Il Messaggero (S. Carina) – Nel 1988 De Rossi aveva da poco compiuto 5 anni. La Roma di Renato Portaluppi dopo aver perso 2-1 all’Olimpico, vinse 3-1 ai supplementari a Norimberga, qualificandosi così ai sedicesimi di finale. L’impresa che attende questa sera DDR, almeno a livello numerico, è simile. Differente il valore dell’avversario. Il Leverkusen di oggi è fresco vincitore della Bundesliga, ad una gara dal record assoluto di imbattibilità e in corsa per il mini Triplete, essendo finalista in coppa di Germania oltre ad avere un piede e mezzo sulla scaletta dell’aereo che porta a Dublino. Ecco, è proprio a quel mezzo piede che si attacca Daniele. Perché il calcio è strano.

Nella storia delle coppe europee, soltanto 12 volte la squadra che ha perso 2-0 all’andata è poi riuscita a qualificarsi per il turno successivo. Daniele è avvezzo alle rimonte. Su tutte quella con il Barcellona in Champions, preceduta da un discorso da brividi dello stesso DDR alla squadra: “Non lo so, ogni tanto preparo qualcosa e altre volte no – sorride – A quella squadra dissi che mi fidavo in quanto compagno e capitano, a questa posso dire lo stesso”.

E il tweet del Bayer Leverkusen che ieri ha iniziato a dare indicazioni ai propri tifosi per la finale di Dublino, come se fosse già acquisita (per poi fare retromarcia in serata), può essere una spinta in più a livello emotivo: “Ah sì, l’ho visto – ridacchia Daniele -. A volte sono errori che vengono fatti non dallo staff tecnico o dai giocatori, appartengono a chi gestisce i social. Penso che lo staff e la squadranon ci snobberanno. Comunque lo abbiamo visto e commentato. Non ci leva il sonno”. Potrebbe toglierglielo l’impiego o meno di Dybala. L’argentino sembra destinato alla panchina anche se De Rossi non regala certezze: Nessuno verrà preservato in vista di Bergamo. Le valutazione le farò con i giocatori e lo staff in base a come starà il giocatore. E poi qualcosa non voglio dirvela”. Gli occhi gli sorridono come se stesse preparando una sorpresa.