Gazzetta dello Sport – La ripartenza, Bruno Conti, la sfida alla Salernitana e gli arbitri. Ma soprattutto il mercato, che per alcuni versi lo preoccupa ancora, ma che per altri lo ha già rasserenato un po’. Soprattutto dopo l’arrivo di Leandro Paredes e Renato Sanches, due in cui José Mourinho crede tanto. Ed allora la sua terza stagione romanista parte così, con il portoghese che nelle sue 18 “prime volte” ne ha vinte 12, pareggiate 5 e persa solo una (con il Tottenham, nel 2020/21). Certo, come tutti gli allenatori gli piacerebbe avere la squadra già fatta (“Anche perché il campionato inizia ora, non il 31 agosto”) ma sa che presto avrà quei rinforzi che cerca. Soprattutto in attacco.

Si riparte dalla Salernitana, dunque, esattamente come nella scorsa stagione, quando a campi invertiti la Roma vinse con un gol di Cristante. “Hanno un ottimo allenatore e un potenziale per arrivare in Europa – dice Mou – Sarà una partita difficile, come del resto tutte in Serie A. Certo, noi dovremo fare a meno di due giocatori importanti come Dybala e Pellegrini. Questa cosa delle squalifiche che si trascinano da un campionato all’altro per somma di ammonizioni è démodé. Siamo rimasti indietro”. Poi l’appello ai tifosi: “Ci manca ancora l’attaccante. Spero che i nostri tifosi giochino con noi, da attaccanti appunto”.

Già, l’attaccante. Il centro dei pensieri di Mou. “Il problema lo conosciamo tutti, soprattutto visto che Abraham si è fatto male il 4 giugno e in questo tempo non siamo riusciti a risolverlo. Ma è inutile stare qui a piangere, devo fidarmi della società che mi dice che presto sarà risolto. Anche arrivasse Mbappè adesso o il 31 agosto saremmo comunque in ritardo”. In questa settimana si può sbloccare qualcosa, anche se Zapata è più lontano e Marcos Leonardo si allunga verso gennaio. Ma Willian José ed Ekitiké sono due piste valide.

Intanto Mou si consola con quanto successo a centrocampo. Con un pizzico di polemica nei confronti di Matic, chiamato “signor Matic”, quasi a volerne sottolineare l’attuale distacco. “Sul signor Matic cosa devo dire? Il ds del Rennes ha spiegato che stavano parlando da circa un mese e ciò basta per commentare la vicenda. La sua uscita non ce la aspettavamo: ha giocato 50 partite, un grandissimo giocatore. Ma la Roma ha avuto una grande risposta, il problema è quando perdi qualcuno e non viene sostituito. Ed invece sono arrivati Paredes e Sanches, non Peppino e Tonino. Il modo di giocare di Paredes mi piace tanto, con lui non perdiamo niente. Il problema è che la scorsa stagione non è andata benissimo per lui, se non per il Mondiale. Anche Sanches è un giocatore top, ma nell’ultima stagione ha avuto tanti infortuni. Come Aouar, che praticamente non ha giocato mai. Mi piacciono molto tutti e tre, ma devo lavorarci su”.

Quindi altre due carezze. A Pinto e a se stesso (“Il direttore è stato bravo nel trovare sotto pressione quei 30 milioni con i giovani, ma un po’ di merito è anche mio che in un anno e mezzo ho valorizzato giocatori che prima valevano zero”). E poi a Bruno Conti: “Fosse per me lo terrei in panchina sempre al mio posto, è un personaggio top. A Verona, domenica prossima, ci sarà ancora lui”. La chiusura con gli arbitri: “A me interessa l’onestà, deve esserci lo stesso trattamento per tutti. Se sarà così allora avremo la stagione perfetta”.