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Gazzetta dello Sport – Paura De Rossi, Luis senza difesa: “Ma giocherà”

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I tacchetti lasciano il segno, il dolore è forte come lo spavento, la Roma trema. Accade tutto alle 13.40: lo scarpino di Bojan Krkic incontra il gomito sinistro di Daniele De Rossi. L’impatto costringe l’azzurro ad abbandonare l’allenamento, la preoccupazione è tanta perché lì per lì non riesce più a stendere il braccio, il panico si fa strada nell’infermeria di Trigoria perché senza De Rossi Luis Enrique non saprebbe chi schierare accanto a Kjaer, l’unico difensore superstite della rosa giallorossa, oltretutto quello col rendimento peggiore. Passano i minuti, il dolore resta ma si fa più sopportabile, lo spavento cala perché dopo la prima valutazione medica sono tutti d’accordo nel giurare che «De Rossi ci sarà». Ha solo una contusione, col passare delle ore il livello di allerta scende, comunque il ragazzo giocherà. Già, anche con un braccio solo.

Un paio di ore prima, Luis Enrique aveva annunciato ufficialmente l’arretramento di De Rossi, per nulla preoccupato. «Daniele può giocare ovunque, anche al centro della difesa è una garanzia». Soprattutto in un reparto che tra defaillance, infortuni e squalifiche, ha sofferto le pene dell’inferno, spesso vanificando quanto di buono costruito dal resto della squadra. E alimentando un dubbio divenuto quasi esistenziale: sono scarsissimi i difensori o è il modulo di Zichichi che li lascia troppo scoperti? Detto che la squadra ultimamente è apparsa straordinariamente prudente, ma più per istinto di sopravvivenza dei calciatori che per convinzione del tecnico, Luis si prende tutte le responsabilità, pure un po’ stizzito: «Quando sbagliamo, sbagliamo tutti. Se ho accennato in passato alla difesa, in realtà parlavo di errori di tutta la squadra, e mi metto in mezzo anche io». In effetti, hanno sbagliato pure gli attaccanti, tanto che da anni non si vedeva un reparto così stitico alla Roma. Luis Enrique se ne frega. «A me interessano più le palle gol create».

La conferenza sale di tono. L’asturiano si irrita quando gli si chiede conto delle difficoltà di apprendimento della squadra, ancora evidenti dopo otto mesi di lavoro. «Normale, il calcio non è matematica. Anche Ferguson dopo 25 anni ha le sue difficoltà al Manchester United». Gli piacerebbe avere gli stessi problemi di sir Alex, da ieri si è preso un tempo sufficiente per provarci. «Avevo detto che sarei rimasto qui cinque anni? Facciamo dieci, io sto benissimo a Roma». Che, è bene chiarirlo una volta per tutte, non è né vuole essere la fotocopia del Barcellona (non essendone, in effetti, nemmeno parente alla lontana). «Non cerchiamo di giocare come il Barcellona, è impossibile — ammette Luis Enrique —. Il modello di gioco che più ti avvicina alla vittoria è quello che ti porta vicino alla porta. Così ho fatto nelle squadre dove sono stato e così sto facendo qui. Il nostro è un calcio associativo, ma fare quello che fa il Barcellona è impossibile. Il Barça ha caratteristiche che non si adattano ai nostri giocatori». E la Roma ha giocatori che porterebbero le borracce a quelli del Barça. «I nostri sono giovani, e il guaio è che qui si pretende troppo da loro».

Saranno in grado almeno di battere il Novara? Non a caso, Luis avverte: «Mi preoccupa la mia squadra, se avrà l’atteggiamento mentale giusto». E la rincorsa all’Europa, è ancora aperta? «Prima battiamo il Novara, poi ci penseremo. È un’avversaria pericolosa. E poi alle 12.30, davvero un orario strano…». A Roma si dice: a chi tocca nun se ‘ngrugna. Tradotto: prima o poi capita a tutti. Capito Luis?

Gazzetta dello Sport – Alessandro Catapano

Il Messaggero – De Rossi, un sabato da brividi, una domenica da centromediano

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Un contrasto, un calcio involontario di Bojan proprio sul gomito, dolore, braccio mezzo addormentato e addio allenamento. Sabato agitato, per Daniele De Rossi. Luis non aveva fatto in tempo a dire che, vista l’emergenza, avrebbe giocato in difesa che Daniele è stato costretto a fermarsi e a tornare con il muso lunghissimo negli spogliatoi, facendo agitare il tecnico e l’intero staff della Roma. Tutto risolto in fretta, è stato assicurato. Traduzione: De Rossi – a meno di colpi di scena – oggi all’ora di pranzo sarà in campo contro il Novara. E, come anticipato da Luis, giostrerà davanti a Stekelenburg al fianco di Kjaer.

Difensore centrale, insomma. Come già accaduto all’Olimpico contro la Juventus, nello scorso dicembre, e come è accaduto tante altre volte senza che qualcuno (molti…) se ne accorgesse. Assenti i convalescenti Burdisso e Juan, lo squalificato Heinze e pure Cassetti, l’arretramento in difesa di De Rossi è obbligato. Detto che Daniele ha già dimostrato di poter ricoprire senza problemi quel ruolo, resta da stabilire quanto la Roma guadagni in difesa e quanto perda a centrocampo. Fosse possibile, ci vorrebbero due De Rossi, uno per reparto. È già tanto, però, che nella Roma ce ne sia almeno uno. Comunque, in attesa dell’odierna risposta del campo, va sottolineata la disponibilità (massima) di De Rossi a posizionarsi in qualsiasi parte del campo pur di dare una mano. Anche a costo di convivere con una tallonite, che l’ha pesantemente condizionato sabato scorso in casa del Milan, e con una soglia del dolore molto bassa, come ha confermato in un’intervista qualche giorno fa.
Intanto, alla prima occasione utile, sono tornati a galla i suoi detrattori, quelli che non aspettavano altro che una prestazione sotto tono per rinfacciargli il contratto firmato con la Roma dopo la partita dell’Olimpico contro l’Inter. Scontato, conoscendo l’aria che tira a Roma. Come se fosse impossibile, o addirittura vietato, giocare male perché si guadagnano tutti quei soldi.

Detto questo, va aggiunto che nessuno, mai e poi mai, in avvio di stagione avrebbe immaginato di dover vedere una coppia di difensori centrali formata da De Rossi e Kjaer. Daniele contro la Juventus era stato partner di Heinze e aveva segnato la rete del vantaggio della Roma, sfruttando un assist di Totti e un errore di Vidal davanti a Buffon. «Vorrei fare due gol ai miei amici Ujkani e Jensen», ha twittato ieri Kjaer. I tifosi della Sud, invece, sperano che il danese non faccia prendere gol alla Roma. De Rossi sarà lì, accanto a lui, anche o forse soprattutto per questo.

Il Messaggero – Mimmo Ferretti 

Corriere dello Sport – Luis Enrique: “Serve la vera Roma E’ vietato rilassarsi”

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L’ansia dell’ignoto agita Luis Enrique: «Non abbiamo mai giocato alle 12.30, è un orario strano, per noi non sarà facile. Dovremo essere molto pronti, altrimenti avremo problemi contro il Novara» . Soprattutto se la Roma entrerà in campo con la sensazione di avere già vinto: «Sarebbe un grave errore, perché le partite vanno giocate. Ecco, se c’è una cosa che mi preoccupa è la mia squadra. Non è ammissibile rilassarsi. Dobbiamo affrontare questo impegno con la mentalità giusta: intensità, velocità, ambizione» . Anche perché altrimenti, l’obiettivo Champions League diventerà davvero irraggiungibile: «Non penso al terzo posto ma a battere il Novara. E’ difficile fare calcoli sulla classifica, perché ci sono tante squadre davanti. Intanto vinciamo, poi pensiamo al resto. I conti si fanno sempre alla fine» .

La mandibola si irrigidisce, l’espressione si indurisce quando la platea gli fa notare che la Roma ancora non ha assimilato la sua idea di calcio. Luis Enrique si prende venti secondi per riflettere sull’argomento, poi spara: «Se volete posso dirvi che sono un cattivo allenatore, ma la verità è che a volte in campo non è semplice applicare quello che viene chiesto. So che è così perché sono stato calciatore. Sono il primo ad arrabbiarmi quando non vedo le cose che mi piacciono ma conosco bene il calcio: da fuori giudicare è facile mentre dentro basta un dettaglio a cambiare tutto […]. Se riesco a tenere la palla nell’altra metà campo, il rischio è il benvenuto» . Ma senza imitare il Barcellona, sia chiaro una volta per tutte: «Noi siamo la Roma, loro sono unici perché hanno giocatori unici. Se hai Messi, Iniesta, Xavi, Dani Alves che si passano il pallone in un metro senza sbagliare mai, è tutto più facile. Il Barcellona ha determinate caratteristiche che si adattano a certi campioni, noi abbiamo le nostre. Puntiamo a fare un calcio che piaccia ai tifosi e che ci avvicini alla porta avversaria. In questo siamo simili al Barcellona, ma solo in questo» .

Difende la sua Roma in blocco, a maggior ragione difende Totti pur lasciando capire che contro il Milan non gli è piaciuto. «Non credo sia giusto giudicare un calciatore per una partita – spiega – . Francesco serve ancora tanto alla squadra, è un punto di riferimento.  E la sua stagione sarà valutata a fine campionato. La sua, come la mia e quella degli altri» . Compreso Bojan, a cui restano nove partite per impadronirsi del mondo Roma: «Bojan è un ragazzo del 1990. Bisogna avere un po’ di pazienza con i giovani. Può diventare importante perché ha la cosa principale per un calciatore: la qualità. Non a caso ha battuto già tanti record rispetto all’età che ha. Per ora vedo che si sta allenando bene e mi aspetto che faccia sempre di più. Avrà le sue opportunità» . Tanto Luis Enrique non è un tipo che ha fretta: «Avevo detto che sarei rimasto cinque anni alla Roma. Ma per quanto sono contento qui, per come mi trattano i colleghi in Italia, penso che gli anni possano diventare anche dieci».

Corriere dello Sport – Roberto Maida 


Anticipo delle 20.45: Parma-Lazio 3-1

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Si conclude il sabato della serie A. Dopo il pareggio al Massimino tra Catania e Milan, è il Parma a conquistare i tre punti contro la Lazio. 3-1 è il risultato finale: gol al 6′ di Mariga, poi Floccari; riapre la partita Scaloni, entrato al posto dell’infortunato Dias, chiude i conti, nel secondo tempo, ancora Floccari. Lazio quindi ferma a 51 punti, domani Napoli, Udinese e Roma proveranno ad accorciare le distanze con la terza in clasifica.

Repubblica.it – Luis non molla il terzo posto. “Ma prima battiamo il Novara”

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Nonostante una difesa da reinventare, nonostante qualche acciacco di troppo che gli restituisce una squadra non certo al meglio dal punto di vista della condizione fisica, Luis Enrique crede ancora al terzo posto. Ma a una condizione: “Prima giochiamo, dopo vediamo se riusciamo a fare il nostro compito”. Quello, appunto, di continuare a inseguire il piazzamento che vale la Champions League. Con una preoccupazione particolare: “Spero la squadra non pensi di aver già vinto”.

“SPERO LA SQUADRA NON PENSI DI AVER GIÀ VINTO” – Luis non molla. I sette punti dalla Lazio terza e che già oggi potrebbe allungare, le nove gare alla fine per ridurre il gap e provare almeno a tornare in corsa, per non arrendersi. L’allenatore asturiano della Roma pesa tutto sulla propria bilancia: per questo prima di tornare a parlare di terzo posto pensa all’appuntamento di domenica all’insolito orario delle 12.30 contro il Novara: “Prima giochiamo, dopo vediamo se riusciamo a fare il nostro compito. Ci sono squadre avanti a noi, la cosa più importante è vincere la partita e non sarà facile. Per l’avversario e per l’orario, un po’ strano, perché è la prima volta che ci giochiamo”. Ma le preoccupazioni del tecnico sono anche altre. “Spero che i giocatori non si rilassino pensando che sia una partita già vinta. Mi preoccupa non arrivare con la mentalità giusta. Serve buona circolazione di palla e molta ambizione”. Qualità che spesso, nelle ultime partite, sono venute meno. Tanto da far sussurrare a qualcuno che la squadra faccia fatica a seguire le idee del suo mentore. Il motivo? “Perché sono un cattivo allenatore, è questo che volete sentire?”, sbuffa Luis. “Potrei stare qui anche 10 anni, e dopo 10 anni ancora mi faresti questa domanda, ‘perché non capiscono tutto quello che vuoi’? Perché questo sport non è matematica, non puoi controllare tutte le situazioni. Succede anche al signor Ferguson a Manchester dopo 25 anni”.

BENVENUTO RISCHIO -Eppure, i numeri stavolta danno torto a Luis Enrique: nelle ultime sette gare, la Roma ha realizzato appena sei reti, ma più di una in una partita, e con appena due giocatori: Borini le prima quattro, Osvaldo le ultime due. Pochi gol, nonostante la predica dell’asturiano di giocare un calcio offensivo: “Ma a me interessa di più sapere quante palle gol abbiamo fatto – replica lui – un allenatore deve essere preoccupato se una squadra non crea palle gol. Ma non ricordo una partita in cui non abbiamo fatto 4-5 palle gol, soprattutto in casa”. Dove domani con De Rossi costretto in difesa al fianco di Kjaer per la squalifica di Heinze, dovrà provare anche a non esporsi eccessivamente: “Ma la Roma ha un sistema di gioco che diventa rischioso se si commettono degli errori che normalmente non vanno fatti, ma se è rischioso tenere la palla nel campo avversario, benvenuto il rischio”. Nell’ultimo allenamento De Rossi è dovuto uscire dopo uno scontro di gioco con Bojan: contusione al gomito sinistro, ma ci sarà regolarmente.

“NOI COME IL BARÇA? NO, È IMPOSSIBILE” – Rischio, lo stesso che ha corso Totti con quel pallonetto fallito a Milano, e che ha attirato su di lui le critiche del giorno dopo: “È molto ingiusto parlare di un giocatore per una sola partita – spiega Luis – è chiaro che lui serve alla Roma e che sia come è stato fino a ora un calciatore di riferimento”. E pazienza se con quel colpo è sfumata una vittoria potenziale: “So che era una grande occasione per noi, ma la Roma ha fatto tutto quello che poteva fare lì. Tre giorni dopo il Milan ha pareggiato contro il Barcellona, i più forti del mondo, noi siamo riusciti quasi a fare una bella figura lì”. Quasi scontato, allora, il paragone tra la Roma di Luis e il Barça di Pep. Parallelo che però il guru asturiano rispedisce energicamente al mittente: “Noi non cerchiamo di giocare come Guardiola, cerchiamo di giocare associativo, perché è l’idea che ho e penso sia il modo di giocare che più ti avvicinerà alla vittoria e che in più fa piacere ai tifosi. Ma è impossibile fare quello che fa il Barcellona. Il nostro calcio può sembrare simile al loro perché è associativo, ma non li emuliamo”.

“QUI STO BENE, PERCHÈ CAMBIARE?” – Unica similitudine, semmai, le esclusioni di Bojan Krkic, ai margini con Guardiola prima e con Luis oggi. Chissà che domani con “Totti e Pjanic non al meglio”, non possa toccare a lui: “Non gioca quanto vorrebbe, ma sapete quanti anni ha? Sono soddisfatto di ciò che sta facendo ma voglio faccia ancora di più. Avrà opportunità e vedremo cosa farà”. E Luis Enrique, cosa farà? “I conti alla fine, quando vedremo cosa abbiamo fatto, io per primo”. Eppure, sul suo futuro non sembra avere dubbi: “Se avevo detto che potevo stare qui 5 anni ora dico che potrei starci 10 anni. Conosco le due canzoni, Roma Roma e Grazie Roma. Perché cambiare se sto benissimo qui?”.
Repubblica.it – Matteo Pinci

Indagini Calcio Scommesse: nuovi elementi coinvolgono la Lazio

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Procedono le indagini della magistratura di Cremona relative al Calcio Scommesse. Sarebbero arrivate ulteriori conferme relative al coinvolgimento della Lazio: si tratterebbe – secondo l’agenzia Ansa – di Lecce-Lazio e Genoa-Lazio giocate nel campionato 2010-2011. Per la prima parla in un interrogatorio per rogatoria il calciatore magiaro Gabro Horvat, mentre per Genoa-Lazio continua Carlo Gervasoni che, dopo l’interrogatorio dello scorso dicembre, il 12 marzo è stato sentito dal pm Roberto di Martino. Il contenuto è stato secretato, ma sembra che Gervasoni si riferisca a 42 partite, alcune di poco rilievo, in parte già anticipate nelle dichiarazioni di dicembre.

Anticipo delle 18, Catania – Milan 1-1. Montella: “Io alla Lazio? Tutto può succedere”

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Nel primo anticipo di serie A, giocato alle 18 al Massimino, Catania e Milan non vanno oltre l’1-1. Al gran gol di Robinho su splendido assist del solito Ibra, risponde Spolli che riporta il match in parità. Il Milan inoltre reclama per un gol fantasma: su una conclusione di Robinho, secondo i rossoneri, la sfera sarebbe stata respinta oltre la linea di porta da Marchese. Milan a + 5 dalla Juventus che giocherà il posticipo contro il Napoli, Catania a -1 dalla Roma che sarà impegnata domani contro il Novara.

Al termine dell’incontro il tecnico degli etnei Vincenzo Montella si è mostrato possibilista su un eventuale approdo sulla panchina della Lazio. Ecco le sue dichiarazioni: “Lazio? Fa piacere la stima di una società così importante. La mia storia con la Roma non la cancello, sarebbe un passaggio complicato ma non mi piace fare proclami perché può succedere di tutto negli anni. Ci sono solo tante chiacchiere per ora. Degli interessamenti lo dite voi. In questo momento penso al Catania”.

Petrov: “Mi ritiro, lotterò per la mia vita”

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Al capitano dell’Aston Villa Stiliyan Petrov è stata diagnosticata una forma acuta di leucemia. Queste le sue parole, riportate dall’ansa: “Per me il calcio è finito. Mi ritiro e lotterò per la mia vita“.

Roma-Novara: le probabili formazioni. Rebus in difesa. In attacco tridente Lamela-Totti-Osvaldo

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Dopo una settimana caratterizzata da un serie di infortuni la Roma di Luis Enrique si appresta ad ospitare il Novara, per la prima volta in questa stagione, nell’anticipo domenicale delle 12.30. La difesa, con gli infortuni di Juan e Burdisso e la squalifica di Heinze dopo il giallo rimediato col Milan, è il reparto che più di tutti preoccupa il tecnico spagnolo. L’unico centrale di ruolo rimasto a disposizione è Kjaer; il danese dovrebbe essere affiancato da De Rossi. Il condizionale è d’obbligo visto l’episodio occorso al numero 16 giallorosso nell’allenamento di rifinitura: dopo uno scontro con Bojan nella partitella in famiglia il centrocampista di Ostia ha riportato un trauma contusivo al gomito sinistro. Le condizioni di De Rossi, fanno sapere da Trigoria, non destano particolare apprensione tanto che filtra ottimismo sulla sua presenza contro i piemontesi dal primo minuto. Sulle fasce spazio a Taddei e Josè Angel, con Rosi che dovrebbe accomodarsi in panchina ma pronto a ricoprire l’insolito ruolo di centrale in caso di emergenza. A centrocampo la regia sarà affidata a Viviani. Ai suoi lati agiranno Marquinho (in vantaggio sul connazionale Simplicio) e Gago. Niente da fare per Pjanic: il bosniaco, che nella seduta di giovedì si era fermato a causa di un affaticamento muscolare, ha saltato la partitella di sabato mattina e non è stato inserito nella lista dei convocati. Sicuro indisponibile Greco; il mediano ex Verona, che alla vigilia di Milan-Roma ha accusato un affaticamento ai flessori della coscia destra, ha svolto lavoro differenziato per tutta la settimana. In attacco mancherà Borini (lesione di primo grado al bicipite femorale sinistro) ma hanno recuperato dai rispettivi contrattempi Totti e Osvaldo. Il capitano si allena in gruppo da giovedì mentre l’italo-argentino ha pienamente smaltito la lieve distorsione alla caviglia sinistra. Completerà il tridente Erik Lamela. Ecco le probabili formazioni di Roma-Novara, gara della 30esima giornata di serie A:

ROMA (4-3-3): Stekelenburg; Taddei, De Rossi, Kjaer, Josè Angel; Gago, Viviani, Marquinho; Lamela, Totti, Osvaldo.
A disposizione: Curci, Rosi, Cicinho, Perrotta, Simplicio, Bojan, Piscitella.
Allenatore: Luis Enrique.
Indisponibili: Lobont, Juan, Cassetti, Burdisso, Greco, Borini.
Squalificati: Heinze.
Diffidati: Juan, Cassetti, Osvaldo.

NOVARA (5-3-2): Ujkani; Morganella, Paci, Lisuzzo, Garcia, Gemiti; Porcari, Pesce, Jensen; Caracciolo, Jeda.
A disposizione: Fontana, Centurioni, Rinaudo, Mazzarani, Radovanovic, Rubino, Morimoto.
Allenatore: Attilio Tesser.
Indisponibili: Ludi, Marianini, Da Silva, Mascara.
Squalificati: Rigoni.
Diffidati: Marianini, Morimoto.

Marco Calò

Totti: “Francesco Mancini e il mio primo gol in serie A”

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Questo il ricordo di Francesco Mancini sul sito ufficiale del capitano della Roma Francesco Totti: “Era il settembre del 1994 e allo stadio Olimpico si giocava Roma-Foggia. E’ un giorno che non scorderò mai perchè in quella partita segnai il mio primo gol in serie A. E a difendere il pali della porta foggiana c’era proprio Francesco. Adesso lui non c’è più, portato via ai suoi cari dal destino in maniera rapida e scioccante. A loro mando il mio abbraccio sincero e mi unisco al coro di cordoglio dei tanti sportivi che lo hanno conosciuto“.

Domani all’Olimpico: “Dai un calcio a tutte le droghe”

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Prima e durante la partita che vedrà protagoniste Roma e Novara allo stadio Olimpico, si terrà una campagna di sensibilizzazione contro le droghe. “Dai un calcio a tutte le droghe” è un’iniziativa sociale promossa da Imago Centro Studi e Ricerche assieme a Missione Antidroga, Associazione L’Abbraccio, Live, Greenfield grazie al Coordinamento Imago Municipi.
I volontari faranno trovare ai tifosi che si receranno in Tribuna Tevere dei volantini informativi sui seggiolini e stazioneranno in un gazebo proprio all’ingresso della stessa per divulgare informazioni relative al problema della droga soprattutto tra i giovani.
Lo scopo di questa iniziativa è proprio quello di sensibilizzare le persone” – è quento riportato sul sito rivistaimago.it -. “La tutela dei giovani avviene attraverso la diffusione di una corretta informazione, la droga è paragonabile a una malattia cronica, contro la quale occorrono cure costanti“.

Primavera Lecce-Roma: 1-4

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Primavera Lecce-Roma: risultato finale 1-4. Si è giocata la 20° giornata del Campionato Primavera Tim Trofeo G. Facchetti. I baby giallorossi di Alberto De Rossi hanno affrontato in trasferta contro il Lecce, quarto in classifica a quota 36 punti. I giallorossi invece sono momentaneamente secondi a una sola lunghezza dai cugini biancocelesti ma con due partite in meno.
Le formazioni:

US LECCE: Turbacci; Mauro, Urbano, Nunzella, Avallone; Papi, Rosafio, Micelli; Ingretolli, Malcore, Streccioni.
A disp.: Bianco, Gatto, Marzo, Iaia, Pollina, Zizzi, Rizzo.
All.: Marino.

AS ROMA: Proietti Gaffi; Nego, Carboni, Barba, Ceccarelli (56′ Sabelli); De Marco (68′ Verre), Ricci M., Frediani, Ciciretti, Nico Lopez, Tallo (80′ Leonardi).
A disp.: Tassi, Orchi, Politano, Ricci F.
All.: De Rossi.

Arbitro: Sig. Lorenzo Illuzzi di Molfetta.
Assistente 1: Sig. Giuseppe Bevere di Foggia.
Assistente 2: Sig. Gianluca Mauro di Agropoli.

Marcatori: 1′ Tallo (Roma), 5′ Gatto (Lecce), 20′ Nico Lopez (Roma), 40′ Tallo (Roma), 63′ Carboni (Roma)

Trigoria: scambio di maglie tra Totti e Falcao

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Attraverso il suo profilo di Facebook, l’AS Roma rende noto uno “scambio di maglie” tra due leggende giallorosse. Daniel Dorea, giornalista brasiliano, oggi si è recato a Trigoria dove ha consegnato a Francesco Totti la maglia dell’Esporte Clube Baiha autografata da Paulo Roberto Flacao, squadra di cui l’indimenticato ex numero 5 è allenatore. Il capitano della Roma ha ricambiato, porgendo al giornalista la sua maglia firmata.

Borriello: destinazione Genoa?

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Ancora non è chiaro quale sarà il futuro di Marco Borriello. Il napoletano, ora in prestito alla Juventus, non ha ancora la certezza che i bianconeri lo riscattino per la prossima stagione. Fino ad oggi  le sue prestazioni non hanno convinto, Borriello infatti è ancora alla ricerca del suo primo gol con la maglia della squadra allenata da Conte. Improbabile anche il suo ritorno alla Roma. Difficile, quindi, capire quale sarà la destinazione del giocatore. Non è mai sfumata la possibilità Genoa, dove, nella stagione 2007-2008, Borriello segnò 19 reti. L’attaccante potrebbe prendere in considerazione i rossoblù, con i quali disputò la sua miglior stagione.

Twitter, Kjaer: “Domani spero di segnare due gol”

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Roma-Novara: a poche ore dalla partita dell’Olimpico, Simon Kjaer, attraverso il proprio profilo Twitter, ha parlato dell’incontro: “Dopo un duro allenamento ho pranzato nel mio terrazzo. Roma è bellissima. Spero di segnare due gol contro i miei amici Ujkani e Daniel Jensen“.

Roma-Novara, oltre 3200 biglietti venduti nel settore “Distinti Nord Famiglia”

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L’As Roma, tramite i canali ufficiali di Twitter e Facebook, ha comunicato di aver staccato oltre 3200 biglietti per il settore “Distinti Nord Famiglia” in vista della gara di domenica alle 12.30 contro il Novara. Si tratta di un record in questa stagione; mai, dall’inizio del campionato, era stata toccata una soglia così alta di tagliandi venduti nel settore interamente dedicato alle famiglie.

Il Romanista – Calabresi: “Sì, è vero mi ha chiamato”

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Il giorno dopo il servizio andato in onda alle Iene, Paolo Calabresi parla a Il Romanista. L’attore precisa un po’ di cose, soprattutto il coinvolgimento di Luciano Moggi in questa vicenda.

Come è nata la storia della bufala?
“Chiamai Roberto Renga per fare un’intervista su Juventus-Bologna del 1980 perché stavo lavorando su un servizio sul calcioscommesse degli Anni 80. Durante quell’incontro Renga mi disse di avere del materiale scottante sulla Roma e mi chiese di rivederci il giorno dopo. E il resto è quello che avete visto nel video andato in onda giovedì sera”.

Su Repubblica e Il Giornale di ieri si è fatto il nome di Moggi.
“I miei precedenti con Moggi sono iniziati quando lavoravo a La7. Mi travestii da cardinale per un servizio su Calciopoli. Successivamente riprovai a farmi dare un’intervista per Le Iene ma lui rifiutò”.

Come si inserisce Moggi in questa vicenda? È vero che vi siete incontrati?
“Esattamente una settimana dopo l’incontro che ho avuto con Mario Corsi, mi è arrivata la chiamata di Luciano Moggi. E’ stato subito molto scherzoso, chiamandomi cardinale… Mi propose di vederci per fare due chiacchiere. Mi disse: «Vieni nel mio ufficio tra due ore!» Andai in uno studio legale dove c’erano Moggi e due suoi avvocati. Non sapevo e non capivo cosa volessero da me. Inizialmente si è parlato di mio figlio. Uno dei due avvocati mi chiese: «Ma sei tu il padre del Calabresi che gioca nella Roma?». A quel punto Moggi ha iniziato a fare tanti complimenti a mio figlio”.

Come è andato l’incontro?Che vi siete detti?
“È stato un incontro molto strano, quasi surreale. Moggi e i suoi avvocati erano estremamente conviviali e gioviali, abbiamo parlato di cazzate per tutto il tempo, ricordando i tempi dell’intervista mascherato da cardinale”.

Durante tutto l’incontro non c’è stato nessun accenno al dossier?
“Assolutamente no, non è stato mai menzionato”.

Che idea si è fatto? Cosa volevano da lei?
“Ancora mi chiedo il perché di quell’incontro. Non sono riuscito a capire perché mi ha chiamato. Nel servizio Mario Corsi parlava di qualcuno che gli aveva passato il dossier”.

Pensa che Moggi c’entri qualcosa?
“Credo di no, ritengo che la telefonata di Moggi in quella settimana sia stata pura casualità. Quell’incontro per me rimane una gradevole chiacchierata”.

Dopo la messa in onda di giovedì vi ha chiamato qualcuno dalla Roma, Baldini per esempio?
“Io, della Roma non ho sentito nessuno. La società ha scelto di tenere un profilo basso, non vuole parlare di questa vicenda”.

Nel servizio che abbiamo visto avete messo tutto o c’è qualcosa che non è ancora emerso?
“Posso dirti che durante l’incontro con Renga lui mi ha parlato anche di come secondo lui Sabatini fa il mercato, ovviamente non in termini positivi. Ma abbiamo scelto di non metterlo nel servizio perché non avevamo alcuna pezza d’appoggio. Erano solo supposizioni di Renga, solo parole sue, non c’erano né fogli né prove”.

Quindi ci saranno altre puntate?
“Prima aspettiamo, vediamo come vanno a finire le cose. Però, sì, di materiale ne abbiamo ancora tanto…”.
Il Romanista – P.A. Coletti 

Roma-Novara: i convocati di Tesser

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Roma-Novara: i convocati di Tesser. Attraverso il proprio sito ufficiale, la formazione piemontese rende nota la lista dei giocatori convocati per la trasferta di domani contro la Roma.

CARACCIOLO
CENTURIONI
COSER
COUBRONNE
DELLAFIORE
FONTANA
GARCIA
GEMITI
JEDA
JENSEN
LISUZZO
MAZZARANI
MORGANELLA
MORIMOTO
PACI
PESCE
PORCARI
RADOVANOVIC
RINAUDO
RUBINO
UJKANI

Strukelj (vice all. Novara): “La Roma il prossimo anno lotterà per lo scudetto”

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Mark Strukelj, ex giocatore giallorosso e attuale allenatore in seconda di Attilio Tesser al Novara, intervistato ai microfoni di Radio IES ha parlato della sfida di domani contro la Roma. Ecco le sue parole:

Come si presenta il Novara?
“Crediamo ancora nel miracolo, finchè la matematica non ci condanna ci dobbiamo credere. Abbiamo fatto tre risultati utili di fila e questo ci da morale, anche se era meglio vincere anche la partita della scorsa giornata. Da un certo punto di vista domenica qualche vantaggio ce l’abbiamo, ma sappiamo che sarà molto molto difficile. Siamo fiduciosi in una buona prestazione e in un risultato positivo”.

Come state vivendo questo periodo?
“A Novarello c’è una aria nuova, fiduciosa, anche perché dopo il nostro ritorno c’è stata una svolta con i risultati, ma sappiamo che il campionato adesso si fa molto più difficile perché affrontiamo le squadre più blasonate e più forti sulla carta e una di queste è la Roma. Siamo in un buon momento e dobbiamo giocarcela”.

Idea sulla Roma?
“Lo ribadisco: personalmente essendo un uomo di calcio sono un amante del gioco propositivo e la Roma fa bene a puntare su un progetto del genere, su giocatori tecnicamente molto dodati e giovani e con senatori che sono campioni. E’ ovvio che il primo anno è il più difficile, penso che la Roma se continua su questo progetto con le qualità che ha e con qualche aggiustamento il prossimo anno potrà lottare con lo scudetto”.

E’ mancata un po di lungimiranza da parte del presidente prendendo Mondonico?
“Nel calcio ci sta, che quando non vengono i risultati ci sia anche l’esonero. Si voleva dare una scossa alla squadra e all’ambiente, ma il fatto che ci abbia richiamato è il segno che si era fatto bene e che c’era la stima verso di noi e il nostro lavoro. In quelle partite in cui non ci siamo stati si dovevano fare più punti”.

Giudizio su Mazzarani?
“E’ un ragazzo dotato che tecnicamente è importante. Ha avuto qualche problema l’anno scorso poi la distorsione al gionocchio a Bergamo che l’ha un po condizionato, poi quando una squadra come noi lotta ogni partita per salvarsi, anche se lui è un giocatore valido ci sono altre cose da tenere in conto. Sicuramente non ha giocato molto per un motivo o per un altro, ma è un giocatore da tenere in considerazione e questa stagione gli servirà per maturare”.

Cosa le piace di più della Roma?
“Il centrocampo giallorosso secondo me è uno dei più forti in Serie A. Chi mi ha colpito in particolare però è Lamela”.

J.Angel?
“Lo spagnolo all’inizio mi piaceva molto, spingeva ed era propositivo, ora è un po in calo, ma è inevitabile con una difesa così alta”.

Come state lavorando in vista di domenica?
“La Roma segna molto preso ed è un problema perche noi siamo una squadra che se prende gol fa fatica a recuperare anche se abbiamo fatto gol spesso nei secondi tempi perchè siamo una squadra che non molliamo mai e una squadra come noi che deve salvarsi deve avere”.

Quel quinto rigore nel 84′ brucia ancora?
“E’ tanto tempo fa, il bruciore è passato però è meglio non pensarci perché fu una serata un po così. Avrebbe cambiato molte cose, io non lo dimentico perché a Roma fu un anno stupendo in tutti i sensi e quella sarebbe stata la ciliegina sulla torta”.

Infortunio De Rossi: trauma contusivo al gomito sinistro

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Daniele De Rossi ha subito un infortunio durante l’allenamento di questa mattina al centro tecnico Fulvio Bernardini di Trigoria. Il centrocampista giallorosso è caduto dolorante a terra dopo uno scontro di gioco con Bojan. Il numero 16 si è portato le mani al volto e la squadra è andata a sincerarsi delle sue condizioni ed è stato prontamente soccorso dallo staff medico. Bojan ha colpito il gomito del braccio sinistro del centrocampista con lo scarpino. Come riporta Roma Channel De Rossi ha subito un trauma contusivo al gomito sinistro ed ha difficoltà a stendere il braccio. Questa è la prima diagnosi stilata dal dottor Colautti sull’infortunio. Nel pomeriggio potrebbero seguire accertamenti medici al Gemelli o al Campus Biomedico di Trigoria per valutare l’entità del trauma. A causa del colpo ricevuto, in corrispondenza del nervo, il giocatore non riusciva ad estendere il braccio, ma al momento si escludono fratture e trapela un cauto ottimismo sulla presenza del centrocampista di Ostia per la gara di domani.