Si rivede Dzeko, affondato il Carpi. Roma al terzo posto

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Il Corriere della Sera (L.Valdiserri) – La Roma va a dormire, almeno per una notte, da terza in classifica e Dzeko ritrova il gol su azione che, in campionato, gli mancava dal 30 agosto 2015. Cosa chiedere di più alla trasferta contro il Carpi, che certifica la quarta vittoria consecutiva dell’era Spalletti? Magari di giocare due tempi e non uno solo, ma la perfezione non è di questo mondo e, per adesso, va benissimo la solida realtà di un 3-1 arrivato nel finale con l’uno-due firmato da Dzeko (assist di Salah) e Salah (il migliore in campo per distacco), su azione infiammata proprio da una verticalizzazione del bosniaco per Nainggolan. Luciano Spalletti è stato bravo a correggere i suoi errori nell’intervallo, quando ha cambiato il 4-2-3-1 senza un vero regista con il 4-1-4-1 della ripresa, con Pjanic in campo.

Il Carpi è stato tenace a rientrare in partita dopo il gol di Digne, sfruttando un clamoroso errore di Ruediger, ma poi l’enorme differenza di qualità si è fatta sentire. La strada per la salvezza degli emiliani resta difficilissima, ma l’impegno è totale e può essere la base della speranza. Sono, in pratica, due partite in una. La Roma non funziona assolutamente nel primo tempo, quando il Carpi si difende a 5. Sono 45 minuti molto noiosi, con una sola occasione vera da gol. Al 43’ Nainggolan serve Dzeko, che fa la torre di testa per l’inserimento di Salah. È la prima volta che la difesa emiliana viene presa in velocità, ma l’egiziano calcia troppo forte anziché piazzare: traversa piena. A parte questa azione, l’unica cosa veramente bella del primo tempo era successa prima che Tagliavento fischiasse l’inizio. Le squadre sono in fila a centrocampo e El Shaarawy si accorge che la bambina mascotte davanti a lui trema di freddo e lui le regala la sua tuta per coprirsi.

Nell’intervallo Spalletti ha l’umiltà di tornare sui suoi passi: cambia modulo e schiera finalmente un playmaker. Entra Pjanic al posto di El Shaarawy e la Roma si schiera con un 4-1- 4-1 (Vainqueur davanti alla difesa, Dzeko unica punta davanti a Salah-Pjanic-Nainggolan-Perotti da destra a sinistra). Il gioco migliora subito e aiuta anche l’episodio che «apre» la partita. Digne tira da fuori area e Belec valuta malissimo, facendo il primo passo nella direzione opposta. Una squadra completa chiuderebbe lì la gara, colpendo negli spazi che il Carpi è costretto a lasciare, ma Ruediger perde palla con molta presunzione e lancia Mbakogu verso la porta di Szczesny: il nigeriano arriva sul fondo e scarica un perfetto assist per Lasagna, che pareggia a porta spalancata.

Entrando dalla panchina l’ex calciatore meno pagato della serie A ha segnato a Inter, Fiorentina e Napoli nelle ultime 5 partite. La Roma si ributta in avanti, perché sa che a questi tre punti è legato il suo futuro. Salah manda in gol Dzeko e poi chiude con il 3-1. La qualità ha la sua importanza e, ritrovato anche il suo centravanti, la Roma può davvero sperare nell’Europa che conta e mette a posto i bilanci.

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