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Il Giornale – Complotto anti-Baldini. Spunta Moggi

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Rieccolo. Spunta il nome di Luciano Moggi (l’ex dg della Juve) nell’inchiesta su un presunto complotto in danno del dg della Roma, Franco Baldini. Gli eterni nemici ai tempi di Calciopoli si ritrovano su barricate opposte per un servizio delle Iene trasmesso ieri sera in merito a un presunto tentativo di screditare Baldini -stando all’ipotesi dei pm romani Filippi e Capaldo– ordito da tre indagati: il giornalista ex Messaggero, Roberto Renga; la voce radiofonica del tifo giallorosso Mario Corsi, alias “Marione”; il collaboratore di quest’ultimo, Giuseppe Lomonaco.

Le indagini puntano a fare luce anche sull’esistenza di un eventuale “mandante” dei dossieraggi rivelati dalla “iena” Paolo Calabresi, contattato dai tre, e infine anche da Luciano Moggi in circostanze definite “anomale” dagli inquirenti. Per capirne di più, oltre a rivedere il servizio andato inondaieri, occorre rifarsi agli sviluppi delle indagini. Che prendono forma nella prima decade di marzo quando Renga riferisce a Calabresi di documenti che comproverebbero l’ingerenza di logge segrete nella cordata americana subentrata alla famiglia Sensi. Un fatto di per sé grave, spiega Renga, perché i”cappuccioni” sarebbero, giust’appunto, Baldini e il consigliere di amministrazione Mauro Baldissoni. Lo dimostrerebbero alcuni sms riportati su foglio A4 dove, però, manca qualsiasi intestazione. Calabresi si insospettisce, ma Renga lo rassicura sull’attendibilità della notizia e soprattutto della fonte, che da bravo cronista non rivela. Nei messaggini trai due “massoni” si fa riferimento a logge e grembiulini. Il gergo utilizzato è da navigati liberi muratori: “Un triplo fraterno abbraccio”.

Calabresi si mostra scettico, Renga a quel punto taglia corto: “Puoi fare comunque un servizio sulla massoneria nel calcio oscurando i nomi”. Ma le carte sono buone? “Certo, arrivano dalla Digos”. Nella carte si fa riferimento a un personaggio che sarebbe stato nel mirino dei dirigenti giallorossi, proprietario di una Smart nera, e del quale si annotano i movimenti. Renga, mostrando l’auto parcheggiata, non fa mistero di essere lui quel “personaggio”. L’indomani Calabresi è contattato telefonicamente da Lomonaco che gli preannuncia “una cosa grossissima”. Dal collaboratore di Marione, la “iena” si sente raccontare la medesima storia solo chel’interlocutore si lascia sfuggire come il suo “capo” (proprietario pure lui di una smart nera) avrebbe messo le mani su quelle carte grazie ad alcuni “amici che lavorano nelle compagnie telefoniche”. Aggiunge che “Mario” è intenzionato a fare uscire la storia, senza comparire, e che le carte le hanno da tempo e ce l’ha pure Renga, di cui “Marione” si fiderebbe molto. A un certo punto il giornalista si accorge della telecamera nascosta. Cambia atteggiamento mostrandosi perplesso rispetto a ciò che prima definiva autentico. La chiacchierata finisce là.

Tempo due giorni e Corsi si fa vivo con Calabresi, spiegando che effettivamente adesso si sono accorti che quella roba “era una cazzata”. Passa una settimana e spunta Luciano Moggi. Telefona a Calabresi e lo riceve nell’ufficio del suo avvocato, racconta la “iena” a verbale. “Una chiacchierata surreale”. Nell’incontro si sarebbe parlato di tutto e di niente, tranne un riferimento fatto al figlio di Calabresi, autentico campioncino delle giovanili della Roma. Per i pm quest’incontro “anomalo” merita più di un approfondimento. Per Moggi, contattato dal Giornale, è un abbaglio: “Non so di cosa si stia parlando, figuriamoci se so di questi dossier. Quanto a Paolo Calabresi è lui che da tempo insiste per fare un’intervista dopo che una volta ci provò travestendosi da cardinale. Siccome l’ho trovato davanti all’ufficio del mio avvocato, l’ho chiamato, e ci ho parlato presente il legale. Non so nulla, assolutamente nulla”.

Nel frattempo la Roma era venuta a sapere di queste voci e aveva sporto denuncia. La Digos aveva perquisito gli indagati trovando le carte incriminate. Renga, Marione e Lomonaco si sono autosospesi, scegliendo il silenzio dopo aver giurato sulla loro assoluta buona fede. Calabresi è poi finito sei ore sotto torchio in procura dopo che i controlli sui tabulati (veri) dei cellulari di Baldini e Baldissoni avevano rivelato una gigantesca discrasia rispetto agli sms riportati nell’anonimo. Tra video e registrazioni l’inchiesta si è allargata ad altri giornalisti che avrebbero visionato il dossier. Complotto o non complotto, questo è lo stato dell’arte.

Il Giornale –  G.M. Chiocci / M. Malpica

Roma-Novara, Ujkani: “Siamo forti negli ultimi minuti, dove la Roma pecca”

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Roma-Novara: Samir Ujkani, portiere della formazione piemontese prossima avversaria della Roma in campionato, ai microfoni di Rete Sport ha parlato del match dell’Olimpico di domenica alle 12,30: “Siamo forti negli ultimi minuti, dove la Roma pecca, quindi dobbiamo essere concentrati fino alla fine. Io sto bene, l’infortunio è passato tutto, non devi ripensarci, anche perché dicono che due volte non succeda mai…Rigoni in nazionale? Marco sta facendo un campionato straordinario, il ct ci può pensare. E’ un ragazzo che ha grandissimo talento e lavora molto, è arrivato ora in serie A ma meriterebbe una possibilità, e può giocare in tutte le posizioni. Lisuzzo? E’ un giocatore importante per noi, è mancato all’inizio ma poi è tornato, io mi ci trovo benissimo con lui davanti. Sta facendo grandi cose, merita la serie A. La Roma? Noi di solito andiamo bene negli ultimi minuti, dove la Roma ha dimostrato di soffrire. Dobbiamo cercare di rimanere concentrati fino alla fine e provarci…Cosa cambia nel gruppo se cambia allenatore? Personalmente non cambia nulla, io devo pensare a non prendere gol. Tatticamente può variare qualcosa, c’è chi si trova meglio con l’uno o con l’altro, ma alla fine in campo ci andiamo noi”.

Rigoni a Pagine Romaniste: “Contro la Roma la partita della vita”

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Cresciuto nelle giovanili di Padova e Juventus, oggi perno del centrocampo del Novara, Marco Rigoni, alla sua prima stagione in serie A, ha finora realizzato 7 reti, cosa che non gli era mai accaduta in precedenza nella serie Cadetta. Il numero 10 della squadra piemontese non farà parte dei 22 che calcheranno il prato dell’Olimpico, nell’anticipo di domenica alle 12.30 tra Roma e Novara, perché squalificato. Il centrocampista classe ’80 ha rilasciato il suo contributo a PagineRomaniste.com su questo ultimo scorcio di campionato che vede impegnata la sua squadra nella lotta per non retrocedere e la Roma contendersi un posto in Europa.

Nove partite al termine, otto punti dalla quart’ultima, ci credete?
Ci crediamo per forza, sennò adesso staremmo tutti con la testa alle vacanze, noi ci crediamo eccome. Sapevamo che avremmo dovuto soffrire per restare in serie A, forse avremmo meritato qualche punto in più, però adesso siamo sotto e abbiamo voglia di scalare“.

Con che spirito viene a Roma il Novara?
Io purtroppo me la guardo a casa perchè sono squalificato, però lo spirito è quello di venire a fare punti, la classifica dice che assolutamente dobbiamo farli e le partite sono sempre meno; anche se la Roma è una delle migliori squadre del campionato noi dobbiamo giocare domenica per domenica come se fosse la partita della vita“.

Ci sono stati accorgimenti particolari nella preparazione?
Il Mister comincia a preparare la partita nel dettagli il venerdì, quindi da oggi probabilmente cominceremo a vedere e ad analizzare quella che è la Roma in campo“.

Come giudichi il progetto giallorosso, la nuova tipologia di gioco differente dal tipico modo italiano?
“Io è da inizio stagione che lo dico, sono stato molto felice che ci sia stato questa inversione di tendenza rispetto a quello che è il modo di fare in Italia perchè è simbolo di cambiamento, è una cosa positiva portare avanti i giovani e non giudicarli al primo errore o alla prima partita sbagliata. Io credo che questo modello aprirà le porte un pò a tutti”.

La Roma ti ha mai cercato?
(Ride…) “Io di Roma avevo solo la residenza fino a pochi mesi fa!

Francesca Schito

La Repubblica – Totti, i dubbi di Luis Enrique. Sabatini: “Ecco la mia strategia”

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Lui vorrebbe esserci, si sente bene ed è pronto per mettersi a disposizione contro il Novara. Totti prova a convincere Luis Enrique, che dopo la trasferta di Milano sembra orientato a dare un turno di riposo al capitano, dirottandolo almeno inizialmente in panchina. Tanti i ragionamenti da fare all’interno di una squadra stravolta nella composizione da infortuni e squalifiche. A cominciare dalla difesa che vedrà De Rossi accanto a Kjaer, con Gago, Marquinho e l’acciaccato Pjanic (ieri ha accusato un lieve affaticamento al flessore) a centrocampo. L’indicazione di una formazione inedita potrebbe spingere il tecnico spagnolo ad affidarsi comunque a Totti, alla sua esperienza e al suo inimitabile modo di equilibrare la squadra, punto di riferimento anche quando non è al meglio. Oppure, l’altro ragionamento, spingerebbe a dare più brillantezza con Lamela, Osvaldo e il rispolverato Bojan, altrimenti ormai relegato a riserva di lusso. In tutto questo i numeri dicono che il numero dieci non segna in campionato dal 21 gennaio, Roma-Cesena, quando realizzò una doppietta.

Un’eternità fa, in pratica. Si vedrà quale sarà la linea logica a prevalere nei pensieri di Luis Enrique, mentre, nel frattempo, il diesse giallorosso, Sabatini, parlando alla rivista ufficiale “La Roma”, dà qualche indicazione su quali siano i suoi criteri nello scegliere i giocatori. Deve esserci . Bene. Su di sé, poi.

«Mio figlio si chiama Santiago, come era inevitabile (come il protagonista del film “Goal!”, Santiago Munez, favola di un calciatore messicano che riesce a sfondare nel calcio, ndr). Pallotta come primo obiettivo vuole farmi smettere di fumare? Gli ho detto che non è consigliabile partire con un fallimento».

La Repubblica – Francesca Ferrazza

Il Tempo – La bufala smascherata

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Una storia torbida, triste, misera, con un finale da scrivere. Mentre la Procura di Roma si appresta ad ascoltare gli indagati, il tentato complotto contro i dirigenti romanisti è stato smascherato in diretta tv: ieri sera le «Iene» hanno svelato i retroscena sul falso dossier preparato ai danni del dg Franco Baldini e del consigliere Mauro Baldissoni. I giornalisti Roberto Renga e Giuseppe Lomonaco, Francesco Renga, avvocato e figlio di Roberto, e lo speaker Mario Corsi – ovvero i quattro indagati – hanno contattato la «Iena» Paolo Calabresi per offrirgli delle presunte trascrizioni di sms tra Baldini e Baldissoni e invitarlo a costruirci sopra un servizio. Lo stesso Calabresi ha registrato le telefonate e filmato gli incontri, di seguito i colloqui tra i protagonisti trasmessi ieri.

Roberto Renga (con in mano i fogli delle presunte trascrizioni): «Allora, per ora te le leggo perché non te le posso ancora consegnare… perché la persona eccetera devo essere sicuro che non corre rischi… perché ti puoi immaginare le storie che ci sono dietro per avere questo no? Allora ti leggo, è Baldissoni che scrive a Baldini: “Hai visto che caldo che fa ancora?”. Le polemiche no? “Sopporta”. “Ho parlato con Zic” io penso Zichichi, Luis Enrique “Ma è assurdo quello che è successo”. Ecco il primo colpo che m’è preso: “Triplice Fraterno Abbraccio”».

Renga legge poi altri messaggi dal foglio. Renga: «”Chiamami stasera su Skype e ne parliamo Triplice Fraterno Abbraccio”, “vengo da solo Triplice Fraterno Abbraccio”, “Grazie mi è arrivato ci sentiamo dopo aspetta allora ci proteggiamo a vicenda”, “È un fratello MV che stava a Londra Maestro Venerabile che stava a Londra”, “Lo dico allo Zio” che di solito è il Maestro su Piazza… “Si capisce che attacca me comunque ne parliamo in loggia”. “Domani c’è tornata”. Sai cos’è la tornata? Io sono andato a studiarmele ’ste cose… è la riunione in loggia, tornata si chiama… Cioè la Roma è nelle mani della massoneria, adesso questo lo hai capito? La cosa è atroce perché si evincono due cose: uno c’è la massoneria, ecco perché la Roma non capivamo no ma perché la Roma agli americani?… Due che c’hanno delle cose terrificanti da nascondere. Calabresi: «Questi sono fogli A4 che posso aver scritto io o mio nipote, su questo non ci piove. Tu però mi dici…». Renga: «No» Calabresi: «Mi dici anche “non posso neanche dirti chi me le ha date”».

Renga: «No anche perché chi me le ha date non lo so chi gliele ha date». Calabresi: «E tu sei sicuro di questa fonte?». Renga: «Ci sono troppi riferimenti, si dovrebbero essere inventati tutto… questo viene da dentro, da qualcuno che controlla. È la Digos, è ovvio». Calabresi: «Questi arrivano dalla Digos?» Renga: «Presumo, perché solo… però non c’è scritto sennò sarebbe…». Renga spiega poi come utilizzare i fogli in un ipotetico servizio delle Iene Renga: «Genericamente potrai fare: “Esiste la massoneria nel cacio” ed è già qualcosa, non dirò chi sono ma questi sono due dirigenti che si salutano fraterni amici, fai vedere no, e i numeri non si vedono però vale e non vale…». Calabresi: «Per farlo tu avresti dovuto essere certissimo della fonte». Renga: «Sì ma io lo sono perché sennò… non esiste al mondo che uno…».

Calabresi: «Però lo dobbiamo essere noi». Renga: «Eh lo so no ma infatti io sai come lo avrei pubblicato? Fotografato… cancellato facendo vedere col bianchetto cancellato, questi sono i dirigenti del calcio italiano, la massoneria nel calcio italiano che è uno scoop comunque». Calabresi: «E questa è la notizia?» Renga: «È una grandissima notizia». Il giorno successivo Giuseppe Lomonaco telefona a Calabresi. Lomonaco:«La storia secondo me è assolutamente vera, è una cosa grossissima che secondo me poi». Calabresi:«Tu come fai ad essere così sicuro che sia vera?». Lomonaco: «Eh, te lo devo spiegare di persona». Calabresi chiama quindi Renga per capire se le carte di Lomonaco sono le stesse. Renga: «No no, quello che ti dicevo, non ti porre problemi perché io questo ragazzo l’ho incontrato l’altra sera». Calabresi: «Lui mi ha detto che questa cosa gli è stata passata da Mario (Corsi, per cui Lomonaco lavora, ndr), è vero?». Renga: «Sì, sì è vero…veramente io volevo nascondere sempre tutto perché no…». Calabresi: «Sì, siccome me l’ha detto lui». Renga: «Ecco appunto, perché sono ragazzi ancora sono ragazzi… qua è come se fosse un unico gruppo di lavoro ecco diciamo così… un unico gruppo di lavoro».

Calabresi raggiunge quindi Lomonaco. Calabresi: «Due fogli sono?». Lomonaco: «Sì allora ce l’ho anch’io… Allora guarda, io ti spiego come siamo arrivati a questa storia… praticamente succede che parte tutto da Mario… succede che praticamente a lui si presentano una serie di persone che gli dicono stai attento a Baldini e stai attento a Baldissoni… più di una volta e vabbè, dopo di che la stessa cosa gliela dice anche Antonello ***** praticamente lui che fa, contatta degli amici»,. Calabresi: «Degli amici?» Lomonaco: «Degli amici suoi che hanno diciamo delle aderenze in persone che lavorano in compagnie telefoniche, e da lì che gli arriva». Calabresi: «Perché Roberto invece mi aveva detto che veniva da Digos questa roba qua».

Lomonaco: «No era perché ovviamente è un reato questo no? Tu lo sai meglio di me». Calabresi: «Quindi viene da Digos?». Lomonaco: «No no… c’è l’ulteriore problema che è un reato quindi se uno pubblica queste cose e le diffonde la prima indagine che viene aperta è su come sono state ottenute». Calabresi:«Mario da dove ha la certezza matematica che questa cosa è vera? Dal fatto che lui invece i suoi occhi le hanno viste quelle vere di intercettazioni non trascritte?». Lomonaco: «Eh no, lui ce le ha dal fatto che evidentemente insomma o degli amici che gli volevano fare un favore o lui direttamente ha chiesto ad una persona di fare questa cosa e poi gliel’hanno fornita». Calabresi: «Mario cosa vorrebbe?» Lomonaco: «Eh lui vorrebbe che uscisse questa storia». Calabresi: «E perché?» Lomonaco: «Perché comunque non gli piace che intorno alla Roma ci sia questa gente… poi pure per beghe personali con Baldini e cazzi vari». Calabresi: «Lui ti ha chiesto di venire da noi Iene?». Lomonaco: «No, lui inizialmente mi ha chiamato dicendo “che possiamo fare?”. Abbiamo discusso di questa cosa e noi ce l’abbiamo da parecchio tempo in mano… lui poi mi ha detto coinvolgo anche Renga perché ci può dare una mano ed è uno di cui mi fido quindi così… mi rendo conto che è poco per giocarsi la propria credibilità è molto poco…il discorso che si potrebbe fare è quello di sbianchettare i numeri di telefono, sbianchettare tutti i riferimenti e dire alla redazione delle Iene è arrivato questo plico anonimo con queste cose e ci hanno detto che riguardano due dirigenti di una squadra di serie A». Calabresi: «Il giorno che dovessimo fare il servizio Mario vorrebbe comparire?». Lomonaco: «No». Calabresi:«E in radio non la direbbe questa cosa?». Lomonaco: «Cioè dopo la riprenderebbe, non vorrebbe averne la paternità, no». Calabresi: «Non vorrebbe averne la paternità ma dopo batterebbe su questo tasto?». Lomonaco: «È sicuro». Calabresi: «È quello che lui vuole immagino». Lomonaco: «Quello è sicuro sì… devo dirti la verità a me onestamente il presupposto di partenza di questa storia non mi piace tantissimo perché comunque è una cosa… ovviamente illegale e non…».

Lomonaco scopre la telecamera e prova a «smarcarsi». Lomonaco: «Senti Paolo ma tu hai registrato qualcosa? Ti ho detto io la percentuale del fatto che possa trattarsi anche di qualcosa di non completamente come è stato raccontato o come mi è stato raccontato io ce l’ho… ma poi io ti ripeto in questa storia io c’entro relativamente». Calabresi: «Vabbè vediamo Mario incontriamoci quando vuole il prima possibile». Lomonaco: «Va bene».

Calabresi incontra Corsi. Corsi: «Presi dalla cosa che era bella grossa io poi sono andato a cercare perché è una cosa che comunque è grave e va verificata totalmente… sono andato a cercare questa persona non si è fatta più vedere né sentire era una persona che poi noi conoscevamo a dirti la verità… non si è più trovata perciò si vede che me stava a dì ‘na cazzata perché sennò venivi fino in fondo… perciò secondo me c’avevi ragione te o chi l’ha pensato per me questa era ‘na cazzata».

Il Tempo – Alessandro Austini

Il Romanista – Romeo, quello degli errori di Cagliari

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L’ultima volta in cui Romeo arbitrò la Roma non andò affatto bene. Ci riferiamo alla sconfitta per 4-2 subita a Cagliari lo scorso 1 febbraio nella quale il veronese inanellò una impressionante serie di errori, a partire dai due rigori negati ai giallorossi che finirono con l’influenzare pesantemente il risultato finale. Il primo per uscita fallosa di Agazzi su Simplicio (che, però, ad onor del vero, aveva stoppato il pallone di mano senza, peraltro, che l’arbitro se ne accorgesse); il secondo per una evidente trattenuta di Agostini a Kjaer. A questi errori più marchiani va aggiunto poi il fuorigioco di Thiago Ribeiro in occasione del 3-2 dei sardi. Un offside non macroscopico, ma comunque rilevabile da un occhio più attento di quello del segnalinee Di Stefano.

Quella è stata una delle due sconfitte subite dalla Roma con Romeo (l’altra fu il 2-3 in casa con il Palermo del 16 aprile 2011), con il quale il bilancio in campionato è completato da altrettante vittorie dei giallorossi: il 3-0 all’Olimpico con il Genoa del 17 febbraio 2010 e l’1-0, sempre in casa, con il Bari del 12 dicembre 2010. Del Novara, in questo campionato, ha diretto solo una partita, quella pareggiata 1-1 a Lecce nella quale non dette un rigore ai piemontesi per un fallo di mano di Tomoli e annullò un gol a Meggiorini per un fuorigioco inesistente. Ad assiterlo saranno i signori Giachero e Comito.

Il Romanista – Franco Bovaio

Il Tempo – Totti si candida, stop per Pjanic

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Una corsa contro il tempo con un unico obbiettivo: il Novara. Francesco Totti è pronto, e domenica vuole esserci a tutti i costi. Smaltito del tutto l’affaticamento ai flessori della coscia e una lieve contusione rimediata a San Siro, il capitano giallorosso è tornato ieri in gruppo a Trigoria svolgendo senza intoppi l’intera seduta. Abbandonato il lettino della fisioterapia, il numero dieci forzerà in questi due giorni per convincere Luis Enrique a meritare una maglia da titolare.

Nella girandola dell’infermeria giallorossa, Osvaldo lascia il posto a Pjanic. L’italo argentino, superato il dolore alla caviglia dopo un movimento fatto male in allenamento, domenica ci sarà. Soltanto un affaticamento invece per il bosniaco, che ieri a scopo precauzionale ha lasciato il campo dopo aver sentito il solito fastidio ai flessori. Nessun allarme: previsto tra oggi e domani il rientro con i compagni.

Giornata di prove difensive per il tecnico spagnolo, che senza Burdisso, Juan, Cassetti e Heinze squalificato, ha dedicato una parte del lavoro sulla coppia Kjaer-De Rossi. Un lavoro costante a pochi passi dal campo A, recentemente intitolato al compianto Agostino Di Bartolomei. Amarcord di ricordi per Francesco Totti, che alla rivista “La Roma” disegna così lo storico numero dieci: “Ago è la storia di questa maglia e della società. Lui è il Capitano”. Un pensiero speciale condiviso anche da Daniele De Rossi: “Di Bartolomei ha significato tutto quello che da ragazzo volevo diventare, quello che chiunque inizi questa professione sogna di essere un giorno”.

Il Tempo – Adriano Serafini

Corriere della Sera – Roma, il turnover dei malati: Pjanic al posto di Osvaldo

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Dopo il turnover in campo, quest’anno la Roma sembra aver inventato anche quello in infermeria. E così, dopo Totti e Osvaldo, ieri è toccato a Miralem Pjanic rimanere ai box per un «lieve affaticamento ». Niente di grave fanno sapere dall’infermeria di Trigoria, ma quello del bosniaco è il quindicesimo caso dall’inizio della stagione di calciatore costretto a fermarsi per un problema muscolare. Un po’ troppi per trattarsi soltanto di una sfortunata coincidenza. Se l’ex centrocampista del Lione non dovesse essere a disposizione per la gara di domenica alle 12.30 contro il Novara (arbitra Romeo) il danno per Luis Enrique sarebbe doppio.

Il tecnico spagnolo, infatti, sarà costretto a fronteggiare l’emergenza difensiva (out gli infortunati Burdisso, Juan, Cassetti e squalificato Heinze) arretrando De Rossi al fianco di Kjaer. Senza il bosniaco anche il centrocampo sarebbe pressoché inedito, con Gago davanti alla difesa e due tra Simplicio, Marquinho, Viviani e Perrotta come intermedi. La buona notizia riguarda i recuperi di Totti e Osvaldo, che ieri si sono allenati regolarmente e sono a disposizione. Che poi giochino entrambi titolari non è per niente scontato anche perché Luis Enrique, al termine della gara contro il Milan, era particolarmente arrabbiato per la prestazione della squadra ancora più che per il risultato.

Insoddisfazione che, sommata a quella mostrata dopo le gare vinte contro il Palermo e contro il Genoa (anche se l’asturiano ha poi rettificato la sua analisi su quella partita) ha fatto nascere il dubbio che ci sia una divergenza di vedute tra lui e la squadra sul modo di interpretare alcune situazioni tattiche. Da una parte i giocatori che reclamano una maggiore prudenza, dall’altra il tecnico che non ammette deroghe rispetto ad un atteggiamento sempre propositivo. In pratica il conflitto che c’è tra il calcio all’italiana e quello alla spagnola. A sostenere la tesi dei calciatori ci sono anche i dati pubblicati dalla Lega Calcio e dalla Panini Digital, che evidenziano come nelle 29 partite di campionato disputate la Roma abbia avuto per 28 volte un possesso palla maggiore o uguale all’avversario, ottenendo solo 12 vittorie. Nell’unica occasione in cui è stato l’avversario (il Napoli) ad avere la supremazia è arrivata una delle vittorie più convincenti.

La statistica è completata dai dati sui tiri in porta (19 volte la Roma ha tirato più dell’avversario) e dall’indice di pericolosità (misura la produzione offensiva di una squadra considerando il possesso palla, la capacità di verticalizzare, di giungere al tiro e di creare occasioni da rete), che ha visto la Roma prevalere per 17 volte. Numeri che difficilmente faranno cambiare idea al tecnico spagnolo, ma che non possono essere ignorati. Da Trigoria, infine, definiscono «una bufala» la notizia circolata ieri di un presunto interessamento per Fernando Torres mentre il Parma comincia a mandare segnali per Borini (che ieri ha compiuto 21 anni). «La Roma—le parole dell’a.d. Pietro Leonardi a Radio Radio — ha la priorità ma ora non c’è nessun accordo per il riscatto. E il prezzo del giocatore in questo momento è molto alto».

Corriere della Sera – Gianluca Piacentini

Leggo – Centrocampo a secco

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Osvaldo, Borini e poi il nulla: alla Roma mancano i gol. Quelli di Lamela (fermo alla rete col Palermo all’esordio), quelli di Totti (quattro, mai così pochi dalla stagione ’96-’97), ma soprattutto quelli dei centrocampisti.
Tra le prime otto del campionato, infatti, la Roma è penultima in fatto di realizzazioni della mediana. Sono appena 9 i gol messi a segno da De Rossi e compagni. Solo l’Inter ha fatto peggio (con otto), mentre il Milan è lontano di ben 10 lunghezze. Un dato allarmante se si considera che il gioco del Barcellona (al quale la Roma cerca di ispirarsi) ha permesso ai centrocampisti di siglare già 22 gol quest’anno. Da notare poi che solo tre volte le reti dei mediani giallorossi sono venute da azioni manovrate e non da calci piazzati o da conclusioni fuori area: solo il gol di Simplicio in Roma-Atalanta e quello di Pjanic nel 2-1 al Lecce. Una miseria.
A oggi, con 46 gol in 33 gare ufficiali, la proposta di Luis Enrique è la peggiore dell’ultimo decennio giallorosso. Peggio della Roma «pragmatica» di Ranieri e Capello (fatta eccezione la stagione 2001-02, quando però la Roma aveva la migliore difesa), lontanissima da quella spettacolare di Spalletti che mandava in gol tutta la rosa ad eccezione del portiere.

«Ci saranno parecchie gare da over, faremo e subiremo tanti gol» era stata la promessa a inizio anno. Ma il risultato più frequente di questo 2012 è stato l’1-0 (contro Parma, Genoa e Palermo) senza considerare che nelle ultime 7 gare a finire nel tabellino marcatori sono stati solo Borini (4 volte) e Osvaldo (2). Una media-gol quella di questa stagione (1,4 a partita) che stride anche col passato personale di Lucho, visto che dopo 33 gare il suo Barcellona B lo scorso anno aveva messo a segno 63 reti. Contro il Novara, oltre a vincere per continuare a sperare nell’Europa, la Roma dovrà incrementare anche questa media. Luis Enrique si affiderà ancora ad Osvaldo, ma chiederà più cattiveria a Lamela e Bojan. Quest’ultimo, con 4 gol in 959’, è uno dei giocatori con la media-reti più alta.

Leggo – Francesco Balzani

Corriere dello Sport – La Felberbaum: “Mi piace cucinare per il mio De Rossi”

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«E’ vero, quando lo racconto mi fanno ancora le pernacchie, ma quando ci siamo conosciuti non sapevo chi fosse» . Sarah Felberbaum, attrice nata a Londra ma romana d’adozione, parla così del suo attuale fidanzato. Uno che a Roma, e non solo, ed ecco la spiegazione delle «pernacchie» , conoscono tutti: Daniele De Rossi. La passione per la Roma della Felberbaum però, condivisa con gli amici di sempre, non è nuova. Già undici anni fa, nel 2001, l’attrice festeggiava la vittoria dello scudetto giallorosso per le vie del centro di Roma, tra brindisi e abbracci. (…). «Siamo fidanzati da un anno» ha raccontato l’attrice a Radio 2 SuperMax.

ABITUDINI – Di fronte ai microfoni, ospite di Max Giusti, la Felberbaum non ha avuto problemi a raccontare alcune delle abitudini della vita condivisa col mediano giallorosso: «Una vita normalissima, senza accorgimenti particolari» (…) «Siamo molto simili e facciamo tutto quello che vogliamo, certo non ce ne andiamo a spasso a Via del Corso…» . Al momento della trasmissione radiofonica, De Rossi, che stava ascoltando da Trigoria, è intervenuto con tramite sms, tra un saluto ai conduttori e un complimento per la sua ragazza.

SERA – Per quel che riguarda la sera, due informazioni per i tifosi giallorossi. De Rossi esce poco, lo conferma Sarah: «Mi piace starmene a casa con lui» . A casa però, il rischio è forse quello di mangiare troppo?(…) «Stiamo a casa e a me piace cucinare, sono fortissima con cacio e pepe e lasagne».

Corriere dello Sport – Alberto Ghiacci

Il Romanista – Totti, ti manca solo il Novara

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Domenica o, forse, mai più. Ci sono tanti buoni motivi per i quali Francesco Totti farà il possibile per non mancare all’appuntamento con il Novara. Tanti motivi più uno. Perché, se dovesse dare forfait a causa i problemi fisici che lo hanno franato in allenamento per tutta le settimana, tra qualche anno (speriamo tantissimi), quando avrà smesso di incantare con il suo calcio e avrà abbandonato i campi (solo a pensarlo viene già il magone) e magari andrà a scorrere i numeri pazzeschi della sua carriera, potrebbe provare un senso di fastidio a vedere che nell’elenco sterminato di squadre a cui ha segnato manca il Novara.

Perché il capitano ha segnato a tutte le formazioni che compongono l’attuale Serie A. Ma tutte tutte. Dal Parma, che è la sia vittima preferita, fino al Cesena, contro il quale qualche mese fa ha impiegato appena 34 secondi ad andare a segno. Nella lista il Novara però non c’è. E non certo per colpa di Francesco. Visto che l’ultima volta che i piemontesi avevano visto la Serie A prima di questa stagione, era stata 55 anni fa. Agli avversari di domenica si può augurare di stare nel calcio che conta ancora tante volte. Ma, vista la situazione di classifica, c’è il serio rischio che la loro strada possa non incrociarsi più con quella di Francesco.

Che, sempre per colpe non sue, non ha potuto lasciare il segno nella partita di andata. Era il 5 novembre scorso, e mentre Bojan e Osvaldo sul sintetico regalavano alla Roma un’importante vittoria dopo il doppio ko contro Genoa e Milan, Totti era fermo ai box per l’infortunio rimediato un mesetto prima contro l’Atalanta. Infortunio che lo ha tenuto fuori a lungo e che ha contribuito a ridurre il suo numero di gol stagionali. Per il momento il conto è fermo a quota 4, alla doppietta di gennaio contro il Cesena. E’ il momento di tornare a segnare, di avvicinare ancora il podio dei marcatori di tutti i tempi in Serie A, che dista solo cinque lunghezze.

E ritrovare il gol (sarebbe il numero 212) proprio al termine della settimana in cui ha festeggiato i 19 anni dal suo esordio, della settimana dell’incontrato con Roberto Baggio, della settimana in cui ancora una volta è stato ricoperto di critiche ingiuste, avrebbe un grande valore simbolico. Con un gol Francesco rispedirebbe per l’ennesima volta al mittente le accuse, dimostrerebbe a tutti di essere sempre il più forte. Come se ce ne fosse ancora bisogno…

Il Romanista – Daniele Giannini

Il Messaggero – Spavento per Pjanic. Totti e e Osvaldo tornano disponibili

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Solo uno spavento. Ieri Miralem Pjanic è stato costretto a lasciare il campo d’allenamento in anticipo. Quanto basta per allarmare Luis Enrique che in seguito ha potuto tirare un sospiro di sollievo. La nota emessa da Trigoria parla di un lieve affaticamento ai flessori ma in realtà più che un problema muscolare si tratta di un fastidio tendineo che permetterà comunque al bosniaco di essere presente contro il Novara. Nell’anticipo domenicale delle 12,30 saranno disponibili anche Totti e Osvaldo che hanno smaltito i loro acciacchi. Gli unici a rimanere a guardare saranno dunque gli infortunati Juan, Burdisso, Cassetti, Lobont e Borini. Riposo domiciliare ieri per Curci a causa di un lieve stato febbrile.

Mercato: torna a circolare con insistenza il nome del giovane Ocampos. Il talento del River Plate era stato accostato alla Roma sia nella sessione estiva che nell’ultima invernale. Classe ’94, dieci mesi fa si poteva prendere con poco più di 1,5 milioni: ora il suo prezzo è lievitato a 15. Il ds Sabatini non lo perde di vista anche se la concorrenza non manca: tra i numerosi club interessati ci sono Barcellona, Inter e Juventus.

Il Messaggero – Stefano Carina

Corriere dello Sport – Quote di Unicredit scatta la prelazione per i soci americani

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Due mesi alla scadenza. Entro il 31 maggio la Roma procederà con l’aumento di capitale: primo step da 50 milioni di euro, poi altri trenta da distribuire, e ancora, se le necessità dovessero rivelarsi impellenti nel tempo, anche altre somme fino a un totale di oltre 100 milioni di euro. Domani una scadenza per Unicredit, socio di minoranza della cordata statunitense nella holding che controlla il 78% delle azioni giallorosse: la banca ha la possibilità di cedere fino al 75% del suo 40% a un eventuale nuovo investitore, previo consenso degli americani. Da domenica poi, Pallotta e soci, oltre al consenso, vanteranno anche un diritto di prelazione (…)

INVESTIMENTI – E i giorni che porteranno alla ricapitalizzazione, saranno decisivi proprio nell’individuzione di nuovi investitori. Perché mentre l’istituto bancario è orientato probabilmente agli imprenditori con cui i rapporti sono già esistenti, Pallotta e i suoi pensano ad altri orizzonti e ad altri mercati. Non sono escluse novità già nelle prossime settimane. «Fondamentale la strategicità dei nuovi possibili ingressi, sia per il mercato di riferimento che per quello territoriale» fanno sapere da Trigoria. In altre parole: non conta solo la provenienza dei nuovi investitori (italiani o stranieri) ma anche il campo in cui operano (attinenza o meno con sport e media, per esempio). Tanti i soggetti che potrebbero essere presi in considerazione, da nuovi americani a gruppi asiatici che avrebbero la precedenza. (…)

TOURNÈE – La Roma dovrà anche pensare bene alle tournèe annunciate. Si andrà negli Stati Uniti, sia a fine luglio che nella sosta invernale. Possibili problemi però in entrambi i casi. Per il viaggio estivo bisognerà aspettare il risultato sportivo di questa stagione, che dirà se, in quale competizione e in che turno la Roma giocherà una delle prossime coppe europee. In inverno, invece, il campionato si fermerà il 23 dicembre, per riprendere il 5 gennaio. Dopo qualche giorno di riposo, a Natale e prima di Capodanno, il gruppo partirà per un viaggio che potrebbe compromettere la condizione in vista della prima giornata del 2013: sicuri che fuso orario e viaggi saranno smaltiti in tempo per presentarsi in buona forma il 5 gennaio?

RIVISTA – Di Pallotta, scherzando, ha parlato il ds Sabatini. “Il suo primo obiettivo – ha detto alla rivista La Roma – è farmi smettere di fumare? Non vorrei partisse con un fallimento…” . (…) Totti ha parlato di Di Bartolomei, dicendo che “Ago è la storia della Roma, da piccolo volevo diventare come lui”.

Corriere dello Sport – Alberto Ghiacci

Il Messaggero – Lamela, prova del nove

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Prima di discuterli, bisogna conoscerli. Non sono scommesse, termine fuori luogo quando si investono 10 milioni (e oltre) di euro per loro, ma comunque talenti. Dopo tre anni, la Roma si trova nella stessa situazione. Davanti a un campione che fatica a decollare. E che il club non riesce a decifrare. Le similitudini sono nei loro colpi geniali, nei loro dribbling in piena corsa e nelle loro accelerazioni improvvise. E anche nei numeri della loro prima stagione con la squadra giallorossa: Erik Lamela viaggia alla stessa velocità di Jeremy Menez. […]

E’ sotto i riflettori dall’inizio, lo sarà ancora di più in questo finale del torneo. A verificare il suo rendimento sarà soprattutto Walter Sabatini, il ds che lo spinto da Baires a Trigoria, senza guardare al costo dell’operazione, perché sicuro della bontà dell’acquisto, il più pesante per la nuova proprietà. Quasi 20 milioni il prezzo finale del trasferimento del Coco, comprese le tasse internazionali e le percentuali per accontentare il manager che lo ha portato via dal River Plate, 12 quelli per il cartellino che è poi la cifra spesa per Jerry, arrivato nell’agosto del 2008 dal Monaco. Lamela ha il vantaggio di essersi presentato qui in anticipo sul genietto di Longjumeau, nel senso che ha firmato per la Roma che aveva ancora 19 anni mentre Menez ne aveva compiuti già 21. Anche nel carattere e nella personalità l’argentino sembra più pronto del giovane collega.[…]

Vive con mamma Miriam e papà Josè, con i suoi fratellini Axel e Brian. E con la fidanzata Sofia Herrero. Si concede qualche uscita con la ragazza, anche in centro. Magari una serata a Campo de’ Fiori, per una pizza nei locali della capitale frequentati dai loro coetanei, imitati di più quando si scatena alla Playstation. Testa alta. Se Menez ciondolava, Lamela ha la schiena dritta. In Argentina lo definiscono, da sempre, predestinato. Nonostante non abbia mai segnato tante reti. Proprio come il francese. Le coincidenze, insomma, si sovrappongono valutando la loro prima stagione, iniziata per entrambi con problemi fisici, tanto da ritardarne l’inserimento nel gruppo. Media bassissima: 0,12 gol per partita.[…]

Quattro a stagione anche nelle due successive, ma solo una e due in campionato, distribuendo le altre in Europa League, tre, e Champions, due. Menez, insomma, è sempre meno decisivo. Perde fiducia in se stesso, non lascia mai (o quasi) il segno. La gente che lo ha sempre seguito con passione, comincia a fischiarlo. A contestarlo. La separazione dalla Roma l’anno scorso, dopo una stagione orribile che il francese avrebbe voluto interrompere già a gennaio, trasferendosi in Italia o all’estero. Lamela sembra più forte psicologicamente. Ha fretta e non perché si è tolto lo sfizio di viaggiare su una Porsche Cayenne. Si è sbrigato ad arrivare in Italia e a scegliere la casa di Totti all’Axa che Menez ha preso solo alla fine della sua avventura. Una villetta su due piani che il capitano ha affittato all’argentino e ai suoi e che è proprio di fronte alla storica residenza di famiglia di Francesco, dove vive ormai da anni mamma Fiorella.

Il Messaggero – Ugo Trani

La Repubblica – Roma, in onda la stangata fallita “Sono massoni, è una cosa atroce”

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Ricordate la storia raccontata da “Repubblica” il 17 marzo? La stangata alla vaccinara ai danni della Roma calcio che voleva far passare il suo direttore generale Franco Baldini e il consigliere di amministrazione Mauro Baldissoni, come due loschi massoni? Ma sì, quella su cui ora indaga la Procura di Roma e che mette insieme un giornalista in pensione, Roberto Renga, suo figlio Francesco, una voce delle radio “libere”, Giuseppe Lomonaco, e il suo principale, Mario Corsi, detto “Marione”, un tipo passato dalla militanza neofascista alla predicazione alla curva, di cui si è fatto industria. I quattro, indagati e risentiti, avevano smentito, minacciando querele e invitando ad attendere, perché il tempo sarebbe stato galantuomo. Bene, ieri, le “Iene” hanno mandato in onda le immagini e le voci della “bufala” che loro hanno scoperto, filmato e registrato di nascosto, e da cui questa storia è cominciata. Una magnifica piece neorealista.

L’avventuroso manipolo di “sola” (così a Roma viene definito chi prova a rivogare la fuffa) appare eccitato dalla carta straccia che ha in mano (finte intercettazioni di sms che accreditano la “fratellanza” di Baldini e Baldissoni) e vuole rifilare alla iena Paolo Calabresi. «La cosa è atroce – dice con enfasi grottesca Renga – perché si evincono due cose. Uno: c’è la massoneria ed ecco perché non capivamo la Roma agli americani. Due: hanno cose terrificanti da nascondere». Peccato non sia vero e Calabresi non sia un fesso. «Ma tu sei certo della fonte che ti ha dato queste carte?», chiede. «Sì – fa lui – lo sono perché sennò…». Poi suggerisce anche come confezionare il pacco: «Io sai come l’avrei pubblicato? Fotografato, facendo vedere con il bianchetto cancellato. Questi sono i dirigenti del calcio italiano. Che è uno scoop, comunque ». Non è uno scoop, ma una pizza di fango, sulla cui bontà si spertica però anche Lomonaco. Dice a Calabresi: «La storia secondo me è assolutamente vera. E’ una cosa grossissima». E poi, per non guastare, spiega che il materiale a Renga lo ha passato Mario Corsi. «Qua è come se ci fosse un unico gruppo di lavoro, diciamo».

Potrebbe finire qui. Ma Roma e il calcio sono pieni di sorprese. E in questa storia, per una singolare coincidenza, fa ora “capoccella” il nome di Luciano Moggi. Ascoltato in Procura dal pm Paola Filippi, Paolo Calabresi racconta infatti un curioso episodio. Pochi giorni prima che la velenosa patacca diventi di pubblico dominio, la iena riceve una telefonata dall’ex dg della Juventus. I due non si sentono da più di due anni, ma Moggi ha urgenza di incontrarlo. Gli dà appuntamento nello studio di uno dei suoi avvocati, a Roma. Che avrà mai da dirgli? Al pm, Calabresi racconta che Moggi gli chiede notizie di suo figlio, un ragazzo che gioca nelle giovanili della Roma («Mi dicono che è forte. Ma sei tu il padre?»), quasi a lasciar intendere che potrebbe anche farlo seguire da qualche procuratore, salvo poi condurre la conversazione su inutili facezie. Si dirà: che c’entra? Forse nulla. Se non fosse che Procura e Digos, il 17 mattina quando “Repubblica” è in edicola, restano colpiti dalle parole con cui Renga reagisce alla vergogna che lo ha travolto. «Non ho nulla di cui preoccuparmi. Forse dovrebbe esserlo chi ha un figlio che gioca nella Roma». Povero ragazzo. E povero Moggi. Che sfortuna parlare del figlio della Iena proprio in quei giorni.

La Repubblica – Carlo Bonini

Le Iene – servizio: dove nasce l’inchiesta sul dossier contro Roma

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Nel corso della puntata de “Le Iene” di giovedì 29 marzo è stato mandato in onda il servizio di Paolo Calabresi, inviato della trasmissione televisiva di Italia 1, che mostra un video che arricchisce la vicenda sull‘inchiesta aperta dalla Procura di Roma sul tentativo di dossieraggio contro Baldini e Baldissoni, rispettivamente direttore generale e consigliere dell’As Roma. Il servizio svela una parte dei dialoghi tra la Iena e i giornalisti Roberto Renga e Giuseppe Lomonaco.

Europa League: Athletic Bilbao,che impresa! Vincono anche Atletico Madrid, Az e Sporting Lisbona

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Che partita a Gelsenkirchen! Non bastano due gol dell’eterno Raul Gonzales Blanco (74 gol nelle competizioni europee) allo Shalke 04, che perde in casa per 4-2 contro uno straripante Athletic Bilbao, trascinato alla vittoria dalla doppietta di Llorente e da gol di De Marcos e Muniain. Vincono Atletico Madrid, Sporting Lisbona e Az Alkmaar con il medesimo risultato di 2-1 e si prospettano gare di ritorno davvero accese ed aperte a qualsiasi esito.

Questi i risultati:

Atletico Madrid   2-1   Hannover ( 9′ Falcao, 38′ Diouf, 89′ Salvio)

Sporting Lisbona   2-1   Metalist ( 51′ Izmailov, 64′ Insua, 91′ Cleiton Xavier)

Shalke   2-4   Athletic Bilbao ( 22′, 60′ Raul Gonzales, 20′, 73′ Llorente, 81′ De Marcos, 93′ Muniain)

Az Alkmaar   2-1   Valencia ( 46′ Holman, 52′ Mehmet Topal, 79′ Martens)

Fioretti (Staff sanitario As Roma): “Totti è in forma, Osvaldo ok. Pjanic? Stop precauzionale”

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Alessandro Fioretti, membro dello staff sanitario dell’As Roma, ha fatto il punto sulla situazione degli infortunati in casa giallorossa. Intervistato da Roma Channel, Fioretti ha chiarito i problemi relativi a Totti, Osvaldo, Pjanic, Juan e Borini. Ecco le sue dichiarazioni:

Totti è tornato in campo…
“E’ in buona forma, era tranquillo ed ha svolto un buon allenamento. Siamo contenti perché sapevamo che le sue condizioni erano buone”.

Smaltito l’affaticamento per il Capitano?
“Sì, dopo due giorni di differenziato oggi è tornato a lavorare con la squadra”.

Che è successo con Osvaldo?
“Ieri ha interrotto l’allenamento due minuti prima, ha sentito un fastidio che già gli aveva dato problemi ma niente di particolare”.

Per Pjanic invece?
“Interruzione precauzionale dell’allenamento”.

Juan è tornato a correre…
“I tempi sono maturi perché possa tornare a correre. Oggi erano in programma questi dieci minuti di corsa”.

Tempi di recupero per il brasiliano?
“Qualche settimana. Non diamo ancora una data precisa ma siamo contenti e fiduciosi e speriamo di vederlo in campo il prima possibile”.

Anche Borini è sceso in campo oggi…
“I tempi per lui sono più corti, ci vorrà qualche giorno perché possa tornare in gruppo e a disposizione del tecnico”. 

Boglione (pres. Kappa): “La nuova maglia della Roma sarà tradizionale”

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Marco Boglione, presidente di Kappa, ha svelato un’anticipazione sullo stile della maglia che la Roma indosserà nella prossima stagione. Ecco le sue dichiarazioni pubblicate all’interno dell’ultimo numero della rivista “La Roma”:

“Con la Roma vogliamo costruire qualcosa di importante. La proprietà americana farà volare il brand giallorosso, sono dei maestri. Come sarà la nuova maglia? Bella e tradizionale”.

 

Ujkani: “La Roma soffre nei minuti finali, dobbiamo provarci “

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Il portiere del Novara Samir Ujkani, protagonista involontario di un terribile infortunio ad inizio stagione, quando nel match interno col Bologna ha subito la frattura di naso e zigomo e la perdita di 4 denti, ha parlato della prossima sfida in programma contro la Roma (domenica 1 aprile, ore 12.30, stadio Olimpico). Ecco quanto dichiarato dall’estremo difensore albanese:

Sembri completamente ristabilito dopo l’infortunio…
“Sto bene, è passato tutto. In questi casi non devi ripensarci, anche perché dicono che due volte non succeda mai”.

Rigoni, visto il rendimento, è stato tra i migliori della stagione. Forse è arrivato al grande calcio troppo tardi…
“Marco sta facendo un campionato straordinario, il c.t. potrebbe pensarci. Lavora molto, è arrivato solo ora in serie A ma meriterebbe una possibilità. E può giocare in tutte le posizioni”.

Come cercherete di fermare la Roma?
“Noi di solito andiamo bene negli ultimi minuti, dove invece la Roma ha dimostrato di soffrire – le parole di Ujkani ai microfoni di Rete Sport -. Dobbiamo cercare di rimanere concentrati fino alla fine e provarci”.

Cosa cambia nel gruppo se arriva un allenatore nuovo?
“Personalmente non cambia nulla… io devo continuare a non prendere gol. Tatticamente può variare qualcosa ma alla fine in campo ci andiamo noi”.