La Repubblica (M. Juric) – “Roles and responsibilities”. Una mail con questo oggetto lunedì scorso è stata recapitata a tutti i dipendenti della Roma dall’ufficio risorse umane che li invitava a rispondere a un questionario e ad allegare il proprio curriculum vitae. Prassi normale in molte multinazionali. Vissuta con sorpresa e ansia invece nei corridoi di Trigoria e Via Tolstoj.

L’aria all’interno del club ormai da settimane è di terrore, tra licenziamenti in tronco (l’ultimo quello del capo della comunicazione Luca Pietrafesa) e paura di perdere il posto di lavoro per una mail sbagliata. Ma il lavoro di abbattimento dei costi è ormai in atto. Capitanato dal Ceo Lina Souloukou, sempre più regina di Trigoria. Tentacolare nell’essere la persona di riferimento per mister De Rossi, recruiter per il nuovo ds, dirigente sportivo nelle trattative per i calciatori, responsabile del progetto stadio e capo delle risorse umane della Roma.
Ma la vera carta vincente in questa scacchiera del potere resta quella del direttore sportivo. Quel Francois Modesto, mai davvero uscito dai radar giallorossi. Ma strategicamente mutato ad ogni occasione. In questa continua scalata del Ceo per sedere allo stesso tavolo

dei Friedkin, resta il lavoro di recruiting svolto in prima persona dalla proprietà americana. Tra i tanti nomi sondati c’è anche quello di Richard Hughes, attuale direttore tecnico del Bournemouth in uscita a fine stagione dal club britannico. Dopo dieci anni a capo dell’area sportiva del club, il dirigente vuole cambiare aria e l’idea dell’Italia lo stuzzica. Per tutta l’infanzia ha vissuto a Milano insieme ai genitori e dagli 11 ai 18 anni ha anche militato nelle giovanili dell’Atalanta. Proprio la Premier però è la principale concorrente della Roma. Hughes infatti è il favorito per rivestire il ruolo di nuovo direttore sportivo del Liverpool.