Roma, questione di testa

Il Tempo (A.Serafini) – Stavolta non c’è stato il tempo e la voglia di fermarsi qualche minuto più in sala video per la solita analisi post partita. Per ripartire occorre altro, ritornando su certe questioni che Luciano Spalletti non è ancora riuscito a risolvere del tutto all’interno dello spogliatoio. Motivo che ha convinto il tecnico a cambiare la scaletta della preparazione all’allenamento di ripresa fissato ieri a Trigoria, confrontandosi con la squadra prima di scendere in campo in vista dell’attesa sfida di giovedì in Europa League con il Lione. Senza il bisogno di dover mostrare nuovamente gli errori tecnici e di posizionamento dei suoi ragazzi nelle ultime due dolorose sconfitte contro Lazio e Napoli, l’allenatore ha preferito smuovere nuovamente le motivazioni di un gruppo, troppo soggetto ai continui cali di tensione, sia nell’atteggiamento che nella gestione della fiducia. Un processo per molti scomparso del tutto dopo le numerose prove di forza mostrate nell’ultimo periodo (Villarreal e Inter su tutte), ma sbocciato nuovamente durante la fase più dura del percorso, quella in cui si sarebbero delineati inevitabilmente gli obiettivi della stagione romanista.

Il discorso tenuto da Spalletti si è infatti concentrato sulla volontà di trovare motivazioni sempre nuove in ogni partita, mantenendo alta l’asticella dell’ossessione alla vittoria anche quando si è costretti ad accettare una sconfitta. Un lavoro psicologico sulla squadra, che Spalletti considera fondamentale soprattutto per il recupero delle energie spese in quest’ultimo periodo. Per questo a Trigoria la parola stanchezza è diventata un tabù, un alibi che se inserito nella testa dei giocatori potrà soltanto che peggiorare le cose, soprattutto a pochi giorni dalla sfida fondamentale con il Lione in Europa.

Il silenzio avvertito durante le parole del mister ha coinvolto anche chi finora non è riuscito sempre a farsi trovare pronto quando è stato chiamato a fornire il proprio contributo. D’altronde le partite sino al termine della stagione non mancheranno e nessuno deve sentirsi sicuro del posto: il turnover ragionato adottato tra il derby e la sfida dell’Olimpico con il Napoli ha infatti registrato delle scelte inaspettate da cui però non sono arrivate le risposte che Spalletti attendeva.

Giovedì in Francia le linee titolari dovrebbero però tornare al proprio posto, con l’unico solito scambio tra i pali che lascerà spazio al portiere di coppa Alisson. Juan Jesus prenderà il posto dello squalificato Rudiger per completare la difesa a 3 composta da Fazio e Manolas. Partiti entrambi in panchina nell’ultimo incontro con i partenopei, Bruno Peres ed Emerson riprenderanno nuovamente i gradi dei titolari sugli esterni di centrocampo in supporto alla coppia De Rossi-Strootman. Le buone risposte ricevute da Perotti apriranno invece l’unico ballottaggio per l’ultimo posto in attacco. Accanto a Dzeko e Nainggolan, toccherà probabilmente ancora a Salah, in lieve vantaggio sul compagno argentino.

Nelle idee di Spalletti il turnover può e deve funzionare soprattutto a partita in corso, un principio fondamentale che nello spogliatoio tutti devono tenere a mente. «Nulla è perduto», almeno fino a prova contraria.

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