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Mercato Roma. Il Manchester City si inserisce per Baba

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E’ ricercato da molti Baba, terzino ghanese dell’Augsburg. Oltre a Roma ed Atletico Madrid, secondo quanto riporta il Daily Express, si sarebbe inserito anche il Manchester City. Il club tedesco valuta il calciatore tra i 15 e i 18 milioni di euro, ma secondo le ultime informazioni raccolte in Germania la Roma sarebbe arrivata a offrirne 10, probabilmente arriverà un’altra offerta nei prossimi giorni. Sul giocatore c’è anche la Juve, oltre che il Chelsea e l’Arsenal.

Tommasi torna in campo in Europa League, ma perde 5 a 0

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A 41 anni Damiano Tommasi è tornato in campo, con La Fiorita, squadra di San Marino. Ha giocato l’incontro valido per l’andata del primo turno di qualificazioni di Europa League. L’avversario era il Vaduz, squadra della capitale del Liechtenstein. Finisce male per l’anima candida della Roma, con il risultato di 5-0 per il Vaduz, che ipoteca il passaggio al turno successivo.

(ReteSport)

Mercato Roma. Osti (Ds Sampdoria): “Romagnoli è talmente bravo che i giallorossi non si priveranno di lui”

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Il ds della Sampdoria, Carlo Osti, ha parlato a Sportitalia, al programma Calciomercato Live, soffermandosi anche su Romagnoli:

“Non è più un giocatore della Samp, ma l’esperienza in blucerchiato è stata fondamentale per la sua crescita”.

Quali sono le sue sensazioni? Resterà alla Roma o andrà via?

“Per quello che penso io, rimarrà alla Roma, anche perchè è un giovane talmente forte, talmente bravo, che sicuramente la Roma non si priverà di lui“.

Roma, chiesti al Torino Darmian e Bruno Peres

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Corrieredellosport.it (R. Maida) – Nell’affannosa corsa al centravanti di grido, Walter Sabatini si è concesso un’improvvisa divagazione. Non dimenticando che la Roma è a corto di terzini, ancora di più dopo la cessione di Holebas a Watford, è tornato alla carica con il Torino per la coppia di esterni più desiderata della serie A: Bruno Peres e Darmian. Il doppio colpo è complicato – su Darmian la concorrenza è agguerrita, dal Napoli al Bayern – ma non impossibile. E risolverebbe definitivamente i problemi della squadra in quel settore. Peraltro, la scelta del pacchetto 1+1 sta diventando un’abitudine nell’estate romanista: dal Genoa sono arrivati insieme Bertolacci e Iago Falque, dal Cagliari è stato riscattato Nainggolan in parallelo all’acquisto di Ibarbo. Quanto può chiedere Cairo? Venti milioni complessivi, più un giocatore. Oppure 7-8 per il solo Bruno Peres. Questo spera la Roma, che valuta la formula magica: prestito con obbligo di riscatto, per rimandare le spese grosse al prossimo bilancio, quando saranno entrati i soldi anche della prossima campagna di Champions League.

PUNTE. Sempre a Milano, dove è stato avvistato ieri, Sabatini ha incontrato Fali Ramadani, ormai ribattezzato il Raiola dell’Est, per essere aggiornato sui movimenti di due giocatori del Manchester City: Jovetic, che sembra vicino all’Inter, e Nastasic, difensore serbo da sempre nei suoi pensieri. Ma è chiaro che il principale problema per la Roma sia il gol. E così, mentre Garcia spinge per avere Dzeko o in subordine Lacazette, mentre Luiz Adriano segue Bacca al Milan, all’orizzonte si scorge un’altra possibilità: si tratta di Aleksandar Mitrovic, pure lui serbo, esploso nell’ultima annata all’Anderlecht. Classe ‘94, 21 anni da compiere a settembre, ha segnato 25 gol di cui 3 in Champions. La Roma ne ha parlato al padre-manager, la trattativa sta in piedi, ma sul ragazzo è in vantaggio il Benfica che si è mosso con anticipo promettendo un bonifico da 15 milioni.

Mercato Roma. Milan e squadre estere interessate ad Astori

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Secondo L’Unione Sarda, Davide Astori, dopo l’esperienza alla Roma, potrebbe andare Milan, interessato a trovare dei difensori dopo che ha rivoluzionato l’attacco. Il centrale, però, ha richieste soprattutto dall’estero (Schalke 04, Sunderland e Valencia).

Mercato Roma. Konoplyanka ha scelto il Siviglia

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Tottenham o Siviglia, doveva essere una di queste due la nuova squadra di Konoplyanka e così è stato. L’ucraino ha optato per il caldo dell’Andalusia, alla corte di Emery. La notizia l’ha data tramite Twitter il Siviglia stesso. La Roma aveva provato ad acquistare l’esterno offensivo in passato, ma con esiti negativi.

L’osteopata della Lazio va a Trigoria

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Iltempo.it (E. Menghi) – Continua e un nuovo osteopata sbarca a Trigoria. Si tratta di Walter Martinelli e non viene da molto lontano: la Roma l’ha pescato alla Lazio. I giallorossi hanno fatto firmare a Martinelli un contratto di due anni con opzione per il terzo e stipendio raddoppiato rispetto alla Lazio. D’altronde, non è la prima volta che Garcia «scippa» un collaboratore alla Lazio: l’anno scorso si assicurò il preparatore atletico Rongoni e pochi giorni fa è arrivato anche il match analyst Jesse Fioranelli. Il preparatore Febbrari, che aveva curato la tenuta atletica del primo anno di Garcia, veniva proprio dalla sponda opposta e a marzo ha fatto le valigie per riabbracciare Reja all’Atalanta. A salutare per fare spazio a Martinelli è invece Brecevich, che a Trigoria era di casa da 7-8 anni. Resta un buco nello staff medico: Del Vescovo c’è, manca il responsabile da affiancargli.

Dzeko o Mitrovic? Rudi Garcia cerca gol a Est

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Corriere della Sera (G. Piacentini) – La strategia di Walter Sabatini è sempre la stessa: individuare un obiettivo; bloccarlo in attesa di vedere se, nel frattempo, il mercato offre qualche altra opportunità; scegliere infine, tra le varie piste tenute in piedi, quella che meglio si addice alle esigenze della Roma. Alcune volte è andata bene (Lamela e Iturbe i blitz meglio riusciti), altre un po’ meno (Salah lo scorso gennaio). Stavolta il copione sembra essere lo stesso perché la Roma ha già raggiunto l’accordo economico sia con Edin Dzeko sia con Alexandar Mitrovic. Due calciatori diversi tra di loro per prezzo e carriera, ma uniti da una promessa che il direttore sportivo romanista è riuscito a strappare loro.

La sola certezza – a meno di cessioni eccellenti (si è risvegliato l’interesse di alcune big per Pjanic, valutato 40 milioni) – è che non ci sarà posto per entrambi. Presto Sabatini dovrà scegliere se accettare le richieste del Manchester City, che per il bosniaco chiede 25/28 milioni, o quelle dell’Anderlecht, che per il serbo è partito da 18 ma potrebbe accontentarsi dei 15 offerti dalla Roma. Nel primo caso il «tesoretto» per l’attaccante sarebbe completamente esaurito, nel secondo ci sarebbe spazio per affiancare a Mitrovic («uno da prendere adesso, perché il prossimo anno costerà 40 milioni», la convinzione maturata dentro Trigoria) un altro giocatore di esperienza. Il profilo ideale era quello di Luiz Adriano, ma ieri il suo agente ha incontrato il Milan, con cui ha raggiunto un accordo di massima per un trasferimento a gennaio a parametro zero.

A dare maggior margine di manovra a Sabatini dovranno essere le cessioni di Gervinho, Doumbia e Destro. Per l’attaccante ascolano, che domani tornerà in Italia dalle vacanze, ci sarà un’accelerata nel week-end: entro domenica, giorno del raduno, la sua posizione sarà definita. Il suo agente ha continuato a lavorare con il Monaco, che resta la destinazione più probabile. È ufficiale la cessione di Cholevas al Watford: 2,5 milioni più 500mila euro di bonus.

Salah rompe con la Fiorentina, il suo futuro diviso fra Inter e Roma

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La Stampa (M. De Santis) – Un lungo silenzio, un ultimatum caduto nel nulla, un’ambasciata di rottura e una guerra senza esclusione di colpi. Lo strano caso di Mohamed Salah e la Fiorentina, da ieri sera l’uno contro l’altra. L’egiziano, non rispondendo alla proposta viola di 3,5 milioni bonus inclusi d’ingaggio a stagione, ha scelto la via della rottura. Per la Fiorentina, invece, la situazione è chiara: la mancata risposta significa comunque prolungamento automatico del prestito, stipendio ancorato agli 1,8 milioni precedenti e convocazione del giocatore per il ritiro. Salah, però, avrebbe fatto valere il diritto di veto presente nel contratto, anche se la Fiorentina nega di aver ricevuto qualsiasi comunicazione. La vicenda potrebbe concludersi addirittura davanti alla Fifa. Ma l’avvocato Ramy Abbas, procuratore di Salah, intercettato da firenzeviola.it, ha vuotato il sacco sulle intenzioni del suo assistito: «Abbiamo deciso, non restiamo alla Fiorentina. Salah si trasferirà in un altro club italiano questa estate». Le strade del mercato portano a una tra Inter e Roma, piuttosto che alla Juve.

Il Milan, dopo aver piazzato il doppio colpo Bacca-Luiz Adriano davanti,continua a tenere in piedi anche la pista che porterebbe al ritorno in rossonero di Ibrahimovic. Per la difesa, invece, il vero pallino di Mihajlovic è Romagnoli, ma la Roma spara altissimo (30 milioni). Così come continua a fare Destro, chiedendo 3 milioni l’anno, frenando la trattativa con il Monaco (nuovo appuntamento a inizio prossima settimana) e il successivo assalto romanista a Dzeko, già d’accordo per un quinquennale da 4,5 milioni più premi a stagione in giallorosso.

Napoli scatenato: quasi fatta per Allan e pronto l’assalto con buone possibilità di riuscita per Soriano. All’Udinese, per il centrocampista brasiliano, dovrebbero andare 11 milioni. Nella trattativa, a meno di rifiuti, dovrebbero entrare anche Inler e Britos, destinati al Watford della famiglia Pozzo. Per Soriano De Laurentiis è pronto a sborsare 10 milioni e inserire nella trattativa il prestito di Duvan Zapata. La Samp, intanto, ha chiuso con lo Shakhtar per Fernando a 8 milioni e riallacciato i contatti con Cassano, sondato anche dal Bologna.

Holebas saluta e va al Watford. E’ caccia al terzino

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La Repubblica (F. Ferrazza) – Divisa tra la ricerca di un grande attaccante da regalare a Garcia e la necessità di vendere, la Roma si avvicina al giorno del raduno tra lo scetticismo dei tifosi. O, per la precisione, di quella parte di tifoseria che quotidianamente commenta su social e radio private. E così anche la cessione di Holebas al Watfors (2,5milioni più 500mila euro di bonus) formalizzata nella giornata di ieri, è stata metabolizzata come un ulteriore indebolimento in un reparto, quello dei terzini,che già non abbonda di presenze. A sinistra, a questo punto resta il solo Cole, del cui cartellino la società sta cercando di sbarazzarsi, intenzionata, inevitabilmente, ad acquistare un giocatore di livello, un titolare subito pronto al quale affidare la fascia. Tipo Adriano, del Barcellona, da tempo nel mirino di Sabatini, trentenne al quale affiancare magari un giovane da far crescere. Ma tutta l’attenzione è concentrata ora sul centravanti e a Trigoria continuano a lavorare sulla pista che porta a Dzeko. Il City chiede una cifra intorno ai 28 milioni, i giallorossi vorrebbero al massimo versarne 25. Si tratta, mentre diventa attuale il nome del ventenne serbo, Mitrovic, punta dell’Anderlecht valutata 15 milioni, che potrebbe arrivare come secondo. Ma i soldi per rinforzare la squadra devono arrivare, come ormai è noto, per esigenze di bilancio, anche dalle cessioni.

E chi continua ad avere molti estimatori in giro per l’Europa è Miralem Pjanic. Non del tutto amato nella capitale, il centrocampista non esclude di poter cambiare aria, anche se sarà fondamentale per lui parlare con Garcia e capire dove lo vorrà sistemare tatticamente. Su Pjanic oltre al solito Paris Saint Germain che lo corteggia da almeno due anni, sembra far gola anche a club inglesi, come Liverpool e Manchester United, oppure spagnoli, come Barcellona e Atletico Madrid. La Roma, però, valuta non meno di 35 milioni il ragazzo.

Stadio della Roma, Simoncini: «Nelle simulazioni mancano le coppe»

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Il Tempo (F. M. Magliaro) – «La prima questione che salta agli occhi leggendo l’analisi dei flussi di traffico veicolari privati è che, nella migliore delle ipotesi, è un’analisi assolutamente parziale». Sandro Simoncini,ingegnere e professore di Urbanistica e Legislazione ambientale alla Sapienza, spiega in cosa il progetto dello Stadio della Roma a Tor di Valle è carente, soprattutto per quel che riguarda le analisi sul traffico veicolare privato.

«In primo luogo, da un punto di vista metodologico, mancano due parti di dati. La prima è quella relativa agli orari delle simulazioni alla base dello studio. Sono state fatte solo le simulazioni su tre orari: la mattina presto di un giorno feriale, l’ingresso per un posticipo di domenica e l’uscita dallo stadio dopo un posticipo domenicale. E gli altri? Le partite si giocano la domenica anche in altri orari, a mezzogiorno, alle tre del pomeriggio e alle 18. E gli anticipi e posticipi del venerdì, sabato o lunedì? E le eventuali partite di coppa? Dimentichiamo che la Champions si gioca il martedì o il mercoledì alle 20.45 ma l’eventuale Uefa League si gioca il giovedì alle 19 o alle 21? Sono tutti casi nei quali si rischia una enorme sovrapposizione fra i flussi di traffico di chi esce dal luogo di lavoro del Business Park e di chi invece va allo stadio per uno di questi incontri.

Inoltre, non viene analizzata la possibile sovrapposizione del traffico da e per lo stadio e da e per l’area commerciale ad esso connessa con quello del flusso dei romani che andranno o torneranno dal mare di Ostia durante la bella stagione. La seconda parte di dati che manca è proprio la fonte: a Roma esiste una centrale della mobilità nella quale sono monitorati in tempo reale e non in semplici simulazioni al computer i dati del traffico. Appare un po’ troppo semplicistico effettuare dei conteggi basati su un’intuizione e dando per scontato che la metà dei tifosi effettivamente utilizzi il mezzo pubblico, in special modo una metro come la B che sconta quotidiani guasti e rallentamenti, per recarsi agli incontri. Già oggi la Roma-Fiumicino sconta un “tappo” vero e proprio in corrispondenza dell’incrocio con viale Isacco Newton e via della Magliana in entrambe le direzioni. Cosa accadrà una volta realizzato l’impianto?».

Questo problema dei «tappi» durante l’afflusso e il deflusso dallo stadio era anche stato sollevato, a suo tempo, dall’ex prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, che rammentò al Campidoglio di prestare grande attenzione perché forze dell’ordine e mezzi di soccorso «non è che li possiamo far arrivare in metro».

Vi sono poi altri aspetti sui quali il professor Simoncini esprime delle riserve e che riguardano proprio il sistema di viabilità lungo il quale dovrebbe snodarsi l’afflusso e il deflusso dallo stadio. «Credo che vada evidenziato come in tutto questo progetto sicuramente ambizioso, manchi un’analisi fondamentale. Siamo in fase di gara d’appalto per la realizzazione della bretella che collegherà la Roma-Civitavecchia e la Roma-Latina. Una bretella che passerà a Tor de’ Cenci, quindi a pochissima distanza proprio dallo stadio e da tutto il complesso delle opere viarie ad esso connesse. Si prevede che già solo questa bretella potrebbe comportare un incremento del 20% dei volumi di traffico. Nella progettazione dello stadio e nell’analisi dei flussi veicolari non si è tenuto conto di questa cosa. Così come non si tiene conto di altre tre “emergenze” stradali: detto della prima, la Roma-Fiumicino e la sua congestione con viale Newton e via della Magliana, manca un’analisi reale delle ripercussioni del traffico su Viale Marconi. Parliamo di una strada quasi obbligata per chi utilizzerà l’asse via del Mare/via Ostiense. Una strada che passa da quattro a due corsie, con un grosso imbuto già oggi trafficatissimo. E con lo stadio? Quando tutti i veicoli usciranno sostanzialmente insieme? La terza strada su cui non sono state condotte analisi è la Colombo. Non c’è bisogno di ricordare ai romani quanto tempo si passi su questa arteria che, è vero che nel tratto interno al Raccordo gode dell’”onda verde”, ma che non è dato sapere come possa soffrire delle ripercussioni del traffico legato allo Stadio. Insomma, la sensazione è che questa analisi di flussi veicolari sia fatta un po’ troppo “in vitro” da una parte e che si stiano sottovalutando molto tutti gli altri dati. Il timore è che se dal Campidoglio e dalla Regione non si facciano le opportune valutazioni su questo aspetto che investe in maniera decisiva le ipotesi progettuali sulla viabilità si rischi, all’indomani dell’apertura dell’impianto, di incorrere nelle maledizioni dei tifosi bloccati nel traffico per errori e sottovalutazioni progettuali».

Paredes cerca casa. Uçan resta?

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Gazzetta dello Sport (C. Zucchelli) – Uno sembra avere tanto ottimismo, parla alla stampa turca (l’ultima volta il 28 giugno) e dice di essere convinto «che la prossima stagione sarà sicuramente migliore per me». L’altro, invece, resta in silenzio e dopo le ferie in Argentina tornerà a Roma con la consapevolezza che potrà essere una tappa di passaggio visto che la società gli sta cercando una sistemazione in prestito.

QUI PAREDES D’altronde, Leandro Paredes è stato acquistato dalla Roma a titolo definitivo per 4.5 milioni e il club può disporne come vuole. L’argentino non è stato certo un intoccabile di Garcia (13 presenze tra campionato e coppe) e a 21 anni non vuole buttare un altro anno visto che anche nei 6 mesi al Chievo non è che abbia brillato. In Italia lo hanno chiesto Cagliari e Perugia, lui preferirebbe restare in Serie A e la Roma sta cercando una squadra che lo prenda in prestito e gli consenta di giocare con continuità. Condizione, questa, imprescindibile, al di là degli aspetti economici.

QUI UÇAN Chi, invece, non dovrebbe muoversi da Trigoria è il turco. Anche lui avrebbe bisogno di giocare con continuità (appena 4 le sue presenze), ma la complessità del prestito dal Fenerbahçe rende quasi impossibile una sua cessione. L’appiglio legale ci sarebbe anche (dovrebbe essere il club turco a riprenderlo e a far subentrare un’altra squadra alla Roma, che ha un’opzione per questa stagione e non un obbligo), ma i giallorossi, che per il prestito biennale hanno speso 4.75 milioni, vogliono monitorarlo da vicino visto che per riscattarlo servirebbero ben 11 milioni. Impensabile, al momento, che Sabatini possa spendere una cifra del genere per un calciatore con così poche presenze, ma Uçan pare determinato a convincere tutti: «Ho avuto problemi fisici e di adattamento – ha ammesso – ma vedrete che dal prossimo anno sarà tutta un’altra storia».

Stadio della Roma, prove anti traffico

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Il Tempo (F. M. Magliaro) – La data sul documento è quella di maggio 2015 e la firma è quella di Ingegneria dei Trasporti. È la «verifica trasportistica», lo studio, cioè, sul sistema dei trasporti dello stadio calcolati con delle simulazioni, in tre scenari diversi. Il primo, la mattina di un giorno feriale tipo, nell’orario di punta, fra le 7.30 e le 8.30. Il secondo, l’orario di uscita dallo stadio in una sera festiva, quindi dalle 22.30 alle 23.30. Il terzo, l’orario di arrivo allo stadio in un giorno festivo, cioè dalle 19.45 alle 20.45. La condizione di partenza dell’analisi – che aggiorna quella elaborata ad agosto 2014 – è che una quota dell’utenza che va o viene dal complesso stadio usi il mezzo pubblico. Nello specifico, si suppone che la mattina di un normale giorno lavorativo, il 30% di chi va a lavorare nelle Torri di Libeskind o nei negozi del Convivium, usi il trasporto pubblico. Questa quota sale nelle altre due simulazioni al 50%, che, poi, è la percentuale di utilizzatori del mezzo pubblico che l’Amministrazione comunale ha indicato come quella minima per procedere nel progetto. La prima simulazione, quella della mattina, ipotizza 3.900 macchine in ingresso a Tor Di Valle. La seconda, quella dell’uscita da una partita serale in un giorno festivo, ne ipotizza 8mila, cioè il 70% di chi usa il mezzo privato per andare allo stadio. L’ultima, l’arrivo per una partita serale in un giorno festivo, ne ipotizza 4.600 pari al 40% dell’utenza in ingresso. Vediamo i risultati degli studi sul traffico veicolare compiuti con grande attenzione per analizzare eventuali criticità.

MATTINA LAVORATIVA –  Secondo il nuovo studio, le modifiche progettuali apportate sulla viabilità rispetto allo studio di fattibilità iniziale, determinano una diminuzione del traffico lungo l’asse via Ostiense/via del Mare, sia prima che dopo lo stadio. Incrementi significativi dei flussi veicolari sono invece riscontrabili lungo l’autostrada Roma-Fiumicino nel tratto compreso tra viale Isacco Newton ed il Raccordo. Nessuna variazione di traffico è rilevabile lungo via di Decima a sud dell’intervento. Vi è una suddivisione nello studio sulla capacità di assorbimento del traffico dell’asse Via Ostiense/Via del Mare. La prima è a nord dello stadio lato Marconi dove le due strade resteranno separate, la seconda a sud dell’impianto, lato Raccordo, dove invece verranno unificate. Nel primo caso, Via Ostiense viene giudicata «sufficiente» in entrambe le direzioni ad assorbire mille veicoli l’ora in direzione GRA e 900 in direzione viale Marconi. La via del Mare, invece, può sopportare un carico di 950 macchine l’ora verso il Raccordo e di 550 verso Marconi. Nel secondo caso, invece, unificare le due strade consente di assorbire 2500 veicoli l’ora in direzione Marconi e 1800 in direzione Raccordo. Per quanto riguarda la Roma-Fiumicino, nel tratto centro-stadio, questa presenta caratteristiche di deflusso comprese tra sufficiente ed in pre saturazione in direzione Raccordo. e sufficienti nella direzione opposta. Il carico veicolare è di 3.500 veicoli/ora in direzione GRA, di cui 1.750 circa diretti verso il nuovo ponte sul Tevere, e pari a circa 2.500 veicoli equivalenti/ora nella direzione opposta. Nel tratto successivo, compreso fra lo stadio e l’allaccio con il GRA, a causa del momentaneo aumento di capacità, l’infrastruttura presenta caratteristiche di deflusso discrete in direzione Raccordo e, invece, comprese tra discrete e pre saturazione nella direzione opposta. Il carico veicolare è pari a circa 2.100 veicoli equivalenti/ora in direzione sud e pari a circa 3.700 veicoli equivalenti/ora nella direzione opposta di cui 1.600 circa diretti verso il nuovo ponte sul Tevere. Infine, a sud dell’intervento, via di Decima presenta caratteristiche di deflusso in pre saturazione in direzione nord e buone nella direzione opposta con un carico veicolare pari a circa 1.000 veicoli equivalenti/ora in direzione nord e trascurabile nella direzione opposta.

USCITA STADIO –  La previsione è di una diminuzione dei flussi lungo via Ostiense/via del Mare, sia ad ovest che ad est dell’intervento e lungo via di Decima a sud dell’intervento. Incremento del traffico, invece, lungo la Roma-Fiumicino tra viale Newton e il Raccordo. Per quanto riguarda i flussi di traffico, a sud dello stadio, via Ostiense presenta caratteristiche di deflusso sufficienti in direzione centro e buone nella direzione opposta. Il carico veicolare risulta di 850 veicoli/ora in direzione centro e trascurabile nella direzione opposta. Via del Mare presenta caratteristiche di deflusso discrete in direzione centro e buone nella direzione opposta con un carico pari a 800 veicoli verso Marconi e 100 veicoli verso Ostia. A sud dello stadio, dove Ostiense e via del Mare saranno unificate, il traffico sarà critico in direzione Raccordo e buono verso il centro con 3.650 veicoli/ora in direzione Ostia e trascurabile verso Marconi. Viene analizzato, ovviamente, anche il traffico sulla Roma-Fiumicino, sempre divisa in due parti, dal centro allo stadio e dallo stadio al Raccordo. Nel primo tratto, il deflusso è previsto discreto in direzione centro e buono nella direzione opposta, con circa 1.900 veicoli verso la Colombo (di cui 1.500 circa provenienti dal nuovo ponte sul Tevere) e mille nella direzione opposta. Nel secondo tratto, si prevede un deflusso generalmente sufficiente, con 2.600 veicoli l’ora, in direzione GRA e buone, con 400 nella direzione opposta. A sud dello stadio, via di Decima, perde attrattività in favore di via Domenico Sansotta presentando caratteristiche di deflusso buone in entrambe le direzioni.

INGRESSO PRE PARTITA –  Anche in questo scenario, si prevede una diminuzione del traffico lungo l’asse via Ostiense/via del Mare mentre aumenta sulla Roma-Fiumicino. Nello specifico, sempre considerando la via del Mare/Ostiense a nord dello stadio, dove resterà divisa, e a sud dove invece sarà unificata, si prevede, nel primo tratto, un buon assorbimento del traffico della Ostiense con 300 veicoli l’ora in direzione stadio e sufficienti per la via del Mare con 850 veicoli da Marconi a stadio. Nel punto in cui le due strade saranno unificate, invece, il traffico sarà discreto verso lo stadio e buono verso il Raccordo, con un cario veicolare di 850 veicoli l’ora in direzione stadio e solo un centinaio nel senso opposto. Per quanto riguarda la Roma-Fiumicino, nel tratto centro-stadio, il flusso sarà discreto verso lo stadio (1.700 vetture verso l’impianto, di cui 800 transiteranno sul nuovo ponte carrabile sul Tevere) e buono nel senso opposto (500 veicoli l’ora), e, nel tratto dal Raccordo allo stadio, sarà discreto in entrambi i sensi di marcia. Insomma anche in questo caso non ci dovrebbe essera lcun tipo di problema.

TRAFFICO PIÙ SCORREVOLE –  In sostanza, quindi, nelle conclusioni dello studio sul traffico si sostiene che, in tutti e tre gli scenari ipotizzati, sarà la Roma-Fiumicino l’elemento maggiormente gravato dai flussi veicolari privati. Proprio a causa dei lavori per la costruzione del nuovo svincolo di Parco de’ Medici, che costituiranno un’attrattiva per li utenti della strada, questi tenderanno a concentrarsi sulla strada a miglior scorrimento e, quindi, contemporaneamente, questo fattore dovrebbe comportare un alleggerimento generalizzato dei flussi lungo le altre direttrici, vale a dire sull’asse viario via del Mare/via Ostiense e su via di Decima. Tuttavia, questo incremento del traffico veicolare privato sulla Roma-Fiumicino non dovrebbe essere tale da pregiudicare la capacità dell’infrastruttura di assorbire il volume di traffico giungendo a un livello di criticità.

Estate antistress, De Rossi scopre ora l’effetto che fa

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Gazzetta dello Sport (D. Stoppini) – S’è rifatto con gli interessi. Magari finiranno pure sul conto corrente della Roma, che aspetta un Daniele De Rossi fresco e riposato dopo Vietnam, Cambogia e Thailandia. Mica normale: né il tipo di vacanza, ma verrebbe da dire pure il fatto stesso che sia andato in vacanza. Perché l’abitudine è vederlo in campo, Daniele. È vederlo nel cuore del gioco, della Roma e dell’Italia. Vacanze ora, finalmente un’estate con la spina staccata. Non gli accadeva dal 2011: nel mezzo un Europeo, una Confederations Cup, un Mondiale. Tanti tackle, tanto sudore, tanto di tutto. E un filo di fiato in meno da spendere per la Roma. Il 2015, adesso, fa rima con riposo: la prima estate da quattro anni a questa parte senza una competizione da giocare.

UN PO’ DI RIPOSO – L’ultima volta coincise con una delle migliori stagioni di De Rossi con la maglia della Roma. Il legame con Luis Enrique, nell’estate 2011, e un campionato eccezionale per rendimento. Proprio mentre il contratto con la Roma andava in scadenza e mezza Europa prendeva informazioni. Poi la storia ha detto rinnovo fino al 2017 e un altro mondo giallorosso pronto ad aprirsi. Principio di una seconda parte di matrimonio sereno, almeno a prima vista. E invece no. E invece apriti cielo. Mai più un’estate senza pensare al calcio. Mai più un’estate senza il pensiero dell’addio alla Roma, divenuto fortissimo — quasi una certezza — nel 2013, dopo il derby perso in finale di Coppa Italia, prima di una Confederations che lo stesso De Rossi avrebbe poi definito rigenerante. E idem nel 2014, quando cominciarono a rincorrersi le voci di un De Rossi pronto a sbarcare negli Stati Uniti. De Rossi è ancora qui. La voglia di provare un’esperienza all’estero c’è sempre. C’è quella vocina che lo spinge nella Mls — che, tanto per chiarire, un sondaggio l’avrebbe fatto anche di recente —, quell’altra che lo vorrebbe tra un paio d’anni al Boca Juniors. Ecco, tra un paio d’anni. De Rossi ora serve a Rudi Garcia.

AL RISCATTO –  Serve perché a centrocampo sono solo in quattro, aspettando e sperando in Strootman. E perché Keita avrà pure rinnovato, ma con la carta d’identità e il ginocchio del maliano sarà bene procedere con cautela. Un centrocampista arriverà, sicuro. Ma la Roma che si mette in moto in queste ore, intanto, lo fa sotto la stella di De Rossi. Stella in qualche modo attesa al riscatto. Perché dietro le spalle il centrocampista si è lasciato un anno pieno di dolori muscolari, di delusioni azzurre — per la prima volta un c.t. l’ha lasciato fuori dalle convocazioni per scelta tecnica — e pure di amarezze giallorosse. Perché c’è stato un momento della stagione, lo scorso autunno, in cui De Rossi aveva scalato le marce, finendo indietro nelle gerarchie di Rudi Garcia, pure in panchina in qualche big match. Quello stipendio da 6 milioni all’improvviso è tornato a pesare. Quella faccia malinconica è tornata forse a pensare troppo. Ma è durato poco. Resta la forza e la serenità del rapporto con Sarah Felberbaum. Resta l’orgoglio di giocare per una maglia che pesa. Pesa tanto, pesa troppo. E sotto la curva, al richiamo di qualche pseudo-tifoso, magari ti fa dire e fare cose poco politically correct . È la Roma dei «maiali col microfono» denunciati dallo stesso De Rossi in passato. È una Roma che a volte gli sembra un po’ il Vietnam in cui è andato in vacanza. Chissà, forse il viaggio sarà servito per apprezzare pure le differenze.

Aleksandar, il Bad boy dei Balcani

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Il Messaggero (B. Saccà) – Oggi, bravo ma spericolato. Domani, forse, spericolato ma bravo. Aleksandar Mitrovic è senz’altro uno dei talenti più brillanti del panorama europeo: classe ‘94, serbo di Smederevo, ha vinto gli Europei Under 19 nel 2013, un campionato belga e uno serbo, ha segnato in Champions contro il Borussia Dortmund e l’Arsenal, e ha firmato 47 gol nelle ultime tre stagioni, vissute con i colori dell’Anderlecht sulle spalle. Eppure… Eppure, spesso, Mitrovic perde il dominio sulla propria bravura e finisce col cadere nelle trappole dell’istinto. Qualche tempo fa, per dire, ha deciso di concedersi il privilegio di una cresta in testa e di qualche tatuaggio e subito tutti hanno cominciato a paragonarlo a Mario Balotelli. E non è stata una coincidenza, se è vero che Aleksandar veste la maglia numero 45, proprio quella preferita da Mario. Detto il «loco», ovvero il matto, o il «bad boy dei Balcani», Mitrovic già si è distinto per aver rimediato tre espulsioni, per essersi esibito in un’esultanza vagamente erotica e infine (al momento…) per aver sputato ad alcuni tifosi rivali durante una gara contro il Bruges. Squalificato per tre turni, si è comunque scusato tramite youtube.

COMPLIMENTI DI MOU – Il rovescio della medaglia è però un pieno di virtù. Centravanti di ruolo, un metro e 89 di altezza, 82 chili di peso, ambidestro e ottimo colpitore di testa, nel 2013 Mitrovicsi è trasferito all’Anderlecht per 5 milioni, una cifra da primato in Belgio: a 18 anni è stato nominato come uno dei 10 migliori Under 19 europei e, nel 2013, ha ricevuto i complimenti di José Mourinho. Era il 6 settembre e la Serbia ospitava la Croazia al Marakana di Belgrado nelle qualificazioni mondiali: Mandzukic sbloccò e Mitrovic siglò il pari (1-1). «Aleksandar è stato il migliore», garantì Mourinho.

Garcia già pazzo di Dzeko ma la Roma deve vendere

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Dzeko

Gazzetta dello Sport (M. Cecchini) – Corretti o sbagliati che siano, oggi Rudi Garcia controllerà i compiti a casa. Nella scuola di belle speranze chiamata Roma, infatti, è in programma la prima riunione dello staff tecnico, con grande curiosità per le novità in arrivo soprattutto sul fronte della preparazione e dello staff medico. Ovvio però che l’attenzione è tutta concentrata sul mercato, col d.s. Walter Sabatini giunto ieri sera a Milano per le trattative. In effetti non facili, visto che sul fronte delle uscite – a questo punto del marcato – pensava di essere più avanti.

DZEKO e HIGUAIN – Certo, i riflettori sono presi tutti dall’affare Dzeko, con lo stesso Garcia che, raccontano a Trigoria, parla sempre di lui e come potrà impiegarlo. Certo, fra quadriennale (da circa 35 milioni lordi) e cartellino, l’investimento sarebbe pesante, quindi da valutare bene. Nota: si è sparsa voce di un sondaggio per Higuain, a cui il Napoli avrebbe risposto: 60 milioni più Romagnoli, ma la Roma smentisce.

MITROVIC E IL PAPà In ogni caso tutti sperano che possano arrivare presto offerte concrete per Gervinho (si sonda soprattutto il mondo arabo e Cina); Doumbia (stessi obiettivi, ma con tutta probabilità dovrà essere ceduto solo in prestito); Destro (che tornerà nella notte tra oggi e domani, quando avrà un colloquio con la dirigenza che si spera spiani la strada al trasferimento al Monaco) e Ljajic (che comunque potrebbe anche restare, in caso di offerte poco convincenti). Se il poker salutasse, i contatti diretti col papà di Mitrovic (Anderlecht) rendono possibile l’acquisto per 15 milioni del talentuoso attaccante serbo, anche se la concorrenza del Porto è forte.

HOLEBAS ED EREDI – D’altronde le spese da fare sono parecchie, e la buona notizia che è stato ufficializzato il passaggio di Holebas al Watford per 2,5 milioni (più 0,5 di bonus). meglio così, perché restano calde le piste per Baba (Augsburg: ma chiedono 15 milioni e c’è anche il Chelsea sopra) e Masuaku (Olympiacos: 8 milioni la domanda). Non si perde di vista neppure Lazaar (Palermo), anche se intriga meno.

IDEA RULLI – Non basta. Il lavoro è a tutto tondo, perché Sabatini ha contattato anche il 23enne portiere Geronimo Rulli (Real Sociedad). Il cartellino è di proprietà di un fondo uruguaiano (e non solo) che lo venderebbe solo per una ventina di milioni, ma lo potrebbe dare in prestito oneroso. Rulli però accetterebbe il trasferimento solo per essere titolare, cosa che la Roma non può assicurargli. Più facile allora che vada al Siviglia, che lo vuole. Intanto è stato definito l’accordo per due baby talenti dello Spezia, Umar Sadiq e Abdullahi Nura, entrambi classe 1997. Arriveranno in prestito (cumulativo) per 0,5 milioni con riscatto per 2,5 milioni. Titoli di coda sul Korona Kielce, club polacco di Serie A in predicato di diventare satellite della Roma. Il presidente ha detto: «Attendiamo una delegazione della Roma tra due settimane». Se son rose, fioriranno.

Roma, a caccia dell’ariete

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Il Messaggero (S. Carina) – Mentre Totti è a Londra per ammirare l’amico Federer impegnato nel torneo di Wimbledon, a 1900 chilometri di distanza si discute senza sosta del prossimo centravanti della Roma. Che sia la prima scelta Dzeko (il sì di massima del bosniaco c’è, ma fin qui solo contatti informali), Mitrovic (ieri telefonata tra Sabatini e il padre del calciatore: l’intesa sull’ingaggio non è un problema, da trovare quella con l’Anderlecht che tratta anche col Porto) o Lukaku (con Romero a fare da apripista a Trigoria), l’identikit del nuovo attaccante è abbastanza chiaro. Finalizzatore, forte fisicamente, capace di fare reparto da solo, abile nel dare la profondità all’azione ma allo stesso tempo capace di far salire la squadra e farla rifiatare. Se a ciò si somma l’incertezza sul rientro in pianta stabile di Strootman e qualche sussurro proveniente da Trigoria sulle idee tattiche di Garcia per il prossimo anno, non è sbagliato immaginare una Roma schierata con maggiore frequenza col 4-2-3-1 rispetto al passato.

RITORNO AL PASSATO – Un modulo che è stato il marchio di fabbrica di Spalletti anche se il 4-2-3-1 del tecnico toscano, con Totti terminale e Perrotta bravo ad inserirsi, era differente da quello che potrà (e vorrà) schierare Garcia. Il centravanti-ariete che la Roma sta cercando sul mercato sarà supportato da Pjanic che alzerà così il suo raggio d’azione facendo quello che gli riesce meglio: giocare vicino alla porta. Ai suoi lati due esterni veloci: l’optimum sembrerebbe Florenzi, anche per la copertura che sa garantire. Ma il nazionale azzurro, a meno di sorprese, ricoprirà il ruolo di terzino destro e questo apre spazi per una rivincita di Iturbe, una conferma di Iago Falque o al genio, a volte altalenante, di Ljajic. Senza contare che in rosa c’è ancora Gervinho che visto il no ai 4,5 milioni dell’Al Jazira, difficilmente troverà altri Paperoni disposti ad accontentarlo. In Cina ci provano, a Trigoria ci sperano.

VARIANTI FUTURE – Che poi il 4-2-3-1 può sempre trasformarsi in corsa nel 4-3-3 (basta arretrare il raggio d’azione di Pjanic di 20 metri e alzare quello dei due esterni offensivi) ma anche in 4-1-4-1 (evoluzione difensiva del 4-3-3) o 4-4-1-1. Gira che ti rigira, la costante è sempre ‘l’uno’, ossia il terminale offensivo, il centravanti di ‘peso’. L’acquisto che Sabatini (da ieri sera a Milano) non può sbagliare. Insieme al terzino sinistro e al portiere sono i ruoli dove ci si attende il salto di qualità. A proposito del portiere: la voce rimbalzata ieri dalla Spagna di un interessamento della Roma per Rulli, è credibile. Numero uno del Deportivo Maldonado, in prestito al Real Sociedad, il cartellino è di proprietà di un fondo uruguaiano che lo valuta 30 milioni. Inavvicinabile dunque per chiunque (o quasi). Nell’ultimo anno ha giocato in prestito nel club spagnolo ma ha una clausola nel contratto che lo libera se riceve una chiamata da una società che disputa la Champions in Inghilterra, Italia o Spagna. Il problema, oltre alla concorrenza (Siviglia), è la volontà del ragazzo (23enne) che si sposterebbe (in prestito) solamente per fare il titolare. Improbabile che accada alla Roma. Mentre Sabatini rimane vigile su Salah e Jovetic, ceduto Holebas al Watford per 2,5 milioni (più 0,5 di bonus). In entrata il preferito è Baba, l’alternativa è Masuaku mentre a Garcia piace Digne anche se il più facile da prendere rimane Adriano. Il Monaco aspetta il sì di Destro. Acquistati dallo Spezia i classe ’97 Sadiq e Nura (l’operazione complessiva prevede 500 mila di prestito con riscatto a 2,5). Vestenicky e Balasa verso Crotone. Accordo raggiunto con un nuovo sponsor tecnico: si tratta dell’Acqua Fiuggi.

Astori, la Lazio gli dice no

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Leggo (E. Sarzanini) – Sedotto e poi abbandonato dalla Roma, Astori ha bussato alla porta della Lazio. Nulla di strano se non fosse che esattamente un anno fa fu proprio lui a beffare la società biancoceleste. Praticamente a un passo dalla Lazio, l’irruzione del diesse Sabatini fu decisiva per portarlo in giallorosso. Un derby di mercato perso che portò con se polemiche ma soprattutto la contestazione dei tifosi biancocelesti che, ad Auronzo di Cadore, chiesero la testa del diesse Tare. L’albanese, sorpreso dall’esito di una trattativa che sembrava scontata, tentò il tutto per tutto correndo a Sappada, sede del ritiro del Cagliari, per parlare con l’allora diesse Marroccu che però aveva già l’intesa con la Roma. Per tutta risposta Astori, subito dopo la firma con la società giallorossa, fu ironico nel commentare la vicenda: «Ho scelto la Roma appena ho saputo che mi cercava. Giocare con questa maglia ha molto più appeal rispetto all’opportunità di giocare con una squadra inferiore». Un anno dopo Astori, scaricato senza troppe spiegazioni dal diesse Sabatini, che ha deciso di non esercitare il diritto di riscatto, ha provato a bussare nuovamente alla porta della Lazio che però non ha mai aperto. Una vera e propria beffa per il difensore, che si sta proponendo al Napoli, che è alla ricerca di un difensore centrale. A Formello, intanto, si prova a chiudere la trattativa per Milinkovic-Savic che però non si è sbilanciato sul suo futuro: «Credo che rimarrò al Genk, ma nel calcio non si sa mai. Potrebbe presto arrivare un’occasione d’oro. La Lazio? Ho sentito anche io questa voce, ma non so se sia vero. La Serie A è un grande campionato, ma non è quello che preferisco. Io vorrei giocare nella Liga con il Real Madrid: questo è il mio sogno». Parole di circostanza, perché la trattativa è già ben avviata il giocatore è pronto a trasferirsi in biancoceleste, qualora i due club trovassero l’accordo. Trattativa che Aleksandar Gruber, l’agente del calciatore ha confermato: «Siamo onorati dell’interesse manifestato da Tare nei confronti del ragazzo – ha detto a Lazionews.eu –. Approdare in Italia sarebbe una grande sfida ed un’occasione per qualsiasi giocatore. Entro poco tempo valuteremo le varie offerte e decideremo cosa fare».

Salah-viola, è rottura. Sabatini ci prova

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Leggo – Dall’ottimismo di patron Andrea Della Valle dopo l’incontro di lunedì e l’offerta di 3 milioni annui più bonus, ai primi dubbi man mano che la risposta non arrivava (inizialmente il termine concordato erano le 12 di ieri), al preludio di una rottura e di un forte contrasto. La telenovela Salah non ha avuto il lieto fine sperato dalla Fiorentina. L’attaccante egiziano è rimasto in silenzio e il club viola non starà con le mani in mano. Avendo rinnovato il prestito con il Chelsea, considererà validi (a differenza dell’entourage di Salah) gli accordi dello scorso gennaio. Quindi, secondo la Fiorentina, il giocatore dovrà presentarsi nel fine settimana per le visite mediche e partire con la squadra per il ritiro di Moena. Allo stipendio della scorsa stagione, ben lontano dai 3 milioni proposti. La Roma si è subito fiondata: ieri notte il ds Sabatini ha incontrato il procuratore di Salah che i giallorossi avevano avuto in pugno a gennaio per poi virare su Doumbia. Infine da ieri Giuntoli è ufficialmente il nuovo ds del Napoli: partita l’offensiva per Allan (Udinese) con 11 milioni più Britos.

Federer, vittoria con prodezza davanti all’amico Totti

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Leggo (F. Balzani) –  Totti e Federer ancora insieme. Stavolta sul prato di Wimbledon. Il capitano, infatti, ieri era all’All England Club per assistere alla quarta giornata dei Championships e godersi le ultime ore di ferie prima del raduno di domenica. Totti, grande tifoso di Roger, è volato a Londra per seguire dal vivo il secondo turno del campione svizzero e non è rimasto deluso. Federer ha sconfitto lo statunitense Sam Querrey in tre set, 6-4, 6-2, 6-2 in un’ora e 25 minuti mandando in visibilio il pubblico con un pallonetto scoccato facendo passare la racchetta tra le gambe. Un colpo di classe alla Totti.