La Var mette tutti d’accordo tranne Inzaghi

Il Messaggero (S.Riggio) I numeri sono a favore della Var. Gli errori non sono stati cancellati del tutto, «ci sono e ce ne saranno altri, ma se pensiamo che in cinque mesi siamo arrivati a questo, io mi sentirei tutelato». È il commento di Marcello Nicchi, il presidente dell’Aia, a margine dell’incontro in Lega serie A con gli allenatori di calcio sulla tecnologia Var. Presenti 16 tecnici su 20: assenti Maurizio Sarri (al suo posto c’era il collaboratore Simone Bonomi), Eusebio Di Francesco (c’era il team manager Morgan De Sanctis) e Walter Zenga (a farne le veci il suo vice Benny Carbone) – tra i più polemici sulla Var – e Walter Mazzarri (al suo posto il suo vice Nicolò Frustalupi), appena subentrato a Sinisa Mihajlovic sulla panchina del Torino. «Se come sembra ci sarà il Var ai Mondiali, la Fifa ha richiesto un arbitro e tre Var italiani», ha aggiunto Nicchi.

IL DIBATTITO – L’incontro in via Rosellini è durato circa un’ora e mezza. Sono stati fatti rivedere alcuni episodi tra i più discussi del campionato: dal rigore assegnato al Genoa contro la Juventus, passando per il fallo di mano di Mertens in Crotone-Napoli. Risultato? Se anche ci sono stati degli errori, indietro non si può più andare. «Qualcosa va aggiustato, ma i numeri dicono che si sta lavorando in maniera corretta, questa è la direzione giusta. Sarebbe devastante tornare indietro», la riflessione di Luciano Spalletti. «La Var è una tecnologia su cui io sono contrario, l’ho ribadito. Però, abbiamo analizzato i dati ed è un qualcosa che sta andando bene. Sta aiutando il calcio ed è giusto continuare. Qualche errore è stato ammesso, si può migliorare», l’analisi di Simone Inzaghi, che ha chiesto chiarimenti sull’espulsione di Immobile in Lazio-Torino. «Penso che in futuro si arriverà anche a trasmettere nello stadio certe decisioni del Var, rendendole pubbliche», così Marco Giampaolo, allenatore della Sampdoria.

I NUMERI – Analizzando le 210 partite della serie A, nelle quali c’è stato l’intervento della Var, è emerso che gli errori sono stati solo l’1% del totale. Le 1.078 verifiche eseguite hanno prodotto 60 correzioni delle decisioni arbitrali, di cui 11 errate, incluse 7 che hanno influenzato il risultato. Tempi di decisione ridotti: dal 1’22’’ delle prime tre giornate a 29’’, 9 dei quali necessari al video assistente a individuare le immagini corrette. Le modifiche delle decisioni arbitrali durano in media 1’15’’ (33’’ la verifica dell’arbitro davanti al video in campo), contro i 2’35’’ dei primi tre turni. Inoltre, sono aumentati il tempo effettivo medio (+40’’, con 1’’ di recupero in più), rigori (+5.5%), mentre diminuiscono falli (-8%), ammonizioni (-18.8%), simulazioni (-23%) ed espulsioni (40 contro 51, zero per proteste).

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