Sorridi, Roma. C’è tanta roba per il futuro

La Gazzetta dello Sport (F.Oddi) – Su Instagram, dopo il derby, fioccavano mani aperte, con le cinque dita bene in vista, da Pellegrini a Soleri, a Marchizza, Grossi e Spinozzi, e la lista non è detto sia completa: l’ultima volta che aveva giocato al Tre Fontane la Roma aveva perso col Palermo, poi c’era stato il k.o. di Bergamo, la manita nel derby regalerà ai giallorossi un buon Natale, oltre alla semifinale con l’Inter (7 e 25 gennaio). Per la Lazio, umori opposti: nessuno ha parlato nel post-partita, il 5-0 è un colpo difficile da digerire, nonostante la differenza di valori. A inizio anno la squadra di Bonatti aveva un solo difensore di ruolo, Filippo Cardelli, che a settembre ha deciso di lasciare il calcio: Bonatti ha rimediato accentrando il fuoriquota Dovidio, terzino destro con un passato nella Roma, ieri era infortunato, e l’inedita linea a 3, piena di terzini, non ha retto contro l’attacco migliore del campionato, che, dopo 6 gare, ritrovava l’assetto titolare, Tumminello-Soleri-Keba.

DIFFERENZE – A difendere i biancocelesti, proprio Alberto De Rossi, il tecnico giallorosso. «Non sono stati arrendevoli, hanno subito un piccolo shock perché sono stati colpiti quando la partita era ancora aperta. Hanno delle geometrie di gioco e ci hanno creato delle difficoltà. Ma la Roma ha una potenzialità enorme, e a volte fa paura». Non solo. «Possiamo ancora migliorare – ha dichiarato a Roma TV Marco Tumminello, autore del 2-0 e dell’assist per il vantaggio di Soleriabbiamo avuto un grandissimo carattere. Abbiamo chiuso in bellezza un anno meraviglioso». Gli fa eco Edoardo Soleri, alla terza tripletta stagionale. «Non potevamo permetterci di perdere la terza partita di fila: proveremo a vincere tutto». Festa anche per Spinozzi e Pellegrini, interno e terzino sinistro: viste le assenze, mezza squadra sperava in una convocazione di Spalletti, l’onore è toccato a loro. In casa biancoceleste preoccupa l’infortunio al ginocchio di Rezzi, uscito in barella. Domani gli esami, si teme un lungo stop.

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