Il Messaggero (G. Lengua) – Alla fine sono volati gli stracci tra José Mourinho e Tiago Pinto, nonostante l’ex direttore generale della Roma avesse provato a gettare acqua sul fuoco: “Mi sono sentito morire quando lo hanno esonerato“, aveva detto a Sky. Il rapporto tra i due, in verità, era logoro da tempo per via di vedute differenti, metodi di lavori profondamente diversi e piccoli tradimenti che lo Special One non ha mai digerito.

E ieri, mentre era in Portogallo a sventolare la bandiera a scacchi in Occasione del Moto Gp a Portimao, ha lanciato la prima stoccata: “Le sue interviste non mi interessano. Non perdo tempo né a leggerle né ad ascoltarle. Non ho proprio il minimo interesse. Se lavo rerà di nuovo con me? No, certamente no. In questo caso non è possibile“, ha detto ad Abola. Secco, deciso, duro quanto basta per far capire che tra i due non correva per niente buon sangue. Mourinho sentiva la necessità di vincere e di combattere pubblicamente le ingiustizie arbitrali come quella avvenuta ai danni della Roma nella finale di Europa League a Budapest.