sollevato l’altro giorno dalla notizia, poi rivelatasi falsa, di un addio alla tessera del tifoso, ha riportato sull’attenti il Viminale. Il Capo della Polizia, Antonio Manganelli, ha annunciato che in futuro la tessera servirà sempre per trasferte e abbonamenti. Ieri, Manganelli è tornato sull’argomento. Ma solo per confermare che di quello si trattava: di una non-notizia. «Non so quale imbecille abbia messo in giro la voce che la tessera del tifoso cambiava. La tessera del tifoso resterà quella che è oggi. La caratteristica della fidelity card è insita nella tessera del tifoso». Ora Maroni si tranquillizzerà.
Il Romanista – Daniele Galli

Corriere dello Sport – Cosi Luis ha corretto la Roma

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Luis Enrique cambia la Roma. Non lo schieramento, e non l’idea di base. Ma sicuramente il tecnico giallorosso pensa di riproporre, da qui alla fine del campionato, lo stesso tema visto a Palermo. Dopo l’1-0 del Barbera infatti, nell’ambiente giallorosso ha cominciato a serpeggiare un dubbio, che si porta dietro anche qualche rimpianto: l’ormai famosa  «proposta» di gioco di Luis Enrique è davvero così  «inderogabile» ? I novanta minuti di sabato scorso dicono proprio di no, perché qualcosa nell’atteggiamento della Roma è cambiato. E allora ecco che aumentano i rimpianti, perché se la stessa attenzione fosse stata usata di più in passato, a quest’ora Luis Enrique e i suoi avrebbero avuto senza dubbio qualche punto in più in classifica. Ecco la chiave: ora si punta alla sostanza, perché la corsa ai posti che valgono l’Europa è tutt’altro che chiusa.

VARIAZIONI – Ma in cosa è variato il classico spartito del calcio alla catalana? In più di una cosa: tutti accorgimenti volti a una maggiore copertura difensiva. La Roma ha subito 33 gol in campionato, 32 dei quali sono arrivati da dentro l’area giallorossa. Solo Thiago Ribeiro, a Cagliari, ha segnato da lontano, gli altri sono sempre arrivati vicino alla porta romanista. Ecco allora che negli ultimi dieci giorni, Luis Enrique ha chiesto maggiore attenzione dietro e più concretezza davanti. E si andrà avanti così Evidentemente il crollo di Bergamo e il ko nel derby hanno lasciato il segno. L’allenatore spagnolo ha deciso prima di tutto di alternare la fase d’attacco degli esterni: se scende uno, l’altro resta bloccato e viceversa. L’obiettivo è evitare di farsi infilare con tagli dietro agli esterni. Di conseguenza, anche i due centrali giocano più stretti, più vicini tra di loro, perché con l’esterno di turno che rimane in zona ci sarà meno campo da coprire. De Rossi è lo scudo, cha dedicherà ancora più attenzione al movimento di “scalata” tra i centrali. E poi il pressing: la Roma proporrà sì il possesso-palla prolungato nella metà campo avversaria, ma un centrocampista a turno, sarà molto più basso del solito, a protezione della difesa. Quando il pallone passerà tra i piedi avversari poi, la Roma non andrà alla rincorsa frenetica che spesso in passato, dopo un errore, ha significato capovolgimento di fronte e gol per gli avversari: i giallorossi, su ordine del tecnico spagnolo e come visto a Palermo, mostreranno una veste più attendista. Il risultato? Per ora buono, perché la Roma è tornata a vincere in trasferta, senza subire gol, dopo quasi tre mesi (Bologna-Roma 0-2 del 21 dicembre dell’anno scorso). (…)

DILEMMA – Ora però gran parte dei tifosi romanisti comincia a interrogarsi: visto che mancano 11 partite e i possibili obiettivi si potranno valutare solo tra qualche settimana, non sarebbe meglio insistere sulla “proposta” naturale? Per capire dove e come si può arrivare con quel tipo di calcio. Anche perchè se l’atteggiamento dev’essere quello di Palermo non serviva certo un percorso come quello fatto finora per arrivarci. E i punti oggi sarebbero sicuramente stati di più.
Corriere dello Sport – Alberto Ghiacci

La Gazzetta dello Sport – Baby Frediani più utile di Nico Lopez

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Il ragazzo che tiene in panchina Nico Lopez non è costato un euro, e due giorni fa ha festeggiato i 18 anni con l’esordio in Nazionale. Il settore giovanile della Roma è una fabbrica di complementi d’attacco: partito Caprari è emerso Piscitella, accanto a Ciciretti e Politano ora sta affermandosi Marco Frediani, romano dell’Alberone, classe 1994, 3 gol nelle ultime tre settimane. Unica partita in cui è rimasto a secco, la finale di Coppa a Torino, in cui però è partito dalla panchina.

Nico può attendere. È entrato lui e non Nico Lopez, il talento che Sabatini ha soffiato a Palermo e Fiorentina versando un milione di euro al Nacional Montevideo. Rispetto al talento uruguaiano, Frediani ha caratteristiche diverse. Pure lui ala, il posto se lo è dovuto sudare: arrivato a 11 anni dalla Romulea, titolare fisso con Giovanissimi e Allievi, ha accusato il salto in Primavera. Debutto a metà ottobre, seconda presenza a dicembre, prima da titolare il 31 gennaio a Milano. E martedì è arrivata pure la prima Nazionale, Italia-Svizzera Under 18, Evani c.t., Frediani convocato all’ultimo momento, ma subito titolare. Come Matteo Ricci, un altro che a inizio stagione non giocava mai: giovani azzurri crescono, persino più in fretta del previsto.

La Gazzetta dello Sport –  Francesco Oddi

Il Romanista – Quattro stelle dell’avvenire

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Ora se n’è accorto persino lo scialacquatore Moratti. Sarebbe saggio fare come la Roma. Sarebbe utile, intelligente, apprezzabile seminare per il futuro. Sarebbe cosa buona prendere spunto da chi questa strada l’ha intrapresa da un anno. Magari con fatica, ma con la fiducia granitica che si deve avere quando si sa già che i frutti non potranno essere raccolti ora. Ma più avanti. Il segreto sono quattro talenti. Baby per modo di dire, perché su di loro la Roma ha investito già adesso. Per il presente. Si chiamano Pjanic, Lamela, Bojan e Borini.

L’insostituibile intelligenza dell’essere, un piede regista, un centrocampista offensivo, alias trequartista col fiuto (pure) del gol. Pjanic è tutto questo. Un mix di talento che l ’ avvicina alla perfezione, un ragazzo di quasi 22 anni – li compirà il 2 aprile – che pare averne dieci di più. La Roma lo prese dal Lione, o meglio le fece Sabatini con la fattiva e indispensabile collaborazione dell’ad Fenucci, all’ultimo momento. Al rush finale. Il 31 agosto 2011. «Ho scelto la Roma perché mi ha voluto fortemente. Si tratta di un’ulteriore sfida nella mia carriera, può rappresentare un salto di qualità. E poi non si può rifiutare un grande club come la Roma, sono molto soddisfatto ed orgoglioso della mia scelta». Parole di circostanza? Macché. Lione era stato il trampolino per piazze più importanti. Per la Roma. Che pur disputando l’Europa League, rappresentava per il giovane Miralem l’occasione di una vita, il treno che passa una volta sola, il modo per vincere veramente. Subito? Difficile.

Che era difficile lo sapeva anche Erik Lamela, che al River Plate cominciava a essere oggetto di culto. Poi la situazione precipita e il River pure. In Serie B. Trattativa complicatissima, Sabatini, Fenucci e l’avvocato Baldissoni devono fronteggiare uno stuolo di procuratori e familiari, ma soprattutto una concorrenza notevole. Sulla seconda punta o trequartista (ma l’idea originaria era un’altra: centrocampista) c’è anche il Napoli. La Roma mette sul piatto, però, non solo un sacco di sold i , perché l’operazione costicchia caro :  na ventinadimilioni. Di fondo c’è l’interesse di Lamela per quella che è una finestra sull’avvenire.

Sono le stesse motivazioni che animano Bojan. Chissà com’è vedere l’effetto che fa lontano da Barcellona, dagli amici, dal battito della Catalogna. Chissà com’è vedere l’effetto che fa lavorare con Luis Enrique, Asturie, popolo di sole che s’affaccia sull’Atlantico. Nuevo Proyecto, un laboratorio solo apparente perché i risultati prima o poi devono contare. L’ha detto anche DiBenedetto, i risultati sono una condizione necessaria per rendere il club finanziariamente più forte. Non ci si deve pensare, non bisogna ragionare solo in loro funzione. Ok. Ma entro cinque anni, e questo l’ha detto Pallotta, questa Roma vincerà . Vincerà qualcosa di importante. Anche ieri l’agente di Mattia Destro smentiva l ’esistenza di trattative con la Roma. Eppure, l ’ identikit riponde perfettamente alle esigenze del club giallorosso. Estroso, affamato, un baby – ha 21 anni – che a Siena gioca da grande.

Come Fabio Borini. Questo operaio dell’area di rigore è giunto a Roma quasi inosservato. Borini chi? Quinto attaccante. Ultima scelta dopo Totti (e ci mancherebbe altro), Lamela, Osvaldo e Bojan. Una scommessa? Cretinate. Si può definire una scommessa una punta dell’Under 21, uno dei figli prediletti del Ct Ferrara, uno che si è formato alle spalle di Drogba e che all’estero ha già vestito due maglie, Chelsea e Swansea? No, certo. Duttile tatticamente, spaz i a sul l ’ int e ro fronte d’attacco, stakanovista, ha il pregio e il difetto di cercare la via della rete sempre e comunque. È il capocannoniere romanista, è il segno dei tempi. Tempi migliori. Arriveranno. Lo sa anche Paperon de’ Paperoni Moratti, che adesso strizza l’occhio alla Roma. È il segno dei tempi della Milano nerazzurra. Altri tempi. Tempi di crisi.
Il Romanista – Daniele Galli

Il Romanista – Terzo posto, perchè no ?

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Per cambiare tutto sono bastati 90 minuti. Quelli del Barbera con poco champagne ma apprezzabilissima corposità, più gli altri 90 sull’asse Silvio Piola-Olimpico. Per cambiare lo spirito del tifoso romanista, per renderlo moderatamente più ottimista, sono stati sufficienti la convincente prestazione di una Roma cinica e operaia al Barbera, poi lo scivolone – l’ennesimo, peraltro – dell’Udinese a Novara, ma soprattutto (ovvio) la meravigliosa notte di Lazio-Bologna, una Caporetto per la squadra che ha portato l’illecito sportivo a Roma. La prima? Ah no, scusate: l’unica.

Il negativo double di una dolcissima domenica notte permette considerazioni serie. Il calendario, per esempio. Adesso è un osservato speciale. Può essere nostro amico. La Roma giocherà sei partite su undici in casa. Due di queste sono scontri diretti: Udinese e Napoli. Le altre sono con il Genoa 12esimo, il Novara penultimo, la Fiorentina 15esima e il Catania di Montella, che però alla penultima, quando lo affronteremo, sarà già salvo da un pezzo.

Delle cinque trasferte, una è tosta davvero. Quella con il Milan, in programma dopo Roma-Genoa. Poi ci sono quelle con la Juve, che ha vinto una volta sola (con il Catania) nelle ultime 6 giornate, il Lecce terzultimo, il Chievo che ballonzola a metà classifica e all’ultima giornata con un Cesena per quel giorno aritmeticamente in Serie B. E le altre? La Lazio schiacciassassi, ammazza-campionato, squadra rivelazione dello scudetto perché no?, è uscita drasticamente ridimensionata dalla sconfitta con il Bologna. Nelle ultime sei giornate ha totalizzato gli stessi nostri punti, frutto dei successi con Cesena, Fiorentina e Roma. Reja, che prima del ritorno di Europa League con l’Atletico voleva mollare o ora sogna di piangere per una zona Champions, ha rimediato però anche altrettante sconfitte: 3-2 a Marassi col Genoa, 5-1 a Palermo e il mirabilissimo 3-1 interno contro Pioli, che alla Roma non c’è venuto, ma che potrà sempre vantarsi di avere fatto una cosa mezza romanista. Dopo la trasfertacciaa Catania, la Lazio avrà due scontri diretti, con il Napoli all’Olimpico e con l’Udinese a Udine e l’impegno esterno con la Juve. Senza tralasciare le trasferte con Atalanta, Parma e Novara, che due giorni fa ha battuto i friulani. All’ultima c’è Lazio-Inter. Magari ci scappa un altro regalo da 3 punti per l’alternativa nerazzurra ai colori biancocelesti.

L’Udinese viaggia a una media punti ridicola, ha conquistato 5 punti su 18 e dovrà vedersela con Napoli, Roma, Inter e Lazio. Questione Inter. Se tiene il passo recente – prima della vittoria col Chievo, 4 sconfitte e un pareggio – non vale spenderci tempo e righe. Il Napoli è l’unica avversaria seria della Roma in questo finale di stagione. Vale il discorso dell’Inter, ma all’opposto. Se mantiene questo ritmo-scudetto, finisce pure davanti alla Juve .

Il Romanista – Bartolo De Vecchi

Leggo – Il nuovo stadio: a Tor di Valle e Massimina

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Ora lo stadio. Dopo l’accordo di partnership con la Disney, la Roma si concentra sulla costruzione del nuovo impianto che, nelle intenzioni della dirigenza, dovrebbe avvenire entro 5 anni. La Roma, si è affidata alla Cushman & Wakefield Sonnenblick, agenzia di consulenza immobiliare americana, per individuare l’area (in pole Tor di Valle e Massimina). La scelta entro giugno.

In dirittura d’arrivo anche l’avvio del progetto «celebrities» per coinvolgere personaggi di fama mondiale dello sport e dello spettacolo nel progetto Roma. Dopo Garnett anche Bryant, le sorelle Williams e il campione di baseball Felix Doubront potrebbero acquisire quote simboliche del clubBaldini intanto prosegue il suo viaggio in America e ieri è sbarcato ad Austin dove con Pallotta, il socio forte della cordata Usa, sta definendo le nuove strategie: cooptazione di un nuovo socio (probabilmente asiatico), stanziamento del budget per il mercato (40 milioni) e definizione del nuovo assetto societario.
Leggo – Francesco Balzani

Il Tempo – Guardiola rinnova e «libera» Luis Enrique

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Ieri no, oggi forse, domani o dopodomani sicuramente. Sembra un testo di Giorgio Gaber, è invece l’ultimo bollettino sul rinnovo di Pep Guardiola con il Barcellona. Il sì, alla fine, arriverà. Forse già oggi, dopo il falso allarme fatto suonare ieri da una riunione di un’oretta negli uffici del Camp Nou tra il tecnico che finora ha alzato 13 trofei sui 16 possibili, il vice Tito Vilanova e il procuratore Josep Maria Orobitg. Il lieto fine non sembra minimamente in discussione (c’è chi dice che il contratto sia già pronto da tre mesi), ma la durata del nuovo accordo resta ancora un mistero: Guardiola vorrebbe il «solito» annuale, il Barça un biennale. Qualsiasi sia la soluzione, non passerà inosservata a Trigoria.

Con la panchina del Barcellona occupata per un altro po’, il rinnovo di Luis Enrique, già offerto e pianificato da tempo dalla dirigenza romanista, diventerebbe quasi automatico. «Resto almeno fino al 2013, ma. Chissà, magari dovrete sopportarmi anche per quattro o cinque anni», ha detto l’asturiano, preannunciando il futuro e avendo annusato da un bel po’ di tempo quale sarebbe stato finale della telenovela Guardiola, alla vigilia di Palermo-Roma. Le parole, insomma, hanno preannunciato dei fatti ormai imminenti che attendono solo il via che sarà dato da quello che succederà a Barcellona e, soprattutto, dal ritorno dagli Usa di Franco Baldini previsto tra domenica e lunedì. La nuova proposta che la Roma farà a Luis Enrique, infatti, potrebbe volontariamente coincidere, per quanto riguarda la durata del contratto di Guardiola. Morale della favola: permanenza fino al 2013 assicurata, dopo potrebbe dipendere da Pep.

Le strade della Roma, poi, potrebbero passare da Barcellona più per Keita che per Pedro. I radar sabatiniani, però, restano accesi su mezzo mondo: osservatori segnalati a Belgrado per Markovic e Tomic del Partizan, giovanissimi terzini sudamericani visionati e occhi aperti sul genoano Palacio.
Il Tempo – Matteo De Santis

Il Messaggero – Totti guarda già al Milan

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 Totti a rischio, De Rossi recuperabile: sono le previsioni (informali) dello staff medico della Roma, in vista della gara di lunedì sera all’Olimpico contro il Genoa. L’esito degli accertamenti strumentali a cui si sono sottoposti ieri mattina i due capitani, spontaneamente e nella loro clinica di riferimento (Villa Stuart) dopo aver chiesto l’autorizzazione alla società, non è in assoluto preoccupante. Diagnosi più o meno scontate per entrambi, dopo lo stop di martedì pomeriggio, alla ripresa degli allenamenti a Trigoria: un’ecografia ha evidenziato l’elongazione muscolare al flessore della coscia sinistra di Francesco, mentre una risonanza ha confermato il versamento al calcagno destro del piede di Daniele. Totti e De Rossi, nel pomeriggio, non sono poi scesi in campo. Anche questo era previsto. Ma Daniele già da oggi potrebbe riprendere il lavoro. Perché il suo dolore è la conseguenza di un colpo preso nel derby (…)

Luis Enrique non vuole rinunciare a De Rossi per due motivi: 1) avendo solo due centrali difensivi disponibili e, in corsa (in caso di emergenza), Daniele può arretrare, cosa già accaduta in questa stagione; 2) a centrocampo già manca Pjanic e sarebbe rischioso rinunciare nella stessa partita a due titolari nel settore che incide maggiormente sul rendimento della squadra. Diverso il discorso per Totti. Le condizioni fisiche di Francesco saranno monitorate ogni 48 ore. Esclusa una possibile lesione, la situazione non è allarmante. Ma la scorsa settimana, per l’esattezza giovedì, il capitano ha accusato un problema identico. Alla gamba destra, però. Aver giocato tutta la gara a Palermo, solo due giorni dopo, può aver determinato l’affaticamento all’altra coscia, magari incosciamente sollecitata proprio per proteggere quella sofferente. Domani, al massimo sabato, Totti dovrebbe riprendere gli allenamenti. Se la fisioterapia e la palestra lo aiuteranno, in teoria potrebbe tornare a disposizione anche per la partita contro il Genoa. Ma Luis Enrique non vuole correre rischi. Preferisce che Francesco guarisca bene (…) Pjanic, intanto, ha svolto ancora un lavoro mirato e leggero. Sta forzando i tempi e prima di domenica dovrebbe tornare ad allenarsi con i compagni. Lo staff medico, però, frena: il bosniaco ha una doppia sofferenza muscolare, davanti al retto femorale e dietro all’altezza del quadricipite. Anche lui, per il rientro, dovrà attendere la gara di Milano.
Il Messaggero –  U.Trani

Gazzetta dello Sport – Grinta, saggezza e tanti gol. Ecco come è nata una stella

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Ha ragione il c.t. dell’Under 21 Ciro Ferrara a dire: «Fabio Borini era un professionista già a 14 anni». Sì, già allora aveva l’equilibrio di un uomo adulto. Siamo di fronte ad un caso più unico che raro: di chi ha messo tanto vissuto dietro le spalle, riuscendo a mantenere un grande avvenire davanti a sé. Più che il «nuovo imperatore di Roma», come lo ha definito ieri la stampa spagnola, Fabio Borini è un ragazzo per tutte le stagioni, ma non nella accezione negativa che solitamente se ne dà: anzi, per dire che ha un passato istruttivo, un presente importante e un futuro, chissà, forse glorioso. Scavando nella sua vita, per capire come sia arrivato fin qui, si scopre che qualunque istante, per la crescita di Fabio Borini, non è passato inosservato.

Passato e presente Se Roma, probabilmente, sarà ricordata come la città in cui è diventato una stella del calcio italiano (al riguardo Ferrara non ha dubbi: «Fabio è appena arrivato al tavolo dei grandi e farà di tutto per rimanerci — giura il c.t. a RadioManà Manà—perché ha la testa giusta»), Londra è stata archiviata come tappa fondamentale, senza la quale nulla sarebbe stato lo stesso. A Londra Borini è diventato un uomo, per la prima volta è andato a vivere da solo, ha imparato a cucinare, a fare a meno della mamma. Al Chelsea, con i consigli di Carlo Ancelotti, è diventato calciatore, imparando ad allenarsi con serietà, quindi a considerare il calcio non più solo un divertimento,mainnanzitutto un lavoro. Da affrontare con l’atteggiamento del professionista. «L’esperienza a Londra lo ha fatto maturare in fretta— ancora Ferrara —. Borini è un attaccante moderno, perché sa segnare e mette al servizio della squadra grinta, professionalità e una corsa impressionante, ma ha ancora grandi margini di miglioramento».

Il futuro, quindi Si prospetta luminoso, e Borini non dovrà aspettare nemmeno tanto, abituato com’è a vivere ad alta velocità. Questo periodo somiglia tanto ad un trampolino di lancio. Gli ultimi mesi sono stati di crescita costante, a tratti impressionante. Otto gol nelle ultime dieci gare lo hanno portato in cima alla classifica dei cannonieri romanisti, al primo posto nelle scelte di Luis Enrique, nel cuore dei tifosi giallorossi, perfino al centro dei pensieri di Cesare Prandelli. A Genova, il 26 ottobre, tutto cominciò, col primo gol romanista che fu come un annuncio al mondo. Col Genoa, lunedì, Borini intende aggiungere un capitolo al romanzo di questa stagione bella e dura, pazza ed esaltante, ancora da scrivere, con un finale tutto da scoprire, se in vacanza o all’Europeo. Mancano undici partite alla fine del campionato, Borini ha intenzione di sfruttarle per confermarsi primo della classe e volare a Cracovia, sede del ritiro azzurro. E pazienza se i compagni romanisti rosicheranno un po’.
Gazzetta dello Sport – Alessandro Catapano

Il Messaggero – Roma, l’austriaco Prodl nel mirino. E’ caccia al difensore

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ROMA – Con la Roma alla ricerca di un paio di centrali difensivi, non passa giorno che un agente non accosti un suo assistito al club giallorosso. Detto che il ds Sabatini non perde di vista il greco Manolas (è in scadenza a giugno: ha già rifiutato il Dnipro e non vede di buon occhio nemmeno un trasferimento al Palermo), il nome nuovo è quello del difensore del Werder Brema, Prodl: «Roma su di lui? Siete ben informati», ha detto ieri a calciomercato.com il procuratore Werner.

Nazionale austriaco, classe’87, si tratta di un difensore centrale alto 194 centimetri che fa (naturalmente) del gioco aereo il suo punto di forza. Il mese scorso il Werder gli ha proposto il rinnovo sino al 2015 ma il calciatore, insieme al suo procuratore, ha preso tempo: «Vogliamo decidere il futuro del ragazzo entro un mese: chi lo vuole oltre alle parole, deve farsi sotto con i fatti». Su Prodl va segnalato il forte interesse della Lazio che già a gennaio si era mossa per arrivare ad un accordo per giugno. Ad ammetterlo, in quel caso, era stato proprio il difensore: «C’è stato un contatto, ma abbiamo parlato di un trasferimento per la prossima estate».

Intanto, nell’attesa dell’imminente viaggio di Sabatini in Sudamerica, continuano ad esser monitorati due talenti del Partizan Belgrado: si tratta del centrocampista Tomic e del gioiello Markovic. In Croazia, invece, occhi puntati su Badelj: il centrocampista della Dinamo Zagabria interessa dalla scorsa estate anche se la richiesta della società croata (7-8 milioni) ha sinora rallentato ogni trattativa.

Il Messaggero – Stefano Carina

Corriere dello Sport – Dubbio Totti, De Rossi c’è

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Che avrebbero dovuto saltare l’allenamento di ieri, lo si era capito già martedì pomeriggio quando, poco prima della fine della seduta di lavoro, entrambi avevano lasciato il campo, uno per un problema alla coscia sinistra, l’altro per un indolenzimento. Il problema però è sorto ieri, quando i due romani, romanisti e capitani della squadra giallorossa, Totti e De Rossi, si sono presentati a metà mattina a Villa Stuart, per effettuare tutti i controlli del caso. (…)

Il comunicato della Roma parla chiaro: «Francesco Totti ha riportato un’elongazione al bicipite femorale sinistro, il programma fisioterapico e di allenamento sarà valutato quotidianamente. Daniele De Rossi soffre di patologia infiammatoria al calcagno del piede destro» . I due ieri non sono scesi in campo, effettuando a Trigoria le terapie del caso tra lettino e palestra. (…) Con tutta probabilità, Totti si fermerà con il Genoa. Il problema accusato alla coscia sinistra richiede solo qualche giorno per il recupero completo, ma a Trigoria, come da linea ormai definita e valida per tutti, nessuno ha voglia di correre rischi affrettando i naturali tempi di ripresa. E, considerando che sabato prossimo (la gara potrebbe essere anticipata a venerdì, la decisione arriverà domani dopo il sorteggio di Champions) si giocherà a San Siro, ecco che Totti si metterà a lavoro, tra fisioterapia e lavoro specifico, per arrivare al top all’appuntamento con la squadra di Allegri. E De Rossi? Il mediano anche oggi potrebbe svolgere parte del lavoro in maniera differenziata, ma la sua presenza contro la squadra di Marino non appare in dubbio: al massimo De Rossi potrebbe giocare con un rinforzo di gomma nella parte posteriore dello scarpino, così da attutire i colpi di corsa e di gioco.

DUBBIO – Chi invece resta in forte dubbio per lunedì sera, sempre perché Luis Enrique non ama rischiare nel recupero degli infortunati, è Miralem Pjanic. Il centrocampista bosniaco anche ieri ha lavorato a parte: il problema al retto femorale sinistro appare superato, ma nessuno, tranne lui stesso, ha voglia di forzare. Molto probabilmente anche Pjanic, al pari di Totti, sarà risparmiato con il Genoa per arrivare nelle migliori condizioni alla sfida in casa del Milan. Per il resto, gli altri “acciaccati” dei giorni scorsi, tra cui Heinze, Rosi, Taddei, Perrotta e Gago, sembrano tutti completamente recuperati. Quindi nel posticipo di lunedì la Roma dovrebbe presentarsi con Stekelenburg tra i pali, Rosi e Josè Angel sugli esterni, Kjaer e Heinze (diffidato) al centro della difesa; De Rossi, Gago e uno tra Greco, Marquinho e Simplicio a metà campo; Lamela dietro al rientrante Osvaldo e Borini. Ancora quattro allenamenti, che come sempre con Luis Enrique serviranno a guadagnare posizioni nella corsa a una maglia da titolare. Ieri, come era stato la scorsa settimana, il tecnico giallorosso è stato contento del lavoro svolto dal gruppo:  «Bravi, ragazzi!» ha esclamato a fine seduta.
Corriere dello Sport – Alberto Ghiacci

Leggo – Roma, per Isla trattativa a buon punto. Manga il nome nuovo per la difesa

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ROMANicolas Burdisso. È lui l’unica certezza per la difesa della Roma per la prossima stagione. La società giallorossa sta preparando, infatti, un’autentica rivoluzione nel reparto che in questa stagione ha mostrato maggiori limiti e che necessita di rinforzi adatti al gioco di Luis Enrique. Se Cicinho, Cassetti e Juan stanno già preparando le valigie, restano da chiarire le situazioni legate a Kjaer e Heinze. Il primo rimarrebbe solo nel caso in cui il Wolfsburg fosse disposto a rinnovare per un’altra stagione il prestito. La Roma, infatti, non verserà i 6,5 milioni utili per riscattare il danese. Heinze, invece, taglierà contro il Genoa il traguardo delle 25 presenze che vogliono dire rinnovo automatico del contratto per un’altra stagione. El Gringo però non è più così convinto di voler restare e a giugno potrebbe tornare in Argentina.
Alla Roma in questo caso servirebbero almeno due centrali di affidamento più un giovane (Pezzella del River). Il primo nome della lista di Sabatini resta Silvestre del Palermo. L’argentino è un pallino del ds già dai tempi in cui militava al Catania e la scorsa estate fu molto vicino a vestire la maglia giallorossa. Silvestre è il centrale ideale per Lucho: veloce, bravo a impostare il gioco e abile in fase di inserimento (10 gol in 4 stagioni). «A Matias la Roma piace molto», ha dichiarato il suo agente. L’ostacolo vero è il prezzo: 10-12 milioni. E con Zamparini non si ottengono sconti (vedi l’affare Pastore). Potrebbe scendere a 8 milioni invece il prezzo del cartellino di Danilo dell’Udinese, altro nome sul taccuino di Sabatini. Il brasiliano è una delle grandi sorprese di questo campionato e ha lo stesso procuratore di Marquinho. Il nome a sorpresa, invece, potrebbe essere quello di Manga del Lorient. Definito «il nuovo Thuram» dai giornali francesi, il difensore originario del Gabon non guadagna molto e potrebbe arrivare per 5 milioni. La Roma è anche alla caccia di due esterni, viste le bocciature di Rosi e Josè Angel.
Il nome che circola da qualche mese a Trigoria è quello di Isla. Il cileno, fermo dopo il crac ai legamenti del ginocchio, ha già detto sì alla Roma e ottenuto dall’Udinese il via libera. L’affare potrebbe chiudersi entro fine aprile sulla base di 10 milioni più il prestito di due Primavera. A sinistra, invece, si punta su Bastos del Lione. Il club francese ha un bilancio da profondo rosso ed è disposto a cedere il brasiliano per 8 milioni. Piacciono anche Azplicueta del Marsiglia, Prodl del Werder e Tshimanga del Genk.(ass)

Leggo – Francesco Balzani

Champions League: Chelsea e Real Madrid ai quarti

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Al Santiago Bernabeu Il Real Madrid batte per 4-1 il Cska Mosca e si guadagna il passaggio ai quarti di finale di Champions League ribaltando l’ 1-1 dell’andata in terra russa. Doppietta per C.Ronaldo che tocca quota 47 gol in 46 partite, di cui 5 segnate in 6 partite di Champions.

Real Madrid  4-1  Cska Mosca ( ’26 Higuain, ’55, ’94 Cristiano Ronaldo, ’70 Benzema, ’77 Tosic) andata 1-1.

 

 

Che partita allo Stamford Bridge. Il Chelsea di Di Matteo lotta fino al 120′ e batte il Napoli per 4-1, rovesciando il 3-1 subito al San Paolo. La squadra di Mazzarri nulla ha potuto contro i Blues dei senatori Terry, Lampard e Drogba che hanno dimostrato una forza atletica spaventosa. L’ivoriano ha sfornato una prestazione superba, correndo e lottando fino all’ultimo, nonostante i suoi 34 anni festeggiati domenica scorsa. Autore di un gol  e di un assit che hanno portato la squadra londinese alla vittoria.

Una curiosità: nell’intervallo ci sono stati degli scontri tra alcuni tifosi partenopei e quelli londinesi, quando questi ultimi hanno sfoggiato una bandiera della Roma( leggi news), come commentato dai telecronisti di Mediaset Premium.

Chelsea  4-1  Napoli ( ’28 Drogba, ’47 Terry, ’54 Inler, ’74 Lampard rig., ‘105 Ivanovic) andata 1-3.

 

 

Ansa – Roma, per Totti 5 giorni di prognosi. De Rossi pronto per il Genoa

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Un turno di riposo lunedì sera col Genoa per tornare così a disposizione in occasione della trasferta in casa del Milan, che potrebbe essere anticipata anche a venerdì 23 marzo per gli impegni in Champions League dei rossoneri. Questo il piano d’avvicinamento alla sfida di San Siro di Francesco Totti, alle prese con un’elongazione al bicipite femorale sinistro. Il capitano della Roma ha accusato un affaticamento al flessore durante l’allenamento di ieri e, dopo l’esito degli accertamenti strumentali cui si è sottoposto in mattina a Villa Stuart, ha cominciato a Trigoria il programma di recupero limitandosi a svolgere fisioterapia. La tabella di marcia verrà valutata quotidianamente dallo staff medico giallorosso, ma per un simile contrattempo muscolare possono essere previsti anche 5 giorni di prognosi.

Troppi per tornare a disposizione in tempo per la gara col Genoa, necessari per mettere nel mirino al meglio la sfida al Milan. Sfida che sicuramente non sarà disputata di domenica, come inizialmente previsto dal calendario, ma anticipata o al venerdì sera o alla giornata di sabato 24 marzo (in ballo sia l’ipotesi delle ore 18 sia quella in notturna).

A determinare lo slittamento dell’orario sarà il sorteggio di Champions programmato per venerdì. Dopo aver conosciuto l’esito dell’urna di Nyon, la Roma saprà quanti giorni avrà per recuperare dall’impegno col Genoa. Che sicuramente vedrà in campo De Rossi nonostante la patologia infiammatoria al calcagno del piede destro. Il problema, con cui il centrocampista convive dal derby dopo aver ricevuto un colpo, verrà trattato con farmaci, laserterapia, e tecarterapia, mentre per il giorno della partita potrebbe essere inserito nella parte posteriore dello scarpino una protezione per ammortizzare l’impatto del tallone col terrendo di gioco. Intanto oggi De Rossi ha svolto solo lavoro atletico e una seduta fisioterapica, condivisa con Pjanic, che proprio come Totti salterà il Genoa per tornare col Milan. : in mezzo al campo oltre a De Rossi ci saranno Gago e uno tra Greco e Marquinho, mentre in attacco scontato il tridente con Lamela alle spalle di Osvaldo (al rientro dopo le due giornate di squalifica) e Borini. A meno che il tecnico spagnolo non torni a dare una chance al ‘desaparecidò Bojan.

Ansa

Zamparini deferito per le critiche a Banti dopo Palermo-Roma

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Il presidente del Palermo, Maurizio Zamparini, è stato deferito dal Procuratore Federale per le frasi riferite all’arbitraggio di Luca Banti durante Palermo-Roma dell’ultimo turno di campionato.
La motivazione del deferimento è “per avere espresso, mediante le dichiarazioni pubblicate su organi di informazione, giudizi e rilievi lesivi della persona e della dignità dell’arbitro Luca Banti nonchè della sua reputazione, adombrando, altresì, dubbi sulla sua imparzialità quale ufficiale di gara“.

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