Corriere dello Sport – Borini piace, ma non è in vendita. A meno che l’offerta…

Una settimana in cui si può decidere il futuro della Roma. O almeno buona parte. Tra le trattative di mercato e il Cda del 28 giugno si innesta anche la questione stadio, con l’individuazione delle 3-4 aree di riferimento per la costruzione del nuovo impianto e gli americani che proprio in questi giorni stanno concludendo i sopralluoghi di rito. E si sa quanto lo stadio sia al centro di ogni progetto della Roma di oggi e di domani.

Mercato Dopo una settimana passata a inseguire Borini (fatto) e Destro (primo obiettivo), quella che inizia oggi diventa decisiva per la Roma di Zeman. Tornato Baldini dal Brasile, con in tasca Dodò e Castan (non Marquinho, per il quale si prova ad abbassare il prezzo del riscatto, ma il Fluminense non ne vuole sapere), per accendere ancora di più la piazza — superati i 20.000 abbonati — serve un acquisto di grido. Parallelamente, però, Sabatini, che giura di avere in tasca il ritorno di Florenzi, ha da piazzare tanti giocatori in esubero, impellenza sempre più forte, considerando che al raduno del 3 luglio mancano solo otto giorni.

Cda Giovedì, tra l’altro, ci sarà anche il Cda giallorosso, in cui si parlerà di mercato e di probabile budget (inteso come disponibilità economica da investire e possibile aumento dei ricavi). L’aumento di capitale? Probabilmente slitterà ancora, forse a settembre, ma il Cda lo ha già deliberato e la Consob ha registrato l’operazione sulla propria agenda. Uno dei possibili argomenti di discussione, invece, potrebbe essere l’atteso «delisting», su cui a Trigoria si ragiona su da un po’. L’uscita dalla Borsa è tra gli obiettivi a breve termine, soprattutto nel caso in cui si riesca ad arrivare ad avere il 90% della proprietà.

Stadio Il nodo più grande, in questa settimana, sarà però lo stadio. Entro il 30 giugno, Cushman & Wakefield consegnerà la short list di quattro aree scelte tra le oltre 50 individuate dall’advisor. Tor di Valle sembra la prescelta, visto che l’area del vecchio ippodromo (oggi di titolarità di Parnasi, dopo l’accordo con Papalia) ha già la destinazione a impianti sportivi, con attività ricettive e commerciali al servizio degli impianti stessi. Intorno al nuovo stadio, del resto, gira tutto il futuro della Roma. L’impianto di proprietà, infatti, viene visto come proprietario per qualsiasi piano di rientro di eventuali investimenti e di sviluppo del brand. Come dire, senza nuovo stadio cambia tutto. Ma considerando che nel 2013 a Roma ci saranno le elezioni amministrative, Alemanno oggi ha tutto l’interesse ad accelerare le pratiche. Il nuovo stadio della Roma, infatti, potrebbe regalare consensi persi per strada.

Corriere dello Sport – Simone di Segni

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