La Gazzetta dello Sport (M. Cecchini) –Paragonare due annate è complicato, ma una cosa è certa: ci sono lavori in corso. Sia in ritiro che nelle prime due giornate la Roma aveva dato mostra di voler cambiare modo di giocare, provando a fare la partita attraverso un possesso palla rapido a cercare verticalizzazioni. Col Milan si è visto un ritorno al passato, con la difesa bassa e con lanci lunghi per cercare le punte. La sensazione è che Lukaku, capace di fare reparto da solo, potrà accentuare la tendenza.

 Innegabile che alcuni dei protagonisti delle ultime due stagioni abbiano dei problemi. Due su tutti: Rui Patricio e Smalling, pasdaran dello Special One e protagonisti di mille battaglie, quasi tutte marchiate in positivo. In questo inizio difficile di campionato i loro errori hanno pesato, anche se c’è da dire che Llorente sta facendo rimpiangere Ibanez. Una cosa però è sicura: gli esterni difensivi devono produrre di più e con maggiore qualità (col Milan 11 cross sbagliati), anche se Zalewski ha accusato una contrattura e salta la nazionale. Le vere note dolenti, però, arrivano dal centrocampo, anche se per motivi differenti. Paredes – lento e senza idee – sembra essere quello che la Juventus non ha voluto confermare, mentre Renato Sanches, pur avendo mostrato verve, come si temeva si è subito fermato per un infortunio muscolare, vero tallone d’Achille degli ultimi anni della sua carriera. Da scoprire anche Azmoun: l’attaccante è arrivato a Trigoria già infortunato e quindi anche lui avrà bisogno di tempo per trovare una condizione utile a insidiare Lukaku, Belotti ed El Shaarawy. Ora il club ha fatto sapere che l’investimento per il belga è stato fatto per un motivo: approdare in Champions. Certo, questo aumenterà la pressione su Mourinho, che è pure in scadenza di contratto, ma non si è Special per caso.