Il Messaggero (P. Liguori) – La deliziosa realtà del calcio giocato mette in disparte il mondo dei sogni e delle speranze del mercato. Conferme o smentite? Vedremo, il mio ultimissimo sogno è stato semplice: all’alba della prima giornata, ho sentito il canto del Gallo. Ho sognato un gol di Andrea Belotti, il grande abbraccio dell’Olimpico e un regalo favoloso al piccolo Gigante Bruno Conti, che non sedeva in panchina da quella domenica di Bergamo, quando Cassano regalò alla Roma il diritto di restare in Serie A. Lacrime e commozione, e ritorna in mente quello spogliatoio con Rosella e Pradè. Altri momenti oggi, ma sempre con un’emergenza in comune, certo quest’idea di cedere il posto a Brunetto è fenomenale.

Un centravanti nuovo lo aspettiamo sempre, ma se il Gallo segnasse sarebbe vero delirio. Intanto, godiamoci alcune certezze: Josè, con la sua fantasia, e sempre più il grande padre della famiglia giallorossa; i nuovi giocatori ci sono, in attesa di qualche campione a riposo forzato. Sembro troppo ottimista? E pensato e voluto, non c’è motivo di iniziare in sordina, non ci sono ferite da curare alle spalle, ci sono invece due anni di orgoglio ritrovato, il tifo è solido e rilanciato. Sarebbe sbagliato sottovalutare la Salernitana, ma questo vale sempre, con tutti gli avversarie il nostro Condottiero insegna a non farlo. Allora occhio ai nuovi e ai Bambini, che sono davvero cresciuti. Ricominciamo da dove eravamo rimasti: forza e orgoglio, speriamo con meno ingiustizie. Ultimo pensiero per Carlo Mazzone: se ne va un galantuomo.