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La Roma di Zeman su Nainggolan

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Radja Nainggollan nel mirino della Roma. Il centrocampista del Cagliari sarebbe stato individuato da Zeman come l’ideale per completare il trio sulla linea mediana con De Rossi e Pjanic. Secondo quanto riportato da calciomercatoweb.it si sarebbe già tenuto un incontro tra Cellino e i dirigenti romanisti per parlare del giocatore belga e del difensore Astori.

Radiocronache As Roma, Alessandro Paglia affiancherà Bersani

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Dopo aver annunciato di avere l’esclusiva sulle radiocronache delle partite della Roma per la prossima stagione, Tele Radio Stereo ha comunicato anche il nome dei commentatori: Alessandro Paglia affiancherà Dario Bersani.

Corriere dello Sport – Borini piace, ma non è in vendita. A meno che l’offerta…

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Una settimana in cui si può decidere il futuro della Roma. O almeno buona parte. Tra le trattative di mercato e il Cda del 28 giugno si innesta anche la questione stadio, con l’individuazione delle 3-4 aree di riferimento per la costruzione del nuovo impianto e gli americani che proprio in questi giorni stanno concludendo i sopralluoghi di rito. E si sa quanto lo stadio sia al centro di ogni progetto della Roma di oggi e di domani.

Mercato Dopo una settimana passata a inseguire Borini (fatto) e Destro (primo obiettivo), quella che inizia oggi diventa decisiva per la Roma di Zeman. Tornato Baldini dal Brasile, con in tasca Dodò e Castan (non Marquinho, per il quale si prova ad abbassare il prezzo del riscatto, ma il Fluminense non ne vuole sapere), per accendere ancora di più la piazza — superati i 20.000 abbonati — serve un acquisto di grido. Parallelamente, però, Sabatini, che giura di avere in tasca il ritorno di Florenzi, ha da piazzare tanti giocatori in esubero, impellenza sempre più forte, considerando che al raduno del 3 luglio mancano solo otto giorni.

Cda Giovedì, tra l’altro, ci sarà anche il Cda giallorosso, in cui si parlerà di mercato e di probabile budget (inteso come disponibilità economica da investire e possibile aumento dei ricavi). L’aumento di capitale? Probabilmente slitterà ancora, forse a settembre, ma il Cda lo ha già deliberato e la Consob ha registrato l’operazione sulla propria agenda. Uno dei possibili argomenti di discussione, invece, potrebbe essere l’atteso «delisting», su cui a Trigoria si ragiona su da un po’. L’uscita dalla Borsa è tra gli obiettivi a breve termine, soprattutto nel caso in cui si riesca ad arrivare ad avere il 90% della proprietà.

Stadio Il nodo più grande, in questa settimana, sarà però lo stadio. Entro il 30 giugno, Cushman & Wakefield consegnerà la short list di quattro aree scelte tra le oltre 50 individuate dall’advisor. Tor di Valle sembra la prescelta, visto che l’area del vecchio ippodromo (oggi di titolarità di Parnasi, dopo l’accordo con Papalia) ha già la destinazione a impianti sportivi, con attività ricettive e commerciali al servizio degli impianti stessi. Intorno al nuovo stadio, del resto, gira tutto il futuro della Roma. L’impianto di proprietà, infatti, viene visto come proprietario per qualsiasi piano di rientro di eventuali investimenti e di sviluppo del brand. Come dire, senza nuovo stadio cambia tutto. Ma considerando che nel 2013 a Roma ci saranno le elezioni amministrative, Alemanno oggi ha tutto l’interesse ad accelerare le pratiche. Il nuovo stadio della Roma, infatti, potrebbe regalare consensi persi per strada.

Corriere dello Sport – Simone di Segni

Il Tempo – Marquinho a rischio. Destro nel mirino

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Dieci giorni di fuoco. Sabatini ha tempo fino al 3 luglio per consegnare a Zeman una Roma più vicina possibile a quella che allenerà durante la stagione. Tante le operazioni che il ds vorrebbe concludere prima del raduno, la maggior parte in uscita, ma sarà inevitabile tenere aperto il cantiere fino all’ultimo giorno di mercato. La stretta attualità si chiama Marquinho. Oggi è attesa dal Brasile la risposta ufficiale del Fluminense alla proposta della Roma: 2,6 milioni di euro, dapagarearate,per riscattare il cartellino del centrocampista. A Trigoria sono quasi rassegnati a una risposta negativa, visto che i dirigenti del club «tricolor» pretendono il pagamento dei 4,5 milioni fissati al momento del prestito. Soldi che in realtà finirebbero in minima parte nelle casse del Fluminense: la società controlla appena il 15% delcartellino, il resto appartiene ai procuratori. Il termine è il 30 giugno: oltre quella data Marquinho dovrebbe essere tesserato come nuovo acquisto, andando a occupare una casella da extracomunitario ma la Roma ha destinato i due posti di quest’anno a Dodò e Castan. Se Marquinho non dovesse essere riscattato Zeman se ne farà una ragione.

In ritiro i centrocampisti non mancheranno, alcuni da vendere tipo Pizarro e Brighi, altri da studiare: Sabatini ha raggiunto l’accordo con il Crotone per riportare Florenzi in giallorosso. E dopo l’ottima stagione in serie B il ragazzo vuole conquistare il boemo. I lavori più urgenti restano quelli da fare in difesa. In Brasile un intermediario continua a trattare per conto della Roma il giovane centrale del San Paolo Uvini. L’altro obiettivo è un terzino destro, probabilmente un nome mai accostato ai giallorossi che nei programmi sarà il titolare della fascia. Per l’attacco non c’è fretta. Oltre a Totti, Osvaldo, Lamela, Bojan e Borriello (Borini arriverà più tardi) in ritiro ci saranno anche i giovani Nico Lopez e Tallo.Quest’ultimo piace parecchio a Zeman e laRoma ha investito 1 milione per riscattare la metà dal Chievo.

Ma il desiderio di prendere Destro resta fortissimo. Sabatini tiene aperti i contatti con il Genoa, prova a inserire nell’affare Borriello e ha sorpassato l’Inter nella corsa. Occhio alla Juve, però, che punta alla metà del cartellino inmano al Siena. Oggi inizia una settimana importante anche per la società: tra giovedì e venerdì il cda che approverà le operazioni e pianificherà il budget per gli investimenti. I soldi mancanti per l’aumento di capitale da 50 milioni sono in arrivo dall’America e serviranno a chiudere il bilancio al 30 giugno, anche se la procedura tecnica della ricapitalizzazione verrà conclusa a settembre.

Il Tempo – Alessandro Austini

Corriere dello Sport – Viviani a Bari per crescere

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Ormai lo hanno capito tutti, Bari compreso, ovviamente, che pescare nel prolifico vivaio della Roma conviene. In tutti i sensi. Quello tecnico: perchè ti arriva un giocatore di qualità superiore rispetto a quella media della serie B. Quello economico: perchè in un modo o nell’altro, valorizzando il baby giallorosso (soprattutto se riesci a prenderlo in comproprietà) a fine anno male che va la Roma ti riconosce un tot per riprenderlo, oppure, magari un po’ furbescamente, puoi trattare di nuovo scucendo contante e magari un nuovo prestito o una nuova comproprietà. E’ quanto hanno fatto il Crotone per Florenzi, il Pescara per Caprari e lo stesso Bari in questo caso per Stoian mentre Crescenzi, in base ad un vecchio accordo, torna momentaneamente in giallorosso. Tutto questo è ancora più valido ed intrigante se il giocatore su cui punta il Bari si chiama Federico Viviani, 20 anni, capitano ormai uscente della Roma Primavera campione d’Italia nel 2011.

PRONTO – Perchè di quella fantastica nidiata confezionata da Bruno Conti e portata al successo da Alberto De Rossi, Federico Viviani è forse il giocatore su cui tutta la dirigenza romanista scommette senza remore. Più di Florenzi e Caprari, più di Stoian. Perchè a soli 20 anni Federico interpreta il ruolo con un’abilità e una maturità da veterano. Già utilizzato più volte in prima squadra nella Roma di Luis Enrique, perfino nei preliminari di Europa League, il ragazzo ha sempre risposto con prove convincenti anche quando (vedi il debutto in campionato, il 12 dicembre dello scorso anno) si è trovato a lottare contro i centrocampisti della Juventus. Quale banco di prova più qualificante?

INCONTRO – La strategia del Bari sembra lineare. Guido Angelozzi dovrebbe incontrare i dirigenti giallorossi, segnatamente Walter Sabatini mercoledì a Roma. Il Bari com’è noto ha riscattato la metà di Stoian per 300mila euro, ma adesso potrebbe chiedere alla Roma proprio Viviani in comproprietà, lasciando tutto Stoian alla Roma. Il giovane attaccante romeno si è fatto notare in campionato per le sue belle accelerazioni sulla fascia e anche per i cinque gol messi a segno. 21 anni, magari qualche passaggio a vuoto ma anche numeri di alta scuola. La Roma sarebbe propensa a lasciarlo un altro anno alla società pugliese che però farà di tutto per arrivare a Viviani.(…)

DIFFICOLTA’ – Non sarà facile centrare il bersaglio, per alcuni buoni motivi. Tra i giovani in rampa di lancio, la Roma considera Viviani sicuramente il numero uno. E pur non disdegnando la destinazione Bari, sia il giocatore che Sabatini stanno valutando altre opzioni. Viviani è richiestissimo: da mezza serie B e da alcuni club di serie A. La Roma ha interesse che il ragazzo vada a giocare con continuità e, in questo senso il Bari e Torrente possono rappresentare una garanzia. Un altro buon motivo per cui stavolta non sarà facile chiudere facilmente con la Roma, l’esperienza che il club giallorosso sta vivendo proprio in questo periodo rispetto alle comproprietà dei suoi giovani migliori sparsi in giro per l’Italia. In particolar modo la Roma è rimasta scottata dalla posizione del Crotone su Florenzi. il club jonico ha riscattato la sua metà e ora pretende un conguaglio molto alto e altre contropartite tecniche per far tornare il giocatore nella capitale. Vero è che Florenzi è andato ogni oltre più rosea aspettativa, ma è altrettanto vero che adesso la Roma si guarderà bene dal fissare cifre irrisorie per il riscatto di un suo giovane giocatore.

IPOTESI – Per questo si potrebbe far strada l’ipotesi di un prestito secco. La Roma è sicura delle qualità di Viviani ma vuole mano libera sul suo futuro. Il Bari potrebbe accontentarsi visto che sotto il profilo tecnico tattico e anche caratteriale, il ragazzino sembra avere tutto per far bene anche in un campionato difficile come quello di serie B.

Corriere dello Sport – Rinaldo Boccardelli

Leggo – Da Cabaye a Jordi Alba tutti i colpi da serie A. Roma su Hummels e Dzagoev

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Euro 2012 come un vetrina. Con un mercato dominato dalla prospettiva di mettere a segno colpi quanto più possibile low cost, osservatori e dirigenti di mezza serie A sono in Ucraina e Polonia a caccia di talenti a prezzi bassi. Nella Germania di Löw, oltre all’inarrivabile Mario Gomez, impossibile strapparlo al Bayern Monaco, c’è Mats Hummels, difensore centrale del Borussia Dortmund la cui sicurezza nel comandare la difesa ha attirato le attenzioni di Juventus e soprattutto della Roma.

A piacere in Italia, sempre alla Roma, è il centrcampista Alan Dzagoev, opzione di qualità e a buon mercato per chi cerca un centrocampista che segna, col contratto in scadenza. A brillare nella Spagna è stato il laterale Jordi Alba, 23enne gioiello del Valencia che però difficilmente lascerà la Spagna. Nel mirino della italiane anche il francese Yohan Cabaye, classe 1986, valutazione attorno ai 12 milioni di euro, centrocampista alla Pirlo in forza al Newcastle che farebbe molto comodo al Milan. Sempre nella Francia, c’è il gemello di mediana Yann M’Vila del Rennes, 21 anni, su cui l’Inter di Moratti è attiva da tempo ma che costa non meno di 20 milioni. Al Milan piaceva il terzino ceko di origini africane Gebre Selassie, già preso dal Werder Brema, ma i rossoneri sono ancora attivi su Tymoshuck dell’Ucraina: ormai datato, 33 anni, ma acquistabile dal Bayern per poco meno di 5 milioni visto un contratto in scadenza nel 2013. Alla Juve piace l’attaccante polacco 22enne Lewandoski del Borussia Dortmund, ma ad attirare l’attenzione è anche Blaszczykowski sempre della Polonia e Jiracek ceco del Wolfsburg, 26 anni, considerato in patria il nuovo Nedved.

Leggo – Gianmaria Lucca

Il Romanista – E Juan intanto gioca con Messi

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Festa del calcio sabato sera a Miami per il “World Masters of Soccer“. Una partita delle stelle con gli oltre 48 mila spettatori del Sun Life Stadium ad aspettare soprattutto lui, il calciatore più forte del mondo: Lionel Messi. Che non ha deluso le attese segnando tre gol e piazzando anche un paio di assist. Ma per i romanisti il match-esibizione è stata soprattutto l’occasione per rivedere in campo Juan. Il brasiliano non giocava una partita da 111 giorni, vale a dire dal derby di ritorno del 4 marzo. In quella occasione fu costretto a lasciare il campo per infortunio a metà ripresa. I giorni successivi fu ufficiale ciò che si temeva: gli esami strumentali al ginocchio destro evidenziarono una lesione di secondo grado del legamento collaterale mediale.

Prognosi di circa 45-50 giorni e stagione finita. Ieri il rientro, anche se in amichevole e non con la Roma. Il cerimoniale della serata prevedeva che ogni singolo giocatore facesse il suo ingresso in campo preceduto da una scenografico effetto nebbia. Lui è entrato corricchiando tenendo per la mano un bambino vestito con la maglia della Roma che fissava estasiato le grandi stelle del calcio che aveva attorno. Maglia rossa, invece, per Juan che in squadra aveva anche Pablo Daniel Osvaldo e che si è trovato di fronte un attacco niente male con Drogba, Milito, Lavezzi e un ragazzo promettente di nome Messi. Che ieri ha compiuto 25 anni e che qualche giorno fa ha annunciato che presto diventerà papà. Il futuro di Messi è certo. Dice Barcellona, dice Argentina e il sogno di prendersi l’unica cosa che ancora gli manca: il mondiale. Il futuro di Juan è invece più incerto. A 33 anni la sua storia con la Roma sembrava all’epilogo e appariva imminente il suo ritorno in Brasile. Qualche settimana fa però il difensore giallorosso ha parlato pienamente da romanista: «Ritengo Zeman uno dei tecnici più bravi e stimolanti del calcio italiano. Sono curioso ed entusiasta di lavorare con un allenatore come lui – aveva detto durante le sue vacanze a Rio -. Sto completando il mio programma di recupero allenandomi ogni giorno diverse ore. Il mio obiettivo è quello di tornare a disposizione il prima possibile per lavorare con Zeman e assimilare il suo calcio. Spero di essere già pronto per l’inizio del ritiro». La partita di sabato sera ha confermato i progressi. Juan ha recuperato pienamente dall’infortunio e il 3 luglio dovrebbe essere al raduno giallorosso pronto alla partenza per Riscone e (si spera) anche a sostenere i duri allenamenti di Zeman. Per la cronaca, la partita di Miami con Fabio Capello e Carlos Dunga seduti sulle due panchine, è finita 7-7 e lo spettacolo non è mancato nonostante un colossale acquazzone iniziato un paio di minuti dopo il via del match e che ha provocato a più riprese il segnale video internazionale. Come detto, tripletta per Messi, mentre l’altro protagonista della serata è stato l’uruguagio del Liverpool, Suarez, anche lui a segno tre volte.

Il Romanista – Giacomo Dell’Artri

Corriere dello Sport – Sabatini, l’ora dei difensori

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«Alla Roma servono quattro difensori, due centrali e due esterni». E la Roma è pronta a rispondere all’invito di un suo storico difensore, uno inserito nell’enco dei papabili per la Hall of Fame giallorossa: Sebino Nela. A Trigoria sono consapevoli che bisognerà rinforzare un reparto che ha chiuso il campionato scorso con 54 gol al passivo. La difesa giallorossa è oggi composta da otto giocatori: Burdisso e Juan (entrambi al rientro dopo un lungo stop), Josè Angel, Rosi, Crescenzi, Nego, Dodò (in settimana arriverà nella Capitale) e Antei (infortunato, ne avrà per cinque mesi). In sospeso ci sono le situzioni relative ad Heinze (avrebbe il rinnovo automatico ma non ha ancora fatto conoscere la sua volontà) e Kjaer (il riscatto dal Wolfsburg non è stato esercitato, difficilmente si troverà un altro accordo). (…)

CORSA – Ora il club giallorosso, nei dieci nove che mancano al raduno fissato per il 3 luglio a Trigoria, vuole accontentare le richieste avanzate da Zeman fin dai primi colloqui: servono difensori. Per ora è stato bloccato Dodò, 20enne in scadenza con il Corinthians e preso a cartellino libero. Ancora non definito invece l’affare-Castan: il centrale mancino, 26 anni, anche lui del Corinthians, giocherà la doppia finale di Libertadores contro il Boca Juniors (27 luglio e 3 agosto le date). Anche qualora il ds giallorosso Sabatini decida di chiuderne l’acquisto (il prezzo è fissato intorno ai 5 milioni di euro), il giocatore dovrebbe godere di un piccolo periodo di vacanza, e quindi non potrebbe unirsi alla Roma prima un paio di settimane (altrimenti riprenderebbe a giocare dall’8 luglio il campionato brasiliano). Se dovesse prendere Castan, la Roma chiuderebbe in un sol colpo le due caselle riservate all’acquisto di calciatori extracomunitari (l’altro è proprio Dodò).

ASSALTO – Anche per questo la Roma è pronta a tornare all’assalto degli obiettivi seguiti in questi ultimi tempi, sia quelli italiani o del nostro campionato come Ogbonna (24 anni, del Torino), Astori (25 anni, del Cagliari), Granqvist (27 anni, del Genoa) e Capuano (20 anni, del Pescara), ma anche quelli all’estero come Rolando (27 anni, del Porto), Hummels (23 anni, del Borussia Dortmund) oltre a Castan e altri sudamericani ancora top-secret. Dipenderà da tempi, soldi, e rispettive-reciproche volontà. (…)

Corriere dello Sport – Alberto Ghiacci

Il Messaggero – Ecco Zeman, l’altro progetto

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«Ne resterà soltanto uno». La speranza dei tifosi della Roma è che a differenza del film Highlander, in ritiro con Zeman ne rimanga qualcuno in più in piedi. Quello che è certo è che con il tecnico boemo la preparazione pre-campionato cambierà radicalmente. Se lo scorso anno Luis Enrique fece suo il motto «Trabajo e sudor», apparso scritto in un lenzuolo bianco appeso al recinto del parco sportivo di Riscone, dove la Roma giocò la prima amichevole stagionale, a Zeman non servirà nemmeno parlare. Totti ne sa qualcosa e infatti un paio di giorni fa scherzando, ma non troppo, ha dichiarato: «So a cosa vado incontro. Cercherò di farmi trovare pronto perché la preparazione sarà dura». Zeman non si scompone e fa bene. Del resto, come ama ricordare «bisogna lavorare se si vuole migliorare. Non capisco i discorsi che si fanno sulla mia preparazione definendola massacrante ma sarà che provengo da altri sport dove ci si allena il doppio o il triplo e non è mai morto nessuno».

L’inversione di tendenza rispetto allo scorso anno sarà comunque netta. Con Luis Enrique, a parte la palestra, la preparazione atletica si effettuava solamente con il pallone. Tanto pallone, abbinato alla tattica, al possesso palla e a qualche giochino divertente affrontato dai calciatori anche con un pizzico di incredulità, come se fosse una roba da bambini. Chi non ricorda la famosa acchiapparella, divenuta l’esercizio simbolo del ritiro di Lucho così come il trasportare la porta da parte della squadra fu quello simbolo di Spalletti a Castelrotto? Senza dimenticare una sorta di palla avvelenata che costringeva i calciatori a toccare il pallone solamente con le mani e a far gol di testa. Metodologie diverse, frutto di un’idea di calcio differente. Il tutto, comunque, si riduceva ad un paio d’ore d’allenamento la mattina e a un’ora e mezza il pomeriggio, preceduta dalla visione di un dvd che riproponeva la seduta del mattino.

Dal prossimo 5 luglio (le lettere di convocazione per i calciatori partiranno oggi: Zeman vorrebbe lavorare con 24 elementi ma alla fine, suo malgrado, in ritiro saranno molti di più, ndc) si cambia musica. Compariranno nuovamente le corse nel bosco, i birilli, le ripetute, i test sul salto triplo e i temutissimi gradoni (non essendoci nello stadio di Riscone, la Roma si sta adoperando per costruire una tribuna senza seggiolini, ndc). Il pallone? A piccole dosi. Dopo tre giorni dall’arrivo verrà disputata un’amichevole contro una selezione locale, dove immaginare una squadra imballata è pressoché scontato. Ma chi parla di uno Zeman antico dovrà ricredersi. Se Luis Enrique utilizzava in campo il suo l’iPad 2, quello con doppia telecamera, anche il boemo non sarà da meno in quanto a tecnologia, con l’utilizzo di cellule fotoelettriche. Rispetto al passato, quando i suoi ritiri duravano tre settimane, il tecnico dovrà modificare la preparazione avendo a disposizione, tra arrivi e partenze, solamente una decina di giorni pieni (5-17 luglio) che si annunciano molto duri. Un indizio? Gli allenamenti giornalieri dureranno cinque ore e mezza: in campo dalle 9.30 alle 12 e dalle 17.30 alle 20.

Mercato: continua il braccio di ferro con il Fluminense per Marquinho. La Roma vuole il centrocampista in prestito con diritto di riscatto fissato per gennaio mentre il club brasiliano esige il rispetto degli accordi stipulati nella sessione di mercato invernale. In settimana incontro con il Bari per definire la questione legata a Stoian: in cambio, la società pugliese ambirebbe a prendere in prestito Viviani che però sarà uno di quelli che riceverà la lettera di convocazione per il ritiro. Entro venerdì, previsto il cda del club: situazione finanziaria intermedia, budget per la gestione del club nel 2013 e aggiornamento sulla vicenda stadio, i temi del giorno.

Il Messaggero – Stefano Carina

Corriere della Sera – Gago-Kjaer si torna a trattare per il riscatto

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Prestito oneroso con diritto di riscatto già fissato. La Roma lo scorso anno ha fatto un largo uso di questa formula, utilizzata per quattro calciatori: Bojan, Kjaer, Gago e Marquinho. Di Borini, arrivato con la stessa formula, era già stata riscattata la metà a gennaio. Non sempre però le cose vanno come ci si aspetta perché ad eccezione di Bojan, il cui prestito è biennale e quindi l’eventuale riscatto (fissato a 28 milioni) dovrà essere esercitato entro giugno del 2013, gli altri tre rischiano seriamente di non far parte della Roma del prossimo anno. Per Kjaer e Gago, infatti, la società giallorossa ha fatto scadere l’opzione. Il riscatto del danese (la Roma ha già pagato 3 milioni di euro per il prestito oneroso) era fissato a 7 milioni: troppi, alla luce del suo rendimento. Visti però la carenza di centrali e l’assenso di Zeman alla riconferma, la Roma cercherà di cominciare una nuova trattativa per il suo riscatto. Ad un prezzo molto più basso rispetto a quello pattuito.

Il buon Europeo disputato, in questo senso, non aiuta però la società giallorossa. Discorso simile per Gago – il prestito oneroso in questo caso è costato mezzo milione di euro – il cui riscatto era fissato a 6 milioni da una scrittura privata tra Roma e Real Madrid. Una cifra, anche questa, reputata troppo alta per un calciatore che non sembra nato per giocare nelle squadre allenate da Zeman. L’argentino piace parecchio in giro e ha già detto a più riprese che non ha nessuna intenzione di rimanere al Real. Se non dovessero arrivare offerte concrete, la società spagnola potrebbe prendere in considerazione l’idea di rimettersi a trattare con la Roma. Anche qui a prezzi molto più bassi. Se la tattica dell’attesa potrebbe pagare per Kjaer e Gago, lo stesso non si può dire per Marquinho (il suo prestito oneroso è costato solo 250 mila euro). L’incontro in Brasile coi dirigenti del Fluminense non è andato come il d.g. Baldini si aspettava. Anche qui la richiesta di sconto – 2.5milioni di euro contro i 4.5 pattuiti o in alternativa il rinnovo del prestito – è andata a vuoto. La differenza con gli altri due calciatori è che se Marquinho non sarà riscattato entro il 30 giugno la Roma perderà un extracomunitario e dovrà rinunciare a uno tra Dodò e Castan, operazioni già concluse e in attesa dell’ufficialità.

Corriere della Sera – Gianluca Piacentini

Il Romanista – Abbonamenti, caccia alla Sud

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E’ caccia agli ultimi posti in Sud. Manca poco al tutto esaurito per la Curva giallorossa: solo qualche decina di abbonamenti ancora disponibili, Non solo negli ingressi lato Monte Mario ma anche in quelli centrali. Posti che andranno a finire presumibilmente a breve. Anche perché la campagna abbonamenti della Roma sta proseguendo a buon ritmo. La nuova Roma di Zeman sta nascendo prima di tutto sugli spalti. La vendita dei tagliandi ha infatti registrato una netta inversione di tendenza rispetto al passato: il dato è tornato a salire, superando già durante la vendita libera delle Curve quello dell’anno precedente. E dopo il termine della vendita dell’ultimo settore in calendario, le Tribune, da venerdì è ripartita la campagna per l’intero Olimpico. Al boom iniziale ha seguito una fisiologica flessione.

Ma le prospettive sono tutt’altro che negative. I movimenti di mercato della Roma, infatti, fanno ben sperare. L’ingaggio di Zdenek Zeman, il riscatto di Borini, il forte avvicinamento a Mattia Destro, il colpo a sorpresa che ogni tifoso si aspetta da Sabatini, stanno creando un clima che a Roma mancava da circa due anni. Dall’introduzione della Tessera del Tifoso. Un entusiasmo che supera ogni barriera, burocratica o economica che sia. Una frenesia che ti spinge dritto dentro l’Olimpico, pronto ad accogliere ogni tifoso ogni weekend, per offrire lo show targato Zeman. Targato Roma. Capitolo prezzi. Per sottoscrivere un abbonamento in Curva Sud e Nord il costo è di 245 euro per i possessori della Privilege Card, 260 euro senza la Tessera (ovvero sottoscrivendo l’offerta “Club Home”). Per i Distinti Sud il costo è di 375 euro con la Tessera del Tifoso, 390 euro senza. Differente invece il discorso che riguarda il Distinti Nord Famiglia: il costo è di 180 euro con la Privilege, 195 euro senza. La sottoscrizione di questo pacchetto prevede la presenza di almeno un adulto e di un under 14. Poi ci sono le Tribune: per la Tevere servono 850 euro per i possessori della Privilege Card, 15 euro i più con il voucher elettronico (si ricorda che non ci sarà più differenza tra Centrale e Laterale). Per la Monte Mario, invece, si arriva a 1440 euro (1455 senza Tessera. Infine per la tribuna Tevere non deambulanti e invalidi 100% il costo è di 350 euro con la Privilege Card, 365 senza. L’acquisto dei nuovi abbonamenti può essere effettuato presso tutte le ricevitorie LIS Lottomatica, il Call Center Lottomatica (con carta di credito) e tramite il sito Internet www.listicket. it per le sole tessere a tariffa “Intero“.

Il Romanista – Valentina Vercillo

Gazzetta dello Sport – La Roma perde Marquinho e non molla Destro

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Un pallino e un tormento, per ricominciare. Il pallino, anzi pallone, è Mattia Destro: 21 anni, 12 gol nell’ultimo campionato di A, aveva fatto la bocca all’Europeo e dopo il taglio gli è rimasto solo l’amaro. Si consolerà con l’approdo in un grande club: Inter? Juve? Roma? Non dipende da lui, ma dalle società che detengono le sue metà: il Genoa flirta con l’Inter, il Siena con la Juventus. La Roma — che al momento segue pure le evoluzioni di John Guidetti, italosvedese da 20 gol con il Feyenoord ma di proprietà del City — fa la terza incomoda, ma con quante chance? Certamente, Destro è il pallino di Walter Sabatini: per una ragione tecnica (centravanti moderno, ha stregato pure Zeman) e una questione personale (il d.s. ha fatto sapere che dall’operazione Destro deriverà il successo o l’insuccesso del suo lavoro, chissà perché). Perciò, la Roma continuerà a fargli la corte nei prossimi giorni, nonostante la concorrenza e il costo: quindici milioni di euro la Roma può metterli insieme solo con cash e giocatori, da Borriello a Bertolacci (entrambi, dicono, graditi al Genoa). Se Destro arriverà, qualcun altro partirà: Borriello, se qualcuno lo vuole. Oppure Osvaldo, non un intoccabile. E se toccasse a Borini, appena riscattato dal Parma a suon di milioni (5,3)? Il recente atteggiamento dell’azzurro («Non ci sto a una nuova comproprietà») ha indispettito la dirigenza romanista, complicandole il piano economico di questa estate.

Tormento I cinque e rotti di Borini sommati ai cinque e mezzo di Castan, centrale difensivo in arrivo dal Corinthians: fanno circa undici milioni, tanti. Logico che siano spariti i 4,5 che la Roma deve al Fluminense per il riscatto di Marquinho. Ecco il tormento: Sabatini ha fatto un’offerta al ribasso al club di Rio (2,6 milioni), la risposta ufficiosa è stata deludente, oggi si attende quella ufficiale: sarà un no, e in questo caso tanti saluti al povero emigrante che sognava il grande calcio e rischia di tornare a casa dopo soli sei mesi. Più facile, invece, rimpossessarsi del talento di Florenzi, in comproprietà col Crotone. La Roma giura che farà il ritiro con Zeman. In bocca al lupo.

Gazzetta dello Sport – Alessandro Catapano

La Repubblica – Il Liverpool su Borini, ma Zeman lo blocca

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Borini continua a restare nelle mire del Liverpool. È il Sunday Mirror a rivelare come i Reds corteggino l’attaccante, appena riscattato dalla Roma per 5,3 milioni di euro. L’attaccante, attualmente impegnato agli Europei con l’Italia, sembra piacere anche a Zeman che, però, non potrà averlo a disposizione nel ritiro di Brunico. La società resta alla finestra, non intenzionata a cederlo, a meno che non arrivino offerte irrinunciabili.

Chi, invece, in ritiro ci sarà è Lamela, immortalato alla festa per la promozione in primera division del River Plate, club con il quale l’anno scorso era retrocesso. Di certo non può ancora festeggiare è Marquinho. Il centrocampista è in attesa che la Roma riscatti il suo cartellino dal Fluminense entro fine giugno, come da accordi presi a gennaio. Il club giallorosso vorrebbe un forte sconto (2,5 milioni di euro a fronte dei 4,5 concordati in precedenza), ma pare non trovi terreno fertile nella società brasiliana. Questa settimana sarà fondamentale per risolvere la questione. Intanto la squadra si radunerà martedì 3 luglio a Trigoria, per poi trasferirsi il 5 sera sulle Dolomiti.

La Repubblica – Francesca Ferrazza

Corriere dello Sport – Robben: ecco i soldi giusti se parte Osvaldo

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L’idea, a Trigoria, di provare a prendere un grande nome, c’è e non viene accantonata. Dal direttore generale Franco Baldini in giù, tutti hanno la consapevolezza che regalare alla piazza giallorossa un campione in grado di accendere la fantasia di una tifoseria che vive di passione come nessun’altra, vorrebbe dire scatenare un entusiasmo che avrebbe riflessi positivi anche per quel che riguarda il fatturato. Uno dei nomi individuati per dare concretezza al sogno, è sicuramente quello dell’olandese Arjen Robben per il quale nel recente passato c’è stato un contatto con la dirigenza del Bayern Monaco, proprietaria del cartellino dell’orange fino al trenta giugno del 2015.

VENDERE – E’ evidente, al di là di qualsiasi sia la cifra del budget per il prossimo mercato, che la Roma prima di potersi imbarcare in un’operazione di mercato da svariate decine di milioni, ha la necessità di vendere per fare cassa. E considerando che il sogno è un attaccante, si proverà a cedere una punta, in un reparto, cioè, dove altrimenti ci sarebbe la fila pure per andare in panchina. Il maggiore indiziato, in questo senso, rimane Osvaldo che, soprattutto, in Spagna può avere un mercato importante. E’ vero che a Trigoria, a precisa domanda, continuano a dire ufficialmente che l’italoargentino non si muoverà, ma è altrettanto, ufficiosamente, che se dovesse arrivare un’offerta tra i dodici e i quattordici milioni, la società giallorossa si metterà seduta intorno a un tavolo per trattare e cedere. Nella Liga ci sono almeno tre squadre, al di là della fantasiosa voce che parlava di Real Madrid, che sono interessate al cipolla. Si tratta di Atletico Madrid, Valencia e Malaga. Da un punto di vista economico l’ipotesi migliore per la Roma sarebbe la terza visto che il club spagnolo è in mano a un emiro che deve trovare un sostituto per Van Nistelrooy che ha annunciato il suo ritiro dal calcio. Ma per ora nessuna di queste tre società è arrivata a offrire la cifra che vuole la Roma che, dopo aver pagato Osvaldo quindici milioni la passata stagione, non è certo intenzionata a fare una minusvalenza (si tenga prsente che con l’ammortamento di un anno bastano 12 milioni per fare ics). (…)

INGAGGIO – C’è, però, anche la questione dell’ingaggio dell’orange. A questo proposito potrebbe risultare determinante la cessione di un altro attaccante, cioè Marco Borriello rientrato a Trigoria dal prestito alla Juventus con tutto il suo stipendio che dice cinque milioni e quattrocentomila lordi all’anno per tre stagioni che fa sedici milioni e ducento. Più di una voce di mercato sussurra che Borriello potrebbe tornare al Genoa, magari nell’operazione che dovrebbe portare Mattia Destro alla Roma. (…)

Corriere dello Sport – Piero Torri

Facebook, la Roma a De Rossi: “Contro l’Inghilterra 80 minuti di alto livello”

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L’As Roma, attraverso il profilo ufficiale Facebook, ha voluto complimentarsi con Daniele De Rossi, autore di un’ottima prestazione contro l’Inghilterra nei quarti di finale degli Europei. Ecco il commento della società giallorossa, pubblicato sul social network, al termine della vittoria azzurra ai calci di rigore:

“Euro 2012: ottima prestazione di De Rossi, che ha giocato 80 minuti di livello nel quarto di finale contro l’Inghilterra! L’Italia affronterà la Germania nella semifinale che si giocherà giovedì 28 giugno: forza Daniele!”

Inghilterra-Italia, per De Rossi problema al nervo sciatico

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Daniele De Rossi, uscito per infortunio al minuto 80 di Inghilterra-Italia, ha accusato il riacutizzarsi del dolore al nervo sciatico. Il centrocampista azzurro, nelle interviste del post-partita, ha ammesso di convivere con questo problema “da almeno un paio di giorni”. Il suo utilizzo nella semifinale contro la Germania è in forte dubbio.

Euro 2012, De Rossi: “Il rigore di Pirlo? Dai tempi di Totti non si vedeva un cucchiaio così”

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Al termine dell’ultimo quarto di finale di Euro 2012 tra Inghilterra e Italia, vinto dagli azzurri ai calci di rigore, Daniele De Rossi è intervenuto ai microfoni di Rai Sport per commentare la prestazione che ha regalato agli uomini di Prandelli la semifinale contro la Germania. Ecco le dichiarazioni del centrocampista giallorosso:

“E’ una serata di quelle che rimangono dentro tutta la vita. Il rigore di Pirlo? Era dai tempi di Totti che non si vedeva un ‘cucchiaio’ così. Sono dispiaciuto per il mio infortunio, spero di guarire in tempo per la semifinale, ma non posso essere ottimista perché da due giorni soffro di un dolore al nervo sciatico. Quando ha segnato l’ultimo penalty Diamanti, non riuscivo neanche a correre per andare a festeggiare. Dopo la fine della partita sono andato ad abbracciare subito mia figlia, sapevo dov’era, per lei è una festa e mi porta bene. La mia occasione nel secondo tempo? Pensavo di avere meno tempo per tirare, invece avrei potuto controllare il pallone e calciare, ma va bene lo stesso così”.

Inghilterra-Italia, lite Balotelli De Rossi a fine primo tempo

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Al termine del primo tempo di Inghilterra-Italia un inatteso retroscena ha accompagnato l’uscita delle squadre dal campo. De Rossi e Balotelli sono stati protagonisti di una lite verbale: dopo che il centrocampista ha rimproverato il compagno di aver sbagliato un cross, l’attaccante del City ha mandato più volte a quel paese il romanista intimandogli di stare zitto. Il chiarimento è arrivato qualche minuto più tardi all’interno degli spogliatoi.

Zoff: “L’Italia deve giocare come sa. Stekelnburg deve far vedere quello che vale”

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Il capitano della nazionale Campione del mondo nell’82 Dino Zoff è intervenuto ai microfoni di TeleRadioStereo per parlare di Europei: “Io sono stato capitano, come lo sono Buffon e Casillas, certo forse servirebbe più in un giocatore che gioca in mezzo al campo, ma livello internazionale non è che il capitano può fare molto, è più importante fuori, per dare un consiglio. Non so se è cambiato il modo di giocare dei portieri. Adesso mi dicono che i portieri devono giocare bene di piede… iniziamo a parare. Tante volte sento parlare di miracoli in porta, il portiere che prende un colpo di testa da due metri, lo fanno passare per un miracolo, magari se avesse fatto tre passi in avanti prima, non  si sarebbe rischiato così“.

Un giudizio su Stekelenburg: “Stekelenburg deve trovare un po’ di tranquillità, le qualità ce le ha, ma le deve mettere a frutto. Per il momento non ha fatto vedere grandissime cose, vediamo l’anno prossimo“.

Un consiglio a Prandelli: “Non gli direi assolutamente niente, che la sua squadra giochi come sa. L’Inghilterra è calata rispetto al passato. Possiamo fare bene“.

Tardelli in Irlanda: “La gente deve continuare a vivere. Se Tardelli ha avuto l’opportunità di andare ad allenare in Irlanda ha fatto bene a farlo. E’ un professionista e la professionalità, la correttezza e l’onestà possono esercitarsi in vari modi“.

 

Ag. Borini: “La volontà del giocatore era chiara dall’inizio”

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Dopo la conclusione della trattativa con il Parma per Fabio Borini, l’agente del giallorosso Marco De Marchi è intervenuto ai microfoni di TeleRadioStereo: “Fabio dal primo giorno che ha firmato il contratto ha dichiarato che come primo obiettivo puntava a diventare giocatore della Roma a tutti gli effetti. Le società lo sapevano e gli obiettivi sono stati tali da riprendere il discorso fatto lo scorso anno. Ovvio, speravamo che le società trovassero un accordo, di conseguenza abbiamo dovuto aspettare le buste. Possiamo dire che siamo molto contenti. Adesso il ragazzo è pronto a cominciare la sua vera avventura con la Roma. Ringraziamo il Parma e ringraziamo soprattutto Sabatini e la dirigenza giallorossa per essere arrivati a questa conclusione”.

De Marchi non nega che c’è stato l’interesse di altri club: ” Quando un giovane riesce a dare delle prestazioni come ha fatto Borini nel primo anno di serie A è ovvio che vengano monitorati da top club nazionali e internazionali. Il Presidente Ghirardi ha dichiarato più volte che erano arrivate diverse offerte, ma la volontà del giocatore era chiara fin dal primo giorno. Io personalmente ho sempre simpatizzato per la Roma, mi è rimasta dentro nonostante abbia passato solo un anno nella capitale; quando l’anno scorso c’è stata la possibilità di mandare un mio assistito ci sono voluti 10 secondi per convincerlo“.

Un passo indietro alle polemiche che lo vedevano lontano dal gruppo: “Fabio è un ragazzo equilibrato, sereno, lo conosco da quando aveva 13 anni,  lui si tuffa nel mondo del calcio ma quando ne esce ha la sua sfera privata, senza mancare di rispetto a nessuno, è fatto così, tiene la vita privata lontana da tutto. Quello che conta è quello che mette in campo, la voglia di migliorarsi, la mentalità. Ha dimostrato spirito di abnegazione e di giocare per la squadra“.