Corriere dello Sport – Tachtsidis, ecco il greco che vuole giocare con Totti

«Coraggio, ragazzo, tocca a te» . Lorenzo Serra Ferrer, allenatore spagnolo con un passato nel Barcellona, lo guarda fisso negli occhi e gli chiede di entrare in campo sin miedo , senza paura. Il «ragazzo» ha 16 anni, l’entusiasmo adolescenziale e non ci pensa due volte: via il giubbottino, via la tuta, via i brividini e di corsa dentro, in apnea. E’ il 27 gennaio 2008, la partita è Aek Atene-Trasyvoulos, serie A greca, il risultato è di 0-0. Già in quel momento Panagiotis Tachtsidis entra nella storia dell’Aek diventando il più giovane debuttante di sempre. Ma il coraggioso bimbetto esagera. Al 92’ segna il gol decisivo. Finisce sui giornali, si ritrova a firmare autografi. Magia.

E ORA… – Quasi meglio di Totti, che alla stessa età debuttò nella serie A italiana tre lustri prima (a Brescia) ma non ebbe il tempo di segnare. Totti è stato uno dei modelli di Tachtsidis, che ha cominciato come numero 10 classico. Adesso Totti e Tachtsidis diventeranno compagni di squadra: la trattativa tra Roma e Genoa può dirsi conclusa, mancano solo le firme che non sono un dettaglio ma nemmeno un ostacolo. Arriveranno presto. «Zeman mi ha chiesto di prenderlo assicurandomi che lo trasformerà in campione» ha detto Sabatini. Che non ha potuto non accontentare il suo allenatore davanti a una promessa del genere.

LA FOLGORAZIONE – Tachtsidis, che nel frattempo ha compiuto 21 anni ed è diventato un centrocampista di qualità, ha impressionato Zeman grazie al talento espresso nell’ultimo campionato di serie B passato a Verona. «Mi piace giocare il pallone, guardare verso la porta avversaria» dice Tachtsidis, che ha conquistato velocemente un posto da titolare sotto la guida di Mandorlini diventando in fretta un pilastro della squadra. Ha giocato 39 partite segnando 3 gol, uno dei quali nei playoff contro il Varese. Nella prima partita contro il Pescara di Zeman era in panchina. Al ritorno invece, da regista nel 4-1-4-1, giocò molto bene nonostante la sconfitta del Verona (3-1). Era gennaio, anche in questo caso. Evidentemente è il suo mese fortunato.

PROFILO – Mancino ( «Ma so calciare anche di destro» ), può occupare tutti i ruoli del centrocampo e si fa valere anche sulle palle alte grazie alla statura (1.91). Il suo limite è la velocità. «Ma Zeman è convinto di farlo migliorare anche in questo» spiega sogghignando Sabatini, costretto ad ammettere di non essere stato l’ispiratore dell’acquisto.

LA STORIA – Nato in una piccola città di mare del Peloponneso, Nafplio, Tachtsidis è cresciuto calcisticamente ad Atene. Ha giocato in tutte le nazionali giovanili greche, dall’Under 17 all’Under 21, e adesso punta dritto alla nazionale maggiore. Preziosi l’ha ingaggiato nel gennaio 2010 (ancora gennaio!), a sei mesi dalla scadenza del contratto con l’Aek, su segnalazione di Sokratis Papastathopoulos, ex difensore del Milan, che all’epoca giocava nel Genoa. Papastathopoulos, ora al Werder Brema, conosceva bene il talento di Tachtsidis perché ha giocato proprio nell’Aek. E ha regalato al suo presidente un colpo eccellente, costato solo 200.000 euro come premio di formazione. Oggi Tachtsidis vale almeno dieci volte tanto.

IN ITALIA – Giovanotto di carattere, ha lasciato la Grecia chiedendo alla famiglia di non seguirlo: «Verrò io a trovarvi, lasciatemi solo» . E non ha trovato facilmente fortuna. Prestato subito al Cesena, non è riuscito a debuttare in serie A. Poco meglio ha fatto nel secondo semestre della stagione 2010/11, a Grosseto: solo 8 partite di B, con Michele Serena allenatore. La svolta che gli ha permesso di conquistare la Roma è arrivata a Verona. Naturalmente a gennaio.
Corriere dello Sport – Roberto Maida

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti