La Roma ha in testa il Milan

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Il Tempo (E.Menghi) – Zero gol a Bucarest, ma soprattutto zero infortuni e qualche buona notizia dalle seconde linee: Spalletti esulta in ottica Milan. La Roma chiude il girone prima e con 16 reti all’ attivo, esattamente com’era prima di vedersela con l’Astra Giurgiu, che ringrazia il Viktoria Plzen per la remuntada che gli consente di passare il turno. Una macchia su una serata di festa arriva dagli spalti, ma non dai circa 500 giallorossi del settore ospiti, bensì da un gruppetto in tribuna che ha deciso di sporcare vergognosamente il minuto di silenzio in ricordo dei morti della Chapecoense intonando cori anti -Lazio. In risposta sono piovuti fischi dal resto dello stadio, parte romanista compresa. Sono seguiti momenti di tensione quando gli ultras ospiti hanno provato a spostare i loro stendardi, trovando la ferma opposizione degli steward e della polizia. Nel frattempo, un supporter rumeno aveva cercato di fare invasione riuscendo a rubare uno striscione ai giallorossi: è stato fermato. Le emozioni sono tutte lì, perché sul rettangolo verde si vede ben poco per tutta la partita e se dalla Roma B c’era da aspettarselo, con qualificazione e primato in tasca, dall’Astra Giurgiu un guizzo in più era lecito immaginarlo, soprattutto dal 26′ in poi, quando dall’altro campo arriva la notizia dell’Austria Vienna in vantaggio di un gol e di un uomo.

I rumeni lasciano il possesso palla ai giallorossi, sperando in un errore per ripartire in contropiede, mai 7 mancini e i 4 destri schierati da Spalletti concedono poco e gestiscono la partita come in un’esercitazione a Trigoria. Era, effettivamente, poco più di questo. L’azione più vivace del primo tempo arriva al 44′, Alisson respinge sul tiro di Alibec, concedendo il possibile tap-in a Seto, finito però in offside e comunque murato. Spalletti approfitta della noia per sperimentare, dal 4-3-3 iniziale si passa a un 3-5-2 con Palmieri, che aveva iniziato mezz’ala, terzo centrale accanto a Vermaelen e Juan Jesus. Il brasiliano viene messo alla prova da Alibec, che lo supera con un fallo prima di segnare un gol giustamente annullato. Se Strootman è in versione lavaggio lento, a brillare a centrocampo è uno dei giovani sotto esame, Gerson, bravissimo a rubare palloni e solido in fase di ripiegamento (non gli è bastato per farsi convocare per il Sudamericano U20 a gennaio). Chi doveva convincere e invece ha deluso è El Shaarawy: non a caso Spalletti lo ha richiamato in panchina al 70′. Dentro Dzeko e Nainggolan, e sono proprio i due subentrati ad avere le migliori palle -gol della ripresa: prima il belga col destro dal limite, poi il bosniaco di testa. All’89’ il debutto di Marchizza, 90 minuti invece per il debuttante Seck. Lo 0-0 significa qualificazione per entrambe, un pezzo di storia per l’Astra e una conferma per la Roma, che ha superato tutte e tre le fasi a gironi di Coppa UEFA e Europa League a cui ha partecipato. Nel segno della tanto ricercata continuità.

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