Rabbia DiFra

Corriere dello Sport (G.D’Ubaldo) – Non è possibile che in ogni partita il migliore in campo sia sempre il portiere. Le prodezze di Alisson hanno spesso salvato il risultato e celato i problemi della Roma. Che sono riemersi in tutta la loro evidenza nel secondo tempo di Kharkiv, quando la squadra ha buttato via una vittoria che aveva in pugno. Ieri alla ripresa degli allenamenti Di Francesco ne ha parlato con i giocatori. L’arrabbiatura di mercoledì sera non era ancora passata e i toni sono stati forti. Mancanza di responsabilità da parte dei big. Questa la principale accusa da parte dell’allenatore. Alle prese con una squadra che non riesce a dare continuità alla sue prestazioni. E’ questo il principale rimpianto dell’allenatore, che aveva preparato la partita per mettere in difficoltà i palleggiatori dello Shakhtar. Nel primo tempo si è vista la mano dell’allenatore, nella ripresa i giocatori hanno dimostrato mancanza di personalità e hanno abbassato il baricentro, provando a gestire il risultato. Atteggiamento che non rientra nella filosofia di Di Francesco, che ha urlato dalla panchina per chiedere di continuare ad aggredire i difensori avversari sin dentro l’area. Alla Roma manca spesso il colpo del ko, non riesce a chiudere le partite anche quando le domina. E in Champions non è facile che accada. E’ questo che il tecnico abruzzese non accetta.

ERRORI INSPIEGABILIEusebio è stato duro anche a caldo, nel dopo-partita. E durante la partita non riusciva a capire cosa stesse accadendo. In panchina si è infuriato perché dal punto di vista tecnico c’erano giocatori che non facevano quello che lui chiedeva. Non uno in particolare, ma un comportamento sbagliato in generale. Dopo il pareggio di Ferreyra tra Florenzi e Ünder non copriva più nessuno e allora il tecnico ha chiesto a Nainggolan di andare a proteggere quella fascia, mentre il belga ha continuato a insistere nella fase offensiva. Da quella parte c’era un buco, tanto che l’allenatore è stato costretto ha sostituire tutta la catena di destra. Il tecnico nella analisi di ieri ha continuato a ripetere che non si aspettava quel crollo. Perché anche a sinistra le cose non andavano meglio. Kolarov e Perotti funzionavano in fase offensiva, mentre in copertura erano molto fragili, tanto che Marlos da quella parte è riuscito ad essere spesso pericoloso, trovando ampi spazi. La squadra nella ripresa era squilibratissima.

TUTTI SOTTO ESAME – Nel duro confronto di ieri Di Francesco ha ricordato l’importanza di trovare continuità. La Roma è attesa da un ciclo di partite terribile: Milan, Napoli, Torino e ritorno di Champions. Per venirne fuori non baderà più alle gerarchie e anche qualche senatore finirà in panchina. Rischia Dzeko, che finora ha giocato più di tutti. Mercoledì sera Di Francesco ha imprecato dopo i suoi errori del primo tempo. De Rossi deve gestirsi, anche Florenzi avrebbe bisogno di riposo, ma rimettere dentro Bruno Peres all’Olimpico potrebbe essere un rischio, visto che i tifosi sono stati molto critici nei suoi confronti dopo l’ultimo incidente notturno. Di Francesco deve valutare anche questo.

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