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Rodgers: “Il pubblico? Io ho Vardy”

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Leicester City's Northern Irish manager Brendan Rodgers hosts a training session at Leicester City's training complex in Leicester, central England, on April 27, 2022 on the eve of their UEFA Conference League semi-final first leg football match against Roma. (Photo by Lindsey Parnaby / AFP) (Photo by LINDSEY PARNABY/AFP via Getty Images)

Il Corriere Dello Sport (G.Marcotti)Rodgers è in vena di battute. Dopo aver sorpreso il collega Mourinho all’andata con una prestigiosissima bottiglia di vino portoghese, gli chiedono cosa può fare lo Special One per contraccambiare: “Può prendermi una tazza di tè. Io non sono uno che beve molto, magari ogni tanto un bicchiere di vino. Il mio gesto all’andata era di affetto e rispetto, tutto qui“. Il tecnico giudica positiva l’esperienza in Conference League: “Abbiamo affrontato squadre che non siamo abituati ad affrontare, è un processo di crescita per i miei giocatori. E ci siamo tolti soddisfazioni“.

Un pensiero anche al pubblico dell’Olimpico: “Influiranno? Non è detto, forse più sulla Roma, magari i due davanti presseranno con un po’ più di aggressività. Io mi aspetto in ogni caso una Roma disciplinata e organizzata, che diventa particolarmente insidiosa in contropiede e sulle palle inattive. Non ci faremo condizionare dal pubblico, l’Olimpico è speciale, ma noi abbiamo giocato già tante partite in stadi storici con un pubblico caloroso“. Conferma che Vardy ci sarà “E’ in gran forma“.

Ottavio Bianchi: “Credici Roma, te la meriti”

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Il Messaggero (A.Sorrentino)

Ottavio Bianchi, lei allenava l’ultima Roma che superò una semifinale, arrivando alla finale Uefa del 1991. Ora il club spera di ripetere quell’impresa. Per lei è possibile?
Il risultato dell’andata lascia spazio alla speranza, poi bisognerà vedere la partita. Ma mi pare che la Roma negli ultimi tempi abbia cambiato passo, è in crescita di fiducia e di gioco. Poi ci sarà una grande cornice di pubblico: ho visto che anche nei periodi meno felici la Roma ha sempre avuto un sacco di tifosi vicino, ed è una cosa bellissima.

Saranno in 70mila, anche se siamo in una coppa minore, per così dire.
Se andranno all’Olimpico in così tanti, vuol dire che per la gente è una partita fondamentale. E se lo è per loro vuole dire che è importantissima, anche se la Conference è un po’ la ruota di scorta rispetto alle altre coppe. Ma non vuol dire. Il nostro è uno sport che si pratica per il pubblico, per dare gioia alle persone, e quello conta sopra ogni cosa. Inoltre, vincere la Conference sarebbe fondamentale perché vincere abitua a vincere. Senza contare che la vittoria in una coppa dà valore a tutto il tuo lavoro, e per Mourinho sarebbe un’ottima cosa.

Lei cosa ricorda della semifinale col Broendby, decisa da un gol di Voller?
Sa che io ricordo poco le vittorie e molto di più le sconfitte? Se mi chiede di quella Coppa Uefa, ho bene in mente la finale persa con l’Inter, non lo meritavamo, senza contare che furono partite molto chiacchierate. Della semifinale ricordo la grande passione di Roma, che anche quella sera riempì lo stadio. In quella stagione perdemmo il nostro presidente Viola a gennaio, ma centrammo lo stesso la finale Uefa e quella di Coppa Italia. La gente era straordinaria. E a differenza di adesso, non c’era un grande comunicatore a trascinarla; io non ero proprio portato.

Dei suoi ragazzi dell’epoca, chi ricorda su tutti?
Rudi Voller, che col Broendby ci portò in finale: oltre che un giocatore fantastico, aveva personalità e carisma, ed era un bravo ragazzo e un professionista perfetto, infatti è ottimo anche come dirigente. Poi, si parla sempre troppo poco di Aldair: un fuoriclasse sottovaluto, magari perché era modesto e timido. Ma fu anche capitano del Brasile e vinse un Mondiale. Andai Insieme a Ciccio Mascetti a vedere un Porto-Benfica, volevamo prendere Mozer ma poi vedemmo Pluto.., e consigliai a Viola di prenderlo, subito.

Di Mourinho che opinione ha?
La prima regola che mi hanno insegnato i vecchi maestri: mai dare giudizi troppo trancianti sui colleghi, anche se io non faccio più l’allenatore. Ma credo proprio sia l’uomo giusto per la Roma, ha affascinato tutti, è un grande personaggio, ha qualità indiscutibili. Per Roma è perfetto. Ho visto che ha capito subito quanto sia importante anche la rivalità cittadina. Quella era un’altra cosa che non avevo compreso subito, e me la fecero notare quando arrivai a Roma. Mourinho ha presa in mano subito tutta la situazione. Io proprio non ero così bravo in queste cose. E in bocca al lupo a tutti per stasera: la città ha bisogno di tornare a vincere qualcosa, e il primo passo è sempre quello più importante.

Oliveira favorito come “vice” Micki

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LEICESTER, ENGLAND - APRIL 28: Sergio Oliveira of AS Roma looks on during the UEFA Conference League Semi Final Leg One match between Leicester City and AS Roma at The King Power Stadium on April 28, 2022 in Leicester, England. (Photo by Naomi Baker/Getty Images)

Il Messaggero (S.Carina) – “Non ho un altro Mkhitaryan“, diretto e senza fronzoli, in pieno stile Mourinho. La riflessione a voce alta di José è legata alla partita che attende questa sera la Roma. Negli ottavi contro il Vitesse si poteva gestire il vantaggio maturato in Olanda, contro il Bodo/Glimt ai quarti bisognava recuperare il 2-1 al Polo Nord, mentre stavolta si parte alla pari contro il Leicester. Senza l’armeno lo Special One si affiderà a Cristante, che contro le Foxes dovrà alternarsi con Oliveira (favorito su Veretout) per innescare l’attacco.

Per il portoghese è una partita cruciale: deve dimostrare di meritarsi la conferma, non ancora certa e legata al budget che avrà a disposizione Tiago Pinto in estate. Se la Roma fosse costretta a scegliere, magari a malincuore, ma Mourinho non avrebbe dubbi: la scelta ricadrebbe su Cristante. Dopo la conferma pubblica Pinto ha immediatamente stoppato ogni velleità di trasferimento, promettendo che al termine della stagione l’attuale ingaggio di 2.2 milioni sarà rivisto in alto. Dove vuole arrivare anche la Roma. Questa sera la formazione dovrebbe essere quella schierata nel primo tempo a Napoli: Zaniolo e Pellegrini dietro Abraham, con Lorenzo pronto a dare un aiuto in mediana.

Tammy e il tabù da infrangere: mai un gol in 7 sfide contro il Leicester

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LEICESTER, ENGLAND - APRIL 28: Tammy Abraham of AS Roma back heels the ball through the legs of Jonny Evans of Leicester City during the UEFA Conference League Semi Final Leg One match between Leicester City and AS Roma at The King Power Stadium on April 28, 2022 in Leicester, England. (Photo by Naomi Baker/Getty Images)

Il Corriere della Sera (G.Piacentini) – Che la semifinale di ritorno di Conference League contro il Leicester sia un appuntamento a cui Tammy Abraham tiene particolarmente, lo si capisce spulciando sui suoi social network. Il numero nove giallorosso, infatti, dà appuntamento a tutti all’Olimpico: “Fine primo tempo. Ci vediamo a casa nostra” ha scritto dopo il pareggio dell’andata. Ci tiene, Abraham, a fare bella figura contro il Leicester, un’avversaria che non gli porta particolarmente fortuna: la formazione allenata da Brendan Rodgers è, insieme al Manchester United, il Burnley e il West Bromwich Albion, la squadra più affrontata in carriera da Tammy, che ha incrociato la sua strada con le «volpi» per ben sette volte, cinque con la maglia del Chelsea, una con quella dello Swansea e una, nella partita di andata, con quella della Roma.

Il bottino però è magro, sia dal punto di vista collettivo (1 vittoria, 4 pareggi e 2 sconfitte) sia soprattutto da quello personale perché Abraham è sempre rimasto a secco di gol. Un’anomalia per lui, che in stagione ha messo a segno 24 gol, entrando nella storia della Roma. Solo Rodolfo Volk, nella stagione 1929-1930, aveva segnato così tanto nella sua prima stagione. Tammy è il terzo giocatore a raggiungere questa cifra dal 2000 ad oggi, dopo Totti e Dzeko. Contro il Leicester, quindi, avrà la possibilità di battere ulteriori record e di inseguire il titolo di capocannoniere della Conference League.

Abraham ci tiene a fare bene contro le inglesi, anche per una punta di orgoglio personale e per dimostrare che il Chelsea lo ha lasciato andare via con troppa leggerezza, pur mantenendo una clausola di recompra fissata ad 80 milioni di euro valida a giugno del 2023 e mantenendo la possibilità di pareggiare qualsiasi offerta dovesse arrivare alla Roma, che però non ha nessuna intenzione di cederlo questa estate. «Al mio futuro non penso, sono concentrato sulla Roma e sulla voglia che abbiamo di vincere un trofeo» ha detto alcuni giorni a chi gli chiedeva di un possibile ritorno in Premier League.

Pellegrini cuore di curva

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Roma's Italian midfielder Lorenzo Pellegrini shoots on target during the Italian Serie A football match between AS Roma and Lazio on March 20, 2022 at the Olympic stadium in Rome. (Photo by Tiziana FABI / AFP) (Photo by TIZIANA FABI/AFP via Getty Images)

Il Corriere Dello Sport (G.Marota) – Per i romani e romanisti è la notte di San Lorenzo, la serata dei desideri e della stelle che vale la pena osservale, col naso rivolto all’insù per sperare in qualcosa di grande. Pellegrini, che di nome fa proprio Lorenzo, sarebbe probabilmente in Curva Sud assieme alla sua gente se non fosse il capitano della squadra. Una possibilità del genere non vuole di certo farsela scappare, la sogna più o meno da quando ha iniziato a dare i primi calci a un pallone.

Lorenzo aveva 12 anni quando la Roma vinse l’ultimo trofeo, si trovava a bordo capo durante la finale di Coppa Italia del 2008 tra i giallorossi di Spalletti e l’ultima Inter di Mancini, prima dell’arrivo di Mourinho. Faceva il raccattapalle e guardava con ammirazione De Rossi, capitano di quella serata. Nessun altro romano aveva giocato tre semifinali con la maglia della Roma e Pellegrini ha raggiunto questo traguardo in appena 4 anni: la Champions del 2018 e l’Europa League del 2022. In questa Conference League ha segnato 5 gol e ha inciso come mai prima in Europa, alzando il suo livello di gioco in concomitanza con le partite che contano. Contando anche la Serie A, il numero 7 ha messo lo zampino su 19 reti giallorosse, partecipando al 22% dei gol della squadra, giocando il 65% dei minuti disponibili.

Se avessi tre Pellegrini giocherebbero tutti” disse una volta Mourinho. Ha tenuto unito il gruppo nei momenti di difficoltà, caricando i compagni nelle sfide decisive e agevolando il feeling con i tifosi. Il 25enne si trova probabilmente nella sua miglior stagione in carriera e non era affatto scontato dopo il forfait per infortunio alla vigilia dell’Europeo, che gli ha impedito di vivere da protagonista la magica estate azzurra.

Rizzitelli: “Basta con noi reduci del ’91, è tempo di un’altra finale europea”

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Ruggero Rizzitelli former player of AS Roma during the Serie A match between Roma and Lazio at Stadio Olimpico, Rome, Italy on 26 January 2020. PUBLICATIONxNOTxINxUK Copyright: xGiuseppexMaffiax 26110027

Il Corriere Della Sera (G.Piacentini)Ruggiero Rizzitelli è uno di quei calciatori che una volta arrivati nella Capitale ne sono stati letteralmente travolti, diventando prima idoli in campo e poi tifosi. Domenica sera, prima dell’inizio della gara contro il Bologna, Rizzigol è andato sotto la Curva Sud a salutare i tifosi, ricevendo un bagno d’amore che lo ha emozionato e lasciato senza parole.

“Vorrei che questa fosse l’ultima intervista ad un reduce di una finale di coppa europea. E’ bello essere ricordati per questi, ma sono passati 31 anni ed è arrivato il momento che altri calciatori della Roma si giochino un trofeo in Europa.

Che effetto le ha fatto dopo tanti anni?

E’ una cosa che non si può raccontare, bisogna solo viverla. Ero preoccupato perché i tifosi di oggi sono di una generazione diversa rispetto a quelli che frequentavano la Curva quando giocavo, non era scontato che mi conoscessero. Mi sono commosso, evidentemente i genitori hanno raccontati ai figli. E’ così che si tramanda l’amore per la Roma.

Una voglia di Roma che non si vedeva da tempo. 

Ai miei tempi c’erano 60mila persone anche con l’ultima in classifica, ma da qualche tempo è un po’ diverso. I figli vanno portati per ricordare il passato, il merito è della società che ha fatto una politica dei prezzi per andare incontro alle famiglie, e di Mourinho.

E’ come si aspettava lo Special One?

Una persona che difende così a spada tratta la Roma, i suoi colori e suoi tifosi è un idolo. Da avversario lo abbiamo odiato, ora averlo dentro Trigoria è bellissimo perché difende la squadra contro il sistema. Io ho provato a farlo in questi anni da opinionista, è straordinario che lo faccia lui. Ha portato entusiasmo a prescindere dai risultati, si è fatto amare ed è la persona giusta per difendere i valori romanisti.

Qualcuno lo aveva definito bollito. 

Chi lo ha chiamato in quel modo non fa l’allenatore nella vita, sta in televisione e critica da un pulpito. Alcuni commentatori prima di dire queste cose dovrebbero fare un esame di coscienza. Ci vuole rispetto per un allenatore che ha vinto venticinque titoli.

Contro il Leicester che partita sarà?

Difficilissima, ma un pareggio in trasferta è un buon risultato, peccato che sia cambiata la regola dei gol in trasferta. Le possibilità sono al 50%, ma si gioca all’Olimpico e un po’ di vantaggio bisogna prenderlo dai tifosi.

 

Giannini: “Punto tutto su Mourinho. Ha titoli, esperienza, è lui il top player”

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La Repubblica (A. Di Carlo) – Trentuno anni fa, contro l’Inter di Trapattoni, andò in scena la finale di Coppa Uefa, l’ultima in campo europeo della Roma. Il capitano giallorosso era Giuseppe Giannini, romano e romanista proprio come Pellegrini stasera all’Olimpico, impegnato in una gara che può diventare storica.

Dopo 31 anni, la Roma ha la possibilità di tornare a giocare una finale europea. Che effetto le fa?

È vero, è passato tanto tempo, non c’è dubbio, ma la Roma ha giocato tante partite importanti. Penso alla vittoria con il Barcellona, alla semifinale con il Liverpool, ora il Leicester. Non mi sembra passato quindi troppo tempo dall’aver visto una Roma forte e competitiva in campo europeo.

Con il Leicester si riparte dall’1-1 dell’andata. Pareggio giusto o la Roma poteva fare qualcosa di più?

Inutile recriminare su quanto fatto, l’importante è stasera: è la finale. Spesso ci dimentichiamo degli avversari: in Inghilterra inconsciamente, dopo il gol fatto, hanno avuto paura di subire il pareggio. Capita quindi che ti metti in una posizione d’attesa e puoi andare in difficoltà.

Ci sarà un Olimpico bollente. Sarà un fattore da gestire per i calciatori o solo una spinta in più?

Ho ancora addosso la sensazione di calore, delle grida e dell’entusiasmo che si sprigiona in gare come questa. La spinta ci sarà ma la squadra dovrà essere brava a gestirla: il contesto è una cosa, la gara un altro. Cuore caldo e mente fredda, devi essere lucido, devi sapere leggere la gara, non farti condizionare dallo stadio. Aggressività e voglia, sì, ma tanta freddezza, solo così se ne esce.

Si aspetta una partenza forte come con il Bodo/Glimt?

Credo che la Roma partirà forte per far capire al Leicester che gioca in casa sua e proverà ad alzare subito i decibel dell’entusiasmo. Allo stesso tempo però dovrà capire rapidamente se continuare a ritmi alti o contenere. Ma non ho dubbi: pronti, via, i giallorossi cercheranno di chiudere il Leicester nella sua metà campo.

Da Giuseppe Giannini a Lorenzo Pellegrini, una tradizione di capitani romani e romanisti. C’è qualcosa in cui si rivede?

Credo la capacità di inserirsi, di avvicinarsi all’area diventando una sorpresa per gli avversari. Sul resto siamo diversi. Ma il fattore più importante è che questo valore, che questa tradizione di capitani continui. E’ la cosa più bella, per la società ma soprattutto per i tifosi.

Abraham, Zaniolo o addirittura la sfrontatezza di Zalewski: chi può essere l’uomo di coppa?

Mourinho. Punto tutto su di lui, sull’allenatore che ha titoli, esperienza. Lui è il top player. E’ un uomo carismatico, però mi aspetto da lui la lucidità giusta per una sfida simile. Il suo contributo nei 90′ sarà fondamentale, magari una sostituzione o un suggerimento. Mi aspetto il timbro del vincente.

Dove vedrà la partita?

Sarò allo stadio per Sky. E’ una grossa soddisfazione, è uno di quegli appuntamenti storici ai quali nessuno vuole mancare.

Chelsea, Liverpool e Manchester United: 10 gol alle ultime tre inglesi affrontate all’Olimpico

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LEICESTER, ENGLAND - APRIL 28: AS Roma fans celebrate their sides first goal during the UEFA Conference League Semi Final Leg One match between Leicester City and AS Roma at The King Power Stadium on April 28, 2022 in Leicester, England. (Photo by Naomi Baker/Getty Images)

Il Corriere Della Sera (M.Perrone)Le ultime 3 squadre inglesi arrivate all’Olimpico hanno preso 10 gol. E si chiamavano Chelsea, Liverpool e Manchester United. 45 campionati in tre, contro l’unico del Leicester. Nel 2017 il Chelsea di Conte perse 3-0 nei gironi di Champions, con un clamoroso gol di El Shaarawy dopo appena 38 secondi, il raddoppio dello stesso Faraone e il tris di Perotti all’angolino. Nel 2018 il Liverpool di Klopp perse 4-2 nella semifinale di Champions: autorete di Milner, tap-in di Dzeko e doppietta di Nainggolan. Nel 2021 il Manchester United di Solskjaer perse 3-2 nella semifinale di Europa League con i gol di Dzeko e Cristante, più l’autorete di Telles per deviare un tiro al volo di Zalewski.

La prima squadre inglese arrivata all’Olimpico nelle coppe europee ne prese 2, più che sufficienti alla Roma per vincere la Coppa delle Fiere nell’ottobre del 1961. I giallorossi hanno giocato 21 volte in casa contro una squadra inglese, con un bilancio positivo di 13 vittorie, 4 pareggi e 4 sconfitte. Le eliminazioni sono state 10 su 13 negli scontri da dentro o fuori, finali escluse, di cui 8 consecutive in questo millennio.

Roma, è la tua notte

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Il Corriere Della Sera (M.Perrone)La Roma ha già giocato due semifinali europee all’Olimpico dopo aver pareggiato l’andata fuori casa. E tutt’e due le volte si è qualificata per la finale. E successo più o meno ogni trent’anni: nel 1961 dopo il 2-2 in Scozia contro l’Hibernian e nel 1991 dopo lo 0-0 in Danimarca contro il Broendby. Stasera ci riproverà dopo l’1-1 in Inghilterra contro il Leicester. L’Hibernian aveva eliminato la squadra che deteneva il trofeo, il Barcellona di Suarez. A Edimburgo Baker prese una traversa e poi provocò l’autorete di Fontana, ma con una doppietta di Lojacono i giallorossi andarono due volte in vantaggio e alla fine riuscirono a strappare il 2-2.

Una settimana dopo all’Olimpico, dopo l’1-1 del primo tempo sotto un uragano, gli scozzesi si portarono avanti 3-1 nella ripresa, ma Manfredini e Lojacono firmarono il 3-3. Nello spareggio giocato il 27 maggio all’Olimpico Manfredini sbloccò subito il risultato al primo minuto dopo 3 tiri consecutivi. Al 57′ si era già chiuso il poker, poi le reti di Menichelli e Selmosson per il 6-0 conclusivo.

Un salto di trent’anni per arrivare a Broendby-Roma, Coppa Uefa 1990-91. I danesi avevano vinto il campionato nella stagione precedente e nel loro stadio restarono a secco solo contro i giallorossi, con il Corriere Della Sera che titolava: “Resiste il bunker della Roma“. Al ritorno la Roma sarebbe stata eliminata per la regola del gol in trasferta, ma all’88’ una botta dal limite di Desideri, respinta da Peter Schmeichel (il padre di Kasper, che stasera difenderà la porta del Leicester) con il tap-in di Voeller regalò il 2-1 e la qualificazione. 

Dritti alla meta

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NAPLES, ITALY - APRIL 18: AS Roma huddle after the final whistle of the Serie A match between SSC Napoli and AS Roma at Stadio Diego Armando Maradona on April 18, 2022 in Naples, Italy. (Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

Il Tempo (A.Austini) – C’è solo un risultato per la Roma stasera contro il Leicester. Vincere per la storia, in palio una finale europea, la prima per i giallorossi dalla doppia sfida con l’Inter in Coppa Uefa 31 anni fa. E’ la Conference League ma fomenta quanto una Champions. L’Olimpico sarà tutto pieno e stavolta pure parecchio rumoroso dopo la “chiamata alle armi” di Mourinho alla vigilia. I romanisti si affidano ancora una volta allo Special One, che può insegnare come si vincono certe partite avendo già giocato ben dieci semifinali europee, di cui quattro vinte portando poi a casa il trofeo.

La mia ambizione è la stessa per ogni sfida, voglio sempre vincere la prossima e se è una semifinale ancora di più. La corsa del Leicester è stata in Europa League, la nostra in Conference sin dalla prima gara in Turchia. Abbiamo la possibilità di andare in finale, dobbiamo fare tutto ciò che possiamo per meritarci di arrivare in fondo“. Intera squadra a disposizione tranne Mkhitaryan: “Sono convinto che Oliveira, o Veretout, o qualcun altro, ci aiuteranno – ha detto Mourinho-. Meritiamo di finire la stagione con qualcosa da celebrare, ovviamente un trofeo sarebbe fantastico“.

Gelo Cristante sul futuro: “Ora non ne parlo”

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NAPLES, ITALY - APRIL 18: Bryan Cristante of AS Roma during the Serie A match between SSC Napoli and AS Roma at Stadio Diego Armando Maradona on April 18, 2022 in Naples, Italy. (Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

Il Tempo (A.Austini) – “Sto guardando alla partita di domani. Abbiamo una semifinale in casa, un finale di campionato difficile e possibilmente un’altra gara in coppa. Fino al termine della stagione la testa è qui, ci sarà tempo per vedere tutto“. Bryan Cristante risponde così alla domanda sul suo futuro. E’ la conferma che qualsiasi decisione sul rinnovo o la cessione è rinviata al termine della stagione.

Nonostante Mourinho si sia esposto in suo favore, gli agenti hanno in mano un mandato firmato dalla Roma per provare a vendere il centrocampista a 17 milioni. Non significa che debba per forza partire, ma di sicuro il club non lo ritiene incedibile. Tiago Pinto infatti sta cercando un mediano con caratteristiche fisiche simili all’attuale numero 4. Si vedrà, ma intanto Cristante ha voluto mantenere la concentrazione sulla partita di stasera: “Vogliamo andare in finale e vincere questa coppa“.

Inglesi scatenati al pub: sale l’allerta

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LEICESTER, ENGLAND - APRIL 28: Leicester City fans hold up flags inside the stadium prior to the UEFA Conference League Semi Final Leg One match between Leicester City and AS Roma at The King Power Stadium on April 28, 2022 in Leicester, England. (Photo by Michael Regan/Getty Images)

Il Tempo (E.Zotti) – La Capitale si blinda a poche ora dal big match tra Roma e Leicester. Questa mattina nei due aeroporti romani è attesa la maggior parte degli oltre 3500 tifosi inglesi che saranno presenti all’Olimpico per assistere alla partita. Le forze dell’ordine scenderanno in campo con oltre mille uomini, tra Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e gli agenti di Roma Capitale, che già ieri hanno iniziato a presidiare le zone.

Uno sguardo particolarmente attento è stato riservato all’area del Colosseo, dove ieri sera centinaia di inglesi si sono riversati nei pub limitrofi per trascorrere le prime ore in Italia tra schiamazzi e birre fino a tarda notte. Visti gli oltre 60mila spettatori che riempiranno gli spalti sono previste deviazioni del traffico e chiusure: dalle 17 lungotevere Maresciallo Diaz, Maresciallo Giardino, Maresciallo Cadorna e Ponte Duca d’Aosta saranno chiusi al traffico, con accesso consentito solo ai residenti e ai mezzi pubblici. Per ragioni di sicurezza anche il servizio bus verrà ridotto. Dalle 22 alle 2 è prevista la sospensione parziale del servizio Atac.

Da Rui a Smalling, Mou alza il muro

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EMPOLI, ITALY - JANUARY 23: Christopher Lloyd Smalling of AS Roma in action during the Serie A match between Empoli FC and AS Roma at Stadio Carlo Castellani on January 23, 2022 in Empoli, Italy. (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

Il Tempo (E.Zotti)Chris Smalling è pronto per un’altra battaglia. Dopo aver riposato contro il Bologna stasera toccherà di nuovo all’inglese tenere in mano le redini della difesa, per cercare di tenere il più possibile al sicuro la porta di Rui Patricio dagli attacchi del Leicester. Anche Zalewski è pronto per riprendersi la scena in campo internazionale dopo la partita quasi perfetta giocata all’andata, sugellata dall’assist perfetto servito a Pellegrini. In mediana toccherà invece a Sergio Oliveira affiancare Cristante. Il portoghese scenderà in campo con due obiettivi: non far rimpiangere l’assenza di Mkhitaryan e fornire una prestazione di livello che convinca Tiago Pinto a riscattarlo dal Porto. 

Nessuna sorpresa in avanti con la coppia Zaniolo-Pellegrini alle spalle di Abraham, a caccia di un gol che manca dalla gara di ritorno contro il Bodo. Il centravanti giocherà il suo duello personale a distanza con Vardy, che guiderà l’attacco delle Foxes. Rodgers ha recuperato anche Maddison e Dewsbury Hall, che dovrebbe iniziare il match dal 1′. L’allenatore ha scelto di annullare la passeggiata sul prato dell’Olimpico, preferendo il relax dell’hotel a due passi dallo stadio.

Semifinale d’assalto. Abraham e Zaniolo in missione per la Roma

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Roma's English forward Tammy Abraham (L) celebrates with Roma's Italian midfielder Nicolo Zaniolo after scoring a goal during the Italian Serie A football match between Roma and Atalanta at the Olympic stadium in Rome on March 5, 2022. (Photo by Filippo MONTEFORTE / AFP) (Photo by FILIPPO MONTEFORTE/AFP via Getty Images)

La Gazzetta dello Sport (M.Cecchini) – Questa sera Tammy Abraham e Nicolò Zaniolo sono chiamati a togliere la polvere dall’abito buono della festa per battere il Leicester e schiudere le porte della finale a Tirana. Impossibile fare ipotesi su chi tenga di più a mettere la firma su una notte da settantamila cuori giallorossi. Il bilancio dell’annata di Zaniolo parla di soli 7 gol realizzati, ma le reti a volte non si contano, si pesano. E quelle che potrebbero portare a una finale di Conference League sarebbero macigni utili per la gloria.

Con Abraham c’è feeling: “Tammy è forte, ha fisico, tecnica, velocità. E’ completo. Anche lui ovviamente deve migliorare, ma per me è fortissimo. Oltre a fare gol, sa vedere il compagno libero. Mi trovo molto bene con lui ed è anche una persona fantastica. E’ stata una bellissima scoperta” aveva dichiarato Zaniolo. Nelle sette volte in cui l’inglese ha affrontato il Leicester, non è mai riuscito a segnare un gol e anche per lui la voglia lievita col passare delle ore.

Mourinho ai tifosi: “Non basta guardare, dovete giocarla con noi”

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GENOA, ITALY - APRIL 3: José Mourinho head coach of Roma celebrates his teams victory after the Serie A match between UC Sampdoria and AS Roma at Stadio Luigi Ferraris on April 3, 2022 in Genoa, Italy. (Photo by Getty Images)

La Gazzetta dello Sport (A.Pugliese) – “Non venite allo stadio per guardare la partita, venite per giocarla“. E’ l’appello di José Mourinho, la dolce richiesta di aiuto alla tifoseria giallorossa per la sfida di stasera all’Olimpico. Mou sa bene che partite di questo peso specifico si vincono anche con il tifo, l’entusiasmo e la pressione. “Disputiamo una finale, una delle ultime partite della stagione nel nostro stadio. Mi piacerebbe che i tifosi giocassero con noi. Si può stare allo stadio come spettatori o per giocare: nel primo caso per noi il risultato è nullo, nel secondo è diverso. Contro il Bodo li abbiamo sentiti e abbiamo giocato 11 contro 11, con il Bologna invece no, solo qualcuno in Curva Sud, ma il resto dello stadio non ha giocato con noi“.

Se domani i tifosi vogliono fare la differenza dovranno giocare con noi“. Lo stadio sarà pienissimo, quasi 65mila persone per per il 14esimo sold out della stagione romanista. Prima della partita Mourinho ricambierà il regalo che Brednan Rodgers gli ha fatto all’andata, una bottiglia di vino portoghese da circa 535 euro. “Gli ho comprato un regalo carino, ma se Brednan vuole il tè lo tengo per me e gli regalo il tè” ha detto Mou, riferendosi all’allenatore delle Foxes che aveva detto: “Cosa mi aspetto? Una tazza di tè, non sono un grande bevitore. E comunque José non ha bisogno di ricambiare, il mio è stato un gesto di rispetto“.

Capitale blindata: arrivano 3500 tifosi inglesi

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Leicester fans put on a pre-game display in the stands before the UEFA Conference League semi-final first leg football match between Leicester City and Roma at King Power Stadium, in Leicester, on April 28, 2022. (Photo by Oli SCARFF / AFP) (Photo by OLI SCARFF/AFP via Getty Images)

La Gazzetta dello Sport (M.Cecchini) – Stasera non toccherà solo alla Roma dedicarsi al super-lavoro. Straordinari anche per le forze dell’ordine, considerando i circa 3.500 tifosi del Leicester attesi oggi nella Capitale. Il piano per la sicurezza è scattato già da ieri per gli inglesi giunti a Roma in anticipo rispetto al grosso del gruppo. Il concentramento è previsto a Villa Borghese, dove partiranno i pullman direzione Stadio Olimpico, i cui cancelli apriranno alle ore 18.15.

Il piano prevede il potenziamento nell’attività di filtraggio, con verifiche su striscioni e in particolare su eventuali riferimenti alla guerra in Ucraina. Per evitare possibili tensioni tra le tifoserie verranno inoltre aumentati i controlli presso gli aeroporti, le stazioni ferroviarie e quelle della metropolitana. Stasera, infine, sarà sospesa la circolazione degli autobus in centro dalle 23 alle 2, misura adottata per decongestionare un eventuale massiccio accesso di tifosi in centro.

Caprari: “Sarebbe bello tornare alla Roma. Mourinho è un allenatore fortissimo”

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VERONA, ITALY - OCTOBER 03: Gianluca Caprari of Hellas Verona looks on during the Serie A match between Hellas Verona FC v Spezia Calcio at Stadio Marcantonio Bentegodi on October 03, 2021 in Verona, Italy. (Photo by Emilio Andreoli/Getty Images)

Gianluca Caprari ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport, parlando, tra le altre cose, anche della Roma. Questo uno stralcio delle sue parole:

La Roma merita di andare in Europa?
Glielo auguro, quest’anno ha avuto alti e bassi. Ma Mourinho è un allenatore fortissimo e vincente, conosce bene la Serie A e ha anche la chance della Conference League.

Le piacerebbe tornare un giorno in giallorosso?
Intanto mi godo questo periodo al Verona, che spero sia d’oro anche la prossima stagione. Ma sono sincero, sarebbe bello: alla Roma sono cresciuto, sono andato e tornato. Mi è dispiaciuto perché da piccolo pensavo di restare sempre lì.

Calciomercato Roma, piace Wan-Bissaka

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Aaron Wan-Bissaka of Manchester United, ManU in action during the Europa League semi-finals 2nd leg football match between AS Roma and Manchester United at stadio Olimpico in Rome Italy, May, 6th, 2021. Photo Antonietta Baldassarre / Insidefoto antoniettaxbaldassarre

La Roma valuta il profilo di Aaron Wan-Bissaka, terzino destro classe 1997 in forza al Manchester United. Secondo quanto scrive il The Sun, la sua permanenza nei Red Devils dipende dal nuovo tecnico, Erik ten Hag, e dalla rivalità con Diogo Dalot nello stesso ruolo. Su di lui c’è anche l’interesse di Atletico Madrid e Crystal Palace, che lo aveva venduto allo United nel 2019.

Petrachi: “Sono arrivate richieste anche dall’estero, questa volta mi auguro di non sbagliare la scelta”

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L’ex direttore sportivo della Roma, Gianluca Petrachi, è tornato a parlare dei giallorossi in un’intervista rilasciata ai microfoni di Radio Sportiva. Queste le sue parole:

”Io devo ripartire, è l’aspetto più importante. Devo rimettermi in gioco e rimettermi a lavorare. Adrenalina e passione per questo lavoro sono tornate. Adesso è il momento di ripartire, anche se non so ancora dove. Una esperienza all’estero? Quest’anno è arrivata più di una richiesta, anche dall’estero, e le sto valutando. Ho la possibilità di fare delle valutazioni anche a bocce ferme, cercando di sbagliare il meno possibile, anche in virtù di ciò che è successo un anno e mezzo fa. Questa volta mi auguro di non sbagliare la scelta. La Serie A? Seguo con attenzione, perché è avvincente. Fa piacere dopo tanti anni vedere così tanto equilibrio. Lo scudetto si giocherà al fotofinish, così come la lotta per la salvezza sarà incerta fino alla fine. Il nostro campionato non sarà il migliore, ma sicuramente in questa stagione è stato il più divertente. Lavorare con Antonio Conte? Sicuramente la nostra amicizia è profonda. Abbiamo una stessa visione di calcio, lo sappiamo e lo riconosciamo. Parliamo la stessa lingua calcistica, ma c’è da dire che Antonio non regala niente a nessuno. Al di là dell’amicizia, se tu sei valido puoi lavorare con lui, altrimenti non ti pensa nemmeno. Lavorare a stretto contatto con una persona che stimi e reputi amico, è il desiderio di chiunque, ma questo aspetto lascia il tempo che trova, perché siamo entrambi esigenti e ca**uti, quindi potremmo anche cozzare a livello caratteriale. Ciò che conta è che tra noi c’è una profonda amicizia, su tutto il resto vedremo”.

 

Cristante: “Arriviamo carichi, abbiamo tante persone che ci spingono. Daremo tutto”

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ROME, ITALY - JANUARY 09: Bryan Cristante of AS Roma warms up prior to the Serie A match between AS Roma v Juventus at Stadio Olimpico on January 09, 2022 in Rome, Italy. (Photo by Paolo Bruno/Getty Images)

Bryan Cristante, centrocampista della Roma, è stato intervistato da Sky Sport ed ha parlato della sfida contro il Leicester. Queste le sue parole:

Che sensazioni avete?

Arriviamo carichi, abbiamo tante persone che ci spingono. Daremo tutto per passare.

Quale è la loro forza?

Aver riposato per loro può aiutare, ma non stiamo a vedere questi dettagli. Vogliamo la finale.

Per Mourinho sei diventato un intoccabile: 45 partite giocate su 50…

Ho giocato bene (ride, ndr). Una stagione difficile e lunga, sarebbe bella concluderla con una competizione cosi importante.

Il tuo futuro? Ora sei sempre titolare…

Giocando bene non ci sono tante storie. Domani ci sarà una partita e non importa pensare al resto ora.

I tifosi?

Ci hanno sempre dato molto, non sono mai mancati. Se vengano a giocarla con noi diventano una spinta in più.