Il triste addio dell’Italia al palcoscenico internazionale

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Il Tempo (G.Giubilo) – Europa addio. Aveva giocato con orgoglio e bravura la Juventus, che era salita in Baviera con tante seconde linee e per un’ora aveva messo a tacere le velleità dei Bayern. Un arbitro sciagurato aveva negato il gol, regolarissimo, di Morata, che avrebbe chiuso i conti in largo anticipo. Poi si sono scatenate le streghe: all’ultimo minuto era ancora qualificata l’ultima rappresentate italiana in Champions, ma il pari dei tedeschi a tempo scaduto ha portato la sfida ai supplementari che i bianconeri non avevano più energie per sostenere.

Dunque, dopo quella a partita allucinante all’Italia era rimasta soltanto l’Europa League con la Lazio all’Olimpico, grande favorita contro lo Sparta Praga dopo il pareggio in trasferta e il prezioso gol segnato. Ma i cechi avrebbero, purtroppo per i tifosi laziali e per le sorti dell’Italia nel ranking europeo, confermato la loro felici ispirazione in trasferta. Dieci minuti da incubo e due bellissime esecuzione balistiche in appena dieci minuti avrebbero praticamente messo al tappetto la squadra di Pioli. Poi è arrivata la terza rete degli ospiti seguiti, a Roma da moltissimi tifosi fin troppo entusiasti. Ci ha provato con grande foga ma non sufficiente lucidità l’ultima superstite del calcio italiano nel secondo torneo continentale, in realtà non ha mai dato la sensazione di poter recuperare lo svantaggio, e comunque avrebbe avuto bisogno di quattro gol per garantirsi il passaggio del turno.

E cosi nella malinconica serata romana il tricolore si ammaina definitivamente sui sogni di gloria. Umiliante il punteggio con il quale i laziali si sono arresi scatenando i fischi furibondi del pubblico accorso all’Olimpico. Dovremmo ripartire da zero per recuperare un prestigio che una volta costituiva per gli italiani un biglietto da visita eloquente. Purtroppo la storia, quella dei giorni felici appartiene al passato.

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