Gazzetta dello Sport – Una torta con dedica al turista Borriello

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L’attaccante con la valigia stavolta è stato costretto a disfarla per almeno quattro mesi. Tanti ne mancano infatti alla nuova sessione di mercato: a gennaio si riparte, in tutti i sensi, ma fino a quel momento Marco Borriello resta un giocatore della Roma. Con buona pace della società giallorossa, costretta a pagargli un lauto stipendio (5.4 milioni lordi che con i bonus arrivano a 4 netti), e con buona parte del calciatore stesso, che avrebbe preferito andare a Genova a fare il titolare e invece si ritrova a Trigoria a sperare che le parole di Garcia di un paio di mesi fa («ha la dinamite nel piede sinistro») si trasformino in minuti e presenze. Per 120 giorni non accadrà niente, intanto però ieri qualcosa è successo: i compagni di squadra hanno festeggiato nello spogliatoio la sua permanenza.

GENOA NON PER LUI Il giocatore che Walter Sabatini due anni fa definì “un problema”, oggi si allena regolarmente coi compagni, fa gruppo nello spogliatoio e quando serve anche fuori (sembra che abbia particolari doti canore), ma fa la vita del turista e considera Roma una tappa di passaggio. Non a caso vive in un albergo di lusso al Parco de medici , frequenta pochi e selezionati ristoranti possibilmente lontani dal centro e dal caos, mangia solamente alimenti a basso contenuto di calorie e appena ha qualche ora libera scappa a Milano dai fratelli, dalla nipotina che adora, e dagli amici. A Napoli, dove ancora vive la mamma, va raramente, preferisce la sua casa in centro a Milano, la città che una volta ha definito «adatta a me in tutto e per tutto». Anche quando era a Genova viveva in albergo, ma solo durante la settimana. Il feeling con la squadra era buono già in passato, la presenza in squadra del suo amico De Sanctis lo ha migliorato. Non a caso i calciatori sono quelli più felici della sua permanenza forzata.

GARCIA SODDISFATTO Anche Rudi Garcia però lo è. A lui questioni di contratto e ingaggi interessano fino a un certo punto: si è visto con Pjanic, che il tecnico ha blindato, e si è visto anche a Livorno, quando Borriello è partito dal primo minuto. Col Verona Marco non è entrato per scelta tecnica anche se c’è chi dice che sia stato lui a dire di no all’allenatore: a Trigoria smentiscono e, anzi, sottolineano la professionalità dell’attaccante. E le immagini che lo ritraggono seduto su un pallone mentre gli altri giocatori non impiegati col Verona si allenano? La scelta di un momento, perché, sembra, che abbia poi lavorato con gli altri.

«UNO DI NOI» Adesso, con Destro che continua a non vedere il campo (anche ieri solo palestra), Borriello si gioca le sue carte. Un attaccante vero e proprio in rosa non c’è, Garcia lo stima e spera che diventi una risorsa e non più «un problema». Intanto, ieri ha ricevuto una torta con un lupetto disegnato e la scritta: «Nessuno ha più fame di noi, Marco uno di noi». Lui si è emozionato per il regalo ricevuto dai compagni e ha posato per una foto che Dodò ha pubblicato su Instagram. Chissà se l’attaccante, così attento alla linea, dopo lo scatto l’ha assaggiata e chissà se l’hanno assaggiata anche i dirigenti, magari per addolcire un po’ l’amaro in bocca lasciato dall’ultimo giorno di mercato.

 

Gazzetta dello Sport – C.Zucchelli

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