Corriere dello Sport (R. Maida) – Basta un po’ di pazienza, poi le porte si aprono: succede così nelle squadre importanti, nelle rose in cui qualità qualche volta fa rima con democrazia. E così Edoardo Bove, l’eroe della scorsa semifinale contro il Bayer Leverkusen, ritrova un posto da titolare a Napoli con l’obiettivo di guadagnare posizioni nelle gerarchie di De Rossi. E così Dean Huijsen, del quale resta negli occhi l’incredibile errore commesso nella prima partita di Udine, può sperare nello stesso destino allo stadio Maradona, dove non è mai capitato neppure come spettatore non pagante quando era alla Juventus.

La giovane Roma scalda i motori dentro a un circuito pieno di trappole. Bove poi è giovane per modo di dire perché a dispetto dei 22 anni che compirà tra poche settimane ha già toccato quota 60 presenze in Serie A, è un pilastro dell’Under 21 e nell’ultima parte dell’era Mourinho aveva meritato il posto fisso, tanto da attirare l’attenzione di Spalletti che aveva inviato più volte un collaboratore a osservarlo dal vivo.

Non a caso ha meritato un ricco rinnovo contrattuale in autunno, con scadenza spostata al 2028. Con De Rossi, a causa della svolta di rendimento di Pellegrini, è tornato a occupare più spesso la panchina ma ha comunque meritato elogi pubblici e privati dell’allenatore, che lo ha rimesso in pista senza paura nel quarto di ritorno contro il Milan: “Ho piena fiducia in lui e sono contento di dargli questa chance perché è un calciatore forte”.

Bove ha risposto presente, giocando con determinazione e coraggio al posto di Cristante, e ora prepara un’altra serata da mezzala in sostituzione dello squalificato Paredes. Naturalmente Cristante, l’uomo del gol di Udine, tornerà a giocare da mediano, posizione che ha imparato ad amare nelle ultime stagioni.

Ancora più importante può essere l’esame per Huijsen, che tra un mese concluderà la sua breve avventura alla Roma e vuole scendere dall’altalena degli umori: ha segnato due gol, uno dei quali bellissimo e importante a Frosinone, ma ha anche commesso due ingenuità che sono costate carissime. La prima nel derby di Coppa Italia, quando colpì Castellanos provocando il rigore decisivo che ha accelerato la separazione da Mourinho, l’allenatore che lo aveva convinto a scegliere la Roma.

In Europa League non potrà giocare, perché è fuori dalla lista, ma in campionato ha ancora qualche settimana per divertirsi. E domenica 5 maggio, guarda un po’, c’è Roma-Juventus: all’andata a Torino era seduto nell’altra panchina, stavolta spera di ritagliarsi un po’ di spazio. Ma dipende tutto da Napoli e dal crash test contro Osimhen: a 19 anni è tempo di esami di maturità.