La Repubblica – Le partite non durano più 90 minuti e nemmeno 45. La generazione highlights ha preso in mano il telecomando. E lentamente lo sta sostituendo con il telefonino. L’attenzione del pubblico per il calcio dura 35 minuti. È questo il tempo che il tifoso italiano medio dedica alle partite: non soltanto quelle della Serie A. La questione è globale. Gli ascolti non sono calati, da un anno all’altro. Ma che il calo costante di minuti davanti alla tv sia un fatto lo sanno bene anche i broadcaster che nel calcio investono.
Per questo si moltiplicano i tentativi di tenere le nuove generazioni davanti allo schermo durante le partite attraverso attività correlate: le live chat, i pronostici in tempo reale. Ogni settimana mezzo milione di italiani tifa la propria squadra guardandola sul telefonino. Soltanto negli ultimi dodici mesi circa il 3 per cento del pubblico ha smesso di guardare le partite sulla tv tradizionale. Circa centomila persone in più ogni weekend quindi virano verso uno schermo diverso dalla televisione: il telefono, il tablet, il pc, i cosiddetti small screen: 665mila a settimana un anno fa, 765mila oggi.