Il Messaggero (G. Lengua) – Romelu Lukaku non è solo garanzia di gol, ma riesce a far rendere anche chi gli è vicino. È il caso degli esterni che nella Roma negli ultimi anni raramente hanno brillato. È una punta di peso con qualità superiori alla norma e questo agevola il lavoro di chi gioca sulle corsie. Giocatori come Celik o Kristensen vedono in Romelu l’uomo della svolta. Il turco contro il Servette di assist ne ha serviti due. Oppure, quando il danese contro il Torino ha toccato con la punta del piede il pallone che è finito (deviato) tra piedi dell’ex Chelsea.

Anche Karsdorp ha avuto il suo momento di gloria mettendo a segno un assist nella rete del 2-0 con il Cagliari. Insomma, i numeri non mentono: i quinti della Roma hanno finalmente un rendimento adeguato per una squadra che gioca con il 3-5-2 o 3-4-2-1. E il merito è principalmente di Romelu. Non solo, partecipano anche alla fase difensiva, collaborando con i tre centrali. L’unico che fino ad oggi non è riuscito né a segnare né a servire assist è Zalewski, probabilmente anche perché il portoghese lo ha impiegato solamente 273 minuti, ma comunque più di Celik (171’) che è a quota due assist. Analizzando il rendimento dei quinti dello scorso anno, saltano subito all’occhio le differenze: l’esterno che ha messo a segno più assist era Spinazzola (6), poi Zalewski (1), Celik (1) e Karsdorp (0). Insomma, Lukaku ha alzato l’asticella dell’intera squadra, un attaccante del genere mancava da anni alla Roma.